Archivio Giornaliero: Febbraio 21, 2006

Una piccola gaffe ma forse ora il camion se ne va !

[b][size=small][color=CC0000]Di seguito riportiamo la sequenza delle e-mail inviate al Sindaco di Latina e all’azienda Agroverde per la richiesta di rimozione del camion parcheggiato perennemente nei pressi della rotonda di San Luca..
Con la stessa azienda ci scusiamo per aver pensato che il camion in oggetto, fosse di loro proprietà, ma al tempo stesso siamo soddisfatti dell’azione di persuasione che i relativi dirigenti hanno mosso nei confronti dei veri proprietari, affinchè l’automezzo pesante in questione fosse rimosso.
Ci teniamo quindi a ringraziare i dirigenti dell’agroverde per la loro sensibilità e disponibilità a collaborare con il nostro sito per la soluzione del problema. Ferdinando Cedrone
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From: [email protected]
To: [email protected]
Subject: R: Lettera aperta per il camion sulla rotonda di S.Luca
Date: Tue, 21 Feb 2006 20:35:01 +0100

L’Agroverde non è proprietaria del mezzo in questione. Questo con l’azienda Agroverde ha in comune solo le scritte sul telone per semplice pubblicità. Stamane la segreteria del sindaco mi ha contattato per lo stesso motivo, ho provveduto in via del tutto amichevole a comunicare la situazione al proprietario che mi ha assicurato rimuoverà il mezzo tra oggi e domani. Allo scopo di evitare situazioni immeritate per l’azienda Agroverde La prego di segnalarmi gli eventuali sviluppi.
La ringrazio Paolo Picicco

Distinti Saluti

www.agroverde.biz

—–Messaggio originale—–
Da: Alessandro Molon [mailto:[email protected]]
Inviato: martedì 21 febbraio 2006 12.15
A: [email protected]
Cc: Ferdinando Cedrone
Oggetto: Fw: Lettera aperta per il camion sulla rotonda di S.Luca

Spett.le Agroverde; non credo siate responsabili della questione ma penso che vi possa interessare
conoscere l’azione da noi intrapresa contro il vostro camion parcheggiato in quel punto della
rotonda di S.Luca. La stessa lettera è leggibile al seguente link (oltrechè in allegato):

http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=237

Qualora possiate procedere alla rimozione del camion senza azioni da parte di alcuno vi prego di farcelo
sapere per poter richiedere, quanto prima, la zebratura dell’area.

Distinti Saluti.

Alessandro Molon

—– Original Message —–
From: Alessandro Molon
To: [email protected]
Cc: Ferdinando Cedrone ; [email protected]
Sent: Monday, February 20, 2006 11:27 AM
Subject: Lettera aperta per il camion sulla rotonda di S.Luca

Gentile Sig. Sindaco, la prego di prendere visione della lettera allegata (http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=237) che porta alla Sua attenzione un problema nel contempo di sicurezza ed estetica del quartiere Nascosa.

Grazie per l’attenzione.

Lido, ecco i vincitori del concorso

[b][size=small][color=0033FF][font=Verdana]Da IL MESSAGGERO[/font][/color][/size][/b]

Zaccheo: «La giuria non si scioglie, al lavoro per arrivare alla variante»

Tra qualche giorno i progetti che hanno vinto il concorso di idee per la Marina saranno illustrati pubblicamente e saranno oggetto di una mostra internazionale. Uno dei tre lavori che hanno vinto, quello contrassegnato dal motto “Dunalmira”, del quale è progettista capogruppo l’archietto Mauro Sàito di Matera, annovera come consulente anche un archietto di Latina, Paolo Costanzo. Del gruppo di progettazione fanno parte anche gli archietti Giorgio Muratore, Gianluigi Nigro e Giorgio Roth. Ma vediamo in estrema sintesi come hanno ripensato il Lido. Prima di tutto è prevista la rinaturalizzazione della duna e la pedonalizzazione del lungomare dove verrà demolita una parte degli edifici ritenuti incongrui. L’obiettivo è arrivare a un modello di turismo sostenibile e biocompatibile. Il progetto prevede nuovi parcheggi esterni alla duna serviti da una Littorina, quella regalata dalle Ferrovie al Comune. Nelle aree contigue al lungomare saranno recuperati alcuni edifici che dovranno essere riqualificati e trasformati in alberghi, residenze per anziani, colonie. Sempre dal lungomare scomparirà l’asfalto e trionferà il legno, con nuova pavimentazione, arredi e belvedere–stabilimenti balneari. E le terme? Il progetto le prevede, con la creazione di un piano d’acqua parallelo al Lago di Fogliano in modo tale che via del Lido sarà tra due specchi d’acqua. Qui ci sarà lo stabilimento termale, un centro talassoterapico e un polo di alberghi-centro congressi e un centro commerciale. Nell’acqua sorgerà inoltre una torre dei ristoranti come segno di riconoscimento alla fine della via del mare, del parco. I volumi recuperati sul lungomare saranno utilizzati per creare un borgo marinaro. Arriverà inoltre la metropolitana che sovrappasserà il Parco centrale su piloni. Infine sulla linea ideale che collega il Procoio alla Villa di Fogliano sono previsti una serie di piccoli borghi grazie al trasferimento della cubatura demolita

Vicino Che Osserva – OBIETTIVI

Vorrei aggiungere alcune brevi ma importanti considerazioni che meglio identificano gli obiettivi nell’eventuale attuazione dell’esperimento VCO.:

1) L’intenzione principale è quella di ristabilire un reciproco rapporto di fiducia cittadino-autorità attraverso uno strumento che semplifichi al massimo questa comunicazione e dia modo ad entrambi di avere riferimenti precisi ed affidabili.
Questo obiettivo è da definirsi a lungo termine perchè influisce su fattori culturali e comportamentali ben radicati.

2) Altro obiettivo, per il quale prevediamo invece un rapido risultato, è l’introduzione di deterrenti passivi mediante la marchiatura indelebile e la catalogazione fotografica degli oggetti di valore nelle case e nei condomini. La diffusione di una cartellonistica apposita comunicherà ai malintenzionati la presenza di questi accorgimenti.

E’ chiaro che effettuaremo delle statistiche prima e dopo l’eventuale introduzione dell’esperimento per valutare l’efficacia dello stesso.

[b]Domani o giovedì al massimo, la mozione del VCO arriverà in consiglio comunale, se come pensiamo passerà, arriveremo al Tavolo di confronto con il sindaco. Per questo motivo vi chiedo se avete adesso dei suggerimenti o delle idee per integrare e migliorare il progetto (come avete fatto sinora) per il quale trovate l’ultima versione della descrizione qui:[/b]

http://www.q4q5.it/vco/Progetto_Vicino_Che_Osserva.doc

Grazie per ogni aiuto.

Alessandro Molon

Ad altissimo rischio pollici e polsi

[i][b][size=xx-small][color=CC3300]da Repubblica.it, volentieri inoltro:[/color][/size][/b][/i]

[i]La nuova patologia prende il nome di “danno da sforzo ripetuto”
La notizia in un’indagine inglese condotta per la Virgin Mobile[/i]

[b][size=medium]Ad altissimo rischio pollici e polsi[/size][/b]

LONDRA – L’sms è ormai uno degli strumenti di comunicazione più diffuso. E anche uno dei più pericolosi. La scrittura frenetica di messaggi ha infatti dato vita a una nuova malattia che mette a rischio la salute di polsi e pollici. I dati sulla nuova patologia e sulla “sms mania” sono riportati in un’indagine, commissionata dal colosso della telefonia Virgin Mobile, pubblicata oggi in Inghilterra. Il “danno da sforzo ripetuto” (dall’inglese “Repetitive Strain Injury”, Rsi) è diventato una vera e propria epidemia, con 3,8 milioni di nuove vittime ogni anno. E sul fenomeno degli sms esprimono preoccupazione anche gli psicologi.

Il sondaggio inglese mette in evidenza dati molto preoccupanti sull’incidenza della Rsi: solo negli ultimi cinque anni è stato registrato un aumento del 38 per cento di casi. Inoltre più del 12 per cento degli intervistati ammette di comporre almeno 20 messaggi al giorno. Per il dieci per cento delle persone l’sms diventa invece una preoccupante mania, che porta a scrivere oltre 100 messaggini al giorno. Dati poco sorprendenti, se si considera che ogni 24 ore in Inghilterra vengono scritti ed inviati oltre 93 milioni e mezzo di sms.

Anche gli psicologi esprimono preoccupazione per la sms mania. Il messaggino dal cellulare risponde da un lato a un fondamentale bisogno di comunicazione, ma gli esperti temono che l’uso forsennato dell’sms, a lungo termine, possa togliere alle persone il piacere e la capacità di affrontare una discussione di persona.

Sul piano dell’impatto fisico gli esperti fanno poi sapere che non è solo la quantità di messaggi che espone a rischi le articolazioni di dita e polsi, ma anche la velocità. E proprio la rapidità di scrittura è un’altra delle “fissazioni” dei patiti del messaggino, che può addirittura arrivare al caso limite dell’operaio scozzese Craig Crosbie, che è riuscito a scrivere un messaggio di 160 caratteri in soli 48 secondi.

buche

Le nostre buche e le buche degli altri

Bergamo, 21 febbraio 2006, ore 14:30

Sono in albergo e ho appena pranzato. Fuori piove così, in attesa di andare a lavorare sto navigando su internet per ingannare il tempo.
Sul sito del comune di una cittadina del Texas settentrionale alla quale sono molto affezionato (http://www.cwftx.net/), noto il seguente invito che traduco liberamente:

“Se vedi una buca in una strada, chiama il 761-7970. Il Dipartimento del Traffico aggiungerà alla lista la buca da te segnalata e inizierà i lavori di riparazione entro il prossimo giorno lavorativo.”

Quindi riepiloghiamo: oggi segnalo la buca, ed entro domani arriverà una squadra di operai che con una speciale macchina taglierà la zona d’asfalto o di cemento danneggiata, poi scaverà un buco profondo circa un metro, consoliderà il terreno, getterà una colata di cemento armato a presa rapida e asfalterà (o ricostruirà il manto cementizio in caso di strada in cemento). Il tutto perfettamente a filo col resto della strada, tanto che, se non fosse per il colore diverso, sarebbe impossibile capire dov’era la buca. E la cosa bella è che questa riparazione durerà anni e anni, senza avvallamenti o crepe.

Come da noi, no?

Qui, se tutto va bene, la “riparazione” avviene dopo vari mesi di attesa e innumerevoli ammortizzatori rovinati. (Le virgolette le ho messe perché non sono sicuro che qualche palata di asfalto buttata da lontano si possa definire riparazione, senza rischiare di essere preso per pazzo).
Poi, alla prima pioggia, la “riparazione” salta e tutto ricomincia daccapo.

Eppure questa cittadina Texana ha molte similitudini con Latina, a cominciare dal numero di abitanti! Chissà perché allora, le loro buche sono diverse dalle nostre?

Salvatore Antoci