Anni fa mi capitò di ascoltare per radio una trasmissione che parlava di pedofilia …. avevo appena avuto il mio primo figlio e l’argomento trattato mi portò a cambiare stazione tanta era la ripugnananza ed il fastidio che mi provocava il pensiero che esistessero persone di quel genere.
Credo che questo effetto sia comune a molti ma è, forse, il modo peggiore per affrontare questo tipo di problema che purtroppo esiste.
A distanza di qualche tempo andai su internet a ripescare la trasmissione in questione e, dopo averla ascoltata (con enorme sforzo), compresi di avere qualche arma in più.
Infatti, come capita per altre questioni, il solo fatto di riconoscere il problema significa affrontarlo.
[i]Negarne l’esistenza, infatti, non fa che intensificarne la possibilità di diffusione![/i]
[b][color=CC3300]A coloro i quali, con mia comprensione, non se la sentono di affrontare il discorso dico di fermarsi qui. Per gli altri che vogliono in qualche modo capire di più riporto di seguito alcuni importanti concetti:[/color][/b]
[b]Cos’è la pedofilia?[/b]
Il termine pedofilia si riferisce genericamente al coinvolgimento sessuale di un adulto con un minore.
Il DSM-IV individua tre criteri diagnostici per individuare la pedofilia:
[b]1[/b]
Durante un periodo di almeno sei mesi, fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti, e intensamente eccitanti sessualmente, che comportano attività sessuale con uno o più bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli)
[b]2[/b]
Le fantasie, gli impulsi sessuali o i comportamenti causano disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre importanti aree di funzionamento.
[b]3[/b]
Il soggetto ha almeno 16 anni ed è di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini di cui al criterio 1.
[b]Chi è il pedofilo?[/b]
Il pedofilo è colui che riesce ad avere una relazione o una esperienza sessuale soddisfacente e gratificante con i bambini. Sono i bambini l’oggetto primario dei suoi interessi erotici.
Il bambino, però, per il suo particolare stadio evolutivo, non è in grado di dare un consenso responsabile e non è nemmeno in grado di rifiutare la proposta dell’adulto, soprattutto se questi appartiene all’area dei conviventi.
Il pedofilo è un individuo immaturo ed infantile, incapace ad instaurare relazioni stabili e solide. A volte, può essere guidato dal bisogno patologico di ferire e di dominare l’altro o da un’antica ferita mai sanata o da violenze mai dimenticate.
Solitamente, il pedofilo si presenta gentile ed affettuoso, generoso di regali e compagnia, appare senz’altro come una persona normale. Le proposte sessuali avvengono dopo aver creato una dipendenza affettiva, ottenuta attraverso strategie specifiche.
Egli studia e conosce la vittima, attende pazientemente che si creino la stima, la considerazione e l’affetto necessari. Approfitta delle fragilità del bambino, del suo bisogno di affetto, di affermazione, di rassicurazione. E ricatta la vittima.
Occorrerebbe fare alcune distinzioni tra:
[b]”Pedofilo”[/b] è l’adulto che rivolge la sua attenzione ai bambini prepuberi
[b]”Pederasta”[/b] è chi rivolge le sue attenzioni sessuali ai maschi tra gli undici e i sedici anni
[b]”Corefilo”[/b] chi invece si rivolge alle bambine
[b]Classificazione delle personalità pedofile [/b]
Tale classificazione va da una scarsa pericolosità fino ad una pericolosità estrema :
Pedofilo latente (nutre fantasie erotiche, ma non arriva ad attuarle)
[b]Pedofilo occasionale[/b] (ha esperienze sessuali trasgressive, occasionali, solo in alcuni ambienti per lui inconsueti, per esempio in paesi esteri.
[b]Pedofilo dalla personalità immatura[/b] (non riesce ad instaurare un normale rapporto di coppia tra adulti e quindi ripiega il suo interesse sui bambini per sentirsi padrone della situazione)
[b]Pedofilo regressivo[/b] (anche se ha inizialmente stabilito un normale rapporto affettivo, per vicissitudini della sua vita cade in vizi come l’alcoolismo, pertanto viene emarginato dalla società e il suo interesse sessuale si rivolge allora all’innocente debolezza infantile)
[b]Pedofilo omosex[/b] (spesso sono soggetti che lamentano una storia personale infantile di carenza affettiva genitoriale specie materna ed allora attraverso un processo di identificazione col fanciullo, su cui fissano la propria attenzione, attraverso l’abuso in qualche modo dicono di trovare sollievo alla loro angoscia esistenziale)
[b]Pedofilo aggressivo[/b] ( è il vero sadico misogino, alla ricerca convinta del comportamento antisociale e della sofferenza altrui, reitera il male fatto e può giungere ad efferati delitti).
[b]La pedofilia femminile[/b]
La pedofilia è, anche, al femminile, secondo le stime, in cinque casi su cento, ad abusare sono madri incestuose, ambigue zie, maestre e baby sitter, fino alle “regine per una notte” che, sulle spiagge del Terzo mondo, vanno a caccia di beach boys giovanissimi e indifesi.
Le cause scatenanti sembrano essere:
La separazione
L’abbandono
La perdita
Alcune donne che hanno subito abusi da bambine attraverso l’attività sessuale pedofila si vendicano degli uomini. Dal ruolo “passivo” che l’ha vista vittima e sottomessa, la donna tenta in tal modo il riscatto ed una propria affermazione in un ruolo “attivo”, ciò è possibile anche grazie alla rivoluzione sociale che la rende così indipendente e libera.
[b]Pedofilia e Internet[/b]
Le statistiche ci dicono che purtroppo la pedofilia è un fenomeno in aumento che trova sempre nuovi canali come ad esempio internet. Ma la pedofilia su internet è solo un aspetto del problema.
E’ dovere di tutti vigilare per poter eliminare questo problema denunciando i siti di pedofili che incontriamo navigando, qualsiasi comportamento sospetto di un parente, un amico, un vicino, non nascondere la testa sotto la sabbia perchè ciò che vediamo ci sembra troppo orribile, ecc. E’ dovere di un genitore non pensare “tanto a mio figlio non succederà”.
Quindi, inutile dire che la pedofilia è il pericolo più grave in cui un minore può incorrere navigando in Internet. Da una parte ci sembra giusto dire che i pedofili non li crea Internet, ma che chi usa la Rete per questo genere di intenti, è già pedofilo prima di mettersi on-line; ciò non toglie che, purtroppo, come anche i recenti casi di cronaca dimostrano, in Internet ci sia un rischio pedofilia da cui difendere i propri figli on-line.
[i]I pedofili quando sono in Rete tendono ad usare alcune tecniche comuni:[/i]
Cominciano a conversare con un minore cercando di creare un rapporto di fiducia e amicizia, presentandosi come coetanei dell’altro sesso.
Conquistata la fiducia del bambino, cominciano a introdurre gradualmente argomenti sessuali, spesso servendosi della pornografia infantile per dare l’impressione che gli altri bambini sono normalmente impegnati in queste attività.
Fanno leva sulla curiosità sessuale del bambino, facendo domande o dando loro dei “compiti”, come indossare un determinato capo di biancheria intima e compiere certi atti sessuali. Questi compiti si allargano a chiamate telefoniche e allo scambio di foto o video sessualmente espliciti.
Cercheranno di combinare un incontro faccia-a-faccia (rivelando a questo punto la sua vera età).
I pedofili si inseriscono nella solitudine del minore; alimentano le lamentele sulla vita domestica, creano una atmosfera di “noi” contro “loro”. Questo comporta almeno due conseguenze: crea una distanza tra il minore e i genitori, e nel contempo lo porta ad una segreta “alleanza speciale” con il pedofilo.
[color=CC3300]Questo tipo di situazioni possono essere evitate, se siete molto attenti; educate i vostri figli e tenete gli occhi aperti.[/color]
[b] Conclusioni … per il momento[/b]
Esistono poi gli abusi. Il termine abuso, inizialmente usato per indicare le percosse subite dal bambino, si è ampliato al punto da poter essere usato per definire un comportamento volontario o involontario da parte degli adulti siano essi genitori, fratelli, tutori o estranei, che danneggiano in modo grave le potenzialità evolutive del bambino.
[i][b]Su questo c’è molto ancora da dire ma preferisco fermarmi qui per evitare l’effetto “enciclopedia medica” che vuole il presentarsi di tutti i sintomi di una malattia di cui si è appena letta la sintomatologia.[/i][/b]
Parleremo di abusi in un prossimo futuro.
Un vostro vicino di casa.
Alessandro Molon