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Partiti e sport: così non va

L' "intrusione" del Partito Democratico nelle vicende di questi giorni
conseguenti alle dichiarazioni del presidente della pallanuoto Francesco
Damiani, suonano come una inequivocabile conferma dei timori espressi: la
strumentalizzazione, gravissima, di àmbiti che per il significato ed i
valori che rappresentano dovrebbero restare fuori dalla politica.
Intanto appare quantomeno sospetta tanta solerzia da parte del Pd nel
rincorrere la pagine locali, a fronte di silenzi colpevoli e gravi su
tantissime altre problematiche attinenti la vita della nostra comunità.
Citiamone alcune.
1 – Silenzio del PD sul gravissimo e totale disimpegno da parte della
Regione Lazio rispetto al Protocollo d'intesa sottoscritto in data 15 marzo
2007 fra il presidente Marrazzo ed i rappresentanti locali delle
istituzioni, delle parti economiche e sociali.
Non una delle "priorità del territorio" individuate in quel documento è
stata realizzata. Di più: l'aeroporto civile e commerciale di Latina, la cui
localizzazione il Protocollo prevedeva "presso le strutture dell'aeroporto
Comani", è stato spostato altrove.
2 – Silenzio del PD sul mancato potenziamento delle attività sanitarie
ospedaliere e territoriali, previsto dal piano sanitario vigente e che si
stanno invece impoverendo come è sotto gli occhi di tutti.
3 – Silenzio del PD sull'emergenza rifiuti e sulle mancate risposte di
Marrazzo, anche nella sua veste di Commissario delegato per l'Emergenza
Rifiuti nell'intera Regione, in merito alle reiterate richieste del Comune
di Latina relativa alla bonifica del sito di Borgo Montello, all'autonomia
gestionale della provincia, ad una tecnologia compatibile dal punto di vista
ambientale e socio-economico che faciliti il superamento del mero sistema
delle discariche. Una problematica delicatissima, che riguarda tutta la
collettività pontina, e sulla quale irresponsabilmente la Regione Lazio
continua ad evitare ogni confronto politico-istituzionale.
4 – Silenzio del PD sulle penalizzanti scelte della Regione Lazio in merito
alle grandi infrastrutture cui è legato lo sviluppo economico della
provincia pontina: dal Corridoio Tirrenico Meridionale alla Bretella di
raccordo fra questo e lo svincolo di Valmontone sull'autostrada del Sole,
alla Valmontone-Cisterna-Latina, alla messa in sicurezza della Pontina.
Una infinità di richieste di confronto sul sistema di collegamenti
longitudinali e trasversali che necessitano a questa provincia per crescere
e garantire al sistema imprenditoriale di poter competere col mercato
nazionale ed internazionale sono rimaste senza risposta.
E il PD pontino fa finta di non sentire e non sapere.
5 – Silenzio del PD sugli spazi sempre più marginali riservati a Latina nell'ambito
della Finanziaria Regionale.
6 – Silenzio del PD sulla gravi ed inaccettabili inadempienze regionali in
termini di ristori economici per spese anticipate e mai restituite.
Citiamo solo i 10 milioni di euro che la Regione deve all'Amministrazione
Comunale, di cui 7milioni destinati ad interventi nel sociale e riferiti a
progetti di assistenza sociale, sostegno a famiglie indigenti, contributo
atti, trasporto per alunni con disabilità, ecc.
Siamo facili profeti nell'ipotizzare che la Regione invece di dirottare le
somme spettanti alle istituzioni locali d'ora innanzi ci farà assistere ad
interventi mirati e miracolosi.
Siamo maliziosi nel pensare che il PD ha scelto lo sport per iniziare la
campagna elettorale regionale?
L'elenco potrebbe continuare all'infinito ma gli esempi citati probabilmente
bastano a far comprendere come l'Amministrazione Comunale di Latina stia
portando avanti "in solitudine" la sua battaglia, senza alcun appoggio da
parte di forze politicamente vicine al presidente Marrazzo e quindi restie a
prendere posizioni pur se nell'interesse della comunità provinciale.
Diventa così sospettosamente un cavallo di battaglia, invece, la presa di
posizione del presidente della pallanuoto, politicamente vicino al Pd tanto
da essere stato indicato dalla stampa locale, appena due mesi fa, fra i
papabili del PD alla candidatura della presidenza della Provincia.
Siamo disposti a confrontarci sulle politiche sportive portate avanti in
questi anni, anche in tema di impiantistica, nonostante tutte le difficoltà
economiche cui abbiamo accennato.
Non siamo disposti, però, a far passare strumentalizzazioni indegne proprio
perché coinvolgenti un ambito che nulla ha e deve avere a che fare con la
politica.
Ci siamo resi disponibili al confronto nelle sedi competenti.
Dialogheremo – e lo stiamo già facendo – con le società sportive e non con i
partiti.
Stiamo lavorando per la ricerca di soluzioni globali a problematiche che non
riguardano solo la Pallanuoto ma tutte le società sportive che in questa
brillante stagione hanno portato a casa risultati eccellenti.
Va garantito certamente un futuro solido alle nostre società sportive
attraverso un coinvolgimento a 360 gradi delle forze vive del territorio,
certamente sensibili su problematiche così serie che coinvolgono i nostri
giovani.
Siamo per cultura contro le divisioni, le polemiche sterili, inutili se non
addirittura dannose, gli attacchi frontali e destabilizzanti alle
istituzioni del territorio e a chi le rappresenta.
Il territorio va rassicurato con politiche serie, risposte concrete, non
spot elettorali come appare l'uscita del Pd nel caso specifico.
Riportare il dibattito nelle sedi competenti è il primo passo da compiere.
Latina, 22 giugno 2009
Giuseppe Di Rubbo Cesare Bruni

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Non entro nel merito del comunicato stampa che ho scorso velocemente e ho trovato di scarso interesse. Voglio invece attirare l'attenzione sull'uso improprio che si è  fatto di un mezzo di informazione istituzionale, quale è l'Ufficio Stampa del Comune di Latina. A me sembra quantomeno strano che i signori Bruni e Di Rubbo possano usare l'Ufficio Stampa comunale per muovere un attacco personale contro il PD. L'Ufficio Stampa del Comune è un ufficio pubblico (pagato dai cittani) che dovrebbe essere usato esclusivamente per scopi istituzionali, non per attacchi privati contro la fazione politica avversaria e/o antipatica.

    Salvatore