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Ipnosi con furto

Vi racconto una storia di una mia conoscente che è stata ipnotizzata e derubata alcuni giorni fa a Latina da una sconosciuta dall'accento straniero. La mia conoscente si trovava nel suo negozio quando ad un certo punto si è avvicinata una donna, ben vestita e le ha chiesto se volesse comprare una rosellina. Da lì in poi la mia conoscente non si ricorda più niente; però quando si è ripresa si è ritrovata senza soldi e senza telefono.

Io mi sono informato su internet e ho raccolto un po' di informazioni:

http://www.ipnotismo.com/

http://guide.supereva.it/psicoterapia_ericksoniana/interventi/2006/05/255560.shtml

http://pnl-ipnosi.blogspot.com/2008/03/ipnosi-e-furti.html

http://fabbietto.blogspot.com/2008/04/ipnosi-da-furto.html

http://www.clab.it/pipermail/urban-legends/2002-January/000380.html

Allegato: Ancora_sull'ipnosi.doc

Vincenzo25

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Furto con ipnosi… verrebbe da liquidare l’argomento con un’alzata di spalle, roba per creduloni, ma vi assicuro che non è così. A tal proposito voglio raccontarvi la disavventura capitata ai miei genitori una quindicina d'anni fa, quando ancora conducevano attivamente l’azienda agricola di proprietà.

     

    Un giorno si presentarono in azienda due sconosciuti che i miei genitori invitarono prontamente in casa come d’uso. Appena dentro il “capo” viste le immagini sacre, le bibbie e i crocefissi vari che adornavano le pareti, manifestò la sua approvazione verso una famiglia religiosa e timorata di Dio e invitò i mie genitori a pregare insieme. La richiesta apparve singolare, ma fatta con un’autorevolezza tale che non ammetteva dinieghi.

    La preghiera fu in realtà un’ipnosi, con tanto di richiesta di soldi, molti soldi (ovviamente per una nobile causa!).

    Mio padre (persona semplice ma non un fesso) era alla totale mercè dei malfattori, mentre mia madre, benché intontita, riuscì sempre a conservare un certo grado di diffidenza. Per farla breve gli diedero tutto il contante che avevano in casa, ma a mio padre sembrò troppo poco rispetto all'enormità della nobile causa, così cercò di darli l’assegno con cui la società del latte lo pagava (in pratica la principale entrata dell'azienda) e si offrì di accompagnarli in banca per prelevare tutti i risparmi.

    I malfattori rifiutarono l’assegno dicendo che era contrario ai loro rigidi princìpi religiosi, e dissero che non avrebbero potuto andare in banca perchè erano a digiuno (che c'entra? in realtà la banca distava circa 12 km, e l'effetto dell'ipnosi si sarebeb forse esaurito).

    Preso il contante, i malfattori esortarono i miei genitori a continuare a pregare e se ne andarono. Appena usciti mia mamma si destò quasi subito e avrebbe voluto rincorrerli (quantomeno per prendere la targa) ma fu trattenuta da mio padre al quale continuare a pregare  appariva improcrastinabile.

    Il giorno dopo quando mio padre andò in città dai Carabinieri per denunciare l’accaduto, fu malamente deriso con frasi del tipo: “Ma come, siamo nel 199X e ancora vi fate prendere in giro in questo modo?"

    Inutile dire che quel giorno  il senso di umiliazione e di mio padre fu enormemente acuito, mentre un altro pezzetto della sua fiducia nelle istituzioni si incrinava definitivamente.

     

    Salvatore