• Senza categoria

Il Carrozzone Comunale

L’impegno che ho profuso in questi giorni per cercare di risolvere la questione del parco Petrucci-Cottignoli, mi ha “regalato” la possibilità di gettare lo sguardo nell’inquietante apparato politico-burocratico-amministrativo di Latina: un vero capolavoro di incompetenza, sciatteria e disorganizzazione.

Lungi da me la presunzione di aver compreso l'arcano, una cosa però penso di aver capito: il Comune di Latina non ha un solo dipendente a cui  può  ordinare, che so, di andare ad avvitare un bullone in un parco giochi, o di andare  a sostituire una lampadina, o di andare  a potare il ramo pericolante di un albero.  

A dispetto delle migliaia di dipendenti pubblici che abbiamo sul groppone, a Latina ogni volte che c’è da fare qualcosa, dalla più semplice e banale alla più complessa, tocca sempre chiamare una ditta esterna o dare un appalto (ovviamente dopo aver sentito il dotto e costoso parere di un consulente esterno!!).

Chi ha lasciato decadere a tal punto l’apparato pubblico? Chi ha consentito un simile degrado materiale e morale? Chi ha permesso (o, chi ha voluto?) che la macchina pubblica si trasformasse in una mostruosa metastasi  tumorale, incapace di fornire alcun servizio ma avida divoratrice di risorse vitali che distoglie dalla società civile a ritmo forsennato?  

Salvatore

Potrebbero interessarti anche...

Nessuna risposta

  1. bax ha detto:

    Il Movimento Solidarietà pubblica un nuovo dossier per dimostrare che il processo di liberalizzazioni e privatizzazioni attuato in Italia dall’inizio degli anni Novanta non ha portato nessun beneficio al paese. Lo scritto iniziale, elaborato da Claudio Giudici, dimostra che:

    1 – le liberalizzazioni portano ad un aumento dei prezzi;

    2 – le liberalizzazioni portano alla distruzione di posti di lavoro ed all’abbassamento degli stipendi dei lavoratori e dei fatturati delle piccole imprese;

    3 – la liberalizzazione-privatizzazione dell’impresa pubblica nel periodo 1992-2000 non è stata conseguenza dell’inefficienza economica;

    4 – i processi di liberalizzazione-privatizzazione non hanno minimamente migliorato la capacità produttiva italiana;

    5 – le liberalizzazioni favoriscono i concentramenti di capitale in poche ricchissime mani;

    6 – il rendimento finanziario delle aziende privatizzate è stato peggiore rispetto alla generalità del mercato finanziario italiano.

    Attraverso una serie di esempi lampanti, diventa sempre più evidente che questo processo di “modernizzazione” del paese in realtà rappresenta un grave attacco al suo tessuto produttivo, accelerando il processo di disintegrazione economica e finanziaria che sta già mettendo in ginocchio l’economia mondiale…( segue)

     da  http://www.movisol.org/privatizzazioni.htm

  2. Banzai ha detto:

    Quali privatizzazioni???

    Vogliamo parlare del costo dell'acqua?

    Vogliamo parlare del costo dello smaltimento dei rifiuti?

    Vogliamo parlare del prezzo della benzina o quello del pane?

    Vogliamo parlare del costo dei trasporti?

    Vogliamo parlare della qualità di alcuni servizi privatizzati?

     

    Mah!

    Secondo me, non c'è nessuna garanzia…

    Tutti mirano alla minor spesa ed al massimo profitto.

    Manca un etica economica e la capacità di amministrare.

    E come diceva il mitico Zero: "Il carrozzone va avanti da se, con le regine i suoi Fanti e i suoi re…" 

    bruno 

  3. massimo74 ha detto:

    Personalmente vedrei con molto favore le liberalizzazioni e con discreto favore anche le privatizzazioni.

    Le condizioni però, a mio avviso, devono essere almeno due:

    1) concorrenza di mercato

    2) controllo serrato per scongiurare l'eventualità (molto probabile) di cartello—Vedi antitrust

    In caso contrario sarebbe meglio astenersi dal privatizzare alcunchè.

    Riguardo gli esempi citati da Bruno è evidente che è inesistente o l'una o l'altra o entrambe le condizioni su citate, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

    Massimo

     

     

  4. Baol ha detto:

    Sì, certo. Ma se capita, e capita sempre più spesso, che i controllati sono i controllori, che politica ed economia vanno a braccetto, e insieme fanno pranzo cena e pure colazione, ditemi voi… in ogni caso indovinate chi è a rimetterci?