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Inerzia dei funzionari pubblici

Cassazione/ Impiegati pubblici non rispondono? Condannati

I cittadini hanno diritto ad una risposta anche se negativa
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© APCOM
Roma, 2 apr. (Apcom) – Tra i doveri degli impiegati pubblici c'è quello di rispondere alle richieste dei cittadini. E chi fa finta di niente si becca una condanna per omissione di atti d'ufficio.
Non solo: la risposta, per evitare guai con la legge, deve arrivare entro 30 giorni dalla domanda. Con una sentenza che costituisce una pietra miliare per gli utenti vittime dell'indifferenza degli uffici pubblici, la Cassazione ha spiegato che per "atto dell'ufficio", nel caso di dipendenti pubblici, si deve intendere anche la semplice risposta alla richiesta di chiarimenti di un cittadino. Anche una risposta negativa, per la Cassazione, andrebbe bene. L'unica cosa che non è ammessa è il silenzio. Anzi, a questo proposito la Suprema Corte, con la sentenza 14466, parla di "ingiustificato silenzio omissivo da parte del pubblico ufficiale". La Cassazione ha perciò confermato la sentenza di condanna per omissione di atti d'ufficio emessa dalla Corte d'appello di Palermo nel marzo 2006 nei confronti di un ingegnere del comune di Castelvetrano, in provincia di Marsala, colpevole di non aver mai risposto ad una lettera di una cittadina che chiedeva chiarimenti su un atto di esproprio relativo ad un suo terreno. La lettera era indirizzata all'ufficio tecnico, del quale l'ingegnere era responsabile, e avrebbe meritato, dice la Corte, una risposta. In teoria entro i 30 giorni previsti dalla legge, ma anche successivamente sarebbe stata utile. Invece è rimasta del tutto senza seguito.
Link alla notizia: http://notizie.it.msn.com/curiosita/articolo.aspx?cp-documentid=15652950

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Nessuna risposta

  1. Freddy ha detto:

    condivido pienamente!

    freddy