Il 19 Aprile, marcia sulla Pontina
Latina, 14 Aprile 2007 Al Sig. Questore di LatinaDott. Niccolò D’Angelo Al Sig. Prefetto di LatinaDott. Alfonso Pironti
Latina, 14 Aprile 2007 Al Sig. Questore di LatinaDott. Niccolò D’Angelo Al Sig. Prefetto di LatinaDott. Alfonso Pironti
Si è disputata alle 16.00 la partita del campionato allievi, Nascosa – Real Latina. Si è trattato di un vero e proprio derby in quanto le due società condividono lo stesso campo di Borgo Sabotino.
Latina, 14 Aprile 2007 Al Sig. Presidente della RepubblicaOn. Giorgio Napolitano Oggetto: sciopero della fame Il Presidente Regionale dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, Giovanni Delle Cave, continua lo sciopero della fame, ormai al 3° giorno. Il Presidente continuerà lo sciopero per denunciare che a Latina non si và in galera neanche se una persona si mette alla guida, a folle velocità e sotto l’effetto di droghe sulla Pontina, falcidiando una giovane vita. Perché a Latina non si applica la legge in nome del popolo.
Che bello. Sono passati la bellezza di 200 giorni dalla consegna delle firme per l'ufficio postale. E sono 200 giorni che devo ricaricare la PostePay. E sono 200 giorni che ci illudevamo di essere ascoltati.
Ma insomma, che aspettiamo? State temporeggiando per avere una scusa in campagna elettorale?
Beh, io mi auguro vivamente che non sia così, anche perché oggi 500 persone sanno che, nonostante gli sia stato ricordato, dopo ben 7 mesi (quasi), ancora non si vede anima viva.
Ditelo se non lo volete fare, ditelo se volete prenderci per i fondelli, perché ora avete l'occasione per far sapere a 500 persone che quella promessa è stata solo fumo negli occhi.
Ma insomma, lo devo dire io che non avete alcuna voglia di costruirci un ufficio postale?
Le firme erano più di 600. Sono più di 600 persone che, davanti una scheda elettorale, si ricorderanno di questo. Perché non siamo più fessi che ci scordiamo una cosa appena ne esce fuori un'altra. E' passato il tempo delle promesse a vuoto, è passato il tempo dei posti di lavoro in cambio di voti. Ora la gente QUI può comunicare, può organizzarsi. La piazza virtuale, visto che non ne esiste una reale.
Dovevamo farlo noi un portale? Per forza? Le istituzioni non né erano capaci? Possibile?
Le cose sono 2:
La Repubblica è una cosa di tutti (res + publica), e, in quanto tale, i politici devono rappresentare i cittadini (= dipendenti pubblici, ovvero dipendenti di noi altri). Quindi quando prendete una decisione i politici dovrebbero fare due cose:
Non ci vuole tanto ad aprire un sito internet. L'unica persona che ha fatto questo è Trezza, sul suo sito. Lui lo ha fatto per prendere voti, ma è giusto: la gente DEVE ESSERE ASCOLTATA, sia con internet, sia con un'assemblea pubblica (alla portata del più stagionato degli uomini).
Invece sono ancora lì, arroccati sul monte, e scendono solo quando hanno bisogno di voti. Secondo me, l'unico voto che si meritano è quello di castità. Si chiudono in un monastero e finisce la storia. (idea! facciamo una raccolta firme per trasformare il consiglio comunale e tutti gli organi annessi in un monastero? Tanto quello che fanno è sempre Ora et Labora, ovvero parla e coltiva il tuo orticello)
Enrico