• Senza categoria

Il mare la spiaggia, le dune: quale futuro ?

E sono coste e mari di straordinario valore, ove cultura e natura creano soluzioni diverse ma sempre sorprendenti e tutte ricche di “mediterraneità”, identitarie della storia, della società e dell’economia della nostra Italia.Da alcuni decenni lungo la nostra fascia costiera si assiste ad un forte fenomeno di concentrazione di attività e pressioni ad alto impatto che stanno mutando nel profondo le caratteristiche essenziali del nostro sistema marino-costiero:un’antropizzazione eccessiva che produce una densità abitativa doppia rispetto alla media nazionale, con conseguenze pesanti in termini di carichi inquinanti da terra (cui vanno aggiunti gli scarichi incontrollati provenienti via fiume dall’entroterra), di erosione, e di opere marittime disordinate e spesso controproducenti,attività di pesca illegali e particolarmente distruttive che si sviluppano anche per l’assenza di controlli effettivi,un’abnorme concentrazione di trasporti marittimi di idrocarburi e sostanze nocive con il triste record per il Mediterraneo di densità di catrame rilevato (38 mg/m2 , seguito a forte distanza dal mar dei Sargassi con 10 mg/m2 e dal sistema giapponese con 3,8 mg/m2 – un decimo di quello italiano).In poche parole si sta pregiudicando un patrimonio inestimabile.In Italia una politica specifica, globale e unitaria, attenta agli aspetti ambientali, culturali, sociali ed economici legati al mare ed alle coste non è stata finora attuata.E l’esigenza non scaturisce soltanto dalla preoccupazione imposta dal decadimento di un patrimonio ambientale e culturale, ma anche dai gravi segnali di conflitto in essere tra la diverse economie e i diversi usi possibili del mare. In poche parole, si pone l’esigenza di un forte governo del territorio mare, emerso e sommerso, per tutelarne i valori ambientali e culturali ma anche per disciplinarne in un quadro unitario le diverse attività e i diversi usi, ormai sempre più conflittuali tra loro.Una politica, dunque, a tutto tondo rivolta al mare è un’esigenza impellente oltre che una proposta innovativa. Per questo Marevivo chiede di individuare per il nostro Paese un’unica sede nazionale per la programmazione, l’impostazione e la verifica delle politiche di tutela e valorizzazione del nostro mare e delle nostre coste. Senza interferire con le responsabilità affidate alle Regioni e agli Enti locali, anzi da affiancare e sostenere da parte di un unico centro nazionale (sportello unico) mediante appositi interventi di sostegno finalizzati a svilupparne le concrete iniziative di tutela esalvaguardia, finalizzate alla sostenibilità marino-costiera.In sintesi, riteniamo che vadano coordinate adeguatamente le diverse iniziative nazionali, oggi parcellizzate in almeno 6 o 7 Ministeri, da ricondurre ad un’unica sede politico-amministrativa per promuovere la marittimità nazionale, prioritariamente fondata sulla tutela e la salvaguardia delle risorse naturali, ma anche protesa a riscoprire e valorizzare le nostre radici marittime nel Mediterraneo.E nel concreto e nell’immediato riteniamo che si possano attivare due settori di specifica attenzione: le isole minori e le iniziative internazionali per il Mediterraneo.L’istituzione delle Aree Marine Protette ha prodotto un importante recupero di attenzione nei confronti delle Isole Minori, da ultimo un po’ affievolito.Queste 40 perle di straordinaria bellezza sono uniche al mondo per la specificità del proprio patrimonio storico-archeologico, culturale ed ambientale. Ed è proprio tale specificità che va attentamente custodita lontano da tentazioni distruttive di sviluppo insostenibile. E’ evidente che il turismo rappresenta la principale risorsa di questi luoghi, ma bisogna operare perchè il turismo di massa e “mordi e fuggi” decada sempre più, a vantaggio di fruizioni più personalizzate ed “impegnate” come il turismo naturalistico, scolastico o culturale, da sviluppare e incentivare adeguatamente lungo l’intero arco dell’anno.Il turismo sostenibile così inteso è finalizzato al conseguimento di almeno tre obiettivi prioritari:ricercare soluzioni e forme di sviluppo che mirino all’integrazione delle politiche turistiche con quelle ambientali;apportare benefici alle comunità locali che accolgono le attività turistiche, anche in termini di tutela e miglioramento della qualità di vita, contrastando così l’abbandono di quei luoghi;soddisfare e far crescere anche culturalmente il turista che deve essere messo in condizione di vivere in ogni momento un’esperienza importante ed appagante di qualità di vita, tanto da rimanerne coinvolto anche nel resto dell’anno.Nelle isole minori vanno sperimentate concrete esperienze di “Italian way of life”, di sostenibilità e di qualità, assolutamente irripetibili anche per il mercato mondiale del turismo.Il Mar Mediterraneo ha sempre rappresentato nella storia del pianeta un unicum inimitabile e irriproducibile. In esso convergono infatti molteplici fattori estremamente favorevoli, quali la centralità geografica rispetto ai tre continenti del vecchio mondo, la mitezza del clima, il tepore delle sue acque, la splendida bellezza e la generosità delle sue coste, nonché la gioia di vivere, la versatilità individuale e la ricchezza spirituale delle popolazioni rivierasche.Il termine "Mediterraneo" significa mare circondato dalla terra, ancora più letteralmente “mare posto al centro della terra”, espressione che riassume la centralità di questo mare per le culture, le società e le economie dell’intero Pianeta.Il Mar Mediterraneo non è un mare, ma una successione di mari; non è una civilizzazione, ma diverse civilizzazioni stratificate le une sulle altre, che traggono le une dalle altre elementi di continuità e discontinuità contestuale. Viaggiando nel Mediterraneo, s'incontra il mondo romano nel Libano, la preistoria nella Sardegna, le città greche nella Sicilia, la presenza araba in Spagna, l'Islam turco in Jugoslavia. Ci s'immerge nella profondità dei secoli, fino alle costruzioni megalitiche di Malta o alle piramidi dell'Egitto. La ragione di tutto ciò è che il Mediterraneo è un antico crocevia dove, da alcuni millenni, tutto confluisce e si mescola: uomini, animali, piante, veicoli, merci, navi, idee, religioni e generi di vita.Oggi s’avanza una profonda distorsione del ruolo storico del Mediterraneo, delle sue commistioni, delle sue tipiche morbosità: non esiste un fenomeno “immigrazione” nel Mediterraneo esiste una millenaria e naturale abitudine degli abitanti del Mediterraneo a circolare liberamente lungo queste coste. Enea si sentiva nel suo ambiente quando dal mare e’ arrivato per fondare Roma.Oggi questo mare è in pericolo:il lento ricambio idrologico, stimato per il solo strato superficiale in circa 80 anni, lo sversamento di ogni tipo di inquinanti da terra da parte dei 22 Paesi rivieraschi,l’elevatissimo traffico marittimo, in particolare petrolifero,la pesca oltre i limiti biologici sono alcuni delle cause che lo hanno fatto diventare un mare malato, che necessita di urgenti interventi di risanamento.L’Italia “promontorio d’Europa nel Mediterraneo” deve assumere un ruolo trainante e rilevante per la gestione unitaria ed integrata del Bacino Mediterraneo -cabina di regia – ove le politiche attuate in ciascun Paese vengano innanzitutto sintetizzate in sportelli unici nazionali, per coordinarsi in una sola sede sovranazionale capace di recuperare appieno il valore e il significato millenario della nostra mediterraneità, ove la tutela ambientale e la valorizzazione economica sappiano sintetizzarsi senza più confliggere.L’impegno richiesto vuole essere un ulteriore strumento per trasformare le sponde del Mediterraneo in una tavola rotonda intorno ad un mare di pace.In sintesi Marevivo CHIEDE a chi intende sottoscrivere il documento di impegnarsi:per l’istituzione di un’unica sede nazionale per mettere in atto una politica a tutto tondo del mare e delle coste italiane;per l’istituzione di un’Accademia del Mare con sedi territorialmente localizzate quale struttura culturale snella di tipo interistituzionale e di carattere sia interdisplinare che pluridisciplinare;per un’attività anche legislativa in favore della valorizzazione e tutela del prezioso e fragile patrimonio insulare;per sviluppare un ruolo forte dell’Italia atto a creare insieme agli altri paesi del Mediterraneo una cabina di regia sovra nazionale.SE CONDIVIDETE QUESTO DOCUMENTO E DESIDERATE SOSTENERLO ED IMPEGNARVI INVIATE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA [email protected] indicando nominativo e appartenenza politica. SARETE IMMEDIATAMENTE INSERITINELL’AREA DEDICATA ALLA SFIDA ELETTORALE ALL’INTERNO DEL NOSTRO SITO

http://www.marevivo.it/sabaudia/

visitato da oltre 100.000 utenti

GRAZIE

Il Delegato Generale Provinciale
Marco Porcelli
 

Potrebbero interessarti anche...