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I sondaggi, Zaccheo, i “titoli tossici” e i fratelli Vanzina

I risultati di un recente sondaggio (effettuato a dicembre 2008),
riguardante il gradimento verso i Sindaci italiani, collocherebbero il
Sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo nelle prime posizioni.
Sul punto, in considerazione anche delle posizioni fortemente critiche
assunte nei confronti dell’attuale maggioranza che governa il Comune di
Latina, non voglio esimermi dal fare alcune considerazioni.
Una prima riflessione parte da un dato certo e incontestabile, e cioè che al
termine dei primi cinque anni di amministrazione, l’elettorato ha
pesantemente ridimensionato Zaccheo, che è passato dal 65% del 2002 al 49%
del 2007. E’ bene ricordare anche che il Sindaco Vincenzo Zaccheo, in
controtendenza con quanto avviene normalmente, è stato rieletto nel 2007
riportando, al primo turno, molti meno voti rispetto a quelli delle liste
che lo sostenevano (49% contro 58%). Il mancato apprezzamento verso il
Sindaco è stato confermato al secondo turno, quando, nonostante la presenza
di un solo altro candidato, i voti per Vincenzo Zaccheo sono addirittura
diminuiti, passando da 39.097 a 38.876 (per capire la significatività di
tale dato basta considerare che l’altro candidato al ballottaggio è passato
da 17.900 a 23.615). E’ evidente, quindi, che sono stati i simboli dei
partiti ed il lavoro dei candidati consiglieri delle varie liste a
trascinare, come cani da slitta, il Sindaco Vincenzo Zaccheo alla
rielezione.
Non c’è, quindi, che da rimanere fortemente perplessi ed alquanto dubbiosi
di fronte ad un sondaggio che gli assegna un gradimento elevato a solo
diciotto mesi di distanza dalla consultazione elettorale, tenuto conto che
nel frattempo nessuno dei progetti annunciati ha avuto una concreta
attuazione e che le tasse e le tariffe sono aumentate in maniera
consistente.
In campagna elettorale Zaccheo ha molto insistito sulla realizzazione di
alcuni progetti, dati per imminenti e la cui enunciazione era accompagnata
dallo slogan “il futuro è adesso”.
Sul punto, a quasi due anni dalle elezioni, la situazione è desolante e, in
merito, cito tre casi: la cosiddetta “metropolitana leggera”, la “Marina di
Latina” e l’immobile ex Icos.
La data di inizio dei lavori per la costruzione della metropolitana leggera,
annunciata inizialmente addirittura per marzo 2007, è un grande punto
interrogativo ed è ormai dimostrato che, contrariamente a quanto
insistentemente asserito dal Sindaco, non si tratta di un’opera a costo
zero, ma di un progetto che inciderà in modo consistente sul bilancio
comunale.
Per quanto concerne la Marina di Latina, il tanto strombazzato e costoso
“concorso internazionale di idee” ha prodotto soltanto una serie di disegni,
per progetti irrealizzabili, che giacciono nei cassetti di qualche ufficio
comunale. Il cosiddetto “Borgo Marinaro”, così come definito in giganteschi
manifesti di cui è stata tappezzata tutta la città, è rimasto soltanto una
apprezzabile rappresentazione grafica assolutamente lontana dalla realtà.
In ordine all’acquisto dell’immobile ex ICOS, fortemente voluto da Zaccheo
nel 2003 quando già da anni l’immobile in questione era ridotto ad un
rudere), con l’idea che lo stesso sarebbe stato risistemato con fondi
provenienti dal Provveditorato delle Opere Pubbliche, per cui la Guardia di
Finanza si sarebbe trasferita lì, lasciando il Palazzo M per l’Università,
c’è da registrare che l’acquisto, effettuato nel maggio 2003, è costato una
somma superiore ai tre milioni di euro e tuttora il Comune sta ancora
pagando le rate del  mutuo acceso per finanziare l’operazione, mentre dopo
quasi sei anni la situazione è esattamente la stessa di allora.
Anche sul punto delle tasse e delle tariffe, il periodo successivo alla
consultazione elettorale del 2007 ha visto soltanto incrementi e ne è un
esempio eclatante quello che è successo con la Tariffa di Igiene Ambientale.
Una ulteriore considerazione è  che il sondaggio è stato fatto dalla stessa
società di ricerche che qualche settimana fa aveva pronosticato Soru
vincente come governatore della regione Sardegna, con un punto e mezzo
percentuale in più al suo avversario Cappellacci. Abbiamo visto tutti come è
andata a finire: dieci punti di distacco a favore di Cappellacci.
Ora, si può credere o meno ai sondaggi, e comunque tutti andrebbero
certificati, ma ci pare che il sondaggio in questione rappresenti una
situazione più virtuale che reale, in perfetta sintonia con
l’amministrazione Zaccheo.
L’andamento della "quotazione Zaccheo", ai minimi termini dentro le urne nel
maggio 2007 ed adesso elevata secondo il sondaggio in questione, mi fa
pensare alle oscillazioni delle quotazioni dei titoli in Borsa. Ho
l’impressione che nel caso della "quotazione Zaccheo" ci troviamo di fronte
ad una situazione simile a quella dei cosiddetti “titoli tossici”, che hanno
contaminato il mercato finanziaro negli ultimi mesi, quei titoli, cioè, cui
era stato attribuito un significativo valore e poi si sono rilevati “carta
straccia”.
Insomma, parafrasando un noto film dei fratelli Vanzina, dal titolo “Sotto
il vestito niente”, credo che si possa concludere dicendo: “Sotto il
sondaggio niente”.
Andrea Stabile – La Destra

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  1. Giovanni ha detto:

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