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Ex Svar, consegnati i lavori

Il sindaco Zaccheo ha firmato ufficialmente questa mattina l’atto di consegna lavori con il quale si avvia di fatto la demolizione degli edifici costituenti il complesso industriale ex Svar, affidati al Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa di Bologna.
Si tratta di una svolta fondamentale nel complesso iter fortemente voluto dal sindaco Zaccheo sin dall’atto del suo insediamento e finalizzato a restituire dignità ad un quartiere importante della città.
Si ritiene utile ripercorrere le tappe principali della vicenda.
Nel febbraio 1999 il Comune ha ingiunto alla soc. Svar e alla Immobiliare Romagnoli di procedere alla immediata adozione di interventi di messa in sicurezza.
Questa ordinanza è stata successivamente notificata anche all’avv. Pietrosanti, curatore fallimentare della società Vega immobiliare.
Accertata l’inadempienza dei soggetti obbligati con determinazione dirigenziale del 2003 è stato stabilito di procedere alla esecuzione in danno degli interventi di rimozione dei rifiuti e di messa in sicurezza.
Il 26 settembre 2003 a seguito di un sopralluogo nel sito, il Comune e Arpalazio decidono di istituire un tavolo tecnico, per esaminare la documentazione disponibile negli atti dei pubblici depositari per individuare gli accertamenti da eseguire, in relazione anche alle procedure previste dalla normativa di riferimento.
Il 29 dicembre 2003 viene emessa la determinazione Dirigenziale n.358/2003 con la quale si stabilisce di procedere alla esecuzione in danno degli interventi di rimozione dei rifiuti e messa in sicurezza dei luoghi e verifica di eventuale contaminazione del sito.
Nel 2005, con procedura di gara vengono affidate alla società Ecotherm le attività di classificazione, quantificazione, rimozione e redazione del piano della caratterizzazione dei rifiuti presenti nel sito industriale dismesso.
Nel 2006 viene approvato il piano della caratterizzazione relativo agli accertamenti dello stato di qualità delle matrici ambientali del sito autorizzando la ditta alla esecuzione degli interventi descritti nel piano stesso.
Il 27 luglio 2006 il consiglio comunale adotta Il Piano di Zona 167 area ex Svar che prevede un insieme di interventi di edilizia residenziale pubblica che hanno già ricevuto finanziamenti da parte della Regione Lazio e che attendevano appunto di essere collocati sul territorio comunale.
Il Piano permette il recupero e la riqualificazione del sito dismesso dell’ex Svar, così come previsto all’interno del programma di edilizia economica e popolare varato dal Consiglio Comunale, rispondendo alle esigenze abitative per circa 170 alloggi, comprendendo servizi, aree verdi, una piazza e spazi di aggregazione e consentendo la ricucitura del tessuto urbano del quartiere oggi penalizzato, appunto, dalla presenza dell’ex fabbrica divenuta nel tempo un grave problema sociale oltre che urbanistico ed ambientale.
Dunque un intervento in grado di eliminare un grave elemento di criticità in un ingresso importante della città ma capace anche di restituire dignità e qualità della vita ad un quartiere costretto a convivere con una situazione di degrado intollerabile.
Il sito ex Svar, sede dagli anni ’60 e fino al 1996 di una attività industriale per la produzione di segnaletica stradale, si estende su un’area di circa due ettari in parte occupata da fabbricati in muratura ed in parte interessata da viabilità interna ed aree incolte.
Tale piano viene approvato dalla Regione Lazio nel dicembre del 2007 e pubblicato sul BUR il 28 febbraio 2008
Con delibera di giunta municipale n. 454 del 2006 si stabilisce di procedere alla adozione di messa in sicurezza d’emergenza, sempre in danno al soggetto responsabile e conseguentemente viene affidato l’appalto degli interventi alla ditta Romana Ambiente Srl.
Il 22 ottobre 2007 la Ditta Romana Ambiente, a conclusione delle attività ad essa affidate, trasmette il Piano della caratterizzazione
Il 20 novembre 2007 si riunisce Conferenza di Servizi, per l’esame del P.d.C..
La C.d.S. stabilisce "doversi procedere con l’analisi di rischio sito specifica relativamente alla matrice acque…" continuando "nell’attività di emungimento delle acque di falda…"
In questa sede la Conferenza di Servizi, sulla base delle osservazioni espresse da ARPA LAZIO e Provincia di Latina, ha ritenuto sottolineare, tra l’altro, che le attività da eseguirsi sul sito "restano comunque subordinate alla preventiva verifica ed approvazione del progetto di demolizione dei manufatti presenti nel sito e di escavazione dello strato superficiale del terreno per accertare lo stato delle matrici ambientali, ritenendo tale attività comunque correlata al procedimento di bonifica".
Il 4 aprile 2008 La Giunta Municipale con proprio atto n,. 187/2008 delibera:
di prendere atto delle risultanze del verbale della Conferenza di Servizi del 20/11/2007
Di stabilire di dare corso alle ulteriori attività di bonifica del sito procedendo alla redazione di un progetto di demolizione dei ruderi e/o fabbricati – in gran parte già parzialmente demoliti – ivi presenti per la successiva fase di asportazione dello strato superficiale di terreno fino alla profondità da 0,00 a – 1,00 mt dal piano di campagna, al fine di quantificare i costi relativi ed attivare le iniziative per reperire le necessarie risorse per l’esecuzione degli stessi in danno ai Soggetti obbligati.
Il 28 aprile 2008 l’Avv. Pietrosanti – Curatore SVAR – diffida il Comune ad intraprendere qualunque iniziativa perché pregiudizievole per la consistenza ed il valore dei beni.
Il 9 maggio 2008 si riunisce la Conferenza di Servizi per l’esame delle analisi di rischio del sito.
Il 24 giugno 2008 la Conferenza di Servizi conclude favorevolmente il procedimento di bonifica, prescrivendo lo svolgimento di un piano di monitoraggio
Il 30 settembre 2008 la Conferenza di Servizi approva il Piano di monitoraggio delle acque di falda ed esprime parere favorevole sul progetto di demolizione delle opere e dei manufatti dismessi con asportazione dello strato superficiale del terreno
Ad oggi l’Amministrazione comunale di Latina ha anticipato, in danno, la somma di 500mila euro circa per opere di bonifica nel sito.
Il 9 ottobre 2008, viene emessa Determinazione dirigenziale di approvazione del piano di monitoraggio e di approvazione di demolizione delle opere che è lo strumento in assenza del quale sarebbe stato impossibile per chiunque (pubblico e/o privato) intervenire nel sito.
Pur a fronte di tale atto dirigenziale che di fatto consente l’avvio delle opere di demolizione, l’Amministrazione valuta gli effetti negativi che il contenzioso minacciato dalla curatela (con diffida dell’avv. Pietrosanti del 24.04.08) avrebbe comportato sulle casse comunali.
Contemporaneamente l’Amministrazione in forza dell’approvazione del piano di zona che impone sull’area il vincolo preordinato all’esproprio e assegnando definitivamente la destinazione urbanistica di piano di zona Erp, avvia le procedure per la acquisizione dell’area al fine di poter liberamente intervenire sul sito ed effettuarne la bonifica completa.
Il 17 dicembre 2008 si riunisce il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto Frattasi su richiesta del Sindaco On. Vincenzo Zaccheo ed allargato alle altre istituzioni competenti in materia (Arpa Lazio, Vigili del fuoco, settore ambiente della Provincia), nonché esteso al rappresentante del Tribunale civile di Latina Dottor Lollo, nella qualità di giudice delegato, per affrontare il tema della messa in sicurezza dell’area ex SVAR, in considerazione dell’ulteriore stato di ammaloramento della struttura.
Emerge la necessità di assumere iniziative conformi all’articolo 54 del TUEL e al successivo d.m. 5 agosto 2008 del Ministro dell’interno, che prevede in capo al Sindaco l’obbligo di adozione di provvedimenti, anche contigibili e urgenti, a tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana.
Nell’occasione si conviene che le iniziative di messa in sicurezza del sito comportino l’immediata demolizione delle strutture pericolanti e fatiscenti tenendo conto delle indicazioni contenute nel progetto approvato dalla Conferenza di servizi e fatto proprio dall’Amministrazione Comunale all’ottobre di quest’anno.
L’ordinanza sindacale dovrà prevedere l’intimazione a provvedere nei confronti dei soggetti obbligati, con l’avvertenza che in caso di inottemperanza la stessa Amministrazione eseguirà l’intervento in danno.
Il 23 gennaio 2009 la giunta comunale approva un atto deliberativo con il quale autorizza gli uffici competenti, in via d’urgenza, ad avviare l’iter per l’affidamento dei lavori di demolizione delle opere e dei manufatti pericolanti dell’ ex Svar.
Con la stessa deliberazione, vengono stanziate le somme occorrenti per un totale di 445mila euro (imputate al bilancio comunale) che per la quota a carico dei soggetti inadempienti saranno recuperate, con il supporto dell’Avvocatura, attraverso l’attivazione di idonei procedimenti. Si tratta infatti di una "esecuzione in danno" alla quale si è fatto ricorso in conseguenza delle inadempienze della Curatela Fallimentare e dei soggetti tenuti.
Quindi la determina dirigenziale del 2/03/2009 con la quale si aggiudica al Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa di Bologna i lavori di demolizione.

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Sono "atterrato" a Latina nel giugno del 1998 ed è da allora che sento parlare di ex Svar. Spero vivamente che questa sia la volta buona per risolvere definitivamente il problema.

    Salvatore

  2. Giovanni ha detto:

     SICURAMENTE SI FARA' FRA 3 MESI SI VOTA MELO MALE ALMENO FANNO QUALCOSA