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Scuole? Non va poi così male – Inchiesta

da parvapolis

19 Novembre 2008

Massimo Memoli

Scuole? Non va poi così male…

Un'inchiesta del Giovane Borghese tra gli studenti degli istituti superiori del capoluogo


La situazione degli istituti superiori in Provincia di Latina sembra essere abbastanza soddisfacente sia dal punto di vista didattico che infrastrutturale. È il risultato dell’incheista condotta dal Giovane Borghese nelle settimane scorse. Abbiamo intervistato i ragazzi delle scuole superiori, i rappresentati di consulta per la precisione, coloro che per incarico istituzionale sono maggiormente a contatto con le realtà al di fuori del loro istituto di appartenenza. La giornata è iniziata al San Benedetto, più comunemente conosciuto come “l’Agrario”. Buona accoglienza da parte del Preside Di Battista, che ci ha raccontato la storia dell’istituto con una punta di nostalgia e di tanti ricordi. La stuttura della scuola risale a più di 50 anni fa, non vi sono grandi carenze strutturali, l’opera di manutenzione ordinaria è presente quotidianamente, ma come afferma anche il dirigente scolastico – manca di un intervento radicale che per un istituto particolare come è il San Benedetto si renderà necessario prima o poi. Intervistati i ragazzi hanno dato da subito un giudizio positivo sulla didattica, efficenza da parte dei professori e buone prospettive lavorative dopo il diploma. Sinceramente ci aspettavamo una situazione completamente catastrofica per il Manzoni, siamo stati subuti smentiti dai rappresentati di consulta, buona efficenza didattica e strutture promosse per l’istituto magistrale di Viale Le Corbusier. Il Vittorio Veneto si sa, è la scuola per antonomasia, porta con se quel fascino di fondazione, gli spazi mastodontici e i richiami alla storia profonda della città. Intervistati i ragazzi anche li ci hanno espresso una piena sufficenza ai professori, strutture in evidente stato di “decomposizione”, aule piccole e programmi scolastici un pò da rivedere, ma nel complesso una buona scuola per ragionieri. A qualche chilometro di distanza vi è l’Einaudi, scuola professionale per il turismo e le lingue. Qui la rappresentate di consulta ci mostra un panorama che dal punto di vista delle strutture è carente, didatticamente rappresenta un buon trampolino per l’università, tra le più idonee: Scienze della comunicazione e Scienze politiche. Insomma. Possiamo fermarci qui, anche se il nostro giro è stato più lungo, una fotografia fatta dalla nostra testatina ci dice che lo stato di salute delle scuole superiori in città è discreto, anzi, per alcuni buono. La scuola italiana sembra in salute, almeno quella media superiore. Ma nonostante tutto si sciopera. Si manifesta contro qualcosa che sono i primi studenti a dire che non esiste. Le grandi battaglie dei giovani sulle scuole sono state portate avanti nel tempo su due tematiche fondamentali: la didattica e le infrastrutture. I grandi movimenti che si professavano rivoluzionari sia di Destra che di Sinistra hanno piano piano lasciato il campo all’appiattimento culturale, spesso figlio legittimo della paura del futuro inteso come opportunità lavorative e di vita sociale. E’ bene che i ragazzi tornino nelle piazze a minifestare su didattica e strutture, non per difendere gli interessi dei professori precari che godono dell’appoggio degli studenti durante queste ultime manifestazioni, poi però in classe non ricambiano il favore, e discriminano chi è di destra o chi è di sinistra solo per uno spartiacque ideologico.

Mi piacerebbe avviare una discussione con il contributo di alunni, insegnanti e quanti abbiano cose da dire in materia……

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Nessuna risposta

  1. giucap ha detto:

    Forse per inquadrare la "notizia" può essere utile conoscere anche qualche altra opinione espressa dal suo estensore.

    Su ParvaPolis del 18/11, rilanciando con toni entusiastici l'uscita del ministro Brunetta sui fannulloni di sinistra, il nostro è inciampato su un errorino che potrebbe somigliare ad un autogoal, se non fosse che la disinformazione regna sovrana e che nessuno si prende la briga di rettificare anche fatti facilmente verificabili.

    Ha infatti scritto "Che poi sia scoppiata la bufera dopo che Brunetta ha dichiarato che i fannulloni “sono spesso di sinistra” conferma ancor di più che sia stato per la prima volta infranto una specie di tabù. E’ inevitabile infatti che il pensiero vada proprio alla CGIL, principale sindacato anche fra gli statali, che ha sempre avallato e difeso negli anni questo sistema basato sul privilegio e sull’impunità."

    E' notorio che il principale sindacato fra i lavoratori statali, in termini di iscritti, sia la CISL di quel Bonanni che oggi si scopre particolarmente affine a questo Governo.

    Ma non mi sento di applicare disinvoltamente la proprietà transitiva come invece non esita a fare il Sig. Massimo Memoli; mi limito piuttosto a suggerire il richiamo ad un vecchio detto, abbastanza qualunquista ma che ha un suo fondamento in tema di organizzazione del lavoro, dove si paragona la situazione alle proprietà "olfattive" del pesce: puzza dalla testa.

    Giulio