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Olio usato, come buttarlo nel rispetto dell’ambiente

Allegato: olio_usato.jpg

Sapete dove buttare l'olio della padella dopo una frittura fatta in casa?
Sebbene non si facciano molte fritture, quando le facciamo, buttiamo l'olio usato nel lavandino della cucina o in qualche scarico, vero?
Questo è uno dei maggiori errori che possiamo commettere.
Perchè lo facciamo?
Semplicemente perchè non c'è nessuno che ci spieghi come farlo in forma adeguata.
Il meglio che possiamo fare è ASPETTARE CHE SI RAFFREDDI e collocare l'olio usato in bottiglie di plastica, o barattoli di vetro,chiuderli e metterli nella spazzatura.

UN LITRO DI OLIO rende non potabile CIRCA UN MILIONE DI LITRI D'ACQUA
,
quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona, per 14 anni.
Se poi siete così volenterosi di conferirlo ad una ricicleria pubblica ancora meglio,
diventerà biodiesel o combustibile.
A ROMA, poi, presso l'isola ecologica di via Laurentina, ti accoglieranno a braccia aperte.
Se tu scegli di inviare questa e-mail ai tuoi amici, l'ambiente ti sarà molto riconoscente
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: http://www.coou.it/

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Nessuna risposta

  1. stefano ha detto:

    Anche gettare nella spazzatura l'olio usato non è molto edificante. E poi non è detto che le discariche riescano a trattare così bene gli oli da renderli innoqui. A meno che non ci sia un inceneritore alla fine del ciclo.
    Il modo corretto di approcciare il problema è quello di considerare gli oli usati, non come rifiuto, ma come risorsa e gestirli come qualunque altro materiale oggetto della raccolta differenziata, cioè devono essere recuperati! Anche perchè il loro potere inquinante è enorme. E non c'è distinzione tra oli minerali e vegetali. Inquinano tutti allo stesso modo.

    Latinambiente circa un anno fa' aveva annunciato che presto avrebbe iniziato anche il recupero dell'olio, insieme ad altri inquinanti, con un sistema porta a porta. Naturalmente non s'è fatto più nulla.

    Comunque un altro modo di adoperare l'olio di frittura è quello di metterlo in un motore diesel, dopo un opportuno filtraggio.
    Le case automobilistiche sconsigliano di usarlo, ma ci sono casi documentati di persone che passano a raccogliere il "combustile" presso le friggitorie e lo versano direttamente nel serbatoio. Pare che anche il ppm sia inferiore rispetto al gasolio.
    Celebre è stato un servizio della trasmissione Report di Rai 3, che intervistava tre ragazzi, in Sardegna, che avevano percorso alcune decine di migliaia di KM con una Fiat Punto solo con olio fritto, e il motore era ancora perfettamente funzionante.
    Il problema maggiore è legato all'odore sgradevole di frittura che esce dal tubo di scarico. Ma se fosse usato, ad esempio per i mezzi agricoli, o per i Tir, diluito con gasolio, questo aspetto sarebbe trascurabile. 

    Saluti

  2. renatosd ha detto:

    Si … quando ho inviato l'articolo recapitatomi dai compagni di rifondazione ho avuto anch'io qualche dubbio …

    penso e credo che il senso fosse: intanto che … è meglio in discarica che direttamente in fogna … e seppure non sia il massimo credo davvero sia meglio …

    per il resto recuperare ordinariamente l'olio da cucina dalle piccole utenze  oggi è praticamente impossibile ed anche il sito a cui si rimanda avverte chiaramente di non fare confusione e non mischiarli con gli olii meccanici (presso qualsiasi officina li raccolgono nei fusti).

    Però è interessante parlarne ed avviare una discussione su come poter creare una rete di raccolta e magari anche di riutilizzo locale come ad esempio quelli indicati da stefano.

    renato

  3. MarmaLT ha detto:

    Ma la LatinAmbiente che si paga a fare? La differenziata non è il 'fiore all'occhiello' del Presidente Spazzino? Ops' …  noi avremmo solo il Sindaco Spazzino. Ma Napoli è Napoli… mica è  Latina.

  4. renatosd ha detto:

    mi stavo facendo un giro su vari blog sul tema e capisco che:

    – olii naturali e minerali sono incompatibili

    – i depuratori pur avendo un meccanismo di separazione potrebbero andare in crisi e non depurare bene le acque luride nel processo batterico … ma qui le tesi sono contrastanti.

    – c'è chi fa notare che buttandoli nell'indifferenziato in bottiglie di plastica appena il compattatore lo trita lo sverserebbe anche per strada con i rischi conseguenti

    – c'è anche chi dice che se va in falda dalla discarica è ancora peggio che se versato nel lavandino dove almeno fa un passaggio nel depuratore … è vero però anche che se la discarica perdesse in falda non ci sarebbe da preoccuparsi solo dell'olio ma anche di avvelennamenti e del colera.

    – più di qualcuno afferma che nel dubbio versarlo freddo nel wc (se non si è sicuri che il lavandino sia collegato alle acque nere) sia la soluzione preferibile tra le due.

    – c'è chi lo conserva per il camino, chi ci concima i campi e c'è anche un pazzo che dice di riutilizzarlo per le bruschette … avrà un fegato come un aerostato

    Raccoglierlo e Riciclarlo sarebbe il massimo.

    renato

  5. davide ha detto:

    Io spesso e volentieri lo uso per accendere il camino…

    DAVIDE

  6. davide ha detto:

    Riguardo gli oli minerali della macchina, l'Italia è il primo paese europeo per il riciclo. Grazie alla decennale opera del Consorzio Obbligatorio Olii Usai (COOU), tutti gli anni incrementa sempre più il ritiro ed il riutilizzo di questi olii.

    Vengono usati per fare le basi di nuovi olii per motore, ma anche per produrre catrame ecc., risparmiando sull'importazioen di petrolio..

    Al contrario dell'Inghilterra, dove semplicemente li bruciano per produrre elettricità..

    Riguardo gli olii vegetali, ad Aprilia dovrebbe esserci una primaria azienda che usa questi olii, per farne carburanti ecologici..

    Si tratta della D.P. Lubrificanti

    http://www.dplubrificanti.com/azienda.asp

    LA DP LUBRIFICANTI DI APRILIA (LT)

    La società nel suo stabilimento a 40 Km al sud di Roma, produce biodiesel che vende in Italia ed esporta in Germania, Francia, Grecia, Croazia ed altri paesi europei.
    L'impianto di Aprilia, della potenzialità di 160.000 Ton/anno, non può essere definito un impianto biodiesel tradizionale. Per la produzione di biodiesel non vengono infatti utilizzati gli oli vegetali che sono destinati prevalentemente all'alimentazione umana ed il cui utilizzo per la produzione di biodiesel ha portato a forti rincari di prezzo di questi prodotti.
    L'impianto di Aprilia, utilizza in larghissima misura oli usati provenienti dal recupero degli oli vegetali raffinati utilizzati in frittura.
    La capacità produttiva dell'impianto permette di trasformare in biodiesel una grande parte degli oli ex frittura recuperati in Italia, ma anche di lavorare lo stesso prodotto importato dalla Francia, Spagna, Olanda ed altri paesi europei, nonché sottoprodotti di lavorazione non utilizzabili per usi alimentari.
    Va segnalato che l'utilizzo di questi oli usati, per i quali la società dispone di tecnologie avanzate, impedisce che gli stessi vengano evacuati negli scarichi domestici e quindi in fogne, fiumi e mare con carichi inquinanti di notevole entità.
    Altra caratteristica peculiare dell'impianto di Aprilia, l'unico al momento in Italia, è che la glicerina grezza che si ottiene dal processo di produzione del biodiesel, non viene ceduta grezza sul mercato, ma viene rettificata per ottenere un prodotto purissimo, 99,50% di titolo, di colore come l'acqua, che viene venduta per uso farmaceutico e tecnico con molteplici utilizzatori in Italia e all'estero.
    La DPL ha partecipato e parteciperà ancora all'assegnazione dei contratti di filiera agricola che permettono la trasformazione in biodiesel di oli vegetali provenienti da coltivazioni in Italia su terreni dedicati a questo scopo di semi oleosi (girasole, colza, soia).

    DAVIDE

  7. renatosd ha detto:

    Molto interessante …

    che ne dite di contattarli per organizzare dei momenti di raccolta periodica nei quartieri?

    renato

  8. davide ha detto:

    Se come ha detto Stefano, la Latina Ambiente un anno fà voleva avviare questo servizio, è perchè ad Aprilia vi è questo impianto in grado di accorgliere gli olii di frittura.

    D'altronde la Latina Ambiente si rivolge ad Aprilia anche per la differenziata, per conferire i materiali riciclati nell'impianto della Progetto Ambiente (soc. pubblica-privata in questi giorni in procinto di diventare interamente pubblica), inaugurato un paio di anni fà e sottoutilizzato

    DAVIDE

  9. renatosd ha detto:

    Infatti intendevo proprio questo (pensarci come QC):

    ammesso che loro accettino, potrebbe funzionare così:

    – QC distribuisce i contenitori durante una manifestazione promozionale (gratis se si coprono i costi con gli sponsor, se no con un piccolo contributo)

    – periodicamente si forma un gazebo di raccolta e sensibilizzazione

    – bisognerebbe pensare ad un buon incentivo, del tipo verificare se poi si possono ottenere facilitazioni, anche simboliche, per l'acquisto di biodiesel o qualcosa di simile …  tipo un buono sconto degli sponsor ogni contenitore consegnato…

    renato

  10. MarmaLT ha detto:

    L'idea non è proprio male, ne peregrina… poi, caso mai, ci si organizza per la differenziata ed per un 'Termovalorizzatore'…  Salvatore permettendo. Insomma si potrebbe creare una società in concorrenza del carrozzone della LatinAmbiente, senza C.d.A. da FIAT.

    Che ci si deve inventare per un Mondo migliore… intanto paghiamo una mega società, con prestiti, finanziamenti, ecc… Buona Fortuna.

  11. Stevejo ha detto:

    renatosd ha scritto:

    Infatti intendevo proprio questo (pensarci come QC):

    ammesso che loro accettino, potrebbe funzionare così:

    – QC distribuisce i contenitori durante una manifestazione promozionale (gratis se si coprono i costi con gli sponsor, se no con un piccolo contributo)

    – periodicamente si forma un gazebo di raccolta e sensibilizzazione

    – bisognerebbe pensare ad un buon incentivo, del tipo verificare se poi si possono ottenere facilitazioni, anche simboliche, per l'acquisto di biodiesel o qualcosa di simile …  tipo un buono sconto degli sponsor ogni contenitore consegnato…

    renato

    L'idea mi sembra veramente ottima.

    Visto che per l'azienda l'olio usato per la frittura diventa materia prima da utilizzare, l'incentivo potrebbe darlo anzhe l'azienda stessa che ricicla.

    Credo infatti che se la Latina Ambiente raccogliesse l'olio fritto a Latina, si farebbe pagare tot a litro dall'azienda, se non altro per rientrare delle spese di raccolta e, cmq, anche per ricavarne un utile (in fondo è il lavoro loro).

    Noi, invece, potremmo metterci d'accordo affinchè dia dei buoni spendibili (tipo i buoni pasto oppure dei buoni x la benzina), tipo un buono pari a 1 lt di benzina/gasolio ogni 10 litri ricevuti.

    l'azienda da i blocchetti dei buoni all'associazione QC, la quale raccoglie l'olio periodicamente e da subito i relativi buoni ai cittadini che lo portano.

    Successivamente l'azianda viene a prendersi l'olio dai QC, e verifica che i buoni rilasciati corrispondano all'effettivo quantitativo di olio recuperato.

    Se ogni 50 litri di olio consegnato mi dessero un buono da  6/7 euro, la damigiana me la comprerei io (certo poi il vuoto dovrebbe rimanere a me).

    Rimane da vedere dove l'associaizone QC potrebbe tenere (stoccare) l'olio raccolto nel periodo che va dalla raccolta nei quartieri  alla consegna all'azienda.

    A meno che l'azienda stessa non lascia una piccola autobotte in pianta stabile nei quartieri, che fungerebbe da "magazzino x l'olio". Quando è piena se la verrebbero a riprendere lasciandone un'altra vuota. Certo però un'autobotte non la riempiresti così facilmente.

    saluti,

    Stefano

  12. Salvatore ha detto:

    Adesso sono fuori città e non ho molto tempo a disposizione per leggere per bene le vostre proposte, che comunque mi sembrano ottime. Verso metà settembre ci sarà una riunione di QC e potremo parlarne.

    Salvatore