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Lettera aperta per le Bandiere alla Don Milani

Al Signor Preside
Istituto Comprensivo “Don Milani”
Via Cilea
04100 Latina
e, per conoscenza
Al Signor
Sindaco di Latina
On. Zaccheo
04100 Latina

Oggetto: Bandiere.-

E’ con immenso rammarico che affacciandomi al balcone vedo da tempo, ancor prima che la scuola chiudesse per le vacanze, due luridi stracci che sventolano sulle aste poste sull’ingresso del Suo Istituto.

Non esistono giustificazioni. Me ne lamentai con il personale del Servizio d’ordine durante le due ultime tornate elettorali e con l’Ufficio elettorale del Comune; inutilmente. Ciò che più rattrista è che non un insegnante, non un genitore abbia avuto l’interesse a sollecitarLa per rispettare la legge.

Come Uomo di cultura e come formatore di nuove leve dovrebbe sentire il dovere ed il bisogno di indicare loro che il valore insito nella parola Italia non è legato soltanto allo sport. I Caduti per la Patria, parola desueta per tanti, sia in pace che in guerra devono essere onorati e ricordati con semplici testimonianze al di là dell’orientamento politico.

Mi vergogno di essere caduti così in basso.

Colonnello dell’Esercito Italiano in pensione, 72 anni, abito al 10° piano della torre dell’edificio che si vede sul lato sud della scuola. Ho subito la deportazione delle SS all’età di 7 anni insieme alla mia famiglia. Mio padre è stato prigioniero nel peggiore dei campi in India, a Bhopal, ed ha fatto ritorno a casa dopo 5 anni di lontananza. Negli anni trascorsi all’estero ho onorato con impegno e con il lavoro il mio Paese, in ogni circostanza.

Pietro Giovanni Liuzzi

Latina, 18 settembre 2006

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