Archivio Giornaliero: Settembre 14, 2006

Forse non s’era sbagliato?

Mi rifaccio all’articolo di Salvatore in merito alla struttura dell’aula verde sita nell’oasi presso la Q4, che potete trovare qui:

http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=545

che mostrava questa foto:

[img]http://www.q4q5.it/uploads/photos/274.jpg[/img]

Volevo far notare che, in seguito alla segnalazione di instabilità di Salvatore, sono apparse delle barre laterali che sostengono angolarmente i pali in ferro visibili nella foto, scusatemi se non riesco a spiegarmi meglio ma non ho, al momento, una foto che evidenzi la modifica di cui parlo ma fateci caso passandoci.

Forse un caso, forse era nel progetto … ma comunque dal sito è partita una segnalazione di struttura instabile confermata dalla recente “correzione”.

Bravo Salvatore.

Alessandro.

Sindaci in Marcia per il Nucleare

Data:14/09/2006
Nucleare, varato il Coordinamento dei Sindaci
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NUCLEARE: MARCIA SINDACI EX CENTRALI; AL VIA COORDINAMENTO – PARTE DA LATINA LA PRIMA MOBILITAZIONE NAZIONALE

Disabilità e Tecnologia

Visto l’interesse mostrato su questo sito in merito alle barriere architettoniche, voglio riproporre un articolo pubblicato anche su Latina Oggi di Martedì scorso in merito all’abbattimento delle “Barriere Tecnologiche”:

[url=http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php?pdf=pag37platea&day=12_9_2006]Clicca qui per leggere l’articolo originale[/url]

[b]Barriere abbattute[/b]

Prima dell’avvento dei personal computer, non era possibile “personalizzare” i sistemi di immissione e controllo sui cosidetti terminali non intelligenti. Essi, infatti, non erano in grado di gestire modalità di immissione particolari, non potevano, ad esempio, mostrare le informazioni in modalità diverse da quelle consentite da un normale schermo.
Il PC, fin dalle sue prime comparse, si è mostrata come una macchina piccola ma versatile; capace, cioè, di accogliere al suo interno delle personalizzazioni, o di mostrare i dati usando maschere particolari grazie ad un sistema operativo che consentiva svariate possibilità di gestione di periferiche di input e output alternative a quelle tradizionali come la tastiera ed il monitor.
In sostanza, da quando i personal computer si sono definiti come “standard”, il mondo è cambiato. In questo articolo non analizzeremo i cambiamenti generali ma ci “limiteremo” solo a quello che questi cambiamenti hanno significato per i disabili.
Le persone disabili, molto spesso, hanno solo bisogno di strumenti diversi da quelli tradizionali, per sopperire ad una mancanza. Ad esempio, una persona non vedente non avrà problemi nell’uso della tastiera: Se pensiamo ad una brava dattilografa, noteremo che usa la macchina da scrivere senza guardare la tastiera, ergo, il problema per una persona cieca sarà quello di sapere quale sarà la risposta del calcolatore ad un comando immesso. Allo stesso modo, una persona con problemi motori, cioè con difficoltà nell’uso delle mani, pur essendo in grado di vedero lo schermo, avrà difficoltà nell’uso degli strumenti di immissione, siano essi la tastiera o il mouse.
Se queste persone hanno ausili adeguati a superare la loro mancanza, ecco che usare un computer diventa facile; anzi, dissolve le barriere di esclusione e di differenziazione che si formano, loro malgrado, intorno ai diversamente abili.
L’avvento del personal computer ha determinato proprio questo: dare ad ognuno la modalità più consona alle sue possibilità per accedere ad uno strumento che, per chiunque, ha rappresentato un salto in avanti nella scuola, nel lavoro, nel tempo libero e, in generale, nell’accesso all’informazione e alla cultura. Ormai da più di quindici anni si creano diversi tipi di ausili, strumenti hardware o software, capaci di fornire aiuto sia nel campo riabilitativo che dell’accesso al computer.
All’inizio gli ausili erano “rudimentali”, semplici creazioni che lasciavano sperare nel futuro ma che non risolvevano definitivamente i problemi; oggi, gli ausili sono diventati apparecchiature o programmi sofisticati, in grado di risolvere con successo anche i problemi delle persone con le più gravi difficoltà.
Ci sono, ad esempio, ausili in grado di controllare un intero appartamento: luci, televisione, porte, finestre o altro, che permettono a disabili motori gravi di gestire autonomamente, in modo intelligente, la propria casa. Altri che consentono a persone non vedenti o ipovedenti una notevole autonomia nella gestione di un PC, mettendole in grado di utilizzare i programmi oggi più diffusi.
Una distinzione importante va fatta tra l’uso dell’elaboratore per l’handicap prevalentemente fisico/sensoriale e per quello che, genericamente, viene definito come ritardo mentale o disabilità intellettiva.
Nel caso di handicap fisico/sensoriale il computer è un ausilio che consente di svolgere alcune funzioni che altrimenti sarebbero precluse, una sorta di protesi che permette di sopperire ad una funzione organica compromessa (strumento per migliorare l’accessibilità e aumentare l’autonomia). La verifica dell’utilità e la validità dell’ausilio è semplicemente data dal criterio di funzionalità, direttamente accertabile dall’utente finale.
In situazioni di ritardo mentale, è invece l’operatore che si serve dell’ausilio per interagire con l’utente (strumento di riabilitazione). Per far questo egli deve essere in grado di gestire e adattare l’ausilio al proprio progetto: obiettivi, contenuti, linguaggio, tempi verifiche. In tale situazione diventa essenziale la scelta del software e delle modalità di utilizzo.
Per quanto riguarda l’hardware e i dispositivi elettronici, in generale non è detto che gli apparecchi più costosi siano sempre i migliori: in genere offrono maggiori possibilità di impiego ma risultano anche più complessi nell’uso e richiedono, di norma, un addestramento più lungo e impegnativo per la persona che li dovrà utilizzare.
Occorre inoltre puntualizzare come, quasi sempre, qualsiasi soluzione informatica od elettronica non si completa con l’individuazione di uno specifico ausilio tecnologico, bensì di un “sistema ausilio”.
Ciò dipende dal fatto che la persona disabile si rapporta con l’ambiente mediante una serie di azioni svolte con “modalità” non sempre comprensibili o efficaci: il compito dell’ausilio è aumentare l’efficacia di queste azioni, se necessario compiendo una elaborazione o una vera e propria opera di “traduzione” di codici espressivi e funzionali. Per questo motivo più che di ausilio è opportuno parlare di “sistema ausilio”, un apparato più o meno complesso che riceve segnali particolari dalla persona disabile e li ritrasmette in modo più comprensibile o efficace all’ambiente circostante.
La scelta “sistema ausilio” è strettamente legata al tipo di disabilità della persona che deve farne uso (disabilità visiva, uditiva, motoria cognitiva). Tale scelta và quindi fatta con grande attenzione alle esigenze della persona disabile e agli obiettivi che intende perseguire. Se ben scelti, gli ausili mettono in grado le persone disabili di usare in completa autonomia un PC e riducono, anche se sicuramente non lo annullano, il loro handicap, rendendole persone che possono svolgere una vita “normale” sia a livello scolastico che lavorativo, ambiti dove si tratterà di capire quale sia il posto giusto da assegnare loro, ad esempio, in un’azienda dove, se dotata degli opportuni strumenti, sarà in grado di svolgere correttamente le attività che le verranno assegnate.

Saluti.