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Nessuno si può improvvisare politico, dichiara l’assessore Tiero

Dalle pagine di Latina Oggi del 14 settembre alcune dichiarazioni dell’assessore Tiero…

«Da addirittura prima dell’estate sento di imprenditori e appartenenti a vario titolo alla società civile che, per giustificare la loro volontà di cimentarsi con la politica, sparano a zero sulle amministrazioni urlando contro questo o quel programma, questo o quel politico che in anni di amministrazione non hanno risolto alcun problema.

Beh, credo che sia un modo scorretto e inopportuno per dare il proprio apporto alla risoluzione di quegli stessi problemi che li hanno portati alla scelta di scendere in campo. Anche perché – ha ripreso Tiero – se sono rimasti in silenzio per anni interi, non possono svegliarsi ora, a pochi mesi dal voto, ed ergersi a salvatori della patria.

Insomma, dove sono stati in tutti questi anni?» Ma non è, a suo dire, questo ritrovato fulgore civico a preoccupare l’assessore. Anzi. «Benvengano iniziative come quelle di cui si è letto negli ultimi tempi sulla stampa a dare alla politica locale una scossa. Ma credo che nessuno si possa improvvisare politico di punto in bianco. E solo perchè volto nuovo, avanzare pretese che non stanno né in cielo né in terra». Inutile nascondersi: il nodo è la candidatura a sindaco di Latina per il Pdl. «Io sono dell’avviso che in un partito di autentica ispirazione popolare, debba essere il proprio popolo, attraverso lo strumento delle primarie, a scegliere da chi essere rappresentata per la carica di sindaco della seconda città del Lazio”.

«Se qualcuno pensa di poter decidere in nome del Popolo della Libertà della provincia si sbaglia di grosso – ha tagliato corto Tiero – Non permetteremo a nessuno di ‘calare’ da Roma il candidato per la corsa alla guida dell’amministrazione del capoluogo. Su questo punto saremo categorici: il candidato deve essere di Latina. Se così non sarà, e quindi se il nome non sarà espressione di questo territorio ma frutto di un accordo giocata a decine di chilometri da qui, valuterò insieme

ai tanti che mi sostengono la strada da percorrere. Valuteremo, cioè, se sostenerlo o meno». Più chiaro di così…

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Nessuna risposta

  1. Freddy ha detto:

    Si infatti Antonella, ma al di là delle affermazioni di Tiero, credo che la questione sia molto più generale…

    E' infatti ormai opinione comune, confondere l'esperienza politica con la capacità politica, come se le due cose combaciassero sempre.

    Uno si fa un pò di anni di gavetta in circoscrizione, poi al consiglio comunale, quindi in qualche assessorato e poi diventa un provetto politico…

    è come se uno studente di medicina, dopo aver frequentato l'asilo, le elementari, le medie, le superiori e quindi l'università, fosse di per se uno scienziato…

    ma chi l'ha detto!!!???

    Inoltre, ci si dimentica, o si fa finta di dimenticare, dei tanti amministratori che negli ultimi anni hanno scalato le vette comprandosi voti a destra e manca…tutti bravi politici??…o questo significare essere dei bravi politici???

    Ma mi faccia il  piacere!!!

    Freddy

  2. giucap ha detto:

    Io proverei a girare la questione, anche da un punto di vista semplicemente empirico: se, come credo, sono i "bravi politici" ad aver portato la situazione della città allo stato in cui si trova, allora forse è proprio il caso di dire "Bravi politici? No grazie".

    Qui bisogna ricominciare da capo, perché ciascuno di questi signori si muove su logiche autoreferenziali. Per questi il bravo politico è colui che raccoglie consenso, con i metodi più disparati, mica colui che amministra bene nell'interesse di tutta la comunità.

    Ovvio che per un campione delle preferenze come Tiero chiunque si affacci sulla scena, soprattutto se capace, rappresenti una minaccia e quindi vada combattuto. Ma i cittadini, o almeno quelli che non si sono affiliati alle consorterie medievali di signorotti, vassalli ecc.., cosa aspettano a reagire?

    La mia domanda per tutti è abbastanza semplice: fareste amministrare il vostro condominio da uno qualsiasi di questi "bravi politici"? Se la risposta che vi date coincide con la mia ed è negativa, la domanda successiva è "e per quale diavolo di motivo dovremmo continuare a dare fiducia (e quindi il voto) a questi personaggi?"

    Alla sciocca domanda di Tiero sul "perché solo ora" si può rispondere che non decide lui il "pronti -via" della partecipazione politica di nessuno e che forse, dopo questi ultimi anni più disastrosi (se possibile) dei precedenti, più di qualcuno può aver deciso che la misura è colma.

    Io direi invece che forse proprio questo è il momento per la società civile di fare un passo avanti, di battere un colpo se c'è.

    Forse questi nuovi partecipanti non saranno "bravi politici" ma tanto, peggio di così ….

    Giulio