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Solare termodinamico

Da latina24ore.com

Martedì 24 Marzo 2009 15:16

Una nuova tecnologia per il solare termodinamico, una nuova alleanza commerciale e industriale e un nuovo progetto per un impianto regionale da 30 megawatt, che potrebbe essere realizzato a Latina. Sono le novità nel campo dell'energia illustrate questa mattina dal presidente dell'Enea Luigi Paganetto. Una nuova tecnologia che sarà sviluppata grazie all'ingresso di Siemens nelle quote azionarie (con l'acquisizione del 28%) di Archimede Solar Energy Spa del gruppo Angelantoni Industrie che, in questi anni, ha lavorato insieme all'Enea per sviluppare e brevettare, nei laboratori della Casaccia, la tecnologia solare termodinamica creata attraverso il «tubo ricevitore» sviluppato da un'intuizione del premio nobel Carlo Rubbia.

Un vero «new deal» per l'Enea che nel futuro industriale ha in programma di esportare, grazie all'alleanza con Siemens, questa tecnologia in Brasile, Turchia, Cina, Usa e Australia. Un'alleanza salutata positivamente anche da Confindustria Lazio. «La sfida è abbattere i costi di produzione della componentistica – ha spiegato Paganetto – la riduzione dei costi è data anche dalla produzione in larga scala della componentistica. Lavorando sulla serie si dimezzano i costi e siamo convinti che ci siano margini molto seri».

«Inoltre – ha detto il presidente Enea – la tecnologia a sali fusi è migliore perché si raggiungono più alte temperature e una maggiore produzione di energia che si riesce a produrre anche quando il sole è offuscato». Un prototipo in scala ridotta è già pronto e custodito alla Casaccia mentre i tempi previsti per la realizzazione di un primo grande impianto sono di circa un anno e mezzo«. Le centrali solari termodinamiche lavorano producendo il vapore necessario non da combustibili fossili, come quelle odierne, ma grazie all'energia solare.

Filippo Tortorella della Confindustria Lazio ha annunciato: "Vogliamo fare di questa tecnologia un punto di riferimento nel mondo. La localizzazione per un impianto regionale non è certa, ma un bacino interessante è Latina per le sue caratteristiche morfologiche. Siamo convinti di questo percorso tanto che siamo pronti a fare un investimento di 120-150 milioni di euro. Siamo pronti ad investire e rischiare capitali".

Cosa è il solare termodinamico

http://it.wikipedia.org/wiki/Pannello_solare_a_concentrazione

 

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Nessuna risposta

  1. Kla ha detto:

    Fonti rinnovabili AVANTI COSI!

    Per chi volesse approfondire cosa stanno vivendo di negativo nel mondo ed in particolare in Francia e in Germania con l'energia nucleare consiglio la puntata di REPORT di domenica 29 marzo ore 21:30 RAI 3.

    Salutoni

     

  2. davide ha detto:

    Verrebbe da dire niente di nuovo sotto il sole….

    L'ENEA nel 2001 firmò un protocollo col sindaco Finestra per realizzare a Latina nell'area della nucleare, una centrale sperimentale di alcuni MW proprio riguardo il solare-termico…
    Non si sà come e perchè, ma il progetto non venne mai portato avanti dalla giunta Zaccheo.

    Ora si torna a parlare di questo progetto… Insomma si decidessero cosa fare a Latina, in fretta e subito!

    DAVIDE

  3. Kla ha detto:

    davide ha scritto:
    Verrebbe da dire niente di nuovo sotto il sole….

    L'ENEA nel 2001 firmò un protocollo col sindaco Finestra per realizzare a Latina nell'area della nucleare, una centrale sperimentale di alcuni MW proprio riguardo il solare-termico…
    Non si sà come e perchè, ma il progetto non venne mai portato avanti dalla giunta Zaccheo.

    Ora si torna a parlare di questo progetto… Insomma si decidessero cosa fare a Latina, in fretta e subito!

    DAVIDE

     

     

    Bravo Davide si decidessero a FARE invece di perdere tempo a dire, proclamare, promettere, propagandare e inneggiare soprattutto sotto elezioni.

  4. davide ha detto:

    http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678629

    Solare/Siemens punta su tecnologia italiana, rileva 28% Archimede
    di Apcom
    Paganetto: si conferma interesse nel solare termodinamico di Enea

    Roma, 24 mar. (Apcom-Nuova Europa) – Il colosso tedesco Siemens punta sulla tecnologia Enea per il solare ed entra con una quota del 28% nel capitale di Archimede Solar Energy (ASE). società del gruppo Angelantoni Industrie specializzata nella tecnologia solare termodinamica. "L'ingresso nel capitale di Archimede Solar Energy rappresenta un passo importante nella nostra strategia di sviluppo," ha detto René Umlauft, CEO mondiale della divisione Renewable Energy di Siemens, in conferenza stampa oggi a Roma, presso la sede dell'Enea. "Nei prossimi anni l'interesse per questa nuova promettente tecnologia è destinato a rafforzarsi", ha aggiunto. ASE è l'unico produttore al mondo di tubi ricevitori solari a sali fusi per le centrali del solare termodinamico, la tecnologia sviluppata e brevettata nei laboratori Enea della Casaccia Roma e di Portici. Siemens, dall'altra parte, è leader di mercato nelle turbine a vapore per centrali solari a concentrazione. Combinando queste due tecnologie sarà possibile aumentare l'efficienza degli impianti riducendo al contempo i costi di produzione. "Prima della fine di questo anno si darà inizio alla costruzione di uno stabilimento per la produzione di tubi solari che entrerà in funzione nel 2010" affermano Gianluigi e Federica Angelantoni, rispettivamente presidente e CEO di Archimede Solar Energy. Secondo le stime del colosso tedesco, entro il 2015, il mercato delle centrali solari termodinamiche farà segnare una crescita a due cifre anno su anno per un valore complessivo di oltre 10 miliardi di euro. Il presidente di Enea, Luigi Paganetto, ha sottolineato che "l'accordo di oggi tra Siemens ed Angelantoni sulle tecnologie del solare costituisce un ulteriore conferma dell'interesse che suscita la tecnologia del solare termodinamico sviluppata dall'Enea sia a livello nazionale che internazionale". Anche Confindustria Lazio ha mostrato interesse per la realizzazione di un impianto termodinamico nella Regione, che probabilmente sorgerà nell'area di Latina, zona che per caratteristiche specifiche si presta all'investimento. Non solo in Italia è stato espresso interesse, ha specificato Paganetto: in tutta la sponda del Nord del Mediterraneo, ma anche in Cina ed in India c'è un grande interesse per questa tecnologia d'avanguardia, che apre nuove opportunità al nostro sistema industriale". Le centrali solari termodinamiche lavorano con lo stesso principio delle centrali convenzionali con la differenza che il calore per la generazione del vapore non è prodotta dai combustibili fossili ma dall'energia solare. Il solare termodinamico è una tecnologia basata sulla concentrazione, attraverso specchi parabolici, dell'energia solare e sul conseguente riscaldamento di un fluido la cui energia termica è accumulabile ed in grado di produrre vapore, attivare le turbine e generare elettricità.

  5. stefano ha detto:

    Va benissimo la spinta verso le energie rinnovabili. La sperimentazione di nuove tecnogie è sempre opportuna.
    Ma non facciamo l'errore, comune a molti, di far competere le centrali nucleari con le centrali a fonti rinnovabili. Si andrebbe fuori strada.

    Le centrali nucleari vanno confrontate con quelle termoelettriche a combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) per potenza disponibile (alcune migliaia di megawatt) e caratteristiche di produzione (costante durante le 24 ore), e che forniscono la parte più consistente della potenza sulla rete elettrica (circa il 65%).

    Le fonti rinnovabili, insieme all'efficentamento degli impianti e la riduzione dei consumi, devono "rosicchiare" quel 65% in modo da limitare sempre più la dipendenza da altri paesi per le nostre esigenze energetiche.

    Stefano

  6. Kla ha detto:

    stefano ha scritto:

    Va benissimo la spinta verso le energie rinnovabili. La sperimentazione di nuove tecnogie è sempre opportuna.
    Ma non facciamo l'errore, comune a molti, di far competere le centrali nucleari con le centrali a fonti rinnovabili. Si andrebbe fuori strada.

    Le centrali nucleari vanno confrontate con quelle termoelettriche a combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) per potenza disponibile (alcune migliaia di megawatt) e caratteristiche di produzione (costante durante le 24 ore), e che forniscono la parte più consistente della potenza sulla rete elettrica (circa il 65%).

    Le fonti rinnovabili, insieme all'efficentamento degli impianti e la riduzione dei consumi, devono "rosicchiare" quel 65% in modo da limitare sempre più la dipendenza da altri paesi per le nostre esigenze energetiche.

    Stefano

    Stefano nessuno vuole fare i confronti e non sarebbe corretto farli. Preciso solamente che le centrali nucleari che vorrebbero costruire in Italia secondo gli accordi Francia Italia non sono di ultimissima generazione e al momento che saranno operative fornirebbero al massimo il 20 % del fabbisogno energetico Italiano. Qualsiasi centrale nucleare, anche le ultimissime, genererebbe altre scorie radioattive per le quali non è stato trovato ancora in tutto il mondo il modo sicuro per immagazzinarle

    Secondo il mio modesto parere, dopo il referendum sul nucleare, nessuno dei governi che si sono succeduti ha fatto qualcosa per incentivare seriamente lo sviluppo della produzione e la ricerca di energia rinnovabile (eolica, solare, idrica) nel nostro paese e oggi che siamo in ritardo di almeno 30 anni ancora non stiamo facendo nulla o quasi nulla.

    Per chi volesse approfondire cosa stanno vivendo di negativo nel mondo ed in particolare in Francia e in Germania con l'energia nucleare consiglio la puntata di REPORT di domenica 29 marzo ore 21:30 RAI 3.

    Salutoni

  7. RobyG ha detto:

    Ottima notizia!

    Speriamo che si proceda al più presto alla costruzione di una centrale a solare termodinamico in zona…

    Seguo tale tecnologia da qualche anno e credo che possa essere la giusta risposta a tutte le problematiche della produzione di energia in Italia.

    qui potete vedere una visita alla centrale di Casaccia:

    http://blogs.it/0100206/stories/2006/12/21/archimedePerImmagini.html

    Ciao,

    RobyG

  8. stefano ha detto:

    Kla ha scritto:

    Stefano nessuno vuole fare i confronti e non sarebbe corretto farli. Preciso solamente che le centrali nucleari che vorrebbero costruire in Italia secondo gli accordi Francia Italia non sono di ultimissima generazione e al momento che saranno operative fornirebbero al massimo il 20 % del fabbisogno energetico Italiano. Qualsiasi centrale nucleare, anche le ultimissime, genererebbe altre scorie radioattive per le quali non è stato trovato ancora in tutto il mondo il modo sicuro per immagazzinarle

    …………

    Salutoni

    Non voglio entrare nel merito dell'accordo Italia – Francia. Non ho i mezzi per giudicare. Quello che volevo dire è che le centrali nucleari, insieme a quelle Termoelettriche a combustibili fossili devono fornire lo "zoccolo duro" dell'energia elettrica di un paese. Appunto circa quel 65% del totale nel nostro caso.

    Il nostro paese deve analizare i pro e i contro tra i due sistemi.
    Produrre "solo" il 20% con il nucleare significa produrre circa il 35% in meno da combustibili fossili e altrettanta CO2 in meno.
    Se a questo riusciamo ad aggiungere ancora il 3 o 4 % di rinnovabili si potrebbe arrivare anche al 40% in meno di CO2. Ma togliamoci dalla testa di sostituire in toto le centrali termoelettriche. Non credo sarà mai possibile.

    Il confronto va fatto tra centrali termoelettriche alimentate a combustibili fossili e centrali termoelettriche alimentate tramite fissione nucleare. In attesa di un'altro sistema che possa sostituire entrambe.

    – Con il nucleare restano le scorie, che possono essere confinate, monitorate, controllate, ma saranno sempre li a ricordarci la loro presenza per alcuni millenni. Il sito una volta bonificato tornerà "prato verde", per dire una cosa di moda. Non verrà prodota CO2 che alimenta l'effetto serra. In condizioni di funzionamento normale non produce inquinamento di nessun tipo. In caso di incidente potrebbe verificarsi una fuoriuscita di materiale contaminato, cosa assai rara, mentre un'altra Cernobyl credo che sia praticamente impossibile che succeda, per motivi che sono troppo lunghi da spiegare.

    – Con i combustibili fossili invece non ci saranno scorie nucleari (sicuro? e i rifiuti ospadalieri?). Il sito una volta bonificato….(non ne ho visto ancora uno e non ci si è mai pensato). Di CO2 se produce molta, è inevitabile, si brucia Carbonio, ma anche idrogeno, Zolfo e altri metalli pesanti. Quindi in condizioni normali si inquina, e anche in maniera consistenente. In caso di incidente si possono avere fuoriuscite di petrolio, assai probabili, verso i corsi d'acqua o il mare, oppure si può verificare un incendio nei bacini di stoccaggio con conseguente produzione di dense nubi nere di incombusti che possono soffocare chiunque si trovi sottovento per acune decine di chilometri. Una simulazione fatta una decina di anni fa in Giappone in una condizione analoga a quella di Civitavecchia ha dato come risultato, nelle condizioni peggiori, circa 1 milione di morti per soffocamento e altrettanti intossicati .

    Un serio confronto tra i due sistemi non si è mai fatto. Si è pensato alle rinnovabili come alternativa al nucleare. E questo è un grave errore.
    Le rinnovabili sono un sistema per ridurre il più possibile il ricorso alle termoelettiche sia fossili che nucleari. Ma siamo ancora lontanissimi dalla loro sostituzione.

    Nel frattempo si deve fare una scelta!
    L'alternativa è il declino.

    Stefano