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Latina sede delle città di fondazione

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/forli/2008/09/22/119912-citta_mussolini.shtml

PREDAPPIO

Le 'città di Mussolini'
insieme senza nostalgia

I sindaci delle città costruite durante il fascismo la prossima settimana firmeranno un protocollo d'intesa. Obiettivo: fare fronte comune per investire nel patrimonio storico e architettonico, recuperare i monumenti del Ventennio, trovare fondi, promuovere iniziative culturali e turistiche

Casa del fascio - Predappio Predappio (Forlì), 22 settembre 2008 – Unite nella memoria del Ventennio, l’epoca della loro nascita. Insieme soprattutto perché la storia può essere occasione di rilancio e valorizzazione. Sono le Città di Fondazione, costruite durante il fascismo, che la prossima settimana suggellano un’intesa concepita, non a caso, a Predappio. A Latina il 26 settembre i sindaci di 22 città italiane (da Arborea a Tresigallo) firmeranno il protocollo con cui si impegnano a fare fronte comune per investire nel patrimonio storico e architettonico. Ideare progetti, trovare fondi, promuovere iniziative culturali e turistiche: ecco cosa farà la rete delle città che dalle 6 iniziali sono diventate 22.

 

"Tutto è nato due anni fa, in occasione della mostra allestita a Predappio di Uberto Bonetti, pittore futurista, dedicata alle città di fondazione — dice Giorgio Frassineti, assessore al patrimonio — . Invitai i sindaci di Latina, Torviscosa e Tresigallo e ragionammo sui modi più opportuni per far leva sull’eredità storica". L’iniziativa bipartisan (le amministrazioni sono sia di centrodestra che di centrosinistra) è piaciuta, è sorta un’associazione e ora si passa alla fase operativa con il protocollo d’intesa. Predappio ha già presentato un corposo progetto alla presidenza del consiglio con l’obiettivo di recuperare i monumenti del Ventennio, dalla Caproni alla caserma Bonsignore. Ma con questa mossa si confida soprattutto di far decollare l’idea più ambiziosa: realizzare nella fatiscente Casa del Fascio, in piazza Sant’Antonio, il Centro di documentazione dell’architettura razionalista, i cui più titolati esponenti diedero l’impronta urbanistica al Ventennio.

 

All'inizio degli anni Venti, l’attuale Predappio si chiamava Dovia, contrada dove c’era la casa natale di Mussolini; la sede municipale era a Predappio Alta (all’epoca solo Predappio). L’incarico di edificare una città attorno alla casa natale del duce fu affidato a un giovane architetto, Florestano Di Fausto, che in seguito progettò anche il Grand Hotel delle Rose a Rodi, l’isola del Dodecaneso. Il nucleo sorse fra le due piazze: quella intitolata a Garibaldi, ai piedi della dimora della famiglia Mussolini, e piazza Sant’Antonio, attorno alla quale furono innalzati tutti gli edifici principali: la chiesa, la casa del fascio, il municipio, l’ospedale e la caserma. Sui disegni di Di Fausto il timbro "Approvo" fu apposto dallo stesso Mussolini. La prima pietra fu posta il 30 agosto 1925 e nel 1927 a Predappio Nuova furono riuniti i due comuni di Predappio e Fiumana. La prossima settimana a Latina la delegazione formata dal sindaco Giuliano Brocchi, dall’assessore Giorgio Frassineti e dal consigliere comunale Raffaele Bonavita (Pdl-An) cercherà di far valere le ragioni storiche per aggiudicarsi la presidenza dell’associazione. La sede, probabilmente, sarà invece Latina.

Fabio Gavelli

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Nessuna risposta

  1. davide ha detto:

    Che diavolo significa?? Prima parla di disinquinare i canali, e subito dopo di ricostruire un ambiente tutto nuovo…. Con quali soldi, modalità e risorse tecniche solo lui e la provincia di Latina lo sanno…

    Cmq sia non se ne farà niente… verranno buttati nel cesso centinaia di milioni di lire per il solito che rimarrà inapplicata… ma quando diavolo la smettono questi politici di fare i piani?? Quà c'è solo da lavorare, non da produrre progetti di carta..

    DAVIDE

  2. enzo1950 ha detto:

    Citazione: 

    I sindaci delle città costruite durante il fascismo la prossima settimana firmeranno un protocollo d'intesa. Obiettivo: fare fronte comune per investire nel patrimonio storico e architettonico, recuperare i monumenti del Ventennio, trovare fondi, promuovere iniziative culturali e turistiche.

     

    Il nostro Sindaco di Latina con quale faccia si presenterà a questo evento, dopo aver autorizzato la costruzione dei 2 suppostoni,.. pardon i 2 grattacieli a centro città.

    Mussolini si starà rigirando nella tomba per questo e, vuoi vedere che il nostro Sindaco questa volta arrossisce per la vergogna.

    V.B.

  3. davide ha detto:

    Da quel che ho capito (Salvatore correggimi se sbaglio), Berger suggerisce di creare un area umida di 500 acri dove ricreare le paludi, dove vi possono essere piante in grado di eliminare l'inquinamento…. In pratica un grande depuratore naturale…

    Una zona così l'hanno già fatta a Ninfa nel 2003…

    A parte questo ci è venuto a spiegare che i nostri canali sono inquinati da fosforo ed azoto, inquinanti immessi nei canali dalle industrie farmaceutiche e dalle aziende agricole… Grande scoperta….

    Ora a parte questo chi lo dice ai proprietari dei terreni che dovranno essere espropriati per fare i 500 acri di zona umida? Già ci furono aspre polemiche a Doganella di Ninfa, quando dovevano fare la zona umida… la gente temeva il ritorno in massa di zanzare e cose simili…

    Figuriamoci una zona di tali dimesioni…

    Berger faceva più bella figura quando guidava in Formula1…

    DAVIDE

  4. davide ha detto:

    http://www.parvapolis.it/page.php?id=41558

    «A Latina si ragiona a metri cubi»

    Noi paghiamo Wilmotte per stravolgere la città. Altrove studiano i nostri gioielli di fondazione


    Comuni di destra e di sinistra si alleano per rivalutare il razionalismo. Così titola il quotidiano La Stampa. In nome della riscoperta delle bellezze architettoniche del Ventennio hanno seppellito le polemiche ideologiche e il 26 settembre si incontreranno a Latina, a sancire l’alleanza delle Città di fondazione. Sono i Comuni “rossi” e “neri” che hanno deciso di rimettere a nuovo ex case del fascio, edifici pubblici e altri gioielli dell’architettura razionalista che riempiono i centri urbani nati in epoca fascista. Tra i promotori c’è l’amministrazione comunale di sinistra di Predappio, paese natale di Mussolini. La notizia dell’evento ci fa molto piacere, anche perché l’iniziativa riguarderà tutte le città edificate in Italia nel Ventennio. Per la verità Latina aveva già avviato un progetto su scala regionale voluto dall’allora governatore del Lazio , oggi segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace. La giunta regionale deliberò a luglio del 2004 il recupero e la valorizzazione delle città di fondazione. Fa piacere rilevare che persone di sinistra, “intellettualmente oneste”, riconoscano finalmente il valore dell’architettura razionalista, definita oggi, anche da qualche illustre cattedratico di sinistra, “architettura fascista”. Questa è la dimostrazione che la storia va contestualizzata, letta con attenzione, e rispettata. Per quanto riguarda Latina, ci chiediamo se il sindaco non proverà imbarazzo nel mostrare ai suoi colleghi una città dove regna il disordine urbanistico, dove la difesa della città di fondazione viene fatta solo a parole, visto che incarica l’architetto Wilmotte di stravolgerla nelle sue piazze, con “piscine” e spettrali alberi pizzuti. Faccia visionare i progetti dell’architetto francese e raccolga le opinioni di tutti. Un giro poi lo preveda in quelle perle che erano i borghi di fondazione. Faccia vedere come la sua scellerata politica urbanistica li ha letteralmente stravolti. Teniamoci stretti i nostri gioielli di fondazione (..anche nei borghi), sperando che ci sia tra gli amministratori chi non ragiona solo in metri cubi.

     

  5. davide ha detto:

    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200809articoli/36709girata.asp

    Il duce? Un bravo architetto
    Comuni di destra e di sinistra si alleano per rivalutare il Razionalismo
    FRANCO GIUBILEI
    PREDAPPIO (FORLI')
    In nome della riscoperta delle bellezze architettoniche del Ventennio hanno seppellito le polemiche ideologiche e il 26 settembre si incontreranno a Latina, a sancire l’alleanza delle «Città di fondazione». Sono i Comuni «rossi» e «neri» che hanno deciso di rimettere a nuovo ex case del fascio, edifici pubblici e altri gioielli dell’architettura razionalista che riempiono i centri urbani nati in epoca fascista.

    Che fra i promotori ci sia l’amministrazione di Predappio, paese natale di Mussolini e teatro tre volte all’anno dei raduni dei nostalgici – per l’anniversario della nascita, della morte e della marcia su Roma – non deve trarre in inganno: Giorgio Frassineti, assessore all’urbanistica e anche alla memoria storica, è un esempio vivente di romagnolo di sinistra Doc, ma non per questo vuole dimenticare i monumenti costruiti sotto il regime. Al contrario, vuole valorizzarli e farne oggetto di interesse anche per i turisti. Ex diessino confluito nel Pd, membro di una giunta di centrosinistra racconta che l’idea è nata un paio d’anni fa, quando nella casa di Mussolini era allestita la mostra del pittore futurista Uberto Bonetti: «In quell’occasione abbiamo invitato i sindaci di Latina, Torviscosa e Tresigallo, e abbiamo cominciato a ragionare su come valorizzare al meglio quello che l’architettura razionalista aveva lasciato nelle nostre città».

    Dato che Latina aveva già avviato un progetto analogo su scala regionale, l’iniziativa ha preso un respiro più ampio, coinvolgendo prima Arborea e Alghero, per poi allargarsi ad altri 16 località, da Sestrière a Lametia Terme a Carbonia, tutti invitati fra qualche giorno a Latina per aderire al protocollo d’intesa «Città di Fondazione». A Predappio negano che dietro all’operazione ci sia un intento revisionista: «Io voglio bene al mio paese, sono sempre vissuto a Predappio, e questi edifici li ho sempre sentiti come miei, giocavo a pallone dietro al’ex Casa del fascio, per dire – aggiunge Frassineti – Certo, sono state fatte anche delle brutture, ma quella razionalista era una grande architettura, e la riscoperta della grande architettura di quel periodo mi sembra un fatto del tutto naturale».

    Negli Anni Settanta, ricorda l’assessore, rossi e neri venivano qui a darsele tutte le domeniche, ora però quei tempi sono finiti da un pezzo e comunque, ci tiene a precisare, «noi oggi parliamo solo di architettura». Predappio nuova contende ad Arborea in Sardegna (che all’epoca si chiamava Mussolinia…) lo scettro di prima città fascista, essendo stata fondata il 30 agosto del 1925. Oggi cerca di ridar vita agli edifici di quel periodo: in collaborazione con la facoltà di architettura dell’Università di Cesena, vuole creare un Centro di documentazione dell’architettura razionalista nell’ex casa del fascio.

  6. davide ha detto:

    Altre notizie sul piano "Berger"…

    http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=60664

    martedì 23 settembre 2008
    Agro Pontino inquinato ci hanno scoperti a Boston
    verso un piano per farlo tornare all'antico splendore
    letture: 95
    Latina: Se ne sono accorti a Boston che l'Agro Pontino è inquinato.
    No non quei "pazzi scatenati e visionari" di verdi e ambientalisti che lo dicevano da oltre 20 anni in provincia di Latina inascoltati.
    Ne riferisce oggi con ampio rilievo il New York Times, illustrando i dettagli del P-Rex, il piano che Alan Berger, un docente della prestigiosa universita' di Cambridge, nel Massachusetts.
    Ma va tutto bene così, aumentiamo le emissioni e l'inquinamento, installiamo almeno 2 centrali a turbogas, magari qualche centrale nucleare, alcune centrali a biomasse e quel fior fiore di produzione di diossina che è l'inceneritore.
    Naturalmente le prossime elezioni provinciali non si interesseranno nè di inquinamento, nè di una corretta gestione del territorio.
    Cosa ha fatto in materia l'attuale uscente giunta?
    E quelle dei maggiori comuni della Provincia?
    L'importante è non farlo sapere a Latina, Pontinia, Terracina, Aprilia parliamone senza farci sentire nel Massachusetts.
    In America vorrebbero far tornare l'Agro Pontino e restituirlo all'antico splendore.
    Basterebbe, una volta tanto, una sola nella vita scegliere gli amministratori giusti.
    Altrimenti torneranno gli americani…
    Pontinia 23 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
    AMBIENTE: PIANO MIT PER RIPULIRE AGRO PONTINO INQUINATO/ANSA
    (di Emanuele Riccardi) (ANSA) – NEW YORK, 22 SET – E' una prima assoluta: la creazione di un nuovo ecosistema nell'Agro Pontino, molto inquinato e decisamente piu' a rischio di quanto si pensasse. Ci stanno pensando gli esperti del Mit di Boston, che hanno studiato l'area bonificata negli Anni Trenta e stanno elaborando originali soluzioni per il risanamento dell'area: in realta' per ridisegnarla completamente, dopo avere scoperto che e' molto piu' inquinata di quanto si ritenesse fino ad oggi. Ne riferisce oggi con ampio rilievo il New York Times, illustrando i dettagli del P-Rex, il piano che Alan Berger, un docente della prestigiosa universita' di Cambridge, nel Massachusetts, sta mettendo a punto. Berger ha recentemente firmato un accordo con la provincia di Latina, per un master plan ecologico con l'obiettivo di bonificare (di nuovo) le aree piu' inquinate della regione. A provocare l'inquinamento, sono soprattutto gli scarichi industriali ed agricoli, che attraverso i canali della bonifica finiscono in mare. L'area tra Roma e Napoli lungo l'Appia ha una storia lunga e tormentata, e, con l'eccezione di Terracina, l'unica citta' che esisteva ai tempi dei romani, e' stata per secoli una gigantesca palude, nonostante i ripetuti tentativi di risanamento da parte degli imperatori romani e dei Papi che si sono succeduti. Se ne occupo' addirittura Leonardo da Vinci, ma la cosa' non ando' in porto La svolta nel Ventennio, quando Benito Mussolini decise e avvio' la bonifica delle paludi pontine nel 1924. Nel 1934 vennero installate sei megapompe per drenare l'acqua delle paludi, secondo il Ny Times ''grandi e rumorose come un aeroplano'', che ogni giorno, ancora oggi, pompano milioni di litri d'acqua, fino a 35mila litri al secondo. Attraverso una serie di canali le acque finiscono nel Tirreno. Se le pompe venissero spente – ricorda al Nyt Carlo Cervellin del Consorzio di Bonificazione – in sette giorni tutta l'area si trasformerebbe di nuovo in palude. La sfida di Berger e' senza precedenti, perche' non si tratta di disinquinare un'area e restituirla all'antico splendore, come si sta tentando di fare nelle Everglades della Florida. Nel caso dell'Agro Pontino, bisogna disegnare un ambiente nuovo, una natura certo 'naturale' ma in realta' artificiale, e di questo il docente del Mit e' uno degli esperti mondiali. (ANSA). RL
    di: Giorgio Libralato

  7. Salvatore ha detto:

    davide ha scritto:

    Da quel che ho capito (Salvatore correggimi se sbaglio), Berger suggerisce…

     

    Perchè Salvatore? che ho fatto?

    Comunque, chi volesse leggere l'articolo originale può cliccare il seguente link:

    http://www.nytimes.com/2008/09/22/world/europe/22marsh.html?_r=1&scp=1&sq=latina%20italy&st=cse&oref=slogin

    Salvatore

     

  8. davide ha detto:

    Perchè Salvatore? Perchè tu conosci l'inglese.

    DAVIDE

  9. Salvatore ha detto:

    Ecco la traduzione dell'articolo del New York Times (ABDAAD, fanno 30 euro). Se solo il 10% di quanto scrivono è vero, c'è davvero di che preoccuparsi.

    Salvatore Antoci 

    In Italia, riprogettare la natura per ripulirla

    di Elisabeth Rosenthal

    TERRACINA – Prima di calare in acqua la sua rete da pesca dalla riva di uno dei canali allineati a pettine, Michele Assunto sposta la spazzatura con una pertica. “Dovrebbero ripulire qui” ringhia.

    Gli unici animali che riescono a sopravvivere in un altro canale che sfocia al mare vicino Porto Badino, – sostengono le autorità locali – sono certi topi giganti. Ovviamente il mare non è balneabile in un raggio di 200 metri dalla foce – aggiungono con un’alzata di spalle – ciò nonostante i bagnanti sguazzano tutt’intorno.

    In varie parti di questa ricca regione costiera, posta a sudest di Roma e a nordovest di Napoli, i canali che scaricano a mare i liquami delle fattorie e dalle fabbriche coesistono con pescatori e bagnanti. Indubbiamente quest’area necessiterebbe di un serio intervento per restituirle nitidezza. Per posti così degradati, comunque, gli architetti dell’ambiente di nuova scuola raccomandano una soluzione radicale: non tanto ripristinare l’ambiente originale, ma riprogettarlo.

    “ [L’ambiente pontino] è talmente sbilanciato dal punto di vista biologico che se continua così, sarà un suicidio” ha dichiarato Alan Berger, un architetto dell’ambiente, professore al MIT, che ha recentemente esplorato i canali maleodoranti e ha intervistato pescatori come il sig. Assunto.

    “Non si possono eliminare le attività economiche e trasferire la popolazione” ha aggiunto. “L’ecologia di questi luoghi non si può più ripristinare; bisogna andare avanti e inventare per questi luoghi un nuovo ‘percorso’.”

    Progettare la natura potrebbe sembrare una contraddizione o un atto di arroganza. Invece di limitarsi a raccomandare di chiudere le aziende agricole e le industrie inquinanti, il prof. Berger è specializzato nel creare un nuovo ecosistema in ambienti estremamente danneggiati: reindirizzando il flusso dell’acqua, spostando colline, costruendo isole e mettendo a dimora nuove specie vegetali capaci di assorbire l’inquinamento, è possibile creare un ambiente naturale (anche se artificiale) che è capace di auto-sostenersi.

    Il prof Berger, che è il fondatore del progetto P-Rex (Progetto di Eccellenza  nella Bonifica) del MIT, ha firmato recentemente un accordo con la Provincia di Latina per progettare un piano ecologico per la parte più inquinante del territorio. Egli vuole che la Provincia acquisti un’area di circa 200 ettari lungo il bacino strategico da dove passa l’acqua maggiormente inquinata. Lì intende creare un’area acquitrinosa che funzionerebbe come un depuratore naturale prima che le acque defluiscano al mare o in aree residenziali.

    Ovviamente è necessario una migliore regolamentazione per minimizzare l’immissione di sostanze inquinanti nei canali – ha detto il professore – Ma un miscuglio attento del tipo giusto di piante, terra, sassi e canali di drenaggio, filtrerebbe l’acqua che lentamente vi transita. L’area diventerebbe inoltre un nuovo parco.

    Il professore ha subito ammesso che questo approccio è profondamente diverso dagli approcci canonici normalmente invocati dai gruppi ambientalisti tipo WWF e Nature Conservacy, che normalmente tendono a ripristinare il territorio o a conservarne le caratteristiche naturali chiudendo o ripulendo le fonti di inquinamnto. Nelle Everglades per esempio lo Stato, per preservare l’ambiente, sta acquistando e chiudendo uno zuccherificio. Ma questo approccio – ha detto Berger – potrebbe non funzionare in aree già profondamente degradate.

    “La differenza tra me e il WWF è che quando io guardo questo posto non penso mai di riportarlo alla condizione originale – ha detto Berger a proposito del WWF – La soluzione deve essere artificiale tanto quanto è artificiale questo posto.  Stiamo provando a inventare un ecosistema nel bel mezzo di un ambiente totalmente inquinato e fortemente modificato dall’uomo.”

    A prima vista Latina non sembrerebbe una zona a disastro ambientale. Delimitata dalle montagne a ad est e dal Mediterraneo ad ovest, è una zona con paesaggi agricoli spettacolari e persino con delle spiagge  famose, tipo Sabaudia. Ma per molti versi – ha dichiarato Berger –  qui l’ambiente è danneggiato  e distorto come quello intorno alle miniere abbandonate di Breckenridge, in Colorado. Proprio a Breckenridge il Prof. Berger sta riprogettando e ripulendo l’ambiente coi superfinanziamenti dal’EPA (Agenzia Protezione Ambiente, che è un’agenzia del governo federale).

    L’ambiente qui (Latina) è invero altamente modificato dall’uomo, e modificato con successo, almeno dal punto di vista economico.

    2000 anni di “controllo” delle acque hanno trasformato quella che prima era una palude infestata dalla malaria in una Provincia, Latina, che è tra le più prospere d'Italia. Qui esistono parchi industriali, comprensori di abitazioni di villeggiatura, e fattorie, alcune delle quali fanno dell’Italia il leader mondiale per la produzione del kiwi.

    La prosperità di Latina è basata sulla palude prosciugata, che è mantenuta abitabile grazie a sei idrovore, enormi e rumorose come aeroplani, installate da Mussolini nel 1934. Ogni giorno queste idrovore pompano milioni di litri d’acqua (fino a 35.910 litri al secondo) dal suolo fradicio e la dirigono, attraverso una complicata rete di canali cementificati, fino al mare.

    Gli imperatori romani e  i papi hanno provato per secoli a prosciugare la palude, al fine di migliorare l’accesso al mare attraverso la famosa Via Appia, ma sempre con scarsi risultati. Il prosciugamento delle paludi pontine fu uno dei trionfi ingegneristici di Mussolini.

    L’area pontina era scarsamente popolata e afflitta dalla malaria quando Mussolini vi portò i lavoratori dal nord Italia per dare il via ad un’opera pubblica centrata sul pompaggio che, per grandezza, rivaleggia con la costruzione del canale di Panama. Molte furono le vittime, né ci furono studi di impatto ambientale.  

    “L’obiettivo – ha detto Bergher – era quello di pompare l’acqua più velocemente possibile”.

    Dalla palude emerse il trionfo della tenacia fascista ed una delle roccaforti dell’economia italiana. Sul terreno appena prosciugato, Mussolini costruì la città di Latina, che sarebbe divenuto un centro agricolo e industriale.

    Ma prosperità non necessariamente significa sostenibilità.

    Il prof. Berger venne all’Accademia Americana di Roma per un anno, nel 2007 per studiare la storia delle paludi pontine. Fu solo dopo aver iniziato la raccolta dei dati sul suolo e sulle acque che si rese conto di quanto l’area fosse danneggiata.  

    Con l’aiuto delle istituzioni locali di Latina, egli raccolse migliaia di foto aeree così come  raccolse dati sul suolo e sull’acqua nel tentativo di documentare il circuito di drenaggio e il flusso che seguono le acque e gli inquinanti.

    “Se c’è un posto dove vuoi sapere esattamente dove è prodotto il tuo cibo, è qui!” ha dichiarato “io qui mangerei solo cibo prodotto in collina”.

    Le acque incontaminate arrivano nella pianura di Latina dalle alte montagne nell’area di Ninfa; man mano che si avvicinano al mare queste acque divengono sempre più sporche, contaminate dagli scoli delle industrie, delle fattorie e delle abitazioni.

    Il prof Berger ha scoperto che la metà delle acque nel sistema pontino è altamente contaminata da livelli di fosforo e azoto sempre più elevati man mano che, attraverso i canali, ci si avvicina alla costa.

    “Per quanto riguarda il livello del fosforo, la maggior parte delle acque sono paragonabili alle fogne – ha dichiarato – mentre il livello dei nitrati è paragonabile agli scoli di un allevamento di suini.”

    Le foto aeree del prof. Berger mostrano che quando raggiungono la foce, le acque di alcuni canali sono ormai dei fangosi depositi di inquinanti. Sulle sponde dei canali ci sono industrie farmaceutiche e grandi aziende agricole. Gli agricoltori usano l’acqua dei canali per l’irrigazione.

    Venuti a conoscenza dei risultati di queste ricerche, le autorità locali sono rimaste sbigottite dal quadro di inquinamento emerso. Ma le soluzioni proposte da Berger piacquero a tal punto che hanno continuato a collaborare nonostante il professore sia tornato negli Stati Uniti.  

    “Ha studiato il problema da un punto di vista diverso dal nostro” ha dichiarato Carlo Perotto, direttore della Pianificazione  Territoriale della Provincia. “Noi avevamo molte persone preoccupate per l’acqua, per le industrie e per l’agricoltura. Berger ci ha mostrato un nuovo modo di pensare.”

  10. davide ha detto:

    Sostanzialmente è quello che avevo capito io… in pratica Berger propone di acquisire 500 acri, ovvero 200 ettari di terreni per fare un grosso depuratore naturale…

    Con quali soldi? Dove? Un parco? Ma come, Cusani è contro i parchi, mentre oggi su Il Territorio dice che è entusiasta dell'area umida proposta da Berger….

    Pensasse piuttosto a mandare le guardie provinciali ed i tecnici di Acqualatina a scovare gli scarichi abusivi delle case abusive e non sorte lungo i canali… Pensasse a fare un piano per chiudere questi scarichi e demolire tutte le case abusive…

    Altro che a fare depuratori naturali….

    Riguardo il fatto che a Latina non sapessero che i canali erano inquinati… bastava leggersi il rapporto 2004 della Regione Lazio sullo stato dell'Ambiente, per vedere in che stato sono i nostri canali…

    http://www.arpalazio.it/pubblicazioni/download.php?file=1_RSA.pdf

    DAVIDE

  11. davide ha detto:

    http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2008/09/26/931427-latina_diventare_capitale_delle_citta_nuove.shtml  

    Latina può diventare capitale delle città nuove

    Francesco Tetro
    L'appuntamento che, proprio a Latina, mette a confronto le città di fondazione del Ventennio e offrirà idee sul tema della tutela e della valorizzazione della storica attività di pianificazione urbana e territoriale, così come ci è stata consegnata dopo l'ultimo conflitto mondiale e dopo il prevedibile processo di damnatio memoriae, ci si augura sottolinei come la delicata tematica debba essere affrontata nella sua globalità.

    Vai alla homepage

    26/09/2008

  12. MarmaLT ha detto:

    Dove è la città di fondazione? Credo solo nella memoria di chi l'ha vissuta…io ricordo il Cinema Dell'Aquila, La Casa del contadino…ma molte cose erano e sono state distrutte dalla furia edificatoria dei costruttori succedutesi, che grazie al 'liberalismo' dell'Avvocato costruttore, hanno fatto scempio di questo 'centro storico', poi una mano gli è arrivata da destra.. quella che doveva "resistere" ai Key, Pennacchi ed altri… tutta gente di destra che della 'città di fondazione' gliene è 'fottuto nulla'. Ora si inventano "LA CITTA' DI FONDAZIONE"…ma sanno mai cosa sia il senso di pudore? Beh! Per i belanti di questa città ci vogliono simili pastori. Avrete ammirato la bellezza dei 'Giardini di Piazza Popolo'? Un revival dell'epoca ante fondazione.. con aiuole da Palude Pontina. 

  13. davide ha detto:

    La Provincia di oggi, a pag 18 ci informa che hanno demolito alla stazione di Aprilia una fontana (che era la ricostruzione fedele di quella originale andata distrutta durante la guerra) durante la realizzazione di un sottopasso!

    Poi dici che non gli spaccheresti la testa a questi politici e amministratori… Altro che città di fondazione, andate a……………………!

    DAVIDE