• Senza categoria

Come difendersi dal sospetto?

Abuso dello spazio offerto da questo portale per evidenziare una pericolosa circostanza che attiene la salvaguardia del diritto alla difesa.

L’occasione per quest’analisi prende le mosse dalla notifica di un verbale di contravvenzione per aver io, presumibilmente, sostato nell’area a pagamento senza esibire il tagliando.

Ebbene, la circostanza in esame sarebbe, ed il condizionale è d’obbligo, accaduta in data 5 novembre 2008, alle 10.45, di fronte l’ufficio dell’Anagrafe. È d’uopo specificare che non ho memoria di aver parcheggiato in Corso della Repubblica nel giorno e nell’ora indicati (vista anche la notevole distanza temporale tra l’evento contestato e la notifica del verbale); tuttavia, anche ammettendo che così fosse, con assoluta probabilità avrei pagato la sosta. Purtroppo non sono così avveduto (ma oserei dire “malizioso”) da conservare i tagliandi di parcheggio.

Morale: non avendo elementi a confutazione delle pretese che mi sono state notificate, non essendo, peraltro, obbligatorio lasciare “l’avviso di contravvenzione”, mi troverò a pagare una somma aggiuntiva, rispetto alla sanzione di €. 22,00, pari ad €. 13,83 ovvero il 62% del “capitale”. Niente male, fossero questi 13,83 euro degli interessi potremmo tranquillamente parlare di usura in quanto raggiungerebbero il 180% su base annua.

Mi domando, dunque, come può il cittadino difendersi da un sistema così superficiale, iniquo, e che trascura principi basilari della nostra Costituzione come il diritto alla difesa? Come può un normale cittadino tutelarsi da eventuali abusi e/o atteggiamenti fraudolenti?

Concludo con un consiglio per tutti gli automobilisti: conservate tutti i tagliandi di parcheggio per almeno 150 giorni, non si sa mai che dobbiate dimostrare quanto avete già dimostrato durante la sosta esibendo il fatidico tagliando sul cruscotto.

Giovanni Catania

Potrebbero interessarti anche...