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Mareggiate: i danni subiti, le determinazioni

Latina (14/02/2009)

Dal 28 al 30 novembre e dal 12 al 23 dicembre 2008 e in diversi giorni del mese di gennaio e febbraio 2009, tutto il litorale compreso tra il Lido di Foceverde (Latina) e la località Marina di Minturno – Foce del Garigliano è stato investito da condizioni meteomarine particolarmente avverse, con effetti devastanti alle strutture balneari e portuali, oltre ad una forte erosione del litorale con sottrazione di vasti spazi di arenile e aggressione di aree nuove.

In seguito a questi accadimenti naturali il presidente della provincia di Latina Armando Cusani convocò una riunione con i Comuni costieri, le associazioni di categoria e gli operatori turistici per un primo urgente approfondito esame della situazione, concordando con i soggetti interessati l'acquisizione di relazioni, documentazione fotografica e stime sui danni patiti a causa delle forti mareggiate.

I report con il dettaglio dei danni subiti dagli operatori della "risorsa mare" della provincia pontina è giunto in via Costa nelle ultime ore, ed è devastante sia sotto il profilo ambientale sia su quello economico.

Nel dettaglio gli operatori al Lido di Latina hanno lamentato l'invasione di rifiuti speciali (non pericolosi) lungo tutta la costa e danni a molti stabilimenti e lidi. Erosione per tutta la linea di costa, in particolare nella zona immediatamente sottostante gli interventi di difesa già eseguiti e lunghi tratti della duna del Quaternario, con 100.000 metri cubi di sabbia erosi.
I danni agli stabilimenti balneari sono: per il Nautica 39mila euro, il Nolivè 16mila euro, il Circello 16mila euro, l'Estrilla 23mila euro.
Il Comune di Latina ha fatto richiesta, invece, per lo stato di calamità naturale chiedendo uno stanziamento di 5.08.000,00 euro.
A Sabaudia la struttura balneare Deliada ha accusato un danno di 200mila euro. A Fondi l'arenile ha subito una forte erosione con conseguente aumento della vulnerabilità della costa e danni per 712.800,00 euro.

A Sperlonga sono saltati tutti gli accessi all'arenile in località Salette, Angolo, Bazzano, con smantellamento delle strutture portanti. Danni anche per le strade comunali e alla scuola elementare per 488.842,76 euro, mentre lo storico complesso de Il Sombrero ha subito danni pari a 84mila euro.

A Gaeta le mareggiate hanno cancellato quasi del tutto la spiaggia di Ponente e Levante con l'accentuazione negativo del fenomeno erosivo a Serapo dove si passa dal 20 al 70%, all'Ariana dal 30 al 40% , alle Scissure del 70% , a S. Agostino oltre 90%.

Nel Comune di Formia la cifra dei danni subiti è di 480mila euro, oltre al depauperamento delle spiagge di Vindicio e S. Janni.
A Minturno è stata certificata l'erosione totale dell'arenile con danni alle strutture pari a 300mila euro. Inoltrata anche la richiesta di calamità naturale per la zona che va da Monte d'Argento alla foce del Garigliano.

Per l'isola di Ventotene chiesto, lo stato di calamità per l'intero territorio comunale: i danni quantificati raggiungono i 3.400mila euro.

"Le prevedibili mareggiate che interesseranno il litorale pontino fino alla stabilizzazione primaverile – estiva – dichiara il presidente Armando Cusani – concorreranno sicuramente ad aggravare la situazione, mettendo a rischio lo svolgimento della stagione turistica per un gran numero di operatori e con serie conseguenze sull'occupazione e ricadute sull'economia generale della provincia

I danni sopra indicati sono tali da aver creato serio pregiudizio ad aziende turistiche, in una situazione economica resa difficile dalla crisi generale, per la gestione, la ricostruzione delle strutture lesionate e ancor più nella prospettiva di una logorante sottrazione di arenile disponibile, anche stanti le note difficoltà di accesso sostenibile al credito.

L'economia turistica pontina costituisce uno dei settori sui quali si fonda una cospicua parte del prodotto interno della Provincia di Latina, capace di contribuire in modo importante a contenere e riequilibrare situazioni di crisi o di forti difficoltà che si registrano nel campo industriale ed agricolo, entrambi in sofferenza, per cui il ripristino delle condizioni operative nel turismo è indispensabile.

Il fenomeno dell'erosione delle spiagge – conclude Cusani – ha determinato lungo il litorale della provincia di Latina la scomparsa – calcolata in termini molto cautelativi – di oltre 28 mila posti/mare/giorno e di 1.680.000 posti/mare/estate.

Un danno enorme per un'economia che sulla risorsa mare basa molto del suo potenziale d'attrazione nei confronti del turismo nazionale ed internazionale a cui va posto rimedio urgente".

La delibera approvata della giunta provinciale chiede al presidente della giunta regionale – Commissario delegato al superamento dell'emergenza – il riconoscimento dello stato di calamità naturale e la predisposizione immediata di risorse finanziarie volte ad affrontare le emergenze; il ristoro a favore delle strutture private danneggiate dalle mareggiate, anche con riduzione dei canoni demaniali dove l'erosione abbia sottratto spazio economicamente operativo all'attività aziendale; l'intervento, secondo competenza di legge, per il ripristino delle condizioni operative e di sicurezza dei porti di Ventotene e Formia, oltre al concorso per la salvaguardia delle strutture immediatamente retrostanti gli arenili, con particolare riguardo alla strada Lungomare (da Latina a Torre Paola di San Felice Circeo) per la difesa del cordone dunale sia dall'erosione operata dalle acque meteoriche non regimate, sia dalla penetrazione del mare.

Si chiedono inoltre interventi per la ricostituzione dei tratti d'arenili scomparsi o gravemente danneggiati, con particolare riguardo alle aree di: Latina Lido, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Fondi – Sperlonga, Gaeta – S. Agostino, Scauri – Marina di Minturno. Inoltre, l'attuazione di un progetto di intervento coordinato e stabile di protezione degli arenili pontini dall'erosione e sua messa a regime nei bilanci annuali 2009 e successivi della Regione Lazio, concentrazione delle risorse destinate al litorale e finalizzazione dell'attività delle strutture dirette e strumentali della Regione, ivi compresa Litorale SpA, alla difesa e restauro degli arenili.

Nell'attesa di conoscere le decisioni e gli interventi della Regione Lazio, la provincia di Latina continuerà a dare il suo tangibile contributo, come sin dal primo momento delle mareggiate ha offerto alle popolazioni e agli operatori balneari in difficoltà.

 

Foto di Vincenzo Spica.

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Nessuna risposta

  1. Vincenzo ha detto:

    Oggi mi sono reso conto di persona dei danni provocati dalle mareggiate:

    Allegato: Erosione 01

    Allegato: Erosione 02

    Allegato: Erosione 03

    Allegato: Erosione 04

    Allegato: Erosione 05

    Allegato: Erosione 06

  2. davide ha detto:

    Caro Vincenzo,
    e che vuoi da noi?

    Quà si ostinano a costruire sulla spiaggia e poi vengono a piangere sui giornali, che la Regione deve intervenire…

    Non hanno ancora capito che bisogna buttare giù tutto e costruire stabilimenti in legno, che poi vanno rimossi a fine stagione..

    Anzi ci sono alcuni che hanno fatto ricorso al Tar, pur di smontare gli stabilimenti in legno…

    Per quanto riguarda gli stabilimenti in cemento e tutte le altre case sulla duna vanno subito buttati giù, come dice anche una sentenza della Cassazione di diversi anni fà.

    Oppure, ne stiano certi ci penserà il mare a buttargli giù tutto (non che me ne dispiaccia, ma preferirei vedere all'opera le ruspe dell'amministrazione o della procura).

    Queste case  impediscono anche la funzione naturale della duna, che è quella di compensare in parte l'erosione della spiaggia, restituendo la sabbia che accumulano in alcuni periodi dell'anno..

    L'erosione è principalmente dovuta anche alla scomparsa della posidonia, a causa della pesca a strascico illegale.

    I pescatori di San Felice sono arrivati a chiedere l'istituzione di un area protetta nel tratto compreso tra San Felice e Torre Paola, e pare che tale area sia compresa nel nuovo Piano d'assetto del Parco del Circeo..

    Secondo me sarebbe da estendere verso nord, almeno fino ai confini del Parco del Circeo, cioè Capoportiere. Anzi ancora più su fino a Foceverde..

    In tal modo nel giro di pochi anni, la posidonia potrebbe ripopolarsi e fungere da barriera naturale alle erosioni (altro che massi di cemento della Tecnoreef che vogliono mettere in profondità, e che secondo me dovrebbero essere temporanei e andrebbero tolti una volta che il fondale è stato riconquistato dalla posidonia).

    DAVIDE

  3. Mario41 ha detto:

    Allegato: fotografie_003.jpg

    Allegato: fotografie_002.jpg

    Allegato: fotografie_001.jpg

    Sabbie d'oro pontine.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  4. Matteo ha detto:

    Basta con gli interventi tampone, c'è bisogno di un intervento organico che riguardi tutta la costa regionale.

  5. Vincenzo ha detto:

    Completo le immagini dell'erosione:

    Allegato: erosione 07

    Allegato: erosione 08

    Allegato: erosione 09

    Allegato: erosione 10

    Vincenzo

     

  6. davide ha detto:

    Litorale devastato non solo a Sabaudia ma anche a Terracina

    Punteruolo rosso e maltempo, ecco come vacilla il «glamour»

    CIRCEO Il glamour è fatto di presenze giuste nel posto giusto.
    E la zona del Circeo (San Felice un poco appannata ma inarrivabile come location; Sabaudia per ricchi e famosi, ricchi e chic, ricchi e burini; Terracina per turisti quieti che si abbronzano nella scenografica cornice di Monte Giove) ha contato per decenni sulla natura selvaggia, che significa spiaggia dorata e frutti di mare che trovi anche solo grattando con le dita sulla battigia.

  7. Vincenzo ha detto:

    Sono tornato nei luoghi precedentemente fotografati e come potete vedere sono stati posizionati dei massi di notevoli dimensioni per arginare l'erosione. Chissà se a carico del pubblico o del privato visto e considerato che l'intervento è circoscritto ad un solo edificio.

    Allegato: post1

    Allegato: post2

    Allegato: post3