Ho avuto modo di leggere, pur trovandomi all’estero, gli interventi dei consiglieri, della 2^ circoscrizione, Antonelli e De Nardis. Soprattutto analizzando quello edito da quest’ultimo, pubblicato a pagina 11 dell’edizione odierna (ndr. 22/01/2009) di Latina Oggi, osservo che non si è compreso che l’atto compiuto dal consigliere Antonelli non è di accusa ma di mera presa di coscienza e non ha nulla a che vedere con presunte diatribe interne e giochetti politici di potere. Per tale ragione, anziché “infierire”, come qualcuno ha maliziosamente voluto insinuare, l’opposizione prudentemente ha scelto di non commentare.

Non così prudentemente si è mosso il consigliere De Nardis che, nel vano tentativo di giustificare delle evidentissime carenze amministrativo-gestionali, si erge a portavoce dell’intero consiglio chiosando su presunti successi conseguiti dal consiglio della 2^ circoscrizione. È d’uopo ricordargli un saggio ed antico detto latino che ammonisce “escusatio non petita, accusatio manifesta”; e sembrano proprio ricorre tali condizioni. Infatti, nessuno ha generalizzato sul comportamento dei consiglieri accusandoli di non aver fatto nulla; bensì, è stato rivolto un invito a seguire in modo più assiduo le questioni di competenza della circoscrizione auspicando una maggiore partecipazione dei membri del consiglio. Ovvia conseguenza della mancata partecipazione è il disinteresse per le questioni che attengono il mandato elettivo accordato ai consiglieri circoscrizionali; con tali premesse è legittimo attendersi un passo indietro da chi, evidentemente, non ha più interesse a svolgere il mandato elettivo ricevuto.

De Nardis snocciola una serie di argomentazioni a dir poco pretestuose e prive di alcun valore oggettivo, soprattutto alla luce dei risultati che sono sotto gli occhi di tutta la cittadinanza, in particolar modo della 2^ circoscrizione. È di assoluta inutilità affermare di aver presentato progetti degni di lode se poi, questi, non vengono realizzati in tempi brevi ed utili ad esplicare gli effetti positivi che la cittadinanza si attende.

In ultimo che dire dell’argomentazione circa il rispetto di iter procedimentale per la presentazione delle richieste? Al di là della falsa affermazione per cui Antonelli non avrebbe comunicato per iscritto, preventivamente, al Presidente di circoscrizione Coriddi l’invito ad indire un consiglio straordinario monotematico sull’argomento “sicurezza delle strade” (dimostra il contrario un fax inviato proprio da Antonelli in data 23 dicembre 2008, all’indomani di un terribile incidente occorso su Via Bruxelles, all’indirizzo di Coriddi e di Patrizia Sepe, responsabile amministrativo della 2^ circoscrizione, … ma probabilmente si stava già pensando ai regali sotto l’albero da scartare), è da rilevare come per De Nardis siano prioritarie le regole burocratiche rispetto al bene primario che s’intendeva tutelare nella sede assembleare richiesta: la vita umana. Ebbene, il consigliere di FI farebbe bene a valutare con attenzione le argomentazioni scelte in replica, sia per il fatto che le sue affermazioni non sono rispondenti all’oggettivo riscontro documentale sia perché la vita umana è un principio costituzionalmente garantito che credo, per il rango che riveste la norma costituzionale, superi di gran lunga qualsiasi regolamento amministrativo posto che, nella circostanza di specie, non sembra che si rinvenga alcuna infrazione alle regole dello statuto della circoscrizione.

Alla luce di queste mie considerazioni, sembra che il consigliere De Nardis abbia perso un’ottima occasione per schierarsi dalla parte di chi vuol dimostrare che in circoscrizione si possono affrontare quelle problematiche territoriali che difficilmente possono essere osservate e gestite da un’amministrazione centrale.

Aggiungo che, se come pare sia stato richiesto da un consigliere comunale, sollecitato quest’ultimo dal suo “protetto” nella 2^ circoscrizione, si darà corso all’espulsione dal partito del consigliere Antonelli, verrà inviato un’ulteriore segnale di come un certo modo di far politica annichilisca l’impegno che, come sollecitato e testimoniato da Antonelli, la coscienza di un buon amministratore pubblico impone di profondere nella propria azione quotidiana.

Dott. Giovanni Catania