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Luigi Gallo scrive ai ministri Maroni ed Alfano

LUIGI GALLO

Associazione L’ALTRA LATINA                                                        

 

  

Spett.le  Ministro dell’Interno

On. Roberto MARONISpett.le Ministro di Giustizia

On. Angelino ALFANO

PROBLEMA GIUSTIZIA E LEGALITA’ IN PROVINCIA DI LATINA

 Egr. Ministro,Da decenni la Direzione Nazionale Antimafia, le Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Napoli, il Ministero degli Interni, il Presidente della Corte di Appello di Roma, la Direzione Investigativa Antimafia, varie Commissioni Parlamentari Antimafia e tanti altri organismi istituzionali e non, stanno denunciando la massiccia presenza mafiosa sul nostro territorio.  Quello che si stà perpetrando, in Provincia di Latina è un vero e proprio assalto ad un territorio strategico dal punto di vista geografico, considerato una sorta di terreno di conquista per le manovre economiche ed i traffici illeciti.La situazione di precarietà politica, sociale ed economica che riguarda la provincia di Latina, rende il nostro territorio ancora più appetibile per le bande criminali, che trovano terreno fertile nella mancanza cronica di prospettive lavorative, nella crisi di diversi settori produttivi, nella complessiva deregolamentazione nella gestione del territorio e nella continua mancanza di trasparenza negli atti delle amministrazioni. A tutto questo si aggiunge una crescente sfiducia da parte dei cittadini nei confronti dell’operato della Procura della Repubblica.Sfiducia dovuta ad una serie di eventi e situazioni evidenziate da interrogazioni parlamentari, da numerosi interventi apparsi sulla stampa locale e da denunce pubbliche fatte ad opera di associazioni di cittadini. A Latina da tempo opera una criminalità che lavora su due piani intersecati fra loro.Da un lato abbiamo diversi prestanome che investono ingenti capitali nell’edilizia e nella realizzazione di opere pubbliche, dall’altra abbiamo una microcriminalità comandata da nomi noti da tempo alle forze dell’ordine, i cui capi intersecano la loro attività con il livello superiore investendo capitali nell’edilizia e nelle attività imprenditoriali.La microcriminalità a Latina trae i suoi proventi principali dallo spaccio di droga, ma per capire l’entità dei guadagni che si traggono dal nostro territorio, basti pensare che un’indagine pubblicata alla fine del 2007 sulla stampa nazionale riguardante i livelli di droga presenti negli scarichi delle acque, rilevava come Latina in proporzione ai suoi abitanti era la città con la percentuale più alta di droga trovata nelle acque di scarico.    La microcriminalità di Latina poi si è dotata di un sistema di autodifesa e tutela, infatti coloro che escono di galera vengono aiutati economicamente ad aprire attività imprenditoriali, in cambio però questi soggetti cui è stato dato aiuto, devono versare una quota mensile che và a coloro che sono in carcere.Tutto questo operare và a braccetto con il sistema politico locale dove elementi di rappresentanza di tali organizzazioni criminali sono stati inseriti e probabilmente anche eletti nelle istituzioni locali. A questo punto è lecito porre degli interrogativi: 

  • perché, in una terra infestata dalle mafie come denuncia da anni la Procura Nazionale Antimafia, presso la locale Procura non esista un pool di magistrati dediti SOLAMENTE all’azione di contrasto della criminalità organizzata. 

  

  • perché presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza esiste un Nucleo mobile composto da pochissimi elementi, che non riescono naturalmente a svolgere un operato consono alle necessità del territorio?

 

  • perché con tutti i riscontri investigativi che informano di ingenti capitali investiti dalla malavita nel nostro territorio, non si fanno indagini patrimoniali in provincia di Latina?

 

  • perché magistrati bravi, come Ciani, Miliano e Bianchi (dimessosi da Presidente del TAR) chiedano di andarsene da Latina?

 

  • perché si punisce e si rimuove l’ex Comandante dei Carabinieri dei Nas Giovannino Scarsellone?

 

  • Perché da tempo a Latina sono noti a molti i nomi di chi spaccia stupefacenti ma da oltre 5 anni non vengono effettuati arresti per droga  se non nel caso di personaggi esterni al “giro Latina” che tentano di entrare nel mercato locale?

 

  • Poiché tra chi spaccia ci sono personaggi vicini a noti politici locali, è giusto sospettare di coperture nei confronti di questi personaggi ?

 

  • La causa di tanti mali può essere individuata come molti asseriscono anche sui giornali, nel fatto che… la provincia di Latina è… il posto natio di taluni magistrati che dirigono le strutture ?

  Inoltre c’è da dire che il clima di sfiducia nei confronti della Procura è alimentato dalle molte critiche che vertono sul Procuratore della Republlica di Latina  Giuseppe Mancini, discusso già per le modalità del suo insediamento,  sul notiziario n.32 di Magistratura Democratica si evince come e da chi nel CSM egli è stato nominato Procuratore a Latina.  “Uno schieramento politico ben individuabile ha voluto, anche probabilmente contro la stessa volontà del Dr. Mancini, mettere il timbro su quella nomina”  Discusso per i motivi di incompatibilità evidenziati nel ricorso presentato al TAR contro quella nomina dal Dr. Rossini, altro Procuratore concorrente alla stessa carica di Mancini, infatti entrambe i figli del Procuratore Mancini esercitano la loro professione di Avvocati  nel Foro di Latina creando un grave conflitto d’interesse.  Proprio per le ragioni evidenziate nel notiziario di Magistratura Democratica, il Dr. Mancini avrebbe dovuto astenersi, lasciando fare a suoi colleghi non sospettabili di subire eventuali condizionamenti di natura politica, come Ciani, Miliano ecc. , il lavoro di pubblico ministero in quei “casi” (Holiday Village, ma non solo) in cui direttamente od indirettamente siano coinvolti personaggi politici.   Non è stato così, purtroppo, e Mancini è intervenuto andando contro decisioni prese da magistrati della sua stessa Procura, emettendo provvedimenti favorevoli a personaggi politici facenti parte della parte politica che ha voluto  lo stesso  Procuratore  a Latina. La nostra città, il nostro territorio a causa di queste “ingerenze” ha gia subito perdite importanti come il Presidente del TAR Bianchi, il pm Ciani e fra poco anche il pm Miliano, magistrati che hanno preferito andarsene da Latina, che avallare questo sistema dove la pianta dell’illegalità ha radici solide.   Non và dimenticato inoltre che ben 18 Senatori hanno portato il caso Mancini in Parlamento. Mai si è verificato un fatto del genere a Latina. Una interrogazione parlamentare dove si pone forte il sospetto di uno “stretto legame”tra il sen. Fazzone di Forza Italia e il Procuratore Mancini, tanto che in una inchiesta sulle raccomandazioni fatte per entrare all’ASL, inserendo il fascicolo al modello 21 solo dopo parecchio tempo,  sul registro degli indagati, tra i nomi presenti non figurerebbe quello dell'autore materiale delle lettere di raccomandazione il Senatore Fazzone; L’ultima vicenda che riguarda il comportamento della Procura di Latina avviene in ordine alle richieste di arresti fatte dalla Polizia di Stato di soggetti residenti a Terracina e legati al clan Licciardi –richieste che, com’è stato denunciato dal Sindacato di Polizia della UIL, non sono state accolte (ma, poi, quei soggetti sono stati arrestati su ordine della DDA di Napoli) -la dice lunga su come funziona la Giustizia pontina.  Qui non si vuole giudicare nessuno ma poiché siamo abituati a valutare ognuno dagli atti che egli compie, è inevitabile che intorno alla figura del Procuratore di Latina Giuseppe Mancini aleggi un clima di sospetto avallato dai suoi comportamenti e dalle sue dichiarazioni, visto che oltre a tutte le cose citate sopra, fino ad oggi, nelle uscite pubbliche ha sempre affermato che a Latina e provincia non esiste problema criminalità e non ci sono infiltrazioni mafiose. Lecito da parte di tutti, sospettare o una sua incompetenza rispetto all’incarico che ricopre o una sua collusione con certe realtà. In entrambe i casi è auspicabile una sostituzione del Procuratore Mancini con un magistrato più competente e non parte del territorio. Inoltre la necessità di un aumento consistente degli organici di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Municipale, è un dato obiettivo ed incontrovertibile, soprattutto alla luce la massiccia presenza di forze dell’ordine e dell’esercito dopo il Garigliano, frutto dei recenti provvedimenti del Governo, è auspicabile quindi, un rafforzamento dei controlli e del numero di uomini nella Provincia di Latina già rifugio negli ultimi tempi di diversi personaggi di spicco della camorra . Considerati gli allarmanti segnali, particolarmente intensi ed inquietanti soprattutto  nell’ultimo periodo, circa la presenza di cosche criminali e di organizzazioni malavitose nella Provincia di Latina, che riguardano non solo la tipologia e la gravità dei reati commessi, ma anche l’infiltrazione nel sistema politico ed economico pontino, è da prendere in seria considerazione l’ipotesi di portare nel capoluogo una sede distaccata della Direzione Investigativa Antimafia.  Una struttura di questo genere, che già sta intervenendo e sempre con maggior frequenza nella nostra provincia, non solo alzerebbe il livello di contrasto alla criminalità organizzata, ma favorirebbe l’attribuzione di un adeguato numero di appartenenti alle forze dell’ordine. Una magistratura specializzata e con strumenti adeguati, tra l’altro, assorbirebbe una parte rilevante delle attività di polizia e di investigazione, “liberando” i Giudici ordinari che si dedicherebbero con più tempo ed agio alle altre attività di competenza. Senza contare che la DIA a Latina qualificherebbe il Foro favorendolo nell’attribuzione di altri servizi come la Corte d’Appello o la scuola della Magistratura.  Infine c’è da sottolineare il caso dei comuni di Minturno e Fondi, dove sono state accertate infiltrazioni camorristiche e che da tempo dovevano essere sciolti.Auspichiamo anche in quest’ultimo caso un rapido intervento al fine di ripristinare quella legalità per cui tante persone Lei compreso si stanno battendo, Nella speranza di un riscontro positivo alle istanze di cui sopra, porgo cordiali saluti.  Latina 13 ottobre 2008 LUIGI GALLOASSOCIAZIONE L’ALTRA LATINA

Si allega interrogazione parlamentare e articoli stampa.

  

Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 024 del 19/06/2008

   CIARRAPICO, ALLEGRINI, BONFRISCO, CURSI, D'ALI', DE LILLO, DI STEFANO, GRAMAZIO, POLI BORTONE, VALENTINO, AUGELLO, MAZZARACCHIO, MENARDI, SARO, TOTARO, FASANO, GERMONTANI          Al Ministro della giustiziaPremesso che, per quanto risulta agli interpellanti:nel marzo 2008 la Procura della Repubblica di Latina, nella persona del pubblico ministero Giuseppe Miliano, ha chiesto ed ottenuto il sequestro del campeggio Holiday Village di Fondi, ipotizzando il reato di lottizzazione abusiva;avverso tale provvedimento è stata presentata istanza di appello, ma il Tribunale l'ha rigettata, riconoscendo validi ed attuali i presupposti del sequestro;una successiva istanza di dissequestro inoltrata allo stesso giudice che aveva emesso il provvedimento era stata rigettata previo parere negativo espresso dal pubblico ministero inquirente;anche quest'ultimo rigetto era stato impugnato e poi ritenuto inammissibile dal Tribunale di Latina;sulla vicenda, per quanto risulta agli interpellanti, dopo l'inopportuno intervento di un parlamentare che si sarebbe recato nell'ufficio del giudice Giuseppe Cario per chiedergli conto delle decisioni assunte sul caso dell'Holiday Village, si è focalizzato l'interesse pubblico attraverso numerosi articoli di stampa, prese di posizione dell'Associazione nazionale magistrati e un'indagine del Consiglio superiore della magistratura;a quanto consta, in questo clima di tensione, nei giorni scorsi il procuratore della Repubblica Giuseppe Mancini avrebbe convocato nel proprio ufficio di via Ezio il sostituto Giuseppe Miliano, invitandolo a provvedere al dissequestro dell'Holiday Village di Fondi;poche ore dopo tale incontro il pubblico ministero Giuseppe Miliano sarebbe stato colto da malore e ricoverato presso l'ospedale di Terracina per aritmia cardiaca;il giorno successivo a tale episodio il procuratore Giuseppe Mancini diramava un comunicato stampa con oggetto: "Holiday Village di Fondi", nel quale annunciava una decisione entro i giorni immediatamente successivi;in data 10 giugno 2008, facendo seguito a quanto annunciato qualche giorno prima, il procuratore Mancini disponeva il dissequestro dell'Holiday Village di Fondi;soltanto alcuni mesi dopo l'avvio del procedimento, il procuratore Mancini provvedeva ad inserire il fascicolo al modello 21 ed iscrivere i primi nomi sul registro degli indagati, e tra questi nomi non figurerebbe quello dell'autore materiale delle lettere di raccomandazione;per quanto consta, il procedimento sarebbe ormai giunto alla fase conclusiva delle indagini preliminari e l'autore delle lettere di raccomandazione non sarebbe stato mai neppure ascoltato come persona informata sui fatti;nel giugno 2007 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sezione di Roma, ha annullato, con la sentenza n. 5053, tutti gli atti del procedimento mediante il quale era stato conferito al dottor Giuseppe Mancini l'incarico dell'ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina;nel corso dell'istruttoria effettuata dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio era emerso che il Consiglio superiore della magistratura aveva omesso di avviare nei confronti del candidato prescelto per il conferimento dell'ufficio di Latina l'apposito procedimento istruttorio per verificare in concreto l'insussistenza della causa di incompatibilità derivante dall'esercizio della professione legale da parte di due figli del dottor Mancini, esercenti la professione nel circondario di Latina;nella decisione n. 1818 del 2008 con la quale il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del dottor Giuseppe Mancini avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio si attribuisce allo stesso Mancini la dichiarazione secondo cui «nell'eventualità della sua nomina, i figli si sarebbero astenuti da qualsiasi attività potenzialmente idonea a creare conflitti di interesse con la carica di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina»;per quanto consta, a tutt'oggi i figli del procuratore Giuseppe Mancini eserciterebbero l'attività legale nel circondario di Latina,si chiede di conoscere quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, il Ministro in indirizzo intenda assumere per accertare:quali siano le ragioni che avrebbero indotto un senatore ad interferire nell'attività della magistratura per perorare la causa dell'Holiday Village di Fondi;quali siano le ragioni che avrebbero spinto il Procuratore della Repubblica di Latina ad esercitare pressioni su un proprio sostituto al fine di riesaminare l'impianto accusatorio che aveva portato al sequestro della struttura, sequestro peraltro convalidato in più sedi e in diverse circostanze;se siano riscontrabili elementi che inducano ad associare la figura del parlamentare a quella del Procuratore della Repubblica di Latina con riferimento alla vicenda del campeggio di Fondi, che li avrebbe visti entrambi impegnati per ottenerne il dissequestro;se non si ritenga motivo di riflessione, ed eventualmente di censura, la circostanza che vedrebbe un Procuratore della Repubblica adoperarsi per ovviare ad un provvedimento adottato dal Tribunale su richiesta della sua stessa Procura;se non si ritenga che la vicenda dell'esclusione dell'ex presidente del Consiglio regionale del Lazio dal procedimento innescato dalle lettere di raccomandazione trasmesse all'ex Direttore generale della Azienda sanitaria locale di Latina potrebbe costituire motivo sufficiente per ipotizzare uno stretto legame tra lo stesso ex Presidente del Consiglio regionale e il Procuratore della Repubblica di Latina;se non si ritenga che la circostanza che i due figli del Procuratore della Repubblica di Latina esercitino l'attività forense nel circondario giudiziario di Latina potrebbe costituire motivo evidente di incompatibilità ambientale per lo stesso Procuratore;se non si ritenga che i fatti esposti potrebbero integrare gli estremi di un "caso giustizia" in provincia di Latina;se non si ritenga, alla luce dei fatti esposti, che sia da escludere una permanenza nell'incarico di Procuratore Capo per altri quattro anni, peraltro in deroga a quanto disposto dalla normativa di riorganizzazione degli organi giudiziari promossa dall'ex Ministro della giustizia Clemente Mastella.(2-00015)   http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/08_12_2007/pag02latina.pdf                                                   

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Nessuna risposta

  1. Giovanni ha detto:

    SPERIAMO  BENE

  2. MarmaLT ha detto:

    Potrebbe essere la risposta a quanti dalle parole non passano all'azione. Luigi Gallo lo fa, c'è da esprimergli solidarietà per il coraggio che sta dimostrando. Certo la strada è tutta in salita, per la logica degli imparentamenti politici, ma questo può essere motivo di riflessione per molti. Grazie, di aver avuto quel coraggio che manca a noi tutti, ma vedrai che ti sarà appioppata la etichetta di "Savonarola". Noi si spera, che non si cada nell'errore di abboccare a questo facile e sbrigativo giudizio.

  3. MarmaLT ha detto:

    Anche su questo tema, mi sarei aspettato interventi – pro o contro – ma questo assordante silenzio mi fa pensare che siamo alla paura di manifestare il proprio pensiero …e questo mi intristisce. L'unica risposta che trovo a questo sielnzio e che si sia già in regime. Per cui meglio non far capire quello che penso.

  4. enzo1950 ha detto:

    Non s'interviene non perchè non si è pro o a favore, oggi per Luigi Gallo domani per le cose giuste che dici tu. Non s'interviene, perlomeno per me, perchè oggi c'è troppa sproporzione delle forze in campo tra maggioranza e opposizione. Le prime che spadroneggiano a destra e a manca e fanno i porci comodi loro. L'opposizione quando non se la fa sotto con Veltroni è come se non esistesse perchè ancora una volta sono divisi al loro interno. Ancora oggi non parlano o meglio non si esprimono con un linguaggio univoco, cosa che fa e ha sempre fatto la maggioranza occupando più che mai tutta l'informazione mediatica esistente e disponibile in Italia, ed oscura con la tattica dell'offesa qualsiasi forma di risposta dell'opposizione. Resta inteso che al momento e, mi auguro di sbagliare, delle due opposizioni in campo con Veltroni e Di Pietro è presente solo Di Pietro. Questo da solo non sposta le forze in campo perchè come l'avvertono tutti c'è troppa sproporzione e, quindi della nostra passata Democrazia oggi l'Italia è diventata di regime, basta guardare le votazioni a maggioranza che somigliano sempre più di tipo Bulgaro. Spero che la manifestazione di tutta l'opposizione del 25 Ottobre a Roma, rappresenti la svolta desiderata da tutti i cittadini onesti, capaci, laboriosi e che alla fine anche coloro che nelle ultime Elezioni Politiche  hanno votato questa maggioranza per protesta, alle continue divisioni della Sinistra, si ravvedano e ritornino verso il giusto cammino per ridare all'Italia un progresso, un'economia e una vera Democrazia.

    Vincenzo Borrelli

  5. Stevejo ha detto:

    Caro Mario, personalmente il fatto che fin'ora non sono intervenuto è stato solo per mancanza di tempo.

    Che a Latina ci sia un "sistema" mafioso, trasversale, io personalmente lo do per certo. Quello che manca per scrivere nomi e cognomi, come detto molte altre volte,  sono le prove. Noi cittadini abbiamo indizi, siamo a conoscenza, magari, di fatti certi, ma senza le prove non si può dire nulla.

    Quelle prove dovrebbero cercarle e trovarle gli inquirenti. C'è da chiedersi perchè non lo facciano.

    Ben'inteso che per sistema mafioso non deve intendersi necessariamente un sistema sotto la direzione di cosche campane piuttosto che siciliane, pugliesi o calabresi.

    Per sistema mafioso intendo un sistema in cui ci sono diverse persone che si sono "associate" per ricavarne potere e denaro illegalmente, in cui ognuno fa la sua parte in base alla sua posizione sociale e alle possibilità che tale posizione offre loro. Questo intendo. Che poi sia tutto riconducibile a una o più cosche, questi sinceramente non so dirlo.

    Ma non credo sia poi troppo importante, perchè la gravità sta nel fatto che il sistema mafioso esista e sia radicato nella nostra città.

    Riflettendo sui destinatari della lettera, poi, mi domandavo se poteva servire inviare la stessa lettera anche ai quotidiani nazionali.

    Iniziare a scatenare un polverone a livello nazionale, invece che lasciarlo solo a livello locale.

    Lo spiegava l'altra sera Saviano a Matrix: quello che non vogliono, questa gente, e che si parli troppo di loro, soprattutto se se ne inizia a parlare a livello nazionale.

    Perchè se anche i giornali nazionali, e magari trasmissioni come Matrix, iniziassero a parlare del "caso Latina", forse quest'attenzione potrebbe finalmente riuscire a catalizzare un'intervento diretto di istituzioni non solo locali…e magari l'Antimafia si deciderebbe a intervenire anche da noi.

    Ma forse gli stessi inquirenti locali non potrebbero più far finta di niente, perchè inizierebbero ad avere tutta L'Italia a giudicare il loro operato.

    UN salutone,

    Stefano

  6. Salvatore ha detto:

    MarmaLT ha scritto:
    Anche su questo tema, mi sarei aspettato interventi – pro o contro – ma questo assordante silenzio mi fa pensare che siamo alla paura di manifestare il proprio pensiero …e questo mi intristisce. L'unica risposta che trovo a questo sielnzio e che si sia già in regime. Per cui meglio non far capire quello che penso.

     

     

    Caro Mario,

    Perchè non si interviene? Paura?  Certo, non tutti siamo eroi. Facile per le Istituzioni dire  "denunciate" e poi lasciare soli i cittadini a pagare le conseguenze del loro coraggio.

    Io però penso che la maggioranza dei cittadini è disorientata dall'enorme mole di cose che non vanno! Nel nostro povero paese non c'è più una cosa che va bene, non c'è più niente e nessuno in cui poter aver fiducia. La politica è marcia, l'economia và come và, la criminalità spadroneggia, le istituzioni latitatano, la giustizia è morta… Ch e dovrebbe fare il povero cittadino per bene? l'indignato in SPE (servizio permanente effetivo, per chi non mastica gli acronimi miliari). Ci sono talmente tante cose di cui essere indignati che alla fine non ce la fai più e lasci perdere…