GIOVANI: UNA SPERANZA PER Q4 E Q5

di Ferdinando Cedrone e Francesca Suale

Fa davvero piacere assistere ad un evento come quello di qualche giorno fa, dove 3 band musicali di giovanissimi si sono esibite per la prima volta davanti un folto pubblico nell’anfiteatro della Parrocchia del Q5 (quartiere Nascosa di Latina). Chiunque ha provato almeno una volta ad esprimere le proprie capacità attraverso forme artistiche come questa, sa bene quanto siano importanti e formative. Nei volti di questi giovani si notava infatti l’emozione per essere apparsi per la prima volta in pubblico e al tempo stesso la paura di sbagliare una nota, una rullata o di prendere la classica stecca. Al termine dell’esibizione si poteva però leggere chiaramente tutta la soddisfazione per essere riusciti nell’intento e la voglia evidente di ripetersi in una prossima occasione. Inutile nascondere che le stesse soddisfazioni, se non maggiori, erano leggibili anche sui volti dei loro genitori (o parenti), dove gli applausi a scena aperta, nascondevano (ma non più di tanto), quelle “lacrimucce” che ad ogni adulto farebbe sempre piacere poter versare. Cosa c’è di più bello allora di poter regalare questi momenti ai nostri ragazzi, quale modo migliore per allontanarli dalla triste realtà alla quale sono invece destinati molti loro coetanei che, certamente meno fortunati e che non godono probabilmente dello stesso amore e dello stesso affetto delle loro famiglie, usano delinquere a vari livelli, dalle scritte sui muri a cose ancora più gravi. Risulta quindi assai difficile capire perché, in quartieri come il Q4 e il Q5, l’amministrazione comunale non abbia mai provveduto a creare luoghi per esercitare queste forme di svago. Come si fa a non capire che lì dove non c’è nulla da fare, la possibilità che vi sia una deviazione verso forme di bullismo e/o di microcriminalità, sia fortemente più probabile? Questi quartieri esistono ormai da più di 25 anni ed oltre a case, palazzi e centri commerciali (tolto qualche campetto di calcio realizzato grazie alla buona volontà di qualche privato cittadino o dalla Parrochia) non è nato altro, nessun teatro, nessun cinema, nulla, ad esempio, per poter fare della sana musica.Ci si affida quindi, ancora una volta, alla buona volontà dei parroci della Parrocchia e/o di qualche genitore che mette a disposizione il proprio appartamento o il proprio garage, rilegando di fatto un diritto che dovrebbe essere di tutti solo ai più fortunati. In ogni caso il nostro applauso va ora diretto alle famiglie e soprattutto ai loro ragazzi, meritevoli di tutta la nostra stima per aver saputo scegliere la strada migliore, quella del piacere di vivere anche grazie alla musica. Bravi!

I BROKE THE NOIS

 

I TEADYLIS SIN

I JUST LIS