È incredibile: ci sono aziende che spendono fior di quattrini per fare complicate indagini sulle abitudini di consumo dei cittadini e poi vendono questi dati a caro prezzo ad altre aziende guadagnandoci lautamente…

Eppure ci sarebbe un modo molto più semplice, più accurato e molto meno costoso per conoscere questi dati: potrebbero chiederli a me: io li conosco questi dati (quelli veri, molto più precisi di quelli estratti dai grafici dei guru della statistica).

Certo non ho la pretesa di conoscere le abitudini di consumo di tutti gli italiani, ma sicuramente conosco molto bene quelle dei residenti dei quartieri Q4 e Q5!

Io, infatti, so esattamente quale è la brioscina più consumata, quale è al secondo posto e quale al terzo; ma saprei anche dare informazioni sulla bibita che va per la maggiore, sull’acqua minerale più bevuta, sulle sigarette più fumate, sulle caramelle che piacciono di più, sui fazzolettini con cui i residenti dei quartieri si soffiano più spesso il naso, su quale scheda "gratta e vinci" è più gratatta etc. etc..

Come faccio a sapere tutte queste cose mi chiederete? Semplice: mi basta raccogliere la spazzatura nel giardino della scuola “Don Milani” prima di tagliare l'erba ed ecco che l’indagine sui consumi è bella che fatta.

Pensate che con l’aiuto di un laboratorio non sarebbe difficile risalire alle crocchette per cani più usate nei nostri quartieri: la materia prima non manca di certo!

Un’altra cosetta che traspare da questa mia indagine casareccia, è una certa propensione all’inciviltà dei frequentatori (e non solo nel senso di frequenza scolastica!) del giardino della Don Milani. Ma questo è un altro discorso!

Salvatore Antoci