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Stamattina leggendo il Nuovo Territorio ho letto che Sabino Vona si è spento dopo una lunga malattia all’ospedale di Terracina.

Sembra destino di questo periodo che gli eventi mi debbano portare indietro nel tempo, agli anni dal 1977 al 1982 al’ITC Vittorio Veneto sezione F anni difficili sotto molti punti di vista, due blocchi contrapposti (USA URSS) e le lotte davanti viale Mazzini, l’omicidio De Rosa a Sezze. Cominciai le superiori con un professore di geografia economica che spesso per lunghi periodi si assentava per i suoi impegni politici, si Sabino Vona era un mio professore, io lo ricordo come nella foto sul Nuovo Territorio sorridente, affabile ma deciso. Conoscendo la sua onestà e la passione per gli ideali (segretario provinciale del PCI e sindacalista CGIL)  in cui credeva ogni volta che avevamo paura di una interrogazione si tirava fuori la prima pagina di qualche quotidiano e cominciava una discussione che a volte non era solo politica ma una lezione di dialettica, costanza di pazienza un dibattere dei temi delle idee e della realtà e l’ora volava il tempo di guardare l’orologio ed esclamava dis…………….mi avete fregato anche stavolta. Un giorno nell’anno che la classe era al piano terra mentre faceva lezione si aggrappò alle sbarre un ragazzo più grande di noi e cominciò ad inveire contro di lui fu l’unica volta in cui lo vidi diventare rosso ma non si lasciò andare e quasi non proferì parola solo delle considerazioni sul misero coraggio della persona. Ci ha seguito fino alla fine come membro interno agli esami ed aspettavo il ritrovo degli ex alunni del Vittorio Veneto (è stato presidente del’associazione per molto temo) per vedere se dopo tanti anni  si ricordava di quello che eravamo.

 

Addio professore

L’EMIGRANTE – UN OPERA DI SABINO VONA