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Capitani coraggiosi, piloti della nuova Alitalia.

Capitani coraggiosi, piloti della Nuova Alitalia

On. Antonio Borghesi 30/08/2008

Cordata preannunciata da Berlusconi in campagna elettorale dopo tanti mesi é finalmente realtà.  

Voglio segnalare, affinché tutti li conoscano, un breve profilo di alcuni tra i “capitani coraggiosi” che piloteranno Alitalia fuori della crisi.

 Roberto Colaninno

Da manager diventa imprenditore senza capitali. Conquista Telecom facendo debiti. Insieme a Gnutti e Consorte non hanno soldi necessari, ma agganci politici: le banche concedono mega prestiti milionari e con un sistema di scatole cinesi conquistano il 51% di Telecom. Hopa (controllata al 51% da Colaninno e Gnutti, con dentro Monte dei Paschi di Siena, Unipol e Fininvest, nel miglior spirito bipartisan) possiede il 56,6% di Bell (oscura società con sede nel paradiso fiscale del Lussemburgo). Bell controlla il 13,9% di Olivetti, che possiede il 70% di Tecnost, che controlla il 52% di Telecom. Praticamente Colaninno e soci controllano telecom detendone solo il 1,5%. C’è il dubbio che il controllo di Bell su Olivetti sia avvenuto per effetto di notizie riservate di Colaninno (reato di incidere trading, che tuttavia la Consob non ha accertato). Il Financial Times parla di “rapina in pieno giorno”. Telecom viene gestita così bene che dopo due anni affoga nei debiti, ma Colaninno riesce a venderla a Tronchetti Provera (Pirelli) e a Benetton, con una plusvalenza di 1,5 miliardi di Euro (praticamente esentasse). Naturalmente i veri sconfitti sono i piccoli azionisti della società. Nel 2005 la Consob lo condanna al pagamento di una sanzione per conflitto d’interessi.

Marco Tronchetti Provera

Subentra a Colaninno e lascia nel 2006 dopo aver causato danni disastrosi alla società (il titolo crolla) ed ai piccoli azionisti. Certo anche lui come azionista ci rimette (circa 100 milioni di euro), ma ne incassa 295, tra stipendi e stock options.

Carlo Toto

Parte dall’azienda di famiglia, la Toto costruzioni, che sotto la sua guida di Carlo negli anni '60 non perde una commessa da amministrazioni pubbliche (come le Ferrovie) ed enti locali abruzzesi. Carlo Toto è di casa all'Anas e piano piano passa dai semplici rifacimenti stradali alla costruzione di ponti, gallerie e corsie. Tutto fila liscio fino al 1981, quando lo arrestano con un funzionario Anas in una delle poche indagini pre-mani pulite. L'accusa per falso riguarda l'appalto del ponte sul fiume Comano (crollato nel giugno del 1980). Nel 1988 arriva la condanna in appello con i benefici di legge. Patteggia 11 mesi di condanna per le mazzette pagate per l'appalto di un mega-parcheggioNel giugno ‘94 comprò il suo primo Boeing a un fallimento per quattro milioni di dollari. Anche grazie a quel Boeing, che poi fu rimesso a nuovo dalle officine Lufthansa, Toto finì per firmare un preziosissimo accordo di partnership – era il 2000 – con la compagnia tedesca. Al matrimonio con Lufthansa Toto portava una dote ricca: Air One aveva occupato sistematicamente tutte le rotte nazionali «trascurate» da Alitalia. Quando tuttavia Toto si propone come acquirente di Alitalia, le banche che avrebbero dovuto sborsare 2 miliardi di euro, manifestano scarsa fiducia nell’operazione. Vanta una grande amicizia con il segreterio generale della Cisl Bonanni, uno di quelli che ha detto "no" all'accordo con Air France.

Francesco Bellavista Calatagirone

Lo troviamo socio di Hopa, sembra con i finanziamenti erogati dalla ex Popolare Lodi alla società off shore Maryland, utilizzata in passato anche per comprare Rcs e titoli della stessa Popolare Lodi. Risulta indagato nell' inchiesta sull' aggiotaggio Antonveneta. Insieme a Sergio Billè (già Presidente di Confcommercio) risulta coinvolto nelle vicende che riguardano il “furbetto del quartierino” Stefano Ricucci.

Gilberto Benetton

Partecipa con Tronchetti Provera all’operazione Telecom, acquistata da Colaninno. Nel 1999 acquista l’altra grande azienda pubblica privatizzata, cioè la società Autostrade. Anche in questo caso l’operazione avviene attraverso il debito, che poi dovrebbe essere pagato dalla nuova “gallina dalle uova d’oro” (Autostrade appunto). Nel 2005 la società insieme ad Argofin di Marcellino Gavio entra in Impregilo, alla vigilia della gara per il Ponte di Messina.  

Marco Fossati

La Star è l’azienda storica della famiglia. La finanziaria Findim entra nel giro Telecom, quando Tronchetti Provera lascia. Si dichiara convinto che la società nei prossimi due anni migliorerà fortemente. Si fa portatore di un piano alternativo per il rilancio Telecom, che prevede l’ingresso nella società di Mediaset. Per convincere Silvio Berlusconi, Fossati ha addirittura portato Alierta (della spagnola Telefonica socia di telecom) ad Arcore appoggiandosi al lavoro diplomatico di Alejandro Agag, genero dell´ex premier spagnolo Aznar ed ex segretario del Ppe, e di Flavio Briatore, entrambi amici del Cavaliere. Gli stessi uomini che tre anni fa fiancheggiavano la scalata di Stefano Ricucci al Corriere della Sera. Ma intanto il titolo scende.

Marcellino Gavio

I suoi successi “autostradali” prendono le mosse dai rapporti politici, in particolare con il Partito Socialdemocratico di Romita e Nicolazzi. All’epoca del Ministro Prandini (pluricondannato) ottiene mille miliardi di appalti pubblici. Nel 1992 il suo amministratore delegato Bruno Binasco è stato imputato in processi per corruzione (è stato infine condannato insieme a Primo Greganti per finanziamento illecito ai partiti, nell'ambito dei processi di Mani Pulite). Su di lui nel 1992 fu spiccato un mandato di cattura, per presunte tangenti a Gianstefano Frigerio, segretario regionale DC, riguardo l'appalto per l'allargamento della Milano-Genova. Gavio si rifugiò all'estero, a Montecarlo, fino al settembre '93, fino a quando decise di presentarsi ai giudici di Milano, dove si salvò grazie alle solite prescrizioni.Interessanti le intercettazioni con il Ministro Lunari ed Emilio Fede: dimostrano il suo metodo di lavoro. Risulta indagato, insieme a Ugo Martinat, nelle vicende della Torino-Lione. Attraverso Argofin controlla un terzo di Impresilo, in cui entra poco prima dell’appalto per il Ponte di Messina.

 Salvatore Ligresti

Chiacchierato per i suoi presunti rapporti con la mafia, è finito in carcere per l'inchiesta "mani pulite" e condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Speculatore su aree edificabili, di lui si sa che passava le mazzette direttamente a Craxi propria manu e che è stato più volte salvato dalle grandi banche, prone la potere politico.Il suo ex rivale in affari Berlusconi lo nomina nel luglio 2004 amministratore delegato della Rcs Media Group, che controlla il Corriere della Sera, guarda caso. Insieme a Gavio e Benetton è socio di Impresilo, coinvolta nella vicenda dell’appalto per il Ponte di Messina.

 Salvatore Mancuso

Nel 2007 la sua nomina alla Presidenza del Banco di Sicilia, con il consenso di Totò Cuffaro e le congratulazioni di Francesco Musetto, viene salutata come un evento. Ma di li a poco dovrà dimettersi. Ma il suo fondo Equinox, con sede in Lussemburgo, è presente in molte operazioni discutibili. Così Mittel, finanziaria guidata da Giovanni Bazoli (presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo), e il fondo Equinox di Salvatore Mancuso hanno sottoscritto un accordo con Banca Mps e Banco Popolare, creditrici di Fingruppo, per liquidare in bonis Hopa, la società della galassia del finanziere bresciano Emilio Gnutti – finito in disgrazia in seguito alla calda estate dei furbetti del quartierino, anno 2005, quando fu coinvolto nella vicenda giudiziaria delle scalate bancarie e delle intercettazioni telefoniche – e degli imprenditori a lui vicini. Qualche giorno prima di partecipare alla cordata Alitalia acquista il 65% di Air Four, compagnia aerea executive con sede a Milano.

Claudio Sposito

E’ uno degli uomini chiave del salvataggio di Finivest dal fallimento all’inizio deglia anni ’90.All’epoca operava come plenipotenziario italiano per conto della banca d’affari Morgan & Stanley ed il rapporto con Berlusconi divenne così solido che nel 1998 diventerà amministratore delegato di Fininvest. Nel 2003 ritroviamo Sposito ed il suo fondo Clessidra ad operare con Gnutti, Presidente di Hopa, con l’intervento di Mediobanca. Sposito controlla oggi ADR, che gestisce gli aeroporti di Roma.

Emilio Riva

E’ il re italiano dell’acciaio. Non è sconosciuto alla giustizia, che lo ha condannato per il reato di inquinamento della Ilva Siderurgica prima a Genova e ora a Taranto. Inoltre nel 2006 veniva riconosciuto colpevole di frode processuale e tentata violenza privata nei confronti di numerosi dipendenti di Taranto. Pene mai scontate grazie ai vari indulti e sconti. Il suo metodo di lavoro è la privatizzazione dei guadagni e la socializzazione delle perdite: In una lettera al Governo del 14 dicembre Emilio Riva avverte che l'eventuale riduzione delle emissioni di anidride carbonica comporterebbe "la necessità di fermare parte significativa degli impianti in uso. Il personale – afferma – colpito da tali riduzioni non potrebbe essere inferiore, anche nell'ipotesi più conservativa, alle quattromila unità".  

 

Conclusioni

Molti degli imprenditori coinvolti risultano legati dal “filo rosso” della vicenda Telecom, che dunque merita nuovi e ulteriori approfondimenti; alcuni di questi imprenditori sono stati condannati, in più di un caso per vicende di tangenti e corruzione. Quasi sempre hanno fatto i loro affari a debito, cioè grazie a prestiti delle banche. In particolare di una e così sono debitori di Banca Intesa. Sarebbe interessante conoscere l’entità del prestito. Non è che in realtà Banca intesa stia soltanto cercando di recuperare i suoi crediti? Molti di loro sono Cavalieri del Lavoro. Nel sito ufficiale si legge che “ Gli imprenditori insigniti di questa onorificenza, dalla sua istituzione ai nostri giorni, rappresentano l'élite imprenditoriale del paese e che “L'Ordine al "Merito del Lavoro" premia l'insignito non solo per una specifica attività intrapresa, ma lo vincola ad un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese.” Complimenti!

1. C’è qualcuno che si aspetta che gli imprenditori siano mossi dall’intento di rendere un servizio alla collettività?

2. C’è qualcuno che non pensa che, comunque vadano le cose, alla fine usciranno dalla vicenda con la loro brava e ingente plusvalenza?

 

Fonte:  On. Antonio Borghesi

http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=114&Itemid=35

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Nessuna risposta

  1. il_vice ha detto:

    In primis:

    chi ha detto che costoro non debbano guadagnare dall'operazione posta in essere? Sono mica delle Fondazioni benefiche; sono semplicemente ITALIANI … ed è ciò che aveva promesso Berlusconi: Alitalia non deve essere "svenduta" agli stranieri. Se la si deve vendere che lo si faccia al giusto prezzo e, magari, ad imprenditori italiani!

    Secondo:

    è buona regola per un imprenditore avere debiti con le banche. I magnati che acquistano a destra e manca compagnie lo fanno con l'unico scopo di riavere indietro i propri quattrini il prima possibile e con cospicui "capital gain" (d'altro canto è ciò che normalmente fanno le banche). L'imprenditore che s'indebita con le banche sa che per pagare questi debiti deva far fruttare questo capitale prestato ottenendo rendimenti più alti del costo del prestito.

    Terzo:

    e Borghesi avrebbe pure una cattedra all'università? Dopo l'analisi da egli espressa andrebbe immediatamente revocato il suo incarico di professore; non perché lo si voglia imbavagliare, bensì perché viola le regole economiche (che dovrebbe ben conoscere … visto che le insegna) di cui al secondo punto. Oppure, di converso (ma non so quale sarebbe l'ipotesi da lui preferibile), si potrebbe pensare ad una profonda disonestà intellettuale che lo spinge a commentare demagocicamente in quanto l'operazione Alitalia è stata portata a termine da un governo che egli osteggia per principio politico.

    Quarto:

    non so veramente quanto possa interessare una questione del genere ai residenti nei nostri quartieri. Chi ha richiesto la pubblicazione di questa pseudo "notizia" mi arringò, tempo addietro, perché attaccavo un certo tipo di politica del governo Prodi definendo, egli, le mie argomentazioni come una fastidiosa ed insignificante questione per i nostri quartieri. Cos'è, oggi è cambiata la musica?

  2. Enrico ha detto:

    il_vice ha scritto:
    […]

    non so veramente quanto possa interessare una questione del genere ai residenti nei nostri quartieri. Chi ha richiesto la pubblicazione di questa pseudo "notizia" mi arringò, tempo addietro, perché attaccavo un certo tipo di politica del governo Prodi definendo, egli, le mie argomentazioni come una fastidiosa ed insignificante questione per i nostri quartieri. Cos'è, oggi è cambiata la musica?

    Come ogni tanto viene fatto, qualche notizia è di carattere nazionale.

    Non mi pare tanto sbagliato.

    Inoltre, anche io trovo che alcuni nomi siano ripetitivi. IMHO, se Alitalia deve diventare "la nuova Telecom", tanto valeva venderla ad AirFrance KLM, visto che almeno loro sanno tirar su un'azienda a dovere…

    Spero comunque che non facciano come l'ex-SIP…

    Enrico

  3. enzo1950 ha detto:

    Concordo pienamente con Enrico per il resto sono solo parole..parole..parole.I fatti sono:1)    – da una prima lettura all’annuncio della nuova cordata per Alitalia, avvenuta dopo solo 4 mesi dall’annuncio di Berlusconi in campagna elettorale, si evince che la maggior parte dei cosiddetti imprenditori Italiani, in più di un caso sono stati condannati per le famose vicende legate alle  “ Tangenti “ e alla “ Corruzione “. Molti sono stati insigniti come “ Cavalieri del Lavoro “.2)    – L’ On. Antonio Borghesi non è affatto un semplice professore universitario  come si evince dal suo curriculum accademico e professionale, basta leggere la sua Biografia che per comodità allego di seguito.V. B.

    Biografia

     

      Nato a Bolzano nel 1949 e residente a Verona
    Laureato nel 1972 in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Padova.
    Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la facoltà di Economia dell’Università di Verona.
    La sua esperienza professionale non è limitata al mondo accademico: è stato dirigente industriale, dottore commercialista, consulente di imprese, assicurazioni, associazioni imprenditoriali, camere di commercio ed enti pubblici.
     CURRICULUM ACCADEMICO E PROFESSIONALE
    Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la facoltà di Economia dell’Università di Verona
    Membro del Comitato Direttivo della rivista SINERGIE, edita dal CUEIM-Consorzio Universitario per l'Economia Industriale e Manageriale di Verona.
    Membro del Comitato di redazione della rivista "Journal of Marketing Channels", New York.
    Accademico ordinario dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale.
    Membro accademico del Council of Supply Chain Management Professionals (già Council of Logistics Management) – USA
    Membro accademico della RIMS (Risk and Insurance Management Society)- New York
    Presidente della Commissione Tecnica del Gruppo “Gestione del Rischio” , Uni (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), Milano
    Componente di Working Group on Risk Management in ambito ISO (International Standard Organisation)/TMB
    Componente della giuria del premio “2006 European Risk Manager Awards” della rivista inglese Strategic Risk
    Componente del Comitato Scientifico di ARIMAS (Academic Risk Management Association), Verona
    Componente del Comitato Tecnico Scientifico di Retecamere – Roma

    Dal 1974: Ricercatore presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Padova.
    Dal 1979: Professore Incaricato di Economia e Finanza delle Imprese di Assicurazione presso l'Università di Padova.
    Dal 1985: Professore Associato di Tecnica e Politiche di Vendita nell'Università di Verona.
    Dal 1990: Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese (titolare della cattedra di Finanza Aziendale) nell'Università della Calabria
    Dal 1993 Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese (titolare della cattedra di Marketing) nell’Università di Verona.
    Dal 1995 al 1998 in aspettativa obbligatoria in quanto eletto Presidente della Provincia di Verona.
    Dal 1995 Direttore del Corso di Perfezionamento in Enterprise Risk Management dell’Università di Verona
    Dal 1994 al 2000 Direttore del Corso di Perfezionamento in Logistica Integrata dell’Università di Verona
    Dal 2001 Direttore del Master in Logistica Integrata – Supply Chain Integrated Management dell’Università di Verona
    Dal 2000 al 2002 Direttore del Dipartimento di Studi Finanziari Industriali e Tecnologici

    Aree di interesse scientifico
    Gestione delle imprese, Marketing, Gestione delle imprese industriali, Logistica e Supply Chain Management, Risk Management

    Pubblicazioni
    E’ autore di un centinaio di pubblicazioni tra le quali dieci monografie: L'orario flessibile, Milano, Franco Angeli, 1977; Indagine conoscitiva sui mercati all'ingrosso del Veneto, Regione del Veneto, Venezia, 1983; La gestione dei rischi di azienda. Economia e organizzazione. Teoria e pratica, Padova, Cedam, 1985; Marketing assicurativo, Padova, Cedam, 1988; Strategie per l'agro-industria nella provincia di Verona, Associazione Industriali, Verona, 1991; Il marketing delle località turistiche: aspetti metodologici e ricerche empiriche, Torino, Giappichelli, 1993; La de-localizzazione nel Veneto, Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto, Venezia, 1997; Manuale di logistica. I trasporti, Padova, Cedam, 1997; La gestione dei rischi nelle imprese minori, Padova, Cedam, 1998; Marketing-Logistica, Milano, Giuffrè, 2006
    Lingue conosciute: Inglese, Francese, Tedesco

    ATTIVITA’ POLITICA

    Iscritto a: Italia dei Valori, del quale è Coordinatore Nazionale dei Dipartimenti Tematici, Responsabile Nazionale Economia. E’ inoltre Referente Politico per le Regioni Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia e dal settembre 2006 Coordinatore Regionale del Veneto. E' stato Coordinatore Provinciale di Verona.

    Nel marzo 1995 è stato eletto Presidente della Provincia di Verona. Durante il suo mandato (cessato nel novembre 1998) la provincia di Verona è passata dal 38° al 9° posto tra le province italiane per opere pubbliche realizzate. Dal 1996 al 1998 è stato Presidente della Comunità d’azione per la Ferrovia dei Brennero (al quale aderiscono oltre alla Provincia di Verona, la Baviera, il Tirolo, e le Province Autonome di Trento e Bolzano).
    Dal maggio 1999 all’aprile 2004 è stato Consigliere provinciale di Verona. Alle Elezioni Politiche del 2001 è stato candidato per Italia dei Valori al Senato nel Collegio “Verona Città”.
    Alle Elezioni Politiche del 2006 è stato candidato per Italia dei Valori alla Camera nella Circoscrizione “Veneto 1”, nella quale è risultato eletto.

    Nella XV Legislatura è Componente degli organi parlamentari:

    Alle Elezioni Politiche del 2008 è stato rieletto alla Camera per la Circoscrizione "Veneto 1".Nella XVI Legislatura è stato eletto

    • Vice Presidente del Gruppo Parlamentare di Italia dei Valori

    E' inoltre componente dei seguenti organi parlamentari

     Segreterie: ROMA Palazzo Montecitorio Tel. +390667605172 Fax +390667604636VERONA 37126 Viale della Repubblica 51/b Tel. +390458352852 Fax +390458351851 
    ROMA 00100 Via Poli 13 (Palazzo Marini) Tel. +390667608228 Fax +390667608561
    Cel. Segreteria +393496829399
    E-mail: [email protected] Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo  sito Internet: http://www.antonioborghesi.it

  4. il_vice ha detto:

    Caro Enrico,

    ripeto e preciso meglio, perchè forse non sono stato chiaro nella mia esposizione: qui si può parlare di tutto … mi fa solamente specie che chi mi ha criticato per aver chiesto la pubblicazione di una notizia sul governo Prodi (che peraltro era inerente alle tasse che avremmo dovuto pagare … e quindi credo interessasse anche i cittadini di Latina) oggi si avventuri in medesimi comportamenti.

    Comunque, ben vengano anche queste discussioni. Io ritengo che nessuno possa aprioristicamente giudicare come una determinata vicenda si evolverà; vuoi, ancor più, se ciò è fatto sulla scorta di informazioni confuse e millantati intrecci degni della più scadente spystory.

    Se avessimo dovuto giudicare sulla scorta delle informazioni del passato, allora, chiunque ha votato Prodi si sarebbe dovuto porre il problema che stava votando un personaggio che si è (s)venduto ben più che l'Alitalia determinando il nostro inesorabile declino politico-economico nel panorama mondiale. Lui e company sì che si sono arricchiti alle nostre spalle non rischiando nulla in prima persona; almeno l'imprenditore ci mette la propria faccia … lui neanche quella … ma forse è meglio così … con quella mortadella che si ritrova.

  5. Kla ha detto:

    L'Alitalia sarà spezzata in due "New Company" e "Bad Company". La parte buona sarà affidata alla cosidetta "cordata di imprenditori italiani, la parte cattiva con i debiti resterà a carico di tutti gli italiani.

    Gli esuberi del personale sono stai confermati e ci saranno, si parla di almeno 5000 persone. I vari ministri fanno a turno ad affermare che molti saranno ricollocati ma nessuno specifica i numeri.

    Tutto ciò si preannuncia come una vera vergogna. Staremo a vedere.

    A quanto da me affermato aggiungo una frase scritta in altro post di questo portale (Terza Repubblica) da Salvatore che condivido in toto:

    "Per quanto riguarda la questione Alitalia, siamo in presenza della più colossale truffa a danno degli italiani che sia mai stata tentata. I giornali amici annunciano trionfalistici di eroici salvatori della patria, mentre gli altri si limitano a farfugliare qualche confusa, frammentata e insipida notiziola. Ma nessuno va al cuore della questione. Gli italiani (il popolo bue!) non capiscono nemmeno quello che gli stanno facendo… né sono interessati a capirlo! Tanto gli hanno assicurato che per altri due anni potranno rincitrullirsi con “Tutto il Calcio Minuto per Minuto”. E sono così contenti dopo il terribile rischio che hanno corso: il rischio di restare senza calcio."

     

     

  6. Enrico ha detto:

    il_vice ha scritto:
    […] Se avessimo dovuto giudicare sulla scorta delle informazioni del passato, allora, chiunque ha votato Prodi si sarebbe dovuto porre il problema che stava votando un personaggio che si è (s)venduto ben più che l'Alitalia determinando il nostro inesorabile declino politico-economico nel panorama mondiale. Lui e company sì che si sono arricchiti alle nostre spalle non rischiando nulla in prima persona; almeno l'imprenditore ci mette la propria faccia … lui neanche quella … ma forse è meglio così … con quella mortadella che si ritrova.

    Se il problema fosse nato solo negli anni di Governo Prodi potrei esser d accordo. Qui però la colpa è un po' di tutti, perché disastrata così l'Alitalia c'è arrivata dopo decenni di cattiva amministrazione (di tutti quelli che son passati al Governo, ma anche della struttura amministrativa interna alla società).

    Come per il resto delle cose d'altronde.

    [OT] Vogliamo fare un esempio simile? Ora è arrivato questo Governo e i rifiuti a Napoli sembra non ci siano più (da quanto dicono i media). Per carità, sarà pure vero, ma la colpa non è del "Governo precedente" (come sempre si dice), ma "dei Governi precedenti", perché di certo la spazzatura è da decenni che si accumula, non da qualche anno. [/OT]

    E siccome in anni e anni qualcuno poteva anche risolvere, e visto che mi pare che alla fine da decenni a questa parte al Governo ci siano stati un po' tutti, la colpa è un po' di tutti. Ergo, non mi si venga a dire che il "Prodi di turno" è meglio del "Berlusconi di turno" (o viceversa). Hanno avuto la loro occasione, sin son comportati allo stesso modo. Questo IMHO.

    Come ripeto, non importa se ora la situazione "è salva" o no, sto parlando di quello che (non) si è fatto per arrivare a questo punto.

    PS: ma stiamo parlando di politica o della faccia di Prodi? Se è per questo quanti se ne potrebbero dire, ma credo che l'operato di una persona non sia legato all'aspetto fisico. Senza offesa, però mi pare "di cattivo gusto" parlare dell'aspetto fisico delle persone in concomitanza del loro operato, almeno in questo ambito.

    Enrico

  7. il_vice ha detto:

    Caro Roccia, qui mi sembra che "ce parlamo e nun ce capamo".

    Su questo portale, mi sembra che sia stato ribadito più volte, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni ed idee finché ciò non diventi in qualche modo offensivo; quest'ultima condizione non ricorre nel caso di specie (news su Alitalia).

    Tuttavia, sorprende che chi in passato ha criticato il sottoscritto per aver chiesto di pubblicare una notizia sul governo Prodi, in quanto non ritenuta d'interesse per i quartieri ex Q4-Q5, oggi si cimenti in discussioni di carattere nazionale e, oserei dire, addirittura internazionale, con argomentazioni prese in prestito da un On. Professore che secondo me non sa che cosa dire sull'argomento se non snocciolare dati giudiziari a casaccio e prefigurare fantomatici intrecci politico-economici degni della più scadente spystory.

    Quanto alle analisi di Enrico: vorrei risponderti ma sarebbe lungo, noioso (probabilmente x gli altri) ed assolutamente OT; vedrò, quindi, di replicare in privato. L'unica cosa che mi vien da dire e che ritengo vada bene x l'argomento è questa: oggi c'è un governo che sta lavorando alacremente. Questo a molti non piace per varie ragioni: metodi, linee politiche, scelte, ecc.; si assiste, dunque, ad un "fuoco di copertura" o meglio ad una "cortina fumogena" per coprire la ritirata in quanto, con le azioni che questo governo sta ponendo in essere, si vede chiaramente quanto siano stati inutili i governi precedenti (si badi bene: ho usato il plurale non x caso).

  8. il_vice ha detto:

    Ma quale personale e personale … io ho rilevato un fatto! L'autore della news avrebbe potuto contestare a chiunque che per egli non era d'interesse una notizia su Prodi, che io avrei rilevato il medesimo comportamento ambiguo da costui tenuto nel, a sua volta, pubblicare una notizia che (secondo i suoi schemi) non dovrebbe essere d'interesse per i quartieri Q4 e Q5.

    Ma mi spieghi il tuo bisogno di fare l'avvocato delle cause perse?

  9. Enrico ha detto:

    Qui c'è puzza di una grossa incomprensione. Vi prego di rileggervi TUTTI i messaggi che avete inviato e solo DOPO pensare a cosa si VUOLE scrivere, quindi SCRIVERLA e RILEGGERLA.

    Altrimenti finiamo sempre allo stesso modo…

    Enrico

  10. Freddy ha detto:

    Gianni, ormai ci conosciamo da un pò di tempo e devo dire che ho imparato ad apprezzare il tuo modo di controbattere o di replicare alle osservazioni altrui.

    Tuttavia (e te lo dico pubblicamente proprio perchè ritengo che la questione possa servire da esempio anche ad altri) quando si replica ad una notizia o ad una discussione, sarebbe sempre opportuno concentrarsi sull'argomentio (come del resto hai fatto tu per 2/3 del tuo ragionamento)

    Inutile quindi, anzi dannoso, per la discussione stessa, deviare l'argomento su chi ha inserito la notizia, su quello che ha fatto in passato o altro.

    Se il tuo intento era quello di evidenziare che Enzo 1950 in un recente passato ha criticato il tuo modo di affrontare gli argomenti e poi si è comportato in maniera simile potevi inviargli un messaggio privato facendoglielo notare.

    Viceversa si rischia di far crollare l'intera discussione su fatti personali.

    Io credo che tra gli utenti di questo sito, indipendentemente dalle diverse posizioni o idee, debba sempre esserci un clima di serenità e di buona fede, non fosse altro perchè sono (siamo) tutti sulla stessa barca (questo portale) che può viaggiare verso gli obiettivi prefissi ( quelli dovrebbero essere comuni visto che l'avete accettati all'atto dell'iscrizione) solo se tutti remano verso la stessa direzione.

    Ciò, naturalmente, non significa che non possono esserci differenze di vedute anche totali  su qualsiasi questione.

    Detto questo mi auguro che il mio intervento venga percepito solo ed unicamente come un messaggio che intende cogliere l'occasione per indicare una strada, un modello un modo di affrontare gli argomenti, utile sia a chi scrive sia a chi legge.

    Ora però torniamo se volete a discutere di questo importante argomento sul quale preferisco non pronunciarmi (come del resto amo fare quando non ho le necessarie informazioni).

    Ringrazio quindi Enzo1950 per averlo inserito, e tutti coloro che hanno offerto il proprio contributo, (compreso ovviamente Gianni), grazie ai quali adesso io e credo altri, possediamo qualche informazione in più.

    Questo è il senso del portale!

    Freddy

  11. enzo1950 ha detto:

    Grazie Freddy.

    V.B.

  12. il_vice ha detto:

    Freddy, raccolgo le osservazioni del tuo intervento e non replicherò più sull'argomento in discussione.

    Mi preme però fare delle osservazioni e precisazioni con il medesimo spirito che ha animato le tue:

    • a ben leggere quanto ho scritto (caro Enrico grazie per il consiglio … in effetti è utile rileggere … ed io l'ho fatto), come osservi anche tu, il mio ragionamento era per 2/3 incentrato sull'argomento. Ebbene, qui non si può sbafare di una virgola che subito una schiera di difensori d'ufficio si fa avanti per difendere le idee di chi palesemente grida "AVANTI POPOLO, ALLA RISCOSSA" … e in diversi rispondono "PRESENTE" alla chiamata.
    • io non cambio idea né faccio la banderuola a seconda dei venti che tirano (caro Roccia). Sono saldo nei miei principi e nei valori in cui credo e controbatto ogni qualvolta noto che qualcuno tenta d'invalidare un qualcosa per mero spirito antagonista e non sulla scorta di fatti concreti.
    • se è tanto vero, poi, che il mio richiamo ad enzo1950 era O.T. (per quel 1/3 del mio ragionamento) allora lo era anche il suo riferito alla news della quale chiesi io la pubblicazione. Non ricordo una levata di scudi, all'epoca, pari a quella che si sta manifestando oggi. Come mai?

    Un saluto a tutti.

  13. Kla ha detto:

    Noi Italiani stiamo facendo proprio un bel figurone :

    Dal "Il Sole 24 Ore" di Elysa Fazzino

    Alitalia: Wsj, forse è troppo tardi

    Il caso Alitalia è sempre al centro dell'attenzione dei siti dei giornali finanziari esteri. Mentre il Financial Times fa un ritratto di Roberto Colaninno, il "cane sciolto" di Mantova, il Wall Street Journal osserva che potrebbe essere troppo tardi anche per il piano d'emergenza.

    Sul Financial Times, nella sua rubrica "European View", Paul Betts descrive Colaninno come un uomo non convenzionale, scelto dai leader dell'industria italiana perché ha forti credenziali nell'affrontare problemi «radioattivi», dopo essere intervenuto su Olivetti e Piaggio. Nel suo commento – «Mantua maverick climbs aboard at Alitalia» – Betts ricorda che nel 2001 fu mandato via da Telecom Italia da un consorzio guidato da Pirelli, Benetton e Intesa. «Non è senza ironia che gli stessi tre saranno azionisti nel Progetto Fenice, il piano per far rivivere Alitalia». Uno dei punti di forza di Colaninno, scrive Betts, è la sua franchezza. Al Financial Times che gli chiedeva perché guidava il salvataggio di Alitalia ha risposto senza peli sulla lingua che gli italiani devono smetterla di lamentarsi al caffè dei loro malanni e fare qualcosa per risolverli. Colaninno scommette che una dose della medicina che ha curato Olivetti e Piaggio permetterà ad Alitalia di decollare. E a chi obietta che saranno i contribuenti a pagare il conto – nota Betts – risponde candidamente che l'alternativa è la bancarotta e in tal caso i contribuenti dovranno pagare un conto molto più salato. Sempre sul Financial Times una corrispondenza di Guy Dinmore riferisce dell'offerta «condizionale» di 400 milioni di euro avanzata dal consorzio di investitori italiani, senza dimenticare di menzionare le critiche di chi sostiene che il takeover costerà al governo molto più dell'offerta di Air France-Klm, respinta dai sindacati e da Berlusconi lo scorso aprile.

    Per il Wall Street Journal, con le perdite e le cautele in aumento, potrebbe essere troppo tardi per salvare Alitalia. In un articolo intitolato «L'Italia preme di nuovo sui sindacati perché appoggino il salvataggio di Alitalia», il Wsj ricorda che la compagnia aerea perde tra 1 e 2 milioni di euro al giorno. «I fornitori e le altre compagnie aeree potrebbero non volere fare business con Alitalia per timore di non essere pagati e le autorità di sicurezza potrebbero cominciare a vedere se togliere ad Alitalia la licenza di operare». Il quotidiano statunitense sottolinea che secondo Colaninno il piano non può andare avanti senza il sostegno dei sindacati. Quanto all'interesse a una partnership dimostrato da altre compagnie aeree, oltre ad Air France-Klm e Lufhtansa, nell'ultima settimana è entrata in lizza anche British Airways. «Ma non è chiaro – scrive il Wsj – quanto seria sia BA nelle discussioni. Il portavoce della BA non ha voluto fare commenti». Sul gruppo di investitori italiani – scrive il quotidiano Usa – ci sono forti pressioni politiche per mantenere la maggioranza della compagnia in mani italiane. Colaninno – riferisce il Wsj – ha preannunciato un patto che vincoli gli azionisti per cinque anni: «Non compriamo per vendere domani».
    Il sito dell'International Herald Tribune pubblica un servizio Ap che titola sulle dichiarazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «Il tempo stringe per Alitalia». Secondo il ministro, bisogna chiudere l'accordo con i sindacati entro la fine della prossima settimana perché «la compagnia aerea non può continuare a volare molto più a lungo».

    Il quotidiano finanziario francese Les Echos titola: «Il governo italiano pronto a mettere Alitalia di fronte alle sue responsabilità», spiegando che il governo di Silvio Berlusconi non intende dare un nuovo finanziamento alla compagnia italiana in fallimento.