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La Storia Infinita..potrebbe finire!

(di cui avevamo dato notizia con grande risalto nei giorni precedenti), sull’annosa questione tra Consorzi di urbanizzazione ed Amministrazione Comunale, in merito alla realizzazione delle opere di urbanizzazione dei quartieri q4 e q5, ed alle “inadempienze” dei Consorzi con eventuali ricadute sui cittadini. Come annunciato, hanno partecipato all’incontro, piuttosto animato, l’Assessore all’urbanistica del Comune, Massimo Rosolini, il Consigliere regionale Domenico Di Resta ed il Parlamentare europeo Stefano Zappalà. L’assessore Rosolini, dopo aver ribadito la complessità della situazione, ha illustrato quanto posto in essere dall’Amministrazione attuale, che riguarda sia l’incasso delle polizze fidejussorie relative alle cubature rimanenti, edificate dal 2003 , sia l’acquisizione delle aree che i Consorzi, per convenzione, devono cedere al Comune. Difronte ai timori manifestati dai partecipanti, circa la possibilità che ai cittadini vengano attribuiti ulteriori oneri per il completamento delle opere residue, l’Assessore, pur ribadendo che il Comune non può agire al di fuori di quelli che erano gli obblighi assunti con le convenzioni, ha manifestato l’intenzione dell’Amministrazione di cercare altre strade che, una volta acquisite le aree, consentano di reperire fondi senza gravare ulteriormente sui cittadini stessi. Domenico Di Resta ha giudicato poco risolutiva questa scelta di continuare a procedere sulla strada tracciata dalle convenzioni, ormai scadute da 15 anni, anche alla luce del fatto che, in 3 anni dall’approvazione della delibera illustrata dall’Assessore, si sia riusciti a realizzare appena il 30% di quanto previsto , il che lascia pensare che per arrivare alla fine di tutta la procedura siano necessari parecchi anni. La sua proposta è di mettere un punto alla situazione così come è adesso e , dopo aver fatto una valutazione esatta dello stato delle cose, eventualmente rinegoziare il tutto, avviando procedure che consentano di reperire fondi per il completamento delle opere, come la vendita all’asta, peraltro già prevista dalle precedenti convenzioni, di quelle cubature di tipologia commerciale, messe a disposizione dell’Amministrazione da parte dei Consorzi. Ancora più drastica la posizione di Stefano Zappalà, secondo il quale le opere di competenza dei Consorzi sono state praticamente completate ancora prima degli anni ’90, fatta eccezione per le coperture di parte dei marciapiedi, e collaudate con risultati positivi, il che solleverebbe i cittadini proprietari di case in q4 e q5 da qualsiasi altro obbligo. Ha ribadito inoltre che l’Amministrazione, a tutt’oggi, ha omesso di mandare all’asta le cubature commerciali di cui ha la disponibilità, che ammontano al 5% di tutte le cubature realizzate nei quartieri, i cui proventi, senz’altro consistenti visti i prezzi di mercato, avrebbero consentito non solo il completamento delle opere, ma anche un utile per l’Amministrazione. Noi del portale vogliamo esprimere la nostra soddisfazione per l’esito dell’incontro , sia pure “modestamente” organizzato dato lo spontaneismo che ci caratterizza, perché finalmente c’è stata un prima occasione “pubblica”, per capire a che punto sia la nostra condizione di “consorziati si/consorziati no”, inadempienti o meno, anche se non sappiamo esattamente a quali risultati concreti andiamo incontro, ed in che tempi. Certamente abbiamo avuto delle informazioni che ci fanno sentire meno oppressi dal peso di eventuali altri costi, ma che lasciano l’amaro in bocca. Abbiamo saputo , per esempio, che una parte degli oneri per l’urbanizzazione che i consorziati hanno versato, erano destinati alla realizzazione dei 3 sottopassi previsti per l’attraversamento della Pontina: quale sia lo stato delle cose lo sappiamo tutti! E lascia l’amaro in bocca sapere che, pur essendoci delle vie di uscita importanti per risolvere i problemi dei nostri quartieri, nessuno ha avuto la volontà o la capacità di percorrerle: provate ad immaginare……. se l’Amministrazione avesse acquisito tutte le aree e le opere che i Consorzi dovevano trasferire (leggi strade, fogne, aree destinate a servizi e quant’altro) e avesse effettuato la vendita delle cubature commerciali, messe a disposizione del Comune dai Consorzi per il completamento delle opere, e lo avesse fatto alla scadenza delle convenzioni, più di 10 anni fa, oggi vivremmo i nostri quartieri così come erano stati previsti, con i servizi necessari e collegamenti sicuri.
Comunque noi vogliamo pensare il confronto di sabato come una occasione che potrebbe aver consentito di riprendere il filo di un gomitolo che nel tempo si è “ingarbugliato”, ed in seguito faremo di tutto per crearne altre, che ci consentano di capire se, chi quel filo tiene in mano, lo sta utilizzando per completare la tela.

Antonella Finotti

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