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Autore | Discussione | |||||||||||
Vincenzo | Inviato il: 18/3/2009 19:20 |
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Staff Registrato: 26/12/2005 Da: Messaggi: 3870 |
Re: Terza Repubblica Con immenso piacere apprendo che anche la Provincia di Latina contribuisce alla denuclearizzazione del nostro territorio. «BENVENUTI in provincia di Latina, terra denuclearizzata ». Cartelli con scritte come questa potrebbero presto comparire accanto alla segnaletica tradizionale presente sulle maggiori strade provinciali. Vincenzo
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Anonimo | Inviato il: 24/3/2009 15:06 |
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Re: Terza Repubblica Provincia denuclearizzata? Noi di siti nucleari di 4 che esistevano in Italia ne abbiamo 2 e dopo venti anni sono sempre li e continueranno ad esserci, ora dobbiamo anche riprenderci le nostre barre e tenercele finchè non è realizzato un sito di stoccaggio nazionale e poi non ve la prendete ma non si può essere nuclearisti e non volere una centrale dove si abita. |
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giucap | Inviato il: 26/3/2009 9:30 |
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Registrato: 13/1/2006 Da: Messaggi: 827 |
Re: Terza Repubblica Estratto da Repubblica.it di oggi. Di mio aggiungo che, se la mia vita non è nella mia disponibilità, coerentemente bisognerebbe prevedere il reato di suicidio (e lì scontare la pena mi sembrerebbe complicato) e di tentato suicidio (quindi casi come Gino Paoli e Pessotto in galera). Inoltre non dovrebbe più applicarsi il principio di "legittima difesa", in quanto non avendo disponibilità della mia vita ritengo che anche la relativa difesa vada pienamente delegata (come avviene nel caso delle persone in coma) in via esclusiva allo Stato. Giulio IL COMMENTO Sequestro di personadi ADRIANO SOFRIDuemila anni fa, a Roma, un capo che vedeva in grande si rammaricò che il genere umano non avesse una testa sola, per poterla mozzare di netto con un colpo solo. Ieri, a Roma, il Senato ha decretato un colossale sequestro di persona: 60 milioni di corpi in un solo colpo. E' così vendicato l'oltraggio sacrilego della morte di una donna dopo soli diciassette anni di persistenza vegetativa, e riscritto il vocabolario italiano, dove pretendeva che una sonda infilata in gola o nella pancia di una persona fosse un trattamento terapeutico, una cura, e non un'ordinaria colazione. La legge è l'opera di una classe politica molto votata, e del sostegno di un'altra parte meno votata. Quello che succederà d'ora in poi somiglierà a quello che succedeva finora. Che pazienti, famigliari, medici e infermieri faranno quando e come potranno il loro officio pietoso, mutati solennemente in fuorilegge. Finché un'altra donna, un altro uomo deciderà di sfidare pubblicamente l'usurpazione della legge, in nome della propria libertà e della Costituzione italiana, e l'Italia assisterà di nuovo col fiato sospeso a una coraggiosa agonia da una parte, e alle mene affannate delle autorità riunite dall'altra. L'Italia sta imparando dolorosamente a maneggiare in pubblico questioni di vita e di morte finora confinate, e anche protette, nelle corsie di ospedale e nelle stanze da letto di case dalle tende tirate. |
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giucap | Inviato il: 27/3/2009 14:43 |
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Registrato: 13/1/2006 Da: Messaggi: 827 |
Re: Terza Repubblica Se la citazione dell'articolo di Sofri può essere intesa come "di parte", visto l'autore ed il quotidiano su cui è pubblicata, oggi ho trovato questo bell'editoriale di Filippo Facci su "Il Giornale" di Paolo () Berlusconi. In genere il nostro è dedito a martellare l'opposizione (che sarebbe come sparare sulla croce rossa). Oggi invece ... Giulio Né libertà né coscienzaCi sono temi, ed è noto, per i quali un Parlamento non può permettersi di legiferare sulla base degli umori popolari: è impensabile che certe scelte economiche e legislative siano asservite a dei sondaggi. Per altri temi riguardanti le scelte personali, viceversa, un Parlamento ha il dovere di sondare l'autentica volontà popolare e di legiferare nel senso più democratico e referendario possibile. Ebbene: col decreto antistupri, e col testamento biologico, le parti sono state invertite. La custodia cautelare come extrema ratio, tema delicatissimo, è stata abolita a furor di popolo in tre minuti netti, ciò in virtù di un'emergenza stupri che peraltro non c’era; e il Senato ha appena approvato, dall’altra, un finto testamento biologico che consegna il tuo corpo inanime nelle mani dello Stato e ti impone dei trattamenti sanitari obbligatori fregandosene del tuo consenso: e fregandosene, soprattutto, del particolare che la maggioranza degli italiani di destra e di sinistra (dati-alla-mano) non è d’accordo per niente. Dettaglio: i parlamentari del Pdl che in privato si dicevano contrarissimi a questo testamento biologico, sino a ieri, si contavano a mazzi. Morale. Berlusconi aveva detto che la libertà di coscienza è intangibile, mentre ieri ha detto che molti parlamentari sono lì per fare numero. Mettiamola così: se non sanno che farsene neppure della libertà di coscienza, molti parlamentari sono lì per fare numero.
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Salvatore | Inviato il: 29/3/2009 21:21 |
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Staff Registrato: 25/11/2005 Da: Q4 Messaggi: 4672 |
Re: Terza Repubblica Mi ha colpito la lettera di una lettrice a Corrado Augias pubblicata il 27 marzo su "La Repubblica"
LA SCUOLA CHE RESISTE, NONOSTANTE TUTTO CaroAugias, il mio è un necrologio per la scuola che è morta: nell’abbandono dei suoi edifici, nel grigiore delle pareti delle sue aule, nel tanfo delle sue palestre, nel fetore dei suoi gabinetti. E morta di amarezza, nello squallore delle sue sale dei docenti. Di rancore, nella disillusione dei suoi docenti, nella marginalità dei loro ruolo, nell’usura dei loro abiti, nell’indigenza, nell’insulto alle loro persone. Morta di vergogna, nella mancanza di carta igienica, nella povertà dei suoi strumenti, nel decadimento delle sue suppellettili. Di noia, nell’inutilità delle sue riunioni, nell’astrusa insulsaggine dei corsi di aggiornamento. Di disgusto, nell’ipocrisia dei suoi ministri, nell’arroganza dei potenti, nella volgarità della cultura dominante. Morta di invidia, nel confronto con le scuole dei paesi civili. Di indifferenza, nell’incuria dell’opinione pubblica, nell’ignavia degli intellettuali, nel disinteresse dell’informazione. La scuola italiana è morta di rimpianto, nella disillusione per i sogni di chi, almeno per un giorno, ci aveva creduto. Lea Reverberi [Indirizzo email protetto, entra per vederlo] Correggerei la disperata diagnosi di questa lettera. La scuola italiana sta sicuramente male ma non è morta. Sta male perché nessuno se ne cura, tra coloro che avrebbero il potere e il dovere di farlo; e perché chi se ne cura come l’attuale ministro lo fa per tagliare, togliere, ridurre, privare. Non mancano solo i soldi, manca il prestigio, il ruolo, la considerazione, l’aura che la scuola dovrebbe avere perché è lì che si fanno i primi passi sulla via della conoscenza e della cittadinanza. E chissà che non sia proprio questa la ragione non detta dell’avvilimento in cui buona parte della scuola si trova. Dico “buona parte” perché, per varie ragioni familiari e di amicizia, so anche di casi di grande vitalità della scuola. Dovuta alla passione di tanti insegnanti, nonostante la scarsità dei fondi e spesso il grigiore degli edifici e delle aule. Ma poiché si tratta di nozioni limitate alle due maggiori città del paese (Roma e Milano) mi viene da pensare che forse le situazioni peggiori di cui altri mi scrivono, si trovino proprio in quelle regioni dove sarebbe più necessario che la scuola fosse l’antidoto all’ignoranza diffusa allo svilimento di un’idea di Stato, di cittadinanza, di legalità. Mi ha scritto Rosanna Lioveri ([Indirizzo email protetto, entra per vederlo]) da Bergamo: «Dopo tanti annidi studio appassionato, a chi dire del nostro disagio in questo clima di finta democrazia? Chi ascolterà le parole di un docente, uno dei tanti? Comunque, nonostante tutto, continuerà a credere fermamente nell’importanza del mio compito, nel mio dovere di educare al sapere e alla legalità». Molti, nonostante tutto, resistono. Ma quale delitto scoraggiare, spegnere, questa competenza, questa passione. Corrado Augias
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Anonimo | Inviato il: 30/3/2009 6:45 |
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Re: Terza Repubblica
da libero
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Vincenzo | Inviato il: 30/3/2009 18:12 |
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Staff Registrato: 26/12/2005 Da: Messaggi: 3870 |
Re: Terza Repubblica Che l'Italia sia un paese povero di risorse naturali ed energetiche è cosa risaputa e di conseguenza, che l'Italia sia strettamente dipendente dall'estero per il soddisfacimento del proprio bisogno energetico, non è affatto una novità. Il governo, per tentare di risolvere questa carenza naturale, ha deciso di reintrodurre la produzione di energia nucleare nel nostro paese dopo che essa venne abolita negli anni 80 attraverso referendum popolare.
Immediatamente si sono scatenate le reazioni delle varie associazioni politiche, ambientaliste o ambedue le cose: essi giustamente sostengono che il nucleare è pericoloso per la salute e per l'incolumità delle persone, che è estremamente inquinante sia per gli scarichi che per lo smaltimento delle scorie, che esistono fonti di produzione energetica alternative e non inquinanti ecc.ecc.ecc............................................... E' emerso che noi Italiani consumiamo energia cinque volte più del necessario, pertanto siamo complici di quello che avviene. Non abbiamo il minimo senso del risparmio sia noi che i nostri Amministratori. Lasciamo le luci accese quando non è necessario, abbiamo bisogno di scaldarci e di rinfrescarci più del necessario ecc.ecc. Oggi in Viale P.L.Nervi i lampioni alle ore 13,00 erano TUTTI ACCESI !!!!!!!!!!!!!!!
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Anonimo | Inviato il: 30/3/2009 21:03 |
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Re: Terza Repubblica Così tanto per rammentare Report rai3 l'inganno http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-17f2ebfb-98a5-428f-8df2-d1634b60decc.html"2">Allegato: pag21golfo.pdf |
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giucap | Inviato il: 31/3/2009 13:13 |
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Registrato: 13/1/2006 Da: Messaggi: 827 |
Re: Terza Repubblica Anche l'amministrazione Bush aveva negato la rilevanza e la pericolosità dell'effetto serra, ed oggi come reazione gli Stati Uniti hanno un presidente molto attento alle politiche ambientali. Ma da noi ho idea che le cose finiscano molto diversamente. Porca miseria, ci tocca sempre essere i primi della classe! Giulio Da "repubblica.it" di oggi Effetto serra? Per il Pdl non esiste Mozione a firma Dell'Utri: "Cambiamenti climatici modesti, e comunque non dannosi"di ANTONIO CIANCIULLOI cambiamenti climatici non esistono. E se esistessero farebbero un gran bene. Parola di Pdl. Non è una barzelletta. E' una mozione che porta, tra le varie firme di esponenti della maggioranza, anche quelle di Dell'Utri, Nania e Poli Bortone. In polemica con la Commissione europea che dà "per scontata l'attribuzione della responsabilità del riscaldamento globale in atto da circa un secolo nell'atmosfera terrestre all'emissione dei gas serra antropogenici", i parlamentari del centrodestra professano senza esitazione la loro fede scettica. Sostengono che "una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell'atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all'anidride carbonica di emissione antropica". Al testo presentato dalla maggioranza verrà contrapposta una mozione dell'opposizione. "Quelle della maggioranza sono affermazioni che fanno a pugni con il consenso scientifico e politico maturato in tutta Europa sui mutamenti climatici e danno la misura della marginalità del governo italiano rispetto al modo in cui i principali paesi industrializzati stanno organizzandosi per rispondere alle due crisi che si intrecciano: la crisi economica e la crisi climatica", commenta Roberto Della Seta, capogruppo pd in commissione Ambiente. |
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giucap | Inviato il: 1/4/2009 11:51 |
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Registrato: 13/1/2006 Da: Messaggi: 827 |
Re: Terza Repubblica Riflessione di Massimo Gramellini su "La Stampa". L'evidenziazione in grassetto è mia. Giulio
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