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renatosd
Inviato il: 15/10/2008 17:49
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Terza Repubblica

CONDANNATO TRAVAGLIO!    POVERO PREVITI E' STATO DIFFAMATO ...

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html

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Anonimo
Inviato il: 16/10/2008 9:06
Re: Terza Repubblica

Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.
Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950

 

Ma non sembra oggi?



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Anonimo
Inviato il: 20/10/2008 13:15
Re: Terza Repubblica

 Adesso siamo ancora più poveri............

La scomparsa di Vittorio Foa

Giovane antifascista di Giustizia e libertà, nel 1935 venne arrestato e condannato a 15 anni

ROMA - È deceduto a Formia Vittorio Foa, 98 anni, giornalista, sindacalista e personaggio della sinistra italiana della resistenza e del dopoguerra. Foa nacque a Torino il 18 settembre 1910 da una famiglia ebraica per parte di padre. A 23 anni entrò nel movimento antifascista Giustizia e libertà, nel 1935 venne arrestato e condannato a 15 anni. Uscì dal carcere solo nel 1943, nel settembre entrò nel Partito d'azione (Pda) e per lo stesso partito fu rappresentante nel Comitato di liberazione nazionale (Cln). IL PERCORSO POLITICO - Deputato nell'assemblea costituente per il Pda e nella II, III e IV legislatura per il Partito socialista. Nel 1948 iniziò il suo percorso di dirigente sindacale, prima nella Fiom poi nella Cgil. Nel 1964 fu tra coloro che lasciarono il Psi per fondare a sinistra il Psiup (Partito socialista italiano di unità proletaria) che nel '72 diede origine con altri al Pdup (Partito di unità proletaria), movimento che doveva indirizzare l'estrema sinistra italiana verso una prospettica «politica» e non «rivoluzionaria». Attraverso varie scissioni e ricomposizioni, nel 1975 nacquero le liste di Democrazia proletaria. All'inizio degli anni Ottanta, Foa iniziò ad allontanarsi dalla politica attiva, ma nel 1987 venne eletto senatore come indipendente nelle liste del Partito comunista. Fu favorevole alla trasformazione del Pci nel Pds e si schierò a favore della prima guerra del Golfo. In un'intevista al Messaggero del 13 agosto 2006, disse: «Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti e ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni».

Questa affermazione mi sta particolarmente a cuore...in una società che dimentica, omologando tutto e tutti



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giucap
Inviato il: 20/10/2008 14:34
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Terza Repubblica

Ero andato a sentirlo un paio d'anni fa: a 96 anni sembrava il più giovane tra i relatori presenti. Ancora ottimismo, ancora voglia di cambiare, ancora fiducia nei giovani.

Grandissima lucidità e capacità di analisi. Grandissima onestà, intellettuale e non.

Certo in questi tempi che ci è dato di vivere non si può dire che il suo pensiero possa andare di moda! Si rifugge dal ragionamento, dall'analisi e dall'approfindimento, tutti orpelli considerati inutili nell'età della velocità, della superficialità e del decisionismo a slogan.

Giulio



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Anonimo
Inviato il: 30/10/2008 17:21
Re: Terza Repubblica
Camera: Pdl, multa per chi non vota
Bagarre in aula, Fini garantisce rispetto Costituzione
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Dieci euro di multa per ogni votazione mancata. E' la 'ricetta' per convincere deputati del Pdl a non mancare alle votazioni. La 'ricetta', elaborata da Fabrizio Cicchitto e Italo Bocchino, ha pero' mandato su tutte le furie parecchi deputati, che non ci stanno a farsi trattare 'come i dipendenti pubblici fannulloni'.

Che meraviglia! Evviva il libero arbitrio ed il senso del dovere e della responsabilità!!



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Anonimo
Inviato il: 10/11/2008 11:10
Re: Terza Repubblica
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Kla
Inviato il: 11/11/2008 19:31
Utente
Registrato: 24/11/2005
Da: Latina
Messaggi: 1672
Re: Terza Repubblica

Altro che terza Repubblica è il baratro,  la "PIZZA DE FANGO", Repubblica dei caschi di banane, dei lavoratori precari con famiglia trattati semplicemente come "RISORSE UMANE", la Repubbica delle alte cariche pagate dai cittadini  a rappresentarli, alte cariche che vanno in giro per il mondo a gongolarsi raccontando barzellette a chi prima o poi li sommergerà dalle risate che non si aspettano.

Dal sito di Beppe Grillo :

Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati". Bertold Brecht.
Io mi siedo dalla parte del torto.
I piloti sono la causa di tutti i mali d'Italia, prima erano gli zingari, poi gli abitanti di Chiaiano, quindi i vicentini che non vogliono nuove basi miltari americane, dopodichè gli abitanti della Val di Susa, infine gli insegnanti. Ora piloti, hostess, steward sono il cancro che non ci fa volare.
I media sono il bastone del potere. Hanno il compito che una volta era del boia. I politici invece sono una categoria a parte. Super partes. Continuano a fare il c...o che gli pare. Ad aumentarsi lo stipendio. Ad avere doppi incarichi e doppi stipendi. A sfuggire alla legge. A non timbrare il cartellino in Parlamento. Chiedete allo psiconano o a Fassino quante volte hanno marcato presenza in questa legislatura. Nessuno può licenziarli. Ormai si assumono da soli. Si fanno le liste chiuse senza voti di preferenza. Mogli, amiche, sodali, condannati. Sei persone hanno eletto i parlamentari, non gli italiani. Non siamo più in democrazia.
Il blog ha intervistato Paolo Madras, segretario del sindacato SDL, che rappresenta, insieme ad altre sigle, piloti e assistenti di volo. Dice cose molto interessanti che gli italiani non sanno. Per esempio che solo 12.600 dei 24.000 lavoratori Alitalia e Air One saranno assunti. 11.400 perderanno il posto di lavoro, saranno licenziati, cassintegrati. Disoccupati. Ma Air France non doveva tagliare solo 2.000 posti?
Il progetto di CAI è finanziario, secondo Madras, senza conoscenza del trasporto aereo, e riferisce che Rocco Sabelli, amministratore delegato di CAI, accolse i rappresentanti Alitalia con queste parole durante il primo incontro: "Quello di cui abbiamo bisogno è il miglior materiale umano al minor costo". Loro non molleranno mai (ma gli conviene?), noi neppure.

A chi fosse interessato all'intera intervista ecco il link  http://www.beppegrillo.it/2008/11/la_versione_dei/index.html

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renatosd
Inviato il: 12/11/2008 8:00
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Terza Repubblica

 

Kla ha scritto:

I piloti sono la causa di tutti i mali d'Italia, prima erano gli zingari, poi gli abitanti di Chiaiano, quindi i vicentini che non vogliono nuove basi miltari americane, dopodichè gli abitanti della Val di Susa, infine gli insegnanti. Ora piloti, hostess, steward sono il cancro che non ci fa volare.



nella lista c'è qualche dimenticanza, tipo pubblici dipendenti=fannulloni, Liberi professionisti=evasori, sindacalisti= sciacalli ladri, ecc ecc; nel tentativo di spostare l'attenzione dalla Casta - messa all'angolo - si è attuata quella che io chiamerei "una strategia della tensione", ovvero quando si iniziava a manifestare un'onda trasversale di sdegno nei confronti di un manipolo di burocrati, che nel migliore dei casi potremmo definire inefficienti, hanno pensato che la cosa migliore da fare era sparigliare le fila mettendo gli uni contro gli altri per poter continuare imperterriti nella loro opera. Come ho detto più volte è il vecchio principio del dividi et impera. Siamo noi i polli beoni (o beoti) che ci caschiamo sempre.

renato

 

 



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Kla
Inviato il: 12/11/2008 8:25
Utente
Registrato: 24/11/2005
Da: Latina
Messaggi: 1672
Re: Terza Repubblica

Renato, le affermazioni nell'intervista sono di Paolo Madras, segretario del sindacato SDL.

Condivido con te che l'analisi del sindacalista prescinde dal fatto che il governo in carica stia continuando ad odottare tutte le possibili "armi di distrazione di massa"(citazione di Bersani) e nel contempo tende a dividere le opinioni creando smarrimento e confusione fra i meno attenti a queste cose.

La massa è stata preparata da tempo a distrarsi basta vedere cosa produce la maggior parte della televisione e cosa scrivono la maggior parte dei giornali. E' importante per la CASTA continuare ad imperare non facendo vedere quello che la gente dovrebbe vedere.

Salutoni

 

 

 



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MarmaLT
Inviato il: 12/11/2008 12:26
Registrato: 12/8/2007
Da:
Messaggi: 825
Re: Terza Repubblica

Di cosa si parlava qualche post fa? ... del Canto degli Italioti. Beh! Ci stanno facendo diventare veramente 'italiani idioti'. Pensiamoci un attimo... Dario Fò lo scrisse nel 1964...  fu profeta , ante tempore, della deriva di questo Paese... e come tutti i profeti in Patria non fu e non è ascoltato se non da poca gente (compreso quel gruppo di 'comunisti' che gli diede il Nobel) che lo comprese, lo seguì e lo segue nel suo, molto giullare, modo di narrarci la nostra storia... di italioti.

Non fare del bene se non sopporti l'ingratitudine.



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