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Autore Discussione
Salvatore
Inviato il: 24/7/2007 18:15
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Qualche riflessione
Freddy ha scritto:

Paragonarsi con gli altri credo faccia parte della natura dell'uomo....

 

Se abbiamo perso la coda e non viviamo più saltando da un ramo all'altro è proprio perchè gli esseri umani fanno dei paragoni. L'apprendimento, il miglioramento, la crescita culturale, il progresso e la civiltà stessa non potrebebro esistere senza confrontarsi con gli altri. Quando il primo ominide ebbe l'intuizione (o il fondoschiena) di costruirsi un tetto, gli altri ominidi fecero dei paragoni: paragonarono la loro capoccia bagnata con la capoccia asciutta del loro compare che si era costriuto il riparo, videro che forse era meglio avere la capoccia asciutta e cominciarono pure loro a costruirsi un riparo. Qui da noi invece (specie in questo sito) sembra che fare paragoni sia polically incorrect (anzi, se i paragoni sono fatti con gli Stati Uniti sono un vero insulto alla democrazia). Pazienza!

Salvatore


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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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Kla
Inviato il: 24/7/2007 19:22
Utente
Registrato: 24/11/2005
Da: Latina
Messaggi: 1672
Re: Qualche riflessione

Sicuramente e sempre, qualcosa di buono si può prendere anche dagli americani, o dai tedeschi o dai marocchini, come da chiunque altro, ritengo superfluo citare tutti i nostri simili del resto del mondo.

Purtoppo siamo circondati e condizionati sempre di più da cattivi esempi e da chi sa emulare solo questi.

salutoni 

 

 


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Kla >))°> J

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Anonimo
Inviato il: 24/7/2007 19:46
Re: Qualche riflessione

 

Qui da noi invece (specie in questo sito) sembra che fare paragoni sia polically incorrect (anzi, se i paragoni sono fatti con gli Stati Uniti sono un vero insulto alla democrazia). Pazienza!

Salvatore

A Salvatò.....eddài!!!! Qua fa caldoooo!!!! Non ti ci mettere pure tu ad appesantire il clima!!!

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giucap
Inviato il: 25/7/2007 9:41
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Qualche riflessione

Vorrei umilmente provare a (ri)portare la mia opinione sull'aspetto del dibattito in generale, sui forum ma non solo.

Se esordisco discettando sulla qualità della pizza, magnificando la prelibatezza di quella napoletana un po' alta e morbida, con "crostolone" ben evidente e fragrante, magari suggerendo anche il locale dove a mio avviso viene servita la pizza più prossima a quella che ho descritto come ideale, mi aspetterei di ricevere messaggi di consenso o di dissenso sia sul "modello pizza" che sull'eventuale locale.

Certo se un messaggio di dissenso nei toni sembrasse sottintendere "non hai capito niente, ora ti spiego io", quasi che esistesse una verità da rivelare sull'argomento pizza, il civile scambio di opinioni (come più volte ribadito, opinabili per definizione) va a farsi benedire. Lo stesso accade quando, per amor di polemica, si attribuiscono all'interlocutore posizioni che non ha mai assunto, forzando magari una parte dell'intervendo fuori contesto.

La tentazione per me, a quel punto, è di abbandonare il dibattito: c'è poco da argomentare di fronte alle verità o alla polemica sterile.

Se invece si argomentano le differenti posizioni "alla pari" e civilmente (senza insulti, allusioni, forzature o posizioni di superiorità), non credo che alcuno/a possa ritenersi offeso/a dal fatto che non tutti la pensino come lui/lei.

Si può dissentire senza diventare nemici! Personalmente ho il vizio di discutere, anche animatamente, con amici di vecchissima data, coi quali ho passato e passo i miei momenti migliori.

Né credo sia opportuno atteggiarsi a vittima: esprimere un'opinione comporta l'esporsi al dissenso. A fronte di un messaggio contrario ci sono magari dieci persone che tacciono perché acconsentono, e generalizzare l'opinione di qualcuno per attribuirla ad una moltitudine non mi pare corretto.

Per tornare al caso specifico, le diatribe che ciclicamente si accendono introrno alle segnalazioni di Salvatore su aspetti di migliore organizzazione negli Stati Uniti spesso mi lasciano perplesso, come negli ultimi casi.

Da un lato mi sembra di capire che gli esempi portati da Salvatore vogliano indicare una possibile strada, un modo per smuoverci dalla rassegnazione mostrando che le cose possono andare meglio, che altrove è già così.

A volte però gli esempi portati mi fanno pensare che il rimedio rischi di essere peggiore del male, e non per "antiamericanismo" ma per valutazione personale  del caso in sé (cito ad esempio l'arresto dell'automobilista che aveva violato non so quale divieto).

Se entriamo in una polemica filosofica per cui sembra che si debba sposare il sistema come corpo unitario (ma praticamente come mai potrebbe avvenire? Si possono "clonare" secoli di storia e di cultura?) probabilmente andiamo alla contrapposizione tra opposte verità.

Se discettiamo invece su casi specifici, magari riusciamo ad analizzare problemi e soluzioni, costi e benefici, forse rimanendo anche ciascuno della propria opinione, ma arricchita dalle opinioni altrui.

Secondo me i forum che noi grafomani incalliti intasiamo con le nostre elucubrazioni non servono per convincere gli altri della nostra "giustezza", ma per scambiarci informazioni ed opinioni, che ciascuno poi elaborerà con i propri strumenti e secondo la propria sensibilità.

Quindi il richiamo ad esperienze "estere" (magari se si cambiasse ogni tanto la fonte non sarebbe male), andrebbe secondo me analizzato e dibattuto sul caso specifico, superando l'eventuale fastidio per leso orgoglio italico, al fine di prendere quanto di buono le esperienze altrui possono fornire.

Ma se a Sermoneta, per fare un esempio, la nomea di "comune riciclone" ha comportato un reale miglioramento della qualità della vita in termini di igiene e pulizia, penso possa andar bene lo stesso. Mica bisogna guardare lontano per forza. L'importante per me è far circolare le esperienze virtuose: hai visto mai che, a forza di parlarne, si venga contagiati.

Un caro saluto

Giulio

 

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anaclerio
Inviato il: 25/7/2007 17:16
Registrato: 19/6/2007
Da:
Messaggi: 192
Re: Qualche riflessione

Caro Giulio

riguardo il modello Sermoneta, ho più volte sollevato le mie perplessità e le conseguenze nefaste di quel metodo di raccolta dei rifuti, ovvero il proliferare di discariche abusive là dove per anni non ce ne erano.

Ma quello che mi lascia più indignato è che nonostante segnalazioni ben circostanziate il Comune non interviene.

Anche il fatto che il Comune dice di essersi ispirato al famoso Consorzio Priula di Treviso è vero fino ad un certo punto. Si sono presi solo i lati negativi (maggior costo e maggior operatori) e non quello positivo dei risparmi al carico del cittadino.

In sindaco di Sermoneta deve spiegare come mai a quasi 3 anni dall'avvio del serivizo, non ha predisposto i cassonetti con le bande magnetiche, in modo da pesare esattamente quanti rifiuti differenziati e quanti indifferenziati ha prodotto in un anno una famiglia, abbassando le bollette a chi differenzia di più.

Oggi invece pagano lo stesso, sia la famiglia che differenzia, sia chi butta il sacchetto lungo il primo fosso di Via Dormigliosa e Via Vaccareccia. E questo è intollerabile!

ANACLERIO

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giucap
Inviato il: 27/7/2007 9:47
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Qualche riflessione

Non conosco bene la situazione effettiva di Sermoneta, so solo quanto pubblicato dai giornali (magari il comune ha un ottimo ufficio stampa).

Però mi lascia alquanto perplesso il nesso di causalità che tu vedi tra la raccolta differenziata e la nascita delle discariche abusive.

Che le segnalazioni, tue o di altri, non vengano prese in sufficiente considerazione è cosa senza dubbio deprecabile; che la gente abbia iniziato a buttare i rifiuti ingombranti (perché ho idea che di questo si tratti) fuori da ogni regola e da ogni logica a causa della raccolta differenziata introdotta dal comune mi pare un po' eccessivo.

Che poi la raccolta possa essere fatta meglio, con metodi più tecnologici  e con riconoscimento economico ai più virtuosi potrà sicuramente essere, ciò non toglie che tra pessimo e ottimo si collochino anche diversi gradi di buono. Se ogni volta che chiunque, amministratore o privato, fà qualcosa, si vede i fucili puntati contro perché si poteva fare meglio, la tentazione che viene è quella di lasciar perdere, avvalorando il famigerato detto "chi non fa non sbaglia".

Giulio

 

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Anonimo
Inviato il: 27/7/2007 11:21
Re: Qualche riflessione

Nella zona di Monticchio e Sermoneta Scalo vi sono molte case in campagna l'umido in genere viene dato agli animali e la carta bruciata nei camini nei forni la maggior parte di loro utilizza dei sacchetti normali e poi venendo a lavorare o a far altro a Latina dopo la ferrovia le getta nei cassoni. 

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anaclerio
Inviato il: 27/7/2007 14:48
Registrato: 19/6/2007
Da:
Messaggi: 192
Re: Qualche riflessione

Caro Giulio,

io non mi riferisco alle discariche di ingombranti che ci sono sempre state, ma la cui moda è esplosa prepotentemente negli ultimi 5 anni.

Io mi riferisco a sacchetti buttati lungo le strade provinciali subito dopo l'inizio del porta a porta, che a Sermoneta è datato Settembre 2004. E' una moda che a 3 anni di distanza, continua, così come inizia a prender piede nelle zone di campagna attorno ai borghi, dove è stato attuato lo stesso metodo. Dunque non è casuale che appena si introduce il porta a porta, dopo qualche settimana si forma degrado nelle zone periferiche. Tali zone prima non è che fossero giardini, ma oggi la situazione è decisamente peggiorata...

Basta che vai su Google ed inserisci la parola "raccolta porta a porta". Troverai vari articoli dei comuni del torinese e della liguria che protestano contro tale metodo, ed ironici articoli dei giornali locali sul proliferare delle discariche abusive...

ANACLERIO

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Salvatore
Inviato il: 28/7/2007 18:36
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Qualche riflessione
anaclerio ha scritto:

...sacchetti buttati lungo le strade provinciali subito dopo l'inizio del porta a porta...

Caro ABDA,

negli Stati Uniti la raccolta è sempre stata porta a porta (almeno dal febbraio del 1987, quando per la prima volta andai ad abitare lì) e ti posso assicurare che di sacchetti buttati per la strada non se ne vedono. Non è il metodo del porta a porta a creare il problema, bensì l'estrema inciviltà del popolo italiano.

Salvatore


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giucap
Inviato il: 29/7/2007 8:08
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Qualche riflessione

Carissimi Salvatore e ABDA (come acronimo non è male, sembra un nome arabo), come ormai arcinoto ho vissuto per tre anni a San Donato Milanese (che ci posso fare, mi è capitato così) e anche lì c'è la raccolta porta a porta, e non ho mai avuto modo di vedere sacchetti lasciati dove capita o discariche a cielo aperto.

Dal che si potrebbe dedurre una regola empirica: non ci sono regole generali di ripartizione geografica o genetica; l'uomo, da animale gregario, tende ad adeguarsi ai comportamenti della maggioranza, con una certa tendenza all'inerzia: se le cose vanno bene, anche l'ultimo arrivato con intenzioni non proprio nobili si adeguerà, se le cose vanno male, una persona di senso civico medio alla fine pure si adeguerà all'andazzo generale.

Naturalmente con una mole tale di eccezioni da vanificare il suddetto postulato (altrimenti sarebbe una regola generale!!)

Giulio

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