Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

Qualche riflessione

By: massimo74

massimo74 - Wed 23/05/2007 or 09:53

Vorrei condividere alcune riflessioni relative alle prossime elezioni, ormai alle porte.

 

Durante questa campagna elettorale c'è chi continua ad ergersi come rappresentante unico di una parte politica, convinto di poter così scavalcare l'opinione dei cittadini basata sul ragionamento, sui fatti reali e sulle individualità dei candidati.
Il tempo delle ideologie da seguire ciecamente mi pare ampiamente scaduto e gli elettori sanno ben produrre un proprio ragionamento basato su circostanze concrete e attuali.

Forse sarebbe più opportuno porsi la seguente domanda: per la scelta dei rappresentanti locali cos'è che conta di più? l'appartenenza del candidato a questo o a quel partito o le reali capacità di efficienza basate su fatti concreti?
Ai latinensi cosa può interessare il pensiero del futuro sindaco sulle missioni di politica estera, sui rapporti da intrattenere con altri stati, sui dico, sulla finanziaria, sulla aliquote contributive, sulla fecondazione artificiale, sulle liberalizzazioni, sulla legge elettorale? POCO o NIENTE.

Agli elettori interessa molto di più che la futura amministrazione sappia attrarre capitali economici dialogando con gli altri Enti e Istituzioni invece di prodursi in futili e inopportuni litigi personali, che sia capace di gestire nel migliore dei modi le risorse comunali, che sia attenta ad applicare la Legge Italiana sempre e senza distinzioni di sorta, che ponga al centro le esigenze del cittadino, che svolga la sua azione nella trasparenza, imparzialità ed economicità.

A noi interessa molto di più un'amministrazione aperta alla società e all'innovazione, non rinchiusa a guscio dentro se stessa, più attenta alle esigenze dei cittadini e che ascolti la voce degli elettori, che sia informata e che informi la gente sugli avvenimenti presenti e futuri senza calare silenziosamente dall'alto il proprio oscuro operato.

L'appartenenza politica, gli indirizzi a carattere nazionale, persino le grandi diversità tra i leaders Prodi e Berlusconi, i quali non sanno francamente quasi nulla delle nostre vicende cittadine, quanto possono interessare agli elettori per la scelta migliore dell'amministrazione locale?

Un comune ha bisogno di un sindaco leale, capace e che sappia mantenere gli impegni presi con gli elettori, indipendentemente dal colore di appartenenza.
Chi ancora crede che è in base al rosso o al nero che si amministra bene una città?

 

Massimo de Simone


giucap - Thu 24/05/2007 or 10:06

Caro Massimo

la tua riflessione mi convince fino ad un certo punto.

Condivido il fatto che le elezioni amministrative abbiano diversa valenza e diversi obiettivi rispetto a quelle legislative. Condivido anche che, trattandosi di ambiti più vicini, la scelta delle persone abbia una rilevanza maggiore.

Però non scambierei un Comune con un condominio. Quella che tu chiami "buona amministrazione" si basa su scelte politiche. Il fatto che non si tratti dei grandi temi (politica estera, politica economica, leggi con risvolti etici come i Dico, ecc.) non toglie che comunque ci si trovi di fronte a scelte politiche.

Risorse scarse e molteplicità di bisogni: a cosa dare la priorità? Attrarre capitali, ma per fare cosa? Quale modello di città?

Si potrebbe inasprire l'ICI "base", magari esigendola sulle aree edificabili a valore di mercato, per ridurla sulla prima casa. Non è una scelta politica? E non mi sembra che questa sia stata la sdrada intrapresa dall'amministrazione uscente. Facendo una scelta politica del tutto legittima.

Certo la divisione tra guelfi e ghibellini che ci tocca subire a livello nazionale, potrebbe trovare mitigazione a livello locale. Basterebbe "usare" il voto un po' meno su base ideologica ed un po' di più sui fatti, o meglio sullo scostamento tra quanto promesso e quanto mantenuto, ma senza però dimenticare se avevamo condiviso le promesse, e quindi le priorità individuate dal candidato risultato vincente.

Andrebbe quindi superato il clima da contrapposte tifoserie, ma non riesco a seguirti nel pensare che una amministrazione valga l'altra, prescindendo dalle priorità politiche che si dà.

Facendo un'illazione del tutto personale, potrei interpretare il tuo messaggio come la sposnorizzazione di un terzo polo non (più) legato ad alcuno dei due poli principali, ma probabilmente è una chiave di lettura che potrebbe essere del tutto sbagliata. La scrivo solo perché è un'impressione che ho avuto, per darti quindi modo (nel caso fosse errata) di confutarla a chiare lettere.

Un caro saluto

Giulio

 


Stevejo - Thu 24/05/2007 or 10:33

Sono completamente d'accordo con Massimo.

 Nel senso che non mi piace sentire "io voto a sinista o a destra e quindi voterò così anche alle comunali". 

anche perchè, sinceramente, sono rimasto deluso sia dalla sinistra che dalla destra...tanto che per me, come già detto in altre occasioni, non mi sento di schierarmi sempre a sinistar o sempre a destra, in quanto in alcune cose mi sento di destra, in altre di sinistra.

E se questo è vero a livello nazionale, figuriamoci a livello locale. A mio avviso, nelle comunali, bisogna votare la persona, le idee, il programma (e la loro concretezza, perchè a volte i programmi sono fatti dalle solite cose senza nulla di nuovo...io li chiamo i "programmi commerciali", nel senso fatti apposta per piacere, magari con proclami sensazionalistici, ma che nella sostanza hanno poca speranza di poter essere attuati), ma soprattutto la fattibilità e la concretezza di quel programma; il tutto senza prendere in considerazione se vengono da destra o da sinistra. per assurdo, se un pluripregiudicato fosse candidato a destra (ma come a sinistra) e io fossi di destra (o di sinistra), certo non lo voterei solo perchè è di destra (o disinistra). 

In questo senso, secondo me, vanno lasciate da parte le ideologie partitiche, e valutato attentamente il candidato che più potrà fare gli interessi di noi cittadini di Latina; a prescindere se sia di destra o di sinistra.

Magari non lo si farà al primo turno, e lo capisco in fondo. Ma al ballottaggio (se ci sarà), bisogna secondo me rimanere uniti con il candidato che, tra i due, meglio può fare bene per la città.

Ma questo è solo il mio punti di vista, ovviamente

 

ciao a tutti

stefano 


- Thu 24/05/2007 or 11:29

Caro Massimo,

anche io condivido solo in parte le tue riflessioni. Seppure sia auspicabile un tipo di politica locale più vicina alla gente e più attenta al sociale, non può negarsi (come sottolinea anche Giulio) che le scelte, anche a livello locale, siano espressione di valori politici che traggono il loro fondamento sulle convinzioni della politica a livello più generale.

Con le dovute distinzioni è opportuno osservare che chi è a sfavore di certe categorie, in quanto lo è "ideologicamente", continua ad esserlo ed a manifestarlo con decisioni politiche locali.

Forse con lo sviluppo di un pensiero ed una coscenza civici più profondi si potrà tralasciare la bipartizione esistente in Italia a livello nazionale per trapiantare, a livello locale, gestioni che abbiano a cuore i reali bisogni del territorio e della cittadinanza amministrati.


renatosd - Thu 24/05/2007 or 11:41

Allora ... provo anche qui a fare qualche riflessione sul senso che può avere l'aderire ad un partito e l'essere militante attivo (come sono da 5 anni o giù di li) o semplicemente simpatizzante come sono da sempre ... da quando ero comunista .. per intenderci ...

Un partito ... uno schieramento politico ha uno statuto e propone dei modelli di sviluppo, di civile convivenza, tratta di temi che vanno da quelli morali e teorici e passando ai temi finanziari, legislativi nazionali arriva fino ai temi amministrativi locali.

Aderire, simpatizzare o semplicemente scegliere l'uno o l'altro soggetto come proprio rappresentante come può prescindere da una visione complessiva che questi ha delle cose nel momento in cui mi amministra e mi rappresenta??

Si è vero noi stiamo parlando di amministrazione locale ma le persone che scegliamo dovranno necessariamente elaborare e condurre azioni che in qualche modo seguano una linea guida un 'idea (dal mondo al quartiere .... al marciapiede) che non può essere indifferente.

Fare scelte parziali ... per comparti stagni ... potrebbe riservare amare sorprese nel  momento in cui tali scelte vengono fatte.

E' pur vero che se la singola persona o un insieme di persone con cui si dovrebbe o si spera di condividere una linea guida  non sono ritenute degne, o anche solo incapaci di fare ciò, si può cambiare prospettiva ... nei casi limite si fa presente ai livelli più alti che non rappresenta lo statuto del partito, o agli organi giudiziari, senza per questo bollare tutta la comunità di persone che condivide quell'idea. Se è pregiudicato si denuncia, se lo è stato e si è ravveduto perchè non dargli fiducia ... ad esempio trovo squallida la campagna contro Cirilli sul tema che fosse ex tossicodipendente e non sentirete mai nulla da parte mia su questo.

Io non riuscirei mai a votare ad esempio un Cappelletti seppure su certi temi c'è molta affinità, semplicemente perchè abbiamo una visione del mondo, delle cose, dell'idea di sviluppo da portare avanti nel piano regolatore (che entrambi auspichiamo arrivi presto) totalmente differenti. Che ci si possa incontrare su alcuni temi è giusto ed è auspicabile che avvenga ma fare confusione non giova a nessuno.

Ritengo che la politica fatta su temi parziali e senza un'idea complessiva condivisa di sviluppo della società in cui si vive è una scorciatoia populistica che nel migliore dei casi accontenta gli insoddisfatti di un ceto politico che certamente si  è rivelato spesso disastroso su tutti i fronti, ma nel peggiore dei casi (come accade spesso) è semplicemente più alla portata di tutti coloro che nella politica pur senza averne le qualità, portano avanti interessi particolari.

La qualità della politica oggi è ai minimi storici e perseverare nell'individuare la retta via in un pragmatismo spicciolo senza ideali secondo me non ci aiuta affatto a far crescere una valida alternativa.

renato malinconico

 


- Thu 24/05/2007 or 12:46

Vorrei inserire un'altra riflessione, che comunque è riconducibile all'argomento e che in qualche maniera è già stata toccata: la qualità di quest'orda di candidati e l'opportunità/necessità del continuare ad "alimentare" livelli istituzionali che fino ad oggi si sono rivelati pressochè inutili (almeno nella funzione che ci si aspetterebbe)! Questo pensiero (vagamente opprimente) ha incominciato a girarmi nella testa in concomitanza con gli incontri che, come portale e/o associazione, abbiamo organizzato con candidati  ai diversi ruoli, ma da un manifestino appiccicato ad una palo, che ho visto stamattina, mi è venuta la necessità di condividerlo. Il candidato in questione, che corre per la circoscrizione, diceva più o meno così: "Perchè votarmi? Perchè ho 18 anni, amo questa città e voglio costruire dei villaggi turistici alla marina di Latina. Inoltre voglio che i giovani possano partecipare a degli stage che garantiscano loro un lavoro sicuro."  Non voglio entrare nel merito del "progetto", i sogni non costano nulla ed a volte aiutano a vivere, ma mi sembra evidente che il giovane non abbia affatto idea di quale potrebbe essere il suo ruolo, qualora fosse eletto! Prevale il delirio di onnipotenza!..E questa non conoscenza delle competenze accomuna troppi dei candidati che ci sono in giro, da quelli a Sindaco (e chi ha seguito il confronto se n'è reso conto...) giù fino a quelli per le circoscrizioni, che sono assolutamente una pletora! Alla luce dei risultati delle corcoscrizioni, dalla loro istituzione ad oggi, perchè non prendere atto (almeno per come funzionano da noi) che l'unico scopo "raggiunto" è quello di rimpinguare il carniere dei voti dei partiti, e cominciare a pensare che città al di sotto di un certo numero di abitanti (qualcuno ha parlato di 300.000...) forse non ne hanno proprio bisogno? Molte volte abbiamo detto che possono essere migliorate, ma col senno di poi penso che sarebbe un grande successo se riuscissimo a migliorare l'Amministrazione centrale. E magari, senza queste circoscrizioni, si potrebbe pure risparmiare qualcosa, a cominciare dai florilegi di scemenze di questa terribile campagna elettorale!


massimo74 - Thu 24/05/2007 or 12:50

 Grazie per le vostre riflessioni, ma permettetemi di spiegarmi meglio, rispondendo a qualche frase:

 

>>Giucap: Quella che tu chiami "buona amministrazione" si basa su scelte politiche.

 

Certamente concordo che sono scelte politiche, visto che gli amministratori locale sono dei politici.

 

>>Risorse scarse e molteplicità di bisogni: a cosa dare la priorità? Attrarre capitali, ma per fare cosa? Quale modello di città?

 

Il modello di città migliore non è di destra né di sinistra. Oggi come oggi, un buon modello di città governata dalla destra non è differente dal buon modello di città di sinistra.

Da ciò estrapolo solo chi è rimasto ancorato alle ideologie di qualche decennio fa (Mantovani, ad esempio).

Saper attrarre capitali, una delle più importanti necessità di una amministrazione, non è una facoltà ne di sinistra ne di destra, sta nella capacità di dialogo, che è una doto personale.

Esempi: il modello di destra che tu hai in mente dovrebbe prevedere più attenzione al contrasto della criminalità e di preservare le radici storiche di fondazione. In realtà è la sinistra che prevede disposizioni più severe contro l’illegalità (controlli 24 ore su 24, videosorveglianza funzionante, ecc.).

Inoltre la destra odierna a Latina viene accusata da più parti (E ANCHE DALLA SINISTRA)  di non riconoscere più il valore storico della città mussoliniana, stravolgendo l’urbanistrica con varianti e adoperandosi per fornire cubature eccedenti a favore di qualche imprenditore.

Per non dilungarmi troppo invito ad esaminare i programmi dei vari candidati avere un’idea più precisa su questo aspetto.

Domanda (in base alla concezione di destra o di sinistra che ognuno di noi ha): prendendo i programmi di Zaccheo e di Mansutti, sareste davvero capaci di individuare qual è quello del candidato del centro-destra e quale quello del centro sinistra? Sarà un compito arduo, se non impossibile.

Un'altra semplice prova potrà chiarire meglio il mio ragionamento: prendete ora i programmi delle scorse elezioni nazionali: credo che basterebbe una pagina per attribuire i programmi in maniera corretta.

Quindi non nego che le differenze tra destra e sinistra esistano, ma solo che al restringersi del contesto (Stato, Regione, Comune) si restringe anche la maglia delle differenze.

Aggiungo che ciò è automatico e certamente positivo, proprio per i diversi compiti che ha un sindaco rispetto al Premier.

>>>Si potrebbe inasprire l'ICI "base", magari esigendola sulle aree edificabili a valore di mercato, per ridurla sulla prima casa. Non è una scelta politica? E non mi sembra che questa sia stata la strada intrapresa dall'amministrazione uscente. Facendo una scelta politica del tutto legittima.

Dal programma invece mi risulta che le decisioni, che concordiamo nel chiamare politiche, vanno tutte nello stesso senso, cioè della riduzione dell’ICI, che è quello di un buon governo cittadini e buon senso civile. Il fatto che Prodi ha alzato le aliquote IRPEF e lo stesso farà il candidato del centro sinistra non è un ragionamento oggettivamente corretto. Dal programma di Mansutti: “abolirò il prelievo ICI della prima casa effettivamente abitata”

>>>Gianni73: che le scelte, anche a livello locale, sia espressione di valori politici che traggono il loro fondamento sulle convinzioni della politica a livello più generale.

 

Tu credi? Personalmente non ne sono affatto convinto.

Ma anche ammettendo nella tua affermazione una qualche verità, stando le considerazioni sopra esposte, mi chiedo quale posizione ricoprano nella scelta del candidato che sappia guidare meglio la città.

Non certo la prima (sempre se non si è schierati politicamente, è logico).

>>>Renatods: Si è vero noi stiamo parlando di amministrazione locale ma le persone che scegliamo dovranno necessariamente elaborare e condurre azioni che in qualche modo seguano una linea guida un 'idea (dal mondo al quartiere .... al marciapiede) che non può essere indifferente.

Pensi veramente che esaminando la metratura dei marciapiedi, di illuminazione dei vari sindaci italiani di destra e di sinistra ci sia una qualche differenza rilevante? Credi che nell’indole nera o bianca ci sia veramente un riferimento a queste cose? Persino l’ordinato sviluppo di Latina rispettoso della storia della stessa città che necessita di un PRG è diventato un cavallo di battaglia della sinistra contro la destra…..

Aspetto da te l’indicazione di qualche parte significativa dei programmi che ti faccia pensare specificatamente al rosso o al nero.

>>>Io non riuscirei mai a votare ad esempio un Cappelletti seppure su certi temi c'è molta affinità, semplicemente perchè abbiamo una visione del mondo, delle cose, dell'idea di sviluppo da portare avanti nel piano regolatore (che entrambi auspichiamo arrivi presto) totalmente differenti. Che ci si possa incontrare su alcuni temi è giusto ed è auspicabile che avvenga ma fare confusione non giova a nessuno.

Sono d’accordo con te in questo. Chi è schierato politicamente, vive dentro una situazione per la quale gli è veramente difficile pensare solo di voltare per la parte opposta. Mi pare sia più che giusto, ma non mi riferivo a questo.

>>>Stevejo: In questo senso, secondo me, vanno lasciate da parte le ideologie partitiche, e valutato attentamente il candidato che più potrà fare gli interessi di noi cittadini di Latina; a prescindere se sia di destra o di sinistra.

Questa affermazione invece sono totalmente d’accordo e auspicherei che queste elezioni avvengano un pò anche in base questa consiedarazione. A mio avviso, la città ne potrebbe guadagnerebbe non poco.

In ogni caso la mia intenzione era quella di sollevare la riflessione se esista qualche differenza che ispiri la scelta del proprio Sindaco e o del proprio governo; la mia personale  risposta è sicuramente positiva.

Forse per tenerne conto bisognerebbe essere predisposti ad amare un pò più la propria città, e un pò meno il proprio colore.

Grazie.

Massimo de Simone


giucap - Thu 24/05/2007 or 13:16

Massimo, portando alle estreme conseguenze il tuo ragionamento, si potrebbe "assumere" il sindaco, con la sua squadra di governo, mediante concorso pubblico. Alla fin fine, se tecnicamente capace, amministrerebbe senza dubbio bene. Il costo sarebbe magari anche minore, includendo tra i costi anche lo "scempio" della campagna elettorale, che purtroppo assume aspetti anche molto squallidi.

Ma il tuo, più che un teorema, mi sembra un postulato. Anche dire che i programmi sono sostanzialmente uguali e indistinguibili sulla base della (per te) vecchia distinzione tra destra e sinistra mi sembra una forzatura.

Opinioni rispettabilissime, ma pur sempre opinioni e quindi ... opinabili.

Un'ultima nota: il fatto che non hai rsposto alla mia illazione è perché ci ho preso? 

Un caro saluto

Giulio

 


renatosd - Thu 24/05/2007 or 14:02

No caro massimo .. proprio non sono daccordo ...

un po' semplicisticamente tu ritieni che essere di sinistra come nel mio caso o di destra come gianni sia una scelta da tifosi, una scelta irreversibile, irrazionale che non fa i conti con i fatti, con gli errori con le distorsioni attuate in passato o anche nel presente ecc ecc.

Anche sull'urbanistica e sulla sicurezza fai molta confusione ... come se la legalità fosse un concetto di destra e l'Urbanistica di sinistra un qualcosa che tende ad ignorare la città reale ...

Non è proprio così anzi per nulla!

Non è indifferente partire da un'idea della società che tiene in primo piano la socialità, il rispetto e la preoccupazione dei più deboli, guarda con interesse a nuove forme di convivenza, pone la laicità come punto fondante e cardine, tiene il massimo rispetto per la vita umana di qualsiasi razza, credo e provenienza e (non voterò mai e dico mai chi dovesse essere per la pena di morte neanche ad amministrarmi il condominio), che rifiuta la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie (il che si traduce a livello locale in un modo radicalmente diverso di concepire la sicurezza) ed infine (ma tutto ciò ovviamente non è esaustivo) non è indifferente se si parte non ritenendo che le dinamiche del dio mercato da sole possano risolvere tutti i problemi del mondo.

In Urbanistica noi partiamo dal concetto che oggi l'unica città possibile è quella che c'è già e per questo va studiata ed analizzata prima di ogni altra considerazione, sarebbe semplicemente idiota far finta che non vi sia stata la città fascista di fondazione, ma noi non guardiamo a questa come un vaso da museo, sappiamo che c'è stato anche molto altro, che va comparato il piano Piccinato con quanto effettivamente realizzato per capire cosa deve essere completato e cosa può invece essere modificato .. dire che è superato, inutile e da abbandonare è una fesseria che accomuna (in modo diverso ma ugualmente miope) mantovani e cappelletti ... una urbanistica di sinistra deve e può pensare che l'edilizia residenziale pubblica avrà un ruolo prevalente per risolvere tensioni abitative sociali e di integrazione ... soprattutto di integrazione ... già solo decidere dove si fanno le case popolari è una scelta politica non di poco conto ... se isolare in ghetti o integrare e completare la città di fondazione può essere una scelta fondamentale, che la rispetta e la tutela molto più che lo scempio fattone ultimamente con tanto di sterili celebrazioni. Quindi come vedi non c'è nessuna contraddizione è l'annoso dilemma tipico di chi si approccia al restauro: conservare o riutilizzare con rispetto e innovazione?

le scelte politico economiche possono essere decisive per l'occupazione ... cosa scegliere? contuinuare a pensare che basti comprare una pala, una molazza ed edificare edificare e ancora edificare anche abusivamente perchè è necessario per l'occupazione oppure investire in altri settori ...

Ed allora tutte le tematiche che sono nel DNA di chi come me è di sinistra che ci sono a fare??  ecologia come risorsa e metodo di sviluppo, energia, trasporti, turismo  ... ma di che cavolo andiamo parlando ... gestire una città mica è gestire la pizzeria di famiglia ....

Perdonami le tue esemplificazioni non mi piacciono e preferisco dirtelo in tutta onestà ... l'essere di qua, di la o in mezzo è dettato semplicemente perchè a seconda della scelta che fai un'intero movimento condivide con te una immensa bibliografia di cose da fare in un certo modo e non in un altro anche e soprattutto a livello amministrativo ...

Non sto' dicendo che se voti a sinistra sei garantito per un buon governo ... dovrei essere scemo per dartelo come certezza ... ma saprò capire quando chi mi deve rappresentare non saprà interpretare le mie esigenze dal generale al particolare ... se queste idee non sono neanche condivise in partenza che prospettiva ho? ...

no!  votare uno o l'altro solo perchè uno è più capace non mi basta perchè potrebbe essere semplicemente più capace a fare esattamente quello che non vorrei mai .....

ti faccio un esempio che ci tocca : L'oasi Verde!

tutti a elogiare Cirili per il regalo ...che ad essere bello è bello certo ....ma

è una scelta fatta da cattivo aministratore (azzarderei pure che è abusiva al pari del campetto poi fermato) in quanto non tiene in alcun conto lo sviluppo della città nel suo complesso, cancella di fatto il collegamento mare-monti previsto dal PRG senza dare neanche uno straccio di alternativa si accontenta di essere accattivante e lo è ... anch'io ci porto mia figlia ... ma è un ostacolo enorme per chi questi problemi dovrà un giorno affrontarli e risolverli ... poi magari si risolve me è un opera urbanisticamente miope, semplicistica e dettata da una visione parziale tesa esclusivamente a raccogliere consenso di una piccola parte noncurandosi dell'interesse generale.... ecco questo io non lo voglio ... se lui è bravo a calarci 'ste astronavi glielo riconosco ma io non le voglio così ... e chi paga siamo sempre e solo noi ... se siamo isolati dal mondo e considerati ghetto è perchè nessuno guarda alla viabilità e ai servizi di PRG ma solo ai lotti edificabili

renato malinconico


- Thu 24/05/2007 or 14:43

Caro Massimo,

seppure (ovviamente) di segno opposto ... ma solo come punto di vista ... la mia posizione è uguale a quella di Renato. Perdere di vista un sistema valoriale generale lo ritengo non corretto e, soprattutto, limitativo. Si fa un gran parlare di "fare sistema"; lo dicono a sinistra, lo dicono a destra ... quindi ... non può essere un concetto con una particolare connotazione politica. Questo proposito sistemico trae origine, per quel che mi riguarda da una visione globale della vita sociale nazionale che, seppur con le dovute differenze relative a problemi di ordine locale e/o socio-culturale, rimane unitaria e non può essere altrimenti.

Ovviamente, per me ciò è vero in quanto assumo che lo schema partitico porta avanti un sistema valoriale che tende a fissare delle regole che permeino il tessuto sociale con lo scopo di condurlo alle finalità per cui ciascuno ha convenienza a far parte di una comunità; l'alternativa? ... ognuno può fare come crede! ... ritieni che ciò sia valido?


massimo74 - Thu 24/05/2007 or 16:21

Le vostre opinioni sono molto ben poste come immaginavo e il dibattito interessante.Una premessa doverosa: il mio è un post per di riflessione, quindi sicuramente opinabile come già detto da Giucap.

>>>Giuicap: Massimo, portando alle estreme conseguenze il tuo ragionamento, si potrebbe "assumere" il sindaco, con la sua squadra di governo, mediante concorso pubblico. Alla fin fine, se tecnicamente capace, amministrerebbe senza dubbio bene. Il costo sarebbe magari anche minore, includendo tra i costi anche lo "scempio" della campagna elettorale, che purtroppo assume aspetti anche molto squallidi.

L'elezione, a mio avviso,  è un concorso pubblico. Anzi è IL consorso pubblico. I candidati si propongono con una squadra e un programma e soprattutto con la loro capacità e competenza e gli elettori sono gli esaminanti che giudicano. Vedi poi tante differenze? Permettimi la speranza, che forse condividerai, che non si propongano in primo luogo come vice Berlusconi-Fini e Prodi-Rutelli, ma come persone capaci, competenti e affidabili. In seconda battuta potrei esaminare anche la parte politica e gli ideali di Renato che si rifletterebbero lampantemente sulla città, attraverso i marciapiedi in travertino o bitume, o lampioni ad incandescenza o allo iodio.

>>>Anche dire che i programmi sono sostanzialmente uguali e indistinguibili sulla base della (per te) vecchia distinzione tra destra e sinistra mi sembra una forzatura.

Può essere, ti invito a leggere i programmi. Se ancora non l’hai fatto, procedi come ti ho detto. Taglia l’intestazione e poi discerni la parte politica. Però non basarti sul tiro a sorte. Con il 50% potresti indovinare….ma saresti scorretto…

Comunque darei per scontato che chi è impegnato politicamente come Renato e Gianni non può che essere in disaccordo con il mio pensiero: a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura.Forse la mia convinzione deriva da una delle seguenti o da tutte insieme:

- Da una lettura attenta dei programmi di queste amministrative sia quelle di qualche tempo fa per le elezioni nazionali.

- forse non sono così impegnato politicamente come qualcuno di voi

- forse perché ricordo ancora le idee completamente contrapposte di Berlusconi e Prodi su tutto e la stessa cosa non è ravvisabile tra i candidati locali (ma questo è facilemnte spiegabile dai compiti diversi tra premier e sindaco)

- forse sarà che un signore capace e leale (destra, sinistra, centro, lista civica) farà meglio di un sindaco non capace (destra, sinistra, centro, lista civica).  Su questo ultimo punto  mi piacerebbe conoscere l’idea anche degli amici del sito schierati politicamente. Chissà se su questo punto, con un po’ di dolori di stomaco, potrebbero essere d’accordo.

>>> Giuicap. Facendo un'illazione del tutto personale, potrei interpretare il tuo messaggio come la sposnorizzazione di un terzo polo non (più) legato ad alcuno dei due poli principali, ma probabilmente è una chiave di lettura che potrebbe essere del tutto sbagliata. La scrivo solo perché è un'impressione che ho avuto, per darti quindi modo (nel caso fosse errata) di confutarla a chiare lettere. Un'ultima nota: il fatto che non hai risposto alla mia illazione è perché ci ho preso?  

Devo dire che non mi è nuova la tua considerazione: ho già sentito da altri che basare la propria scelta del sindaco in maggior misura sulla capacità personale e nei contenuti del programma più che sulla preferenza cromatica può suonare come sponsorizzazione di Cirilli. Se il mio post ti ha fatto intendere una sponsorizzazione subdola di qualcuno, probabilmente era mal posto, anche se rileggendolo non mi pare. Comunque non era mia intenzione. Interpretare è lecito, ma quasi sempre errato. Questo è un caso che non fa eccezione.

I discorsi di Renato non mi convincono e siccome sono veramente curioso di capire, gli chiederei: ma quest’idea di città di destra o di sinistra che proviene dagli ideali, qual è, com’è ? Come te la immagini la città ideale di sinistra, raffrontata all’ideale di destra?

Tema: la città ideale di sinistra è: ......

Fammi qualche esempio concreto. Non so… sul sociale (famiglia, anziani, giovani coppia), sicurezza, infrastrutture, sviluppo urbano, commerciale, turismo, occupazione, quello che vuoi, tenendo presente le competenze del primo cittadino.

PS. Scusate , ma continuo ad avere serie difficoltà con i font

Massimo de Simone 

- Thu 24/05/2007 or 16:43

massimo74 ha scritto:

... Comunque darei per scontato che chi è impegnato politicamente come Renato e Gianni non può che essere in disaccordo con il mio pensiero: a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura.

Questa è una verità!

Per quanto credo nella possibilità di dialogo con chi non si ostina ad intravedere nei "problemi" particolari connotazioni politiche. Un problema, una situazione, non possono essere politicizzato. La soluzione del problema, soprattutto se frutto di un dialogo bipartisan, è la dimostrazione dell'impegno di chi, di volta in volta, si avvicenda nel ruolo amministrativo.


renatosd - Thu 24/05/2007 or 17:01

effettivamente la tua è praticamente illeggibile.

Vedi caro massimo ....  facciamo così ... prova a rileggerti la mia vedrai che troverai molte risposte :

tu dici:"forse sarà che un signore capace e leale (destra, sinistra, centro, lista civica) farà meglio di un sindaco non capace (destra, sinistra, centro, lista civica)." 

la prima è: il fare bene una cosa non significa necessariamente che la cosa sia quella che serve alla collettività o che rientra un programma generale di idea della città.

tu dici:a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura ... questa tua affermazione nasce da un pregiudizio per me insopportabile e ben espresso da stevjo in altra discussione che chi decide di fare politica lo fa solo per proprio interesse o vanità e cito: "Quasi mai un politico diventa tale per fare veramente gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Alla lunga rischia che prevalgano gli interessi partitici a quelli dei cittadini. Non è demagogia o voler fare di tutta un'erba un fascio: è semplice realtà di fatto."

avete un'idea dei partiti e dei movimenti politici del tutto distorta ... alimentata certo dalla incapacità e dall'arroganza di una classe politica che a mio avviso però badate bene nasce proprio dal disimpegno e dal pensare che fare politica senza ideali e opinioni sia possibile e praticabile.

Fare per fare ....  qualsiasi cosa e a qualsiasi costo .... no non mi ci riconosco proprio.

di esempi ne ho fatti abbastanza ... che devo dirti se ci vediamo te lo spiego a voce ... pure se ti leggi i programmi senza paraocchi le differenze le trovi e sono tante ... Dire che si vuole uno strumento urbanistico è dire nulla ... l'analisi che sta a monte e come si intende farlo è determinante ... e così è pure per il resto ...

già solo dire che il piano di piccinato è vecchio e da abolire è una fesseria ... il piano piccinato è stato in buona parte realizzato ma mancano le grandi linee che sono su quel grande foglio che qualcuno dovrebbe degnarsi ... non dico di studiare che per qualcuno è forse troppo difficile ... ma almeno di guardare ... scoprirai una tangenziale nord una mare monti che giustificavano l'esistenza di q4 e q5 ... ora se stiamo così dire che è colpa di piccinato è troppo troppo semplicistico ... diciamo che si è realizzato solo quello che faceva comodo o che era  prerogativa dei privati ... come si può pensare un piano senza fare i conti con tutto ciò?

e non parliamo del centro e delle aree limitrofe ecc ecc.

per il resto non credo di parlare arabo qualcosa l'ho detta magari un po' in sintesi ma l'ho detta ...

Edilizia residenziale ecconomica e popolare con fitti calmierati ma non in aree ghettizzate o nelle "mitiche aree periurbane" che zaccheo si appresta a sottrarre dalle aree agricole ... che significa nuove periferie per cacciare fuori dalla Latina bene i nuovi poveri e abbandonare ed azzerare definitivamente il settore agricoltura da questa città.

Sviluppo ed economia locale che non è appannaggio solo delle imprese edili (e da architetto potrei dirti che se invece fosse così potrebbe anche farmi comodo) .. turismo, agricoltura sviluppo delle fonti rinnovabili (abbiamo un livello di irraggiamento solare annuo che potremmo farci da soli con il fotovoltaico tutta l'energia che ci serve)  ... con l'acqua come la mettiamo ... essere contrari a queste privatizzazioni selvagge è o no indifferente? .... che cosa ha prodotto acqualatina ?...  e le terme? e i progetti faraonici irrealizzabili? ... il tutto in totale assenza di una compiuta analisi di fondo della situazione attuale della città ...

chi ti da la ricetta oggi bella e fatta, magari anche accattivante, può farlo solo perchè non ha la minima idea di ciò di cui sta parlando ... una proposta seria oggi può solo dirti : "partiamo con una verifica dello stato di fatto ... facciamo un bilancio, analizziamo le criticità e le esigenze per uno sviluppo nell'ottica e nel rispetto dell'idea che abbiamo  e solo dopo arrivano i singoli episodi.

Parlo troppo difficile ? ... mi spiace non puoi chiedere all'amministratore di una multinazionale di spiegare il bilancio come se tu fossi un bambino delle elementari ... serve uno sforzo anche da parte dei cittadini ... una coscienza civica per comprendere che le dinamiche amministrative non sono una somma 2+2 ma un sistema di funzioni algebriche a più variabili di grado x e la componente politica del progetto complessivo è una di queste ... se no accontentati del primo ciarlatano che ti promette la panchina nel viale e buonanotte ai suonatori!

Per quanto riguarda i colori e la fede ... non sono un credente e non vivo la politica in questo modo tanto è vero che presto farò una scelta non poco sofferta per coerenza di idee ...  queste non sono sempre immutabili e io non sono pronto ad accettare qualsiasi compromesso a qualsiasi costo ... per me non è così ... e fino ad oggi la mia militanza non mi ha portato una lira o un euro, non mi ha fatto prendere nessun incarico e non mi ha permesso di sistemare nessuno di quelli che conosco (ma neanche l'ho mai chiesto) eppure anch'io tengo famigghia ...

renato malinconico

PS scusatemi se per la prima mezz'ora dalla pubblicazione sono solito correggermi ed aggiungere o togliere qualcosa


giucap - Thu 24/05/2007 or 17:56

Caro Massimo, sei andato a "provocare" Renato e così ci siamo beccati tutti la sua risposta fiume!

Che naturalmente non è una definizione scientifica, come è impossibile che sia, perché riguarda le sensibilità e la storia di ciascuno. Ma ha il pregio di evidenziare che le differenze ci sono, eccome! E per fortuna, aggiungo io.

Generalizzando malamente e lasciandomi andare ad un luogo comune, siamo 57 milioni di CT della nazionale, ma anche di Presidenti del Consiglio e di Sindaci.

Naturalmente ci sono punti e aspetti su cui si può, anzi spesso si deve convergere prescindendo dalla visione politica generale, e nelle amministrazioni locali queste occasioni sono più numerose che a livello nazionale, ma ciò non toglie che in linea generale differenze ci siano e siano spesso sostanziali.

Dici che nella mia "illazione" non ci ho preso e citi tua sponte Cirilli. Ma non ci ho preso perché il tuo post non aveva quello scopo o perché non voterai Cirilli? Stefano nella sua pagella ha dato implicitamente quella indicazione, così come di Gianni, Vincenzo e Renato sappiamo la scelta.

Penso che dalla mia pagella venga chiaramente fuori chi NON voterò. Aggiungo un altro elemento: se si dovesse andare al ballottaggio, voterò lo sfidante, chiunque sia, perché penso che l'alternanza in questo momento sia più importante di qualunque altra considerazione.

Quando dici che chi è schierato non può necessariamente condividere il tuo punto di vista, perché altrimenti rinuncerebbe al proprio "colore", a me fai venire in mente che forse il tuo punto di vista discende anche dalla tua scelta odierna. Niente di male, naturalmente, ma forse non è poi tanto diverso.

Personalmente non ricordo di aver votato due volte di fila lo stesso partito, provo ad usare il voto per distribuire i miei personalissimi premi e castighi (sì, ho votato anche "contro"), ma ciò non toglie che in fondo in fondo (a me una pala!) ci sia una certa coerenza con la mia storia e le mie esperienze.

Scusate tutti se ho scritto un po' come capita, soprattutto in completo disordine logico, ma sto per uscire e non ho il tempo di mettere a posto.

Un caro saluto

Giulio

 


renatosd - Thu 24/05/2007 or 18:02

un ultima cosa poi smetto per un altro mese ... vabbè facciamo due settimane .... 

Il nostro stato di diritto e l'ordinamento corrente non può fare a meno della politica e la politica prevede i partiti, questo è il vero dato di fatto ...

giocare al tiro al piccione del qualunquismo non serve a nessuno perchè questo è il sistema .

e allora cosa possiamo fare? qual'è la vera alternativa?

Cambiamo il sistema? come?

Dittatura? sia del popolo o del singolo, per quanto bravo possa essere, è sempre e comunque una dittatura!

io non ci sto!

e allora si può cambiare? io credo di si ma so che le cose non si cambiano da sole o da fuori con sterili proclami ... se c'è un pezzo di giornale (volevo dire altro) in mezzo al lago il lago non si pulisce da solo e se inveisco dalla riva la sostanza non cambia .... ti tiri su i pantaloni entri nell'acqua e provi prima a raggiungerla e a toglierla .... ti bagnerai , sembrerà che sbracci a vuoto, quando la raggiungi devi sopportarne la puzza e ti devi anche sporcare le manine linde ..... ma poi forse qualcosa si può fare ...

se ho deciso oltre i 35 anni che dovevo prendermi una tessera è solo perchè il mio senso civico mi ha imposto di prendere una posizione e sapessi quanto mi vedo stupido a blaterare dalla poltrona di casa che so' tutti ladri so' tutti uguali .... so politici .... io sono politico e sono un cittadino come tutti gli altri sono anch'io società civile ma non perchè ho una tessera mi devo sentire altro o peggio di chi non lo fa anzi tutt'altro ... tornassi indietro lo farei molto prima ... impegno civile, costanza, lavoro e sacrificio ... il campo non si zappa da solo e non basta neanche la sola volontà per zappare ci vuole una zappa e per amministrare ci vuole la politica che vi piaccia o no?

condivisione, partecipazione, bilancio partecipato ... possiamo dirci tante belle parole ma dobbiamo entrare dentro capire e sforzarci di tirare fuori i mercanti dal tempio ... (ecco ora ho fatto anche il sermone con tanto di parabole ... mo piglio pure sky)

saluti a tutti

renato malinconico


massimo74 - Thu 24/05/2007 or 18:47

>>> Gianni Per quanto credo nella possibilità di dialogo con chi non si ostina ad intravedere nei "problemi" particolari connotazioni politiche. Un problema, una situazione, non possono essere politicizzato. La soluzione del problema, soprattutto se frutto di un dialogo bipartisan, è la dimostrazione dell'impegno di chi, di volta in volta, si avvicenda nel ruolo amministrativo.

- Le riflessione di Gianni mi pare molto appropriata e condivisibile. Sono assolutamente d' accordo con te.

Per Renato: credo di poter esaminare solo la tua premessa, dal travisamento della quale scaturisce la cattiva comprensione della questione da me posta.

>>>Reanto dice: tu dici:a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura ... questa tua affermazione nasce da un pregiudizio per me insopportabile e ben espresso da stevjo in altra discussione che chi decide di fare politica lo fa solo per proprio interesse o vanità e cito: "Quasi mai un politico diventa tale per fare veramente gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Alla lunga rischia che prevalgano gli interessi partitici a quelli dei cittadini. Non è demagogia o voler fare di tutta un'erba un fascio: è semplice realtà di fatto.".avete un'idea dei partiti e dei movimenti politici del tutto distorta ... alimentata certo dalla incapacità e dall'arroganza di una classe politica che a mio avviso però badate bene nasce proprio dal disimpegno e dal pensare che fare politica senza ideali e opinioni sia possibile e praticabile.

Cerherò di essere chiaro e -per non diventare noioso- mi asterrò in seguito dal ripetermi:

Il pregiudizio "insopportabile"  che mi attribuisci è frutto di una tua personale attribuzione e non è facilmente ricavabile da alcuna mia costatazione

Che io abbia un'idea dei partiti del tutto distorta è di certo una tua personale attribuzione. Forse in precedenza non sono stato sufficientemente chiaro, ma  ti inviterei a leggere il significato delle parole di un qualsiasi scritto, non quello che pensi che si volesse dire.

Peronalmente reputo i partiti fondamentali, segno evidente di democrazia perchè eletti dal popolo, apprezzo la moltitudine di persone che è impegnata in politica elo fa seriamente.  Anche se capisco le ragioni di chi è deluso dai partiti e li vorrebbe abolire non mi posso ritenere d'accordo con loro.

Il mio pensiero personale raccolto nei miei post precedenti è unicamente e semplicemente il seguente:

Per una scelta consapevole ritengo essere necessati sia l'appartenenza al partito in cui un elettore si riconosce, sia la capacità personale del candidato.

Sempre a titolo personale, ho aggiunto che alle due caratteristiche attribuisco un peso diverso a secondo del contesto in cui sono inserite (elezioni comunali, nazionali) e per le diverse azioni e finalità a cui sono demandati sindaco e premier.

E' su questo aspetto ben preciso che avrei voluto dialogare, anche con te. Solo un semplice ragionamento, un pò meno politico e un pò più astratto, se possibile.

Però, se si sfrutta la propria immaginazione per far discendere tutti i corollari che si ritiene di intravedere, a mio avviso,  si rischia di comprendere bene il significato e di perdere il filo del discorso.

Ciao


Stevejo - Thu 24/05/2007 or 20:02
Renato scrive:
 
tu dici:a nessuno va di perdere la propria “colorata” natura ... questa tua affermazione nasce da un pregiudizio per me insopportabile e ben espresso da stevjo in altra discussione che chi decide di fare politica lo fa solo per proprio interesse o vanità e cito: "Quasi mai un politico diventa tale per fare veramente gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Alla lunga rischia che prevalgano gli interessi partitici a quelli dei cittadini. Non è demagogia o voler fare di tutta un'erba un fascio: è semplice realtà di fatto." avete un'idea dei partiti e dei movimenti politici del tutto distorta ... alimentata certo dalla incapacità e dall'arroganza di una classe politica che a mio avviso però badate bene nasce proprio dal disimpegno e dal pensare che fare politica senza ideali e opinioni sia possibile e praticabile.

Dunque Renato io mi riferivo non tanto ai politici in se, la maggior parte dei quali, sicuramente sono entrati in politica perchè ci credono veramente e perchè sperano di cambiare le cose.

Quello che volevo dire è che “quasi mai un partito finisce per fare veramente gli interessi dei cittadini. Prima di tutto fa i suoi di interessi. E i politici al suo interni sono costretti, il più delle volte, a fare altrettanto perché parte di quel partito. 

Quello che volevo intendere, quindi ( e l'ho espresso malissimo, lo riconosco) è che i politici sono comunque ingabbiati dalle logiche di partito, che finiscono per uniformare le loro idee lungo un'unica direzione che è quella del partito. E non parlo di idee intese come le ideologie del partito; parlo di come i partiti si pongono davanti a problemi o questioni concrete. In molti casi i politici sono costretti a mettere da parte le loro particolari convinzioni, per votare come dice il partito. E molto spesso i partiti mettono da parte la coerenza con le loro idee politiche, per fare scelte opposte agli ideali per i quali sono stati votati. Mi spiego meglio con qualche esempio.

La porcata dell'indulto fatta da destra e sinistra insieme (così come è stata fatta), non credo fosse così largamente voluta da tutti, ma proprio tutti i politici. Eppure sono stati obbligati a votarla tutti, perchè per gli interessi dei partiti era meglio votarla.  Ancora gli interessi dei partiti davanti a quelli veri della nazione. Si sarebbe potuto risolvere il problema delle carceri, semplicemente costruendone di nuove ma , soprattutto, aprendo quelle nuove già costruite (ce sono tantissime).

E faccio solo un'altro esempio: tutti sanno che ci sono 25 condannati in parlamento, eppure nessuno, a sinistra o a destra ( a parte l'IDV), fa nulla per mandarli via. Continuano ad essere tollerati perché, in realtà, a parte la solita demagogia, i partiti tra loro non si pestano i piedi. Preferiscono pestarli ai cittadini che dovrebbero rappresentare, ma non tra loro no.

E io dovrei sentirmi rappresentato da questo o quel partito?…non ci riesco. Ma sicuramente mi sento rappresentato da questo o quel politico, e per questo gli do la mia fiducia, il mio voto (una volta era possibile farlo anche alle politiche…peccato)

Ecco appunto quello che volevo dire in proposito delle elezioni locali. A prescindere dai partiti, sono le persone, a mio avviso, che vanno votate e non i partiti.

Tanto per fare un esempio, io non voto Zaccheo non perché sono di sinistra (per la verità mi sento x alcune cose di sinistra per altre di destra), ma perché boccio in pieno il suo operato in questi 5 anni, e perché condivido poco o nulla del suo programma.

Mentre tenderei a dare il mio voto a Cirilli, perché condivido in pieno il suo programma, perché quel programma è stato fatto veramente insieme ai cittadini (io stesso, che Cirilli non lo conoscevo neanche di vista, ho contribuito e sono stato ascoltato), e perché lo vedo concreto e realizzabile.

Ma, ad un eventuale ballottaggio, voterei cmq Mansutti, perché cmq molte cose del suo programma le condivido.


Renato ha scritto:
 
Dittatura? sia del popolo o del singolo, per quanto bravo possa essere, è sempre e comunque una dittatura! io non ci sto!

Beh, Renato, democrazia significa Governo del Popolo. Per cui non c’è nulla di più democratico della democrazia diretta.

Anche perché allora, attualmente cosa c’è? La dittatura dei partiti?

Renato ha scritto:
 
e ho deciso oltre i 35 anni che dovevo prendermi una tessera è solo perchè il mio senso civico mi ha imposto di prendere una posizione e sapessi quanto mi vedo stupido a blaterare dalla poltrona di casa che so' tutti ladri so' tutti uguali .... so politici .... io sono politico e sono un cittadino come tutti gli altri sono anch'io società civile ma non perchè ho una tessera mi devo sentire altro o peggio di chi non lo fa anzi tutt'altro ... tornassi indietro lo farei molto prima ... impegno civile, costanza, lavoro e sacrificio ... il campo non si zappa da solo e non basta neanche la sola volontà per zappare ci vuole una zappa e per amministrare ci vuole la politica che vi piaccia o no? condivisione, partecipazione, bilancio partecipato ... possiamo dirci tante belle parole ma dobbiamo entrare dentro capire e sforzarci di tirare fuori i mercanti dal tempio ... (ecco ora ho fatto anche il sermone con tanto di parabole ... mo piglio pure sky)

Su questo sono completamente d'accordo con te: io stesso sono entrato in un partito perchè ci credo, credo e voglio cercare di contribuire, nel mio piccolo, a cambiare le cose, e perchè ero stufo di lamentarmi e basta. E l'ho fatto perchè credo nell'ideale di quel partito, ossia la democrazia diretta.

(capisci quindi che prima mi ero espresso molto male

Ma se i Democratici Diretti (x esempio), come partito, approvassero un'iniziativa di cui non sono d'accordo, non per questo la farei mia per forza, contribuendo alla sua realizzazione. Semplicemente perchè la coerenza con i miei principi deve venire prima di ogni ideale politico, anche del migliore. 

Un caro saluto,

stefano

 


Baol - Fri 25/05/2007 or 15:02

Mi permetto di intervenire un po’ a modo mio, tanto è un discorso tra amici… non ho intenzione di replicare frase per frase, perdonatemi se magari andrò fuori tema o non sarò capace di addentrarmi nello specifico con la vostra precisione … insomma, io credo che ciascuna delle vostre posizioni sia interessante e contenga dei punti condivisibili. Quel che mi viene in mente leggendovi sono considerazioni forse un po’istintive, dettate anche dalla sensazione della pericolosità di alcuni assunti che ho potuto intravedere e in parte percepire nel quotidiano approccio con i giudizi espressi “dalla strada”… dove normalmente i comuni cittadini si confrontano, anche se a volte in poche battute negli incontri occasionali. In breve, mi sono spesso imbattuta nella tendenza ad un appiattimento delle posizioni, del genere “sono tutti uguali”, il che rappresenta il rischio di un qualunquismo e di un generalizzato disimpegno rispetto a quello che dovrebbe essere un costruttivo e sentito bisogno di approfondimento, e ancora ho percepito spesso una banalizzazione delle posizioni differenti, un tentativo di creare dei modelli stereotipati di destra e di sinistra basati su assunti decisamente demenziali e tutt’altro che calzanti con la realtà, il che sembrava finalizzato al tentativo, altrettanto negativo, di alimentare meramente uno scontro strumentale, totalmente privo del dibattito costruttivo necessario alla maturazione all’interno delle proprie posizioni (scontro probabilmente atto a rafforzare posizioni di controllo piuttosto che a creare una maggiore consapevolezza). Inoltre l’atteggiamento di coloro che indossano la casacca e a quel colore, o stendardo, giurano fedeltà sino a spingersi all'annullamento e ad una totale incapacità critica con la negazione dei più grossolani errori e nefandezze commessi, è altrettanto pericoloso dell’appiattimento di coloro che considerano tutti uguali. Appiattirsi su una posizione equivale a perdere la capacità di giudizio, così come negare le differenze equivale ad altrettanto appiattimento e perdita di discernimento. Le differenze di idee e di approccio con la realtà, che dalle stesse deriva, sono innegabili, così come è innegabile che all’interno dei partiti non ci si dovrebbe annullare sino a perdere la propria individualità e il proprio giudizio, nonché la capacità di essere propositivi e di portare contributi, o di essere critici e dissentire, in realtà più vivace è il dibattito più ritengo che all’interno di uno stesso ambito vi siano personalità e intelligenze che si misurano e confrontano, il che non guasta anzi… ovviamente partendo dal presupposto del rispetto reciproco. Altra cosa è scegliere comode posizioni di potere, soprattutto decidere di stare con chi ci sembra “vincente”, utile e in qualche maniera comodo, per quanto sia sbagliato. Atteggiamento alquanto diffuso.

Credo che più siano vive le idee e il senso delle stesse, più sia difficile divenire dei politicanti, probabilmente i mestieranti sono coloro che non possiedono ideali, ma al contrario si muovono bene in questo o quell’ambito secondo schemi di convenienza e logiche legate al consenso ed all’esercizio del potere, secondo queste logiche ciascun contenitore può divenire un partito, purché in grado di raccogliere consensi… al di là delle idee e delle contraddizioni, si possono vestire via via i panni di questo o quell’imbonitore e sostenere tutto e il contrario di tutto, così l’idea che questo o quello fa lo stesso, tanto non vi sono differenze, “so’ tutti uguali”, si fa strada e alimenta la perdita di discernimento, nessuno si sforzerà mai di capire quali sono le differenze se parte dal presupposto che non ve ne siano affatto.

Trovo giusto ritenere che alcuni temi di interesse nazionale abbiano in effetti poca rilevanza rispetto ad un ambito locale, dove non si è chiamati di fatto a prendere determinate decisioni ma piuttosto a risolvere situazioni legate ad una determinata realtà cittadina, insomma chi vuole spostare lo scontro su un piano politico nazionale e su una becera contrapposizione, banalizzando le questioni, commette un grave errore. Sicuramente le capacità individuali hanno sempre un peso, in ambito locale e nazionale, alcune idee di fondo restano valide per quanto riguarda l’approccio rispetto a determinate problematiche, nella visione delle stesse incide molto la propria formazione, ma ognuno conserva anche la propria individualità che a volte può rappresentare una maggiore risorsa, anche una capacità di apertura maggiore.

Il mio rapporto con la politica è quello di uno spettatore che cerca di capire quel che sta accadendo, per cercare al momento opportuno di compiere delle scelte consapevoli, il più possibile responsabili; probabilmente non ho i numeri necessari per dare sempre una corretta chiave di lettura e tutta l’esperienza utile ad interpretare tutto e subito… ma credo nella necessità di questo impegno e credo nelle differenze, non in quelle banalizzate con ironia nella canzone di Gaber  che si produce in una sequela di “Che cos’è la destra cos’è la sinistra…”, sono convinta che le differenze vi siano ma che vi siano anche moltissimi politicanti abituati a saltare di qua e di là in modo piuttosto incoerente, forse ingenerando ulteriore confusione, credo anche che ve ne siano altri capaci di portare avanti un dibattito con onestà intellettuale, capaci dunque di riconoscere le buone proposte anche quando provengano dalla parte opposta… insomma, ben vengano le differenze ed un sano dibattito tra posizioni opposte, mentre sarebbe il caso di smetterla con le prese di posizione per “partito preso” che si traducono in una ottusa fedeltà ad oltranza verso chi ha commesso palesi errori le cui conseguenze ricadono sulla collettività. Credo che l’alternanza sia comunque, in ambito locale come in ambito nazionale, la garanzia per una migliore democrazia. Contano le idee e contano le persone, perchè sono le persone capaci di tradire le idee…

Un caro saluto

Francesca

 


- Fri 25/05/2007 or 15:53

Cara Francesca,

la tua analisi è puntuale e precisa. Credo che meriti di essere portata a conoscenza di un numero di persone il più elevato possibile. Tuttavia, qualche appunto, per chiarezza, lo farei.

In tutti i post pubblicati non mi è parso di leggere che le questioni politiche nazionali e/o locali siano tra loro intercambiabili secondo una logica di schieramento partitico cieco. Voglio intendere che si è affermato, circa le scelte locali, che queste sono espressione di un sistema valoriale politico più esteso che si spinge sino all'intero territorio nazionale ove esiste una certo raccordo di visioni tra loro compatibili.

La visione politica di ciascuno conduce ad interpretare le situazioni secondo un proprio schema, una propria visione a cui vengono applicati filtri (in assoluta buona fede) che ne determinano le differenze a livello di approccio alla soluzione dei vari problemi e delle varie questioni. Perciò l'appartenenza ad un gruppo politico omogeneo conduce a visioni simili seppur mai uguali. In virtù di questo assunto nascono possibilità d'incontro tra personaggi politici dotati della giusta sensibilità per intravedere nelle visioni del politico "opposto" caratteri comuni.

Credo che solo per questo aspetto il tuo discorso vada aggiustato ... per il resto lo approvo così com'è.


renatosd - Fri 25/05/2007 or 16:00

E' molto bello quello che scrivi, anche per la forma, ma non è una novità per noi che ti conosciamo ...

parole misurate che centrano il cuore della discussione e delle tematiche che in modo più barbaro cercavo di spiegare ... ed hai giustamente sottolineato una serie di punti che per non tediare troppo e correre il rischio di perdermi in una lunga e prolissa analisi avevo trattato forse troppo sommessamente. Due di questi invece penso valga la pena sottolineare e sono contenuti nella medesima breve frase:

Baol ha scritto:

..... Appiattirsi su una posizione equivale a perdere la capacità di giudizio, così come negare le differenze equivale ad altrettanto appiattimento e perdita di discernimento....

e mi viene da fare due considerazioni:

- pensare che per trovare la soluzione di un problema, che pure esiste, sia conveniente, utile o addirittura necessario negare le differenze può rivelarsi disastroso e mi viene da fare l'esempio del femminismo che per risarcire un epocale storia di soprusi e tirannie del genere maschile, per un certo periodo storico, con impeto ed entusiasmo, ha portato avanti la tesi "dell'uguaglianza dei sessi e lo scimmiottamento del maschio" ... ma solo dopo attreverso la valorizzazione delle differenze si è messo in risalto e si è acquisita la piena e totale coscienza che il tema era invece la valorizzazione delle differenze e l'uguaglianza dei diritti ... ed è tutt'altra cosa. La differenza è la ricchezza ... differenza di idee, razze, religioni, sessi ecc ecc. non per niente le dittature, le religioni, il controllo delle coscienze ed il controllo del potere necessitano di omologazione, di barriere, steccati ... individuano "l'uomo nero" ... il diverso , lo denigrano, lo isolano e lo escludono dai processi in cui la partecipazione è un optional (o una chimera) quel che conta è l'adesione fedele ed incondizionata.

- l'essere in un partito non significa necessariamente appiattirsi su decisioni calate dall'alto ... vi sono processi democratici di discussione e di voto ... ci sono gli incontri, lo stare con la gente, i direttivi, i congressi, le mozioni e se non ci si riconosce più, non c'è nessun patto di sangue indissolubile .. si può cambiare percorso politico. Solitamente proprio chi entra in politica per altri scopi è più propenso a non alzare mai il braccino in senso di dissenso per agognare favoritismi e/o rendite di posizione. Proprio chi ha una visione distorta della politica tende ad entrarvi solo nel momento del bisogno alla ricerca di occasioni da cogliere nel paese della cuccagna.

Grazie Baol

renato malinconico

PS avevo promesso di non intervenire più per ora .... ma la lettera di francesca era troppo stimolante ... e poi era pur sempre la promessa di un politico  .


giucap - Sun 27/05/2007 or 08:06

Invece io trovo il messaggio di Francesca assolultamente inadeguato nella forma e nella sostanza!

Pensate cosa mi è toccato di scrivere per evitare che un eventuale lettore diabetico cadesse in coma da eccesso di post zuccherosi.

Tanto per mantenere il tono acido, trovo le precisazioni di Gianni e Renato ridondanti, in quanto gli stessi concetti sono già inclusi, anche se in altra forma, nelle belle (ahia!) parole di Francesca.

A meno che non ne abbia colto il senso, nel qual caso dovreste cominciare a preoccuparvi. A lavoro, quando c'è da esprimere in modo sintetico un concetto complesso, in genere sono messo nella lista dei "commentatori" perchè se riesco a capire io ... vuol dire che è a prova di stupido.

Vabbè, solo i politici intelligenti e in buona fede sanno riconoscere e a volte convergere sulle ragioni degli altri (quando ovviamente siano "giuste"), solo chi si dedica alla politica disinteressatamente e con passione non si appiattisce sulla posizione ufficiale del partito.

Però non sono tutte rose e fiori. I nostri amici sono iscritti ai rispettivi partiti, e se hanno anche partecipato alla vita interna devono averne viste delle belle.

Anche di recente mi sono posto, e ancora mi sto ponendo, il problema di una eventuale adesione ad un partito o movimento politico. Dato che in gioventù già feci (passato remoto) brevissimamente questa esperienza, per quella che mi sembrava una giusta causa poi miseramente fallita, ho più di qualche remora.

Uno dei problemi è l'autoreferenzialità (si può citare invece di supercalifragilistichespiralidoso quando non si sa cosa dire): si parla solo tra gente che più o meno sulle generali la vede allo stesso modo, per cui ci si va a dividere (non sempre disinteressatamente) su dettagli che al mondo esterno parrebbero assolutamente irrilevanti, fomentando quindi quel distacco dalla politica tanto lamentato.

L'altro problema è la disciplina di partito. In questo debbo dire che, generalmente parlando, il centrodetra è più bravo del centrosinistra. In senso positivo: non è pensabile che, se si arriva ad una decisione presa secondo gli strumenti democratici interni (quando esistono), prima ancora che sia resa pubblica i dissenzienti facciano sapere che non erano daccordo, che così non va, che si doveva fare cosà (dove cosà sono un numero di posizioni quasi pari al numero di dissenzienti e in alcuni casi, per miracolo, anche di più).

Però anche dover mandare giù il rospo di essere messo in minoranza e di dover poi rappresentare verso l'esterno una posizione che non si condivide non è piacevole.

Ecco allora che una persona "normale", che si pone il problema di non restare alla finestra ad aspettare l'evolversi (o involversi) degli eventi, ci pensa più di un po' prima di andarsi a cacciare in quello che ha tutte le sembianze e tutti i presupposti per rivelarsi un brutto guaio.

E aspiett' che chiove .... tanto l'aria s'ha da cagna'.

Un caro saluto

Giulio

 


Baol - Sun 27/05/2007 or 09:45

Vabbé su... lo zucchero fa ingrassare! Ma per una volta che mi stavo godendo in pace le mie caramelle, mi arrivi te con questo vasetto di yogurt scaduto...  ... !!!  Scherzi a parte, grazie a tutti, i contributi a questo forum sono molto interessanti e ben posti. Non vi dico quali sono i miei preferiti per evitare "coma diabetici"!

Un caro saluto

Francesca


- Sun 27/05/2007 or 20:10

OT qualche riflessione

Oggi al seggio (Via Cilea) ho incontrato miriadi di rapresentati di partito, candidati a diverso titolo e molti personaggi non candidati ma che fanno parte dell'elite imprenditorialpolitico della città, ho 44 anni da da 35 anni abitante a Latina da 26 votante. Mai vista una cosa del genere, casualmente erano quasi tutti della maggioranza che governa la città (ma credo che veramente sia casuale). Uscito ho attraversato la strada per andare a riprendere la macchina a largo Tartini, c'è un piccolo tratto di aiuola con delle panchine, erano sommerse dalle erbacce. Una riflessione mi è venuta da fare, c'è stata la chiusura della campagna elettorale, ci sono state delle feste a largo Tartini e nessuno cha abbia pensato di prendere un falcetto e tagliare quelle erbacce (li passano tante persone ogni giorno è proprio davanti la scuola). Ecco io avrei apprezzato di più un candidato che dopo averlo fatto scriveva  un cartello "Io non ho soldi per questa campagna elettorale dispendiosissima ma ho tagliato quest'erba ed ho fatto di più di quanti ci stanno governando da cinque anni" chissà forse lo avrei votato di qualunque schieramento fosse stato.


- Sun 27/05/2007 or 23:04

Caro Roccia,

ma facci il piacere! Il qualunquismo delle tue dichiarazioni è sconcertante. Vai a chiedere in giro chi ha preso sotto braccio le "povere vecchine" per portarle a votare. Prova a chiedere chi si è fatto il giro di tutti i seggi entrando fin dentro gli stessi (cosa peraltro vietata ai candidati. Vai, vai, vedrai che bella sorpresa potrai riceverne ... altro che esponenti della maggioranza).

Ti ripeto: ma facci il piacere!


- Mon 28/05/2007 or 10:57

mmmmhh.. excusatio non petita...attenzione: ad arrampicarsi sugli specchi si rischia di scivolare...perchè i cattivi comportamenti sono troppo diffusi..in ogni dove...e smettiamo di dare del qualunquista a chiunque non sia genuflesso!


- Mon 28/05/2007 or 12:30

dal de mauro

 

qua|lun|quì|sta
s.m. e f., agg.
1 s.m. e f. TS stor., polit., seguace del movimento dell’Uomo Qualunque
2 s.m. e f. CO estens., chi dimostra qualunquismo | agg., qualunquistico: atteggiamento q.

Il periodico

Il 27 dicembre 1944 viene fondato e diretto da Guglielmo Giannini un nuovo settimanale, battezzato L'Uomo qualunque. Il successo di questa pubblicazione si riscontra nelle tirature: dalle 25.000 del primo numero, si arriverà alle 850.000 del maggio del 1945. Lo scopo dell'ideatore era quello di dare voce alle opinioni dell'uomo della strada, contrario al regime dei partiti e ad ogni forma di statalizzazione. Fin dal primo numero la posizione del settimanale è chiara; contraria al fascismo, di cui condanna il centralismo decisionale, ma anche al comunismo e agli antifascisti di professione, accostati al primo fascismo per l'accento epurazionista dei primi anni del dopoguerra.

Poi nell'evoluzione che ebbe il movimento non  mi riconosco ma essere qualunquista però insomma non è male. Se poi Catania leggeva bene vedeva che ho riportato quello che ho visto se c'erano esponenti degli altri schieramenti come sicuramente è accaduto prima o dopo lo avrei scritto non ho visto vecchiette accompagnate, ma ti assicuro che nel mio piccolo in questi tre mesi di campagna elettorale ne ho viste e sentite di tutti i colori.

Magari eviterei di apostrofare le persone che non vi hanno offeso e che sono di una idea diversa dalla vostra e nemmeno asservita all'altra non ci si fa una bella figura.


- Mon 28/05/2007 or 13:44

Sapessi quante ne ho viste e sentite io davanti e dentro i seggi in questi giorni. Eppure non mi metto a dire "costui ha fatto" "questi altri non hanno fatto". Il fine della tua esternazione è ambiguo, ignoto ed assolutamente inutile se riportato solo per dovere di cronaca. Se, invece, è fatto di proposito risulta lesivo solo di una parte specifica.

Finché non dichiarerai perché hai riportato le tue impressioni, le ragioni vere, per me resta valida l'idea che mi son fatto sul tuo conto. Ad ogni modo è anche giusto che tu ti possa ribellare a questa mia visione; per questo hai agio di rispondermi smentendomi o ignorandomi ... fai un po' tu!


- Mon 28/05/2007 or 14:04

Francamente me ne infischio

 

della opinione che ti sei fatta di me, da queste quattro cose scritte su un portale, lesivo solo di una parte? Non credo io ho avuto da ridire a destra ed a sinistra ed anche al centro se c'è qualcosa che vedo che mi fa riflettere a volte lo esterno, a volte no, quello che ho scritto è riferito a tutti non ad una parte tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale, tutti i candidati. davanti a quella scuola poteva esserci chiunque. Se poi vuoi metterla sul piano personale non ci sto, non guardo ad una sola parte politica, non riguarda te e sinceramene credo che questa diatriba alle persone di questo sito non interessa, non rcercare altri significati reconditi alle cose che scrivo perchè non ci sono, mi dai troppa importanza se pensi che possa danneggiare un parte politica, c'è solo il pensiero di un uomo che cammina guarda, vede, pensa e a volte scrive. Anche altre persone guardano, vedono, pensano e scrivono cose opposte, ma non per questo mi permetto di apostrofarle in alcuna maniera o vado a ricercare significati reconditi.

Interessa che tutti siano liberi di esprimere con educazione e correttezza la propria opinione ed anche liberi di pensare quello che si vuole, a me interessa solo che chiunque verrà dopo o si confermerà si interessi dei bisogni della gente, cerchi di farci vivere un pò meglio in questi quartieri che hanno dovuto organizzarsi e cercare attraverso associazionismo e altre forme di riuscire ad ottenere cose di cui si aveva diritto a prescindere delle elezioni. Le idee politiche sono un'altra cosa qui si deve guardare alle persone.


Kla - Mon 28/05/2007 or 20:57

MUMBLE!!...MUMBLE!!!...

            SOB!!!!


anna - Mon 28/05/2007 or 22:41

Aggiungo alle cose dette solo il mio personale sconforto per il risultato elettorale che si sta prospettando. Comunque la pensiate credo che anche ai sostenitori del sindaco riconfermato facesse piacere pensare ad un possibile ballottaggio, se non altro per l'apporto positivo che la necessità di confronto porta in tutte le situazioni dialettiche.

Ma lo spoglio delle schede ci rivela che è stato tutto inutile, Latina è e resterà ancora per tanto tempo la città che non voglio vedere. E lo strapotere della parte vincente che suppongo ne deriverà è qualcosa che oltre ad amareggiarmi sinceramente mi fa anche un po' paura.

Non farò gli auguri ai vincitori nè ai suoi sostenitori. Continuerò a camminare al margine della strada, e al contrario di chi nei post precedenti rivendicava la necessità di un'appartenenza, mi viene proprio da dire... ma perchè mai.. e perchè qui.

Buonanotte a tutti.

Domani sarà .... lo stesso giorno. Che peccato!

Anna 



- Mon 28/05/2007 or 23:22

Cara Anna,

credo che tu ti stia sconfortando prima del tempo. Al di là della riconferma quasi assodata per il Sindaco Zaccheo, il dato politico che ne emerge per l'avanzamento di alcuni antagonisti deve far riflettere.

Credo che vada preso atto del fatto che il consenso dei cittadini non può essere un fatto assodato e che ciò deve significare un maggior impegno futuro. Spero che il fiato sul collo che alcuni candidati hanno fatto sul Sindaco uscente, senza comunque avvicinarsi minimamente, anche in sommatoria, alla percentuale raggiunta da questo, induca al giusto rispetto di chi non si è sentito ben rappresentato in questi anni ed ha votato per gli antagonisti.

Il proposito per riconquistare, oltre al consenso, un livello di benessere cittadino gradevole deve essere quello di lavorare sin dal primo giorno con maggior ardore ed ascoltando di più.

Con questo pensiero saluto la ormai vicina riconferma del Sindaco Zaccheo.

29/05/2007: Purtroppo al termine dello spoglio (113/115 sezioni) pare che la riconferma certa fino all'una di notte sia sfumata.


Kla - Tue 29/05/2007 or 02:03

MUMBLE!!........MUMBLE!!!........

........MUMBLE!!!...MUMBLE!!!....

.....GULP!!!!!!!!!!!!!!!!.............


giucap - Tue 29/05/2007 or 08:35

Cara Anna,

essendomi apertamente dichiarato per l'alternanza, quale che sia, ho provato anch'io sensazioni simili alle tue quando tutti unanimemente hanno dato per certa la conferma del sindaco al primo turno.

Poi le notizie della notte hanno riportato un minimo di sorriso, ma a questo punto da semplice tifoso, non proprio da persona razionale quale a volte mi illudo di essere.

Lo stesso sorriso da interista dopo Istanbul, la soddisfazione infantile degli sfottò del giorno dopo, ben sapendo che la conferma del sindaco è solo rimandata di due settimane.

Golia, se non sconfitto, è stato messo in difficoltà dal piccolo Davide, o meglio ce ne sono voluti due! 

Questo migliorerà l'approccio al governo della città, come dice (o meglio spera) Gianni?

Ho paura di no. Penso che ci aspetti una resa dei conti più aspra di quella che ci sarebbe stata con la vittoria al primo turno. L'emorragia del voto disgiunto, con Zaccheo che perde (fino ad ora) l'8,5% rispetto alla somma dei partiti che lo sostengono, potrebbe portare ad una lotta per l'attribuzione di assessorati, presidenze di commissioni e cadreghe varie che a confronto la già insostenibile situazione vissuta all'inizio del precedente mandato sembrerà una semplice scaramuccia amichevole.

E questo per i cittadini penso sia la cosa peggiore. Il pregio della legge elettorale per i Comuni è di attribuire chiaramente il timone di guida alla coalizione vincente. Ma se questa si unisce solo in campagna elettorale (per la verità in questo caso solo all'ultimo minuto) e subito dopo partono le guerre intestine che paralizzano le attività amministrative, chi volete che ne paghi il prezzo più alto se non i cittadini stessi?

Butto lì una scommessa: dopo i quattoridici anni già trascorsi di amministrazione di centrodestra, chi è disposto a puntare sulla soluzione del problema Consorzi entro i prossimi cinque anni?

Un ultimo pensiero su quanto espresso da Anna, solo per la precisione: non credo che i nostri amici si fossero espressi per la "necessità" di una appartenenza, quanto piuttosto per una opportunità. Hanno tutta la mia stima ed anche un po' di invidia, perché anch'io continuo a chiedermi "perché mai e perché qui" e non riuscendo a darmi una risposta resto a guardare, sentendomi però un po' complice di una situazione cittadina che non mi piace granché.

Un caro saluto

Giulio

 


- Tue 29/05/2007 or 13:08

Caro Giulio, giusto una precisazione:

il messaggio giunto dal corpo elettorale è quello di avere un governo della città più attento alle esigenze dei suoi abitanti. Raccogliere o meno questo messaggio non compete a me. Posso solo auspicare, per proseguire altri 15, 20, 30 anni a guidare l'attività amministrativa di Latina, che le best practies per il buon governo cittadino si realizzino concretamente.

Tuttavia devo rilevare (e la tua analisi lo sottolinea bene) che una certa parte politica della maggioranza sta attuando una prova di forza, attraverso un voto disgiunto subdolo ed ipocrita, volta ad ottenere poltrone invece di pensare al benessere della città.


giucap - Tue 29/05/2007 or 14:45

Caro Gianni

mi sembra che non ci siano differenze sostanziali con quanto ho scritto, in merito alla tua speranza. Non era certo mia intenzione farti carico della relativa realizzazione!

La mia sensazione però è confermata dalla tua frase finale: una certa "rabbia" c'è, perché qualcuno non ha giocato proprio pulito. Pensi che questo sentimento, che immagino diffuso, non abbia ripercussioni nel prossimo futuro?

Aggiungo un'ultima considerazione: dalle dinamiche elettorali della nostra città penso che per proseguirne la guida non ci sia bisogno di best practices, basta andare avanti così senza troppi scossoni. Evidentemente piace questo prodotto.

Ogni tanto mi meraviglio della scarsa propensione al cambiamento dei miei concittadini, ma poi mi rispondo: è la democrazia, bellezza (si fa per dire), e non è ancora uscito fuori un sistema migliore.

Un caro saluto

Giulio

 


Banzai - Fri 01/06/2007 or 08:49
Mi ricordo che quando ero piccolo, c'era un indovinello in cui
bisognava portare dall'altra parte del fiume in una sola barca, il
lupo, la capra e il cavolo, un massimo di due alla volta e solo due
viaggi, cercando di evitare che si mangiassero tra loro, sia in barca
che a riva...
 
L'esito di queste elezioni, mi ha fatto pensare a questo
indovinello... pensando a Zaccheo come il Lupo, a Mansutti la capra e
Cirilli il cavolo.
 
I Latinensi (me compreso) hanno traghettato i tre protagonisti della
politica nostrana dall'altra parte del fiume ma... sbagliando
completamente la scelta degli abbinamenti.
 
Questo ballottaggio infatti, ha fatto rimanere Cirilli solo come un
cavolo. Essendo di destra e nello stesso tempo acerrimo nemico di
Zaccheo, gli sarà impossibile schierarsi sia da una parte che
dall'altra;
 
Mansutti, la capra, è riuscito a arrivare al ballottaggio, ma con un
consenso talmente risicato che farà solamente buttare i nostri soldi
che utilizzeranno per organizzare le seconde votazioni del sindaco.
 
Zaccheo che vincerà sicuramente il ballottaggio, si troverà a fare i
conti con i numeri che lo danno nettamente inferiore a Forza
Italia, molti degli elettori "azzurri" hanno utilizzato il voto
disgiunto, dando la preferenza ad un loro consigliere e come sindaco
hanno votato Cirilli o Mansutti...
 
Se, per assurdo, Mansutti riesce a vincere il ballottaggio, avrà meno
consiglieri del centro destra, che ha totalizzato il 57,73% dei
consensi e quindi il "premio Maggioranza"... andrà all'opposizione!
(Che bordello)
 
Se, come prevedibile, vincerà Zaccheo, dovrà fare i conti con i
"compagnucci di merenda", a cui non potrà rifiutare tutte le loro
richieste, soprattutto il tanto ambito Assessorato all'Urbanistica,
Lavori Pubblici... ecc... (chissà perché? chiediamolo a Nasso e C.)
 
Se invece fosse stato Cirilli lo sfidante di Zaccheo, avrebbe avuto
serie probabilità di batterlo, perché gli elettori di sinistra e
sicuramente qualche forzista allergico a Vincenzone, avrebbero votato
per Cirilli con cui avrebbero aperto un tavolo di trattative per il
programma di lavoro, visto che hanno molte cose in comune come il
sociale e l'ambiente.
 
La grande dispersione di voti ha prodotto un "mostro" di risultato,
dove molti candidati che si erano presentati già cinque anni fa si
sono trovati dimezzate le aspettative di consensi, vedendosi
strappare i voti da emeriti sconosciuti chiamati a rimpizzare una
miriade di liste "inutili" spendendo inutilmente i soldi per la
campagna elettorale che ha visto troneggiare sempre le solite facce.
Se pensate che il mio fruttivendolo ha totalizzato 325 voti nella
terza circoscrizione, contro i 436 di Lazzaro, quarto consigliere
eletto nei DS...
 
Il "trombato" per eccellenza è senz'altro Vincenzo Bianchi, con i sui
347 voti... poco di più del fruttivendolo!
 
Credo comunque che nei prossimi giorni ne succederanno delle belle.
 
Buon ballottaggio a tutti
 
E vinca il peggiore! (tanto ormai il risultato è scontato)
 
Un abbraccio
 
Bruno

- Fri 01/06/2007 or 09:58
Banzai ha scritto:
... La grande dispersione di voti ha prodotto un "mostro" di risultato, ... che ha visto troneggiare sempre le solite facce.

Per quanto possa non piacermi (politicamente parlando) questa analisi di Bruno la trovo tremendamente precisa.

Un solo appunto, più che altro di forma: trovo non carino dire che "troneggiano le solite facce". E' vero che molti consiglieri sono stati riconfermati ma tra loro ci sono persone, sia a destra che a sinistra, che si sono veramente impegnate per i cittadini e che non hanno l'abitudine di "troneggiare" in quanto non si sentono dei Re.

Grazie.


- Fri 01/06/2007 or 11:53

1000000 di persone in Italia vivono o guadagnano di politica e che anche questa ha un costo elevato è assodato, sono costi della politica anche Acqualatina e Latina ambiente spero soltanto che la riduzione dei costi negli Enti Locali si abbia il tempo di attuarla

 

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/finanziaria_2007/slide/costi_politica.pdf

 

 


renatosd - Fri 01/06/2007 or 13:55

Allora ti segnalo l'ultimo intervento di Mussi da http://www.sinistra-democratica.it/dalla-stampa/interviste-349:

Rimpasto subito, dimezzare i ministri

di Riccardo Barenghi

«E' una sconfitta elettorale brutta e seria, un colpo durissimo per tutta l'Unione e il governo.  Al Nord e non solo al Nord.  Bisogna reagire subito, reagire con un colpo di reni».    
<Mussi, ministro dell'Università e Ricerca, nonché leader della Sinistra democratica che ha appena abbandonato i Ds, non fa sconti.

E quale sarebbe il colpo di reni?

«Non possiamo stare fermi sulle gambe come il pugile che ha appena preso un #CENSURA#tto in faccia.  Dobbiamo muoverci.  E allora io chiedo un'immediata riunione di tutta l'Unione, insomma un vertice di maggioranza che lanci un forte messaggio al Paese».

Di messaggi ne parlano tutti i leader tutti i giorni, il suo quale sarebbe?

«Il mio è molto, molto concreto. propongo una ristrutturazione del governo, un vero e proprio rimpasto.  Ma con l'obiettivo di ridurre drasticamente il numero di ministri e sottosegretari.  Una pletora da vergognarsi mentre in Francia Sarkozy ha formato un esecutivo di 15 ministri, con dentro sette donne.  Questo è il modello che dobbiamo seguire.  Ma subito».

E lei sarebbe disposto a lasciare il suo ministero?

«Assolutamente sì, sono a disposizione.  Il lavoro che faccio mi piace, ma bisogna che ognuno di noi si metta in gioco se vogliamo reagire».

E questo sul piano dell'immagine, invece sulla sostanza politica cosa cambierebbe?

«Intanto si tratta di un'immagine piuttosto sostanziosa.  In ogni caso, mi pare che il governo abbia i motori fermi, trova grandi difficoltà a tenere aperto il dialogo con la società, a sollevare consensi e energie.  Penso allora che dovremmo cambiare radicalmente la linea di politica economica e sociale.  Contrastando la povertà, sostenendo il lavoro in tutte le sue forme (gli operai hanno salari da fame e i giovani sono tutti precari, ancor di più le donne), spingere sull'innovazione, cioè scuola, ricerca, tecnologia, e riformare la politica, dai suoi costi alla legge elettorale».

Lei parla di cambiamento radicale della politica economica, in altre parole il ministro Padoa-Schioppa deve lasciare?

«Io penso che lui abbia fatto un eccellente lavoro per risanare il bilancio del Paese, è la cosa migliore del nostro governo.  Ma non si può restare piantati a custodire il tesoretto, è un esercizio deprimente.  Il bilancio risanato non è un feticcio che sta lì e tutti lo guardiamo incantati.  Serve a fare altro, aiutare il lavoro, l'impresa, risarcire chi ha di meno, investire sulla formazione...  Dopo di che io non faccio questioni di uomini e di nomi, parlo di scelte politiche da compiere.  E che devono essere molto diverse da quelle compiute finora».

A proposito di scelte e di uomini, il premier Prodi nell'intervista di ieri a «Repubblica» accusa gli alleati di non lasciarlo governare e avverte: o decido io o me ne vado.

«Questa sua sfida agli alleati mi turba.  Il braccio di ferro non mi pare fertile, piuttosto cerchiamo di ritrovare una coesione ridefinendo il Programma, il Progetto che oggi non sono affatto chiari.  Io non so chi abbia impedito a Prodi di decidere, ma penso che per evitare mille voci che si sovrappongono dopo aver preso le decisioni, ne occorrono cento che parlino prima di prenderle, le decisioni.  Non esistono governi monocolore a voce unica, neanche negli Stati Uniti.  Governare significa comunque governare il pluralismo».

A proposito di pluralismo, lei e i suoi compagni ex diessini, abbandonata l'avventura del Partito democratico, avete già stampato 150 mila tessere della vostra Sinistra democratica.  Dica la verità: volete fare un altro partito?

«Premetto che i risultati elettorali ci danno ragione, il nascente Partito democratico proprio non attira.  Anzi perde.  Ma a me un altro Partito proprio non interessa, vogliamo misurare la nostra forza - e i primi segnali, anche elettorali, sono piuttosto incoraggianti - con l'obiettivo di unire la sinistra radicale.  Il vertice di domani (31.05.07, ndr) con Giordano, Pecoraro Scanio e Diliberto serve intanto a mettere giù un'agenda di questioni, soprattutto sociali, sulle quali muoversi uniti.  Ma il mio progetto è di arrivare a un'aggregazione di queste forze e di altre, penso anche ai socialisti di Boselli, che possa presentarsi insieme agli elettori già alle amministrative dell'anno prossimo».

31 Maggio 2007


Kla - Fri 01/06/2007 or 21:49

Certo che di gente in giro a cercar consensi ultimamente se ne vede tanta. Gente che non prende neanche 40 voti e ancora ha il coraggio di parlare per difendere i fannulloni della Politica che pensano solo al loro potere personale.

Sto osservando che la Politica ancora non ha assunto il ruolo che meriterebbe e che possa permettere i cittadini comuni di essere gli unici referenti.

Assistiamo ad una svalutazione continua della Politica in favore di interessi di bottega e di intrighi di partiti vecchi, nuovi e previsti che allontanano e dividono i cittadini che sempre più sfiduciati smettono anche di andare a votare.

Cari concittadini, lo spezzatino è servito e sta ancora fumando. Non preoccupatevi se si potrà raffreddare, vedrete ci sarà sempre qualche tirapiedi di potente pronto a far fumo per illuderci che sia ancora caldo per poterlo mangiare (votare).

 

Salutoni


- Sat 02/06/2007 or 07:34

Siccome il sottoscritto, come risulta pubblicamente ha preso (ufficialmente) 37 voti ... ed evito di produrmi in commenti e/o giustificazioni che non devo a nessuno ... ritengo di essere il destinatario del messaggio di Claudio. Vuoi anche per la circostanza che nel mio precedente post ho la "colpa" di aver puntualizzato che qualche consigliere uscente e riconfermato (sia di destra che di sinistra) si è comunque impegnato per la cittadinanza.

Ora, essere qualificato o "vagamente" associato ad un tirapiedi è oltremodo offensivo e denota un atteggiamento persecutorio ingiustificato per la sua pregiudizialità. Se Claudio ritiene di avere delle questioni personali in sospeso con il sottoscritto che venga a parlarmene di persona altrimenti dica a chi si riferisce con la frase "Gente che non prende neanche 40 voti".


renatosd - Sat 02/06/2007 or 08:04
Banzai ha scritto:
E vinca il peggiore! (tanto ormai il risultato è scontato)
Bruno

cito Bruno e mi ricollego alla proposta di Pennacchi:

Si è detto che Cirilli rappresenta il nuovo, che la sua proposta politica ha dato una sferzata alla classe politica di questa città, che la sua proposta ha rappresentato un'onda rivoluzionaria e se per rivoluzionario intendiamo quel movimento di idee ed azioni che comporta un profondo mutamento delle percezioni e delle conseguenti azioni della classe politica, c'è del vero ... ma allora perchè Cirilli rientra così miseramente tra i ranghi?

Perchè, se la sua proposta non si cura delle ideologie e degli schieramenti tradizionali, ha paura di porre delle condizioni a Mansutti sui programmi e non sostiene una reale proposta di reale cambiamento del governo di questa città?

di cosa ha paura Cirilli, che il proprio elettorato non lo segua? ma lui, se veramente rappresenta una novità, dovrebbe andare dritto e farsi seguire, non inchinarsi alle vecchie logiche guardando i tabulati dei consensi ...

Chi non sceglie comunque fa una scelta!!!

Mi spiace ma se Cirilli non prende posizione avalla e favorisce la scelta per Zaccheo e così vanifica la portata della sua onda tsunami.

Cirilli dovrebbe guardare avanti e non girarsi indietro per piazzare bandierine sui terreni conquistati (leggasi consiglio comunale), magari o peggio, tirato per la giacchetta da Storace ...

renato malinconico 


Kla - Sat 02/06/2007 or 08:10

Le mie affermazioni sono di carattere generale.

E' pieno di persone che hanno preso meno di 40 voti. E' anche e soprattutto sul numero elevato di queste persone che faccio la mia riflessione.

Le mie considerazioni non fanno riferimento a nessuno in particolare. Come detto più volte (in altri "post" e "notizie") non ho alcuna intenzione di intraprendere discussioni  o dispute di carattere personale. Nell'eventualità di continuare a discutere su questo post, lo farò volentieri se non ci si inoltra in questioni di carattere personale con nomi e cognomi.

Proprio perchè non intendo contribuire alla svalutazione della Politica riaffermo quanto già detto:

Assistiamo ad una svalutazione continua della Politica in favore di interessi di bottega e di intrighi di partiti vecchi, nuovi e previsti che allontanano e dividono i cittadini che sempre più sfiduciati smettono anche di andare a votare.

 


- Sat 02/06/2007 or 10:47

Claudio, non avevo dubbi che avresti risposto in questo modo sottraendoti, come al solito, alle tue responsabilità. Come di consueto getti il sasso e ritrai la mano!

Ci sono centinaia, migliaia di persone che hanno avuto meno di 40 voti, come dici tu, ma non mi risulta che abbiano scritto su questo forum specifico ... quindi!

Una volta tanto abbia l'ardore di esporti in prima persona ... o forse questo è l'atteggiamento tipico dei nativi di (località autocensurata su richiesta dell'interessato)? Mi risultava che i (è stato rimosso, per autocensura, un sostantivo riferito ad una popolazione autoctona di una particolare regione italiana. Pur non essendo la frase riferibile ad alcuno in particolare ma ritenendo che potesse dar fastidio all'interessato il sostantivo è stato rimosso) fossero persone temerarie ... ma forse mi sbagliavo.


Kla - Sat 02/06/2007 or 11:31

Mi rivolgo esclusivamente ma pubblicamente al Direttore di questo portale facendo presente che mi riservo di utilizzare i dati contenuti nel post delle ore 12:47 di oggi 02/06/07 sia nei confronti del sito stesso se non prenderà gli opportuni provvedimenti (più precisamente chiedo la cancellazione dal sudetto post dei miei dati personali e la verifica che nessuno estermo allo staff tecnico possa attingere a miei dati riservati) sia nei confronti di chi approfittando di questo sito si è permesso di pubblicare senza la mia autorizzazione dati miei personali sul mio luogo di nascita non forniti a lui da me, quindi occorrerà anche accertare le fonti di informazione dei miei dati personali.

Non è possibile accettare il continuo tentativo dell'utente Gianni 73 ex www.social  che più volte offende la mia persona e continua ad invitarmi a dispute personali che non posso accettare dal momento che sto cercando di osservare le regole imposte dall'essere iscritto a questo portale.

OLTRETTUTTO io non faccio riferimento a nessun utente che scrive nel portale quando parlo di persone che hanno preso meno di 40 voti, quindi la mia osservazine resta ed è di carattere generale, che nessuno si permetta di mettermi in bocca cose che non ho detto.

L'utente Gianni 73 era già iscritto in  passato con il nome www.social ed era stato cancellato per simili riprovevoloi atteggiamenti,

Pubblico di seguito la lettera del Direttore del portale in  proposito:

Cari Vicini,
è mio dovere informarvi che a seguito di continue e-mail ricevute dall'utente www.social considerate da me calunniose oltre che nei miei confronti anche in quelli di tutto lo staff di
www.q4q5.it, ho ritenuto opportuno cancellare detta utenza.



Vi ricordo, infatti, che all'atto della registrazione al portale
www.q4q5.it, uno dei possibili motivi di cancellazione di una utenza è proprio la calunnia.

Ovviamente in qualità di direttore unico proprietario di questo sito mi assumo tutte le responsabilità di questa scelta, anche se immagino che la stessa potrebbe non essere condivisa da tutti.

A tal fine e per correttezza nei confronti di ognuno di voi, voglio però chiarire le motivazioni che mi hanno spinto a prendere questa drastica decisione:

questo sito nasce nell'intento di migliorare i nostri quartieri e non di perderci in polemiche sterili ed atti di accusa l'uno con l'altro che servono invece a favorire le persone che frequentano ambienti che normalmente combattiamo.

Registrarsi al sito
www.q4q5.it non è un obbligo, ne come sapete è richiesto nulla se non il rispetto delle parti ed un minimo di buon senso e di educazione nel formulare ogni opinione, e viene normalmente autrizzata anche se contraria alle idee del sottoscritto o a quelle dello staff.

A volte ho espresso da libero cittadino le mie opinioni su determinati argomenti e mi sono dichiarato contrario ad altre, ma non per questo ho negato la possibilità a qualcuno di ribattere.

Non nego che in qualche caso ho chiesto, privatamente, di moderare i toni e i termini, prima ancora di pubblicare alcuni commenti, ma poi ho sempre lasciato la scelta di pubblicarli o meno a chi li formulava.

In un anno e mezzo di lavoro (che però non ho mai considerato tale) ho ricevuto attestati di stima personali e diretti allo staff in un'altissima percentuale, proprio per aver dato spazio a tutti, indipendentemente dalle idee politiche di ognuno e sono certo che le stesse mi sono state inviate spontaneamente.

Come sapete, non sono alla ricerca di consensi personali, perchè non è mio interesse candidarmi o assumere cariche politiche di alcun genere (repetita juvant) ma non nascondo il piacere di sentirmi apprezzato per l'idea di aver creato questo sito e per aver impegnato tanto del mio tempo a farlo crescere, al punto che oggi viene considerato (e non sono io a dirlo) uno dei siti più frequentati e vivaci della provincia di Latina).

Insiema a tutti voi stiamo facendo un grande lavoro ed in altre zone di Latina la gente ci considera tra i cittadini più attivi di questa città.

Qualche risultato, anche se limitatamente alle nostre possibilità, comincia comunque ad arrivare, ma sono certo che il meglio deve ancora venire.

Nonostante tutto ciò a qualcuno evidentemente abbiamo dato troppo fastidio e quindi cerca continuamente di screditarci gettando fango sul sottoscritto e sullo staff del nostro sito.

Questo non posso permetterlo e visto che aprire un sito internet oggi è ancora possibile per tutti, lascio che queste persone se ne facciano uno tutto loro, nel quale potranno fare ciò che vorranno ma dal quale non credo arriverà mai nessun contributo per la causa dei nostri quartieri.

Perdonatemi la lungaggine.

Ferdinando Cedrone


- Sat 02/06/2007 or 11:45

Ma che fai ... chiami "aiuto"? ... Mah! Poi quale disputa personale? Ti ho solo detto che se tu hai problemi personali con me puoi venirmene a parlare di persona. Forse è la tua prevenzione nei miei confronti che ti fa pensare a dispute personali ... non si sa di che genere!

Riguardo le offese, poi, quando ti avrei offeso? La tua genericità è talmente tipica da non stupirmi affatto. Quanto al passato: ometti di far menzione della pubblica ammenda da me fatta. Tuttavia quando vengo "velatamente" (ma neanche troppo) chiamato "portaborse", "tirapiedi" o similare dato il mio profondo orgoglio rispondo con la mia caratteriale irruenza. Se non vuoi incorrere in ciò allora evita di essere ambiguo nei commenti.

Quanto ai tuoi dati personali: ma davvero sei nativo di (località autocensurata su richiesta dell'interessato)? Io l'ho buttata lì! C'ho azzeccato? Che mito! Comunque sappi che esistono elenchi pubblici accessibili a tutti ... tipo le "liste elettorali".

Bye Bye

Su richiesta di Claudio Ennas ho provveduto personalmente a cancellare la sua località di nascita da me indovinata


Kla - Sat 02/06/2007 or 12:14

RITORNO AL POST RICORDANDO A TUTTI CHE LE MIE AFFERMAZIONI SONO E CONTINUANO AD ESSERE DI CARATTERE GENERALE. 

Sto osservando che la Politica ancora non ha assunto il ruolo che meriterebbe e che possa permettere i cittadini comuni di essere gli unici referenti.

Assistiamo ad una svalutazione continua della Politica in favore di interessi di bottega e di intrighi di partiti vecchi, nuovi e previsti che allontanano e dividono i cittadini che sempre più sfiduciati smettono anche di andare a votare.

Cari concittadini, lo spezzatino è servito e sta ancora fumando. Non preoccupatevi se si potrà raffreddare, vedrete ci sarà sempre qualche tirapiedi di potente pronto a far fumo per illuderci che sia ancora caldo per poterlo mangiare (votare).

Salutoni

 

P.S.

Nulla di personale con chi in modo improprio continua ad utilizzare miei  dati personali senza autorizzazione ma spero solo che si renda conto che è la cosa più vile che si possa fare. Affermare poi di averlo indovinato in qualche modo .... ma a chi vuole prendere in giro? .. Con me non attacca. Chiedo al Direttore del sito di far cancellare il mio luogo di nascita dai post. Io non ho autorizzato nessuno a pubblicarli. Grazie per la cortesia.

 

 


- Sat 02/06/2007 or 12:39

Io non prendo in giro nessuno più di quanto non lo faccia tu dicendo "LE MIE AFFERMAZIONI SONO E CONTINUANO AD ESSERE DI CARATTERE GENERALE".

Punto e basta! Qualunque altra provocazione la rigetterò senza più risposta.

Bye bye


Kla - Sat 02/06/2007 or 12:42

RITORNO AL POST RICORDANDO A TUTTI CHE LE MIE AFFERMAZIONI SONO E CONTINUANO AD ESSERE DI CARATTERE GENERALE. 

Sto osservando che la Politica ancora non ha assunto il ruolo che meriterebbe e che possa permettere i cittadini comuni di essere gli unici referenti.

Assistiamo ad una svalutazione continua della Politica in favore di interessi di bottega e di intrighi di partiti vecchi, nuovi e previsti che allontanano e dividono i cittadini che sempre più sfiduciati smettono anche di andare a votare.

Cari concittadini, lo spezzatino è servito e sta ancora fumando. Non preoccupatevi se si potrà raffreddare, vedrete ci sarà sempre qualche tirapiedi di potente pronto a far fumo per illuderci che sia ancora caldo per poterlo mangiare (votare).

Salutoni

 

PS Esistono ancora dei riferimenti NON AUTORIZZATI sul mio luogo/terra di nascita nei post precedenti che non sono ancora stati cancellati chiedo alla Direzione del Portale ed allo staff tecnico di intervenire per la cancellazione.

 


Freddy - Sat 02/06/2007 or 22:24

A volte ho l'impressione di non riuscire a trasmettere le reali motivazioni per le quali circa due anni fa, ho pensato e fatto realizzare questo sito. Sembra quindi sia arrivato il momento di riprovarci sia a beneficio di tutti coloro che si sono registrati da poco tempo, sia per quanti continuano a vedere questo portale anche come un mezzo per risolvere vicende personali.

Sono tornato questa sera da una giornata passata con la mia famiglia, cosa che non facevo da diversi giorni (mesi) per dedicare anima e corpo a questo sito.

Con un certo stupore, mi accorgo che ho rischiato di essere denunciato da persone che frequentano questo sito da tempo e che mi hanno più volte dichiarato la loro stima. Persone che ho ritenuto e ritengo ancora AMICI. Il motivo ? : non mi ero immediatamente accorto che erano stati pubblicati alcuni dati personali.

Ragazzi.......così non ci siamo !

Ho moglie e figli e nessuna intenzione di avere problemi con la giustizia.

Non ho nemmeno intenzione di passare 24 su 24 davanti davanti al mio PC, ne posso immaginare di lasciare completamente incontrollato il sito stesso. Credo che la libertà, offerta solamente agli utenti registrati, di replicare attraverso i POST nei Forum, non debba e non possa essere scambiata con la libertà di compiere azioni scorrette nei confronti di altri utenti. Più volte ho chiesto a tutti coloro che non riescono a fare un ragionamento senza scadere nella polemica personale, di proseguire l'eventuale discussione (se ne hanno voglia) attraverso le e-mail personali, possibilità offerta a tutti gli utenti registrati, attraverso il sistema di e-mail interne (PM).

Ora però, mi sono un pò stancato di non essere ascoltato, quindi da questo momento, mio malgrado, sarò estremamente più rigido con tutti coloro che non rispetteranno queste banalissime e semplicissime regole.

Il portale www.q4q5.it sta raggiungendo livelli di popolarità inaspettati, credo sia diventato uno strumento di dialogo libero e indipendente come pochi, non lascerò che per colpa di pochi tutto questo possa essere vanificato.

Chiedo quindi a queste persone, alle quali ho più volte dimostarto la mia totale disponibilità, di cambiare atteggiamento e pensare a questo sito come un mezzo per costruire, non come un mezzo per distruggere.

Questo è l'obiettivo del sito, migliorare i nostri quartieri, non buttare giù dalla torre colui che ci è più antipatico. Ciò, vale anche per tutti coloro che ultimamente possono aver pensato che da questo sito possa partire la campagna a favore di una parte politica contro l'altra. Non è così !..............il nostro intento (o almeno il mio) è solo far lavorare meglio e di più, chi governa questa città e questi quartieri, denunciare le inefficienze, la cattiva amministrazione ma al tempo stesso, collaborare con chi dimostra di essere all'altezza della situazione, indipendentemente dall'appartenenza politica.

Proviamo tutti a guardare più lontano............queste elezioni passeranno, qualcuno vincerà, qualcun'altro perderà, poi magari accadrà il contrario, i sindaci, i consiglieri, gli assessori, cambieranno, ma la nostra città e i nostri quartieri saranno sempre lì, ed è a quelli che io penso, è per quelli che io, e spero tutti noi, stiamo lavorando........o no ?

E' legittimo, anzi direi necessario, che ognuno di noi partecipi per una parte politica e per il proprio candidato, nessuno vi chiede di essere apolitici, non ho mai creduto nell'affermazione : "tanto sono tutti uguali", ma da qui a tapparsi gli occhi e le orecchie e giudicare ogni cosa a senso unico (con la solità unità di misura: destra /sinistra...destra/sinistra........e uffa !!!) ce n'è di strada.

Nulla di personale con nessuno, naturalmente, ma a Klà e Gianni 73, ai quali, senza alcuna ipocrisia, questo post è particolarmente dedicato (ma non solo a loro) , chiedo di mettere da parte ogni rancore e di riversare le proprie intelligenze ( facoltà che non vi manca ), per trovare il coraggio di cambiare impostazione e modalità d'uso di questo sito.

Grazie a tutti per la collaborazione !

Freddy

 

 

 


Kla - Sat 02/06/2007 or 23:52
 Citazione di Freddy

Nulla di personale con nessuno, naturalmente, ma a Klà e Gianni 73, ai quali, senza alcuna ipocrisia, questo post è particolarmente dedicato (ma non solo a loro) , chiedo di mettere da parte ogni rancore e di riversare le proprie intelligenze ( facoltà che non vi manca ), per trovare il coraggio di cambiare impostazione e modalità d'uso di questo sito.

 

Caro Freddy,

visto che mi metti sullo stesso piano della persona che ha leso la  mia privacy e mi inviti a cambiare impostazione d'uso di questo sito, anch’io senza ipocrisia ti scrivo che ciò che mi è capitato oggi in questo sito è un pò più grave di “proprie intelligenze mal riversate” ( cito le tue parole ), io non devo “trovare coraggio di cambiare impostazione e modalità d'uso di questo sito”. Sto già facendo così, il problema e che spesso vengo attaccato da alcuni militanti politici che  appena trovano qualcuno che non la pensa esattamente come loro non ti pongono come avversario ma come nemico da azzittire. In questi casi cerco di difendermi cercando di evitare scontri diretti e invitando l’interlocutore a ritornare sull’argomento trattato nel post abbandonando sfide personali. Basta rileggere alcuni post per trovare questa impostazione che credo sia in regola con le linee guida che ogni utente di questo sito deve avere.

 

Nel caso specifico oggi sono state pubblicate nel sito delle mie generalità senza che io ne avessi dato preventiva autorizzazione da una persona senza scrupoli e non so a quali secondi fini, se non quelli di cercare di intimidirmi per azzittirmi. Non so dove questa persona abbia sottratto i miei dati personali, ciò resta da verificare (per esempio potrebbero essere stati presi dalla raccolta firme per “manifesto selvaggio” che io ho firmato e di cui questa persona era uno dei promotori).

 Naturalmente tu Freddy non hai alcuna responsabilità sull’accaduto. 

Ciò che un  po’ mi è dispiaciuto, e da te non me l’aspettavo,  è l’avermi messo sullo stesso piano della persona che non  ascoltando il mio invito a non metterla per l’ennesima volta sul personale e di continuare l’argomento del post, non solo non mi dava retta ma  in tutta risposta  ha leso la mia privacy pubblicando miei dati anagrafici senza autorizzazione.

  

Con inalterata stima ti saluto.

                   Kla


- Sun 03/06/2007 or 09:02

Caro Freddy,

per la stima che ti ho riconosciuto in più di un'occasione accetto le tue critiche come l'ho fatto in passato. Non ho intenzione di essere la "pietra dello scandolo"; molto sinceramente se di provocazioni personali si è trattato, a ben leggere i post, sono stato io il destinatario di un attacco indiscriminato e vile che aveva la sola finalità di mettermi il baglio con umiliazioni allusive che miravano a sminuire la possibile autorevolezza della mia parola (ad esempio con frasi del tipo: "persone che non prendono nemmeno 40 voti hanno il coraggio pure di parlare" oppure "politicanti, tirapiedi, portaborse")

La viltà dell'allusione è così subdola da non consentire una risposta diretta ma è talmente efficace da infangare l'immagine altrui. Se mi consenti, io sono un professionista, so di essere dotato di una buona intelligenza, ma soprattutto sono una persona e quindi non posso sopportare impunemente questo genere di attacchi personali che considero tali a ragion veduta e non per "mania di persecuzione".

Comunque, visto che il Sig. Claudio Ennas ritiene di dover rispondere al tuo post continuando a fare affermazioni ed insinuazioni infamanti nei miei confronti invece di esprimere un cauto e rispettoso silenzio per il tuo sfogo che è legittimo data la tua figura direttiva nonché per il fatto che effettivamente ci siamo lasciati prendere un po' la mano da una evidente questione personale, ti chiedo pubblicamente di cancellare la mia utenza così da dirimere la controvesia attuale nonché le eventuali future.

Ti ringrazio ancora per la pazienza e la stima che mi hai dimostrato in diverse occasioni e saluto tutti cordialmente.


Freddy - Sun 03/06/2007 or 09:45

Cari Gianni e Klà, prima di ricorrere alla cancellazione di una utenza (quella di Gianni), faccio un ultimo appello alla vostra onestà intelletuale...........................mi risulta difficile accettare passivamente questa situazione, quindi vi invito ancora una volta a chiarire privatamente le vostre posizioni. Qui non ci sono e non ci devono essere NEMICI, magari avversari, persone che la pensano diversamente sui temi della politica etc, ma arrivare a chiedere di essere cancellati da un sito per il quale in modi diversi avete dato molto, a me senra veramente troppo.

Più volte ho incalzato Gianni nel cercare di fargli abbandonare la sua propensione a buttarla sul personale (credo Gianni questo lo riconosca), al tempo stesso Egli in qualità di persona facente parte di una posizione politica francamente meno rappresentata su questo sito, è spesso stato attaccato direttamente o con sottointesi, sinceramente poco simpatici.

Credo quindi che come al solito, la verità stia nel mezzo e per questo motivo ritengo necessario un periodo di riflessione, al fine di recuperare la serenità necessaria per proseguire in questa avventura.

Siamo qui per costruire, non dimenticatelo mai.

Gianni se me lo consenti, NON cancellerò la tua utenza (anche perchè al posto del tuo NICK NAME) apparirebbe uno squallido "ANONIMO")....nella speranza però tu voglia tornare sui tuoi passi ed accettare con l'onestà intellettuale che ti contraddistingue, di tornare a dibattere senza più cadere nella volontà di scadere nella polemica personale.

A te Claudio , chiedo invece di continuare ad utilizzare questo sito nella massima libertà di pensiero, ma con maggiore attenzione ad evitare frasi o affermazioni eccessivamente provocatorie, cosa che con altrettanta onestà intellettuale non potrài non riconoscere.

A voi la scelta.

Freddy


anna - Sun 03/06/2007 or 09:56

Spero che Freddy non decida di raccogliere l'invito di Gianni e che nessuno in questa occasione venga cancellato dal sito, tantomeno penso che Claudio (scusami se non conoscendoti personalmente pretendo di sapere cosa ti auguri) ne ricaverebbe una qualunque duratura soddisfazione.

Penso che ci sentiremmo tutti un po' perdenti, se qualcuno se ne andasse, accomunati senza speranza all'esercito di politici incapaci  di dialogo del nostro bel parlamento.

Credo che il richiamo di Freddy sia sufficiente a ristabilire l'attenzione verso i presupposti iniziali per cui credo sia nato questo spazio e a ricordare l'importanza di andare avanti mettendo da parte quello che ogni tanto del nostro carattere sembra prendere la parte peggiore.

Le intemperanze sono deprecabili ma anche lo specchio della nostra umanità. Siamo noi stessi nel bene e nel male, chi prima e chi dopo. Guardiamola positivamente questa cosa e ripartiamo.

Le epurazioni lasciamole fuori, fanno parte di una storia che nessuno di noi, destra, sinistra, vuole veramente.

Anna


Baol - Sun 03/06/2007 or 10:37
Sono d'accordo con Anna. Che nessuno si cancelli, per carità!!! 

Kla - Sun 03/06/2007 or 11:06

Signori e signore, si tergiversa e vedo che si perde di vista il motivo per cui personalmente posso aver perso la pazienza.

Qualcuno iscritto (poteva essere chiunque) a questo sito, in modo improprio ha pubblicato nel sito delle mie genreralità senza la mia preventiva autorizzazione e queste sono state visibili per molto tempo.

QUESTO E' IL FATTO CHE IO RITENGO OFFENSIVO e l'avrei ritenuto offensivo se fosse capitato anche a qualche altro utente.  Avrei voluto vedere voi al posto mio.

Per quanto rigarda il fatto che io in  questo sito apostroferei con epiteti o sopranomi questa persona direttamente non mi risulta.

Chiunque può rileggerre tutti i post dove si inserisce l'utente Gianni 73 ex www.social per constatare che non ho mai direttamente appostrofato questa persona ma che lui si è sempre autoattriibuito mie affermazioni nonostante lo avessi smentito più volte ricordandogli in tutti i post che il mio era un discorso di CARATTERE GENERALE e che non volevo inoltrarmi in dispute personali pubblicamente.

Ci sono poi altre considerazioni più serie  relativamente all'uso improprio di miei dati personali in questo sito che altri valuteranno per me.

Con questo CHIUDO con la goduria di altri che per un pò avranno raggiunto il loro obiettivo.

SALUTONI

 


Freddy - Sun 03/06/2007 or 12:48

Caro Klà, credo che a questo punto le mie scuse (a te inviate privatamente) per non essermi accorto subito della pubblicazione dei tuoi dati personali, non siano servite. Se ritieni di voler andare avanti non posso fermarti.

Ti ricordo però che all'atto della sottoscrizione su questo portale, ogni utente si assume la responsabilità delle proprie affermazioni, e solo in caso di offesa o danni materiali arrecati ad altri, il sottoscritto è autorizzato alla cancellazione dell'utenza. Se Gianni non avesse provveduto da solo a cancellare i tuoi dati, non avrei esitato a chiudere la sua utenza, ma visto che l'ha fatto, ho ritenuto opportuno soprassedere. Se però tu ritieni che il danno a te arrecato, nelle ore di permanenza dei tuoi dati personali su questo sito, siano stati così importanti, cancellerò, su tua richiesta, l'utenza di Gianni73.

Non posso però esimermi dal fare la seguente considerazione:

ogni tanto amettere qualche errore non può far altro che aumentare la stima degl'altri.

Credo che in questa brutta vicenda ognuno di noi,  chi più chi meno,  dovrebbe ammettere di aver commesso qualche errore. Io lo ammetto, avrei dovuto intervenire prima, bloccando il forum in questione.

Freddy

p.s.  rinnovo le mie personali scuse (questa volta lo faccio pubblicamente) per non essermi accorto della publicazione di alcuni dati personali di Klà.

 


Kla - Sun 03/06/2007 or 14:10

Freddy, corre l'obbligo di risponderti ancora pubblicamente avendomi fatto una domanda diretta.

Inanzi tutto ti ringrazio per aver recepito i veri motivi che mi hanno fatto perdere la calma.

Non devi fare nulla più di quanto fino ad ora tu abbia fatto. Sottolineo che fai già tanto, ci mancherebbe altro che ti mettessi a fare il guardiano del sito 24 ore su 24, oltrettutto è umanamente impossibile. Ben altri devono imparare a prendersi le proprie  responsabilità e mi auguro che questa occasione sia utile se non altro a questo.

Relativamente all'uso improprio di miei dati personali in questo sito, altri valuteranno per me.

Questa volta chiudo davvero, proseguiremo eventualmente il ragionamento privatamente, per non annoiare ulteriormente nessuno.

Chi si aspettava che mi assentassi dal SITO, avrà raggiunto il suo scopo per un pò.

 


- Sun 03/06/2007 or 14:26

 

Con tutto questo "maschile"  ambaradam, ci siamo dimenticati tutti che ieri era il 2 Giugno, Festa della Repubblica.......O quantomeno, nessuno di noi vi ha fatto cenno sul portale....altrochè concordia!


- Sun 03/06/2007 or 14:51

Caro Freddy ed utenti tutti,

rinnovo la mia richiesta di cancellazione che, quindi, non può essere più ignorata.

Il continuo fare allusivo, tipico del Sig. Claudio Ennas, mi induce a rinunciare alla pacifica prosecuzione delle discussioni su questo portale. Leggendo gli ultimi post della persona in questione tutti potranno accorgersi del suo fare subdolo con il quale rivolge, velatamente, ora insulti ora minacce. Un esempio: dire "altri valuteranno per me", riferito alla circostanza della presunta pubblicazione di dati ad egli riferibili e ritenuti offensivi (??? saranno contenti i suoi ex-concittadini), dà facilmente ad intendere che potrebbe volersi rivolgere ad un legale (oppure vuole l'appoggio solo degli altri utenti?).

Chiudo riportando alcuni passi del suo penultimo post:

omissis … Per quanto riguarda il fatto che io in  questo sito apostroferei con epiteti o sopranomi questa persona direttamente non mi risulta. Chiunque può rileggere tutti i post dove si inserisce l'utente Gianni 73 ex www.social per constatare che non ho mai direttamente appostrofato questa persona ma che lui si è sempre autoattribuito mie affermazioni nonostante lo avessi smentito più volte ricordandogli in tutti i post che il mio era un discorso di CARATTERE GENERALE e che non volevo inoltrarmi in dispute personali pubblicamente.

Il grassetto sottolineato è opera mia per mettere in evidenza, a chi abbia un po' di dimestichezza con gli strumenti di psicologia applicata, che la persona in questione non si accorge nemmeno di ammettere implicitamente di aver apostrofato e insultato il sottoscritto. Il fatto che non l'abbia fatto esplicitamente ne determina solo la sua qualificazione come persona.

Come ebbi a dire: "La viltà dell'allusione è così subdola da non consentire una risposta diretta ma è talmente efficace da infangare l'immagine altrui."

Porgo un saluto a tutti augurandomi che questo portale possa continuare a perseguire i fini che si è posto.


giucap - Sun 03/06/2007 or 15:54

Concordo con chi già si è espresso contro ogni cancellazione, che considero una perdita per tutti.

Dato però che Gianni c'arifà (come diciamo noi a Poggibonsi) con la sua richiesta, lo vorrei invitare a prendere in considerazione la possibilità di seguire la seguente strada: una moratoria di messaggi incrociati, anche solo di allusioni, tra lui e Klà.

Se non funziona, avrà tutto il tempo di pretendere la cancellazione, come è nel suo pieno diritto, ma prima di arrivare ad una soluzione così definitiva mi sembra opportuno provare a mettere da parte le dispute personali, che in fin dei conti possono essere considerate poca cosa rispetto alla pluralità degli utenti.

Naturalmete la cosa potrebbe funzionare solo con la contemporanea adesione di Klà alla moratoria, cosa che spero vorrà formalizzare senza indugio.

Cerchiamo di vedere la diversità come ricchezza e di far seguire ai nobili principi anche piccoli fatti di civile convivenza!

Scusate se mi sono intromesso, ma penso che anche questi siano fatti miei, in qualità di utente del sito.

Potete anche mandarmi a quel paese, tanto non mi offendo ('tacci vostri!)

GRAZIE

Giulio

 

 


Freddy - Sun 03/06/2007 or 20:34

Caro Giulio, ti ringrazio per questo tuo ennesimo tentativo di conciliazione ma a questo punto ritengo opportuno dar seguito alla legittima richiesta di Gianni.

Sono veramente dispiaciuto per la sua scelta e altresì convinto che tutti noi perderemo (almeno per il momento) una persona che in un modo o nell'altro ha stimolato tante discussioni.

Sono stato molto polemico con Gianni in passato, fino ad arrivare alla sua cancellazione quando ancora il suo nick name era www.social . Dopo una pacifica chiacchierata a quattrocchi, riuscimmo però a trovare un punto d'incontro nel quale stabilimmo quali fossero le reali motivazioni che ci avevano portato allo scontro totale.

Da quel momento i nostri rapporti sono decisamente migliorati e anche se spesso  ho continuato a non condividere alcune sue affermazioni, e anche i modi con i quali erano espressi, ho ritenuto opportuno dar spazio ad una persona che la pensava spesso diversamente dalla maggior parte degli altri utenti, gli ho quindi chiesto, tramite messaggi privati, di non scadere in polemiche personali e, con tutta onestà,  devo dire che in molti casi vi è riuscito, mentre in altri no.

Ognuno di noi ha il proprio carattere, cosicchè ho creduto di dar tempo a Gianni per cambiare alcuni suoi comportamente non sempre facilmente condivisibili.

IL prezzo da pagare per un mezzo qual'è internet, la mancanza di alcuni fondamentali elementi della comunicazione (la postura, la voce, il tono, lo sguardo etc etc), non ha certo giovato ad una persona come Gianni che non si offenderà se definisco troppo istintiva.

Mi auguro quindi che presto rientrerà sui sui passi e deciderà di tornare a registrarsi, magari con un nuovo nick name, nella speranza non vorrà farlo per spirito di vendetta nei confronti di qualcuno (questo non credo sia da lui) ma semplicemente per riprendere, magari con maggiore attenzione alle regole comportamentali e più in generale al buon senso, a dialogare con tutti noi che in un modo o nell'altro abbiamo imparato ad apprezzare le sue caratteristiche positive.

Detto questo, con profondo rammarico, do seguito alla seconda richiesta di Gianni73 e provvedo alla sua cancellazione.

Arrivederci Gianni e grazie dei tuoi numerosi contributi.

Ferdinando Cedrone


- Sun 03/06/2007 or 22:01
Ci si può cancellare da soli mandando una mail e non fare sceneggiate tutto questo è cominciato in coincidenza delle elezioni e finito al termine di esse (ormai i giochi secondo me sono fatti)

giucap - Mon 04/06/2007 or 09:21

Carissimi tutti,

questa vicenda non si è chiusa troppo bene, ma a questo punto probabilmente non c'erano altre alternative. Peccato.

Ieri ho ricevuto un messaggio "privato" di Kla in risposta al mio invito. Purtroppo l'ho letto solo ora a giochi già chiusi.

Mi ha scritto direttamente in quanto aveva già deciso di prendersi una piccola pausa. In questa decisione i problemi con Gianni sono stati solo una concausa.

Può succedere che, quando ci rivolgiamo a persone che conosciamo assai poco, senza saperlo possiamo andare ad urtare nervi scoperti per cause a noi completamente ignote.

Proprio per questo, e per il fatto che i messaggi sono pubblici, dovremmo sempre porre la massima attenzione in ciò che scriviamo e a come lo scriviamo.

Chissà che da un male (la cancellazione di Gianni) non possa nascere un bene. Certo non vorrei che Gianni fungesse da capro espiatorio, altrimenti ho paura che potranno verificarsi altre situazioni incresciose come questa.

Un caro saluto

Giulio

 

 


enzo1950 - Mon 04/06/2007 or 11:19

Per Kla,

Caro Claudio consentimi di esprimerti tutta la mia totale e incondizionata solidarietà.

Eppure a Freddy qualche mese fà, l'ho invitato ad intervenire nei confronti di www.social e successivamente come Gianni73. Per come stava cambiando il Sito, degenerando, in seguito all' atteggiamento avuto da questa persona continuativamente. Aimè devo costatare che da parte di Freddy, non c'è stata nessun intervento.

Ho avuto l'impressione, a campagna elettorale ormai quasi esaurita, che con l'assidua presenza di Gianni73 sul Sito,riempendo a dismisura quasi tutti gli spazi del Sito stesso, di articoli, considerazioni e riflessioni sue e, dopo che si era schierato politicamente per una parte, che lo facesse unicamente per farsi conoscere nei nostri quartieri e di farsi una bella campagna Elettorale a spese del Sito.

Claudio, ripensaci e ritorna insieme a noi.

Con molta simpatia. Vincenzo Borrelli


Stevejo - Mon 04/06/2007 or 12:29

Ciao a tutti,

 ho letto solo oggi quanto è successo, e me ne dispiace veramente.

Premettendo che anche a me, al posto di Kla, avrebbe dato fastidio veder pubblicati i miei dati personali, devo però dire che io stesso, a volte, mi sono lasciato andare in polemiche private e sterili, anche con lo stesso Gianni, quanlche volta, non lo nascondo, iniziate proprio da me.

E mi sono quandi reso conto di essere andato spesso contro lo spirito del sito stesso e del forum.

Approfitto quindi di questa occasione, per fare le mie scuse a tutto lo Staff, e a tutti gli utenti, se in qualche occasione mi è capitato di lasciarmi andare in polemiche sterili su cose che esulano (o contarddicono addirittura) lo spirito di questo portale. E cercherò, in futuro, di evitare sul nascere polemice simili.

E vorrei poi anche io, senza voler andare contro le loro decisioni prese (e sono sicuro anche sofferte), invitare Kla e Gianni a ritornare sui loro passi, magari non subito se non lo riterranno opportuno, ma presto.

Un caro saluto a tutti,

stefano 


giucap - Mon 04/06/2007 or 12:49

Scusate se già torno a rompere, ma leggendo i post di Enzo e Stefano mi è venuto il dubbio di aver fatto casino.

Gianni ha chiesto e ottenuto la cancellazione in qualità di utente.

Claudio si è solo preso una breve pausa, senza alcuna cancellazione, quindi magari domani torna ad imperversare.

Come diceva quello, "solo per la precisione".

Bye


xmanz - Mon 04/06/2007 or 20:47

GRAZIE

stasera mi sono divertito troppo


Kla - Mon 04/06/2007 or 21:10
xmanz ha scritto:

GRAZIE

stasera mi sono divertito troppo

 

Se permetti riterrei sconveniente  e non simpatico ridere sulle disgrazie altrui.

Eppure mi era piaciuta molto la tua cordiale franchezza di quando parlavi di busti di bronzo, statuine e fede.

 Con simpatia

   Kla

          


Freddy - Mon 04/06/2007 or 22:52

Io direi di mettere un punto a questa situazione. Ringrazio davvero tutte le persone che hanno voluto esprimere la loro solidarietà a Gianni 73 e a Klà, perchè in tal modo hanno reso meno amara questa vicenda. Direi però di evitare ulteriori commenti, soprattutto nei confronti di chi in questo momento non può replicare (non mi sembra molto elegante). Invito Enzo 1950 a riflettere sul fatto che il sottoscritto aveva tempo fa, già cancellato l'utenza di Gianni (allora www.social), ma da quando egli stesso si è iscritto con una nuova utenza (Gianni73) non ho mai trovato delle reali motivazioni per chiudere nuovamente la sua utenza. Ho sempre cercato di dare spazio a tutti in questo sito, continuerò su questa strada anche a costo di farmi qualche nemico. Ora però chiudiamo veramente questo capitolo e riprendiamo a vivere tutti più serenamente le potenzialità di questo portale. Sono certo che Claudio e Gianni, se ne avranno voglia, torneranno entrambe a frequentarlo (Klà mi sembra l'abbia già fatto). A tutti ricordo che in qualche parte di questo sito, esiste un post sulla "Tolleranza", forse è il caso di riprenderlo in considerazione.

Freddy


michfabi - Tue 05/06/2007 or 03:37

Vorrei riprendere uno dei punti di riflessione - l'ultimo intervento di RenatoSD (già RenatoDS).

Non trascuro però di esprimere anche la mia posizione sulla triste vicenda di Gianni73: tra i tanti forum animati in queste settimane di campagna elettorale, è evidente che il titolo del presente, apparentemente generico, ha sollecitato "qualche riflessione" sull'evento elettorale e stili scomposti che si sono allontanati da un confronto sereno... fino a dimenticarsi l'oggettività delle cose - lo abbiamo rilevato in più forum, non nascondiamocelo. Per chiudere questa parentesi, per semplicità allineo la mia visione a quello di Vincenzo Borrelli, espressa qualche post fa.

Riprendo la riflessione di Renato. Negli ultimi tre giorni ho deciso di confrontarmi con alcuni candidati della lista Cirilli. Renato, ti confermo che c'è un certo imbarazzo da parte loro perché Storace rappresenta un leggero quasi lontano (ma ora non più) fulmine a ciel sereno - senza dimenticare quanto sia inquietante per noi (!).

Un 22% che sconquassa gli equilibri in tutti i partiti della città e in entrambi le coalizioni... ora rispunta il protagonista di nefandezze che gli ultimi cinque anni precedenti a Marrazzo ci hanno consegnato un'attenzione penosa nei confronti di Latina! Ma stiamo scherzando? Sono oggettive le sporcaccionate fatte da Storace in campagna elettorale e anche prima... 

Fabrizio Cirilli deve essere chiaro, come è chiaro che il suo 22% non sia farina del suo sacco: è fortemente la raccolta - sapientemente intercettata - dello scontento maturato in tutte le sacche di rappresentanza a cui i partiti di tutti gli schieramenti non hanno risposto, spesso non hanno voluto rispondere (es. Consorzi di urbanizzazione nelle nostre zone, ma non solo).

Dopo il voto, mi sono riletto i programmi di Mansutti e Cirilli: mi spiegate quali aspetti sono così crucialmente diversi che non consentono in questo momento di incontrarsi, fare convergenza di impegno e rappresentanza sentita e responsabile verso la città? Per il bene della città di cui vuole veramente rappresentarla nello sviluppo che aspettiamo da anni. Questa decisione di incontro non c'entra nulla con la campagna elettorale. Il 26 maggio la campagna elettorale è finita: ora abbiamo un altro appuntamento completamente diverso.

Quando Cirilli afferma di non essere stato contattato in tempo utile, ma vogliamo chiamare con il vero nome un atteggiamento di questo genere? E' come se facessi una corsa tra 8-9 gareggianti... e mentre la corsa è al termine, il secondo prende "a cavalluccio" il terzo!!!

Non ci facciamo abbindolare da giochetti tattici che in un ballottaggio di questo genere non sono ammissibili. Se i dati di domenica scorsa dicono che Zaccheo è stato sfiduciato - ha perso più del 20% di consensi ricevuti 5 anni fa - tanti credevano in lui - ora hanno detto no, dopo 5 anni della sua amministrazione. I rappresentanti dei partiti della sua coalizione lo hanno sfiduciato: quando afferma in TV che lui ha un consiglio con 25 elementi dalla sua parte dice un'altra falsità: abbiamo sentito o ci hanno riferito - lo hanno riportato parecchi giornali - di tanti consiglieri confermati che hanno apertamente preso le distanze da Zaccheo e hanno dato libertà di voto sul candidato sindaco. 

In questo momento, la città non è governata dai partiti: l'ultimo voto ha riportato in evidenza una serie di soggetti - alcuni veramente inquietanti - che un forte progetto di sviluppo della città non potrà non vederli d'accordo a sostenerli, in visioni ed intese certamente più larghe di quelle che grettamente si fanno ricondurre ai loghetti raccolti per la campagna elettorale.

Domenica prossima non ci saranno loghetti di partiti da crocettare. Ci sono due persone, due visioni molto diverse, radicalmente impostate diversamente.

L'astensione di candidati sindaco a non prendere posizioni, o addirittura a non imporre punti programmatici inderogabili, una volta che hanno raccolto anche solo 500 voti (quindi nessuno deve ritenersi esonerato) non è ammissibile!

Altrimenti, vedo solo arrivismo e senso di irresponsabilità, che deve essere stigmatizzata.

Grazie. Michele Fabietti

 

Renato Malinconico ha scritto: 

cito Bruno e mi ricollego alla proposta di Pennacchi:

Si è detto che Cirilli rappresenta il nuovo, che la sua proposta politica ha dato una sferzata alla classe politica di questa città, che la sua proposta ha rappresentato un'onda rivoluzionaria e se per rivoluzionario intendiamo quel movimento di idee ed azioni che comporta un profondo mutamento delle percezioni e delle conseguenti azioni della classe politica, c'è del vero ... ma allora perchè Cirilli rientra così miseramente tra i ranghi?

Perchè, se la sua proposta non si cura delle ideologie e degli schieramenti tradizionali, ha paura di porre delle condizioni a Mansutti sui programmi e non sostiene una reale proposta di reale cambiamento del governo di questa città?

di cosa ha paura Cirilli, che il proprio elettorato non lo segua? ma lui, se veramente rappresenta una novità, dovrebbe andare dritto e farsi seguire, non inchinarsi alle vecchie logiche guardando i tabulati dei consensi ...

Chi non sceglie comunque fa una scelta!!!

Mi spiace ma se Cirilli non prende posizione avalla e favorisce la scelta per Zaccheo e così vanifica la portata della sua onda tsunami.

Cirilli dovrebbe guardare avanti e non girarsi indietro per piazzare bandierine sui terreni conquistati (leggasi consiglio comunale), magari o peggio, tirato per la giacchetta da Storace ...

renato malinconico 


- Wed 06/06/2007 or 08:57
[ot] Solo una piccola cosa interventi molto lunghi diventano di difficile lettura, tutto interessanta ma magari essere coincisi è meglio.

xmanz - Wed 06/06/2007 or 10:52

Caro Kla, se vuoi scrivermi privatamente a [Indirizzo email protetto, entra per vederlo] avrò modo di spiegarti.

 

Ciao


Kla - Wed 06/06/2007 or 11:12

xmanz, se mi vuoi contattare, puoi usare la messaggistica prevista fra utenti del sito.

Ti ho appena inviato un messaggio con questo sistema,  aprilo in messaggi in arrivo a destra della home page.

Troverai anche le istruzioni per rispondermi.

 

grazie

Salutoni


- Thu 07/06/2007 or 19:34
Il Sindaco uscente dà forfait all'ultimo confronto con Mansutti per problemi di salute (in effetti stare seduti a rispondere può essere faticoso..), ma sa già che domani  starà in gran forma per  passeggiare per i nostri quartieri in compagnia di Fini (o anche di Alemanno?)...  E oggi pomeriggio sono rispuntati operai e mezzi per dare un'altra "leccatina" di asfalto su viale Pierluigi da Palestrina, forse per non turbare gli ospiti con lo spettacolo di un asfalto sconnesso o evitare scossoni alla precaria schiena del Sindaco......Speriamo che arrivi presto il momento in cui i cittadini decideranno di farsi trattare da adulti!

enzo1950 - Fri 08/06/2007 or 11:00

Sono d'accordo con Antonella.

Aggiungendo che i cittadini di Latina sono già diventati adulti, non confermando al primo turno l'elezione di Zaccheo.

Basta fare quest'ultimo sforzo, Domenica 10 e Lunedi 11, nell'andare a votare tutti, per il nostro nuovo Sindaco Mansutti.

Ricordate che basta poco per cambiare molto!

Corriamo con fiducia nelle cabine alettorali a dare il nostro assenso al nuovo Sindaco di Latina Maurizio Mansutti. 

Vincenzo Borrelli


davide - Fri 08/06/2007 or 12:42

Non votate per questi censura che vi hanno amministrato finora!! Non votate per questi falsi fascisti! Non votate per questi traditori della bonifica e di Littoria! Se tornasse Mussolini li fucirebbe ad uno ad uno!! Non votate per questi traditori che hanno fatto costruire palazzi a 7 piani a borgo Podgora e negli altri borghi!! Non votate per questi traditori che hanno fatto fare enormi speculazioni edilizie, pagate a caro prezzo dalle generazioni future, che si avranno sulle spalle mutui per i prossimi 40 anni, come ha detto il sen. Calvi! Non votate per questi che favoriscono un oligopolio di costruttori che tiene altissimi i prezzi delle case, e che non hanno fatto realizzare una casa popolare, ma anzi hanno messo a presidente dell'Ater fino al 2005 un costruttore di FI!

Non votate per costoro che pensano solo al cemento, e si disinteressano delle altre attività produttive, l'agricoltura, l'industria ecc. che sono in difficoltà... Non sono mai andati in una fabbrica ad appoggiare gli operai in una vertenza! Non hanno mai ridotto tasse e balzelli sulle imprese in difficoltà...

Per finire, non votate questi censura!

DAVIDE

Il seguente post di Davide, è stato reso invisibile (non cancellato) affinchè lo stesso potrà esprimere le sue stesse idee utilizzando terminologie meno offensive e lesisive della dignità altrui. (non dovrà far altro che evidenziare la parte bianca e cambiare colore, ad es. Nero)

Non posso permettere a nessuno di infangare con termini non degni di questo portale, qualsiasi persona.

Mi scuso con tutti coloro che hanno potuto leggere le affermazioni di Davide, nel periodo precedente questa particolare forma di censura.

Non ho cancellato completamente il messaggio di Davide, perchè voglio dargli la possibilità di riformularlo eliminando completamente tutti i termini e le frasi offensive. Inoltre se lo cancellassi completamente, il successivi post di Renato non avrebbe motivo di esistere.

In ultimo ricordo a Davide che se riprova a scrivere frasi di quel genere sarò costretto a cancellare definitivamente la sua utenza.

x Renato:  con estrema franchezza, sarebbe stato gradito, un commento alle parole di Davide che se pur evidedenziava ciò che condividevi, prendeva distanza dai modi in cui lo stesso si esprimeva. Anche se non eri obbligato a farlo, da te, me lo sarei aspettato.

x tutti:............... comincio ad essere stanco di passare giornate fuori casa nel timore che qualcuno scriva qualcosa che viola le regole accettate all'atto della registrazione. Se qualcuno intende farmi passare dei guai (magari sto dando fastidio ) lo ringrazio a nome di tutti coloro che ritengono il nostro portale un' ancora di salvezza per tante persone che in questo modo si sentono più libere.

ferdinando cedrone


renatosd - Fri 08/06/2007 or 13:44

Caro Davide

non finirai mai di stupirmi ... in mezzo a tutte le cose che dici, condite di mussolini, fucilazioni e criminali, hai toccato i nodi politici fondanti che dimostrano da soli l'incapacità di 20 anni di amministrazione, un'incapacità così abnorme da farci rimpiangere Redi (chi l'avrebbe mai detto????).

Edilizia economica e popolare - Agricoltura e Industria

detto così può sembrare banale ma sta tutto li .... e non mi si venga a dire che nei programmi e in quanto fatto in passato vi sia un solo straccio, non dico di intervento, ma di semplice proposta concreta che riguardi uno dei tre temi fondamentali che diceva Davide ....

Ma la speranza è che se ci arriva un cittadino semplice, infervorato, ma un poco poco attento come Davide, allora lo possono capire tutti che è necessario cambiare ... ma cambiare davvero.

Poi logicamente dovremo continuare a vigilare che questi temi si affrontino una volta per tutte ... ma io sono fiducioso.

renato malinconico


Vincenzo - Fri 08/06/2007 or 15:07

Più che riflessioni mi sembra una vera e propria campagna elettorale senza regole !

Vota TIZIO e non CAIO

Questo, a mio parere è un utilizzo SELVAGGIO del sito,  al pari dei manifesti.


anna - Fri 08/06/2007 or 17:26

Non avrei mai pensato, fino a qualche tempo fa, che trovandomi affine alle idee di RenatoDs che a sua volta si sente in questo rarissimo caso affine alle idee di Davide, oggi mi sarei trovata totalmente in imbarazzo a leggere la civile protesta di Vincenzo, il quale pur difendendo idee esattamente all'opposto delle mie, ha sempre dato prova di misura e rispetto (almeno per quel che ho letto fino ad oggi)

Mi devo preoccupare? o il disturbo gastrico che lo spettacolo della sinistra mi procura a livello nazionale (il cielo ce ne scampi!!!) sta forse inducendomi ad una metamorfosi lenta e inesorabile tale dal modificare il senso del gusto e dell'olfatto a tal punto da sentire nausea e disgusto per la classe che ci governa?

Ahimè, dovrò correre seriamente ai ripari! che letture mi consigliate simpatici vicini e vicine?

Anna


giucap - Fri 08/06/2007 or 17:34

X Anna: il bugiardino della citrosodina. Ho cominciato a farne uso massiccio.

X Vincenzo: forse la recente propaganda non è proprio elegante, ma il sito ne ha ospitata tanta altra, non sempre palese.

Personalmente sono contrario a qualsiasi forma di censura che non sia quella dettata a ciascuno dal proprio buon senso. Paragonare però un paio di messaggi su un sito allo scempio fatto in tutta la città, e non ancora rimediato, mi pare sinceramente eccessivo.

Un caro saluto

Giulio

 


Vincenzo - Fri 08/06/2007 or 18:13

Caro Giulio, anch'io, come certamente avrai notato sono contrario a qualsiasi forma di censura. Infatti non mi è passato,  neanche per l'anticamera del cervello di censurare qualcuno e qualcosa.   

Alcuni mesi fa sono stato aggredito per aver semplicemente comunicato la mia intenzione di candidarmi alle prossime elezioni in qualità di consigliere circoscrizionale (senza comunicare la lista di appartenenza) e, di tempo ne è passato poco da allora. 

Oggi senza problemi e,  a caratteri cubitali si invita a votare il "Tizio" di turno.

Questo non lo accetto.

Concordo col fatto che il paragone indicato sia eccessivo ma, concorderai che a questo punto devono essere dettate delle regole ovvero:  NON DEVE ESSERE FATTA CAMPAGNA ELETTORALE !! (non deve essere pronunciata, pardon scritta, la parola VOTA)

Anche perchè, essendoci dei precedenti chiunque è autorizzato ad invitare a votare il proprio "Sempronio" 

Saluti

 

 

 

 

 


davide - Fri 08/06/2007 or 19:57

Caro Freddy, mi supisco del fatto che come uno alza un pò i toni scatta la censura. Evitentemente la definizione da me attribuita a questi amministratori, non va bene! Potresti suggerirmi un termine equivalente? Ma perchè come vanno chiamati costoro, che hanno devastato il territorio con le colate di cemento?

Quà loro fanno i danni, e poi il delinquente è chi li chiama col nome appropriato!

Hai addirittura censurato la parola "barbari"!!!

Riecco il messaggio:

Non votate per questi signori che vi hanno amministrato finora!! Non votate per questi falsi fascisti! Non votate per questi traditori della bonifica e di Littoria! Se tornasse Mussolini li fucilerebbe ad uno ad uno!! Non votate per questi traditori che hanno fatto costruire palazzi a 7 piani a borgo Podgora e negli altri borghi!! Non votate per questi traditori che hanno fatto fare enormi speculazioni edilizie, pagate a caro prezzo dalle generazioni future, che si avranno sulle spalle mutui per i prossimi 40 anni, come ha detto il sen. Calvi! Non votate per questi che favoriscono un oligopolio di costruttori che tiene altissimi i prezzi delle case, e che non hanno fatto realizzare una casa popolare, ma anzi hanno messo a presidente dell'Ater fino al 2005 un costruttore!

Non votate per costoro che pensano solo al cemento, e si disinteressano delle altre attività produttive, l'agricoltura, l'industria ecc. che sono in difficoltà... Non sono mai andati in una fabbrica ad appoggiare gli operai in una vertenza! Non hanno mai ridotto tasse e balzelli sulle imprese in difficoltà... Dicevano una cosa e ne facevano esattamente il contrario! 

Come ho detto in altri post in cui trattavo della chiusura della Tetrapak, gli amministratori di LAtina se sono disinteressati, c'è voluto l'intervento del prefetto per far mettere attorno ad un tavolo sindaco, e consiglieri regionali....

Per non parlare poi di altre crisi, come la Pfizer, la Bristol, la Janssen, la Mistral, la Dublo ecc. in cui non ho mai sentito un assesore o un consigliere (neanche d'opposizione!!) dibattere di questi gravi problemi......

5 anni a parlare di opere irrealistiche che non partivano mai, 5 anni a parlare solo di acqua e monnezza, monnezza e acqua..... 5 anni in cui la manutenzione della città, delle aree verdi, delle piazze ecc. è andata a puttane, nonostante vi fosse un'assessore preposto a fare questo, ma che si vedeva solo per inaugurare le rotonde! 5 anni di tasse alle stelle, 5 anni di abusivismi edilizi non contrastati, nonostante il procuratore Mancini ha detto più volte al Comune che bisognava demolire 250 immobili al Lido di Latina, che hanno sentenze definitive di demolizione... 5 anni a sfasciare e rifare sempre i soliti marciapiedi, non mettendo mai mano ad altri che è dal 32 che hanno bisogno di essere rifatti... 5 anni di scientifico abbattimento delle alberature stradali e degli eucalipti!

Un appello agli elettori di Latina, non votate questi incapaci! Fermate questa dissennatezza che è a Palazzo! La città ha bisogno di un governo sano! 

DAVIDE


Freddy - Fri 08/06/2007 or 20:32

Rispondo prima a Vincenzo:

è vero, forse ho sbagliato in più di qualche occasione a far passare termini e frasi troppo propagandistiche. In quest'ultimo periodo, però, gestire questo portale è stato veramente difficile. Avrei dovuto passare ore ed ore a controllare ogni messaggio, cesurare, spiegare al censurato il motivo della censura, poi attendere la replica, quindi replicare a mia volta ........insomma,,,,,,qualche ora con i miei figli "me la volete fa passà !!!!"

Sto esagerando ovviamente, però credetemi, non ho voluto questo sito per passare il tempo a fare l'arbitro. Vorrei occuparmi di questioni più importanti, organizzare insieme allo staff e all'associazione di cui sono il vice presidente, nuove iniziative.

Credo che i nostri vicini si aspettano questo, non voglio deluderli.

Mi farebbe piacere che ognuno di voi passasse un serata con me e si rendesse conto di quanto tempo invece (quasi quotidianamente)  perdo a derimere i comportamenti scorretti di alcuni utenti.

Aiutatemi, vi prego !

Rispondo ora a Davide:

non ti stupire, è il minimo che possa fare di fronte ad affermazioni da querela !

freddy

 

 


Vincenzo - Fri 08/06/2007 or 21:34

Tranquillo Freddy, ormai anche questa tornata elettorale è alla conclusione e finalmente possiamo dedicare il nostro "poco" tempo a disposizione per la crescita del nostro quartiere.

Facciamo la pulizia del Parco (seconda edizione) e subito dopo organizziamo quell'incontro che ti ho accennato con i Consiglieri Circoscrizionali.

Saluti e Buonanotte

 

 


- Sat 09/06/2007 or 11:54

 

anna ha scritto  ..... dovrò correre seriamente ai ripari! che letture mi consigliate simpatici vicini e vicine?

Anche se in ritardo, vorrei suggerire ad Anna, di provare a curare i suoi ultimi malesseri (...ma dev'essere una virosi!) con "l'omeopatia": se non l'ha già letto, suggerisco "La casta", di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, edito da Rizzoli......con preghiera, questa volta a tutti, di regalarne una copia agli "amici" con l'ambizione della "politica", agli amici degli amici e così via.......


Baol - Sat 09/06/2007 or 12:46

Accidenti! Adesso finiamo per cadere nella sindrome da censura, ovvero nel misurare tutto con chissà quale metro, perché ovviamente ciascuno ne può vantare uno migliore, il suo, che rappresenti la giusta scala graduata con cui individuare il tanto invocato "senso della misura"...  

Posso solo permettermi di esprimere la mia opinione: che ciascuno esprima le sue opinioni, senza trascendere ovvio, ma che per carità le esprima... !                                                               Leggo con interesse il punto di vista di chi ritiene si debba votare un'alternativa all'attuale amministrazione comunale e con altrettanto interesse leggerei il parere di chi ritiene vada confermata questa amministrazione, ma quando mi riferisco ad un parere intendo delle argomentazioni esposte in maniera logica, (lontanissime dal banale e riduttivo vota Antonio 47 morto che parla, stile manifesto elettorale!) dalle quali possa scaturire un sano dibattito tra opposte posizioni, rispettando le regole... insomma cos'è secondo voi un forum di discussione?  Per me è un luogo animato dal sano desiderio di confrontarsi, e ascoltare anche chi la pensa in modo diverso, anzi soprattutto chi la pensa in modo diverso... altrimenti che discussione sarebbe, ci si trasformerebbe in un club esclusivo frequentato da persone che si danno ragione, che si complimentano da mane a sera senza mai contraddirsi... che noia!

Comunque io penso che il Portale sia una creatura viva, in continua evoluzione, e come tutti i viaggi intrapresi con lo spirito d'avventura, non si sa mai dove esattamente si sta andando, così che capita di correggere l'itinerario strada facendo..., senza la rigidità propria di chi costruisce un meccanismo già finito, destinato a ripetere sempre gli stessi movimenti... quindi è stato sbagliato scoraggiare Vincenzo dall'esprimere le sue opinioni e i suoi progetti di candidato alla circoscrizione, e mi pare che su questo si sia discusso costruttivamente, infatti si è poi creato anche un forum appropriato in modo che tutti i candidati alla circoscrizione, di tutte le parti politiche, potessero esprimersi, farsi conoscere e dire la loro ... ma senza Vota Antonio, per carità!

Un caro saluto

Francesca

  

 


Vincenzo - Sat 09/06/2007 or 14:06

Cooncordo quanto detto da Francesca ed aggiungo che il contraddittorio deve essere nel pieno rispetto dell'avversario politico (o altro)  nonchè delle regole di civile convivenza.  Non è possibile affermare che siccome io voto il mio TIZIO sono diventato adulto e tu che che voti CAIO non lo sei...

Se vogliamo definirci "adulti",  come afferma un'utente del sito,  dobbiamo essere noi stessi moderatori e nel caso in cui si sbaglia (succede a tutti) avere il senso critico di ammettere le proprie colpe.

E' normale che tante persone aggregate in una discussione la vedano in modo diverso. A me piaccono le more, tifo Roma e sono cattolico ma, rispetto coloro che gli piaccione le bionce, sono tifosi della Juve (una a caso) e sono Buddisti.  E poi...... che noia sarebbe se a tutti piacessero le more,  se tutti tifassero Roma e tutti Cattolici.

La vita è belle perchè è varia.

 

Saluti e buon voto per domani

 

 

 


Salvatore - Sat 09/06/2007 or 14:23

 

La campagna elettorale ha infervorato gli animi, specie di chi in qualche modo vi ha preso parte attiva. Esauriti gli argomenti razionali è ovvio che a volte si scade nello slogan o ci si barrica dietro il “solo chi la pensa come me e vota come me è adulto, intelligente, maturo, onesto e quant’altro. Chi vota per lo schieramento avversario nel migliore dei casi non ha capito niente o è invischiato in chissà quali inciuci incoffessabili”.

 

Io non drammatizzerei troppo per queste stigmatizzazioni; fanno parte del gioco (con illustri precedenti di mezza Italia etichettata come appendici sessuali maschili).  Quello che rimane inaccettabile, dal mio punto di vista sono le accuse circostanziate fatte in forma anonima. Tanto per essere ancora più chiari, va benissimo che Davide denuncia le malefatte della passata amministrazione e apostrofi il Sindaco e i suoi collaboratori con gli aggettivi che reputa più opportuni; quello che non va bene è che dietro Davide non c’è un utente in carne ed ossa, non c’è qualcuno che possa assumersi le sue responsabilità. Ecco perché a volte scatta la censura, non solo sulla forma (volgarità, frasi offensive, etc.) ma anche sul contenuto.

 

Freddy correggimi se ho detto qualche stupidaggine.

 

Salvatore   


xmanz - Sat 09/06/2007 or 14:47

 

Un link ad un articolo di Latina Oggi dello scorso 23 maggio

http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php


- Sat 09/06/2007 or 20:44
Vincenzo ha scritto:

   Non è possibile affermare che siccome io voto il mio TIZIO sono diventato adulto e tu che che voti CAIO non lo sei...

Visto che Vincenzo ci torna sopra (e credo proprio che ce l'abbia con me...), credo sia opportuna e necessaria una precisazioneno sull'uso del termine "adulto", che ho usato nel post in cui parlavo della visita di Fini e del Sindaco in Q4 o Q5. Io sono sempre molto indispettita, soprattutto perchè mi sento trattata da immatura (per non dire   da deficiente...), quando assisto all'improvviso "florilegio" di raffazzonate manutenzioni, in questo caso la pseudoasfaltatura di Viale Pierluigi da Palestrina (per non dire delle rotonde...), messe in opera in maniera disordinata ed incomprensibile...un pezzo qua...un pezzo là (perchè c'è il problema delle competenze! ha detto qualcuno..) un giorno si lavora...altri tre no....poi si ricomincia per un'ora e poi si smette ....tutto proprio a ridosso di una votazione! Siccome non è pensabile che un'amministrazione "normale"  intraprenda interventi in questa maniera folle, la cosa più ovvia è che siano azioni mirate, per dare ai cittadini la sensazione del "guarda quante cose ti faccio!". Noi che scriviamo su questo portale, lo facciamo soprattutto perchè consideriamo "insufficienti" le condizioni dei nostri quartieri, e tutti siamo d'accordo   nel dire che la "colpa" non si può attribuire solo allo scarso civismo ed al vandalismo di alcuni: l'amministrazione non c'è, o c'è poco e male!  Ma se continua a comportarsi così, con le iniziative di facciata ( perchè sfido chiunque a portare un esempio di realizzazione definitiva e di corretta gestione e/o manutenzione di qualsiasi cosa qui da noi!) e continua a riscuotere tanti consensi, evidentemente  esiste un elettorato che si accontenta dell'enunciato, che è più o meno come quando si dà la caramella ai bambini dicendo....se stai buono poi ti compro un regalo più grande....oppure, se preferite, al credere a quelle che fino ad ora sono state favole! E' all'affrancarsi da questa forma mentale che ho fatto riferimento quando ho parlato di diventare adulti, non era una generalizzazione. E comunque, caro Vincenzo....lasciami dire.....continuare a votare chi tradisce le tue aspettative (e questo vale per tutti..), se non  è genericamente infantile,   certamente è da masochisti!....Sempre che le aspettative in realtà non siano queste......


xmanz - Sun 10/06/2007 or 01:09

Lo scrivo pure quà:

RINGRAZIAMO L'AMMINISTRAZIONE DI CENTRO DESTRA PER AVERE AUTORIZZATO UN VENDITORE DI GABINETTI AD APRIRE UNA DISCOTECA A CIELO APERTO COME L'OMBELLICO AD 1 KM DA UN'AREA OVE AVREBBERO IL DIRITTO DI DORMIRE CIRCA 20 MILA PERSONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E' UNO SKIFO!!!!!!!!!!!!!

VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!


Salvatore - Sun 10/06/2007 or 04:43
xmanz ha scritto:

Lo scrivo pure quà:

RINGRAZIAMO L'AMMINISTRAZIONE DI CENTRO DESTRA PER AVERE AUTORIZZATO UN VENDITORE DI GABINETTI AD APRIRE UNA DISCOTECA A CIELO APERTO COME L'OMBELLICO AD 1 KM DA UN'AREA OVE AVREBBERO IL DIRITTO DI DORMIRE CIRCA 20 MILA PERSONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E' UNO SKIFO!!!!!!!!!!!!!

VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!

 

Ci fai capire di che stai parlando? Grazie.


xmanz - Sun 10/06/2007 or 09:47

Sto parlando della discoteca estiva  all'aperto chiamata l'ombellico situata lungo la pontina solo 1 km prima del quartiere q4 che spara musica sino alle 4 di mattina inoltrate malgrado oltre 200 telefonate di protesta alla polizia (almeno a detta loro).

L'ho postato anche nel forum senso civico e legalità ma vedo che non compare.


massimo74 - Sun 10/06/2007 or 11:15

Da quello che dici si intuisce che l'attività della discoteca risulta essere molto deleteria per gli abitanti della zona.

Mi pare che mediante solleciti alle forze dell'ordine non si riesca a migliorare sensibilmente la disagevole situazione.L'intervento della Polizia è finalizzato a risolvere il problema momentaneamente. Quando va bene si potrebbe riuscire a fare abbassare il volume del sonoro al gestore della discoteca, quando va bene.

La strada da percorrere, a mio avviso, sarebbe quella di protocollare una denuncia alla Procura della Repubblica per inquinamento acustico.

La Legge di riferimento è: La legge n. 447/1995 (legge quadro)che  fornisce all’art. 2) la definizione di inquinamento acustico: “l`introduzione di rumore nell`ambiente abitativo o nell`ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell`ambiente abitativo o dell`ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.

Poi ci sono numerosi altri decreti e normative che sanciscono il livello massimo di emissione di una sorgente, nonchè -più importante- il livello di rumore equivalente rilevato dallo strumento direttamente dentro le case degli esponenti.

E' sufficiente dire che le prove sono codificate (a finestre chiuse, aperte, diversi orari) e verranno effettuate da tecnici abilitati incaricati dalla Procura della Repubblica. Non mi dilungherò oltre perchè la materia è molto complessa.

Massimo de Simone

________________________________________

Immanuel Kant, Critica della ragion pratica: Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo il pensiero vi si ferma su:  il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me.”

 


Vincenzo - Sun 10/06/2007 or 11:35
Antonella ha scritto:

Visto che Vincenzo ci torna sopra (e credo proprio che ce l'abbia con me...),

Cara Antonella, invece non mi riferivo a te..... ma bensì al passaggio successivo.

Per quanto invece alla faccenda del masochismo a cui fai riferimento, devo dirti che il Sindaco uscente per quanto mi riguarda ha soddisfatto compeltamente le mie aspettative, e spero, se confermato di finire quanto mi aspettavo nel prossimo mandato (Nuova procura, metropolitana di superficie ed altro).

Ti prego, infine di non continuare ad utilizzare termini quali: infantile, masochisti  ed altro in quanto così facendo offendi il pensiero altrui.

Saluti e Buona domenica

 

 

 


Kla - Sun 10/06/2007 or 11:48

Risultati dell'Amministrazione uscente rispetto a quanto promesso dal Sindaco nel programma del 2002:

COSE NON FATTE 63 %

DUBBIE TRA FATTE E NON FATTE 20% (non si hanno notizie per qualificarle)

COSE FATTE 17 %

CHI SI ACCONTENTA GODE !

 

Per maggiori dettagli su "analisi del programma del 2002" vedere il seguente link :

http://www.malamministrazione.it./index_file/Page635.html


xmanz - Sun 10/06/2007 or 12:06
ringrazio molto Massimo 74 per le delucidazioni.

- Sun 10/06/2007 or 12:32
 Vincenzo ha scritto:
..... non continuare ad utilizzare termini quali: infantile, masochisti  ed altro in quanto così facendo offendi il pensiero altrui.

 

Sul senso di "infantile" pensavo di aver già chiarito, ma prendo atto che non è così e non ho intenzione di continuare , quanto alla   definizione  "masochista" mi riferivo a chiunque, e di qualunque schieramento, che pur essendo scontento di un candidato, continua a votarlo...non è un'offesa nè un'insulto, ma è una mia opinione e sono (ancora) libera di esprimerla....Quanto a te, se le tue aspettative sono state soddisfatte quasi completamente dal sindaco uscente, come già ho espresso nella chiosa nel mio post precedente, non fai parte di questa(eventuale) categoria per cui, comunque, non capisco perchè ti  debba sentire offeso.....

buona domenica anche a te......


Vincenzo - Sun 10/06/2007 or 13:51
Kla ha scritto:

Risultati dell'Amministrazione uscente rispetto a quanto promesso dal Sindaco nel programma del 2002:

COSE NON FATTE 63 %

DUBBIE TRA FATTE E NON FATTE 20% (non si hanno notizie per qualificarle)

COSE FATTE 17 %

CHI SI ACCONTENTA GODE !

 

Per maggiori dettagli su "analisi del programma del 2002" vedere il seguente link :

http://www.malamministrazione.it./index_file/Page635.html


Kla - Sun 10/06/2007 or 15:26

1) INGRANDISCO I CARATTERI COSI SI LEGGONO MEGLIO anche da persone più anziane di te, io ne conosco un bel pò caro Vincenzo e l'informativa non era diretta solo a te. Inoltre, non vorrai mica comandarmi su quali caratteri usare. Comunque se avessi voluto urlare queste cose, sappi che li avrei fatti ancora più grandi.

2) Le percentuali che leggi e che riperterò di seguito a carateri ingranditi sono fatte da un'analisi obiettiva e apartitica di MASSIMO DE SIMONE (in questo sito "Massimo74").

3) Se invece di sparare sentenze a giudicare di centro-sinistra tutti quelli che mettono in evidenza dati non esattamente come te li aspetti tu, ti fossi degnato di entrare nel link le analisi dettagliate delle cose non fatte dall'amministrazione uscente le avresti trovate punto per punto.

 Per maggiori dettagli su "analisi del programma del 2002" vedere il seguente link :

http://www.malamministrazione.it./index_file/Page635.html"5" color="#cc0000">63 %

DUBBIE TRA FATTE E NON FATTE 20% (non si hanno notizie per qualificarle)

COSE FATTE 17 %

Vale ancora di più il detto CHI SI ACCONTENTA GODE !

salutoni

 


xmanz - Sun 10/06/2007 or 16:03

Caro Vincenzo forse ti sfugge un dettaglio:

da quel che ho capito quì buona parte degli interlocutori che manifestano dissenso nei confronti del sindaco mi auguro uscente sono persone che sono sempre state di destra...

me compreso.

Se come ho scritto sono andato a votare dall'altra parte è solo per amore della mia terra.

ciao


Freddy - Sun 10/06/2007 or 21:23

Ancora una volta vi invito a smorzare i toni !

Al tempo stesso mi chiedo:

è possibile esprimere il proprio parere senza buttarla sempre sul personale ?

Negli ultimi tempi abbiamo tutti criticato (chi più, chi meno) Gianni 73 per questa sua propensione, ora però che Gianni non c'è più (nel senso che ci ha momentaneamente, spero, abbandonati........lo autorizzo alla grattatina !) non mi sembra che le cose siano tanto migliorate.

Perchè non proviamo a indirizzare le nostre osservazione su quanto viene scritto, piuttosto che sulla persona che le ha scritte ?

Vi faccio notare che se continuate a concentrarvi sull'autore dei commenti, dimostrate di essere prevenuti.

E' come se NON vorreste permettere a quella persona di esprimere serenamente le proprie opinioni, è come se vi facesse paura e questo in un certo senso vi fa apparire insicuri....sembra che, relativamente alla discussione, vogliate "imbavagliare" il vostro "avversario".............pensateci !

Io vi suggerirei di attenervi ai concetti.

Siete d'accordo, ok !....non siete d'accordo, dite perchè non lo siete, ma senza cercare di demolire chi l' ha sostenuto.

Difficle ?

freddy

 


xmanz - Sun 10/06/2007 or 22:33

Ore 22 di domenica 10 maggio, affluenza alle urne 44.9%.

Beh era una gran bella giornata per il mare.....

Vedremo domattina....

La situazione inizia a farsi simpatica


Vincenzo - Mon 11/06/2007 or 08:09

Purtroppo,  con rammarico devo constatare che ultimamente si tende ad “imbavagliare” chi la pensa diversamente.

Ovviamente, non sono custode della verità come non lo è nessuno.  Ma una cosa è certa: ognuno di noi è libero di esprimere le proprie idee serenamente e nel pieno rispetto reciproco senza mai comunque attaccare la persona ma bensì i concetti.  Ritengo,  che in questo momento,  non sia così.

Mi viene in mente il paragone di un circolo privato (come accennato da Francesca) dove, tutti sono in accordo su tutto e con tutti.

Le mie idee (condivisibili o non),   devono essere rispettate e,  ben venga il contraddittorio ma,  il ragionamento a senso unico non mi piace.

Vota Antonio, percentuali più vere della bibbia ecc. ecc.

Per questi motivi prendo una pausa di riflessione e continuerò ad esprimere i miei commenti/pensieri nel presente portale solo quando lo riterrò opportuno.

 

 

Kla - Mon 11/06/2007 or 08:34

Bisogna cercare di essere il piu' obiettivi possibile pubblicando e argomentando dati OGGETTIVI, quindi e oltrettutto meglio se accompagnati da qualche chiarimento che ne facciano comprendere l'origine, l'eventuale neutralita' o l'imparzialita' e la motivazione per cui si pubblicano.

Il contraddittorio, dovrebbe essere basato sulla critica del dato oggettivo e mai portato a livello personale, contestandone l'eventuale imparzialita' sulla base dei dati pubblicati. Esempio se uno afferma che il dato e' neutrale e oggettivo, chi lo contesta e' bene che entri nel merito del dato specifico e dimostri il motivo per cui non puo' essere neutrale e oggettivo.

Resta il fatto che c'e' sempre qualcuno che la prende  come ripicca personale perche' i dati che si leggono, avvolte non sono proprio cio' che uno si aspetta e non sono visti per quello che sono (ripeto OGGETTIVI) ed e' questo che secondo me andrebbe evitato.

Cio' che poi sminuisce il dialogo e anche la costante paura di essere imbavagliati da chi si SOSPETTA non la pensi come te. In genere chi crede di essere attaccato personalmente si autopone come vittima di questo meccanismo e si allontana dal reale argomento che si sta trattando nel post.

Salutoni


- Mon 11/06/2007 or 13:20

 

Vincenzo ha scritto:

 ....con rammarico devo constatare che ultimamente si tende ad “imbavagliare” chi la pensa diversamente......

 

 

Diversamente da chi? Scusa la curiosità, ma visto che ti prendi un periodo sabbatico perchè senti prevaricata la possibilità di esprimere liberamente le tue idee, mi piacerebbe capire da dove nasce questa convinzione, non foss'altro  per evitare di cadere nell'errore. Prendiamo ad esempio i nostri recenti scambi di battute: notoriamente io e te la pensiamo in maniera molto diversa ma, in genere, salvo occasionali  malintesi,  collaboriamo  civilmente;eppure, in questo forum sei tu che  hai   "suggerito " a me di non   continuare ad usare termini come    "infantile o masochista"  (che a mio giudizio, oltre che in assoluto, nella fattispecie non avevano valenza di insulto..) perchè offensivi.... Insomma....   chi imbavaglia chi??


mel - Mon 11/06/2007 or 14:00
Vincenzo ha scritto:
...devo dirti che il Sindaco uscente per quanto mi riguarda ha soddisfatto compeltamente le mie aspettative, e spero, se confermato di finire quanto mi aspettavo nel prossimo mandato (Nuova procura, metropolitana di superficie ed altro).

Finalmente qualcuno che ha votato Zaccheo in modo convinto!

Caro Vincenzo, prima di autosospenderti, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione su una cosa. Ad ogni persona a cui ho perchè votava per Zaccheo mi ha risposto che gli altri candidati non erano meglio di lui. Certamente il votare il meno peggio è pienamente legittimo. Però è un po' triste che tutti coloro a cui l'ho chiesto non mi abbiano saputo dare una risposta diversa. Dall'altra parte, invece, le motivazioni per cui le persone non votano Zaccheo sono numerose e ben dettagliate.

Ora che finalmente ho trovato una persona pienamente soddisfatta dell'operato di Zaccheo, mi farebbe piacere sapere, se ti va, quali sono le cose aspettative che Zaccheo ha pienamente soddisfatto. E magari quali non ha soddisfatto.

Saluti

Mel

 


xmanz - Mon 11/06/2007 or 14:58
La famosa "CIECA FEDE IDEOLOGICA" di cui parlavo mesi fà....

- Mon 11/06/2007 or 15:05

Io non vedo tentativi di imbavagliamento caso mai persone che espongono le proprie idee e sono convinte delle stesse, se poi non coincidono con le nostre pazienza. Il mondo è bello perchè è vario, l'importante è non trascendere nelle offese e nella maleducazione.

 

 


Vincenzo - Mon 11/06/2007 or 18:15
mel ha scritto:

Finalmente qualcuno che ha votato Zaccheo in modo convinto!

Caro Vincenzo, prima di autosospenderti, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione su una cosa. Ad ogni persona a cui ho perchè votava per Zaccheo mi ha risposto che gli altri candidati non erano meglio di lui. Certamente il votare il meno peggio è pienamente legittimo. Però è un po' triste che tutti coloro a cui l'ho chiesto non mi abbiano saputo dare una risposta diversa. Dall'altra parte, invece, le motivazioni per cui le persone non votano Zaccheo sono numerose e ben dettagliate.

Ora che finalmente ho trovato una persona pienamente soddisfatta dell'operato di Zaccheo, mi farebbe piacere sapere, se ti va, quali sono le cose aspettative che Zaccheo ha pienamente soddisfatto. E magari quali non ha soddisfatto.

Saluti

Mel

 

 

·        Università d’eccellenza con oltre 5000 iscritti di cui 3000 nell’ultimo biennio (prossimamente Giurispudenza sarà a Palazzo M);

·        MetroLatina a prezzo zero per l’A.C. (di prossima realizzazione);

·        Recupero edificio ex Icos (da adibire a Caserma Guardia di Finanza);

·        Acquisizione del garage Ruspi;

·        Demolizione immobili abusivi;

·        Recupero area ex Svar

·        Cittadella Giudiziaria (in corso di realizzazione);

·        Pista ciclabile;

·        Qualità urbana (viabilità, rotonde, parchi gioco, monumenti Foibe e Nassiriya);

·        Riqualificazione di tutti i borghi:

·        Smantellamento baraccopoli:

·        Smantellamento e recupero di Via Tagliamento;

·        Ufficio postale in Q5 (di prossima realizzazione);

·        Grandi concerti;

·        Riduzione ICI dal 5 al 4,65 per mille;

·        Blocco dell’Addizionale Comunale;

·        Per il sociale (assistenza domiciliare, diversamente abili);

·        Culturali;

 

e tanto, tanto altro ancora.

 

Certo,  non mi nascondo dietro un dito e concordo che alcune cose non sono state fatte (quali ad esempio il decentramento del carcere) ma,  sono sicuro che saranno completate nella prossima legislatura (Parco di Satricum, Porto, Aeroporto, turismo, forze dell’ordine in q4-q5 ecc.ecc.)

 

Saluti

 

PS:

Purtroppo non posso rispondere a tutti in quanto me tocca pure lavorà ed oggi ero anche rappresentante di lista al seggio 114 di Via Cimarosa  (tanto caro a Renato - che saluto).



Salvatore - Mon 11/06/2007 or 20:59

La lista che ha fatto Vincenzo mi ha indotto a fare una riflessione: ci siamo abituati a ragionare per liste della spesa, cioè qualcuno fa una lista di cose, poi via via cancelliamo le cose fatte. Ma quasi mai ci soffermiamo al COME sono state fatte. Mi spiego con un paio di esempi terra terra. Mettiamo che la lista dei buoni propositi del nostro sindaco reciti tra l’altro:

- ….

- asfaltare Via Vattelappesca;

- costruire Parco Cittadino Megagalattico;

- … 

Allora mettimo che un giorno arriva una ditta, passa il solito straterello millimetrico d’asfalto e se ne và.

Poi un altro giorno arriva un’altra ditta, smuove un po’ di terra, costruisce due vialetti con i soliti orribili e inutili bordi di cemento, interra due tubi, pianta quattro alberi, piazza un bel nastro da tagliare e se ne và.

Possiamo considerare “fatte” queste cose o piuttosto dobbiamo considerarle come un autentico spreco di denaro pubblico ed un insulto all’intelligenza dei cittadini?

Ecco, io invece delle solite liste vorrei vedere un cambiamento della cultura amministrativa: le strade devono essere asfaltate per durare 50 anni non per prendere in giro i cittadini e doverle rifare dopo 6 mesi. I parchi devono essere costruiti con criterio, devono essere progettati da persone competenti e devono essere realizzati da ditte competenti. Al taglio del nastro deve seguire il taglio dell’erba. Non ci si può limitare all’inaugurazione, bisogna fare pure la manutenzione, bisogna irrigare, sostituire le piante che non attecchiscono, piantumare le stagionali etc. etc.

Diciamo BASTA alla cultura delle cose fatte male, ribelliamoci alle opere pubbliche che assomigliano ad un set cinematografico che dura giusto il tempo del taglio del nastro, di un bel discorso e di qualche foto. Diciamo NO alla cultura dell’incompiuto. Richiediamo a gran voce la MANUTENZIONE, rifiutiamoci di consegnare le nostre opere pubbliche all'abbandono, all'incuria e ai vandali.

Meno liste, meno progetti faraonici destinati a rimanere sulla carta e più opere fatte a regola d’arte, questo potrebbe essere il modus operandi dei prossimi 5 anni.

Auguri a Zaccheo e Buon Lavoro

Salvatore


Freddy - Mon 11/06/2007 or 23:05

Onore e merito a Vincenzo che è tra le poche persone che da sempre frequentano attivamente questo portale con innumerevoli contributi. Onore e merito anche per essere tra i pochi, nell'ambito delle persone che scrivono su www.q4q5.it, (come ha sottolineato Mel), che ha dichiarato di aver votato Zaccheo convintamente. Detto questo non posso non apprezzare il post di Salvatore che ribadisce alcuni concetti importanti. Non è importate solo fare le cose (o addirittura solo prometterle) ma farle bene ! Sono certo che il presidente di Quartieri Connessi, direbbe la stessa cosa se a governare Latina fosse stato chiunque altro. Zaccheo ha vinto indiscutibilmente queste elezioni, ed io mi auguro che il fatto di sapere che non potrà essere rieletto, (in quanto è già al secondo ed ultimo mandato) non incida sulle Sue personali motivazioni. Voglio sperare che la nuova giunta che formerà, saprà fare meglio di quella attuale, affinchè l'elenco di cose fatte (scusa Vincenzo ma da quello tuo ne va tolta più di qualcuna) sia ancora più sostanzioso ed accompagnato da un certificato di qualità timbrato dai cittadini. Il nostro compito e spero anche quello di Vincenzo che fa parte di questo staff. è quello di vigilare che tutto ciò accada veramente, con imparzialità ed onestà intellettuale, convinto che fare un atto di fede incondizionata non aiuti nessuno.

Grazie Vincenzo per essere con noi.

Freddy


xmanz - Tue 12/06/2007 or 00:10

GRANDI CONCERTI???????

MI SONO PERSO QUALCHE COSA?

CIAO


Vincenzo - Tue 12/06/2007 or 06:40
xmanz ha scritto:

GRANDI CONCERTI???????

MI SONO PERSO QUALCHE COSA?

CIAO

Vasco Rossi e Tiziano Ferro

 


- Tue 12/06/2007 or 06:55

Scusate, sinceramente se le cose che ho visto qui sotto elencate mi sembrano piuttosto pochine e relative ad ordinaria amministrazione e non a cinque anni di amministrazione con maggioranze "bulgare" in consiglio, se vogliamo parlare delle cose non fatte, se vogliamo parlare dell'assoluta mancanza di peso dei nostri politici (vedi la vicenda della scuola di magistratura, i dubbi e le incertezze sull'aeroporto), delle aspettative dei cittadini portate avanti da associazioni,  dei progetti faraonici avviati solo a parole, ed adesso la scontata vittoria farà continuare questo stato di cose? Non lo so, una cosa è certa, la composizione del consiglio non è uguale a quella passata.


Kla - Tue 12/06/2007 or 07:46

Vincenzo, nell'elenco ha messo anche: 

MetroLatina a prezzo zero per l’A.C. (di prossima realizzazione)

Giusto per maggior chiarezza ed informativa per tutti sarà bene precisare che questo stesso identico di mezzo di locomozione e le infrastrutture per farlo muovere, sono sotto inchiesta nella città di Padova.

a) Non curva ma deraglia con tanto di  passeggeri dentro muniti biglietto

b) Il binario è risultato una trappola

c) Il costo che l'intera comunità sta pagando (disagi, feriti, avvocati da pagare) si stà dimostrando altissimo.

d) Non sono elencati tutti i punti negativi ma solo i principali.

A tutto ciò aggiungiamo che :

1) L'Amministrazione di Latina a parte il tracciato del perscorso previsto, non ha fornito ancora sufficienti spiegazioni sull'intero progetto e sulla opere di contorno per garantire una buona viabilità, numero di parcgheggi e marciapiedi e pensiline adeguate.

2) Il mezzo non è adatto a Latina per il perscorso deciso, in alcuni punti infatti non avrebbe spazio di manovra.

3) Già si sono formati comitati contrari (commercianti e abitanti), in particolare a Latina Scalo dove l'introduzione di questo mezzo sconvolgerebbe in negativo l'intero assetto del quartiere.

4) Ci sono molti aspetti di contorno da chiarire quali per esempio, cosa ci fanno 6 BUS ECOLOGICI fermi in deposito e praticamente inutilizzati dopo che sono stati spesi milioni di euro della comunità per acquistali?

Salutoni


Stevejo - Tue 12/06/2007 or 08:16

Ciao a tutti,

concordo al 100% con quanto detto da Salvatore e Freddy...e aggiungo un esempio per dimostrare che troppo spesso il "COME" vengono fatti i lavori non soddisfa nessuno.

In centro, in questo periodo di elezioni, sono stati rifatti diversi marciapiedi. Bene: 

Innanzitutto la pavimentazione è stata fatta in modo orribile, con dislivelli e mattoni che, già la stessa settimana in cui erano finiti i lavori, venivano via o si muovevano (lo so perchè di lì ci passo quasi tutti i giorni a piedi).

Secondo poi, ma cosa più importante, notando che stavano rifacendo la pavimentazione senza pensare di fare anche le discese (per carrozzine) in corrispondenza delle strisce, per ben 3 volte l'ho fatto notare agli operai, in quanto mi pareva ovvio che rifacendo un marciapiede bisognasse pensare a fare anche le discese in corrispondenza delle strisce.

Bene, se ora passate per quei marciapiedi, i lavori sono ultimati (e male, perchè le mattonelle si muovono e i dislivelli tra una mattonella e l'altra sono veramente tanti), e delle discese neanche l'ombra.

Questo è un esempio di lavoro fatto veramente male, anzi, di autentico spreco di denaro pubblico, perchè appena se ne renderanno conto dovranno ritornare a fare i lavori nello stesso punto, rompere di nuovo per poi riaggiustare, etc etc.

Ma non solo: vi invito a fare caso, quando andate per la città, a quante strisce pedonali non corrispondono adeguate discese per carrrozzine (via isonzo, per esempio, ne è piena), o come le poche discese esistenti presentano cmq un dislivello non facilmente superabile per un disabile in carrozzina.

Pensiamo a quanti disabili vediamo andare in giro per Latina...pochi, troppo pochi...eppure ci sono. Il problema, purtroppo, è che sono costretti a rimanere a casa, perchè Latina è piena di barriere architettoniche, e anche quando si fanno i lavori non si pensa mai a loro.

Un saluto a tutti,

Stefano 


renatosd - Tue 12/06/2007 or 08:22

Se volessimo potremmo passare il resto della mattinata a confutare quanto scritto da Vincenzo, su tutte le cose che sono ancora pura fantasia o scheletri nel deserto, l'assenza di programmazione e manutenzione e magari aggiungere qualcosina come palazzo Key, progetti faraonici, zone agricole periurbane, terme ecc.

Ma non è questo che mi interessa ora ... le elezioni sono finite ed è ora di costruire da oggi un'alternativa credibile per domani.

Tanto per cominciare vi segnalo che

stasera (12/06) alle ore 21,00 presso la sede messa a disposizione da Legambiente in Piazza Moro si terrà una prima riunione organizzativa del nuovo movimento politico "Sinistra Democratica per il Socialismo europeo" a Latina.

E' arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e costruire qualcosa di concreto.

Sono ben accetti tutti i contributi ed il massimo coinvolgimento popolare.

Da stasera potremmo farci un'idea più chiara del lavoro che ci attende e delle prospettive che sapremo costruirci.

Mai come questa volta abbiamo forte la consapevolezza che siamo solo noi che possiamo incidere in maniera decisiva sul destino politico della sinistra e in generale della politica a Latina.

Solo se sapremo coinvolgere le anime migliori, le forze professionali, intellettuali ed autenticamente popolari in un progetto di governo credibile, fondato sulle conoscenze e sulla proposta, anzichè sulla sola protesta, potremo avere una reale speranza di cambiamento e di crescita.

Per questo motivo vi .... ti chiedo di partecipare al processo di costituzione delle regole di un progetto ambizioso e di valutare una tua eventuale adesione.

Ti aspetto

renato malinconico


- Tue 12/06/2007 or 11:36

Vorrei ritornare sull'elenco dell'operato del Sindaco che ha inviato Vincenzo qualche post fa, per fare qualche puntualizzazione indotta dal mio modo di interpretare gli interventi su una città, assolutamente diverso da quello di Vincenzo (al quale comunque rivolgo la mia stima come persona). Io continuo a pensare ad interventi "complessivi e armonici" , non mi piace il "leopardato"! Condivido l'opinione di Salvatore sulla tendenza a trasformare ogni cosa in una lista della spesa ( ...e ovviamente quella sulla qualità degli interventi  ..), ma siccome da qualche tempo faccio la casalinga professionista, mi sento "autorizzata" a questa  sia pur superficiale disamina. 

L'Università...per chi conosce l'università in genere e questa in particolare ,definirla d'eccellenza (peraltro in base al numero degli iscritti) mi sembra di un'enfasi fuori luogo, piuttosto sarebbe interessante sapere quanti dei laureati usciti da Latina hanno un lavoro adeguato e/o stabile;

la Metro....come altri hanno scritto prima di me;

l'edificio ex Icos..credo avrebbe fatto bene a metterlo fra le cose che forse si faranno, perchè anche se è stato cavallo di battaglia di alcuni candidati, è ancora lì che langue in tutto il suo squallore!

il garage Ruspi staremo a vedere cosa diventerà....

sulla demolizione degli immobili abusivi ci si può "divertire" leggendo i post di Davide....

sul recupero dell'ex Svar siamo esattamente come l'ex Icos....

la "cittadella" giudiziaria è in corso di realizzazione......

la pista ciclabile.... da buona idea si è trasformata in ibrido insufficiente, che ha il solo "merito" di  aver massacrato la via del mare riducendola ad un semibudello di difficile interpretazione, sfregiato da una muraglia di cemento colorato all'uso circense....

Ma mi rendo conto che il mio post sta diventando troppo lungo, e peraltro ripetitivo perchè queste cose le abbiamo dette mille volte, senza contare lo specifico dei nostri quartieri per cui rimando ai post di Freddy..  e per adesso mi fermo qui, con una considerazione: molte delle cose elencate sono ancora solo ipotesi  e per altre, dopo un'intera consiliatura, siamo all'ABC ...e se questi sono gli esempi determinanti nella scelta,  forse a volte sarebbe meglio dire..al cuor non si comanda!


enzo1950 - Tue 12/06/2007 or 14:42
L'ultimo post di Renato riporta:
renatosd ha scritto:

sera (12/06) alle ore 21,00 presso la sede messa a disposizione da Legambiente in Piazza Moro si terrà una prima riunione organizzativa del nuovo movimento politico "Sinistra Democratica per il Socialismo europeo" a Latina.

Mai come questa volta abbiamo forte la consapevolezza che siamo solo noi che possiamo incidere in maniera decisiva sul destino politico della sinistra e in generale della politica a Latina.

Va bene l'annuncio, va bene il coinvolgimento, va bene il proselitismo politico.

Non sono d'accordo sul " solo noi possiamo incidere sul destino politico della sinistra a Latina e in generale in Italia." 

Quando è nato l'ULIVO nel 1995, ricordo che era una federazione politica che comprendeva tutti i partiti che si riconoscevano nell'area del CentroSinistra. E' stata molto utile al Paese e sicuramente come esperienza ci ha portati a vincere le Elezioni politiche per ben 2 volte: 1996 e 2006.

Questa opportunità si prometteva 2 obiettivi:

1)- Consentire il Bipolarismo. Per poter Governare: tutti i partiti dovevano schierarsi o per il CentroDestra o per il CentroSinistra.

2)- Consentire nel tempo l'eliminazione della Federazione, con la nascita di un nuovo soggetto politico: Il Partito Democratico.

Prendo atto che il tempo, a volte, modifica le situazioni e gli accordi presi. Ma volersi distinguere oggi: mi riferisco solo per coloro che facevano parte del partito dei Democratici di Sinistra, come il Nuovo che avanza. Uscendo dal precedente partito e formandone uno nuovo, semplicemente capovolgento il nome in Sinistra Democratica. Mi sembra un po riduttivo.

Il pericolo che si corre è che invece di semplificare: il numero dei partiti che a oggi sono 27, il numero dei Segretari, il numero degli apparati, si rischia invece di accrescere la ...Babele e i costi della politica.

Caro Renato, spero che non te la prenderai troppo con me, per non essere d'accordo su questa nuova aggregazione e, soprattutto sulla finalità del progetto. 

Desidero fermarmi per non annoiare troppo chi legge.

Comunque saluto la tua avventura con i migliori auguri di buon lavoro.

 Vincenzo Borrelli 

 


renatosd - Tue 12/06/2007 or 15:18

Caro Enzo1950

ti rispondo molto volentieri e ti invito anche a leggere il documento che ho allegato alla notizia della mia fuoriuscita dai DS. Come potrai leggere dalla mia analisi tutti noi abbiamo sperato, in un preciso momento storico, che si realizzasse il grande Ulivo, ovvero quella unificazione della miriade di partitini in un'unico grande partito, al pari delle sinistre europee che aderiscono al "socialismo europeo", cito il Labour Party inglese, la gauche francese, l’Izquierda Unida spagnola ecc... .

Ora i DS si sciolgono e confluiscono con la sola Margherita nel Partito Democratico, che è un patto tra gruppi dirigenti senza uno schieramento preciso, con uno statuto che nasce tra pochi saggi senza coinvolgimento popolare, con alcuni passaggi ambigui su temi fondanti ... ti cito ad esempio il punto in cui si afferma che “il PD affonda le sue radici nel cristianesimo e nell’illuminismo” e non è l’unico punto in cui si da un colpo al cerchio ed uno alla botte. La cosa per me inaccettabile è la non adesione allo schieramento dei Socialisti Europei che proprio i DS avevano contributo a formare a Bruxelles come casa comune di tutte le sinistre unite.

Sinistra democratica è logico che nasce dal semplice ribaltamento del nome, come dici tu, per il solo motivo che intende riproporre quella strada abbandonata troppo presto. Nasce non come partito ma come movimento e si propone unicamente l’accorpamento di tutti i partiti della Sinistra in un unico gruppo.

In tal senso sono già arrivate adesioni (seppure diversificate) da rifondazione passando per verdi, comunisti italiani fino ad arrivare allo SDI con l'interesse di tante associazioni e movimenti anche sindacali.Come vedi l’intenzione è quella di esemplificare, ridurre drasticamente il numero di partiti e poter quindi pensare anche ad una soglia di sbarramento più alta .... in estrema ratio un centro sinistra con due soli  partiti il centro (PD) e la sinistra (SD) appunto.

Riguardo i costi della politica il movimento al primo vagito ha proposto a Prodi il dimezzamento immediato del numero di ministri, sottosegretari per poi proseguire con  parlamentari, ed enti (comunità montane inutili, una tra provincia e regione, ecc.) e Mussi ha subito messo a disposizione il suo di ministero (Università e ricerca).

Ora non voglio annoiarti/vi troppo ma se vuoi farti un’idea di materiale ce n’è tanto per incominciare c’è il sito con le proposizioni di base http://www.sinistra-democratica.it/.

Ciao

Renato


mel - Tue 12/06/2007 or 16:42

Caro Vincenzo intanto grazie per la risposta.

Francamente mi sarei aspettato quacosa di più: la tua lista mi pare più che altro un volantino elettorale (ma forse è per la mancanza di tempo). Entrando un po' nel dettaglio, e cercando di evitare di ripetere cose già dette:

- io non avrei inserito le cose ancora da fare (per gli annunci basta il Sig. Sindaco)

- anche sulle cose in corso d'opera, non mi pare che i lavori per la cittadella giudiziaria brillino per efficienza

- non so cosa significhi la metropolitana a costo zero: per ora ci è già costata se ricordo bene 180.000 euro per la sola esposizione del locomotore in piazza del Popolo. Forse quei soldini potevano essere spesi meglio

- magari proprio nel sociale: ammetto la mia ignoranza sulle cose fatte relativamente all'assistenza domiciliare e diversamente abili, ma ricordo che Latina non vede la costruzione di una casa popolare da troppi anni, e per avere un posto in un asilo pubblico devi avere 14 figli, essere disoccupato e magari profugo di guerra (salvo poi trovare figli di commercianti e liberi professionisti che dichiarano redditi ridicoli, ma questa è un'altra storia e non dipende certo dal Comune)

- sulla riduzione dell'ICI, spero non sia stata un'operazione elettorale. Vedremo i prossimi anni

- infine sui grandi concerti: li baratterei volentirei con un po' di sicurezza. Dalla destra uno si aspetta almeno questo, visto che uno dei suoi cavalli di battaglia (tra l'altro condiviso dalla gran parte dei cittadini di sinistra, con buona pace dei politici DS, risfondazione, etc.). Dall'inizio dell'anno ci sono state 14-15 rapine a Latina, e anche nei nostri quartieri episodi non mancano.

Grazie comunque per il commento.

 

Mel


davide - Tue 12/06/2007 or 19:26

Non capisco perchè mai rispondete alle provocazioni di Vincenzo..... Ripete come un disco rotto le frasi che ha usato Zaccheo in campagna elettorale...

Cmq rispondiamo alla lista di Vincenzo

1) Sono stati demoliti solo 12 (diconsi dodici) immobili abusivi dal tuo sindaco, precisamente case abusive degli anni 70 di proprietà di velletrani, site in Via Egadi, alla marina di Latina (se vuoi pubblico anche l'ultima delibera di gennaio 2007 in cui vi sono i nomi di alcuni proprietari di immobili da demolire). Ci sono oltre 250 sentenze di demolizione passate in giudicato, per immobili costruiti dopo il 94, e che il tuo sindaco ha ampiamente disatteso, nonostante il procuratore Mancini gli ha intimato più volte di procedere con gli abbattimenti. Inoltre vi sono altre sentenze di demolizione emesse dal Comune negli ultimi anni che vanno eseguite, mentre invece il Comune di Latina dorme.....

2) L'ex Svar è ancora là, altro che case popolari sul modello del quartiere Nicolosi! Neanche la bonifica è stata terminata, figurati la demolizione dei vecchi capannoni!

3) Non parlate dello scandalo dell'area Ex Orsal e lo scandalo di terreni delle Terme, che a causa del famoso decreto ingiuntivo dovranno essere messi all'asta, per pagare i 9 miliardi di lire di debiti con Condotte Spa

4) La cittadella è ferma, mancano finanziamenti

5) I borghi non sono più belli, sono più brutti, li avete riempiti di palazzine di cemento.  A borgo Faiti a breve un privato demolirà l'ex Consorzio Agrario, per farci palazzine, e Zaccheo mi viene a parlare che ha salvato edifici storici dalla demolizione. Ma la pianti!! Dopo che quell'indegno di Nasso aveva demolito a Febbraio un casale di bonifica a Borgo Santa Maria, per farci i suoi stupidi palazzi rosa! Senza parlare dei palazzi a 7 piani a Borgo Podogora e altrove! Non ce lo aveva mica ordinato il medico!!

6) Vai in via tagliamento! Il parchetto dinanzi l'entrata della Samagor è zozzo balordo, l'erba spelacchiata, piena di rifiuti! Vai più avanti nell'area abbandonata tra il campo Samagor e il muro di recinzione dell'Orvel! Tra le sterpaglie troverai cosi tanti calcinacci e monnezza da far paura! Altro che qualità urbana, a 500 m da piazza del Popolo...

7) Vai su Via Epitaffio, percorrila con un pulman, ti rendereai conto della monnezza presente dentro la scolina e ai bordi della strada. Il tuo assessore Guercio se ne è sempre fregato, lui pensava alle rotondine....

E qui mi fermo perchè mi stà uscendo ju sangue daj jocchi!!

DAVIDE

 


- Tue 12/06/2007 or 20:03
davide ha scritto:

Non capisco perchè mai rispondete alle provocazioni di Vincenzo, provocazioni che a me fanno girare i cosiddetti.... Ripete come un pappagallo le parole che gli inculcato a memoria il suo sindaco...

 

Ritengo che le proprie opinioni personali possano essere espresse legittimamente senza ricorrere a questo genere di "violenza" verbale (v. la frase "me fanno girare i cosiddetti" che identifica una rabbia verbalmente espressa). Soprattutto non capisco quali siano le presunte provocazioni di Vincenzo; egli ha elencato (così come prima di lui aveva fatto l'autore della disamina sull'esecuzione dei punti del programma politico di Zaccheo del 2002) una serie di circostanze che percepisce secondo la sua visione. Ora, questa può essere accettata o meno ma non credo che possa essere definita una provocazione e men che meno come una minestra somministrata a tutti i sostenitori del nostro Sindaco.

Credo che dare del "pappagallo" altrui o asserire che egli sia un provocatore nonché una persona che non sappia discernere tra la realtà percepita e la fantasia possa essere ritenuto offensivo e provocatorio.

Caro Davide ti inviterei a formulare i tuoi pensieri nel rispetto altrui. La tua opinione è importante ma anche quella di Vincenzo lo è e non credo che debba subire un attacco del genere per essersi "permesso" di dire qualcosa che tu non approvi.


davide - Tue 12/06/2007 or 21:01

Gianni, ho modificato le mie affermazioni, scritte in un momento di collera, specialmente quando ho letto che Zaccheo avrebbe demolito gli immobili abusivi e riqualificato i borghi.

Ripeto che ha demolito casette anni 70, per lo più a uno o 2 piani, dove vivevano immigrati in condizioni disastrose. Per di più erano case di velletrani. Ciò significa che Zaccheo non ha avuto gli attributi di demolire immobili di proprietà di latinensi, per paura di perdere consensi, nonostante la legge glielo imponeva e glielo impone. E' ancora in tempo per rimediare, vedremo se lo farà...

DAVIDE

Davide, visto che io posso .....(so er direttore !!) ...senza replicare al post di Gianni, inserisco nel tuo questo breve commento:    "ti ricordo che quando si hanno momenti di collera si può ricorrere anche alla camomilla, non necessariamente alla tastiera del PC"......................insomma.............. fai esprimere le opinioni anche a chi non la pensa come te !...........eddai !..per avanzare le poroprie ragioni, non c'è bisogno di offendere gli altri !

Freddy


- Tue 12/06/2007 or 21:16

Caro Davide,

avevo capito che il tuo era il fervore dettato da una rabbia momentanea. Ti ringrazio comunque per esserti accorto della tua esagerazione ed aver provveduto. Sono conasapevole che non è facile ammettere di aver esagerato (a me è capitato molte volte) e quindi lo apprezzo in particolar modo.

Riguardo le tue considerazioni: non conosco bene i fatti per cui non ho elementi per esprimere una mia opinione in merito. Potresti fornirmi qualche elemento in più circa le tue ultime affermazioni? Sembra che sul fatto "immobili abusivi" tu ne sappia molto più di tutti noi; come mai? Fa parte del tuo lavoro (ovvero è un aspetto che devi osservare per lavoro)?

Ti ringrazio in anticipo se vorrai rispondermi.


Vincenzo - Wed 13/06/2007 or 07:01

Caro Davide, ti ricordo che Zaccheo non è solo il mio Sindaco ma, il Sindaco di TUTTI. Certo non può esere il tuo visto che sei di Norma !  

Una cosa inceve mi fa imbestialire è:  COME TI PERMETTI DI DARMI DEL CAPOCCIONE E DEL PAPPAGALLO !!!

Ci conosciamo ????  chi ti autorizza ad avere questa confidenza ? 

Ti faccio notare che lo scrivente è una persona rispettabilissima in tutti gli ambienti (lavoro, politica, protezione civile, associazioni, ecc.ecc) e nessuno mai si è permesso di insultarmi in questo modo.

SEI AUTORIZZATO A COMMENTARE I CONTENUTI DEI POST E NON LA PERSONA. PROVVEDI IMMEDIATAMENTE ALLA CANCELLAZIONE DI TUTTE LE FRASI SOPRA RIPORTATE DIRETTE NEI MIEI CONFRONTI UNITAMENTE ALLE SCUSE.

 


- Wed 13/06/2007 or 09:53

Mi scuso con Vincenzo per non essermi accorto di aver, mio malgrado, contribuito a protrarre la permanenza dell'epiteto "c......one" a lui riferito. Provvedo immediatamente a correggere l'errore ove possibile.


davide - Wed 13/06/2007 or 12:52

La "terribile" offesa rivolta a Vincenzo è stata da me rimossa, e non sostituita da alcun sinonima (quale ad esempio testardo), per non urtare nuovamente l'interessato.

DAVIDE 


renatosd - Wed 13/06/2007 or 13:15

per sdrammatizzare ...

però possiamo dirlo che il pappagallo di Vincenzo è proprio bello!!!

renato


Baol - Wed 13/06/2007 or 14:13

Mi sorge spontanea una riflessione, dettata dalla definizione "il Sindaco di tutti", ultimamente molto sentita, un po' uno slogan, ma che nel suo significato (ben oltre lo slogan) è decisamente condivisibile perché parte dal presupposto che le istituzioni sono dei cittadini tutti e, conseguentemente, colui che è chiamato a rappresentare una di queste istituzioni ha la precisa responsabilità di rappresentare proprio tutti, parimenti, nessuno escluso; per riuscirci al meglio, ritengo, si debba prestare più attenzione proprio alle voci di dissenso, a coloro che muovono delle critiche e non si sentono ben rappresentati, affinchè questo divario sia colmato nel miglior modo possibile; io penso sia questa la responsabilità cui è chiamato chi deve rappresentarci: mettere da parte proprio le differenze, impegnandosi per amministrare al meglio nell'interesse di tutti.  E certo non è poca cosa. Del resto è l'unica maniera possibile di rispettare ed onorare l'istituzione che si è chiamati a rappresentare. Non ne conosco altre...

In relazione all'attuale Sindaco ed alla sua riconferma, mi auguro sappia trarre insegnamento dalle voci di dissenso che si sono levate in questi anni, e sappia davvero rivedere alcune posizioni in maniera costruttiva, per il bene di questa città e di chi desidera viverci dignitosamente, vedendola crescere in una dimensione umana. Credo sia il migliore augurio che possiamo fare e possiamo farci.

Un caro saluto

Francesca


- Wed 13/06/2007 or 17:37

 

A proposito di grandi concerti e di attenzione al sociale......

http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php


Vincenzo - Wed 13/06/2007 or 18:22

E' dall'inizio dell'anno che non compro più Latina Oggi e, sicuramente ci ho guadagnato un' €uro al giorno. L'avessi fatto prima ! ...........  ma, non è mai troppo tardi.

A proposito,  hanno smesso di fare il conto alla rovescia per le elezioni ?  ed hanno iniziato il nuovo conto per le prossime (tra cinque anni) ?

Contenti loro......

 

 

 

 


Kla - Wed 13/06/2007 or 20:47

E' già iniziata la raccolta voti per le prossime Provinciali che credo avveranno relativamente presto? Non e' improbabile e non mi meraviglierei se qualcuno a pochi giorni dal termine di queste elezioni cominci a chiedere di essere aiutarlo nella nuova corsa.

Chissa se qualcuno già eletto in Comune per crescere non venga la voglia o venga aiutato a cambiare un pò......

Gli anni Saranno 5, 1, 2 ? Chissa! 

Fantapolitica ? Staremo a vedere ?

 

 

 


Baol - Thu 14/06/2007 or 05:18
Purtroppo questa notizia inserita da Antonella coincide perfettamente con quanto ho ascoltato da Lazio Tv ieri mattina presto (probabilmente in replica) in un comunicato nel quale un giornalista (non ricordo il nome ma era lo stesso del faccia a faccia di Monitor) ha dichiarato che a Lazio Tv non era stato permesso partecipare alla conferenza stampa di Vasco Rossi, fare riprese ed interviste, praticamente era stata loro chiusa la porta in faccia, il tutto ovviamente ad insaputa del cantante. Riguardo a questo increscioso episodio e alle motivazioni dell’esclusione, si sollecitava un chiarimento da parte dell'amministrazione comunale, chiedendosi se ciò non fosse per caso dovuto al fatto che la medesima Lazio TV nei giorni scorsi avesse espresso perplessità sulla provenienza degli 80 mila euro stanziati per il concerto, dei quali si chiedeva conto all'amministrazione. Il giornalista ha infine dichiarato che qualora l'esclusione dalla conferenza stampa fosse dipesa da questa ragione (da intendersi come forma di "rappresaglia" o cosa?) se ne dichiarava fiero, perché riteneva di aver reso un buon servizio alla cittadinanza ed al diritto ad una libera informazione. Grossomodo questi i concetti espressi.   

Ora, al di là di quali quotidiani leggere o non leggere, e di quali programmi di informazione televisiva guardare o non guardare, che francamente mi sembrano questioni piuttosto discutibili (io per es. cerco di leggere un po' qua e un po' là, per tentare almeno di farmi un'idea meno parziale) mi chiedo piuttosto come mai non vi sia stata trasparenza e chiarezza nei capitoli di spesa di questa amministrazione, perché se così fosse stato oggi non si discuterebbe affatto della provenienza dei fondi stanziati, e nessuno avrebbe niente da dire, neanche un dubbio, giacché tutto sarebbe stato da subito ben visibile e portato a conoscenza di tutti fin dal principio.

Quanto ho potuto ascoltare da Lazio Tv è un po' inquietante, se fosse vero che i giornalisti di una televisione sono stati messi "al bando" e quindi ostacolati nella loro professione, sarebbe grave per tutti… e comunque se i fondi per il concerto sono stati distolti da altri capitoli di spesa per il sociale (disabili, asili comunali ecc. …) concerto o non concerto, io provo un certo “sconcerto"!  ... e se ciò non fosse vero mi aspetterei una smentita, doverosa... e ripeto: per il futuro una maggiore chiarezza.

Saluti

Francesca   

P.S. Ho appreso ora dalla rassegna stampa di Lazio Tv che la vicenda ha avuto un seguito: non solo è vero quanto denunciato dal consigliere De Marchis circa i fondi per il concerto di Vasco distolti dalle spese per le colonie dei disabili e gli asili nido comunali, ma su Latina oggi adesso è il consigliere Di Giorgi che ammette "la gaffe" e rassicura sul fatto che a riparazione di quanto avvenuto i fondi torneranno ai disabili... morale della storia: hanno fatto bene coloro che hanno portato a conoscenza questa "gaffe" ...

 

mel - Thu 14/06/2007 or 07:41

Vincenzo,

già una volta ti avevo chiesto quale giornale locale obiettivo eri riuscito a trovare in luogo di Latina Oggi: purtroppo non ho ricevuto risposta.

Anch'io provo a leggere giornali e siti di orientamenti diversi (alcuni sono obiettivamente inguardabili) per sentire le"due campane". Ma sono curioso di sapere se tu hai trovato qualcosa di meglio.

Mel


Vincenzo - Thu 14/06/2007 or 08:05

Scusami Mel, mi ero proprio dimenticato..

Come quotidiano attualmente leggo IL MESSAGGERO ed invece come mensile FOCUS.

Saluti

 

 


mel - Thu 14/06/2007 or 09:50

A proposito del concerto di Vasco. Questa è la delibera che riduce il budget per alcune attività sociali e destina i fondi al concerto.

http://digilander.libero.it/cianfy/comune/Delibera_Vasco_Rossi.pdf 

C'è chi fa annunci elettorali (super-Pontina, caserma Carabinieri, etc) e chi fa i fatti...

Sono curioso di leggere in questo forum la difesa d'ufficio. 

Mel


- Thu 14/06/2007 or 11:16

Caro Mel,

non so a chi tu ti riferissi con la frase "C'è chi fa annunci elettorali (super-Pontina, caserma Carabinieri, etc) e chi fa i fatti..." in quanto la questione "super-Pontina" risulta allo stato attuale una enunciazione pre-elettorale di Marrazzo mentre quella della "Caserma dei Carabinieri" è dimostrabile la sua precedenza alla consultazione elettorale ... non lo è, invece, il suo annuncio.

Riguardo ai fatti relativi al concerto: non credo debba farsi alcuna difesa di ufficio. Chi ha preso determinati provvedimenti avrà avuto le sue ragioni che spiegherà a chi di dovere (mi auguro per lui/loro).


xmanz - Thu 14/06/2007 or 13:01

Non appoggio l'attuale amministrazione comunale, tuttavia trovo che questa faccenda rifletta il tradizionale qualunquismo con cui ci si interessa attualmente della cosa pubblica:

smettiamola di fare Romanisti e Laziali...


mel - Thu 14/06/2007 or 15:42

Per Gianni

A parte che a ridosso delle elezioni in Q4-Q5 giravano manifesti che parlavano addirittura di inaugurazione dell'ufficio postale e caserma, ma lasciamo stare. Intendevo dire che agli annunci si può credere o meno anche in base alla fiducia che si ripone in chi li fa, ma i fatti quelli sono e ognuno li può giudicare con la propria testa.

Per xmanz

Non so tu, ma io se vedo un bel gol lo considero tale sia l'abbia fatto al Roma sia l'abbia fatto la Lazio.

Tradotto: se un amministratore/politico fa una cosa bene, gliene do atto e magari lo ringrazio pure; se fa qualcosa che non mi piace, lo critico, indipendentemente dal colore politico. Anzi, se la fa uno che ho votato io, lo critico ancora di più perchè sta tradendo la mia fiducia.

Mel


mar81 - Thu 14/06/2007 or 19:59

Il problema è che la "Critica" di un cittadino non ha nessun effetto concreto nella realtà mi pare. Sennò a furia di critiche vivremmo già nel mondo perfetto. Ti pare? ;)


mel - Thu 14/06/2007 or 21:22

Cosa suggerisci la rassegnazione?

Io penso che se ci simpegna per raggiungere 100 magari si raggiunge 1, ma sempre meglio di zero.

Nel caso specifico, poi, se è vero quello che riporta Latina Oggi, forse le critiche qualche effetto l'hanno sortito.

 

E stavolta il Comune ha fatto più bella figura di chi aveva difeso il suo operato su questa vicenda.

Mel 

 

[b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/4727424544.pdf]openPdf.pdf[/url][/i][/b]

- Thu 14/06/2007 or 21:25

Caro Mel,

ci puoi dire che si è permesso di "difendere" l'operato del Comune rigurado la questione del concerto di Vasco Rossi? Scusa ma proprio non riesco a trovarlo!?


mel - Thu 14/06/2007 or 21:54

Ma non eri tu che dicevi "avranno avuto le loro ragioni?". Evidentemente non le avevano.

E di questo che mi dici?

http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=13420

Fortuna si è salvato in calcio d'angolo.

Per il resto cosa vuoi una lista di persone con cui ne ho parlato (amici, colleghi, ect) e avevano un'opinione diversa dalla mia?

Mel 


Kla - Thu 14/06/2007 or 21:56

DA LEGGERE: Delibera_Vasco_Rossi.pdf

Ogni tanto, leggendo alcune decisioni prese con tanto di delibera, i cittadini hanno il diritto nonchè il dovere di farsi e fare alcune domande, come per esempio, ma era proprio necessario decurtare 80000 euro dal bilancio 2007 destinati a: invalidi, giovani, scuole materne, attività sportive, sostegno al volontariato per dirottarli verso società che gestiscono conceti che fruttano milioni di fatturato ogni anno?

Questa delibera era veramente cosi urgente e necessaria, o era meglio lasciare i soldi dove erano giustamente destinati?

Salutoni

P.S.

Mel, grazie dell'informazione che hai dato nel post precedente, sembra che l'assessore non abbia letto la delibera, oppure avevano sbagliato a fare il bilancio se dice che la copertura destinata agli invalidi c'era già.


- Thu 14/06/2007 or 22:12
mel ha scritto:

Ma non eri tu che dicevi "avranno avuto le loro ragioni?". Evidentemente non le avevano.

E no caro mel, non ho mai difeso nessuno! Ho detto sì che avranno avuto le loro buone ragioni ... ma ciò vuol significare che chi prende una decisione lo fa in base ad un proprio convincimento ... che per lui (o lei) è giusto! Poi se questo non lo dovesse essere per altri ... allora costui (o costei) darà le risposte che deve a chi di dovere! Tutto qui. Se a te sembra una difesa?!

Riuguardo la lista: no, ci mancherebbe altro. Ritengo che chi difende colui che dovrebbe difendersi da solo, dando le spiegazioni che deve, a sua volta dovrà dare le motivazioni per cui si è espresso a difesa. Non ritengo di essere così ingenuo!


Kla - Thu 14/06/2007 or 22:28

Mel, con calma ho riletto le dichiarazioni dell'assessore che hai inserito nei post precedenti.

Hai notato ?

L'assessore fa riferimento unicamente alle colonie per invalidi smentendo quanto scritto nella delibera. Non fa riferimento neanche minimamente alle altre riduzioni scritte nella stessa delibera che hanno permesso di raccimolare la somma di 80000 Euro regalati al concerto di Vasco. Chissa se arriveranno altre poco credibili smentite, o se metteranno tutto a tacere.


xmanz - Thu 14/06/2007 or 23:22

Credo che se non gli avessimo dato lo stadio gratis Vasco non sarebbe mai venuto a fare le prove ed il suo concerto quì dato il limitato pubblico che avrebbe raccolto:

i concerti di vasco radunano mediamente da 10 anni 100-120 mila persone, e' l'unico cantante italiano se non europeo che raggiunge queste cifre.

L'amministrazione per consentire un raro grande evento nella nostra città ha dovuto logicamente finanziarlo: i biglietti costavano 40 euro circa, ci saranno state 20 mila persone grasso che cola, totale incasso 800 mila euro se gli ha detto bene....

solo il palco che si e' portato e montato a sue spese e' costato 15 dico 15 milioni di euro.....

riprova ne e' il fatto che da nessuna parte ne sul suo sito ne nel programma del suo tour viene reclamizzata la data di Latina e questo perchè Latina dimensionalmente non è in grado di "ricevere" il quantitativo medio di spettatori che il cantante in questione abitualmente richiama: se si fosse saputo saremmo stati sepolti da un numero di persone equivalente alla totalità dei residenti!

Mi spiegate mezzo motivo per cui Vasco e tutto l'amba aradam che lavora alla sua produzione avrebbe dovuto portare le sue chiappe a Latina?

solo la mia opinione.


Kla - Fri 15/06/2007 or 06:55

XMANZ, Vasco con i suoi milioni di palco e la sua organizzazione che fa milioni di fatturato possono andare dove vogliono e se sono venuti a Latina a provare il concerto che andra' in tour quest'anno va anche benissimo. A me poi Vasco piace anche. Cio' che ancora non e' chiaro e' il motivo per cui il Comune di Latina abbia dovudo dare 80000 Euro alla ditta che assiste Vasco nei concerti togliendo i soldi per cose molto piu' importanti e dandoli a chi credo proprio non ne abbia bisogno.

Leggiti la delibera del comune che spiega bene da dove hanno tolto i soldi.

DA LEGGERE: Delibera_Vasco_Rossi.pdf

Salutoni

 

 


- Fri 15/06/2007 or 07:52

Circa la giustezza e la "chiarezza" delle circostanze riportate in delibera, credo, che il Comune ne darà spiegazione nelle sedi opportune e non certo sulla carta stampata.

Quello che ritengo abbia voluto significare xmanz è che, giusta o sbagliata che fosse la scelta attuata con la delibera, Vasco Rossi senza alcun incentivo non avrebbe mai messo piede a Latina.

Ora, potremmo discuterne per giorni, mesi, anni ... ma la realtà è questa: pur avendo spazi che consentono di ospitare un evento in grado di attrarre numerose persone vi sono delle condizioni, non ultima quella della mentalità provinciale che ci contraddistingue, che impediscono a Latina di essere annoverata tra le città preferite come tappa per eventi di qualunque genere.

A tal proposito, giusto per fare un'osservazione sull'atteggiamento delle persone di Latina: sono circolati numerosi biglietti "omaggio" e, qualcuno, ha avuto il coraggio di venderli a 15 euro l'uno. La cosa è grave già di per sé ... tuttavia, se non ci fosse stato interesse da parte dei soliti "pulciari", che vogliono tanto pagando il meno possibile, queste persone non avrebbero avuto un mercato. Per non parlare poi degli imbucati!!! ... Purtroppo anche questa è Latina.


Kla - Fri 15/06/2007 or 08:00

Cio' che ancora non e' chiaro e' il motivo per cui il Comune di Latina abbia dovudo dare 80000 Euro alla ditta che assiste Vasco nei concerti togliendo i soldi per cose molto piu' importanti e dandoli a chi come Vasco e la sua organizzazione non ha bisogno (incentivi regalo da 80000 Euro a chi come Vasco fa fatturati di milioni di euro. ABBASTANZA ASSURDO!).

Vedremo se l'amministrazione avra' il coraggio di spiegare o mettera' a tacere.

 


xmanz - Fri 15/06/2007 or 10:27

Scusate non mi era chiaro il concetto che i soldi siano stati dati all'organizzazione, avevo capito fossero stati "spesi" per questioni inerenti la sicurezza le transenne la manutenzione dello stadio e via dicendo.

Se come mi dite son stati "dati" all'organizzazione la mia posizione cambia.

Fermo restando che ritengo logico il fatto che per ospitare un evento del genere sia necessario pagare un obolo a livello istituzionale, ma per sostenere "le spese" accessorie.

Per concludere mi associo a Gianni: ho assistito a scene pietose per quanto riguarda i biglietti...

Saluti.


Kla - Fri 15/06/2007 or 10:40

Xmanz, scusa ma non e' "se come dite", ovvero non lo dico io o le chiacchere dei cittadini o dei giornali.

Sta scritto molto chiaramente nella delibera Comunale che ho allegato nei post precedenti che i soldi (80000 Euro) sono stati decurtati dal bilancio 2007 per darli alla ditta che assiste Vasco.

Questi soldi nulla hanno a che vedere con spese accessorie (sicurezza, pulizia etc..) che ogni Comune deve normalmente sostenere se accetta di ospitare eventi del genere.

Salutoni

 


davide - Fri 15/06/2007 or 13:06

Ho fatto cancellare il messaggio di Davide e disattivare la sua utenza, in quanto nello stesso apparivano parole rivolte a terzi, (tipo cotardi) inaccettabili per questo sito, soprattutto se espresse da un utente che non si firma con nome e cognome. Se non l'avessi fatto avrei rischiato di essere querelato. Davide era già stato avvisato (anche pubblicamente) più di una volta. La sua insistenza mi ha obbligato a sospendere la sua utenza.

ferdinando cedrone


xmanz - Fri 15/06/2007 or 16:46

Kla ok

chiedo venia, non ho letto tutto il file nel dettaglio e come ho specificato la mia posizione cambia.

salutoni


enzo1950 - Sat 16/06/2007 or 11:07

x xmanz, dici che la tua posizione cambia!

Cosa significa? E quale diventa?

Enzo1950 


xmanz - Sat 16/06/2007 or 11:24
che in questo caso mi scandalizzo anche io...

Kla - Sat 16/06/2007 or 13:01

Per non  farla troppo lunga ed anche di fronte al silenzio assordante dell'amministazione su questo caso, CONCLUDO semplicemente dicendo che se da parte dell'amministrazione non ci saranno notizie e spiegazioni attraverso la stampa, la tv o la radio, e nelle sedi opportune,  ma in ogni caso sempre documentabile pubblicamente, vorrà dire che si vuole coprire l'accaduto e noi cittadini saremo presi in giro ancora una volta ed i soldi, destinati a cose eticamente più importanti di Latina come disabili, scuole materne, sport, giovani, volontariato,  saranno stati definitivamente regalati alla ditta che segue i concerti di VASCO. Regalo con atto di delibera del Comune del 25/05/07 di 80000 Euro a chi fattura con i concerti milioni di Euro.

salutoni


- Mon 18/06/2007 or 11:40

In genere quando si va ai concerti si paga ed anche salato quindi, io credo che se si vuole concesso uno stadio per le esibizioni chi le fa debba pagare e non che poter dire abbiamo avuto il concerto di pinco pallino questo dia lustro alla città lo da l'avere organizzazioni e impresari capaci e di esempi in giro ce ne sono diversi, come manifestazioni festival concerti di ogni genere. Chissà se Sabaudia per tutti i concerti estivi nel teatro all'aperto concede contributi.

 

 


Kla - Mon 18/06/2007 or 12:52

Roccia, condivido quanto da te affermato. Ditte e artisti che fatturano milioni di euro per ogni concerto non dovrebbero avere dai Comuni neanche un soldo, anzi dovrebbero pagare per avere lo spazio o tuttalpiu' non pretendere nulla. Gia' e' tanto se il Comune garantisce servizi, sicurezza, transenne etc.

Come e' noto in generale i Comuni lamentano sempre carenza di fondi, quindi a maggior ragione constatare che nel Comune di Latina e' stata fatta una deibera per stornare dal bilancio del 2007 80000 euro che erano destinati a Disabili, Scuole Materne, Sport, Volontariato etc. per regalarli alla ditta di MILANO che organizza concerti come quello di preparazione al tour di Vasco, fa' veramente incavolare.

Salutoni

 


- Sat 23/06/2007 or 11:36

Utilizzo questo forum  anche se le riflessioni che voglio raccontare  nascono dalla lettura di quello "il diritto di dormire", soprattutto dalla risposta di chi si è sentito chiamato in causa dalle rimostranze (secondo me sacrosante...) di moltissimi cittadini. Chi risponde alle accuse di disturbo della quiete, oltre a chiamare in  correo   altri locali simili e ad ostentare  il rispetto dei "decibel", pone la domanda retorica,  "chi ascolta i giovani?", come se la sua discoteca(e le altre...) rappresentasse  la risposta alle  esigenze dei giovani, mentre le lamentele dei cittadini per  il volume "sparato" a palla fino al mattino, ne fossero la negazione. Parla infatti di offerta di "sano" divertimento e così via. Chi scrive è stata frequentatrice di discoteche già quando, per poterlo fare, bisognava uscire da Latina (...e si, caro Freddy, ancora non c'era neppure il mitico Noa Noa) per cui figuriamoci se posso negare il divertimento, ma, senza paventare chissà quali scenari di perdizione, mi permetto di esprimere qualche dubbio sul "sano" nel momento in cui il divertimento diventa rimbambimento   ed il ballo diventa sballo anche per eccesso di volume del suono. I ragazzi bisogna aiutarli a vivere coscientemente il piacere del divertimento, non costruire per loro luoghi che impediscano alla mente di pensare. Stamattina mi è capitata una cosa che mi ha  dato una qualche misura di questo fenomeno: stava in macchina sulla via del Lido, tornando verso casa...finestrini chiusi...aria condizionata e... un sottofondo musicale di un genere che io non ascolto: ma la radio è spenta!  Mi guardo intorno, ma  vicino alla mia macchina  nessun'altro, solo dietro, a debita distanza, un ragazzo in motorino. Continuo a non capire da dove venga la musica....arrivo al semaforo del Morbella e mi fermo per il rosso; il ragazzo in motorino mi affianca a sinistra: espressione beota accompagnata da ritmici sussulti  .... sotto il casco, ovviamente slacciato, ha le cuffie.....Ecco da dove viene la musica!...dalle sue cuffie. Devo dire che mi è venuto un moto di sconforto....se da dentro la macchina, 3 o 4 metri davanti a lui, con i finestrini chiusi ed il rumore del motore, sentivo la sua musica, lui cosa aveva   nelle orecchie? Può essere cosciente di quello che ha intorno (ma anche di se stesso...) uno bombardato da musica a quel volume? E questo è sano divertimento?


- Mon 25/06/2007 or 07:25

Tra un pò saranno vittime di Ipoacusia percettiva bilaterale con presenza di acufeni (insomma non si percepiscono i suoni acuti e c'è un fischio costante nelle orecchie) io ho questa patologia dovuta al periodo militare per stupidità di altri, loro l'avranno per stupidità propria, qualcosa non va nelle nuove generazioni e molti di noi genitori dovrebbero cominciare a chiedersi perchè ed a farsi un esame di coscienza, anche se forse 25 o 30 anni fa dicevano la stessa cosa di noi.


- Sun 22/07/2007 or 10:17

La qualità della foto è pessima, ma quel piccolo mucchio di macerie che si vede, è quanto resta di quella specie di "sarcofago" di cemento, che copriva quella che doveva essere la centralina dell'acqua per l'irrigazione, a lato del giardinetto tra via Paganini e Via Cimarosa, andando verso Largo Carissimi, e del cartello che vi era apposto vicino. Stamattina prima delle 4 una macchina ci si è schiantata contro, demolendoli: non so se gli occupanti siano rimasti feriti (..erano già accorsi i miei dirimpettai e la mia presenza a quel punto era superflua..), certamente già prima non erano in condizioni "normali". L'auto, infatti, proveniva da via Jommelli, l'ex via Lunga, ed anche se il cartello che indicherebbe (il condizionale è d'obbligo..) la fine della strada, e la necessità di girare a dx o a sn, come potete vedere dalla foto è ancora completamente ricoperto dai manifesti elettorali, certamente si vede come un'ostacolo al centro della carreggiata. E visto che hanno  praticamente raso al suolo il manufatto, a quanto andava l'auto? Tutto questo è avvenuto sotto l'occhio "cieco" della telecamera "di controllo" sistemata sull'incrocio e che non è mai entrata in funzione: in questo caso non ce n'è particolare bisogno, visti i risultati, ma se avesse funzionato, chi di dovere avrebbe avuto delle informazioni certe. Anche perchè stamattina, a parte le macerie, non c'era traccia dell'auto od altro, e siccome non mi pare di aver visto forze dell'ordine, chi obbligherà gli autori di questa performance a risarcire il danno alle cose comuni? Un'altra considerazione: a cosa sono collegati quei tubi, che erano rigorosamente murati, se una volta divelti, da essi non è uscita neppure una goccia d'acqua?

[b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/1185099453.jpg]22-07-07_1117.jpg[/url][/i][/b]

Salvatore - Sun 22/07/2007 or 11:57
Antonella ha scritto:

... Un'altra considerazione: a cosa sono collegati quei tubi, che erano rigorosamente murati, se una volta divelti, da essi non è uscita neppure una goccia d'acqua?

Penso che quello fosse l'impianto di irrigazione del parco. Costruito e pagato con i miei (e i tuoi) soldi, ha funzionato solo un paio di volte. Poi, come tutti sappiamo, il parco è stato consegnato ai vandali, alle cacche dei cani, alle erbacce e al degrado totale. L'impianto d'irrigazione era solo un ennesimo esempio di soldi buttati, quindi, se la cosa ti può consolare, chi lo ha abbattuto non ha fatto alcun danno reale alla comunità. Il danno ce lo eravamo già fatti da soli quando avevamo permesso che i nostri soldi fossero buttati in quel modo vergognoso.

Per quanto riguarda il segnale stradale coperto completamente dai manifesti elettorali... io se fossi la persona che mi sono schiantata, citerei per danni i proprietari delle facce che coprono completamente il segnale. Se le Istituzioni esistessero, ci sarebbe stato un sopralluogo delle forze dell'ordine e la procedura di risarcimeto sarebbe partita per dovere d'ufficio. Purtroppo, come ben sappiamo, le nostre istituzioni sono ormai da lungo tempo latitanti.  

Salvatore

PS: proprio in questo momento (0803 eastern, 1403 ora italiana) la CNN ha detto che a San Antonio, Texas un automobilista è stato arrestato perchè ha ignorato un segnale che avvertiva che la strada era chiusa per  allagamento.   Capite perchè mi lamento della nostra polizia ??


- Sun 22/07/2007 or 13:20

E' chiarissimo perchè ti lamenti della nostra polizia o forze dell'ordine in genere, che comunque, tranne rarissime eccezioni,   non è necessario confrontare con altre per lamentarsene....Quanto a quello che racconti su San Antonio...vista l'infrazione, per quello che ci riguarda, credo che una sana via di mezzo potrebbe bastare!


Salvatore - Sun 22/07/2007 or 13:33
Antonella ha scritto:

E' chiarissimo perchè ti lamenti della nostra polizia o forze dell'ordine in genere, che comunque, tranne rarissime eccezioni,   non è necessario confrontare con altre per lamentarsene

è vero, hai ragione. Sono io che sbaglio. Sono io che mi accanisco a voler fare paragoni assurdi. Infatti mi sto sempre più convincendo che non si possono fare paragoni tra cose profondamente diverse. Noi italiani ormai siamo terzo mondo, quindi i miei paragoni col cosidetto "occidente" sono del tutto fuori luogo.

Salvatore


- Tue 24/07/2007 or 07:12

Su come si comporta la polizia negli States ci sono anche fior di telefilm, noi abbiamo un problema serio, la non certezza della pena se una persona ha veramente commesso un reato, non lo sconta ed il giorno dopo anzi è fuori. Vale la pena rischiare la pelle? E questo è il mio ultimo intervento su argomenti che portano sempre in ballo gli USA o la Svizzera o il Turkmenistan come paragone al nostro, mi sembra di tornare piccolo con mia madre che mi diceva sempre, guarda quello che è meglio di te prendilo come esempio, guarda quell'altro ecc ecc io guardo a me stesso ed a quello che posso fare provandoci a farlo con equilibrio e competenza, osservando e metabolizzando quello che vedo e che mi accade attorno, quanto al riuscirci è un'altra cosa. Le realtà, la società, le persone, la storia sono diverse ma se non riusciamo nemmeno a cambiare amministratori incompetenti dediti alla sola spartizione eterna delle poltrone mi sembra anche inutile stare a parlarne.


Freddy - Tue 24/07/2007 or 17:25

Paragonarsi con gli altri credo faccia parte della natura dell'uomo. Sopravvalutarsi o sottovalutarsi, pure, quindi non starei a stressare troppo l'argomento.

Resta il fatto che prendere coscienza dei propri limiti è il primo passo da fare per migliorarsi.

L'esempio riportato da Roccia, però, ritengo sia utilissimo per discutere della questione in maniera franca, leale ed aperta.

Anch'io quando ero bambino (tanti anni fa, ahimè) non riuscivo ad accettare paragoni con i coetanei che mi stavano antipatici, facevo invece meno fatica a confrontarmi con quelli a me più consoni.

Nel tempo poi, ho imparato a distinguere le cose ed a slegare le mie simpatie dall'analisi dei fatti.

Per essere più chiari, insomma, da quando la maggior parte dei miei capelli mi ha abbandonato (sigh !) ho imparato a ragionare in maniera meno emotiva, cosa che forse mi ha permesso una maggiore obiettività.

Accade nello sport, nella politica, nelle amicizie, nella vita in genere e quando riesci a distinguere ciò che è, da ciò che vorresti, entri in un mondo dove tutto sempbra essere più chiaro, più sereno e meno conflittuale.

Come ho sempre detto, riuscire ad accettare il fatto che noi Italiani, in tema di senso civico, abbiamo ancora molto da imparare, non è un punto di debolezza, ma un punto di forza per cercare di migliorarci.

E' un nostro difetto, così come lo è la mediocrità culturale del popolpo americano, la freddezza dei popoli anglosassoni, et etc, a fronte del quale però, emergono altri aspetti positivi, per i quali invece prevaliamo di gran lunga rispetto a tanti altri popoli.

Ovviamente, stiamo generalizzando, e tutti noi sappiamo che nell'ambito di una popolazione ci sono persone con caratteristiche totalmente diverse rispetto alla media, ma ciò non toglie che il quadro che emerge deriva dalla maggioranza dei comportamenti osservati e questa per quanto ci riguarda, in tema di senso civico, è quella che è, basta guardare come guida un Italiano e come guida un Inglese, basta osservare come è mantenuto il verde da noi e come lo è in svizzera, in Belgio in Olanda, etc etc.

Il fatto che in questi altri paesi ci siano difetti magari più grossi, nulla toglie al giudizio sul tema che stiamo trattando, il senso civico, l'attenzione al bene pubblico e la capacità di controllo degli organi preposti.

Ognuno di noi però può fare qualcosa, e la prima cosa da fare e accettare serenamente i propri limiti, partendo da questi per offrire il proprio contributo. Forse è vero (sono d'accordo con Giulio) la sensazione è quella di togliere l'acqua dal mare con un secchiello, ma il mondo è fatto così, e nel tempo che ci è dato, sarà meglio essere utili che inutili o dannosi.

Freddy

 

 


Salvatore - Tue 24/07/2007 or 18:15
Freddy ha scritto:

Paragonarsi con gli altri credo faccia parte della natura dell'uomo....

 

Se abbiamo perso la coda e non viviamo più saltando da un ramo all'altro è proprio perchè gli esseri umani fanno dei paragoni. L'apprendimento, il miglioramento, la crescita culturale, il progresso e la civiltà stessa non potrebebro esistere senza confrontarsi con gli altri. Quando il primo ominide ebbe l'intuizione (o il fondoschiena) di costruirsi un tetto, gli altri ominidi fecero dei paragoni: paragonarono la loro capoccia bagnata con la capoccia asciutta del loro compare che si era costriuto il riparo, videro che forse era meglio avere la capoccia asciutta e cominciarono pure loro a costruirsi un riparo. Qui da noi invece (specie in questo sito) sembra che fare paragoni sia polically incorrect (anzi, se i paragoni sono fatti con gli Stati Uniti sono un vero insulto alla democrazia). Pazienza!

Salvatore


Kla - Tue 24/07/2007 or 19:22

Sicuramente e sempre, qualcosa di buono si può prendere anche dagli americani, o dai tedeschi o dai marocchini, come da chiunque altro, ritengo superfluo citare tutti i nostri simili del resto del mondo.

Purtoppo siamo circondati e condizionati sempre di più da cattivi esempi e da chi sa emulare solo questi.

salutoni 

 

 


- Tue 24/07/2007 or 19:46

 

Qui da noi invece (specie in questo sito) sembra che fare paragoni sia polically incorrect (anzi, se i paragoni sono fatti con gli Stati Uniti sono un vero insulto alla democrazia). Pazienza!

Salvatore

A Salvatò.....eddài!!!! Qua fa caldoooo!!!! Non ti ci mettere pure tu ad appesantire il clima!!!


giucap - Wed 25/07/2007 or 09:41

Vorrei umilmente provare a (ri)portare la mia opinione sull'aspetto del dibattito in generale, sui forum ma non solo.

Se esordisco discettando sulla qualità della pizza, magnificando la prelibatezza di quella napoletana un po' alta e morbida, con "crostolone" ben evidente e fragrante, magari suggerendo anche il locale dove a mio avviso viene servita la pizza più prossima a quella che ho descritto come ideale, mi aspetterei di ricevere messaggi di consenso o di dissenso sia sul "modello pizza" che sull'eventuale locale.

Certo se un messaggio di dissenso nei toni sembrasse sottintendere "non hai capito niente, ora ti spiego io", quasi che esistesse una verità da rivelare sull'argomento pizza, il civile scambio di opinioni (come più volte ribadito, opinabili per definizione) va a farsi benedire. Lo stesso accade quando, per amor di polemica, si attribuiscono all'interlocutore posizioni che non ha mai assunto, forzando magari una parte dell'intervendo fuori contesto.

La tentazione per me, a quel punto, è di abbandonare il dibattito: c'è poco da argomentare di fronte alle verità o alla polemica sterile.

Se invece si argomentano le differenti posizioni "alla pari" e civilmente (senza insulti, allusioni, forzature o posizioni di superiorità), non credo che alcuno/a possa ritenersi offeso/a dal fatto che non tutti la pensino come lui/lei.

Si può dissentire senza diventare nemici! Personalmente ho il vizio di discutere, anche animatamente, con amici di vecchissima data, coi quali ho passato e passo i miei momenti migliori.

Né credo sia opportuno atteggiarsi a vittima: esprimere un'opinione comporta l'esporsi al dissenso. A fronte di un messaggio contrario ci sono magari dieci persone che tacciono perché acconsentono, e generalizzare l'opinione di qualcuno per attribuirla ad una moltitudine non mi pare corretto.

Per tornare al caso specifico, le diatribe che ciclicamente si accendono introrno alle segnalazioni di Salvatore su aspetti di migliore organizzazione negli Stati Uniti spesso mi lasciano perplesso, come negli ultimi casi.

Da un lato mi sembra di capire che gli esempi portati da Salvatore vogliano indicare una possibile strada, un modo per smuoverci dalla rassegnazione mostrando che le cose possono andare meglio, che altrove è già così.

A volte però gli esempi portati mi fanno pensare che il rimedio rischi di essere peggiore del male, e non per "antiamericanismo" ma per valutazione personale  del caso in sé (cito ad esempio l'arresto dell'automobilista che aveva violato non so quale divieto).

Se entriamo in una polemica filosofica per cui sembra che si debba sposare il sistema come corpo unitario (ma praticamente come mai potrebbe avvenire? Si possono "clonare" secoli di storia e di cultura?) probabilmente andiamo alla contrapposizione tra opposte verità.

Se discettiamo invece su casi specifici, magari riusciamo ad analizzare problemi e soluzioni, costi e benefici, forse rimanendo anche ciascuno della propria opinione, ma arricchita dalle opinioni altrui.

Secondo me i forum che noi grafomani incalliti intasiamo con le nostre elucubrazioni non servono per convincere gli altri della nostra "giustezza", ma per scambiarci informazioni ed opinioni, che ciascuno poi elaborerà con i propri strumenti e secondo la propria sensibilità.

Quindi il richiamo ad esperienze "estere" (magari se si cambiasse ogni tanto la fonte non sarebbe male), andrebbe secondo me analizzato e dibattuto sul caso specifico, superando l'eventuale fastidio per leso orgoglio italico, al fine di prendere quanto di buono le esperienze altrui possono fornire.

Ma se a Sermoneta, per fare un esempio, la nomea di "comune riciclone" ha comportato un reale miglioramento della qualità della vita in termini di igiene e pulizia, penso possa andar bene lo stesso. Mica bisogna guardare lontano per forza. L'importante per me è far circolare le esperienze virtuose: hai visto mai che, a forza di parlarne, si venga contagiati.

Un caro saluto

Giulio

 


anaclerio - Wed 25/07/2007 or 17:16

Caro Giulio

riguardo il modello Sermoneta, ho più volte sollevato le mie perplessità e le conseguenze nefaste di quel metodo di raccolta dei rifuti, ovvero il proliferare di discariche abusive là dove per anni non ce ne erano.

Ma quello che mi lascia più indignato è che nonostante segnalazioni ben circostanziate il Comune non interviene.

Anche il fatto che il Comune dice di essersi ispirato al famoso Consorzio Priula di Treviso è vero fino ad un certo punto. Si sono presi solo i lati negativi (maggior costo e maggior operatori) e non quello positivo dei risparmi al carico del cittadino.

In sindaco di Sermoneta deve spiegare come mai a quasi 3 anni dall'avvio del serivizo, non ha predisposto i cassonetti con le bande magnetiche, in modo da pesare esattamente quanti rifiuti differenziati e quanti indifferenziati ha prodotto in un anno una famiglia, abbassando le bollette a chi differenzia di più.

Oggi invece pagano lo stesso, sia la famiglia che differenzia, sia chi butta il sacchetto lungo il primo fosso di Via Dormigliosa e Via Vaccareccia. E questo è intollerabile!

ANACLERIO


giucap - Fri 27/07/2007 or 09:47

Non conosco bene la situazione effettiva di Sermoneta, so solo quanto pubblicato dai giornali (magari il comune ha un ottimo ufficio stampa).

Però mi lascia alquanto perplesso il nesso di causalità che tu vedi tra la raccolta differenziata e la nascita delle discariche abusive.

Che le segnalazioni, tue o di altri, non vengano prese in sufficiente considerazione è cosa senza dubbio deprecabile; che la gente abbia iniziato a buttare i rifiuti ingombranti (perché ho idea che di questo si tratti) fuori da ogni regola e da ogni logica a causa della raccolta differenziata introdotta dal comune mi pare un po' eccessivo.

Che poi la raccolta possa essere fatta meglio, con metodi più tecnologici  e con riconoscimento economico ai più virtuosi potrà sicuramente essere, ciò non toglie che tra pessimo e ottimo si collochino anche diversi gradi di buono. Se ogni volta che chiunque, amministratore o privato, fà qualcosa, si vede i fucili puntati contro perché si poteva fare meglio, la tentazione che viene è quella di lasciar perdere, avvalorando il famigerato detto "chi non fa non sbaglia".

Giulio

 


- Fri 27/07/2007 or 11:21

Nella zona di Monticchio e Sermoneta Scalo vi sono molte case in campagna l'umido in genere viene dato agli animali e la carta bruciata nei camini nei forni la maggior parte di loro utilizza dei sacchetti normali e poi venendo a lavorare o a far altro a Latina dopo la ferrovia le getta nei cassoni. 


anaclerio - Fri 27/07/2007 or 14:48

Caro Giulio,

io non mi riferisco alle discariche di ingombranti che ci sono sempre state, ma la cui moda è esplosa prepotentemente negli ultimi 5 anni.

Io mi riferisco a sacchetti buttati lungo le strade provinciali subito dopo l'inizio del porta a porta, che a Sermoneta è datato Settembre 2004. E' una moda che a 3 anni di distanza, continua, così come inizia a prender piede nelle zone di campagna attorno ai borghi, dove è stato attuato lo stesso metodo. Dunque non è casuale che appena si introduce il porta a porta, dopo qualche settimana si forma degrado nelle zone periferiche. Tali zone prima non è che fossero giardini, ma oggi la situazione è decisamente peggiorata...

Basta che vai su Google ed inserisci la parola "raccolta porta a porta". Troverai vari articoli dei comuni del torinese e della liguria che protestano contro tale metodo, ed ironici articoli dei giornali locali sul proliferare delle discariche abusive...

ANACLERIO


Salvatore - Sat 28/07/2007 or 18:36
anaclerio ha scritto:

...sacchetti buttati lungo le strade provinciali subito dopo l'inizio del porta a porta...

Caro ABDA,

negli Stati Uniti la raccolta è sempre stata porta a porta (almeno dal febbraio del 1987, quando per la prima volta andai ad abitare lì) e ti posso assicurare che di sacchetti buttati per la strada non se ne vedono. Non è il metodo del porta a porta a creare il problema, bensì l'estrema inciviltà del popolo italiano.

Salvatore


giucap - Sun 29/07/2007 or 08:08

Carissimi Salvatore e ABDA (come acronimo non è male, sembra un nome arabo), come ormai arcinoto ho vissuto per tre anni a San Donato Milanese (che ci posso fare, mi è capitato così) e anche lì c'è la raccolta porta a porta, e non ho mai avuto modo di vedere sacchetti lasciati dove capita o discariche a cielo aperto.

Dal che si potrebbe dedurre una regola empirica: non ci sono regole generali di ripartizione geografica o genetica; l'uomo, da animale gregario, tende ad adeguarsi ai comportamenti della maggioranza, con una certa tendenza all'inerzia: se le cose vanno bene, anche l'ultimo arrivato con intenzioni non proprio nobili si adeguerà, se le cose vanno male, una persona di senso civico medio alla fine pure si adeguerà all'andazzo generale.

Naturalmente con una mole tale di eccezioni da vanificare il suddetto postulato (altrimenti sarebbe una regola generale!!)

Giulio


anaclerio - Sun 29/07/2007 or 17:37

X Salvatore

Basta vedere il sondaggio fatto sul sito della Valchiavenna, il 60% dei votanti è contro il "porta a porta".

http://www.vaol.it/home.jsp?proc=sondris&idrub=32096

Ognuno lamenta problemi di igiene e pulizia.

Oppure basta vedere anche le condizioni della Superstrada 36, dove si sono formate discariche abusive:

http://www.wineandmore.vaol.it/home.jsp?idrub=55081

ANACLERIO


michfabi - Sun 29/07/2007 or 20:16

Ho voluto esplorare questo topic: trovo difficoltà a recuperare le puntate precedenti - siamo prossimi a 20 pagine - e si è detto tanto. Vi ricordate da dove siamo partiti?

By the way, mi sono piaciute le ultime riflessioni di Giulio (giucap) e di Salvatore.

Farei una fugace annotazione - da statistico: i sondaggi sul web, come quello che richiama ABDA (Anaclerio) non hanno alcuna validità e significatività. Non possono pertanto essere richiamati per rafforzare un concetto, una posizione o un pensiero personale.

Porto invece la mia esperienza professionale, in particolare sul tema dei rifiuti: ogni sistema di gestione della raccolta va sempre "calato" sulla cittadinanza direttamente interessata - con tecniche di ascolto dell'amministrazione e partecipazione diretta dei cittadini. Altrimenti, qualsiasi metodo - pur scientificamente impeccabile - rischia inevitabilmente di fallire non appena prevalgono atteggiamenti o comportamenti concreti dettati puramente da convenienza o interesse personale, non della collettività interessata.

I cosiddetti processi "Agenda 21" favoriscono spesso il raggiungimento di obiettivi condivisi di interesse comune (registro la fase recente nel comune di Latina, molto più interessante rispetto alle fasi iniziali, ad esempio: http://www.comune.latina.it/layout.php"2">).

Non guarderei sempre con occhio pessimista tutto quello che avviene intorno a noi. Eppoi passatemi una battuta consolante (sicuramente provocante per ABDA): la Giovannoli continua ad essere il più bel sindaco della nostra provincia, come fare a volerle così male...!

Michele            


Freddy - Tue 31/07/2007 or 22:15

Un sondaggio sulla questione raccolta differenziata credo sarebbe auspicabile.

In Settembre, avendo l'esperto in casa (!!) , ne prepareremo uno ad hoc ?

giusto Michele ?

 

freddy


- Fri 03/08/2007 or 16:21

 

http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/esteri/sanita-times/sanita-times/sanita-times.html"verdana,geneva" size="2">Che ne dite di qualche di una scheggia di italico orgoglio, sia pure molto parziale?


Freddy - Sat 04/08/2007 or 09:02

Antonella, il link non funziona !

puoi fare un copia incolla dell'articolo ?

ciao freddy


Vincenzo - Sat 04/08/2007 or 11:15

Balneazione non sicura per mancanza di servizio di salvataggio. Ma a sinistra nella foto c'è tanto di bagnino con torretta di avvistamento .....

[b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/3558678417.jpg]04082007120.jpg[/url][/i][/b]

- Sat 04/08/2007 or 12:19
 
Freddy ha scritto:

Antonella, il link non funziona !

puoi fare un copia incolla dell'articolo ?

ciao freddy

 

Fatto!! 

In un articolo sul quotidiano GB una giornalista promuove i nostri ospedali
Racconta il ricovero del fratello: medici zelanti, esami immediati, igiene accurata

Il Times elogia la sanità italiana
"Un esempio per la Gran Bretagna"

"Gli italiani considerano i loro servizi pubblici inferiori a qualunque altro"

LONDRA - La sanità italiana rappresenta tutto quello che quella inglese dovrebbe essere ma purtroppo non è. A pensarla così non è il ministro Turco, né un dirigente dei nostri ospedali né i sempre più insoddisfatti pazienti del sistema sanitario nazionale. Ma una giornalista del Times, Rosemary Rughter, che afferma senza mezzi termini, di aver ricevuto una lezione di stile dalla sanità italiana.

In un lungo articolo pubblicato oggi sul quotidiano inglese, la cronista racconta il ricovero nell'ospedale di Todi del fratello, colto da un malore mentre si trovava in vacanza in Umbria. La racconta in un articolo-testimonianza che elogia a più non posso la sanità italiana e distrugge il mito dell'impeccabilità dei servizi pubblici inglesi.

Anche la giornalista del Times partiva da un'iniziale diffidenza. "Dentro di me - racconta - speravo piuttosto stupidamente che lo dimettessero subito. Poi per fortuna, la prudenza ha prevalso sull'istinto. Provvidenzialmente perché l'ospedale di Todi si è dimostrato tutto quello che il servizio nazionale inglese dovrebbe essere e non è". Una premessa surreale.

"Dieci secondi dopo aver bussato al Pronto soccorso, mio fratello era sottoposto a un elettrocardiogramma da due medici veloci, entrambi gentili mentre un terzo compilava la storia clinica di mio fratello". Una scena che contrasta con i racconti di molti pazienti costretti a sopportare lunghe attese fuori dai pronto soccorso di tutta Italia. E ancora: "Entro poco più di un'ora era stato sottoposto a raggi X, ultrasuoni, controlli del sangue. Era stato visto da un radiologo che aveva richiesto il consulto di un cardiologo. Gli era stata diagnosticata un'infiammazione acuta pericardiale e lo avevano sistemato in un stanza fresca e immacolata, con sue letti di cui uno vuoto, e con una splendida vista sulla città".

E infatti dopo un colloquio un medico a cui racconta che "negli ospedali di Londra non si trovava questa velocità di squadra, questa efficienza, questa accuratezza e questo buon umore", la giornalista resta meravigliata. "Gli italiani - dice - pensano automaticamente che i loro servizi pubblici sono peggiori di qualunque altro, senza parlare della sanità. L'ospedale di Todi, poi, è a costante rischio di chiusura". E dopo le note vicende del Policlinico di Roma chi crederebbe al seguito della storia: "Non c'è neanche un grammo di sporcizia nelle stanze, nei corridoi o nei bagni. L'igiene è presa così seriamente che quando viene distribuito il cibo nessuno paziente o visitatore è ammesso nel corridoio". Una dovizia e una accuratezza negli esami ("la sua cartella clinica era spessa un pollice") che fanno concludere alla giornalista del Times: "L'uomo che ho riavuto non era soltanto sopravvissuto alla sua infezione, ma era stato rassicurato sul suo stato". Soltanto un caso fortunato oppure i tanti pregiudizi sulla sanità pubblica sono un abbaglio collettivo? Se ne discuterà. Intanto gli ospedali italiani tirano un piccolo sospiro di sollievo. Oltremanica c'è chi sta peggio.

(3 agosto 2007)

- Mon 06/08/2007 or 15:30

Che ne dite di questa lettura di Eugenio Scalfari degli italici comportamenti?

Dal quotidiano "la Repubblica"

  

Ahi Costantin
di quanto mal fu madre

di EUGENIO SCALFARI


Tra le tante questioni che affliggono il nostro paese, insolute da molti anni e alcune risalenti addirittura alla fondazione dello Stato unitario, c'è anche quella cattolica. Probabilmente la più difficile da risolvere.
Personalmente penso anzi che resterà per lungo tempo aperta, almeno per l'arco di anni che riguardano le tre o quattro generazioni a venire. Roma e l'Italia sono luoghi di residenza millenaria della Sede apostolica e perciò si trovano in una situazione anomala rispetto a tutte le altre democrazie occidentali. Se guardiamo agli spazi mediatici che la Santa Sede, il Papa, la Conferenza episcopale hanno nelle televisioni e nei giornali ci rendiamo conto a prima vista che niente di simile accade in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, in Olanda, in Scandinavia e neppure nelle cattolicissime Spagna e Portogallo per non parlare degli Usa, del Canada e dell'America Latina dove pure la popolazione cattolica ha raggiunto il livello di maggiore densità.

Da noi le reti ammiraglie di Rai e di Mediaset trasmettono sistematicamente ogni intervento del Papa e dei Vescovi. L'"Angelus" è un appuntamento fisso. Le iniziative e le dichiarazioni dei cattolici politicamente impegnati ingombrano i giornali, il presidente della Repubblica, appena nominato, sente il bisogno di inviare un messaggio di "presentazione" al Pontefice, cui segue a breve distanza la visita ufficiale.
Tutto ciò va evidentemente al di là d'una normale regola di rispetto e dipende dal fatto che in Italia il Vaticano è una potenza politica oltre che religiosa. Ciò spiega anche la dimensione dei finanziamenti e dei privilegi fiscali dei quali gode il Vaticano, la Santa Sede e gli enti ecclesiastici; anche questi senza riscontro alcuno negli altri paesi.

Infine il rapporto di magistero che la gerarchia ecclesiastica esercita sulle istituzioni ovunque vi sia una rappresentanza di cattolici militanti e la funzione di guida politica che di fatto orienta i partiti di ispirazione cattolica e quindi cospicui settori del Parlamento.

La questione cattolica è dunque quella che spiega più d'ogni altra la diversità italiana. Spiega perché noi non saremo mai un "paese normale". Perché una parte rilevante dell'opinione pubblica, della classe politica, dei mezzi di comunicazione, delle stesse istituzioni rappresentative, sono etero-diretti, fanno capo cioè e sono profondamente influenzati da un potere "altro". Quello è il vero potere forte che perdura anche in tempi in cui la secolarizzazione dei costumi ha ridotto i cattolici praticanti ad una minoranza.
"Ahi Costantin, di quanto mal fu madre...".

La questione cattolica ha attraversato varie fasi che non è questa la sede per ripercorrere. Basti dire che si sono alternate fasi di latenza durante le quali sembrava sopita, e di vivace ed aspra riacutizzazione.

Il mezzo secolo della Prima Repubblica, politicamente dominato dalla Democrazia cristiana, fu paradossalmente una fase di latenza. La maggioranza era etero-diretta dal Vaticano e dagli Stati Uniti, il Pci era etero-diretto dall'Unione Sovietica. Entrambi i protagonisti accettavano questo stato di cose, insultandosi sulle piazze e dai pulpiti, ma assicurando, ciascuno per la sua parte, un sostanziale equilibrio. Quando qualcuno sgarrava, veniva prontamente corretto.

Ma la fase attuale non è affatto tranquilla, la questione cattolica si è riacutizzata per varie ragioni, la prima delle quali è l'emergere sulla scena politica dei temi bioetici con tutto ciò che comportano.

La seconda ragione deriva dalla linea assunta da Benedetto XVI che ritiene di spingere il più avanti possibile le forme di protettorato politico-religioso che il Vaticano esercita in Italia, per farne la base di una "reconquista" in altri paesi a cominciare dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Baviera, dall'Austria e da alcuni paesi cattolici dell'America meridionale. Le capacità finanziarie dell'episcopato italiano forniscono munizioni non trascurabili per sostenere questo disegno che ha come obiettivo l'esportazione del modello italiano laddove ne esistano le condizioni di partenza.

A fronte di quest'offensiva le "difese laiche" appaiono deboli e soprattutto scoordinate. Si va da forme d'intransigenza che sfiorano l'anticlericalismo ad aperture dialoganti ma a volte eccessivamente permissive verso i diritti accampati dalla "gerarchia". Infine permane il sostanziale disinteresse della sinistra radicale, che conserva verso il laicismo l'antica diffidenza di togliattiana memoria.

Si direbbe che il solo dato positivo, dal punto di vista laico, sia una più acuta sensibilità autonomistica che ha conquistato una parte dei cattolici impegnati nel centrosinistra. Ma si tratta di autonomia a corrente variabile, oggi rimesso in discussione dalla nascita del Partito democratico e dai vari posizionamenti che essa comporta per i cattolici che ne fanno parte. Con un'avvertenza di non trascurabile peso: secondo recenti sondaggi nell'ultimo decennio i cattolici schierati nel centrosinistra sarebbero discesi dal 42 al 26 per cento. Fenomeno spiegabile poiché gran parte dell'elettorato ex Dc si trasferì fin dal 1994 su Forza Italia; ma che certamente negli ultimi tempi ha accelerato la sua tendenza.

* * *

Un fenomeno degno di interesse è quello del recente associazionismo delle famiglie. Non nuovo, ma fortemente rilanciato e unificato dal "forum" che scelse come organizzatore politico e portavoce Savino Pezzotta, da poco reduce dalla lunga leadership della Cisl e riportato alla ribalta nazionale dal "Family Day" che promosse qualche mese fa in piazza San Giovanni il raduno delle famiglie cattoliche.

Da allora Pezzotta sta lavorando per trasformare il "forum" in un movimento politico. "Non un partito" ha precisato in una recente intervista "ma un quasi-partito; insomma un movimento autonomo che potrà eventualmente appoggiare qualche partito di ispirazione cristiana che si batta per realizzare gli obiettivi delle famiglie. Sia nei valori che sono ad esse intrinseci sia per i concreti sostegni necessari a realizzare quei valori".

L'obiettivo è ambizioso e fa gola ai partiti di impronta cattolica, ma Pezzotta amministra con molta prudenza la sigla di cui è diventato titolare. Dico sigla perché al momento non sappiamo quale sia la sua realtà organizzativa e la sua effettiva spendibilità politica.

Sembra difficile che il nascituro movimento delle famiglie possa praticare una sorta di collateralismo rispetto ai settori cattolici militanti nel Partito democratico: la piazza di San Giovanni non sembrava molto riformista, le voci che l'hanno interpretata battevano soprattutto su rivendicazioni economiche ma non basterà riconoscergliele per acquistarne il consenso e il voto. A torto o a ragione le famiglie e le sigle che le rappresentano ritengono che quanto chiedono sia loro dovuto. Il voto elettorale è un'altra cosa e non sarà Pezzotta a guidarlo. Ancor meno i vari Bindi, Binetti, Bobba nelle loro differenze. Voteranno come a loro piacerà, seguendo altre motivazioni e inclinazioni, influenzate soprattutto dai luoghi in cui vivono e dai ceti sociali e professionali ai quali appartengono.

* * *

Un elemento decisivo della questione cattolica e dell'anomalia che essa rappresenta è costituito dalla dimensione degli interessi economici della Santa Sede e degli enti ecclesiastici, del loro "status" giuridico e addirittura costituzionale (il Trattato del Laterano è stato recepito in blocco con l'articolo 7 della nostra Costituzione) e dei privilegi fiscali, sovvenzioni, immunità che fanno nel loro insieme un sistema di fatto inattaccabile. Basti pensare che la Santa Sede rappresenta il vertice di un'organizzazione religiosa mondiale e fruisce ovviamente d'un insediamento altrettanto mondiale attraverso la presenza dei Vescovi, delle parrocchie, degli Ordini religiosi, delle Missioni. Ma, intrecciata ad essa c'è uno Stato - sia pure in miniatura - che gode d'un tipo di immunità e di poteri propri di uno Stato e quindi di una soggettività diplomatica gestita attraverso i "nunzi" regolarmente accreditati presso tutti gli altri Stati e presso le organizzazioni internazionali.

Questa doppia elica non esiste in nessun'altra delle Chiese cristiane ed è la conseguenza della struttura piramidale di quella cattolica e della base territoriale da cui trasse origine lo Stato vaticano e il potere temporale dei Papi. Non scomoderemo Machiavelli e Guicciardini, Paolo Sarpi e Pietro Giannone per ricordare quali problemi ha sempre creato il potere temporale nella storia della nazione italiana, nell'impossibilità di realizzare l'unità nazionale quando gli altri paesi europei avevano già da secoli raggiunto la loro ed infine lo scarso senso dello Stato che gli italiani hanno avuto da sempre e continuano abbondantemente a dimostrare. Sarebbe storicamente scorretto attribuire unicamente al potere temporale dei Papi questo deficit di maturità civile degli italiani, ma certo esso ne costituisce uno dei principali elementi.

Purtroppo il temporalismo è una tentazione sempre risorgente all'interno della Chiesa; sotto forme diverse assistiamo oggi ad un tentativo di resuscitarlo che si esprime attraverso la presenza politica diretta dell'episcopato nelle materie "sensibili" il cui ventaglio si sta progressivamente ampliando.

Negli scorsi giorni l'atmosfera si è ulteriormente riscaldata a causa di una frase di Prodi che esortava i sacerdoti a sostenere la campagna del governo contro le evasioni fiscali e lamentava lo scarso contributo della Chiesa ad un tema così rilevante.

Credo che Prodi, da buon cattolico, abbia pronunciato quella frase in perfetta buonafede ma, mi permetto di dire, con una dose di sprovveduta ingenuità. Lo Stato non rappresenta un tema importante per i sacerdoti e per la Chiesa. Ancorché i preti e i Vescovi siano cittadini italiani a tutti gli effetti e con tutti i diritti e i doveri dei cittadini italiani, essi sentono di far parte di quel sistema politico-religioso che a causa della sua struttura è totalizzante. La cittadinanza diventa così un fatto marginale e puramente anagrafico; salvo eccezioni individuali, il clero si sente e di fatto risulta una comunità extraterritoriale. Pensare che una delle preoccupazioni di una siffatta comunità sia quella di esortare gli italiani a pagare le tasse è un pensiero peregrino. Li esorta - questo sì - a mettere la barra nella casella che destina l'otto per mille del reddito alla Chiesa. Un miliardo di euro ha fruttato all'episcopato italiano quell'otto per mille nel 2006. Ma esso, come sappiamo, è solo una parte del sostegno dello Stato alla gerarchia, alle diocesi, alle scuole, alle opere di assistenza.

* * *

Come si vede la pressione cattolica sullo Stato "laico" italiano è crescente, si vale di molti mezzi, si manifesta in una pluralità di modi assai difficili da controllare e da arginare.

Le difese laiche - si è già detto - sono deboli e poco efficaci: affidate a posizioni individuali o di gruppi minoritari ed elitari contro i quali si ergono "lobbies" agguerrite e perfettamente coordinate da una strategia pensata altrove e capillarmente ramificata.
Quanto al grosso dell'opinione pubblica, essa è sostanzialmente indifferente. La questione cattolica non fa parte delle sue priorità. La gente ne ha altre, di priorità. È genericamente religiosa per tradizione battesimale; la grande maggioranza non pratica o pratica distrattamente; i precetti morali della predicazione vengono seguiti se non entrano in conflitto con i propri interessi e con la propria "felicità". In quel caso vengono deposti senza traumi particolari.

Perciò sperare che la democrazia possa diventare l'"habitus" degli italiani è arduo. Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi. Questo fa la differenza.


(5 agosto 2007)

Kla - Fri 07/09/2007 or 14:30
Antonella ha scritto:

Che ne dite di questa lettura di Eugenio Scalfari degli italici comportamenti?

Dal quotidiano "la Repubblica"

  

".....Perciò sperare che la democrazia possa diventare l'"habitus" degli italiani è arduo. Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi. Questo fa la differenza."


(5 agosto 2007)

 

Agganciandomi all'ultima frase di E. Scalfari... :

Che dire poi di alcuni frequentanti la chiesa (non e' necessario che siano cattolici) "moralisti" a tutti i costi (della domenica) che andando a vedere bene il loro operato nella societa' si scopre siano in realta' assurdi ipocriti. Molti di questi cercano di fare i buoni in tutti i modi (senza esserlo) diventando "buonisti" all'apparenza, ma fanno fatica a nascondendere la vera indole cattiva e intollerante.

Rileggendo cio' che ho scritto:  Sono troppo severo? Non so, forse si ma ho scritto di getto e mi va bene cosi, ai posteri...

Salutoni 

Nota:

L'esternazione di questi giorni del Card. Ruini con relativa richiesta di modifica della legge 194 sull'aborto non e' che una piccola conferma di quanto affermato i primi di Agosto da Eugenio Scalfari sulle ingerenze della chiesa perpetuate in prevalenza nel nostro Paese. Attenzione non sto dicendo che non si possa cambiare una legge. Ma dobbiamo proprio aspettare l'imbeccata della chiesa per accorgecene o deve essere il Parlamento dello Stato con i tanti (forse troppi) rappresentanti che abbiamo ad occuparsene?

 

 


- Mon 15/10/2007 or 14:55

Non c'è che dire! Latina è una città coerente: anche quest'anno abbiamo mantenuto il nostro solito posto in fondo alla classifica dei capoluoghi di provincia, secondo la qualità del loro ecosistema urbano!

CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2008
(dati 2006, elab. 2007)

-- Differenza posizioni edizioni 2007-2008 --
Pos
Città
2007
dif
Pos
Città
2007
dif
Pos
Città
2007
dif
1Belluno71,40%
13°
1236Potenza54,05
65°
2971Pescara47,49%
54°
-17
2Bergamo67,24%
22°
2037Rimini54,02%
28°
-972Sassari47,36%
90°
18
3Mantova65,94%
-138Pistoia53,61°
74°
3673Massa47,34%
37°
-36
4Livorno65,24%
539Aosta53,50%
66°
2774Torino47,31%
69°
-5
5Perugia65,19%
14°
940Arezzo53,47%
57°
1775Vicenza47,14%
42°
-33
6Siena65,07%
20°
1441Caserta53,34%
71°
3076L'Aquila46,94%
103°
27
7Trento64,87%
-242Novara53,12%
39°
-377Verona46,35%
58°
-19
8Parma64,58%
-443Asti52,96%
49°
678Reggio C.46,12%
86°
8
9Bolzano63,80%
-844Cremona52,93%
10°
-3479Taranto45,96%
102°
23
10Pavia62,23%
23°
1345Avellino52,83%
34°
-1180Pesaro45,77%
64°
-16
11Venezia61,27%
18°
746Piacenza52,66%
33°
-1381Foggia44,93%
55°
-26
12Pisa60,46%
-647Rieti52,63%
56°
982Bari44,87%
68°
14
13Genova60,29%
27°
1448Rovigo52,28%
48°
083Viterbo43,65%
78°
-5
14Savona60,23%
31°
1749Forlì52,05%
45°
-484Imperia42,88%
92°
8
15Reggio E.60,00%
24°
950Matera51,89%
43°
-785Teramo41,68%
84°
-1
16Verbania59,38%
-851Terni51,88%
15°
-3686Enna41,32%
80°
-6
17Firenze59,33%
40°
2352Cagliari51,83%
77°
2587Alessandria40,28%
83°
-4
18Campobasso59,27%
76°
5853Ancona51,63%
50°
-388Crotone39,79%
81°
-7
19Macerata59,19%
35°
1654Isernia51,37%
96°
4289Palermo39,23%
85°
-4
20Udine58,53%
11°
-955Roma51,32%
60°
590Vercelli37,11%
73°
-17
21Como58,34%
63°
4256Messina51,31%
91°
3591Napoli35,79%
67°
-24
22Prato58,08%
26°
457Vibo V.51,27%
82°
2592Nuoro35,22%
79°
-13
23Bologna57,93%
19°
-458Milano51,17%
62°
493Latina34,93%
93°
0
24Ascoli P.57,77%
59°
3559Trieste51,14%
53°
-694Catania32,97%
101°
7
25La Spezia57,65%
-2260Cuneo51,13%
29°
-3195Catanzaro32,86%
95°
0
26Gorizia57,55%
52°
2661Lodi50,94%
61°
096Trapani32,54%
99°
3
27Ferrara57,18°
-2062Sondrio50,83%
36°
-2697Agrigento32,36%
94°
-3
28Ravenna57,01%
17°
-1163Chieti50,79%
51°
-1298Siracusa32,15%
97°
-1
29Modena56,27%
12°
-1865Biella49,89%
25°
-4099Caltanissetta32,10%
89°
-10
30Lecco55,67%
41°
1264Salerno49,99%
21°
-43100Oristano30,87%
98°
.-2
31Lucca55,53%
38°
766Lecce49,77%
72°
6101Frosinone28,92%
88°
-13
32Varese55,52%
30°
-267Padova48,74%
70°
3102Benevento26,93%
87°
-15
33Cosenza55,24%
32°
-168Treviso48,63%
47°
-21103Ragusa26,84%
100°
-3
34Pordenone54,72%
44°
1069Brindisi48,45%
75°
6     
35Brescia54,71%
16°
-1970Grosseto48,29%
46°
24     
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano 2008 (Comuni, dati 2006)
Elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia


Salvatore - Fri 02/11/2007 or 07:45

Ragazzino di 14 anni suicida a Ischia
La mamma: "A scuola era preso in giro"

ISCHIA - Un ragazzino di 14 anni, D. G., si è tolto la vita impiccandosi. E' accaduto a Ischia (Napoli). I genitori ne avevano denunciato la scomparsa alla polizia mercoledì pomeriggio, ma in serata gli agenti del commissariato hanno ritrovato il corpo in un terreno non distante dalla casa in cui viveva con la famiglia. Gli inquirenti non hanno dubbi sul fatto che si tratti di un suicidio. Ai soccorritori, la madre, disperata, ha detto che il figlio veniva preso in giro a scuola. Il ragazzo frequentava il liceo classico "Scotti" di Lacco Ameno, un istituto segnato da un destino tragico: negli ultimi anni altri tre studenti si sono suicidati, due ragazze di 19 e 17 anni e un ragazzo di 17.

Secondo le prime ricostruzioni, D. G. sarebbe stato più volte deriso dai compagni per la sua "eccessiva bravura" grazie a un media del 9 conseguita in diverse materie. Fra le "accuse" degli altri alunni del quinto ginnasio, anche il fatto che il loro compagno volesse entrare sempre in classe, anche nei giorni di sciopero. Da quanto si apprende, la madre aveva già in passato informato gli insegnanti dello stato di disagio in cui il figlio viveva.

Di recente D. G. si era anche presentato alle elezioni del Consiglio di classe, ma non aveva ricevuto nemmeno un voto. Di questo aveva parlato con la madre (i genitori sono separati da quattro anni, il padre vive a Roma) che aveva cercato di consolarlo, dicendo fra l'altro che sarebbe andata a parlarne con i docenti. Ma il ragazzo aveva chiesto che la donna non intervenisse nella vicenda.

Secondo quanto trapelato da fonti investigative, la polizia avrebbe sequestrato le schede utilizzate per l'elezione del rappresentante di classe: in uno di quei foglietti potrebbe esserci uno dei motivi che ha portato il giovane al suicidio. La polizia ha interrogato la madre, la nonna, gli insegnanti e alcuni compagni di classe del ragazzo, in tutto una decina di persone, per capire se lo studente fosse vittima di semplici burle dei compagni o di qualche episodio di bullismo. Nella classe del liceo Scotti ci sarebbero studenti definiti dagli investigatori "normali" e non ragazzi cosiddetti "difficili".

(1 novembre 2007)

 

Dal Quotidiano “la Repubblica” http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo-5/suicidio-ischia/suicidio-ischia.html"margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"> 

Dietro il dramma personale di questo ragazzo c’è, a mio parere, il dramma dell’Italia, un paese al rovescio che, non contento di aver abolito la meritocrazia, ha di fatto introdotto la demeritocrazia. Decenni di bieche lotte sindacali e politiche, maleodoranti strascichi di ’68, hanno de facto trasformato la nostra società un posto dove i meritevoli, coloro che vanno bene a scuola, gli onesti, i lavoratori… debbano vergognarsi dei propri risultati, debbono dissimulare la propria bravura o, peggio, debbono appiattire la propria performance per adeguarla alla mediochrità che governa sovrana.  Nelle scuole dei paesi civili (dove la meritocrazia è un fatto assodato) chi è bravo è un eroe agli occhi dei suoi compagni; qui da noi chi è bravo è solo un secchione e non merita nemmeno di essere eletto al consiglio di classe. W l’Italia.

Salvatore


- Fri 02/11/2007 or 10:42

A proposito di questa  nostra Italia per molti versi, come dice giustamente Salvatore,  alla rovescia, credo sia  utile leggere le ultime considerazioni di don Benzi, appena scomparso, a proposito dell'agghiacciante aggressione a Roma , da parte di un clandestino romeno, che ha causato  la morte di una donna:

dal Corriere della sera..

 

il sacerdote morto a rimini nella notte

«I romeni ci dicono "siete voi i lupi"»

L'ultimo intervento di don Benzi: «Favoreggiamento
e di adescamento restano impuniti: è un'ipocrisia»

RIMINI - L'ultimo intervento pubblico di don Oreste Benzi prima di morire è stato riservato alla morte della donna seviziata a Roma. «Chi non rimane sconvolto, addolorato, sdegnato venendo a conoscere ciò che il giovane romeno ha fatto alla povera Giovanna Reggiani? Al di là dell'emozione bisogna però usare la ragione» aveva commentato il sacerdote. L'associazione Papa Giovanni XXIII opera in Romania da una decina d'anni. «I funzionari della polizia romena con i quali collaboriamo nel rimpatrio delle giovani romene da noi liberate (nel 2006 ne abbiamo riportate in patria 60) ci dicono: "i lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia sbranate più di 30.000 ragazze romene, metà sono bambine. Siete voi che foraggiate, mantenete i criminali romeni che le sfruttano e le tengono schiave con almeno duecento milioni di euro all'anno di guadagno. Sono i vostri maschi italiani che pagano i delinquenti romeni. Noi dobbiamo chiedere perdono alla signora barbaramente massacrata. Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l'anno perché massacrate le nostre bambine. Siete voi italiani delinquenti che chiamate i nostri delinquenti romeni, e i vostri delinquenti sono molto, ma molto di più dei nostri"».

«IPOCRISIA» - «Hanno ragione - sosteneva don Benzi -. I componenti dell'osservatorio nazionale sulla prostituzione, compresi i cattolici, non hanno voluto seguire le direttive del Dicastero della Chiesa sui migranti, che chiede di proibire la prostituzione e di punire i clienti come chiediamo noi. Non hanno voluto colpire questo fenomeno includendolo nel pacchetto sicurezza, non si sono preoccupati di liberare le ragazze sfruttate. Questa è la grande ipocrisia dilagante oggi. Abbiamo mandato tante ragazze a raccontare le loro incredibili storie di sfruttamento nelle televisioni italiane, a cosa è servito?». Don Benzi aveva chiesto al ministro dell'Interno Amato «di emanare un decreto urgente con la precisazione di tutti gli atti di favoreggiamento e di adescamento, compreso li sequestro della macchina del cliente, che sono oggi impuniti, in modo da rendere impossibile al cliente l'avvicinarsi alle donne». «Un altro errore gravissimo - aveva ancora ammonito - si sta compiendo oggi: lo sgombero dei campi nomadi senza avere prima preparato loro il posto dove collocarli. Così aumenta il disagio e si accresce la criminalità».


02 novembre 2007


massimo74 - Fri 02/11/2007 or 15:33

>>>>ci dicono: "i lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia sbranate più di 30.000 ragazze romene, metà sono bambine. Siete voi che foraggiate, mantenete i criminali romeni che le sfruttano e le tengono schiave con almeno duecento milioni di euro all'anno di guadagno. Sono i vostri maschi italiani che pagano i delinquenti romeni. Noi dobbiamo chiedere perdono alla signora barbaramente massacrata. Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l'anno perché massacrate le nostre bambine. Siete voi italiani delinquenti che chiamate i nostri delinquenti romeni, e i vostri delinquenti sono molto, ma molto di più dei nostri"».

Ma cosa c'entra? Rivolgendomi all'autore dell'articolo.

Evidentemente sono due questioni completamente differenti, da affrontare in maniera completamtnte differente.

Qui stiamo parlando di un problema dai contorni ben definiti. Che è quello della delinquenza di carattere estremamente violento ad opera di immigrati, nel caso specifico, romeni. La discussione su come affrontare tale situazione è questione delicata che tocca svariati aspetti e sulla quale non vorrei soffermarmi ora....ma....a che serve mischiare un problema con un altro? Cosa significa? Quale è lo scopo? Cosa è una gara ad eleggere il popolo "migliore"? Mi sembra che da queste poche righe scaturisca un messaggio inquietante -che personalmente reputo altamente diseducativo e pericoloso- più o meno celato che sia: dato che le prostitute romene in Italia hanno clienti italiani, non ci dobbiamo lamentare se ogni tanto anche i romeni ne ammazzano una italiana. (?).

Massimo de Simone

 


- Fri 02/11/2007 or 16:53

Caro Massimo, l'assioma che tu prospetti è possibile ma era lontanissimo, anzi, completamente assente dalle mie riflessioni! Ho semplicemente preso spunto dalle parole di Benzi per ritornare sul discorso generale dell'ipocrisia, che comunque riguarda sia la prostituzione (argomento che chissà perchè scivola sempre via..) sia la presenza, pressochè ignorata,  di una massa di persone, di tutte le nazionalità, che nel migliore dei casi vivono di espedienti, e delle quali ci si "deve" ricordare solo difronte alle tragedie. E comunque non credo che possano essere definiti problemi differenti...per banalizzare... sono solo due facce della stessa medaglia..Sono un problema importante che deve essere risolto con il contributo di tutti...non solo dalla politica...ma anche con comportamenti "legali" da parte di tutti i cittadini...Queste sacche di disperati..o di delinquenti...avrebbero vita più difficile se ci fossero controlli seri, se si applicassero le leggi che esistono; ma anche  se "onesti" cittadini non sfruttassero le prestazioni, di qualsiasi natura, legali ed illegali, di tutta questa gente!


massimo74 - Fri 02/11/2007 or 17:12

Ciao Antonella,

con la dicitura "autore dell'articolo" intendevo riferirmi a Don Benzi, di cui tu riportavi l'articolo.

 

 

 


- Sat 03/11/2007 or 10:40
Certamente...avevo capito...ma ho voluto chiarire una parte del mio pensiero... ciao!

renatosd - Thu 06/12/2007 or 15:43

http://tv.repubblica.it/home_page.php


- Sun 16/12/2007 or 13:01

In questo periodo non posso partecipare molto, ma vorrei  condividere la lettura di questo articolo.....

http://www.corriere.it/spettacoli/07_dicembre_16/magris_arte_chiedere_scusa_0d70a5f2-abb0-11dc-9018-0003ba99c53b.shtml


- Tue 05/02/2008 or 13:38

Questo articolo è apparso sul Corriere della Sera a firma di Francesco Verderami..... io capisco sempre meno: andiamo verso i cosidetti "governi di responsabilità", l'inciucio ufficializzato o il bavaglio preventivo? Certamente ho la sensazione che nulla sarà a favore dei cittadini........

Il Cavaliere: sarò sorprendente

Nel mio governo posti al Pd. Silvio prepara l'offerta a Walter

L'ipotesi: all'opposizione una Camera e Commissioni   

«Dopo le elezioni vorrei proporre a Veltroni un'intesa per aprire una stagione costituente e fare le riforme. Anche rinunciando a essere il premier, se è il caso». Era novembre, ben prima dunque che scoppiasse la crisi di governo, e Berlusconi confidò il progetto a un autorevole dirigente del Pd con cui aveva grande familiarità. Erano i giorni della «spallata» e nonostante Prodi continuasse a resistere il Cavaliere era certo che «comunque» si sarebbe andati presto al voto e che si sarebbe imposto nelle urne: «Ma so — aggiunse — che se anche tornassi a palazzo Chigi, in queste condizioni sarebbe tutto molto difficile. Eppoi il Paese continuerebbe a rimanere spaccato». Non era per spirito di buonismo che annunciò la sua intenzione di aprire al  capo del Pd, ma spinto da realismo politico. E per accreditare il disegno rivelò i tre nomi che avrebbe eventualmente proposto a Veltroni per la guida dell'esecutivo costituente: «Tremonti, Frattini e Gianni Letta», che proprio in quella fase ruppe clamorosamente il suo riserbo, lanciando l'idea del governo di larghe intese. Difficile prevedere se alla fine andrà così, di certo Berlusconi in questi giorni ha ripetuto l'intenzione di voler avanzare l'offerta a Veltroni dopo il voto, e preventivando la vittoria nelle urne ha spiegato addirittura di esser «pronto a far posto a 5 esponenti del Pd» in un esecutivo di 12 dicasteri dove «i restanti sette posti toccherebbero al Polo». Conosce le difficoltà dell'operazione, paventa che i Democratici «non riescano a reggere una simile prospettiva», ma nei suoi ragionamenti è già proiettato oltre lo scontro elettorale. In mente ha quel governo «per le riforme» che già propose da sconfitto due anni fa e che ora vorrebbe rilanciare da «vincitore»: «D'altronde ci sono cose condivise che si possono fare insieme. E avremmo interesse a farlo». Così, accanto a un programma stringato della Cdl, ipotizza «alcune riforme» da varare «con approccio bipartisan». Ecco cosa si cela dietro il disegno berlusconiano della «stagione costituente ». E in questo senso l'ex premier avrebbe in animo di affidare a quella che già definisce «opposizione» la presidenza «di una Camera» ma anche «numerose commissioni parlamentari», più di quante solitamente sono già appannaggio della minoranza in Parlamento. «Sarò sorprendente», assicura. È un modo per far capire che, tramontata l'epoca prodiana, tramonta anche la logica del muro contro muro, del vincitore che punta a far la parte dell'asso pigliatutto: alla Rai, per esempio, l'assetto attuale non andrebbe «stravolto», a quanto pare nemmeno nelle conduzioni dei Tg su alcuni dei quali c'è un giudizio positivo. Non è chiaro quale sia il confine tra il realismo e il tatticismo. Anticipare la mossa può avere un costo, rischia di produrre disaffezione nell'elettorato polista. Ma così Berlusconi sembra volersi tutelare da un altro rischio, e cioè che— una volta vinte le elezioni — il Polo riproponga i difetti della legislatura in cui governò. Perché, nonostante i sedici punti di vantaggio sull'Unione, al Senato la Cdl avrebbe tra i dodici e i venti senatori di maggioranza. E già ieri l'Udc ha iniziato le grandi manovre, avvisando il Cavaliere che «saremo determinanti nel centrodestra». Come non bastasse Casini — ecco il colpo a sorpresa — è pronto a candidarsi come senatore, conscio che a palazzo Madama si giocherà la partita politica: «Io penso — sussurrava ieri il capo dei centristi — che l'offensiva del dialogo serva a Berlusconi per gettar scompiglio nel Pd. E comunque, sono stato il primo a dire che la prossima dovrà essere una legislatura costituente». Traduzione: nell'eventuale scenario delle larghe intese ci sarò anch'io. E il segretario Cesa è ancor più esplicito: «Se vinceremo e il governo sarà politico, lo guiderà Berlusconi. Se invece si andrà verso un esecutivo istituzionale, si aprirà un altro discorso». Ecco la prova che anche l'Udc ha costruito una rete con i democratici. È una sfida nella sfida. A palazzo Grazioli, su nomi come quelli del veltroniano Bettini e del dalemiano Latorre si fa conto. Vengono considerati «pienamente affidabili ». Certo, l'idea di una lista comune Pd-FI è solo una suggestione, «un'utopia » come ha spiegato il Cavaliere. «Un'ipotesi irrealistica», per dirla con Veltroni. Ma il fatto che il sindaco di Roma fosse pronto a un governo di larghe intese prima del voto, sembra voler preparare il partito e gli elettori all'evenienza dopo il voto. E se si aggiunge che non intende fare una campagna elettorale all'insegna dell'antiberlusconismo... 


- Sat 09/02/2008 or 13:45

Continuo nel mio solitario ( ed evidentemente poco utile per i più....) tentativo di capire: da ieri tutti i media hanno diffuso la notizia che AN confluisce (aderisce, diventa un tutt'uno etc. etc.) nel partito del Popolo per le Libertà....ma gli iscritti e gli elettori di AN lo sapevano? Io sono sempre più confusa...tutti invocano la partecipazione....di chi? E la libertà di cui tanto si parla.....è quella di fare i propri comodi, raccontando di volta in volta tutto ed il contrario di tutto?


- Mon 11/02/2008 or 12:21

Non cambia nulla solo fumo negli occhi.

Cambiava se il Cavaliere si faceva da parte se le ideologie (e non dite che lo sono perchè non è vero) tra lega, forza italia e An sono le stesse, se chi è stato candidato non lo sarà in questa tornata, che ci saranno più donne con incarichi di responsabilità se anche Bossi e Fini si rimettono in discussione ma nulla di tutto questo è stato.


Baol - Mon 11/02/2008 or 13:00
Non vedo assolutamente alcun elemento di novità in questa “manovra” meramente estetica. Peraltro mi pare che si utilizzino i partiti come pedine con le quali giocare su una scacchiera, incuranti del fatto che gli stessi dovrebbero rappresentare un elettorato, perché evidentemente c'è la convinzione, se non addirittura la certezza che, quale che sia, questo elettorato seguirà la scia, senza pretendere alcun genere di partecipazione ad un “processo” che, di fatto, prima era stato fortemente avversato da An ed oggi, a sorpresa, viene annunciato come “già fatto”… mi ricorda la bambina della pubblicità dell’iniezione con la siringa indolore… ad un certo punto tutto è già fatto e, stupore, nessuno se ne è accorto. Ma tant’è questo teatrino mi ha stancata e non mi sento affatto incoraggiata da questa rappresentazione della politica, dalla banalizzazione dei contenuti e tanto altro, mentre voglio credere che il nuovo che avanza possa venire solo da ogni piccolo manipolo di cittadini pensanti, che ritengono che la democrazia sia partecipazione, la libertà non è restare sopra un albero ... si deve e si può partecipare dentro e fuori dai partiti politici restituendo dignità a ciascuno dei ruoli. 

mel - Wed 13/02/2008 or 11:02

Sono proprio curioso, ora che si è aperta ufficialmente la campagna elettorale per le politiche, di vedere quanto tempo ci mettono a "riapparire" nel portale quei candidati, supporter, "impegnati", etc, che durante la campagna elettorale per le comunali hanno versato fiumi di inchiostro elettronico.

Marco


- Thu 14/02/2008 or 07:41
AAAAAAgggggggggggggggggggghhhhhhhhhhhhhh  li ha nominati mel noooooo vade retro sono come gli zombies se li evochi arrivano.

Baol - Sun 17/02/2008 or 11:55

Una riflessione...    In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad un blitz a seguito di una telefonata anonima, partita all’interno del policlinico Federico II di Napoli, contro un aborto terapeutico eseguito nei termini di legge. E mentre assistiamo a manifestazioni organizzate, in varie città italiane, per protestare contro il blitz della polizia al Policlinico di Napoli e a favore della legge 194, il Foglio di Giuliano Ferrara sulla vicenda del capoluogo campano titola in prima pagina, «Napoli, ucciso bimbo perché malato».  ... ...


- Sun 17/02/2008 or 13:31

Giuliano Ferrara, con i suoi eccessi, fisici e verbali, e soprattutto sposando di volta in volta cause che si sono rivelate più funzionali alla sua "carriera" che alla società, ha fatto la sua fortuna! E soprattutto grazie alla televisione, che adesso definisce, negandosi al confronto con Marco Pannella sull'argomento aborto,  "un mezzo antiveritativo". Che significa...che in tutti questi anni ci ha ammannito un mucchio di panzane? E adesso...folgorato sulla via di damasco dalla verità ...  "io penso di averla trovata, la verità sulla vita umana...."(sempre dalla stessa intervista) si permette di trattare da assassine persone che ricorrono alla legge 194! Si vergogni....la legge è nata per ridurre una piaga che esiste da quando esiste l'umanità, e da quando è applicata (sia pure malamente...) il ricorso all'aborto è stimato diminuito del 45%! Certo, è più comodo non sapere...e fingere di essersi messa a posto la coscienza....vietando vietando vietando....che importa se ci sono disgraziate che vanno a morire squartate sui tavoli delle mammane, o a ingrassare fior di "professionisti", obiettori negli ospedali, ma assai attivi nei loro studi privati? La legge 194 è stata il frutto di anni di mediazioni fra tutte le posizioni, ed al momento la migliore possibile...che venga applicata in maniera corretta piuttosto!....dando sostegno "vero", non a chicchiere, alle donne che pensano di fare ricorso all'aborto, perchè nella legge c'è molto di più.....l'aborto è solo l'ultima spiaggia...e Ferrara farebbe bene a non  sfruttarla, col suo carico di sofferenze, per "scendere in campo"!


Kla - Sun 17/02/2008 or 16:39

Ferrara, con il suo comportamento e con ciò che dice (forse) non pensando, rappresenta un aborto di intelligenza portato a termine e male assistito. Ormai non lo aiuta più neanche il suo datore di lavoro.

Per farsi vedere sempre più grande e grosso sotto tutti i punti di vista farebbe qualsiasi cosa.

E uno dei giornalisti protagonisti nel nostro tempo degli intortamenti  più clamorosi ed è un maestro a dirottare l'attenzione delle persone su problemi che non ledono i suoi padroni. "Controgiullare" e servo della casta di tutti i colori fino in fondo.

Mi fermo qui risparmiandomi qualcosa per il 25 Aprile giorno del vaffa day a un certo tipo di giornalismo che nulla a che a vedere con l'informazione.

Salutoni

 

 


giucap - Mon 18/02/2008 or 09:30

Sulla sostanza del problema concordo con quanto ottimamente espresso da Antonella.

Circa le uscite dell'elefantino, io ho una teoria tutta mia priva di alcun riscontro oggettivo. La questione è iniziata prima dellla caduta del Governo,  e secondo me era funzionale da un lato a radicalizzare lo "scontro" con il Vaticano e con le gerarchie ecclesiastiche, dall'altro a mettere in luce le condradizioni che sull'argomento esistevano nell'allora Unione, ma che rimangono anche oggi nel PD.

A ciò si aggiunga l'immenso narcisismo del personaggio, il quale si è innamorato della sua provocazione (funzionale come dicevo a scavare ulteriori crepe nello schieramento avversario) fino a portarla alle estreme conseguenze di volerci creare intorno un soggetto politico, puntando su sillogismi che allo stesso appaiono incontrovertibili. Io però rimango dell'idea che lui stesso non creda negli argomenti che porta, ma che ormai sia prigioniero del ruolo che si è ritagliato.

Nella semplificazione manichea che pare essere l'unico messaggio facilmente convogliabile al pubblico bove, il fatto di radicalizzare lo scontro anche con argomenti oggettivamente ignobili (ad esempio il titolo del Foglio circa l'omicidio di un bambino malato) è funzionale allo schieramento emotivo, da tifosi, dei singoli, comportando al contempo l'invito neanche troppo implicito di riporre il cervello in frigo.

Giulio


Kla - Mon 18/02/2008 or 12:14

Ferrara il pettegolo di corte se la ride quando lo prendono sul serio. E' furbo il servo. Nonostante la mole fa ragionamenti che trasformano e mimetizzano continuamente nel buonismo di facciata se stesso e chi lo paga.

Salutoni


Baol - Sat 01/03/2008 or 11:55

P2dL

Di Pietro ha una fortuna sfacciata. Non passa giorno senza che il Cainano e i suoi house organ lo additino come il pericolo pubblico numero uno. Così, se qualche suo elettore aveva dubbi sull'opportunità di allearsi col Pd, la banda del buco provvede quotidianamente a dissiparli, seguita a ruota dal prof.Angelo Panebianco che, con un allarmato editoriale sul Corriere contro l'intesa Pd-Idv, ha definitivamente indicato alle persone perbene da che parte stare.

Ieri Berlusconi, sempre più buono e moderato, dialogante e riformista, ha dichiarato: "Io ho orrore di Di Pietro e lo dico alto e forte, è un campione della cultura giustizialista, l'uomo delle manette". Ringalluzzito dalla scomparsa del conflitto d'interessi dalle priorità del Pd e da un pezzo di Sergio Romano che paragona il rapporto Berlusconi-Mediaset al rapporto Ds-coop rosse, il Cainano ha aggiunto che "il conflitto d'interessi non esiste" e per le tv "l'arrivo del satellite risolverà tutto" moltiplicando le reti. Forse voleva dire "digitale", perché il satellite c'è da un bel po', si paga caro e non ha risolto niente. Mentre il digitale non esiste almeno fino al 2012.

Ora, mancando minimo 4-5 anni al Regno di Saturno, ci sarebbe una sentenza della Corte europea che boccia le proroghe concesse a Rete4 in fase transitoria dalle leggi Maccanico e Gasparri (come pure dall'abortita Gentiloni), e una procedura europea d'infrazione che, se la Gasparri non sarà smantellata entro un anno, costerà all'Italia 400 mila euro al giorno con effetto retroattivo da luglio 2006. Purtroppo anche Uòlter, in nome di un malinteso fair play, ripete che risolveranno tutto il digitale e la Gentiloni, poi le frequenze saranno redistribuite con una nuova gara. In realtà la gara per la concessione (con relative frequenze) c'è già stata nel 1999, Europa7 l'ha vinta, Rete4 l'ha persa, dunque bisogna restituire subito il maltolto al derubato. E, prima di bandire nuove gare, attuare quelle vecchie.

È questo che preoccupa il Cainano e la sua banda larga: che Uòlter, pungolato da Di Pietro, scopra la sentenza europea e la prenda sul serio. Il fatto che abbia già ottenuto l'esclusione dei condannati anche in primo grado dalle liste del Pd, con gran soddisfazione degli elettori suoi e del Pd, dimostra che il suo ruolo è tutt'altro che decorativo. Infatti il Giornale e Panorama fanno a gara nel dipingerlo come un volgare delinquente. In 15 anni questi segugi del giornalismo investigativo a caccia di malaffari politici, non si sono mai imbattuti in un solo membro della famiglia Berlusconi né del suo partito né della sua coalizione, ma in compenso hanno scovato un terribile scheletro nell'armadio dell'ex pm: un'inchiesta che lo riguarda a Roma, nata dalle denunce di un ex dirigente dell'Idv. Per la verità l'avevano già scoperto due anni fa, a una settimana dalle elezioni del 2006.

Nel frattempo il pm Giancarlo Armato ha esaminato le denunce, le ha confrontate con le carte portate da Di Pietro, ha concluso che son tutte fesserie e ha chiesto l'archiviazione senza neppure il bisogno interrogare l'ex pm. Il quale intanto ha vinto ben 13 cause civili intentategli dallo stesso denunciante. Ieri il Giornale ha speso altre tre pagine per dimostrare che Di Pietro avrebbe "un partito pieno di inquisiti". Si tratta di 6 o 7 amministratori locali finiti sott'inchiesta dopo la loro elezione. Di Pietro ha detto che non li ricandida, anzi ne ha espulso o sospeso un buon numero. Ma il Giornale ha scoperto un fatto ancor più agghiacciante: una volta l'Idv candidò in Sardegna un ex iscritto alla P2.

Che sconcezza. Un piduista in lista, ma si può? A questo scandalo il Giornale di famiglia della tessera P2 n.1816 pubblicherà un aspro commento dell'on.Fabrizio Cicchitto (n.2232). Seguirà un approfondimento su Canale5 (diretto da Massimo Donelli, n.2207), a cura di Maurizio Costanzo (n.1819), con Publio Fiori (n.1878), Fabrizio Trecca (n.1748), V.E. di Savoia (n.1621), Roberto Gervaso (n.1813) e Gustavo Selva (n.1814), dal titolo: "P2 e conflitto d'interessi, la sai l'ultima?".

Marco Travaglio
da L'Unità del 28 febbraio 2008


Salvatore - Sat 01/03/2008 or 20:52

Ricevuto via e-mail. Al posto di "censura" leggete p.a.l.l.e. (Freddy, Enrico, vi prego! fate qualcosa!!!) 

 

Due bicchieri di vino

Quando ti sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza... ricordati del vaso della maionese e dei due bicchieri di vino...

Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti, quando la classe incominciò a zittirsi prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf, chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi risposero che lo era.

Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese, lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti tra le palline da golf.

Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.

Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò nel barattolo, ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno.

Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime "si".

Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e rovesciò il loro intero contenuto nel barattolo andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia; gli studenti risero.

"Ora" - disse il professore non appena la risata si fu placata - "voglio che consideriate questo barattolo come la vostra vita: le #CENSURA# da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni, le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto, e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena .I sassolini sono le altre cose che hanno importanza come il vostro lavoro, la casa, la macchina... La sabbia è tutto il resto, le piccole cose. Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le #CENSURA# da golf, lo stesso vale per la vita, se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.

Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità; giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia e genitori fin che ci sono.... portate il vostro compagno/a fuori a cena... e non solo nelle occasioni importanti! Dedicatevi a ciò chiamate e alle passioni tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti. Prendetevi cura per prima delle #CENSURA# da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità... il resto è solo sabbia."

Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise: "Sono felice che tu l'abbia chiesto, serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita, ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico".


giucap - Mon 03/03/2008 or 09:59

Concordo con la metafora e confesso che faccio del mio meglio per metterne in pratica l'insegnamento, ovviamente con risultati molto altalenanti.

La parte che mi riesce meglio è quella richiamata nella chiosa, anche se ciò comporta indesiderati effetti collaterali (sono stato "bocciato" agli esami ... del sangue per eccesso di trigliceridi!)

Giulio


- Wed 05/03/2008 or 13:05

Voglio raccontarvi un paio di cose che mi hanno causato il malessere, quasi fisico, che continuo a provare dopo aver ascoltato le notizie del tg delle 13 di oggi. Ad un certo punto del giornale, si parla dell cosiddetta "strage di Erba", e viene trasmessa, mutuata da Matrix..credo di ieri sera, la confessione resa ai carabinieri da  Rosa Bazzi dopo il suo arresto: devo confessarvi che sono rimasta sconvolta! Ma non solo e tanto per quanto andava dicendo l'imputata di questo orrore, non voglio entrare nel merito della colpevolezza o dell'innocenza, quello che mi ha lasciata letteralmente basita è che, con un processo ancora in fase di svolgimento, vengano resi pubblici dei "documenti" che potrebbero essere derminanti nel processo stesso! Non solo...si tratta di documenti ottenuti ed in possesso delle forze dell'ordine preposte alle indagini nonchè al rispetto delle leggi, che sono stati "girati" ai media: che ne è stato del rispetto della privacy? Indipendentemente da quelle che saranno le conclusioni del Tribunale,  che razza di Stato di diritto è il nostro? L'altra cosa...meno dolorosa ma sintomatica di una certa forma mentale...riguarda il fortunoso atterraggio di un aereo all'aeroporto di Amburgo (mi pare...) sul quale imperversava una tempesta di vento....Ieri ne era stata data notizia lodando la perizia del comandante che era riuscito comunque ad atterrare senza conseguenze, nonostante questo e nonostante quello...grazie alla sua professionalità..al sangue freddo..alla lucidità mentale e chi più ne ha più ne metta! Tanto di cappello!!! Oggi ci dicono che è stato avviato un procedimento disciplinare contro di lui perchè pare che neppure fosse ai comandi, ma che l'atteraggio sia stato effettuato dalla 24enne seconda pilota, pure esordiente, per cui "si capisce l'avvicinamento incerto alla pista"!!!! Non me ne voglia Salvatore ma...porca miseria!!!! Ieri il dondolante atterraggio (nessuna invidia per i passeggeri...) era un miracolo dell'abilità del comandante alle prese con la tempesta, oggi l'incertezza della ragazza 24enne alle prime armi........se fosse stato un maschio 24enne avrebbero detto lo stesso?


Salvatore - Wed 05/03/2008 or 13:24

Cara Antonella,

ogni volta che leggo delle notizie aeronautiche rabbrividisco per le fandonie che riescono a scrivere i giornalisti. Partiti dall'assunto che si è sempre sfiorata la strage (pure per una hostes che ha starnutito) i piloti sono, a seconda dell'umore del giornalista o dell'andazzo politico/economico/sociale/... del momento, o eroi che, con sprezzo del pericolo e grazie a doti soprannaturali, hanno evitato la strage, oppure sono dei pazzi incoscienti criminali che con la loro imperizia e follia hannno tentato di compiere la strage che solo il caso fortuito ha evitato.

La via di mezzo, quella dei piloti professionisti seri, che cercano di fare al meglio il loro lavoro, non è mai contemplata.

Salvatore

  


giucap - Wed 26/03/2008 or 14:37

Ho trovato online questa simpatica domanda retorica. Non sapevo dove metterla e allora la butto qui.

Se le legge elettorale ha distrutto la possibilità di creare maggioranze serie e alternative reali, io dovrei premiare con il mio voto coloro che l'hanno voluta? Cioè, dico, mando i cioccolatini a chi mi ha fatto cornuto?

Giulio


- Wed 26/03/2008 or 18:48
Questa "simpatica" domanda la potresti aggiungere ai commenti alla notizia "Non  votiamo.." che è scivolata fuori dallo spazio visibile, ma andrebbe ripescata!

- Sun 20/04/2008 or 07:45

Questa ve la voglio raccontare perché, anche se certamente non è una novità, spiega qualche cosa.

Mia figlia, dovendo rinnovare la patente di guida e  avendo poco tempo a disposizione per tutto l’iter, si è rivolta ad un’autoscuola vicino casa sua, che offre il servizio per 78 euro tutto compreso.Il giorno stesso viene sottoposta alla visita medica prevista: un medico della Polizia di Stato, senza neppure guardarla in viso, le ha chiesto se vede bene e se distingue i colori, se assume regolarmente qualche farmaco, quanto è alta e quanto pesa, dopo di che arrivederci e grazie! Prima domanda: per questa “autocertificazione” a che serve un medico legale?  Di seguito….Dopo aver versato all’autoscuola i 78 euro richiesti, mia figlia si rende conto che le è stata rilasciata una ricevuta di 23 euro per cui torna sui suoi passi e chiede spiegazione. La risposta della signorina addetta è disarmante: i 23 euro sono il costo del servizio dell’autoscuola per cui loro emettono regolare fattura; il resto è la parcella del medico che “forse perché andava di fretta ha dimenticato la ricevuta!”. A quel punto mia figlia, che le tasse le paga regolarmente fino all’ultimo centesimo, ha chiesto alla signorina di informare il medico della Polizia di Stato che lei lunedì tornerà a prendere la ricevuta “dimenticata”. Vi farò sapere come andrà a finire, ma intanto mi pongo la seconda domanda (retorica..): come si fa a contenere l’evasione fiscale se i primi ad evadere sono quelli che dovrebbero garantire la legalità?  


Salvatore - Sun 20/04/2008 or 07:51

Per quanto riguarda la tua domanda retorica sull'evasione fiscale... aspettiamo lunedì.

Per quanto riguarda la tua altra domanda retorica, quella sull'utilità della visita medica dove non ti guardano nemmeno in faccia, ti rimando ad un mio scritto precedente (un po' lungo) /modules/news/article.php


- Tue 22/04/2008 or 13:19
Obtorto collo......la ricevuta è arrivata! A dimostrazione che se si si pretende la dovuta ricevuta, qualcuno le tasse comincerà a pagarle.

MarmaLT - Tue 22/04/2008 or 16:19
Credo che tu abbia centrato il problema Antonella, questo non vale solo per le ricevute, ma per molti altri accadimenti.. potrei citarne diversi, ma non voglio affliggervi la serata... bene così per 'sta volta.

- Fri 13/06/2008 or 14:01


 cartello.jpg Cartelli stradali , ignoranza e senso del ridicolo ....

Questa mattina, percorrendo Via Signorini (in Q3, difronte al Morbella, vicino all'edicola...) ho avuto un pesante moto di vergogna leggendo il cartello  che indica una traversa..  Come potete vedere c'è scritto Rosso Metardo....Già è ridicolo il fatto che sia stato indicato prima il cognome e poi il nome (come se invece di Via Gabriele D'Annunzio ci fosse scritto Via D'Annunzio Gabriele..) ma soprattutto, peccato che l'artista in questione si chiami Medardo Rosso ( www.medardorosso.org/ ). Ragazzi! E' vero che in una città in cui  si indica una via con un cartello con su scritto "via San C. da Sezze" (che può essere Crispino, Cesare o forse anche Carlo..) ci si può aspettare di tutto...ma questo è proprio ridicolo...almeno per sentito dire...possibile che nessuno se ne sia accorto?


gasby - Fri 13/06/2008 or 14:28

Antonella,

ti segnalo un'altra castroneria/cartellonistica.

Località Latina Lido, una traversa del Lungomare, poco dopo la discoteca CanCun.

La via in questione è STRADA PANAREA, che prende il nome dalla più bella delle isole eolie, peccato che sul cartello ci sia scritto VIA PANARIA......

PS non ho la foto da allegare, ma te la garantisco in arrivo quanto prima.


renatosd - Fri 13/06/2008 or 14:46

INCREDIBILE MA VERO!!!

Il Metardo Rosso è un vino ... http://www.vinocampania.it/servizi/etichetta.asp?idItem=564 ...

..... è esattamente quello che si sono scolati a litri all'ufficio toponomastica  

renato

PS Panaria è invece una nota marca di ceramiche .... vi risparmio la battuta sui cessi ....


Salvatore - Fri 13/06/2008 or 15:07
Antonella ha scritto:


 cartello.jpg Cartelli stradali , ignoranza e senso del ridicolo ....

....Già è ridicolo il fatto che sia stato indicato prima il cognome e poi il nome (come se invece di Via Gabriele D'Annunzio ci fosse scritto Via D'Annunzio Gabriele..) ...

Cara Antonella,

che ti aspetti in un Paese dove la scuola si ostina a chiamare gli alunni Mastrangelo Giuseppe, Quasimodo Giovanni, panzi Davide, Magnani Amedeo, etc. etc.?  e in cui la gente continua a presentarsi con cognome e nome?

Antoci Salvatore


Vincenzo - Fri 13/06/2008 or 15:48

Se è per questo anche Goya ha avuto la sua parte............ (era scritto Goja ed è stato corretto con il pennarello) 

 


MarmaLT - Fri 13/06/2008 or 15:53
Beh! Di castronerie la città ne era piena... come "Via L. da Vinci", che dopo dopo una indagine approfondita ho scoperto essere intitolata a 'Lucrezia da Vinci' una signorina sconosciutissima della Toscana, nata a Vinci e morta a Perdi, una località sconosciuta di non si sa bene dove... come "Piazza Quadrata", qualcuno solelvo il problema della esatta denominazione e la rispostra fu "perchè è rettangolare o ciroclare, è semplicemnte quadrata"... ancora lì sta, entrando da Latina dopo l'alimentare Tomei sulla destra dove abita un consigliere, una tabella che annunciando la prossima rotonda ci informa che andando a destra si va verso i "Monti Lentini".. certo anche se si chiamano in realtà "Iblei" distano oltre 600/700 chilometri e si trovano in Sicilia, sono sede di una nota "Casa Vacanze Monti Lentini"... un pò anticipato annunciarlo a Latina.

- Fri 13/06/2008 or 16:56
Vogliamo incominciare a segnalare tutte queste amenità allo sportello del cittadino? Se gli errori sono di chi ha realizzato materialmente le targhe, sarebbe il caso che le correggessero, per evitare, oltre che il ridicolo, anche eventuali disagi per i cittadini, come, ad esempio, la mancata consegna della corrispondenza o certificati e documenti "sbagliati"; se invece sono state veramente  commissionate in questo modo, è opportuno che al Comune sappiano quanto sono ignoranti!!

MarmaLT - Fri 13/06/2008 or 18:06
Credo, che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire... Le segnalazioni sono state fatte, ma non solo per quelle. Allora con " L. da Vinci" qualcuno disse che era convinto che 'Da Vinci' fosse un cognome. Per 'Piazza Quadrata' addirittura vi fu un'espressione di meraviglia... come se il nome derivasse dalal forma della piazza... per Monti lentini.. si parlò di costi...per rifare il cartelli quando di poteva fare la 'Ttoppa stampata' ed incollata, non si nota nulla... ma non c'è ....

MarmaLT - Fri 13/06/2008 or 18:36


Allegato: HPIM6596.JPG
Trovata la foto... ci ho perso del tempo guardando la partita Italia - Romania (che pena), speriamo bene!!!!

 


- Tue 17/06/2008 or 13:12
Non voglio ritornare sulla vicenda che ci ha visti in contrasto  con il “padre” di Parvapolis per il pezzo sui ciclisti, ma voglio prendere spunto da quanto compare su quella testata multimediale per fare una piccola riflessione sul senso di quasi onnipotenza che coglie chi utilizza un “palcoscenico” di quel genere. Dopo la catilinaria random (vedasi forum sull’infopoint alla stazione…)sul concetto di restauro architettonico e competenze in materia, contro ItaliaNostra, da parte di una “redattrice laureata” che scrive su quel sito, oggi troviamo un titolo; ”Via Bruxelles senza pedonalità…”(http://www.parvapolis.it/page.php"3">)  Pedonalità?  In quale lingua si dice così?  In italiano, per indicare quello che si intende nell’articolo,  esiste il termine “pedonalizzazione”! Pedonalità non esiste…non ancora almeno. In conclusione, mettendo insieme le varie “letture”.... o chi scrive per quel sito si ritiene così al di sopra della media da sentirsi legittimato a dire qualsiasi stortura o coniare neologismi sinonimi, o quella “redazione” non è quel miracolo di cultura e comunicazione che vuole lasciar intendere!....Con buona pace di chi ci crede…..

MarmaLT - Wed 18/06/2008 or 05:07
Beh! Potrebbe essere la 'coniatura' di un nuovo termine ... ma la lettura dell'articolo mette in evidenza che la gente che lì vive o che vorrebbe raggiunge a piedi la zona non avrebbe il marciapiede... Io immaginavo che al Centro Commerciale o agli uffici pubblici lì esistenti potessero arrivare anche in bicicletta. Poi ho pensato che non era possibile scriverlo lì, in quanto... BICI = PISTA CICLABILE.  

- Thu 19/06/2008 or 13:56

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa co ste bici miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

e proprio "sotto questo sole"

http://www.youtube.com/watch?v=v9omlezzd4A

bello pedalareeeee

 


- Fri 20/06/2008 or 12:11

Una interessante lettura sul ruolo dei media che hanno perso la loro  possibile funzione "educativa", sacrificata sull'altare dello scoop, che passa attraverso la mistificazione delle notizie e la diffamazione delle persone.. http://www.parvapolis.it/page.php"verdana,geneva" size="2"> . Nell'articolo, per argomentare sui comportamenti distorti dei media, si disquisisce, con apparente cognizione di causa, di un sodalizio piuttosto oscuro ed inquietante per i più (soprattutto per quelli che hanno avuto la ventura di seguire le vicende, non proprio limpide, di "logge" molto lontane dalla "nobiltà"), porta la firma del direttore della testata.  Se lo dice lui.......bisogna credergli!


giucap - Fri 20/06/2008 or 12:19

Io per la verità pensavo che i media avessero funzione educativa solo nei regimi, ma evidentemente mi sbaglio.

A me comunque basterebbe che esercitassero al meglio la loro funzione informativa, con completezza ed autonomia, ma purtroppo mi pare che siamo parecchio lontani da questo obiettivo.

Giulio


- Tue 24/06/2008 or 06:55

Ieri mi sono sentito impotente alle ore 16 e 30 circa venendo da via Piave ero su via Emanuele Filiberto ed all'incrocio con via Grassi c'è stato in incidente solita macchina con motorino, ormai una routine ma sono rimasto li fermo a guardare casco da un lato, ragazzo seduto al centro della strada sotto il sole che si teneva la testa sanguinante e gente attorno. Ero li fermo ed invece le macchine continuavano a passare da una parte e dall'altra del malcapitato ragazzo, non sembrava una cosa serissima ma sempre un incidente era e l'escoriazione sulla testa era evidente e passano le macchine alla sua destra e passano a sinistra, una decappottabile con bella ragazza al volante e telefonino incorporato all'orecchio, svoltava a sinistra lo sfiorava e dei brividi mi prendevano il corpo, anche un autobus urbano è passato e lui sempre li in mezzo sotto al sole e tutti ad aspettare ed io non sapevo che fare se prendere qualche iniziativa che so mettermi di traverso e bloccare il traffico ma c'era molta gente ed il ragazzo sempre li seduto sotto al sole con la testa in mano in mezzo alla strada, io non passavo e mi suonavano a volte penso che ci sia più rispetto per una animale investito che per un nostro simile, a quel punto ho atteso che dall'altra parte non ci fosse nessuno ed ho fatto inversione io non ci riuscivo a passare accanto ad un ragazzo seduto per terra sotto il sole con le testa tra le mani che aspetta aiuto.

Che dobbiamo fare che possiamo fare ...................................insegnateci.


- Tue 24/06/2008 or 11:22
Che dire? Io credo che il termine "rispetto" possa essere indicato, sul vocabolario, vicino al segno di croce che indica le parole dismesse....Uno per tutti il rispetto delle regole: quelle della legge, quelle della civile convivenza, quelle che fanno degli esseri viventi  delle persone evolute, e non degli uomini primitivi che brandiscono la clava per tenere lontane le fiere e strappano la carne cruda con i denti....Ai giorni nostri l'accesso alla conoscenza ed alla formazione è possibile a tutti, o quantomeno ai più: ma chi ci può insegnare qualcosa, se non siamo noi stessi a volerci "coltivare"?

- Wed 16/07/2008 or 12:09

Anche questa è una notizia interessante...

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php


- Wed 05/11/2008 or 09:43
Barack Obama è il nuovo Presidente degli Stati Uniti...io sono contenta. Non voglio dire ancora dell'evento storico che rappresenta questa elezione, ma spero fortemente che possa rappresentare, non solo per l'America, un elemento di novità finalmente positivo. Rimango in attesa delle dichiarazioni di grandissima stima ed antica amicizia, nonchè condivisione di intenti, di  molti che fino a ieri mangiavano succulente bistecche con Bush....speriamo bene....

Salvatore - Wed 05/11/2008 or 15:13

Cara Antonella, sono contento anch’io della vittoria di Obama, ma ancor più sono contento (anzi, invidioso!) del discorso che McCain ha rivolto ai suoi sostenitori subito dopo aver ammesso la sconfitta. È un discorso che ti fa capire perché l’America e un grande paese e una grande democrazia. L'America non è grande perchè va dall'Atlantico al Pacifico, non è grande perchè ha una grande economia, non è grande perchè ha il più formidabile strumento militare del mondo. È grande perchè la stragrande maggioranza degli americani hanno gli stessi sentimenti di McCain. 

 

Mi piacerebbe fartelo ascoltare questo vecchio veterano, ma non so come caricare il file; McCain in un lungo, patriottico e appassionato discorso si è congratulato con Obama e poi ha invitato i suoi sostenitori, non solo a congratularsi, ma a supportare e sostenere quello che ha definito “il nostro presidente”.

 

Ben diverso dalla nostra arietta provinciale da guerra civile strisciante, ben diverso dal nostro clima di costante contrapposizione, dal nostro avvelenare i pozzi ad ogni cambio di schieramento, dal nostro voler per forza distruggere tutto quello che è stato fatto prima. Ben diverso dalle nostre mezze calzette che, in televisione e in parlamento, sanno sputare solo bile e stupidaggini.

 

E noi sciagurati italianetti siamo così assuefatti a questo nostro disgraziato e meschino modo di fare che vorremmo addirittura trasporlo all’estero, dove invece regna ben altro clima. Così ecco che i nostri miserrimi Berlusconi e Veltroni litigano e si azzuffano per le elezioni in America, o in Francia, o in Spagna... e a cascata tutti i vari politici e politicanti fino all’ultimo simpatizzante a fare il tifo per questo o per quell’altro… e a litigare e ad azzuffarsi. E continuano ancora ad azzuffarsi anche quando il McCain della situazione ha già ammesso la sconfitta e ha offerto tutta la sua lealtà, tutto il suo aiuto e tutta la sua intelligenza al suo nuovo  presidente per il bene dell’America.

 

Secondo la nostra meschina mentalità, uno che ha avuto buoni rapporti con Bush non dovrebbe neanche rivolgere la parola ad Obama… e se lo fa diventa un voltagabbana. Per il resto del mondo civile però non è proprio così, ecco perché non condivido la tua analisi sulle succulente bistecche di Bush.

 

Salvatore


- Wed 05/11/2008 or 15:34
Caro Salvatore, io so di essere abbastanza ignorante di politica internazionale, di non essere particolarmente illuminata e neppure molto còlta, ma  non credo proprio di avere una mentalità meschina, nè personalmente nè come italiana...Non penso affatto che chi aveva rapporti con Bush non debba parlare con Obama, e neppure penso che  possa essere definito  "voltagabbana" per farlo, soprattutto nell'esercizio di un ruolo. Semplicemente penso ai comportamenti (quelli si meschini, e non nel senso "siciliano" del termine...)di certi "politici" che tuonano contro  i fantasmi dei comunisti, paventando le nefandezze   di una più  generale e generica sinistra, e poi vanno in costa Smeralda con Putin come se fossero sodàli da una vita, o a dare grandi pacche a Gheddafi come se avessero appena vinto una partita di pallone.....Anche io ho apprezzato il comportamento di McCain difronte alla sconfitta, ed è questo atteggiamento che mi aspetterei dai nostri governanti, e non quelli da showmen sul palcoscenico che di volta in volta  calcano....

Salvatore - Wed 05/11/2008 or 15:43

Allora la pensiamo allo stesso modo. I meschini (nel senso italiano del termine) stanno qui, e continuano ad essere meschini anche nel contesto internazionale.

S


- Wed 05/11/2008 or 16:18
Appunto...ed è a quei meschini (e relative bistecche..) che mi riferivo...ma non  sono d'accordo ad estendere l'aggettivo a tutti gli italiani...Quello che volevo dire è che, dati i personaggi, mi aspetto che assumano lo stesso atteggiamento cameratesco e di assoluta condivisione (per essere buoni nelle definizioni...), con persone che rappresentano l'idea opposta a quella degli "amici" di prima....

Baol - Wed 05/11/2008 or 17:37
Durante uno dei tanti Tg che passavano la notizia di Obama, ho sentito che il nostro Presidente del Consiglio si congratulava e si diceva disponibile a dare consigli ad Obama, visto che è più anziano, non appena lo avesse incontrato personalmente ed abbracciato. Di bistecche non si parlava, però... 

Kla - Wed 05/11/2008 or 19:20
Salvatore ha scritto:
 

Secondo la nostra meschina mentalità, uno che ha avuto buoni rapporti con Bush non dovrebbe neanche rivolgere la parola ad Obama… e se lo fa diventa un voltagabbana. Per il resto del mondo civile però non è proprio così, ecco perché non condivido la tua analisi sulle succulente bistecche di Bush.

 

Salvatore condivido quanto da te affermato salvo la conclusione quando dici "secondo la nostra meschina mentalità", quindi con franchezza ti dico che la vedo in modo meno generalizzato, ovvero: secondo la meschina mentalità di molti italiani e non  tutti, uno che ha avuto buoni rapporti con Bush non dovrebbe neanche rivolgere la parola ad Obama.

Per fortuna noi italiani non siamo tutti uguali.

Salutoni


Salvatore - Wed 05/11/2008 or 21:14
Baol ha scritto:
Durante uno dei tanti Tg che passavano la notizia di Obama, ho sentito che il nostro Presidente del Consiglio si congratulava e si diceva disponibile a dare consigli ad Obama, visto che è più anziano, non appena lo avesse incontrato personalmente ed abbracciato. Di bistecche non si parlava, però... 

 

Scommetto che Obama non vede l'ora di sentire i consigli di Silvio.

A proposito di telegiornali, prima ho visto il TG1. Quando dopo le esaltanti notizie americane sono passati alla solita e infima bagarre nostrana coi soliti Gasparri, Veltroni, Berlusconi & co. che con la solita protervia sputavano sentenze sul nulla, giuro che mi sono venuti i conati di vomito.

Salvatore 

 


renatosd - Thu 06/11/2008 or 10:16

In tutto questo congratularsi e sbracciarsi c'è qualche considerazione da fare che va ben al di la dei leccaggi di berlusconi e veltroni e della pochezza morale di gasparri.

La prima riguarda la svolta economica mondiale che è paragonabile a buon titolo a quella della caduta del muro di Berlino ... allora cadde un'Utopia, si rivelò la fine della concezione comunista e qualcuno pensò che il mercato da solo avrebbe potuto supplire a tutte le angosce universali.

Ebbene la novità che nessuno rimarca abbastanza è la presa d'atto che oggi il capitalismo è fallito.  E' fallito il Capitalismo inteso come onnipotenza del mercato, capace di risolvere da solo con le logiche del profitto e della libera concorrenza tutte le istanze economiche e sociali. E' fallito  non meno rovinosamente del muro, travolto dall'enorme  scollamento prodotto tra speculazione ed economia reale.

Come interpretare se no tutte le ultime vicende, lo stesso Bush ha dovuto far ricorso in extremis a soluzioni Socialiste, lo stesso ha fatto a suo modo Tremonti e così stanno iniziando a fare tutti i paesi del mondo.

La Novità sta qui ... Obama incarna la speranza di una  nuova concezione economica e sociale.

Come Veltroni ha sbagliato - e sbaglia ancora - se pensava e pensa tuttora di poter inseguire Berlusconi e Casini su un terreno neo-liberista oltranzista, tenendo fuori le anime di Sinistra dalla politica nazionale, così si sbaglia ora il nostro se pensa di ammiccare con credibilità a questo new-deal e rimarcare un'indifferenza che tale non può essere perchè costringerà tutti a fare i conti con un mutamento radicale delle politiche mondiali ... a partire dalla fine di questa sciagurata fase bellicistica e indifferente alla coscienza di Kyoto.

E' una svolta decisamente socialista che, chi come me crede in alcuni valori, saluta con entusiasmo; che poi lo facciano anche i liberisti di ieri mi lascia molto perplesso ... apprezzo molto più l'onestà intellettuale di Casini che giustamente faceva notare come il modello politico di Obama non è esattamente quello che propugna il centro destra considerandosi sostanzialmente sconfitto senza possibilità di salire sul carro dei vincitori.

Per concludere voglio dire che non è che con la vittoria di Obama automaticamente vince il centrosinistra in italia, sarebbe una pretesa assurda e sciagurata (c'è molto da fare per ricostruire), si prende però atto che in un paese  importante e determinante per le sorti del mondo intero vi è stata una svolta Socialista, un Socialismo del nuovo millennio che dovrà affrontare un duro banco di prova a cui molti di noi guardano con enorme speranza.

renato malinconico


- Thu 06/11/2008 or 13:24
Ti ringrazio Renato per questa esposizione, che rappresenta anche il mio pensiero, che per poco tempo a disposizione e tanta pigrizia non ho esposto a dovere. Anche io sono convinta che si dovrebbe ripartire da qui.... vediamo chi altro si vorrà fare carico di questa "ripartenza"; io per adesso continuo a fare da spettatore non troppo attivo, spero per poco, però mantenendomi in esercizio con altre forme di impegno...staremo a vedere

- Thu 06/11/2008 or 15:47

Dal Messaggero….Sempre per rimanere in argomento nel campo della serietà!! Se questi sono i suoi valori…….

Gaffe di Berlusconi: «Obama ha tutto:
è giovane, bello e abbronzato»

MOSCA (6 novembre) - Barack Obama è «giovane bello e anche abbronzato» e ha quindi tutte le qualità per avere ottimi rapporti con la Russia. Brutta gaffe del premier Silvio Berlusconi oggi a Mosca. Nel corso di una conferenza congiunta con il presidente russo Dmitri Medvedev al Cremlino, il Cavaliere ha affermato: «Ho detto al presidente (Medvedev, ndr) che Obama ha tutto per poter andare d'accordo con lui: perché è giovane, è bello e abbronzato e quindi penso che si possa sviluppare una buona collaborazione». 

enzo1950 - Thu 06/11/2008 or 16:14

Come si è visto c’è un tempo per tutto.

Si è definitivamente e tragicamente esaurita la spinta propulsiva che consentiva al Capitalismo liberale di produrre solo danni a scapito della povera gente!

Quello che avevano falsamente immaginato i nuovi creativi con le politiche liberiste, facendoci  credere che la nuova economia sarebbe servita per cambiare e risolvere le sorti economiche/finanziarie dell’intero pianeta. Mentre invece è servita solamente  ad arricchire a più non posso i nuovi padroni del vapore, e questo a scapito dei lavoratori dipendenti, sottopagati, e con salari da vera fame.  Naturalmente questo fenomeno ha coinvolto direttamente e  tragicamente milioni di persone e famiglie in tutto il mondo.

E’ finito finalmente anche questo tempo, con l’uscita di scena di Bush e dei Repubblicani Americani, colpevoli di aver generato questo mostro.

Grazie alle nuove Elezioni  gli Americani si sono espressi ,e a valanga, hanno votato per i Democratici di Barack Obama.  

Evviva il nuovo che avanza. Evviva l’onda lunga planetaria (speriamo), Presidente Obama, grazie di esistere!

Vincenzo Borrelli

giucap - Fri 07/11/2008 or 09:55

Trovo l'analisi di Renato interessante ma un po' "antica".

Mi sembra difficile ricondurre la situazione che stiamo vivendo, frutto della globalizzazione e della deregulation, a schemi del secolo scorso.

Secondo me occorrerebbe uno sforzo innovativo nel proporre soluzioni nuove per problemi nuovi. Ho sentito addirittura Bonaiuti parlare di "fine del capitalismo senza regole", vuol dire che si sta cadendo verso la banalità.

Io non ho la soluzione, né gli strumenti per studiarla, visto il lavoro che faccio. Se si fosse presentato il problema parecchi anni fà, quando seguivo il corso di Politica Economica di Federico Caffé, o il seminario sulla stagflazione (prima sperimentazione di stagnazione economica in presenza di elevata inflazione) tenuto da Ezio Tarantelli, forse avrei avuto le basi per tentare di decifrare la situazione e di immaginare un possibile sbocco. Ma oggi non ho più quella "freschezza" e soprattutto mancano maestri di quel livello.

Certo che parlare di fine del capitalismo mi pare francamente eccessivo ed irrealistico. Come pure affibbiare ad Obama l'etichetta di socialista.

Ho paura che le aspettative su questo presidente possano schiacciarlo. Ci sarebbero molti motivi di ottimismo, viste le qualità personali e l'età, ma forse neanche il Presidente USA da solo può porre rimedio ad una situazione economica veramente critica.

Le stesse ricette keynesiane (che comunque sarebbe forzato definire "socialiste") oggi appaiono obsolete, in un mondo divenuto assai piccolo grazie alle moderne tecnologie ed al tendenziale superamento del protezionismo.

Sul fatto che il capitalismo senza regole non funzioni penso non ci siano più dubbi: la "libera volpe in libero pollaio" tanto cara ai nostri liberisti protezionisti monopolisti con conflitti d'interesse grandi come l'Himalaya ha mostrato tutta la sua fame, e di polli con le terga spennate desiderosi di continuare a farsi mordicchiare sembra che non ce ne siano più molti.

Il problema è: quali regole adottare e come assicurarsi che vengano rispettate.

Secondo me a livello nazionale si può ben poco. L'Europa dovrebbe finalmente assumere politiche economiche comuni, concordandole per quanto possibile con il nuovo inquilino della Casa Bianca, ma anche almeno con Giappone, Cina ed India. Solo il multilateralismo ed un approccio più globale possono avere qualche possibilità.

Naturalmente abbandonando presunti primati e posizioni di "rendita" storico/economica: per troppo tempo gli USA hanno scaricato i loro problemi e la loro attitudine a vivere al di sopra delle proprie possibilità sul resto del mondo, è ora che ognuno faccia la sua parte.

Sarà una strada lunga e difficile, come ha già anticipato Obama, ma non ci sono alternative.

Per quanto riguarda la battuta sull'abbronzatura, che oggi occupa tutti i giornali, io penso che il problema non sia la battuta in sé ma il fatto che il nostro Premier confonda la sala stampa del Cremlino con il Salone Margherita e Medvedev con Martufello. In realtà il clima da burletta è consono al nostro Paese, ed i seriosi richiami dell'opposizione rischiano di portare ancora più simpatia al nostro.

Giulio Capirci


Salvatore - Fri 07/11/2008 or 12:31

Premettendo doverosamente che di economia ci capisco davvero poco, vorrei fare due considerazioni:

  1. Non penso che il capitalismo sia finito, ma deve avere delle regole;
  2. Il vero limite del capitalismo odierno è, a mio parere, quello di essere fondato sulla CRESCITA. In un mondo ormai saturo e sovrappopolato, non è pensabile continuare a crescere (che poi significa più consumi, più distruzione di risorse, più inquinamwnto, più effetto serra etc. etc.)

Per questi motivi bisognerà trovare dei correttivi (una terza via, se volete) che consenta una relativa prosperità in un regime di stagnazione.

Salvatore


Kla - Fri 07/11/2008 or 13:29
giucap ha scritto:

Per quanto riguarda la battuta sull'abbronzatura, che oggi occupa tutti i giornali, io penso che il problema non sia la battuta in sé ma il fatto che il nostro Premier confonda la sala stampa del Cremlino con il Salone Margherita e Medvedev con Martufello. In realtà il clima da burletta è consono al nostro Paese, ed i seriosi richiami dell'opposizione rischiano di portare ancora più simpatia al nostro.

Giulio Capirci



 

Giulio non so se la tua troncatura finale sia una cosa voluta ma  a me piace concluderla in questo modo:

Ed i seriosi richiami dell'opposizione rischiano di portare ancora più simpatia al nostro ... IMBECILLE.

Certo ai tifosi leccapiedi (eufemismo) a oltranza sono simpatici anche gli imbecilli.

Salutoni

 

 

 

 


giucap - Fri 07/11/2008 or 13:53

Claudio, diciamo che l'aggettivo è a piacere.

Salvatore, è vero che un sistema economico fondato sulla crescita teoricamente illimitata porta i problemi che tu hai evidenziato. Bloccare il tutto ad oggi porterebbe però a mio avviso ad una ingiustizia: andrebbe benone per il mondo occidentale, ma proprio per niente per i Paesi in via di sviluppo. A meno che, fermando a 100 il reddito globale odierno, chi sta meglio rinunci a qualcosa a favore di chi sta peggio, in una logica perequativa volta a consentire a tutti di vivere in modo dignitoso.

Chi vuole iniziare a rinunciare a qualcosa? Intendiamoci, anche al superfluo. Se servisse io ci starei (non sono San Francesco ed ho una scarsa propensione ai gesti simbolici), ma credi che la maggioranza delle persone che vivono in Europa e Nord America sarebbero daccordo?

Penso sarebbe preferibile e più perseguibile incentivare interventi volti ad uno sviluppo sostenibile, in particolare verso quelle parti del mondo che più hanno bisogno di un concreto miglioramento nella qualità della vita: salute e istruzione innanzi tutto.

Giulio


renatosd - Fri 07/11/2008 or 14:23

Sulle etichette possiamo dire tutto e il contrario di tutto ... ma non si è socialisti perchè ti dichiari tale o perchè ti appellano tale ..

se però si parla di Sanità pubblica in America, se si parla di disarmo, se è vero che contrariamente che da queste parti nessuno più punta sul nucleare (se non per secondi fini militari), se si parla finalmente di necessità di decrescita, di sviluppo sostenibile, di miglioramento della qualità della vita delle popolazioni sottosviluppate (basterebbe una quota minima delle spese militari per debellare la fame cronica di alcuni paesi), se parliamo di tutto questo per me si parla di Socialismo ... se poi non vi piace e vogliamo cambiargli nome, magari con uno più trendy (che fa tanto "in"), poco cambia nella sostanza ... come dice la famosa canzone napoletana:

ca tu ‘o chiamme ciccio o ‘ntuono
ca tu ‘o chiamme peppe o ggiro
chillo o fatto è niro niro, niro niro comm’a chè

.... e su Obama c'è poco da disquisire ... nero è nero ... per me socialista pure!! a patto che mantenga le promesse.

renato


giucap - Fri 07/11/2008 or 14:46

Rena', come direbbe Nanni Moretti "le parole sono importanti!"

Io non capisco quelli che oggi in Italia si dichiarano comunisti, poi vai a chiedere se con questo intendano la proprietà pubblica dei mezzi di produzione e l'abolizione della proprietà privata e questi, scandalizzati, ti rispondono "ma no!" e giù sproloqui sul pacificsmo e su un altro non meglio specificato sistema.

Se tutto quello che ci piace lo vogliamo chiamare "socialismo" a me personalmente può anche andare bene, ma non mi sembra si facciano passi avanti nel senso della chiarezza nella comunicazione. Qualcun'altro lo potrebbe chiamare "socialdemocrazia", parola che una volta rasentava l'insulto, ma cosa cambia?

Forse la sintesi potrebbe essere "progressismo", contrapposto al conservatorismo, ma alla fine si tratta solo di usare un termine che venga intepretato nella stessa maniera da più gente possibile. 

Il mio ragionamento non era però semantico, ma di sostanza. Condivisibile o meno, è quello che penso oggi.

Giulio 


renatosd - Fri 07/11/2008 or 15:37

Mettiamola così:

forse non è il termine Socialismo che è vecchio ma l'interpretazione vetusta che se ne vuole dare (in buona e in mala fede).

Io penso che il termine sia bellissimo, nonostante tutto e nonostante lo scempio fattone dal vecchio PSI degli anni '80 (a cui, personalmente, non mi sono mai rifatto).

In questo caso non giovano le mistificazioni e la poca chiarezza che - perdonami - anche tu usi per spiegare che non si deve usare il termine Socialista portando però l'esempio dei Comunisti (li ci sono arrivato anch'io 18 anni fa con la svolta della Bolognina).

Ora mi riesce difficile spiegarlo senza banalizzare e non senza temere il confronto con i tuoi illustri maestri, ma se si intende che la società debba distinguere tra l'impresa che produce mezzi e servizi commerciabili da chi fornisce servizi di utilità sociale o beni insostituibili e con ciò si riconosce che il ruolo dell'amministrazione pubblica sia essenziale e prioritario (se non esclusivo in molti casi), senza addurre ancora ad alibi le motivazioni di un'inefficienza cronica insanabile (in molti casi anche smentita dai fatti ... e in tanti altri casi no),  tutto ciò e tanto altro ancora su cui non mi dilungo ... per me può ancora definirsi come il complesso di un'istanza collettiva attuale e - con buona pace - "Socialista".

Ma forse hai ragione tu ...  è una mia interpretazione, come pure di qualche altro milione di persone sul pianeta ... intanto convincimi che sbaglio, poi troviamo il modo di comunicarlo anche agli altri .... ma mica saranno poi tutti fessi ... o no??

renato

PS agg. in risposta a salvatore che scrive: Non penso che il capitalismo sia finito, ma deve avere delle regole;

ok!!! ma la natura delle regole cambia la sostanza e la qualità del capitalismo fino - al limite - a diventare qualcosa di nuovo e di diverso; per cui, seguendo il ragionamento di Giulio (che non condivido in pieno), ci si deve però porre il dubbio che il termine (non solo semanticamente) non sia più in linea con la sostanza. Il problema è quali e quante regole fanno venir meno la definizione Capitalismo? Per il Comunismo è bastato cambiare visione sulla Proprietà privata per far cadere il castello.


giucap - Fri 07/11/2008 or 17:29

La semantica non ci porta da nessuna parte.

Perché socialista sì e socialdemocratico no? Eppure era molto più "a sinistra" la socialdemocrazia tedesca di Willy Brandt o quella Svedese di Olof Palme di quanto per certi versi non sia stato il PCI di Berlinguer. E sicuramente più moderna ed adeguata ad affrontare i problemi del tempo.

Magari un esempio di "socialismo" applicato oggi, quello dei milioni che citi, potrebbe essere utile per farmi capire esattamente a cosa ti riferisci. Zapatero si dichiara socialista, è la Spagna un Paese socialista (o meglio temporaneamente a guida socialista)?

Anche parlare di fine del capitalismo è secondo me fuorviante, ma sarebbe lungo e noioso entrare nel merito, anche tecnico.

Quanto precede solo per amor di polemica, visto che a mio avviso non sposta di una virgola il problema.

Perché per me il problema riguarda le risposte da dare alle nuove sfide. 

Naturalmente confrontiamo opinioni e non dogmi o dottrine.

Io non credo che tutto si risolva con la dicotomia pubblico-privato.

Se ad un monopolio pubblico ne sostituisci uno privato andrai a peggiorare la situazione. Ma se apri al mercato un settore non "naturalmente" di pubblica rilevanza, soggetto a regole certe e controllato, allora potrai avere benefici. Ti ricordi che avevamo anche i panettoni di Stato, è lì che vogliamo tornare?

Ma anche questo non sfiora nemmeno da lontano i problemi che stiamo vivendo nei nostri giorni.

Il grosso è dato dall'inerzia delle autorità preposte al controllo dei mercati finanziari a reagire ai nuovi strumenti inventati dai vari furbetti di Wall Street ed imitatori sparsi un po' ovunque.

Pensiamo che anche alcuni governi si sono inventati la finanza creativa per far tornare i conti!

Se la mettiamo dal punto di vista etico, tireremo fuori frasi piene di estremo buon senso, che però non incideranno minimamente sulla realtà.

Come ho già scritto, io non ho una soluzione (ammesso che ce ne sia una ed una sola), ma vorrei trovarmi di fronte a proposte logiche, comprensibili e fattibili, figlie di analisi accurate e dell'esperienza vissuta.

Di fronte ad una situazione molto complessa mi spaventano coloro che propongono soluzioni con la bacchetta magica: sarà una storia lunga costellata di tentativi ed errori. Mi auguro solo che coloro chiamati a prendere decisioni agiscano in buona fede ed in un'ottica di lungo periodo. Proviamo a pensare anche alle generazioni future per una volta.

Giulio

 


renatosd - Fri 07/11/2008 or 18:05

Si ma sei troppo disincantato e pessimista. Se ti intorcini così nella logica non c'è più nessuna speranza;

mi preouccopi quando dici: Se la mettiamo dal punto di vista etico, tireremo fuori frasi piene di estremo buon senso, che però non incideranno minimamente sulla realtà, perchè invece credo che la mancanza totale dell'etica dalla politica abbia prodotto effetti nefasti ... vuoi esempi? su questo tema la legge più assurda è quella che si è  fondata proprio su una visione distorta dell'etica, ovvero quella  sulla procreazione assistita, che costringe orde di italiani a recarsi all'estero per avere figli, con costi enormi e speculazioni colossali. O anche schedare le impronte digitali solo dei bambini rom che potrebbe anche avere una sua utilità pratica ma che eticamente è un abominio, perchè discrimina e categorizza gli esseri umani in barba alla costituzione.

Ripeto non sono le persone o le nazioni ad essere socialiste, sono le azioni che - per me - possono essere definite così, ma potrebbe essere definite anche socialdemocratiche, o di sinistra o anche CICCIO se ciò crea meno problemi. Vuoi esempi di provvedimenti che io definirei socialisti? uno su tutti! la riforma di Rosy Bindi sulla sanità che imponeva ai medici la scelta tra pubblico o privato senza possibilità di compresenza.

Fare chiarezza sulla dicotomia tra pubblico e privato serve per non mettere a gestire il pubblico chi ha interessi privati in settori che per loro natura non possono produrre reddito se non attraverso la speculazione (spesso sul dolore e/o sulle miserie altrui).

Penso sia riduttivo imputare le distorsioni del capitalismo solo ai "furbetti"  e comunque se quattro ragazzini possono oggi collegarsi on line con le borse e nel giro di una mattinata, comprando e vendendo, racimolano €.15.000 (quindicimila) senza produrre nulla, anzi sottraendoli al mercato, alla gente, a me, a te, che per guadagnarli ed investirli ci hai messo qualche anno (o comunque più di qualche mese se ti sei stretto la cinghia)  vuol dire che quel sistema non funziona più.

Avrei tanto altro da dire ma mi sa che ormai ce la cantiamo e ce la suoniamo .... per cui mi fermo qui ... anche perchè per la mia parte politica oggi sta succedendo qualcosa di importantissimo (finalmente!!) e devo continuamente aggiornare il nostro nuovo sito. Se va davvero come deve andare dovrò cambiare di nuovo il nick su questo sito

renato

 

 


renatosd - Sat 08/11/2008 or 11:12

Allegato: socialismo_vuol_dire__.doc

Caro Giulio

ti allego uno stralcio (lungo) di un documento (lunghissimo) dell'Associazione "Socialismo 2000", tanto per arricchire l'approfondimento.

Qualcuno dirà:"potevi farlo in privato!"

e invece lo lascio li per chi ha voglia di leggerlo e magari commentarlo ...

il testo completo è su http://www.sinistrademocraticalatina.it/documento/%E2%80%9Csocialismo-2000%E2%80%9D, ma la prima parte la trovo troppo politichese (non che la seconda sia scevra dal vizio).

Ciao

renato

PS i molti refusi non sono opera mia ... ma i significati si comprendono


giucap - Sat 08/11/2008 or 11:40

Caro Renato,

grazie per la segnalazione.

Se da un lato concordo con una parte sostanziale dell'analisi, dall'altro rimango sempre in attesa di conoscere programmi e strumenti specifici e concreti per muoversi verso i risultati auspicati.

Sarò anche malato di pragmatismo, ma senza questa parte non riesco a valutare appieno il tutto.

Comunque in bocca al lupo per le importanti novità cui accenavi. Magari rendici (o rendimi) partecipe appena possibile.

Ciao

Giulio

 


renatosd - Sat 08/11/2008 or 11:44
giucap ha scritto:
... Comunque in bocca al lupo per le importanti novità cui accenavi. Magari rendici (o rendimi) partecipe appena possibile...

 

 trovi tutto (o almeno quello che riesco ad aggiornare ora per ora) su http://www.sinistrademocraticalatina.it/argomenti/costituente-sinistra

ciao e buon fine settimana per chi non incontrerò stasera alla polentata di QC.

renato

 

 

 


- Mon 10/11/2008 or 07:01

l malore sul palco subito dopo gli applausi per «Pata Pata», il suo brano simbolo

Concerto per Saviano,
muore Miriam Makeba

La cantante sudafricana era a Castel Volturno per l'esibizione contro camorra e razzismo. Inutili i soccorsi

MILANO — Aveva appena finito di cantare, e insieme agli altri artisti salutava il pubblico. Poi, mentre tutti applaudivano, lei ha taciuto. Ha chiuso gli occhi ed è svenuta. Miriam Makeba è morta pochi minuti dopo in ospedale, per una crisi cardiaca. È successo a Castel Volturno (Caserta), dove la cantante sudafricana simbolo della lotta all'apartheid, l'artista nota nel mondo come Mama Africa, aveva accettato di esibirsi. Sebbene stanca e malata, non ha voluto dire di no agli organizzatori del concerto di solidarietà a Roberto Saviano. Soprattutto perché si sarebbe tenuto nel paese dove meno di due mesi fa sei innocenti ragazzi ghanesi, sono stati trucidati dalla camorra. Miriam Makeba aveva 76 anni. Dal 2005, dopo aver condotto una trionfale tournée in tutto il mondo, aveva cominciato a soffrire di gravi problemi fisici che la costringevano a muoversi in carrozzella.


renatosd - Mon 10/11/2008 or 17:41

 per Miriam Makeba

http://www.youtube.com/watch?v=kCc61z9IFu4

renato


Salvatore - Mon 10/11/2008 or 18:03

Un'inquietante particolare: mentre allestivano il palco, alcuni camorristi hanno avuto l'ardire di avvicinarsi e... chiedere il pizzo.

Salvatore 


giucap - Thu 13/11/2008 or 12:00

E' calato il silenzio sulla pseudo-riforma della scuola primaria.

Ci sono stati parziali passi indietro e "congelamenti", ma meglio non parlarne altrimenti l'immagine decisionista del Governo ne potrebbe uscire offuscata.

Ho trovato online questa lettera aperta datata 23 settembre, che mi pare comunque attuale. Tanto per riflettere un po' e non dimenticare.

Giulio

LETTERA APERTA AL MINISTRO GELMINI

Roma, 23 settembre 2008

Gentile Ministro,

sono la Dirigente scolastica di una Scuola Primaria di Roma, la "Iqbal Masih", ormai vicina all'età della pensione.

Assisto con vera angoscia alla morte annunciata della scuola del Modulo e del Tempo Pieno.

Questa scuola Elementare riformata noi "anziani" maestri l'abbiamo costruita giorno per giorno.

Partivamo, è vero, da una scuola che già funzionava con buoni risultati, ma che si trovava a far fronte, per prima fra tutti gli ordini, a nuove sfide e problemi: l'inserimento dei disabili, l'integrazione in tempi brevi di massicce quote di alunni immigrati, la progressiva crisi delle famiglie e dei contesti sociali, l'emergere di nuove forme di povertà e marginalità.

Contemporaneamente eravamo chiamati a sostenere l'impatto con la società multimediale, dove, intorno agli alunni, un grande e vorticoso rumore mediatico proveniente da un orizzonte globalizzato sostituiva la calma lenta del fluire del tempo e il ricorso rassicurante degli eventi familiari.

Sono entrati, fra gli alfabeti in cui istruire gli alunni, quelli delle immagini, dei suoni, del movimento.

Si sono dilatati gli spazi geografici e gli orizzonti storici, mitologie di popoli lontani si sono aggiunte a quelli a noi consuete; abitudini e culture diverse sono improvvisamente diventate contigue, prima attraverso il telecomando TV, poi con la presenza fra noi di nuovi cittadini, di colore diverso e che parlavano tante lingue e portavano fra noi storie di viaggi, gioie e fatiche, speranze e sogni da realizzare insieme a noi e ai piccoli compagni italiani.

La scuola è diventata fucina di nuova cittadinanza e presidio prioritario per prevenire razzismi, egoismi, separazioni, emarginazioni.

Per fare tutto questo occorreva tempo, tempo, tempo ...

Tempo per ascoltare tutti i bambini, accogliere le loro ansie e le loro curiosità, aiutarli a "raffreddare" le esperienze e a mettere ordine e dare senso all'enorme quantità di nuove conoscenze ed esperienze che quotidianamente andavano facendo.

Tempo di ascolto dei genitori.

Tempo per lo scambio comunicativo fra gli alunni , perché potessero apprezzare le diversità di pensiero e di atteggiamenti presenti nelle classi e crescere attraverso il confronto.

Per fare tutto questo occorrevano anche tante competenze diverse, che non potevano essere patrimonio di un unico maestro, per quanto colto e dotato di buon afflato pedagogico.

Ma questi maestri, a cui si chiedeva di intervenire per educare ed istruire bambini diversi e più curiosi, dovevano essere capaci di lavorare insieme e di affinare le loro capacità di riflessione adulta, per non disorientare gli alunni con interventi divergenti.

A questi maestri del "team" veniva affidato il compito di far affiorare lentamente e sempre più consapevolmente i diversi quadri disciplinari, come punti di vista molteplici attraverso i quali i bambini avrebbero potuto osservare e riorganizzare la realtà.

Tutto questo abbiamo sperimentato e realizzato in questi ultimi trent'anni, quasi sempre con risultati eccellenti.

Non abbiamo ampliato il tempo scuola per venire incontro alla crisi occupazionale.

Non abbiamo sperimentato la pluralità docente per lavorare di meno e in più persone.

Fa molto male sentir dire dal nostro Ministro, come ieri è avvenuto nella trasmissione "Porta a Porta" che "... se un docente sta in classe, altri due stanno fuori a non fare niente" .

Non possiamo permetterci una scuola di eccellenza, ma costosa?

Diciamolo: non inventiamo altri motivi.

Il "pedagogista" di riferimento per il nostro Ministro è il Ministro delle Finanze .

Stupisce la leggerezza, il pressappochismo, l'ignoranza di quanti, senza la minima competenza professionale, si esprimono sull'educazione delle nuove generazioni e sulla scuola.

Tornare indietro significherà umiliare la cultura dei docenti della scuola primaria, ma, soprattutto, far regredire il Paese

Tagliare sulla Scuola di tutti è grave per la coesione sociale del nostro Paese, per la sua cultura e per il futuro dei nostri figli.

Nella nostra scuola è iniziato un movimento di protesta e mobilitazione fra docenti e genitori.

Mi auguro che esso cresca e apra la riflessione nella società.

Mi auguro che lei voglia ascoltare chi la scuola la fa tutti i giorni, con passione e serietà.

Le chiedo, a nome di tanti docenti di ritirare il decreto e di presentare un disegno di legge che permetta, senza l'ansia dei tempi brevi e il ricatto del voto di fiducia, di aprire un ampio dibattito in Parlamento e nel Paese tutto

Con tanta amarezza, ma anche con la speranza che voglia accogliere il mio appello, la saluto

Simonetta Salacone

 


Salvatore - Fri 28/11/2008 or 11:54

Salvatore ha scritto:

Cara Antonella,

(...)

Mi piacerebbe fartelo ascoltare questo vecchio veterano, ma non so come caricare il file; McCain in un lungo, patriottico e appassionato discorso si è congratulato con Obama e poi ha invitato i suoi sostenitori, non solo a congratularsi, ma a supportare e sostenere quello che ha definito “il nostro presidente”.

(...)

 

Ecco, ho trovato il modo di farti leggere e ascoltare il "concession speech" di McCain.

Ciao

Salvatore


- Mon 08/12/2008 or 13:40
Per le note "vicende" di connessione, leggo solo ora questo post: anche se avevo già convenuto sul contenuto e sul gesto, voglio riportarlo all'attenzione...è evidente che da noi non succede così. Qui siamo in una perenne campagna elettorale, si fomenta lo scontro pseudoideologico per mascherare la mancanza di idee e di soluzioni,  e si spacciano   tutte le iniquità a favore sei soliti pochi, come iniziative di alto valore sociale e di prestigio nazionale.  

- Mon 29/12/2008 or 11:52
Ieri sera guardavo in televisione un filmetto leggero...Love actually.. sapete quelle commediole sentimentali con quel Hugh Grant che fa sempre di queste cose, dove i comportamenti ridicoli e maldestri degl'innamorati protagonisti, di ogni età, tengono banco fino al lieto fine per  tutti...Alla ripresa dopo  l' ennesima interruzione per la pubblicità, ci siamo resi conto che il film era contraddistinti dal bollino rosso....il bollino rosso?? Ragazzi! Ci siamo messi in tre per cercare di capire cosa potesse turbare eventuali anime candide che seguissero  il film, e nonostante l'impegno non siamo riusciti nell'intento!!! Ma è mai è possibile che in una tv dove  passano "reali" bombardamenti e immagini di persone dilaniate e piangenti, dove la pubblicità di un chewingum mostra flatulenti scoiattoli, e non sto ad elencare altro perchè tanto lo vediamo tutti quanti tutti i giorni, possa essere contraddistinto dal bollino rosso un innocuo filmettino? Stai a vedere che l'unica cosa che può turbare qualcuno sono i sentimenti o, come in questo caso, la loro rappresentazione?

stefano - Tue 30/12/2008 or 13:45

Una possibile spiegazione è che il film è di produzione britannica, e non americana. Sicuramente il distributore non è così potente da superare le maglie della censura ed il film si è dovuto trasmettere solo in seconda serata. Almeno per le emittenti che adoperano un sistema di autoregolamentazione.

C'è da pensare allora che al cinema sia passato con il divieto per i minori di 14 anni. Assurdo no?
Anch' ho visto il film, facendo zapping e non mi è sembrato da bollino rosso. Anzi, se non lo facevi notare, non me ne sarei accorto.

Purtroppo si tratta di pura guerra commerciale. In prima serata la pubblicità si paga di più e films che possono essere trasmessi pure. Poi ci sono altri motivi sempre di carattere commerciale che influiscono sulla censura e sui sistemi di autoregolamentazione, come la riproposizione del primo episodio in TV quando sta uscendo il secondo al cinema, le versioni originali in caso di uscita di un remake, gli sponsor della produzione ecc.
Ma tutto ben lontano dall'obiettività.

E a farne le spese siamo noi spettatori/utenti.

Stefano


- Thu 29/01/2009 or 14:00
Ho letto su Parvapolis questo confusissimo pezzo http://www.parvapolis.it/page.php

- Fri 30/01/2009 or 07:45

Visto la testata che scrive (ricordate Mauro Cascio ed i SUV) credo che questo pezzo sia stato commissionato e ci si è voluto fermare solo alla pagina iniziale non si è approfondito non si è cercato di andare oltre, ci si è fermati al solo pezzo di presentazione iniziale

http://www.facebook.com/home.php"justify">magari molti non sapevano nemmeno che esisteva questo gruppo in facebook e questa pubblicazione avrà senz'altro l'effetto di far arrivare a 3000 le iscrizioni. Sono anche io in facebook che come i tutti i social network hai suoi pregi e difetti e sono iscritto a diversi gruppi, il mio scopo principale era quello di rintracciare (come è stato) miei vecchi compagni di scuola dell'ITC Vittorio Veneto e girando trovai questo gruppo di Latina a cui per cusiosità e voglia di lettura mi sono iscritto, per quell'insanabile desiderio di sapere, conoscere, confrontare che mi appartiene e come tutte le cose che si leggono si possono condividere o non condividere, si può discutere, litigare, infervorarsi e rimanere della propria idea o cambiarla ma sempre rispettarla e soprattutto cercare di capire perchè 1500 persone hanno questa voglia e questo desiderio di far sentire la propria voce altrimenti depressa, reclusa, tarpata.

In questo momento non ho con me una cosa che ho scritto  nel 1982 è una lunga poesia su quella che era la vita di noi ragazzi ventenni perennemente parcheggiati davanti al Formaggiaro l'inverno e ai giardini al semaforo verso l'ospedale d'estate, a prescindere dalle considerazioni su quelli che sono ora i figli di quella generazione analizzo cosa avevamo allora, cosa offriva allora la città e cosa offre adesso mi rendo conto che pur con il progresso e lo sviluppo immobiliare non è cambiato nulla non offre nulla, è rimasta una città dell'apparire e non dell'essere e rifiutare la discussione su ciò che è questa città pensando che se non se ne parla i problemi NON ESISTONO è fare la parte dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia ma il corpo è fuori in balia dei predatori.

 


- Mon 02/02/2009 or 08:41

VIOLENZA  

 

Guidonia una violenza efferata e gratuita, premettendo che a mio parere i colpevoli dovrebbero avere la “garrota” o perlomeno una pena certa lunga e possibilmente dura, ho notato una strana campagna xenofoba che nulla ha a che vedere con il problema principale. Ho letto e sentito opinioni e pareri di cittadini, istituzioni ma sembra che il tutto fosse collegato al fatto che degli stranieri e per di più dell’est hanno usato violenza ad una italiana. Ed invece il problema principale è proprio LA VIOLENZA SULLE DONNE non ha avuto ad esempio lo stesso spazio la vicenda di una ragazza rumena violentata da tre Maghrebini e di una cilena violentata dall’ex convivente italiano, un po’ più di attenzione ha avuto l’italiana violentata a capodanno da un altro italiano ma più per la polemica politica sulla giustizia visto che questo è il caso politico del momento.

Ogni donna che viene violentata approfondisce la ferita che è aperta e sanguinante e non si tratta di offesa alla comunità ma il tentativo di affermare con la violenza e l'umiliazione una sorta di antica prerogativa di supremazia basata solo sulla forza fisica, ma guardiamo i numeri la realtà nuda e cruda secondo alcuni dati del novembre 2007

(La Repubblica) in Italia più di 6 milioni e mezzo di donne ha subito una volta nella vita una forma di violenza fisica o sessuale, ci dicono i dati Istat e del Viminale che riportano un altro dato avvilente. Le vittime - soprattutto tra i 25 e i 40 anni - sono in numero maggiore donne laureate e diplomate, dirigenti e imprenditrici, donne che hanno pagato con un sopruso la loro emancipazione culturale, economica, la loro autonomia e libertà. Da noi la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni. Più del cancro. Più degli incidenti stradali. Una piaga sociale, come le morti sul lavoro e la mafia. Ogni giorno, da Bolzano a Catania, sette donne sono prese a botte, oppure sono oggetto di ingiurie o subiscono abusi...........................

 

E per fortuna ora anche lo stalking (molestie insistenti) sta per diventare un reato da perseguire con pene da uno a quattro anni. Questa campagna che leggo contro lo straniero non sta portando a combattere ed isolare quelle frange violente e delinquenziali ma concede una inconscia legittimazione e pretesto ad aggredire la parte più integrata ed a volte più debole come alcuni negozi di stranieri  danneggiati ed il nuovo “sport” del picchiare e dare fuoco al barbone è una piaga sociale gravissima.


- Thu 05/02/2009 or 09:40

Mi sono imbattuta in questi pensieri di Alan Turing, e in questo momento particolare, in cui è difficile leggere quello che succede e quello che accadrà, mi hanno colpita particolarmente.....

“La vita è una piccola avventura, fatta di piccole liti, d’impressioni e di noie appena accennate, fatta di cieli ridotti, gratificazioni minime, piccoli legami, amori inattesi, improvvisi e improvvidi, affetti circoscritti, piccole anime di colori, stracci di bandiere, piccoli drappi con brividi di passaggio, orizzonti impegnativi e propizi; la vita è una piccola fanciulla, non è una favola, nella sua piccolezza non c’è alcuna oscurità, una piccola luce fugace, un granello risplendente, un modo per appartarsi, un angolo, un piccolo angolo; la vita è tascabile, trattenuta nel fondo della sacca, stretta in mano, protetta; la vita è l’identificazione e la riduzione, è l’invisibile che schiacciamo ad ogni nostro passo, l’impercettibile offesa e il rozzo insulto, l’impropria eloquenza, l’obbligo quotidiano, il volgare accomodamento del vile, le debolezze insuperabili, l’ingenuità pagata, la propria impotenza e l’arguzia, l’astuzia rincorsa, l’abbandono, il veleno e la rinuncia, tutto ciò che non sappiamo riconoscere o che crediamo opportuno trascurare… …perché questa vita nascosta, celata nella normalità, mistificata ed in questo modo salvata dal potere, dall’imponente e protervio potere, dal gigantismo, questa vita è una piccola cosa.”

 

 


Baol - Sat 07/02/2009 or 14:33

Eluana Englaro... questo nome oggi è sulla bocca di tutti, niente rispettoso silenzio, solo facilità di parole... ne riporto alcune, le ultime di oggi, supponenti... l'ennesimo slogan elettoral popolare;  in questa circostanza grave, indossata l'espressione grave di circostanza, il Presidente del Consiglio ha dichiarato su tutti i tg "noi siamo per la cultura della libertà che è a favore della vita, gli altri per quella dello statalismo e per la morte"...  un commento al rifiuto di firmare il decreto da parte del Presidente della Repubblica. 

Francesca


- Sat 07/02/2009 or 18:14
Eluana solo Eluana ma quante Eluane ci sono negli ospedali italiani da anni senza alcuna possibilità di tornare a vivere e a quanti dopo un incidente i medici stessi effettuata una tac o una risonanza decidono di tenerli soltanto in rianimazione, senza infierire ulteriormente, senza allungare e provocare una sofferenza infinita a chi ormai sta su un taxi che ha il tassametro sempre in funzione e che non porta da nessuna parte vagando nel vuoto, come una macchina. Politici di destra, sinistra, centro rispettate l'infinito dolore che da 17 anni sta distruggendo una famiglia con una figlia, non figlia con un qualcosa con cui non puoi parlare, che non ti può rispondere, che non ha più sentimenti, sensazioni, ricordi nulla. Eluana in Lombardia ha avuto sempre assistenza ma tutte le altre Eluane che sono in Italia hanno avuto o stanno avendo lo stesso supporto o e famiglie sono quasi abbandonate a loro stesse. Adesso si sta con procedimento di urgenza varando una norma che impedisce ai medici di sospendere l'alimentazione a chi è in quelle condizioni, prima l'emendamento della Lega che obbliga i medici a denunciare chi è senza permesso di soggiorno  gli extracomunitari non si faranno più curare , ed il federalismo fiscale che nelle regioni più povere porterà al pagamento di tutte le prestazioni sanitarie perchè gli enti locali non avranno fondi per la sanità e non saranno sorretti dallo Stato ecco tutte le Eluane di queste regioni moriranno nel silenzio e nell'indifferenza e come eluane intendo non tanto quelle persone che ormai non hanno più nessuna possibilità di riprendere una vita autonoma mai cerebrolesi ed quelli in coma vigile.
Sento commenti io come padre, io come zio, io come nonno farei, io sarei, a tutti questi non gli auguro di trovarsi nella stessa situazione  per 17 anni, non c'è alcuna civiltà e non c'è alcun rispetto nella violenza mediatica, sociale, politica e personale che sto riscontrando.
Io cosa vorrei per me? Che lasciassero che il mio taxi abbia la sua destinazione e che al suo arrivo ci siano mio padre, i miei zii, i miei nonni ed un mio ricordo per chi resta integro fisicamente felice e sorridente.

giucap - Mon 09/02/2009 or 13:57

Per una riflessione meno emotiva mi affido a Stefano Rodotà, tagliando l'ultimo dei punti in cui ha suddiviso il suo ragionamento pubblicato oggi online su Repubblica in quanto a mio avviso non strettamente attinente.

Giulio

Lo tsunami costituzionale

di STEFANO RODOTA'


1) La turbolegge. Berlusconi vuole imporre in tre giorni una norma che cancella ogni traccia di divisione dei poteri, per impedire l'attuazione di un provvedimento giudiziario passato in giudicato e inventando un nuovo circuito istituzionale, che affida a un Parlamento incatenato il compito d'essere il killer dei giudici. Ma la strada scelta è, tecnicamente, non percorribile.

Nella relazione che accompagna il disegno di legge del Governo si sostiene che non siamo di fronte ad una sentenza passata in giudicato, perché i giudici non hanno accertato un diritto, ma si sono limitati ad integrare la volontà di un privato, quella di Eluana Englaro, con un semplice provvedimento di"volontaria giurisdizione". Non è così.

Quando la Cassazione ha ammesso il ricorso straordinario contro il decreto della Corte d'appello, che autorizzava la procedura di interruzione dei trattamenti, lo ha potuto fare proprio in considerazione del fatto che si trattava di un provvedimento relativo a diritti, che assume i caratteri del giudicato e che, quindi, detta una disciplina immutabile del diritto considerato. Ed è principio indiscutibile in tutti gli ordinamenti che la legge sopravvenuta non può influire sul diritto sul quale il magistrato si è pronunciato con un provvedimento passato in giudicato.

Il Governo tenta una ennesima forzatura, pericolosa e inutile. Pericolosa, perché insiste su una soluzione che, con rigore tecnico, era stata ritenuta non percorribile dal Presidente della Repubblica: si vuole, dunque, mantenere aperto il conflitto con Napolitano. Inutile, perché non sarà possibile intervenire in modo legittimo per bloccare l'attività già avviata di interruzione dei trattamenti sulla base di una legge su questo punto chiaramente incostituzionale.

Quali altri atti di forza, allora, si escogiteranno per espropriare i cittadini della possibilità di condurre "la lotta per il diritto" - è questo il titolo d'un classico del liberalismo ottocentesco, del giurista Rudolf von Jhering, che Benedetto Croce volle fosse ripubblicato negli anni del fascismo - e per impedire che possano avere ancora "giudici a Berlino"? Questa era l'orgogliosa sfida del mugnaio di Sans-Souci in presenza di Federico il Grande. Mugnai e giudici stanno perdendo diritto di cittadinanza in Italia?

2) L'inammissibile libertà. Dice il cardinale Ruini: "Preferisco parlare di una legge sulla fine della vita. La parola testamento implica infatti che si disponga di un oggetto, ma la vita non è un oggetto". Il mutamento linguistico, dunque, rivela un capovolgimento concettuale e politico. Per quante perplessità il ricorso al termine "testamento" possa suscitare dal punto di vista tecnico-giuridico, esso esprime bene il fine che si vuol raggiungere. Testamento biologico, testament de vie, living will ci parlano di un "atto personalissimo", in cui è sovrana la volontà dell'interessato.

Certo, la vita non è un oggetto, ma appartiene sicuramente alla sfera più intima dell'interessato che, com'è ormai chiaro, giuridicamente può disporne e ne dispone. Quando, invece, si parla di una legge sulla fine della vita, il legislatore non si fa signore della morte, perché questo è un evento naturale sul quale nessuno può intervenire. Si impadronisce del morire, che è vicenda umana, alla quale si pretende di imporre regole autoritarie, incuranti delle ragioni della coscienza di ciascuno.

La coscienza, allora, che in politica compare soprattutto come diritto al dissenso. Diritto già negato dal Presidente del Consiglio ai suoi ministri, che avrebbero potuto manifestarlo in quest'ultima vicenda solo dando contestualmente le dimissioni. E che i tempi imposti e la minaccia della fiducia negano anche ai parlamentari della maggioranza, perché il dissenso non è solo dire un sì o un no, ma la possibilità di argomentare, di discutere in quel foro democratico che continuiamo a chiamare Parlamento.

Il fatto che il diktat berlusconiano non si estenda direttamente ai parlamentari dell'opposizione non esclude che anche nei loro confronti si commetta un sopruso. Ma bisogna guardare più a fondo. Quando le decisioni legislative incidono direttamente sull'autonomia delle persone nel governare la loro vita, la libertà di coscienza non è solo quella dei parlamentari. La libertà di coscienza da tutelare è, in primo luogo, quella della persona che deve compiere le scelte di vita. Il problema, allora, non riguarda la libertà di coscienza di chi deve stabilire le regole: investe la legittimità stessa dell'intervento legislativo in forme tali da cancellare, o condizionare in maniera determinante, quelle scelte. Altrimenti si determina una asimmetria pericolosa: quando si affrontano i temi eticamente sensibili la libertà di coscienza dei legislatori può divenire massima, quella dei destinatari della norma minima.

3) Un "pieno" di diritto. Si è detto, e si continua a ripetere, che una legge è comunque necessara, perché bisogna colmare un pericoloso vuoto legislativo. Per l'ennesima volta invito a leggere la sentenza della Corte di Cassazione dell'ottobre 2007, la decisione centrale per il caso Englaro, che mostra rigorosamente come il diritto al rifiuto di cure, anche per il futuro, sia solidamente fondato su norme costituzionali, su convenzioni internazionali ratificate dall'Italia (non quella sui disabili, abusivamente richiamata nell'atto di indirizzo del ministro Sacconi), su articoli della legge sul servizio sanitario (e del codice civile, come quelli sull'amministrazione di sostegno per gli incapaci).

Siamo di fronte a un "pieno" di diritto, che si vuole "svuotare" con una mossa restauratrice, invece di integrarlo con poche, semplici norme che rendano più agevole e sicuro l'esercizio di un diritto che, lo ripeto, già esiste, non è un'inaccettabile creazione giurisprudenziale.

L'argomento del far west lo conosciamo e ha sempre prodotto danni, come dimostra tra l'altro la pessima legge sulla procreazione assistita, che davvero ha prodotto un far west legato ad un "turismo procreativo", che nasce da un proibizionismo cieco e rende più difficile la vita delle persone, delegittimando ai loro occhi una legge che sono obbligati ad aggirare.

Se la turbolegge passerà, ponendo le premesse per una normativa proibizionista sulla fine della vita, si daranno incentivi al turismo "eutanasico", alle pratiche clandestine già tanto diffuse. Verrà così santificata la doppia morale - fate, ma senza clamore e scandalo. E saranno sconfitti tutti quelli che vogliono rimanere nel solco della legalità e dello Stato di diritto, come ha dolorosamente voluto Beppino Englaro, un eroe civile al quale nessuno dedicherà un film come ha fatto la civilissima America per le storie di Erin Brockovich e Harvey Mills.

Salvatore - Mon 09/02/2009 or 14:43
Riporto il testo integrale della Sentenza della Cassazione.

- Mon 09/02/2009 or 22:07
E adesso che scenda il silenzio sulla famiglia Englaro i silenzio dei portaporta vari sento i giudizi di qua e di la basta è ora di chiudere.

giucap - Tue 10/02/2009 or 09:11

Roccia, un pio desiderio il tuo, destinato ahinoi a rimanere inesaudito.

Nonostante le oscenità proclamate nei giorni passati, ho idea che ne sentiremo ancora delle brutte. Perché l'articolo tira, fa audience, il "mercato" richiede dettagli, scoop, testimonianze tarocche. A quando il plastico della clinica dal gran ciambellano?

E sull'onda emozionale si vuole legiferare sulla mia e sulla tua vita, sulla mia e sulla tua morte. Lì invece non bisognerà tacere, lì il silenzio significherebbe complicità.

Ci sono temi su cui non ha senso parlare di democrazia, non ha senso parlare di maggioranza o minoranza. Io credo che la mia vita sia nella mia disponibilità, non ho problemi ad accettare e rispettare convinzioni diverse ma pretendo pari rispetto. Fossi anche l'unica persona che la pensa così, rivendico il mio diritto al rispetto, chiedo che questa "stravaganza" venga tollerata in quanto non comporta alcun danno o pregiudizio, divieto o obbligo per chiunque la pensi diversamente. Credenti o non credenti, non dovrebbe fare alcuna differenza: nel paradiso terrestre ad Adamo ed Eva è stato consentito di cogliere la mela, ancorché proibita, con tutte le conseguenze del caso. E' il libero arbitrio. Non c'è virtù senza libertà. Rivendico il mio diritto di sbagliare (per chi è convinto che sia uno sbaglio), di cogliere la mela proibita. E nessuno potrà impedirmelo.

Giù le mani dalla mia vita!

Giulio

 


Salvatore - Tue 10/02/2009 or 09:22

Caro Giulio,

l'accostamento del tuo giusto libero arbitrio a quello di Adamo ed Eva mi sembra infelice, dato che stiamo ancora tutti pagando a caro prezzo le conseguenze della loro scelta 

Salvatore 


giucap - Tue 10/02/2009 or 09:30

Proprio l'enormità del paragone, e delle conseguenze, dovrebbe consentire senza problemi di riconoscere il mio diritto, che tali conseguenze (né altre) avrebbe non solo sull'umanità, ma anche su un singolo individuo.

Ma poi, sicuro che la vita nel Paradiso Terrestre, senza conoscere il bene e il male, sarebbe stata più interessante? E tu di cosa ti lamentavi?

Giulio

 


Salvatore - Tue 10/02/2009 or 09:36
hai proprio ragione: la mia vita sarebbe stata un grigiore piatto!

- Tue 17/02/2009 or 08:26

 Credo che una rilettura, o una lettura per chi non lo conoscesse, può fare bene.......

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così

giucap - Fri 20/02/2009 or 14:15

«Dobbiamo mantenere la lucidità e la serenità per respingere l'odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazione che può diffondersi a macchia d'olio in diverse fasce della popolazione italiana. Che se combinata alla crisi può creare un mix di carattere esplosivo».

Chi ha espresso queste opinioni, oggi? Il solito terzomondista sinistrorso che non si rende conto della gravità della situazione? Un nemico della civiltà occidentale, che vuole svendere la Patria ai nuovi barbari? Un incosciente che merita solo di provare sulla pelle sua o dei suoi cari l'effetto che fa l'incontro con il romeno di turno?

L'articolo del messaggero prosegue con: Lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla presentazione del rapporto Cnel sull'integrazione degli immigrati.

Signora mia, non ci si può proprio più fidare di nessuno!!

Giulio

 


massimo74 - Fri 20/02/2009 or 14:30

Grazie Giulio.

Per completezza consiglio anche il link dell'articolo del Messaggero per chi volesse leggerlo nella sua interezza:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php


massimo74 - Fri 20/02/2009 or 17:41

Grazie Giulio.

Per completezza consiglio anche il link dell'articolo de "Il Messaggero" che si potrebbe leggere nella sua interezza cliccando qui:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php"../../uploads/smil3dbd4e02c5440.gif" border="0" alt="" width="17" height="17" />


Salvatore - Fri 20/02/2009 or 17:53

Massimo,

puoi fare delle modifiche entro un certo lasso di tempo (mi pare 10 miuti) o fino a che qualcun altro risponde al tuo post. Poi le modifiche vengono bloccate. Questo per dare una "attendibilità storica" al sito.

Ciao

Salvatore


giucap - Tue 24/02/2009 or 10:14

Simpatica riflessione di Massimo Gramellini su "La Stampa" di oggi.

Ho cambiato leggermente l'ortografia di una "parolina" per aggirare l'implacabile censura (fatta la legge, trovato l'inganno).

Giulio

L'Uomo Quantunque

Ogni sera, al Festival di Sanremòlis, il cantante Masini lanciava la sua invettiva contro l’Italia, «un Paese che c’ha rotto i cojoni». E ogni sera, immancabilmente, a quel passaggio il pubblico esplodeva in un applauso liberatorio. Il siparietto si è ripetuto a «Domenica In», tanto che Pippo Baudo si è sentito giustamente in dovere di chiedere «ma voi per chi avete votato?», ottenendo in risposta un significativo silenzio.

Nella lunga storia del qualunquismo, l’ovazione antiitaliana del loggione festivaliero rappresenta un’evoluzione anche rispetto ai «vaffa» di Grillo. Quelli si rivolgevano ancora a soggetti specifici, nomi e cognomi additati al pubblico ludibrio come responsabili dello sfascio.

Qui invece siamo al disprezzo generico per uno Stato che nessuno difende e per il quale nessuno si offende, perché nessuno immagina di farne parte. Fatico a immaginare una folla francese che applaude un cantante francese che insulta la Francia durante il festival della canzone francese. Ma chi applaudiva Masini non si sentiva affatto coinvolto.

L’Italia che «c’ha rotto i cojoni» era il politico della fazione avversa e anche quello della propria. Era il centravanti della squadra rivale, il vigile col vizio della multa compulsiva, la maestra crudele che dà un votaccio al pupo di casa. Era il capufficio arrogante, il vicino invadente, il coniuge assente. Insomma, ad averci «rotto» è un Paese composto da 60 milioni di persone meno una. E l’applauso all’insulto, un modo come un altro per prendere le distanze da quei 60 milioni, meno uno, di italiani veri.


Baol - Tue 24/02/2009 or 11:20
Di canzoni sanremesi che inneggiano all'italiano vero e all'Italia ne ricordo di molto applaudite, o addirittura vincitrici; evidentemente non fa differenza, siamo volubili e altilenanti, facilmente preda dell'applauso conpulsivo! ... ... 

Kla - Tue 24/02/2009 or 11:37

Giulio, ad applaudire potevano anche essere quelli che si sono rotti i cojoni indipendentemente da chi abbiano votato ultimamente.

Peccato che anche rompersi i cojoni si stia svalutato sempre di più dal momento che sempre più politicanti con il loro atteggiamento di difesa dei propri interessi e della loro casta politica  stiano allontanando sempre di più dalla politica gli Italiani. Fa gioco a questi signori "governanti a turno" avere a che fare con scojonati piuttosto che con cittadini che non perdendo di vista i problemi reali non si lasciano incantare dalle televisive distrazioni di massa come il Festival ma potrei citarne tante altre di distrazioni che secondo il mio punto di vista sono anche peggiori e più diseducative del festival di Sanremo dove ogni tanto si canta una canzone.

Salutoni


giucap - Tue 24/02/2009 or 11:48

Interessanti interpretazioni di Francesca e Claudio.

Il fatto che in passato abbiano applaudito Toto Cutugno o simili secondo me potrebbe anche segnare un diverso modo di sentire oggi, nonostante l'ottimismo governativo.

L'accenno al voto è stato fatto dal Pippone nazionale, il quale magari starà anche rosicando non poco, visto il successo numerico di questa edizione.

Ma quello che più condivido dell'ironica analisi di Gramellini è quando dice "Qui invece siamo al disprezzo generico per uno Stato che nessuno difende e per il quale nessuno si offende, perché nessuno immagina di farne parte."  Penso che da questa semplice constatazione discendano parecchie conseguenze, prima fra tutte la palesissima mancanza generalizzata di senso civico.

E da questa situazione ho paura che non ci salvi nessuno. Se manca il senso di comunità, hai voglia a parlare, scrivere, organizzare manifestazioni o eventi ....

Naturalmente io tutte queste cose le ho ben chiare, sono gli altri 60 milioni di italiani che invece ....

Giulio

 


Kla - Tue 24/02/2009 or 12:49
giucap ha fra le altre cose ha scritto:

E da questa situazione ho paura che non ci salvi nessuno. Se manca il senso di comunità, hai voglia a parlare, scrivere, organizzare manifestazioni o eventi ....

Naturalmente io tutte queste cose le ho ben chiare, sono gli altri 60 milioni di italiani che invece ....

Giulio

 



 

Giulio, dai non incurterci paura trasmettendoci la tua.

Stravolgo rovesciando la tua frase:  Se anche in pochi abbiamo il senso di comunità, parliamone, scriviamo, organizziamo manifestazioni o eventi .... sempre meglio che non far nulla e dire semplicemente ho "paura che nessuno ci salvi"  o abbandonarsi come fanno in tanti e in troppi al "ci siamo rotti i cojoni".

Naturalmente io di tutte queste cose non ne sono sicuro e non le ho ben chiare ma spero che gli altri 60 milioni di italiani possano migliorare sempre di più. Detto da me che normalmente sono pessimista è il massimo credimi.

Salutoni

 

 

 

 


Freddy - Tue 24/02/2009 or 17:59

Belle queste ultime riflessioni di Giulio, Francesca, e Claudio.

A mio parere l'ex porta iella Masini (vi ricorderete che si era conquistato questa fama per colpa dei soliti imbecilli di turno) con quella frase ci ha voluto ricordare il più grande dei malesseri che si possa sviluppare all'interno di una società, il pessimismo e la sfiducia.

L'Italia di Tangetopoli (dalla quale non credo siamo mai usciti, anzi) è stata, sempre a mio parere, la mazzata finale. Uno scandalo al giorno hanno tolto al termine "scandalo" il significato proprio della parola.

Per definizione, infatti, una scandalo dovrebbe essere un fatto eccezionale. Mi sembra quindi ovvio che il perpetuarsi di azioni definibili scandalose, perdano la capacità di interessare l'opinione pubblica, anche quella attenta ai gossip più frivoli.

Credo che in Italia sia accaduto o stia accadendo esattamente questo:

L'illegalità diffusa e la mancanza di senso civico non sono un fatto scandaloso, sono solo la triste, sconsolata e amara verità, per la quale ci siamo tutti rotti i cojoni (mannaggia a Giulio che ha trovato il modo di aggirare le censure) ma per la quale preferiamo spesso giudicare gli altri 60 milioni di Italiani prima di modificare un solo nostro comportamento.

Estremizzo troppo?

Freddy


Baol - Wed 25/02/2009 or 18:22

A me, sempre in tema di canzoni, è venuto in mente Gaber quando cantava "Io non mi sento italiano", una delle sue ultime canzoni... adesso non so se nell'essersi rotti i cojoni di Masini ci fosse lo stesso sentimento del non sentirsi italiano del Gaber... mi rendo conto che le canzoni uno le regala al pubblico, che poi se le canta come gli pare... c'era pure Reitano che cantava Italia Italiaaaaaaaaaaa, e il Bossi gli cantava sopra Padaniaaaaaa Padaniaaaaa!! Insomma, il pubblico osannante, quello dall'applauso facile e dagli entusiasmi vuoti e passeggeri, io lo identifico con quello del pallone, che grida e acclama l'Italia calcistica e improvvisamente ritrova il patriottismo delle bandiere... e allora, proprio in quei momenti, io davvero "non mi sento italiana".

Francesca


giucap - Thu 26/02/2009 or 09:17

Mi sento di dire che Freddy ha colto nel segno interpretando lo spirito (nel senso di alcool) dei mie messaggi.

Non so se sia da disfattisti mettersi in prima linea tra i 60 milioni meno uno; ciascuno è probabilmente convinto di rappresentare invece l'uno (o i pochi, se generoso).

Certo che gli argomenti per guardare fiduciosi ad un cambio di "trend" ("ma come parliiiiii, le parole sono importantiiiii!!!!") mi sembra scarseggino, e se anche ci fossero la stampa disfattista ce li nasconderebbe.

Anche oggi Massimo Gramellini, su La Stampa, ci ha azzuppato il pane con la solita ironia (sta diventando una buona miniera di perle):

Italo di lotta e di governo

Ascoltavo ieri al telegiornale il dichiaratore del Pdl Italo Bocchino sostenere con sconvolgente sincerità che sì, certo, far pronunciare gli italiani sul referendum anti-casta nello stesso giorno in cui già si recheranno alle urne per le elezioni europee e provinciali avrebbe consentito all'erario un risparmio secco di 400 milioni di euro, ma che le esigenze di cassa devono inchinarsi all'autentica priorità: mandare in bianco la consultazione popolare.

Ora, la cosa straordinaria non è che il simpatico Bocchino ammetta davanti alle telecamere che la casta ha un tale terrore di qualsiasi referendum che anziché cercare di vincerli preferisce boicottarli, spostando la data del voto nella pancia dell'estate con una spiccata preferenza per il 32 luglio. O meglio: sarebbe una cosa straordinaria in un Paese normale. Molto meno nel nostro, dove ne accadono di più straordinarie. Per esempio questa: l'onorevole Bocchino è un membro del comitato promotore del referendum. Ma non di un referendum sull'abolizione della grammatica o sulla sostenibilità ambientale delle pastiglie alla menta. No. Del medesimo referendum di cui ora, con coerenza cristallina, auspica il fallimento. C'è quindi un Bocchino di lotta che ha girato l'Italia per raccogliere firme a favore del bipartitismo. E un Bocchino di governo che si batte per vanificare l'attività del suo sosia, arrivando a giustificare uno sperpero di denaro pubblico come il minore dei mali. Attendo con impazienza l'irruzione in scena del terzo Bocchino. Quello che indirà un referendum per l'abrogazione degli altri due.

 

Penso ci sia poco da riflettere, è tutto così chiaro ...

Giulio

 


Baol - Thu 26/02/2009 or 11:43
Ah sì, tutto chiaro... è "la terra dei cachi"! (sempre per ricollegarci al trend sanremese)... tra una pinza nella panza e un Bocchino di troppo, in attesa "ce famo du spaghi"!

lollo - Thu 12/03/2009 or 20:12

Vorrei fare qualche riflessione riguardante il trasporto pubblico, in particolare del comportamento di alcuni autisti.

Ecco quello che mi è capitato oggi:

Dopo essere uscito da scuola, mi sono avviato alle  autolinee.
Una volta arrivato in stazione, ho aspettato e aspettato, il "Gorgolicino", "autobus che porta in Q5 e Q4", che parte dallo stallo 1 alle 13.05. Ma il mezzo ancora non si vedeva (ed erano già le 13.00).
Ad un certo punto, vedo un autobus che si ferma allo stallo 2 alle 13.01 senza "insegna della linea", e visto che il mio non arrivava e che a quell'ora non ne avevo mai visti altri arrivare allo stallo N°2, incuriosito sono andato a vedere che linea fosse.
E, e pensate un po!!!!
Era il mio!!! Il Gorgolicino!!!!
Ma cosa ci fa allo stallo N°2 ???
Ed è proprio questa domanda che ho rivolto all'autista appena sceso dal mezzo.
Sapete che cosa mi ha risposto?"testuali parole"<<Ma tanto partiamo subito! E poi non ci sono autobus che devono fermarsi qua>>.
Ma è normale una risposta simile?
L'autobus, prima della partenza, non aveva le insegne e visto che si trovava fuori posto, se non mi veniva in mente di fare una camminata, l'avrei perso sicuramente!!!
E non sarà forse questo il motivo per cui l'ho perso le altre volte?
Per un comportamento superficiale dell'autista???
E, non solo.
Dopo la partenza, l'autista ha pensato bene di fermarsi di nuovo sul corridoio di uscita dell'autolinea a chiaccherare con un'altro suo "collega",  infischiandosene degli autobus dietro che  sopraggiungevano, intralciandoli non poco.

Vi sembra un comportamento professionale?

Un saluto

Lollo!!!!


Salvatore - Fri 13/03/2009 or 06:13
lollo ha scritto:

(...) Vi sembra un comportamento professionale?

Certo che no!

Salvatore


- Fri 20/03/2009 or 11:19

Questo che vi racconto è  un pensiero che mi viene  ogni volta  che tolgo dal parabrezza il biglietto che indica la fine dell’orario di sosta a pagamento, con largo anticipo rispetto alla scadenza prevista. Capita spesso, o perché al momento di pagare il parcheggio  si ha moneta di taglio superiore al tempo che  sarebbe  necessario, o perché  si faccia molto prima del tempo  ipotizzato. La cosa che però non riesco proprio a sopportare è che il biglietto in questione non può essere utilizzato, entro il termine orario  indicato, in un altro parcheggio della città! Infatti, se ci fate caso, sul tagliando è  stampato anche il luogo dove si parcheggia, e solo per quello vale, pena una  sanzione. Io credo che questo sia un abuso bello e buono, perché i parcheggi in città hanno tutti lo stesso costo, ed il destinatario dei pagamenti non credo che sia diverso da un parcheggio all’altro…Allora..dal momento che io ho pagato al Comune, o a chi per esso, quanto previsto per occupare un posto auto in un parcheggio a pagamento  per un tot tempo, e poi, molto prima della scadenza prevista, ho necessità di spostarmi in un altro capo della città e trovare un ‘altro parcheggio, sempre a pagamento, perché non posso utilizzare il tagliando ancora valido ma devo pagarne un altro? Francamente mi sembra un furto…soprattutto se pensiamo ai solerti ausiliari del traffico che passano e ripassano tra le auto in sosta nei parcheggi a pagamento, per multare i malcapitati automobilisti appena scattato il miliardesimo di secondo dalla scadenza del tempo!!


Salvatore - Fri 20/03/2009 or 14:04

Sei sicura Antonella? Io ho sempre dato per scontato che il biglietto fosse valido in qualsiasi parcheggio a pagamento della città (tranne quelli assegnati alle cooperative) e mi sono comportato di conseguenza. Quindi mi stai dicendo che se fin'ora non sono mai stato multato è per pura fortuna?

Salvatore


Kla - Fri 20/03/2009 or 15:40

Sarà il caso di informarsi bene.

Che ne pensate di chiederlo allo Sportello del Cittadino?


Salvatore - Fri 20/03/2009 or 17:11

Mi sembra una buona idea.

Lo farò appena possibile.

Salvatore


Salvatore - Sat 21/03/2009 or 18:55

Da: "[Indirizzo email protetto, entra per vederlo]" <[Indirizzo email protetto, entra per vederlo]>
Oggetto: Parcheggi a pagamento
Data: Sat, 21 Mar 2009 19:51:10 +0100 (CET)
A: [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]
Cc: [Indirizzo email protetto, entra per vederlo] 
 
 
Gentilissime operatrici dello Sportello del Cittadino,

nel sito www.q4q5.it è sorto un dubbio in merito alla parcheggio nelle zone a
pagamento a cui non siamo stati capaci di trovare una risposta. Per questo
motivo chiediamo il vostro aiuto, in modo che direttamente o sottoponendo la
questione a chi di competenza, possiate aiutarci a fare chiarezza.

Il dubbio è il seguente: mettiamo che un cittadino parcheggia la sua
autovettura sugli stalli blu (Corso Repubblica ad esempio) e paga un’ora di
sosta. Poi, quando ha ancora 30 minuti residui, decide di spostarsi in un’altra
zona della città (via Toti ad esempio) e parcheggia ancora sugli stalli blu.
Può esporre il vecchio tagliando di Corso Repubblica ancora valido, o deve
acquistare un altro tagliando?
E se decide di lasciare la sua vettura in un parcheggio dato in concessione
ad una Cooperativa (Poste Centrali ad esempio)?

Vi ringrazio in anticipo per la vostra risposta che sarà utile a molti
cittadini e vi saluto cordialmente.

Salvatore Antoci
Presidente Quartieri Connessi 

Allegato: scontrino sosta.jpg


- Mon 23/03/2009 or 15:52
Date un'occhiata a quest'articolo...  http://roma.repubblica.it/dettaglio/Casa-Pound-slogan-choc-contro-i-disabili/1608090?ref=rephp

Salvatore - Mon 23/03/2009 or 17:58

Ecco la risposta dello Sportello del Cittadino: I TICKET PER I PARCHEGGI A PAGAMENTO SONO VALIDI IN TUTTA LA CITTA'.

 

Da: cittadino[Indirizzo email protetto, entra per vederlo]
Data: 23/03/2009 12.02
A: salvatoreantoci[Indirizzo email protetto, entra per vederlo]
Ogg: Re: Parcheggi a pagamento

Gent.mo in merito alla sua richiesta, Le comunico che il tagliando del
parcheggio, qualora non fosse scaduto può essere utilizzato anche in
un'altra zona della città diversa da quella da dove è stato emesso.
Sempre con lo stesso tagliando si può parcheggiare anche ad esempio nel
parcheggio delle Poste Centrali (le Cooperative da quanto ci comunica il
Servizio Mobilità e Trasporti del Comune di Latina, come del resto tutte le
informazioni sopra indicate, non ci sono più).
Cordiali saluti
L'operatrice


- Mon 23/03/2009 or 19:35
Perfetto! Stamperò questa risposta e la terrò nel portafogli..così da poterla esibire in caso di contestazione,  visto che il vigile a cui (imprudentemente...) ho chiesto se potevo continuare ad utilizzare lo stesso scontrino, mi ha fatto notare che se c'era il nome del luogo in cui era stato emesso, era evidente che altrove avrei dovuto farne un'altro....

lollo - Sun 05/04/2009 or 23:00

Sono più di 4 giorni che vedo questa scena, ma chissà da quanto è in queste condizioni. Una delle tante biciclette sparse a Latina; questa, si trova  davanti al Centro Morbella, a fianco al giornalaio:

Allegato: S7300218.JPG

Dopo questa scena terrificante, mi trovo davanti agli occhi un'altra, molto peggio.Questa foto ritrae, uno dei "Blocco bicicletta" che è stato forzato!! Il fatto di prima, poteva essere anche un'incidente, ma questo è sicuramente un atto di vandalismo e criminalità, verso un bene comune.

Allegato: S7300219.JPG

Come si può vedere da queste due foto riportate qui sotto, ci sono due segni di pneumatici sull'asfalto, probabilmente, sono di quello che ha, come dire: "schiacciato" la bicicletta.

Allegato: S7300225.JPG
Allegato: S7300217.JPG

Sbaglio, o queste biciclette, sono del Comune di Latina?

Perché allora, l'aministrazione comunale,  non si decide a rimuovere la bicicletta "schiacciata" e alla messa in sesto del "blocco bicicletta"?

Lollo!!!!


Salvatore - Mon 06/04/2009 or 03:54

Caro lollo,

le bici sono del Comune di Latina, quindi nostre. Perchè il Comune non interviene? Troppo impegnati dalla mole di sudoku probabilmente.

Salvatore


- Mon 06/04/2009 or 07:27

Il terribile terremoto di questa notte ha messo in evidenza molte “perle”: questa riguarda la considerazione in cui sono tenuti i ricercatori nel nostro paese (e che sono veline o calciatori?..)…peccato che poi muoiano le persone!!

Da “la Repubblica” di oggi

Negli ultimi giorni moltissimi episodi che hanno preoccupato la popolazione
E si è aperta una polemica per le allarmanti previsioni di un fisico, denunciato per procurato allarme

Da ottobre uno sciame di scosse
in settimana polemiche sugli allarmi

Sciame sismico, qualcosa che chi ha vissuto i terremoti ricorda: i lampadari che ondeggiano un po', quel senso di nausea e poi la vita continua. Di scosse da ottobre ad oggi in provincia di L'Aquila ce n'erano state almeno 200, ha confermato in queste ore il professor Giulio Selvaggi dell'Istituto nazionale di geofisica.

Anche se per la ricerca scientifica i terremoti non si possono prevedere, qualcuno nei giorni scorsi l'aveva fatto ed è stato accusato di "procurato allarme", quindi denunciato di conseguenza. Negli ultimi giorni di marzo Giampaolo Giuliani, tecnico e ricercatore presso il laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso aveva sostenuto che lo sciame sismico in corso poteva essere il preannuncio di un evento più forte. Di Giuliani si era detto che "si divertiva" a spargere notizie infondate ed allarmi.

In una intervista ad una emettente televisiva locale Gliuliani aveva parlato del suo lavoro presso il laboratorio e della messa a punto di uno strumento chiamato "Rivelatore Gamma" che permetterebbe di rilevare con un anticipo di 6-24 ore l'arrivo di un terremoto.

Ricordiamo che lo sciame è il susseguirsi di scosse di terremoto, non tutte percepibili dalle persone ma perfettamente rilevate dagli strumenti.

Certo è che notizie di scosse minori circolavano da giorni. I comuni interessati: Collimento, Villagrande e L'Aquila e in genere il circondario del capoluogo. A seguito dell'allarme lanciato da Giuliani c'era stato qualche allarme tra la popolazione. Su YouTube esiste un video datato 13 febbraio 2009 (cliccare qui per vederlo) nel quale alcuni ragazzi raccontano i loro momenti di paura.

La magnitudo delle scosse si collocava poco sopra il grado 2 della scala Richter. Nessun danno alle persone, ma l'allarme alla Protezione Civile e all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia veniva regolarmente registrato

Sul sito Earthquake-terremoti in Italia e nel mondo (cliccare qui per vederlo) si trova un diario degli ultimi eventi sismici in Italia. Il colpo di questa mattina è stata preceduta da un'altra di 3,5 gradi di intensità avvenuta alle 23,39. Ancora prima, scossa di identica intensità alle 21,54 nella stessa zona. Alle 22,31 il sisma aveva colpito Ravenna nelle zone di Cotignola, Bagnacavallo, Russi, e aveva interessato Forlì.


Vincenzo - Tue 07/04/2009 or 06:20

Questo è il momento della solidarietà e NON delle polemiche.

Gli operatori di telefonia mobile TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno attivato la numerazione solidale 48580 per raccogliere fondi a favore della popolazione dell'Abruzzo gravemente colpita dal terremoto. Ogni SMS inviato contribuira' con 1 euro, che sara' interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l'assistenza.

 


- Tue 07/04/2009 or 10:51
Giusto! Tutta la solidarietà possibile e niente polemiche..Ma anche niente ipocrite parole d'ordine, ma una semplice valutazione dei fatti; perchè nessuno pensi, difronte alla gravità  di questa tragedia, di potercisi nascondere dietro e uscirne indenne!!  Tanto per fare un esempio, l'ospedale e la casa dello studente che sono in parte crollati causando vittime, sono edifici realizzati da meno di dieci anni: che ne è stato delle norme antisismiche il cui rispetto è obbligatorio da molti più anni?

Baol - Wed 08/04/2009 or 16:03

La solidarietà è di importanza primaria, ma non può e non deve essere disgiunta dalla constatazione dei fatti. Costruzioni nuove costate fior di quattrini si sono sbriciolate. Credo che sia doveroso, visto che di vite umane si tratta, pretendere chiarezza, e che ciò non possa accadere mai più. Dopo il dolore ho constatato tanta rabbia nelle persone intervistate vittime del terremoto, rabbia e disperazione. Che non si speculi ancora una volta su queste tragedie, l'unica supplica da chi ormai ha perso tutto.

PS. Mi è rimasta particolarmente impressa una donna sopravvissuta che con la voce disperata, spezzata dal pianto, ripeteva "l'ospedale l'hanno costruito con i pavesini...", ora proviamo  solo a pensare di dire a quella donna e a tutti gli altri di smetterla di fare polemiche. Come suonerebbe? 


Vincenzo - Thu 09/04/2009 or 06:07

Gli Stati Uniti devolveranno 50.000 dollari per la prima emergenza determinata dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo. Lo ha riferito il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert Wood, che ha rinnovato "le condoglianze alle famiglie di coloro che sono stati uccisi dal sisma". Wood ha spiegato che le autorita' italiane hanno detto di non aver bisogno di supplementari squadre di soccorso offerte dal presidente americano Barack Obama nel corso della sua visita in Turchia.

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Con l'elemosina di Obama ci si compra un'autovettura di media cilindata......

VINCENZO

 

 


giucap - Thu 09/04/2009 or 08:02

Vincenzo,

non so da chi compri le auto, ma se te ne danno una di media cilindrata per 50.000$ forse ti fregano!

Certo che noi italiani siamo proprio "orgoglioni" (un misto di due parole, lascio alla libera interpretazione quali): prima diciamo no a qualsiasi aiuto, poi giudichiamo le offerte (peraltro riportate in modo stravagante, visto che subito dopo il ns. amato premier ha accettato solo dagli USA i contributi per la ricostruzione delle chiese) un'elemosina.

E gli aiuti tecnici immediatamente offerti da altri Paesi per la ricerca di eventuali superstiti? Era necessario dire di no alla Grecia che, avendo un territorio altamente sismico, si è attrezzata con macchinari sofisticati per il rilevamento di presenze sotto le macerie? Vogliamo far vedere i nostri eroi, santi, angeli e via retoricando che scavano con le mani? E siamo sicuri che qualli che stanno sotto, ed i loro cari, apprezzino più l'eroismo in quanto italico piuttosto che qualsiasi mezzo riesca a salvare anche solo una vita?

Ma pure per le catastrofi naturali dobbiamo essere inquinati dal nazionalismo e dall'ideologia?

Giulio

 


Vincenzo - Sat 11/04/2009 or 10:40

Cambio il mio Avatar in memoria delle vittime del terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo.

VINCENZO

 

1 Abdija Nurije 1968 F

2 Airulai Alena 07/02/1998 F

3 Alessandri Carmine 55/65 anni M

4 Alloggia Silvana 09/11/1942 F

5 Alviani Marco 11/08/1967 M

6 Andreassi Irma 27/09/1936 F

7 Andreassi Maria Antonella 03/11/1958 F

8 Andreassi Loreto 22/04/1931 M

9 Antonacci Giuseppa 31/01/1924 F

10 Antonini Giusy 09/07/1984 F

11 Antonini Maurizio 02/03/1971 M

12 Antonini Genny 17/11/1986 F

13 Antonini Stefano 11/08/1999 M

14 Antonucci Maria Assunta 16/09/1947 F

15 Bafile Vittorio 22/02/1928 M

16 Balassone Silvana 17/07/1936 F

17 Basile Anna 24/11/1960 F

18 Bassi Agata 06/12/1940 F

19 Battista Ines 31/01/1933 F

20 Battista Martina Benedetta 14/08/1987 F

21 Belfatto Angela 02/10/1919 F

22 Berardi Achille F

23 Bernardi Maria 16/06/1949 F

24 Bernardi Gaetano 26/10/1928 M

25 Bernardini Giovanna 28/09/1978 F

26 Berti Valentina 11/02/1975 F

27 Bianchi Nicola 08/08/1986 M

28 Biasini Giovanni 1946 M

29 Biondi Elisabetta 19/07/1936 F

30 Bobu Darinca Mirandoli 29/09/1973 F

31 Bonanni Anna Bernardina 16/11/1936 F

32 Bortoletti Daniela 09/01/1987 F

33 Bronico Sara 06/07/1997 F

34 Brunelli Giulio 10/01/1937 M

35 Bruno Filippo Maria 10/11/1992 F

36 Bruno Berardino 23/04/1982 M

37 Brusco Luisa 28/02/1913 F

38 Calvi Bolognese Angela 04/05/1976 F

39 Calvisi Maria 31/05/1926 F

40 Calvitti Massimo 08/06/1959 M

41 Canu Antonika 27/01/1931 F

42 Capasso Iolanda 15/02/1963 F

43 Capuano Luciana Pia 25/07/1989 F

44 Carletto Lidia 30/01/1933 F

45Carli Anna Maria 18/01/1944 F

46 Carli Augusto 03/01/1931 M

47 Carnevale Giulia 10/07/1986 F

48 Carosi Claudia 25/05/1979 F

49 Carpente Giovannino 01/01/1953 M

50 Cellini Luigi 17/11/1993 M

51 Centi Ludovica 28/09/2008 F

52 Centi Antonio 21/06/1947 M

53 Centi Pizzutilli Rocco M

54 Centofanti Davide 12/09/1989 M

55 Cepparulo Teresa 08/05/1948 F

56 Cervo Francesca 06/08/1945 F

57 Chernova Marija 07/01/2001 F

58 Chiarelli Achille 17/07/1934 M

59 Cialone Katia 09/06/1975 F

60 Ciancarella Elvezia 13/12/1958 F

61 Cicchetti Adalgisa 08/05/1932 F

62 Cimini Anna 27/04/1928 F

63 Cimorroni Concetta 28/11/1945 F

64 Cinì Lorenzo 01/06/1986 M

65 Cinque Matteo 05/08/1999 M

66 Cinque Davide 22/10/1997 M

67 Ciocca Elena 03/10/1919 F

68 Ciolfi Loris M

69 Ciolli Danilo 25/10/1983 M

70 Cirella Chiarina 16/04/1921 F

71 Ciuffini Dario 16/04/1983 M

72 Ciuffini Nadia 21/09/1952 F

73 Ciuffoletti Fernanda 09/03/1919 F

74 Cocco Anna 15/08/1928 F

75 Colaianni Ada Emma 11/12/1926 F

76 Colaianni Antonina 30/09/1926 F

77 Colaianni Daniele 1933 M

78 Colaianni Elisa 10/10/1933 F

79 Compagni Giovanni 11/03/1982 M

80 Cora Alessandra 08/01/1986 F

81 Corridore Rocco 05/04/1946 M

82 Cosenza Giovanni 20/12/1926 M

83 Costantini Luigia 07/01/1932 F

84 Cristiani Armando 24 anni M

85 Cruciano Angela Antonia 13/06/1987 F

86 Cupillari Andrea 11/01/1978 M

87 Dal Brollo Alice 24/12/1988 F

88 Damiani Giovanna 04/04/1923 F

89 D'amore Osvaldo 22/05/1951 M

90 D'Andrea Vinicio 14/06/1926 M

91 D'Antonio Giannina 60/70 anni F

92 De Angelis Lisa 03/02/1939 F

93 De Angelis Jenny 18/03/1983 F

94 De Felice Fabio 09/08/1987 M

95 De Felice Antonio 14/01/1966 M

96 De Felice Alexandro 30/01/2005 M

97 De Felice Lorenzo 14/01/2006 M

98 De Iulis Luigi 05/02/1927 M

99 De La Cruz Cursina Roberta 04/02/1952 F

100 De Nuntiis Maria Giuseppa 01/01/1925 F

101 De Paolis Anna Maria 17/04/1949 F

102 De Santis Angelina 20/04/1927 F

103 De Vecchis Panfilo 25/10/1922 M

104 De Vecchis Sara 01/02/1987 F

105 De Vecchis Pasquale 12/12/1938 M

106 Del Beato Maria Laura 08/03/1933 F

107 Del Beato Marisa 04/07/1935 F

108 Deli Serafina 18/11/1925 F

109 Della Loggia Lorenzo 02/12/1983 M

110 D'Ercole Alfredo 17/05/1942 M

111 D'Ercole Simona 23/05/1979 F

112 Di Battista Giuliana 04/03/1932 F

113 Di Cesare Luca 50 anni M

114 Di Filippo Rosina 26/02/1924 F

115 Di Giacobbe Maria 01/11/1947 F

116 Di Marco Stefania 12/02/1952 F

117 Di Marco Paolo 30/03/1987 M

118 Di Pasquale Alessio 14/10/1988 M

119 Di Pasquale Alessia 10/08/1986 F

120 Di Silvestre Gabriele 10/08/1989 M

121 Di Simone Alessio 13/09/1984 M

122 Di Stefano Domenica 23/01/1943 F

123 Di Stefano Odolinda 05/07/1937 F

124 Di Vincenzo Caterina 55/65 anni F

125 D'Ignazio Assunta 11/11/1937 F

126 Dottore Corrado 03/04/1963 M

127 El Sajet Boshti 09/12/2005 M

128 Elleboro Liliana 17/02/1933 F

129 Enesoiu Adriana 11/05/1961 F

130 Esposito Andrea 12/04/2006 M

131 Esposito Francesco Maria 16/02/1985 M

132 Fabi Domenica 12/02/1934 F

133 Ferella Delia Solidea 05/05/1928 F

134 Ferrauto Filippo 19/04/1932 M

135 Fioravanti Claudio 28/03/1943 M

136 Fiorentini Liliana 12/07/1931 F

137 Fiorenza Elpidio 26/10/1983 M

138 Franco Rosalba F

139 Fratì Mauran 13/01/1997 F

140 Gasperini Wilma 29/08/1926 F

141 Germinelli Giuseppina 2002 F

142 Germinelli Chiara 1998 F

143 Germinelli Micaela 16/08/1995 F

144 Germinelli Rosa 29/03/1992 F

145 Ghiroceanu Laurentiu Costant 19/12/1968 M

146 Ghiroceanu Antonio Ioavan 12/11/2008 M

147 Giallonardo Aurelio 16/06/1930 M

148 Giannangeli Salvatore 25/09/1934 M

149 Giannangeli Vincenzo 09/10/1973 M

150 Giannangeli Riccardo 13/05/1977 M

151 Gioia Piervincenzo 07/06/1963 M

152 Giugno Luigi 01/08/1974 M

153 Giugno Francesco 20/09/2007 M

154 Giustiniani Armando 30/04/1916 M

155 Grec Kristina o Marina 3-5 anni F

156 Guercioni Alberto 16/08/1973 M

157 Hasani Demal 15/12/1967 M

158 Hasani Refik 01/05/1965 M

159 Husein Hamade 28/07/1987 M

160 Ianni Franca 17/03/1948 F

161 Iavagnilio Michele 20/09/1983 M

162 Iberis Maria Incoronata 02/04/1927 F

163 Innocenzi Pierina 03/09/1952 F

164 Iovine Carmelina 15/12/1986 F

165 Italia Giuseppe 02/08/1963 M

166 Koufolias Vassilis 08/09/1981 M

167 Lannutti Ivana 03/07/1986 F

168 Leonetti Maria 21/03/1928 F

169 Liberati Vezio 12/06/1946 M

170 Liberati Vincenzo 06/11/1941 M

171 Lippi Giovanna 01/01/1955 F

172 Lippi Giuseppe 03/12/1918 M

173 Lisi Pasqualina 03/03/1950 F

174 Longhi Laura 10/05/1935 F

175 Lopardi Lidia 18/03/1917 F

176 Lunari Luca 15/03/1989 M

177 Magno Ada 05/10/1916 F

178 Marchione Francesca 08/08/1984 F

179 Marcotullio Elide 11/02/1939 F

180 Marcotullio Maria 06/11/1939 F

181 Marcotullio Bruno 13/05/1942 M

182 Marotta Carmine 13/01/1962 M

183 Marrone Maria Gilda 24/07/1920 F

184 Marrone Lina Loreta 15/04/1927 F

185 Marrone Maria Fina 29/10/1923 F

186 Marzolo Giuseppe 11/04/1976 M

187 Massimino Patrizia 19/08/1954 F

188 Mastracci Luana 05/12/1961 F

189 Mastropietro Luisa 16/01/1935 F

190 Mazzarella Anna 06/09/1929 F

191 Mazzeschi Valeria 23/09/1924 F

192 Miconi Giuseppe 19/03/1920

193 Migliarini Roberto 06/12/1966 M

194 Mignano Maria Civita 20/08/1984 F

195 Milani Francesca 10/01/2000 F

196 Monti Vicentini Erminia 11/11/1945 F

197 Moscardelli Federica 19/04/1984 F

198 Muntean Silviu Daniel 22/11/2002 M

199 Muzi Liberio 26/04/1920 M

200 Muzi Lucilla 13/12/1961 F

201 Nardis Cesira Pietrina 03/04/1934 F

202 Natale Maurizio 07/12/1987 M

203 Negrini Vincenza 25/02/1929 F

204 Nouzovsky Ondrey 25/05/1991 M

205 Olivieri Francesca 03/08/1986 F

206 Olivieri Francesco 19/02/1951 M

207 Orlandi Argenis Valentina 01/01/1986 F

208 Osmani Valbona 13/04/1996 F

209 Pacini Arianna 30/07/1982 F

210 Palumbo Anna 09/06/1947 F

211 Paolucci Maria Gabriella 03/03/1959 F

212 Papola Arturo 09/05/1942 M

213 Papola Elena 24/02/1935 F

214 Parisse Maria Paola 10/05/1993 F

215 Parisse Domenico jr 07/08/1991 M

216 Parisse Domenico sr 31/10/1934 M

217 Parobok Anna 25/07/1990 F

218 Passamonti Fabiana Andrea 06/07/1970 F

219 Pastorelli Sonia 18/07/1964 F

220 Pastorelli Aleandro 19/07/1921 M

221 Persichetti Sara 02/01/1986 F

222 Pezzopane Tommaso 05/02/1928 M

223 Pezzopane Iole 13/06/1918 F

224 Pezzopane Susanna M. Celes 04/10/1983 F

225 Pezzopane Benedetta 16/08/1982 F

226 Placentino Ilaria 10/11/1989 F

227 Puglisi Paola 18/12/1940 F

228 Puliti Andrea 30-40 anni M

229 Rambaldi Ilaria 24/01/1984 F

230 Ranalletta Rossella 22/10/1984 F

231 Ranieri Oreste 24/04/1932 M

232 Romano Carmen 24/05/1988 F

233 Romano Giustino 06/09/1984 M

234 Romano Elvio 31/08/1984 M

235 Romualdo Maurizio Rocco 06/10/1920 M

236 Rosa Antonina 07/12/1925 F

237 Rossi Michela 27/04/1971 F

238 Rossi Valentina 22/04/1975 F

239 Rotellini Silvana 11/19/1933 F

240 Russo Annamaria 24/01/1970 F

241 Sabatini Serenella 07/09/1960 F

242 Salcuni Martina 31/03/1988 F

243 Salvatore Antonio 10/02/1931 M

244 Santilli Anna 09/07/1934 F

245 Santosuosso Marco 05/09/1988 M

246 Sbroglia Edvige 45/50 anni F

247 Scimia Maria Santa 12/01/1935 F

248 Scipione Serena 05/05/1984 F

249 Sebastiani Lorenzo 28/09/1988 M

250 Semperlotti Maria Grazia 17/09/1965 F

251 Sferra Ernesto 26/10/1925 M

252 Sidoni Emidio 08/01/1922 M

253 Sidoni Emanuele 10/06/1948 M

254 Silvestrone Vittoria 20/11/1917 F

255 Smargiassi Francesco 26/02/1944 M

256 Spagnoli Flavia 04/04/1989 F

257 Spagnoli Sandro 25/12/1957 M

258 Spagnoli Assunta 04/02/1949 F

259 Spaziani Claudia 1963 F

260 Sponta Aurora 25/02/1936 F

261 Strazzella Michele 22/01/1981 M

262 Suor Lucia Ricci Rosina 03/11/1926 F

263 Tagliente Vittorio 11/07/1983 M

264 Tamburro Marino 18/12/1930 M

265 Tamburro Giuliana 09/01/1963 F

266 Terzini Enza 02/02/1988 F

267 Testa Ivana 06/10/1930 F

268 Testa Evandro 07/06/1913 M

269 Tiberio Noemi 02/02/1975 F

270 Tomei Paola 28/05/1960 F

271 Troiani Raffaele 19/01/1975 M

272 Turco Giuliana 55-65 anni F

273 Urbano Maria 23/03/1989 F

274 Valente Mario 26/03/1926 M

275 Vannucci Matteo 21/06/1986 M

276 Vasarelli Vittoria 01/01/1924 F

277 Vasarelli Giuseppina 02/09/1929 F

278 Verzilli Paolo 11/04/1982 M

279 Visione Daniela 20/03/1966 F

280 Vittorini Fabrizia F

281 Zaccagno Armedio 07/09/1923 M

282 Zaninotto Sergio 04/09/1940 M

283 Zavarella Roberta 23/12/1983 F

284 Zelena Marta 15/07/1992 F

285 Zingari Guido 17/01/1949 M

286 Zugaro Giuseppina 17/06/1956 F

1 Non identificato

TOTALE VITTIME 287

 

 




Kla - Sun 12/04/2009 or 09:38

Berlusconi: "Tendopoli come camping"; Tv di tutto il mondo criticano, Rai e Mediaset tacciono.

Ecco il filmato dell'ennesima brutta figura mondiale di chi dovrebbe rappresentarci. Ecco il silenzio delle TV RAI e Mediaset al prono servizio di chi vuole comandare.

http://www.youtube.com/watch?v=Z0emE30NXzs

Il tutto si commenta da solo.

 


lollo - Thu 16/04/2009 or 21:05

Questa mattina ho preso il treno alla stazione per una gita scolastica.  E mi sono imbattuto il questo:

Allegato: S7300354.JPG (prima del taglio del "fieno", infatti anche se non si vede bene, ma l'erga sulla sinistra, era alta come o più della metà della struttura.

Allegato: S7300389.JPG (dopo il taglio dell'erba)

Ma ora vi chiederete, che cos'è questa struttura, e cosa più importante, a che cosa serve?

Be da come ho saputo, questa struttura doveva essere un "Info point"("punto" centro di informazione), quindi, serve per informare..... ma chi? I turisti.   A parte quelli che si perdono? Servirà solo per quelli che vengono in vacanza. (ma poi a Latina)

E questi?!?!?!:

Allegato: S7300390.JPG

ma non ci posso credereeeeeeeee!!! è ancora in fase di costruzione!!!!

e da fonti non ufficiali, ho saputo che lo stanno costruendo da 2 anni. Ma possibile!!! per costruire 2 metri per 5 (misure per fare un esempio) ci volgiono 2 anni???!?!?!

E ancora dalle stesse fonti, mi è arrivata voce, che il costo totale si aggirava a 1milione di euro.

Ma io con un milione di euro, prima lo costruisco, e poi mi faccio una vacanza alle isole Eolie, le Maldive ecc.!!!

Non so chi lo ha approvato questo progetto, ma si deve rivedere i costi.

(ok;ok! ora nessun commento)

Lollo!!!!


Salvatore - Thu 16/04/2009 or 21:15

Caro Lollo,

il costo dovrebbe essere di circa 600.000 euro.

Una persona non del tutto scellerata, con 600.000 euro ci costruisce una casa di 150 metriquadri e la arreda pure. I nostri malamministratori invece con quei soldi (nostri!!) hanno fatto un obrobrio di 15 metriquadri, buono solo per deturpare una piazza storica.

E noi che facciamo? Li rieleggiamo, così potranno fare altri infopoint.

Salvatore


Vincenzo - Thu 16/04/2009 or 21:22

I "Santi Alpini" hanno fatto anche questo miracolo........... infatti l'info-point sarà pronto e perfettamente funzionante per accoglierli i primi di Maggio.

GRAZIE ALPINI di questo e tanto, tanto altro ancora.

Vincenzo

 


Kla - Thu 16/04/2009 or 22:19

Con l'arrivo degli Alpini entra in funzione l'Info-point o come lo chiamano in molti il "cafopoint" che è stato collocato in mezzo alla piazza della stazione a deturpare l'architettura preesistente. Per questo "cazzabbubu a forma di cappella funebre che assomiglia ad un grosso vespasiano" sono stati spesi circa unmiliardoemezzo del vecchio conio di denaro pubblico. La questione qualche riflessione la merita sicuramente.

 


- Fri 17/04/2009 or 06:30
Vincenzo ha scritto:

I "Santi Alpini" hanno fatto anche questo miracolo........... infatti l'info-point sarà pronto e perfettamente funzionante per accoglierli i primi di Maggio.

GRAZIE ALPINI di questo e tanto, tanto altro ancora.

Vincenzo

 



 

 

Gli alpini passeranno e passerà anche l'inutile infopoit la stazione è quasi completamente abbandonata si potevano riadattare i locali della stessa.


lollo - Fri 17/04/2009 or 12:53

X Salvatore

Anche se costa 600.000 euro, me la faccio lo stesso una vacanza alle Eolie.

Lollo!!!!


giucap - Mon 20/04/2009 or 09:13

E' da un bel po' che mi frulla per la testa un pensiero "eretico".

Ma perché annualmente tutto questo bailamme per gli alpini? Per via della piuma sul cappello? In ricordo degli eroici combattimenti sul Carso, sul Pasubio, sul Piave  (e su qualunque altro borgo vi venga in mente) durante la prima guerra mondiale?

E i fanti allora, la carne da mitraglia? E gli aviatori? E i marinai? Gli artiglieri? Il genio? E i corpi speciali (parà, lagunari, S.Marco ecc.)?

Cos'è, mancano tutti di spirito di corpo? Sono meno degni? Figli di un dio minore? Oppure sono troppi?

Insomma, o tutti o nessuno!

Continuando nell'eresia, posso dire che personalmente preferirei nessuno? E questo indipendentemente dal luogo, più o meno prossimo al mio cortile.

Giulio

P.S. Lorè, coi 600.000 euri ti ci compri un'isoletta, nelle Eolie!


Salvatore - Mon 20/04/2009 or 14:41
occhio che gli eretici facevano una brutta fine fino a qualche tempo fa

lollo - Thu 23/04/2009 or 12:55

Questa mattina, mentre tornavo a casa con il Bus "Gorgolicino", nella rotonda dietro Panorama, nel Viale Le Corbusier, ho visto questa impalcatura:

Allegato: S7300425.JPG (scusate per l'immagine, ma ho fatto la foto in fretta e furia appena accesa la macchinetta, e dentro il bus in movimento)

Ma cosa ci dovranno fare? Forse un palazzo, visto che li stanno facendo un po dappertutto?  Oppure un'altra di queste scritte disseminate un po ovunque di:"BENVENUTI ALPINI"?

Qualcuno sa qualcosa?

Lollo!!!!


Salvatore - Thu 23/04/2009 or 13:07
io penso la scritta.

- Thu 23/04/2009 or 14:17
Ha ragione Lorenzo ad interrogarsi, perchè il cartello, per la realizzazione di qualcosa che non si sa cosa sia, fa riferimento ad una nota società di costruzioni: solo per una scritta mi parrebbe un pò eccessiva!!!

- Thu 23/04/2009 or 15:22
Perchè eccessiva e scusa quella che metteranno su via Neghelli dove c'è il palazzo crollato per l'esplosione delle bombole a gas sarà un capolavoro di ingegneria pubblicitaria ma se è pericolante dovranno usare i vigili del fuoco !!!!!!!!!!!!!!!!!

Salvatore - Fri 24/04/2009 or 07:23

Una voce fuori dal coro, che però mette a nudo uno dei tanti mali italiani:

http://www.gennarocarotenuto.it/7133-ma-io-per-il-terremoto-non-do-nemmeno-un-euro/

 

 

"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."
di Giacomo Di Girolamo

Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia.
E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.

C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.
Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde.


- Fri 24/04/2009 or 09:08
Dire che io condivido ogni parola di questa riflessione, che tante volte ho fatto indipendente e prima del terremoto, è poco...("Visto che tutti gli altri posti erano già occupati, allora ci siamo seduti dalla parte del torto"... Bertold Brecht), ma sono certa che i "politici" e gli "amministratori" della situazione, come al solito quando qualcuno tenta di scalfire le loro posizioni di rendita, tenteranno di seppellirla  al grido di "qualunquisti!".

- Tue 05/05/2009 or 13:26

Più che riflettere  voglio rappresentarvi tutta la mia indignazione per il modo indegno in cui si sperperano, in questa città, i fondi di cui si può disporre…e mi riferisco in particolare ai fondi ottenuti per  il restyling in vista del  raduno degli Alpini, e quelli per il cosiddetto corridoio verde nei nostri quartieri, su cui già qualcuno ha espresso seri dubbi. Dopo aver “forato” i marciapiedi, hanno alloggiato  i poveri alberelli in quello che è il substrato del marciapiede stesso, che ovviamente non è proprio il massimo per il rigoglio delle piante (e c’è anche chi dice senza togliere l’involucro di protezione delle radici), tappando il tutto con uno straterello di terra; il che già alimenta parecchi dubbi sulla possibilità di attecchimento…ma stamattina ho potuto assistere personalmente all’apoteosi della scempiaggine “botanica”: solerti operai appoggiavano all’esile tronco degli alberelli già alloggiati, dei poderosi tutori  interrandoli a colpi di mazzuolo!!!!! Che ne sarà delle povere radici? Ma dove hanno imparato questi ad approntare il verde….a Guantanamo?? E senza entrare nel merito delle asfaltature a “leccatina”in giro per la città, mi voglio soffermare sulle rotonde sotto i ponti della 148 in via del Lido ed in via Isonzo: ma si possono spendere soldi per “addobbare”, come due vecchie baldracche, due rotonde spartitraffico a botte di megavasi con palmizi asfittici  contornati di gerani, che vengono schermati (togliendo peraltro visibilità agli automobilisti…) con rete metallica “adornata” di siepe di pura plastica?? E ancora…il “triangolo” che conduce alla rotonda su via del Lido arrivando dal mare (davanti Pacifico per intenderci…) era stato rivestito di “sassi” bianchi e azzurri: non ho capito se si sono vergognati per l’orribile effetto o se qualche romanista si è risentito, perché stamattina c’era la ruspa a smantellare il tutto!!!! Io non ho parole…queste cose hanno un costo!!! Ma perché i soldi che arrivano, per qualsivoglia motivo, non si possono spendere con la responsabilità del buon pater familias, se   non proprio da  amministratore appena sufficiente?? C’è tanto da fare in questa città, e si potrebbe fare in modo adeguato e duraturo, invece che allestire questo orribile circo Barnum con la scusa degli Alpini!!!!


Salvatore - Tue 05/05/2009 or 13:48

Il problema è che noi poveri illusi vorremmo che i soldi spesi servissero a realizzare delle opere durature; invece, duri di cervice come siamo, non vogliamo comprendere che si gtratta solo di quinte di cartapesta , destinati a durare giusto il tempo di gabbare gli Alpini.

Salvatore


davide - Tue 05/05/2009 or 16:26

X Antonella

Non ho capito bene.. Ti riferisci alla rotonda tra Via del Lido e Via dell'Agora, il cosidetto "Fiore di Luce"?

Hanno sfasciato tutto e tolto i sassi? Non mi sorprende, queste amministrazioni della provincia di Latina sono capaci solo di sfasciare marciapiedi nuovi e rifarli, o fare chilometri di inutili lampioni.. (stile Las Vegas).

Scusatemi se torno su Via Epitaffio, ma considerando che ci passo spesso ed la via principale con la stazione, volevo far notare altre cose.

Oltre al solito asfalto (non pìù millimetrico, ma quasi 5 cm) steso direttamente sull'altro vecchio senza  raschiarlo oggi ho notato altre cose:

1) Il blocco di cemento di un lampione abbattuto quasi 2 anni fà  di fronte l'entrata dello Stabilimento Smith Medical stà ancora là (ci morì un giovane);

2) Il marciapiede dell'ex Dublo non è stato ripulito dalle sterpaglie e dai rifiuti, così come quello dirimpetto con vecchia pensilina bus;

3) Sul marciapiede all'incrocio tra Via Epitaffio e la strada che porta all'ex Regione LAzio hanno trinciato direttamente i rami di pino (le schegge stanno là, non l'hanno ripulito);

4) Ancora non hanno finito di potare i pini ed i rami stanno ancora là (forse aspettano che gli alpini gli danno una mano a levarli....);

5) Il canale che costeggia Via Epitaffio ed il tratto urbano di quello delle Acque Medie non sono stati puliti. Ci sono rovi ecc. Era tanto difficile coordinarsi col Consorzio di Bonifica??

DAVIDE 


Salvatore - Tue 05/05/2009 or 17:18

La rotonda di cui parla Antonella è quella tra Via del Lido e la complanare della Pontina. Due o tre giorni fa avevano steso un bel manto di cemento blu cobalto e ci avevano affogato dentro i ciotoli (un poì come avevano fatto nei pressi del "fiore di luce". Poi ci hanno ripensato e hanno demolito tutto.

Salvatore


Kla - Tue 12/05/2009 or 11:29

Ecco come viene salvaguardato dall'abusivismo il PARCO DEL CIRCEO e come chi preposto al controllo del territorio esegue il proprio compito:

http://www.youtube.com/watch?v=znUQ2j4Gy34

Il tutto si commenta da solo.

Salutoni


davide - Tue 12/05/2009 or 12:22

Signor Kla,

la invito a mettere il messaggio sulla discussione sull'abusivismo edilizia. Sicuramente il video avrà maggiore visibilità:

 /modules/newbb/viewtopic.php


Kla - Tue 12/05/2009 or 14:18

Davide, il mio vuole essere un invito ad una RIFLESSIONE generale sulla tutela dei parchi e quindi a me sta bene dove l'ho messo. Mi auguro abbia ugualmente la visibilità che merita, quindi ripropongo di seguito il linK:

 http://www.youtube.com/watch?v=znUQ2j4Gy34

Salutoni

 

P.S. forse hai sbagliato persona dandomi del lei e chiamandomi signore. Sono il Kla che conosci e a cui hai dato sempre del tu.


Kla - Wed 13/05/2009 or 14:17

Siamo tutti un popolo di migranti. Cosa dicevano di noi Italiani gli Americani nel 1912.

"Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali".
La relazione così prosegue: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni
che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".

Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912


giucap - Fri 15/05/2009 or 07:37

Spero che alle minoranze sia ancora consentito affermare NON IN MIO NOME!

Già mi sembra di sentire i commenti dei più, dall'orrore per il buonismo, termine oramai offensivo visto anche il titolone di un paio di giorni fa su Libero ("Finalmente cattivi"), fino al banale "e allora ospitali a casa tua quei poveretti".

Io penso, o meglio sento, che se non riusciamo più a riconoscere l'umanità negli altri, per quanto diversi e distanti da noi, forse è perché quella umanità comincia a scarseggiare in noi stessi.

Eccovi un articolo da "La Repubblica" di oggi che tratta di sensazioni più che di statistiche e ragionamenti. Anche questa dimensione fa parte dell'uomo, o no?

Giulio

Lacrime, spinte e manganelli
così l'Italia respinge i disperati

di FRANCESCO MERLO

QUEI guanti di lattice, che servono a non toccare l'orrore, sono come il nostro pensiero, come i nostri ragionamenti sull'immigrazione-sì e l'immigrazione-no, le quote, i conteggi, i controlli, le leggi. Le guardie di finanza usano guanti di gomma e noi usiamo guanti mentali. Proprio come loro li indossiamo per non entrare in contatto con il male fisico, con la sofferenza dei corpi.

Ma bastano una, due, tre foto come queste [vedere su Repubblica, non riesco a copiarle - Giulio] per farci scoprire la fisicità. Le guardiamo infatti senza più la mediazione della logica, ne percepiamo l'efferatezza e la bruttura. E saltano i ragionamenti, non c'è più bibliografia, spariscono i distinguo del "però questo è un problema complesso". Ecco dunque la banalissima verità che sta dietro ai nostri dibattiti, al nostro accapigliarci sull'identità e sulle frontiere: stiamo buttando fuori a calci in faccia dei poveretti che ci pregano in ginocchio stringendo le mani delle nostre guardie di finanza, mani schifate e dunque inguantate.

E ci cade a terra anche la penna perché l'occhio è molto più veloce e diretto dell'intelligenza con la quale siamo abituati a mentalizzare il mondo. Ci cade la penna perché capire e spiegare è già tradire l'orrore, significa infatti infilarsi il guanto dell'orientamento politico, dei libri che abbiamo letto, della nostra battaglia contro la xenofobia, significa parlare dell'esplosione demografica e del deflusso inarrestabile dell'umanità dai paesi dell'infelicità a quelli dell'abbondanza... E invece qui non si tratta né di cultura né di generosità, qui il pensiero si mostra per quel che è: un guanto di lattice, appunto.

Qui ci sono da un lato i corpi tozzi, grassi e forti della Legge, la nostra legge, e dall'altro lato i corpi umiliati e maltrattati dei disperati che non vogliamo in casa nostra e che respingiamo. E nella loro sofferenza c'è un surplus di mistero che non si esprime necessariamente nella magrezza e nelle cicatrici perché - guardateli bene - quei corpi avviliti sono ben più vigorosi dei corpi sformati degli aguzzini che ci rappresentano, degli italiani "brava gente" con il manganello. Sembrano addirittura più sani, certamente sono più vivi.

Dunque ancora una volta è l'occhio l'organo vincente. Ancora una volta scopriamo che la mente ci abitua a non vedere le cose. E' infatti facile dire che in casa nostra devono entrare solo quelli che hanno un permesso di lavoro e che ci vuole un legge per facilitare le espulsioni dei clandestini. Grazie alle foto dei reporter di Paris Match ora sappiamo che tutto questo significa una scarponata sulle dita di una mano aggrappata alla murate di un'imbarcazione , o un pugno sui denti o...

A Porta a Porta o a Ballarò si può trovare una motivazione per tutto, si può spiegare ogni cosa. Ma davanti a queste foto ragionare diventa un crampo. Guardate che cosa è la fisicità della politica della dolce e bella Italia: respingere a calci, prendere di peso gli infelici e buttarli fuori dalla Bovienzo che fa servizio da Lampedusa a Tripoli, portarli davanti alle coste libiche e far credere loro che è ancora Italia, trascinarli a terra nudi. E non sono foto di scena, immagini di un film, non sono finzioni. E' davvero questa la nostra politica, con un rapporto stretto tra quello che qui stiamo vedendo e quello che qui non si vede. La nave Bovienzo infatti è come le nostre strade di notte dove piccole creature nere si vendono ai camionisti. La Bovienzo è la violenza sulle donne, anche quella che ci viene restituita in forma di stupro. La Bovienzo sono i soprusi e il disprezzo per i miserabili. La Bovienzo sono le ronde razziste e i barboni bruciati. La Bovienzo è l'Italia dei mille divieti e dei mille egoismi. La Bovienzo è l'Italia generosa che è diventata feroce per paura. La Bovienzo è l'Italia che guardando queste foto si riconosce irriconoscibile: ma davvero siamo noi?

 

Vincenzo - Sat 23/05/2009 or 04:15

Bollette troppo care e per consumi stimati ..............

Nessun partito grande o piccolo ha mai avuto né ha al presente in agenda la questione irrisolta e scandalosa delle nostre «public utilities». Oltre a pagare le tariffe più alte d’Europa, le bollette di gas, acqua ed energia elettrica continuano ad arrivare con importi slegati ai consumi reali. Come mai su questo argomento non sento nessun personaggio pubblico?

 

 


- Wed 27/05/2009 or 09:26

Allora se vediamo in loco basta guardare chi e come è stata creata la Latina ambiente, cosa è e come viene gestita e soprattutto da chi Acqualatina e tutte le varie spa chiamiamole "locali" e poi rivediamo tutte le operazioni di privatizzazione negli anni di Enel Telecom ecc ecc e l'effettivo ruolo dell'antitrust e delle autority settore oltre che del CIPE

http://www.autorita.energia.it/com_stampa/09/090523.html"http://www.agcom.it/">http://www.agcom.it/

http://www.cipecomitato.it/cipe/competenze/default.asp

dati gli interessi enormi che ci sono sotto i personaggi pubblici a livello nazionale (quelli a livello locale sono nei cda o presiedono tali società) si astengono a parte che per leggere ad esempio una bolletta dell'enel ci vuole una laurea in matematica, statistica o fisica vedere per credere

http://www.mc2elearning.com/html


- Sun 07/06/2009 or 10:07

Io non so se questa lettera sia veramente di una suora...ma chiunque l'abbia scritta, merita attenzione......

 

La terra desolata

Lettera di una suor Italiana a EL PAÍS

06/06/2009

Ho seguito in questi giorni le vicende italiane attraverso i vostri articoli dall'osservatorio di El Pais, e che dire? Per fortuna che c'è El Pais e la stampa estera!

Non so se vi stupisce sentire da una suora che è proprio angosciata per questo melodramma italiano dai risvolti ormai più inquietanti che farseschi e su cui non si può più nemmeno fare dell'ironia.

L'Italia mi pare proprio sia diventata una "terra desolata", per usare le parole del grande T.S. Eliot, popolata di "uomini vuoti". E come dice il poeta finirà "Not with a bang but a whimper", non con uno schianto, ma con un piagnisteo.

Navigando in internet ho trovato sul sito della europarlamentare Silvia Costa una lettera di una suora sulla questione dei migranti respinti in mare. Qualcuno che pensa c'è ancora.

In tutte queste vicende non è assente solo la sinistra, ma anche la chiesa, quella istituzionale, o meglio, quella del potere e dell'8x1000, perché pure le suore sono "istituzionali"...

La Conferenza Episcopale non ha saputo essere incisiva. E dire che ai vescovi, dalla loro cattedra, sarebbe bastato ricordare una sola frase del Vangelo detta da Gesù: "Ero straniero e non mi avete ospitato" nel vangelo di Matteo (25, 43) dove, pensa un po', si parla del giudizio finale. Su questo e poche altre cose si gioca il giudizio di Dio sull'uomo.

Sarebbe bastato solo un titolo a otto colonne, sull'Avvenire, senza commenti, senza editoriale, sine glossa, come diceva (faceva!) San Francesco.

Avrebbero scontentato tutti, destre, sinistre, neocon, teodem, atei devoti, etc. Che meraviglia! Avrebbero però avuto un illustre precursore: neanche Nostro Signore è stato simpatico a tutti!

Ma forse i vescovi sono un tanto confusi e credono davvero di averlo ritrovato redivivo nel primo ministro, che come Gesù Cristo, va alle feste con 'veline' e pubblici peccatori. Strano che nessuno lo abbia osservato...

Con amicizia e stima.

sr maria


- Thu 18/06/2009 or 16:05
E' MORTO DARHENDORF: UN FILOSOFO IMPRESTATO ALLA POLITICA
ROMA - Uno degli ultimi interventi di Ralf Dahrendorf, il sociologo e politologo morto oggi a 80 anni, è stato sulla crisi economica che, a suo giudizio, pure essendo globale, a differenza di quanto ritenevano Barack Obama e il premier inglese Gordon Brown, ha invece bisogno di risposte nazionali. E queste, saranno inevitabilmente percorse da un chiaro "nazionalismo economico".
Filosofo imprestato alla politica Dahrendorf, è stato attivamente impegnato nella costruzione di un'Europa unita: dal 1970 ha fatto parte della Commissione europea a Bruxelles. Questo, da europeista scettico, non gli ha impedito di esprimere dubbi e critiche molto forti sulle vicende istituzionali e politiche dell'Unione: nel 2004, ad esempio ha criticato aspramente il trattato-costituzione firmato dai paesi membri in quell'anno. L'impegno politico di Dahrendorf era cominciato alla fine degli anni '60, un periodo fecondo di grandi rivolgimenti sociali: dal 1969 al 1970 e' stato membro del parlamento tedesco per il Freie Demokratische Partei, i liberali tedeschi. Nello stesso anno il salto alla Comunità europea, dopo essere stato segretario di stato del Ministero degli affari esteri tedesco.
Del resto, Dahrendorf ha dedicato gran parte delle sue analisi alle dinamiche della società e del conflitto che è parte integrante di ogni società dove gruppi, con e senza potere, perseguono interessi diversi. La sua tesi è che la società moderna risulta polarizzata tra coloro che possiedono autorità (potere legittimato) e coloro che non ne hanno. Le situazioni di conflitto interessano così gruppi che differiscono per il grado di potere legittimato che possono esercitare sugli altri. In questo il concetto di potere in Dahrendorf è lo stesso che in Max Weber: ovvero l'autorità di far fare agli altri ciò che si vuole. L'intensità e la violenza degli scontri dipendono ovviamente dagli strumenti scelti per condurre il conflitto e dal coinvolgimento delle parti in causa. In questo modo il filosofo ritiene superata la teoria marxista e si rivolge piuttosto all'analisi del sistema produttivo a partire dalla distribuzione del potere e dal ruolo svolto dai singoli individui.
Dahrendorf critica anche l'estensione delle funzioni dello stato che causano una nuova forma di conflittualità tra potere politico-burocratico e organizzazioni economiche, tra cui ovviamente i sindacati. Cresciuto sotto il nazismo - era nato il primo maggio del 1929 - Dahrendorf - diventato cittadino britannico nel 1988 e lord per volontà della regina Elisabetta II nel 1993 - ha raccontato nel suo libro 'Oltre le frontiere-Frammenti di vita' (Laterza 2004) quell'epoca e anche la sua piccola partecipazione ad un gruppo di resistenza antinazista. In un passo di questo libro dal sapore autobiografico, il filosofo assegna ai suoi 28 anni la funzione di svolta della sua vita: "per quel che mi riguarda - scrive - io in verità ho sempre avuto 28 anni, e ventottenne rimarrò per il resto della mia vita...". E' stato autore di numerosissimi testi, tra cui 'Classi e conflitto di classe nella societa' industrialé (1963), 'Homo sociologicus' (1964), 'Conflitto e liberta' (1972), 'Al di la' della crisì (1984). 'Il Conflitto sociale nella modernita'' (1988), 'La democrazia in Europa' ( 1992), 'Perche' l'Europa? Riflessioni di un europeista scetticò (1997),'Dopo la democrazià (2003), 'Erasmiani. Gli intellettuali alla prova del totalitarismo' (2007), 'Quadrare il cerchio ieri e oggi' (2009). Tutti pubblicati dalla Laterza.

Vincenzo - Fri 19/06/2009 or 13:32

Dai quotidiani di oggi (leggo sul Corriere nazionale a pag. 22) una brutta notizia.

"Travolse due fidanzati: pena dimezzata"
Da 10 a 5 anni in Appello per la morte della coppia investita da un pirata della strada a Roma.

Qualcuno lo ricordera'. Per la prima volta in Italia la Procura della Repubblica mandava a processo in un caso

del genere per omicidio volontario con dolo eventuale, anziche' come omicidio colposo.

Il dolo eventuale e' un concetto attenuato di dolo: se caratteristica del
dolo propriamente detto e' la coscienza e volonta' di causare un certo
evento, il dolo eventuale si configura come accettazione del rischio.
Cioe' chi agisce in un certo modo si rappresenta la possibilita' che come
conseguenza del proprio agire si verifichi un dato evento, ma decide
ciononostante di agire ugualmente.

La tesi era stata accolta dal giudice di primo grado.
Ma viene ora rigettata in Appello, che ha derubricato il reato da doloso a colposo, con una serie di conseguenze fra cui anche la riduzione della gravita' della pena.

A Roma il 22 maggio 2008 Stefano Lucidi alla guida di una mercedes (era senza patente) superava un semaforo rosso a oltre 90 km/h, investendo in pieno due persone in motorino (e provocandone la morte), senza neppure fermarsi.
Senza patente, passa col rosso, lanciato a velocita' fuori dal consentito,
investe, uccide e scappa.
Puo' essere un atteggiamento di mera colpa?
Puo' l'evento cosi' causato essere considerato come prodotto di una
semplice colpa (da intendersi come imprudenza, imperizia,
inosservanza di leggi e regolamenti)?
E non essere invece in qualche modo riconducibile a una forma di
volontarieta',
per quanto attenuata?

Speriamo che la Cassazione intervenga raddrizzando una decisione che fa
venire la pelle d'oca.
Sono cose che fanno cadere a terra il senso di Giustizia e la fiducia in
un sistema che dovrebbe tutelare tutti.

Ma mi viene la morte nel  cuore pensando alle famiglie di questi (e altri)
poveri disgraziati. A cui mi piacerebbe che noi potessimo esprimere
la nostra vicinanza nel dolore.

 

VINCENZO

 




giucap - Mon 22/06/2009 or 07:34

Vincenzo,

come giustamente scrivi era la prima volta che un giudice si esprimeva per il "dolo eventuale" in un caso simile.

Il che vuol dire che la giurisprudenza consolidata si era sempre espressa come il giudice d'appello.

Dichiarare decaduto il senso di Giustizia mi sembra quindi eccessivo, anche perché non ci sarebbe stata notizia se il giudice di primo grado non avesse inteso "innovare" con la sua interpretazione.

Ma quello che più mi lascia perplesso del ragionamento è che la condanna a 10 anni andava bene, quella a 5 è un insulto alla giustizia. E perché non 15, o 20 o l'ergastolo o la pena di morte: in fin dei conti, con la sua azione, il reo ha ucciso due giovani innocenti.

E qualunque sia la pena, le famiglie sentiranno meno la mancanza dei loro cari? Si colmerà quel vuoto inevitabile? A mio parere, se così fosse, quel vuoto si risolverebbe in ben poca cosa.

Il giovane in questione ha fatto una enorme fesseria, come ne fanno quotidianamente a centinaia (basterebbe andarsi a vedere le contravvenzioni elevate per passaggio con semaforo rosso, da moltiplcare per n grande a piacere dato che i sanzionati rappresentano solo la punta di un iceberg). Ha avuto la sfortuna, lui e sprattutto le vittime, di commettre il suo tragico errore nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Sicuri che la galera risolva tutto, o che piuttosto non serva a placare le nostre cattive coscienze?

Nel Paese delle grandi ipocrisie forse può sembrare la soluzione: da noi ad esempio si inneggia alle leggi sulle manette agli assenteisti ma si depenalizza l'evasione fiscale o il falso in bilancio.

Proviamo a fare pace con noi stessi e poi decidiamoci, se vogliamo essere garantisti o forcaioli, basta che non usiamo due pesi e due misure: garantisti con ricchi e potenti e forcaioli con i poveracci che non possono permettersi un Ghedini in servizio permanente effettivo.

Giulio

 


massimo74 - Wed 24/06/2009 or 18:34

Io la vedo come Giulio.

Non credo che il senso di giustizia possa risultare sconvolto se nel caso specifico il giudice abbia deciso di rinunciare alla condanna per omicidio volontario derubricandolo a omicidio colposo, anche se con tutte le giuste aggravanti.

Gli errori si devono pagare, certo, e le pene scontare, ma a mio avviso non bisogna farsi prendere dalla foga momentanea che finisce per farci sembrare il colpevole del caso alla stregua di un assassino omicida senza scrupoli. Tra un giovane ragazzo che uccide due persone compiendo un enorme e tragico errore che è bene sconti per bene in galera riflettendo sul suo comportamento e che in ogni caso sconterà anche lui per tutta la vita, e un sadico assassino omicida, io vedo una gran differenza. Non possiamo fare di tutto reato un fascio. Ci sono diversi gradi e sfumature per ogni circostanza.

I genitori non potranno mai essere ripagati. Il fatto che la condanna a 10 piuttosto che a 5 anni, li faccia sentire un po’ meglio (forse)  non giustifica di certo la giustizia di una sentenza. La dimostrazione sta proprio nel fatto che, dalla prospettiva di un genitore, quel ragazzo meriterebbe l’ergastolo e forse anche la pena di morte, ma noi non possiamo affermare che sia effettivamente giusto così. Cioè dal punto di vista umano i genitori sono tutti comprensibili ma la giustizia, per fortuna, è cosa assai diversa.

Il periodo temporale di detenzione deciso dal giudice può essere valutato da ognuno di noi corretto o eccessivamente esiguo, ma forse è naco più importante non scordarci di relazionarlo sempre con lo scopo principale del regime forzato e non con la pena infinita sofferta dei genitori delle vittime.

Ciao.

Massimo.

 




anna - Wed 15/07/2009 or 14:14

Bè, un pregiudicato che decide di circolare senza patente forse non vuole uccidere nessuno, ma  se lo fa di certo non può essere considerato un povero sforutnato a cui il destino ha messo davanti la vittima............

Da anni si pensa giustamente a qualcosa che non sia volontario e non sia colposo, senza che la giurisprudenza approdi a nulla. Io credo che sia giusto pensare ad una forma di responsabilità maggiore, che non si estingua con il pagamento della pena in carcere (ammesso che si stabilisca il tempo giusto della pena). Forse il rischio di incorrere in una sorta di macchia indelebile che condizioni la possibilità di ritornare per esempio a circolare con tanta facilità,  potrebbe funzionare da deterrente nelle teste di tutti quegli sciagurati che si apprestano alla guida senza considerazione alcuna per la vita degli altri.

Quantomeno ho bisogno di pensare che un cambiamento in questo senso potrebbe tutelare tutti di più. Anche se non restituisce la vita a nessuno.

anna

 


Guzzi850 - Wed 15/07/2009 or 16:33
Più controlli, certezza della pena, meno giudici di pace fantasiosi!

Salvatore - Wed 15/07/2009 or 16:56
Guzzi850 ha scritto:
Più controlli, certezza della pena, meno giudici di pace fantasiosi!

 

in altre parole, un altro paese.

Guzzi850 - Thu 16/07/2009 or 07:41
in altre parole, un altro paese

GIA'

- Sun 06/09/2009 or 21:01

Bell'articolo .....

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php

Kla - Thu 24/09/2009 or 07:53
 
Altro che cattocomunisti !
Gianni Letta, braccio destro di Berlusconi, fa affari con Comunione e liberazione?
Dopo quanto rivelato da il quotidiano "Il Fatto" ieri la Presidenza del Consiglio tenta di smentire ma il quotidiano puntualizza che Gianni Letta resta indagato.
Nel frattempo la RAI e MEDIASET praticamente tacciono.
DA NUOVASOCIETA'.IT:
"Cento mila copie esaurite nelle edicole alle 9 di ieri mattina, ha dovuto ristampare 50.000 copie diffuse, però, solo di Milano dopo le 14: è stato un successo il primo numero de Il Fatto diretto da Antonio Padellaro. Al punto che per oggi ne sono state stampate 250.000, in pratica il triplo delle 85.000 copie annunciate dall'editore come tiratura iniziale.
A contribuire al "lancio" anche lo scoop che apriva il numero di ieri e che annunciava che il "grande mediatore" della politica italiana, Gianni Letta, sarebbe indagato da dieci mesi, senza che la notizia sia mai comparsa sui giornali. 
Secondo il quotidiano di Padellaro, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sarebbe indagato per "abuso, truffa e turbativa d'asta" in un fascicolo che riguarda i Centri d'accoglienza, rimpallato tra due Procure e poi inviato dalla Cassazione a Lagonegro, dove c'è un solo giudice per molti processi. Letta, secondo quanto scritto da Peter Gomez e Marco Lillo nell'articolo, avrebbe favorito la holding di cooperative legata a Comunione e Liberazione "La Cascina" nell'appalto per un centro di assistenza per richiedenti asilo a Policoro, in provincia di Matera. Varie informative lo accusano, assieme al capo dl dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni Mario Morcone, e alcuni dirigenti de "La Cascina": una holding di cooperative da 200 milioni di euro di fatturato, che oggi controlla ospedali, hotel a 4 stelle e ristiranti di grido.
Si attendono, in giornata, le reazioni dello stesso Letta e dei palazzi della politica, tenendo conto che proprio a casa Letta si è tenuto, l'altro giorno, l'incontro per attenuare le tensioni tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, che scuotono il Pdl.
Tutto comincia quando il pm Henry John Woodcock si mette a lavorare su una presunta organizzazione specializzata nell'aggiudicarsi commesse pubbliche truccando le gare. Gli investigatori intercettano e pedinano i fratelli Angelo e Pierfrancesco Chiorazzo, dirigenti de La Cascina e di altre società. E quasi subito scoprono che i due, visti i 74 milioni di debiti con il fisco che hanno messo la colding ciellina alle corde, stanno tentando di accaparrarsi gli appalti per i centri di assistenza ai rifugiati grazie a Gianni Letta. Così Angelo Chirazzo si incontra con Letta a Palazzo Chigi per ben 4 volte. Dopo di che - grazie anche al prefetto Morcone che si è subito messo a disposizione di Letta - arrivano finalmente i risultati: un bell'appalto da un milione e 170 mila euro, destinato alla cooperativa Auxilium di Senise presieduta da Pierfrancesco Chiarazzo, per aprire un nuovo Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) a Policoro, in provincia di Matera.
Il tutto nonostante nessuno abbia verificato se la struttura fosse in possesso di tutti i requisiti necessari, e per verificare la sicurezza e la salubrità dei luoghi. Solo il prefetto Monteleone di Matera, un giorno prima dell'apertura della struttura sguinzaglia una sua delegazione per controllare: ed emerge che la struttura può ospitare solo 107 persone, anzichè le 210 previste all'assegnazione. Ora sarà il pm Francesco Grego della Procura di Lagonegro a decidere. Ma secondo colui che per primo ha lavorato al caso, Woodcock, non è stato rispettato l'obbligo di chiedere almeno 5 preventivi prima di assegnare una appalto milionario.
E' arrivata, dopo un'intera giornata, soltanto alle 18 di ieri pomeriggio, la replica di Palazzo Chigi. Eccola: "In relazione alle indiscrezioni pubblicate questa mattina sul primo numero de "Il Fatto Quotidiano" la Presidenza del Consiglio precisa quanto segue: "In data 11 agosto 2009 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, ha definitivamente archiviato il procedimento a carico del sottosegretario Gianni Letta giudicando del tutto inesistenti le ipotesi di reato formulate".
"Dal complesso degli atti esaminati - continua la nota - legge a pagina 2 del provvedimento, non emerge alcun elemento relativo alla sussistenza degli estremi richiesti dalla giurisprudenza per la sussistenza del delitto di cui all'art. 416 c.p.. Per quanto riguarda poi il presunto abuso d'ufficio, a pagina 4 dello stesso provvedimento, si legge testualmente: 'l'ipotesi di reato prospettata dalla P.G. appare, pertanto, destituita di ogni fondamento". "La stessa identica conclusione - conclude la nota di Palazzo Chigi - per le altre supposte ipotesi di reato. La 'conseguente restituzione degli attì alla procura di Potenza e la successiva trasmissione alla procura di Lagonegro da parte della Procura Generale della Cassazione nulla aggiunge al merito ed è legata a ragioni procedurali. Non è neppure vero che la notizia fosse inedita e che del fatto non si siano occupati gli altri giornali, valga per tutti la Repubblica del 4 aprile 2009".
Secca la prima controreplica de Il Fatto:: "Palazzo Chigi dice il procedimento contro Letta è archiviato. La Procura generale della Cassazione dice che è a Lagonegro. Indovinate: chi mente?".
Poi arriva una risposta più articolata. Eccola:  "La direzione de Il Fatto Quotidiano, in relazione alla nota diffusa da Palazzo Chigi precisa che la richiesta di trasmissione degli atti alla Procura di Lagonegro da parte del Procuratore Generale della Cassazione è stata messa a disposizione dei lettori sul sito internet del quotidiano:
www.ilfattoquotidiano.it.
Nel provvedimento pubblicato on line si legge che: "si registra una radicale divergenza di opinioni fra il pm di Potenza e il pm di Roma. Il pm di Potenza ...ritiene concretamente ipotizzabili alcuni reati fine (323,353,640 bis)", cioé abuso d'ufficio, turbativa e truffa. Mentre la Procura di Roma non li ritiene configurabili per varie ragioni. La Procura generale della Cassazione stabilisce che nessuna delle due procure è competente e invia il fascicolo a Potenza perché lo giri a Lagonegro. E aggiunge che "la definizione della competenza allo stato attuale non preclude e anzi sollecita lo svolgimento di opportune indagini". Pertanto la direzione de "Il fatto" conferma che:
1) Gianni Letta è indagato per abuso d'ufficio, truffa e turbativa.
2) I magistrati di Roma non hanno alcuna competenza ad occuparsi dell'indagine sui reati suddetti;
3) La Procura di Lagonegro è stata stimolata a svolgere "opportune indagini" sui presunti reati di abuso, truffa e turbativa descritti nell'articolo odierno de "Il Fatto".
4) I presunti reati del sottosegretario Letta non sono quindi stati oggetto di archiviazione né a Roma né altrove".
"

Kla - Thu 24/09/2009 or 15:24

Di seguito il link al sito del "IL FATTO QUOTIDIANO" in cui si precisa su Gianni Letta

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578


giucap - Fri 02/10/2009 or 07:40

Articolo interessante di R. Saviano su La Repubblica di oggi.

L'argomento meriterebbe a mio avviso ulteriori approfondimenti. Ad esempio la Gabanelli, bollata come giornilsta di sinistra in questa stupida rappresentazione dell'informazione come guerra tra opposte bande o tifoserie, si è beccata una querela da un consigliere regionale PD per una sua inchiesta su Report. A quando una bella querela a Belpietro o Feltri da parte di Cicchitto o Bondi?

Giulio

Cosa vuol dire
libertà di stampa

di ROBERTO SAVIANO

MOLTI si chiederanno come sia possibile che in Italia si manifesti per la libertà di stampa. Da noi non è compromessa come in Cina, a Cuba, in Birmania o in Iran. Ma oggi manifestare o alzare la propria voce in nome della libertà di stampa, vuol dire altro. Libertà di poter fare il proprio lavoro senza essere attaccati sul piano personale, senza un clima di minaccia. E persino senza che ogni opinione venga ridotta a semplice presa di parte, come fossimo in una guerra dove è impossibile ragionare oltre una logica di schieramento.

Oggi, chiunque decida di prendere una posizione sa che potrà avere contro non un'opinione opposta, ma una campagna che mira al discredito totale di chi la esprime. E persino coloro che hanno firmato un appello per la libertà di informazione devono mettere in conto che già soltanto questo gesto potrebbe avere ripercussioni. Qualsiasi voce critica sa di potersi aspettare ritorsioni. Libertà di stampa significa libertà di non avere la vita distrutta, di non dover dare le dimissioni, di non veder da un giorno all'altro troncato un percorso professionale per un atto di parola, come è accaduto a Dino Boffo.

Vorrei parlare apertamente con chi, riconoscendosi nel centrodestra, dirà: "Ma che volete? Che cosa vi mettete a sbraitare adesso, quando siete stati voi per primi ad aver trascinato lo scontro politico sul terreno delle faccende private erigendovi a giudici morali? Di cosa vi lamentate se ora vi trovate ripagati con la stessa moneta?". Infatti la questione non è morale. La responsabilità chiesta alle istituzioni non è la stessa che deve avere chi scrive, pone domande, fa il suo mestiere. Non si fanno domande in nome della propria superiorità morale. Si fanno domande in nome del proprio lavoro e della possibilità di interrogare la democrazia. Un giornalista rappresenta se stesso, un ministro rappresenta la Repubblica. La democrazia funziona nel momento in cui i ruoli di entrambi sono rispettati.

Per un giornalista, fare delle domande o formulare delle opinioni non è altro che la sua funzione e il suo diritto. Ma un cittadino che svolge il suo lavoro non può essere esposto al ricatto di vedere trascinata nel fango la propria vita privata. E una persona che pone delle domande, non può essere tacitata e denunciata per averle poste. Non è sulla scelta di come vive che un politico deve rispondere al proprio Paese. Però quando si hanno dei ruoli istituzionali, si diventa ricattabili, ed è su questo piano, sul piano delle garanzie per le azioni da compiere nel solo interesse dello Stato, che chi riveste una carica pubblica è chiamato a rendere conto della propria vita.

In questi anni ho avuto molta solidarietà da persone di centrodestra. Oggi mi chiedo: ma davvero gli elettori di centrodestra possono volere tutto questo? Possono ritenere giusto non solo il rifiuto di rispondere a delle domande, ma l'incriminazione delle domande stesse? Possono sentirsi a proprio agio quando gli attacchi contro i loro avversari prendono le mosse da chi viene mandato a rovistare nella loro sfera privata? Possono non vedere come la lotta fra l'informazione e chi cerca di imbavagliarla, sia impari e scorretta anche sul piano dei rapporti di potere formale?

Chi ha votato per l'attuale schieramento di governo considerandolo più vicino ai propri interessi o alle proprie convinzioni, può guardare con indifferenza o approvazione questa valanga che si abbatte sugli stessi meccanismi che rendono una democrazia funzionante? Non sente che si sta perdendo qualcosa?
Il paese sta diventando cattivo. Il nemico è chi ti è a fianco, chi riesce a realizzarsi: qualunque forma di piccola carriera, minimo successo, persino un lavoro stabile, crea invidia. E questo perché quelli che erano diritti sono stati ridotti quasi sempre a privilegi. È di questo, di una realtà così priva di prospettive da generare un clima incarognito di conflittualità che dovremmo chiedere conto: non solo a chi governa ma a tutta la nostra classe politica. Però se qualsiasi voce che disturba la versione ufficiale per cui va tutto bene, non può alzarsi che a proprio rischio e pericolo, che garanzie abbiamo di poter mai affrontare i problemi veri dell'Italia?

Il ricatto cui è sottoposto un politico è sempre pericoloso perché il paese avrebbe bisogno di altro, di attenzione su altre questioni urgenti, di altri interventi. Il peggio della crisi per quel che riguarda i posti di lavoro deve ancora arrivare. In più ci sono aspetti che rendono l'Italia da tempo anomala e più fragile di altre nazioni occidentali democratiche, aspetti che con un simile aumento della povertà e della disoccupazione divengono ancora più rischiosi.

Nel 2003 John Kerry, allora candidato alla Casa Bianca, presentò al Congresso americano un documento dal titolo The New War, dove indicava le tre mafie italiane come tre dei cinque elementi che condizionano il libero mercato quantificando in 110 miliardi di dollari all'anno la montagna di danaro che le mafie riciclano in Europa. L'Italia è il secondo paese al mondo per uomini sotto protezione dopo la Colombia.

È il paese europeo che nei soli ultimi tre anni ha avuto circa duecento giornalisti intimiditi e minacciati per i loro articoli. Molti di loro sono finiti sotto scorta. Ed è proprio in nome della libertà di informazione che il nostro Stato li protegge. Condivido il destino di queste persone in gran parte ignote o ignorate dall'opinione pubblica, vivendo la condizione di chi si trova fisicamente minacciato per ciò che ha scritto. E condivido con loro l'esperienza di chi sa quanto siano pericolosi i meccanismi della diffamazione e del ricatto.
Il capo del cartello di Calì, il narcos Rodriguez Orejuela, diceva "sei alleato di una persona solo quando la ricatti". Un potere ricattabile e ricattatore, un potere che si serve dell'intimidazione, non può rappresentare una democrazia fondata sullo stato di diritto.

Conosco una tradizione di conservatori che non avrebbero mai accettato una simile deriva dalle regole. In questi anni per me difficili molti elettori di centrodestra, molti elettori conservatori, mi hanno scritto e dato solidarietà. Ho visto nella mia terra l'alleanza di militanti di destra e di sinistra, uniti dal coraggio di voler combattere a viso aperto il potere dei clan. Sotto la bandiera della legalità e del diritto sentita profondamente come un valore condiviso e inalienabile. È con in mente i volti di queste persone e di tante altre che mi hanno testimoniato di riconoscersi in uno Stato fondato su alcuni principi fondamentali, che vi chiedo di nuovo: davvero, voi elettori di centrodestra, volete tutto questo?

Questa manifestazione non dovrebbe veramente avere colore politico, e anzi invito ad aderirvi tutti i giornalisti che non si considerano di sinistra ma credono che la libertà di stampa oggi significa sapersi tutelati dal rischio di aggressione personale, condizione che dovrebbe essere garantita a tutti.
Vorrei che ricordassimo sino in fondo qual è il valore della libertà di stampa. Vorrei che tutti coloro che scendono in piazza, lo facessero anche in nome di chi in Italia e nel mondo ha pagato con la vita stessa per ogni cosa che ha scritto e fatto a servizio di un'informazione libera.

In nome di Christian Poveda, ucciso di recente in El Salvador per aver diretto un reportage sulle maras, le ferocissime gang centroamericane che fanno da cerniera del grande narcotraffico fra il Sud e il Nord del continente. In nome di Anna Politkovskaja e di Natalia Estemirova, ammazzate in Russia per le loro battaglie di verità sulla Cecenia, e di tutti i giornalisti che rischiano la vita in mondi meno liberi. Loro guardano alla libertà di stampa dell'Occidente come un faro, un esempio, un sogno da conquistare. Facciamo in modo che in Italia quel sogno non sia sporcato.

Published by arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency ©Riproduzione riservata

Questo articolo sarà pubblicato anche da El Paìs, The Times, Le Figaro, Die Zeit, dallo svedese Expressen e dal portoghese Espresso.

Vincenzo - Sat 03/10/2009 or 14:09

Un pensiero è d'obbligo al nubifragio che ha colpito la Sicilia.

Il numero delle vittime è salito a 20, mentre i feriti, ricoverati in diversi ospedali, sono almeno 40. Dieci i dispersi. Lo ha comunicato l'unità di crisi.

Non ha ucciso la pioggia, però, per quanto violenta. A uccidere sono state la speculazione edilizia e la follia urbanistica.

 


- Mon 05/10/2009 or 10:17

Non di opere faraoniche ed inutili abbiamo bisogno ma di opere di risanamento ambientale Messina, come Soverato, come Sarno e Quindici, erano tutti disastri annunciati e sottovalutati, non è più procrastinabile un intervento massiccio sul sistema idrogeologico del paese e sulle costruzioni realizzate in barba ad ogni criterio, dove si è costruito ed è stato condonato adesso occorrerà intervenire costruendo nuove abitazioni in posti più sicuri (ovunque c'è rischio) ed abbattere quelle a rischio.

http://www.rischioidrogeologico.it/individua.html"justify"> 


- Tue 13/10/2009 or 20:51

Interessante l’analisi di Anne Applebaum, columnist di affari internazionali del Washington Post,  sul perché gli italiani votano Berlusconi… Tra le altre cose scrive:

 “….. Berlusconi si offre come "specchio degli italiani": di coloro che sono o aspirano ad essere "nuovi ricchi e senza timore di mostrarsi tali", che amano le donne e il calcio ("lui è proprietario del Milan"), fedeli agli amici "al punto di proteggerli dalla legge" e che sanno come divertirsi alle feste. "Una versione caricaturale della vita italiana ideale", scrive la Applebaum. "Con Berlusconi come premier, inoltre, non hai bisogno di prenderti troppo sul serio. Non devi preoccuparti di conoscere la geopolitica o le condizioni del pianeta o la povertà o gli stati fallimentari. Puoi startene a casa, restare poco serio e discutere degli ultimi scandali. Anche questo fa parte del fascino del primo ministro".

 


Mario41 - Wed 14/10/2009 or 12:25

Premesso che ho rispetto di tutte le opinioni, ho qualche riflessione da fare.

Ogni tanto leggo spezzoni di articoli di giornalisti stranieri che criticano i nostri politici, alcuni di noi danno molta importanza se il giornale è americano, inglese, francese o spagnolo, come veri tenutari di verità.

Quello che pensano all'estero della politica italiana, qualunque sia, di destra o di sinistra, me ne frego.

Penso che non ho nulla da vergognarmi come cittadino italiano e nulla da imparare da loro.

Non siamo un popolo di colonizzati.

Ho imparato di leggere tutti i giornali italiani di ogni colore politico, non ho  nessuna preclusione, solo cosi mi faccio una mia idea di quello che secondo me è giusto o sbagliato e ne traggo le conclusioni al voto.

  










- Wed 14/10/2009 or 14:01
Io invece leggo tutti i giornali che posso, italiani e non; seguo qualsiasi tipo di media e, appena possibile, cerco di ascoltare con le mie orecchie chi dice cosa, e soprattutto non considero preclusa a nessuno la possibilità di esprimere un'opinione, se  adeguatamente informato/a di ciò di cui parla, in qualsiasi parte del mondo si trovi e sulla politica di chiunque......

giucap - Wed 14/10/2009 or 14:13

La riflessione di Mario41, che naturalmente rispetto, mi porta ad altra riflessione riflessa

Non credo che riportare l'opinione di un terzo, chiunque sia, vada interpretato come indicazione di una verità rivelata, ma semplicemente come indicazione di un punto di vista che può essere interessante (almeno per chi lo riporta) proprio per sviluppare altre riflessioni.

Dico questo anche perché mi capita con una certa frequenza di citare o quotare articoli, non importa se italiani o stranieri.

In genere non credo che un'opinione sia più o meno valida a seconda che venga da un mio connazionale o meno. Per me non è questa la discriminante, quanto piuttosto l'opinione stessa, il merito della questione.

Non credo neanche che ci sia da offendersi se dall'estero la stampa (ma, a leggere in giro blog cui partecipano italiani espatriati, anche la gente comune) esprima giudizi poco lusinghieri su questo o quell'aspetto del nostro Paese. Molto in piccolo, ma somiglia alla "permalosità" degli israeliani quando l'opinione pubblica mondiale si mobilita nei casi più eclatanti di attentati ai diritti umani, che pure ahinoi ci sono, accusando di antisemitismo chiunque osi criticare specifiche azioni politiche.

Se ciascuno dovesse farsi gli affari di casa propria, avremmo avuto il completo genocidio dei musulmani di Bosnia o dei Tutsi in Ruanda, ad esempio.

Esprimere quindi un'opinione a mio avviso non vuol dire praticare colonialismo ideologico, questi giudizi lasciamoli ai regimi autoritari di Russia e Cina.

Che poi gli USA non abbiamo niente da insegnare è a mio avviso un fatto, basti pensare al doppio mandato di Bush Junior! Ma ciò non toglie che le opinioni "esterne" possano aiutare anche ad inquadrare meglio i nostri problemi, e ciò naturalmente vale in ogni Paese.

Poi ciascuno si forma la propria opinione come meglio crede; a mio modestissimo parere la risposta al provincialismo di chi rivolge l'attenzione solo all'estero non può essere l'autarchia informativa: il mondo è bello perché è vario, magari abbiamo alcuni difetti da presbite, che si vedono meglio da lontano piuttosto che da vicino; perché negarci questo punto di vista?

Giulio

 


renatosd - Wed 14/10/2009 or 16:35

Però la riflessione di Mario41, scansate subito le perplessità e i rischi derivanti da un atteggiamento troppo autarchico (che giustamente rimarcavi)  induce ad una riflessione seria e non ideologica in merito alla conoscenza dei fatti di chi scrive da troppo lontano. Troppo spesso ci sono paesi esteri che o per malafede o per semplice igoranza hanno un quadro ed un'idea dei fatti di casa nostra totalmente distorti e fuorvianti; a volte sono basati sulla conoscenza riflessa degli immigrati in quel paese  (in alcune comunità italo-americane si pensa che in sicilia la gente gira sui carretti variopinti lanciando cassate al popolo che balla ed ozia, suona il mandolino per strada e imbraccia la lupara anche quando va a letto) quindi spesso domina più un'idea di stereotipo che la conoscenza di base. Spesso il giornalismo estero, soprattutto quando non tratta un evento in particolare, ma esprime giudizi socio-politici è fortemente condizionato da altri fattori. Gli Albanesi ad esempio si erano fatti di noi l'idea riflessa della TV dove tutte le donne erano stupende, chiunque poteva trascorrere notti brave nella Milano da Bere, macchinoni, soldi facili, poco lavoro (o nulla) e lusso sfrenato ... in molti hanno sbattuto il grugno sulla dura realtà delle scogliere pugliesi.

A corollario di ciò ricordo un film Americano che aveva la pretesa di raccontare la stagione terroristica in Italia culminata nel rapimento di Moro, che raccontava una storia talmente distorta e banalizzata, con refusi e colossali panzane, arrivando finanche ad ambientare fatti degli anni '70 in città con automobili  evidentemente degli anni '90, quindi senza neanche porsi il problema di ricostruire un clima  realistico che non fosse quello immaginario costruitosi  per sentito dire e per passaparola. Uno scatto d'orgoglio del giornalismo italiano per spiegare la realtà italiana ai colleghi esteri sarebbe auspicabile anche se capisco che la realtà non ce la raccontano a noi e quindi men che meno a loro. 

 


Freddy - Wed 14/10/2009 or 22:54

Forse stiamo andando un pò fuori topic ma visto che la discussione ha preso questa piega, argomento evidetemente per noi più interessante di quello di partenza, ci butto anch'io il mio sassolino:

ho parenti molto stretti negli States, con i quali mi sento anche una volta a settimana (con Internet si può) e vi assicuro che l'analisi di Renato è del tutto condivisibile, anzi per certi versi ottimistica.

Spesso l'Italia e gli Italiani, sono per gli Americani quello che i Ciprioti sono per gli Italiani (uso questo esempio solo perchè hanno appena perso per 3 a 2 con l'Italia del pallone) siamo cioè sulle loro cronache con la stessa frequenza.

In più, e questa è un'impressione che ho avuto anche personalmente nelle occasioni in cui ci sono stato, il livello medio culturale (soprattutto in campo storico umanistico) è piuttosto modesto (tranne rare eccezioni) e di conseguenza terreno fertile per qualsiasi trattazione esercitata da qualsiasi pseudo intellettuale.

Che poi siano a conoscenza della realtà politica italiana attuale ne sono ancora meno convinto e se qualche loro dotto interviene su fatti specifici generalmente lo fa perchè si è appena documentato e profumatamente pagato.

Tengo a precisare che queste osservazioni non sono comunque riferibili alle esternazioni di Anne Applebaum con le quali invece mi trovo sostanzialmente d'accordo, piuttosto alla conoscenza da parte del giornalismo statunitense sui fatti politici italiani.

In ogni caso sono d'accordo con Antonella e con Giulio sulla necessità di ascoltare e di riflettere su come siamo visti dal resto del mondo in quanto angolo di osservazione diverso.

Freddy

 


Salvatore - Thu 15/10/2009 or 03:11
Freddy ha scritto:

Forse stiamo andando un pò fuori topic....



Impossibile andare fuori topic in un forum che si chiama "qualche riflessione"!

Io personalmente trovo molto istruttive le impressioni che gli stranieri hanno dell'Italia, specie quelli che vengono qui di persona e osservano i nostri comportamenti. Riuscire a vedersi attraverso gli occhi non assuefatti degli stranieri è un modo per migliorarsi. A meno che non si ritiene di essere i migliori del mondo e di non avere nulla da imparare (opinione abbastanza diffusa, purtroppo).

Salvatore


giucap - Thu 15/10/2009 or 07:20

Quella dei giornalisti è una categoria molto variegata: pensate che anche Emilio Fede passa per giornalista!

Gli articoli dai giornali esteri possono essere di più tipi, anche a seconda che vengano da corrispondenti o da giornalisti di sede: un po' come Salgari che descriveva la Malesia senza mai essere uscito da casa sua.

Anche tra i corrispondenti ci possono essere quelli (metodologicamente) buoni da quelli pigri: i primi vivono nel Paese di cui scrivono, magari conoscono anche la lingua, si mischiano agli "indigeni", fanno inchieste e domande, insomma, fanno i giornalisti; i secondi si isolano tra i loro compaesani o compagni di corporazione e poi tirano fuori articoli basati sul luogo comune, ché la realtà troppo complessa fa venire il mal di testa.

Pensare che tutti i giornalisti buoni siano italiani mi sembra palesemente falso, come pure naturalmente il contrario.

Ma se da piccolo non avessi provato la Nutella, mai avrei saputo quanto è piacevole per il mio gusto!

Tutto qui.

Giulio


giucap - Tue 20/10/2009 or 07:29

Ecco un giornalista per me con la G maiuscola.

Riporto il "Buongiorno" di Massimo Gramellini su La Stampa di oggi. Il tono è diverso dal solito: manca la consueta ironia, ma questa volta non c'è proprio niente di cui sorridere, proprio niente.

Giulio

I miserabili
A Napoli un bambino è morto a sei anni di povertà. Veniva dall’isola di Capo Verde, ma sapeva già leggere e scrivere in italiano. Era educato, ordinato, molto pignolo, dicono le maestre. Amava il disegno e sognava di fare l’ingegnere. Si chiamava Elvis, come l’eroe del rock. Lo hanno trovato per terra, in una stamberga di venti metri quadri, i polmoni intasati dalle esalazioni di un piccolo braciere. Da quando l’Enel aveva staccato la corrente che alimentava la stufetta elettrica, quel fuoco improvvisato e velenoso era diventato l’unica fonte di riscaldamento di tutta la famiglia. Non c’era altro calore, non c’era più cibo. Ed Elvis se n’è andato così, addosso alla madre agonizzante, la testa appoggiata al ventre da cui era uscito sei anni prima per la sua breve e infelice partecipazione alle vicende del pianeta Terra.

Mi sento totalmente inutile, come giornalista e come essere umano, perché mi tocca ancora raccontare storie del genere, nel mio evoluto Paese. Ci riempiamo la bocca, io per primo, di parole superflue. Ci appassioniamo ai problemi di minoranze potenti e arroganti. E accanto a noi, in un silenzio distratto, si consumano le disfatte degli umili e dei mansueti. Persone come la mamma di Elvis, che fino all’ultimo ha provato a raggranellare onestamente qualche soldo per la stufetta, andando in giro a fare le pulizie. Il Bene ieri ha perso di brutto. L’importante è rendersene conto, non distrarsi, non rassegnarsi, organizzare la riscossa. Anche per Elvis, che tornerà a trovarci ogni giorno, sulla faccia di tanti bambini uguali a lui.

 


Vincenzo - Sat 21/11/2009 or 12:23

VIABILITA' IN VIA ISONZO

Volevo chiedere a Gianluca Trezza quale iniziative si sono prese o si intendano prendere per fronteggiare il caos-traffico che giornalmente si verifica in Via Isonzo in ingresso ed in uscita da Latina.

I semafori sono a pochissimi metri uno dall'altro , sono troppi e nessuna sincronizzazione regola la movimentazione del traffico.

Conseguenza: ingorghi a tutte le ore ed impossibilità addirittura di passare con il semaforo verde in quanto occupato dall'incrocio ancora non liberato.

Saluti

VINCENZO

 

 


Salvatore - Tue 15/12/2009 or 21:32

Suggerisco la seguente lettura: http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/immigrati-13/nero-italiano/nero-italiano.html


giucap - Mon 21/12/2009 or 08:40

Il solito Gramellini, con l'ennesima riflessione a mio avviso interessante:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=735&ID_sezione=56&sezione=Buongiorno

Giulio


renatosd - Sat 30/01/2010 or 10:42

Renata Polverini ha comprato a prezzo stracciato dallo Ior nel dicembre del 2002 (272 mila euro per sei stanze tre bagni e due box vicino all’Aventino) e non soddisfatta dell’affarone ha anche mentito al notaio per avere l’agevolazione prima casa e pagare il 3 per cento di tasse invece del 10. Il web non perdona ed il suo blog (http://www.renatapolverini.it/2010/01/28/grazie/#comments) è tempestato di richieste di chiarimenti, ma c'è anche dell'altro ...

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2429068&yy=2010&mm=01&dd=30&title=il_sito_non_perdona


giucap - Sat 30/01/2010 or 11:37

La notizia riportata da Renato, che già conoscevo (pur senza l'approfondimento sul primo acquisto dall'Inpdap) mi porta alla seguente riflessione: in molti altri Paesi paragonabili all'Italia (o ai quali ci piace sentirci affini) un candidato beccato in tale situazione rinuncerebbe (o verrebbe costretto dalla sua parte politica a rinunciare) a correre per la carica, nella certezza che verrebbe inesorabilmente battuto (si risordi ad esempio il caso di una neo-ministra inglese dimmissionaria perché non aveva messo in regola la COLF). Qui da noi, invece, non solo la situazione non fa notizia (tranne che su un quotidiano di nicchia), ma anche la principale candidata alternativa non ne fa menzione, forse per timore di far brutta figura o addirittura di portare voti alla concorrente, ché da noi l'evasione e la menzogna paiono ormai essere una virtù.

Giulio

 


Salvatore - Sat 30/01/2010 or 12:45

Questo perchè da noi, caro Giulio, si è smarrito strada facendo in concetto di legalità. Abituati a vivere quotidiamamente nell'illegalità, educati sin da piccoli alle furbizie e ai sotterfugi, i nostri "strumenti" di misurazione sono ormai completamente starati. O meglio, sono tarati su un nuovo sistema metrico che però siamo gli unici al mondo ad usare. Ecco perchè da noi una "Polverini" a caso, pescata con le mani sporche di marmellata, fa fare spallucce.

Del resto quello che Craxi cercò di far pasasre in Parlamento (tutti colpevoli, quindi tutti innocenti) e stato in realtà già abbondantemente metabolizzato.

Salvatore


- Sat 30/01/2010 or 20:14
Salvatore ha scritto:
Del resto quello che Craxi cercò di far pasasre in Parlamento (tutti colpevoli, quindi tutti innocenti) e stato in realtà già abbondantemente metabolizzato.

Anche se nella denuncia in Parlamento il "tutti innocenti.." non c'era (era una vera e propria denuncia di un sistema che accomunava tutti...) l'unico delinquente è rimasto Craxi!!!! Molto comodo.......


- Thu 04/02/2010 or 12:23

Trovo condivisibile la motivazione di questa sentenza..è ora di richiamare i genitori alle loro responsabilità, pesanti, sui comportamenti dei figli! Non si possono delegare ad altre "istituzioni" (a cominciare dalla scuola..) responsabilità che devono essere prima di tutto della famiglia..o comunque dei genitori!

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php


giucap - Fri 26/02/2010 or 08:35

Un editoriale leggero leggero, sul giornale "farabutto" per eccellenza, capofila dell'esercito dell'odio.

E chi siamo noi per non preferire all'odio l'amore?

I fatti, le prove, le circostanze e le sentenze non contano. E' una questione di fede: odio o amore? La parola al poppolo sovrano (magari via televoto, Sanremo docet).

Giulio

http://www.repubblica.it/politica/2010/02/26/news/prova_menzogne-2433189/


massimo74 - Fri 26/02/2010 or 17:59

Quello che sta succedendo e che succederà già lo conosciamo tutti, credo. Indifferentemente di destra, di sinistra, di centro, anarchici e apolitici. Basta solo un pò di onestà intellettuale (leggi amor proprio) e una piccola dose di spirito d'osservazione.

Il premier darà incarico ai suoi, a mio avviso, svilenti servetti (il petulante Bonaiuti, l'ipnotico Capezzone, l'imbambolato Bondi, il pesante Cicchitto, ecc. ecc. ecc.) di ripetere le solite pappardelle che gli italiani adorano tanto. Ma ormai forse già lo sanno da soli. Hanno lo stesso copione scritto da anni (a volta sembrerebbe che si ispirino più al copione del loro mentore piuttosto che alla Costituzione).

Il contenuto sarà piuttosto simile al seguente:"Il reato è prescirtto...segue...Berlusconi è innocente...segue...la Magistratura (stavolta satà il turno della Corte d'Appello milanese) è corrotta e comunista".

Poi in prima persona sosterrà:"tutto il mondo è contro di me, mi vogliono ammazzare, ma il Santissimo popolo italiano mi da la forza...e poi i sondaggi...che te lo dico affà..."

In sostanza la prescrizione di un gravissimo reato, soprattutto per un politico, (ognuno poi potrà fare la propria valutazione di cosa sia successo realmente) verrà fatta valere come prova non solo della Sua Innocenza, ma anche e soprattutto della irrefrenabile persecuzione di tutto l'Universo contro di Egli.

Ma si sa. Agli italiani piace mangiare. E le pappardelle appena sfornate saranno ingurgitate con mucho gusto dalle bocche tricolori e digerite in men che si dica.

Buon appetito.

Massimo de Simone




Salvatore - Fri 26/02/2010 or 18:08

Un paio di settimane fa mi sono ritrovato al ristorante seduto vicino a un conoscente che ritenevo "normale". Sfortunatamente mi sono lasciato sfuggire un commento poco lusinghiero su Berlusconi. Non lo avessi mai fatto: il mio vicino di sedia mi ha rovinato la serata con elogi sperticati, della serie "tutto il mondo ci invidia Berlusconi, per fortuna che c'è lui, è il miglior presidente del consiglio che avremmo mai potuto sperare di avere, l'Italia sta facendo passi da gigante, è 10.000 volte meglio di Obama che è uno sporco comunista etc etc.".

Francamente (dato che ritenevo il mio vicino di sedia una persona normale e dato che Berlusconi è stato eletto in foma quasi plebiscitaria) mi pongo delle serie domande sulla capacità critica dei miei concittadini e persino sull'intelligenza media degli italiani.

Salvatore


massimo74 - Sat 27/02/2010 or 16:00

SOLO IN ITALIA 

Solo in Italia può accadere che un Presidente del Consiglio tolga le parole di bocca a un Corona. Con la differenza che dare del talebano ad un magistrato (o a più magistrati) era forse più giustificabile nel secondo caso. 

Solo in Italia si viene incriminati dando dello stupido al vicino di casa quando invece è possibile gridare a tutto il mondo che i magistrati italiani sono talebani. 

Solo in Italia è possibile il verificarsi di una tale frattura tra politica e magistratura e si può stracciare senza colpo ferire la ormai sempre più povera Costituzione che dovrebbe invece tutelare come bene primario l’assoluta indipendenza tra i poteri dello Stato, come sin dai primi anni di scuola ci insegnavano - evidentemente sbagliando- i vecchi maestri delle elementari. A questo proposito sarebbe interessante sentire cosa ne pensi il Capo dello Stato, che ne dovrebbe essere il primo garante. 

Solo in Italia ormai tutti i gradi della Magistratura possono tranquillamente essere fatti oggetto di brutali attacchi allo scopo di screditare e ridicolizzare procure, tribunali , Consulta Costituzionale, senza scordarsi però del Parlamento Italiano, europeo, stampa e tv. Gli stessi italiani, non troppo tempo addietro, sono stati pubblicamente catalogati come idioti in caso non avessero votato per una certa parte politica. Ve lo immaginate voi cosa sarebbe successo se un Clinton, già processato negli stati Uniti per fatti assai meno gravi, avesse dipinto la Corte Suprema come talebana? 

 Solo in Italia esiste di fatto il potere di autoassoluzione per il Premier: “Ora pretendo che mi si dichiari innocente” tuona Egli dopo la prescrizione per l’avvocato Mills. Ora aspettiamo a breve il coro dei suoi seguaci che scandisca agli italiani il famoso motto "meno male che Silvio c'è", magari in forma dalla ormai notissima, puerile e ridicola canzoncina. 

Solo gli italiani non vedono come il voto popolare corredato da numerosi e costanti sondaggi possano costituire prova di innocenza per chiunque e men che meno motivo di autoassoluzione. 

Solo gli italiani non si accorgono della strategia del nostro Presidente del Consiglio di voler porre tutto, comprese le indagini a suo carico naturalmente, sul piano dello scontro politico permanente. Quasi fosse una partita di calcio nella quale le tifoserie delle due fazioni non badano al bel gioco o alla correttezza in campo ma solo a sconfiggere l’avversario. Ma la politica non è una partita di calcio, e il Parlamento non è di certo il Milan. Ma seppur fosse, mentre l’allenatore dell’inter Morinho viene squalificato per tre giornate per un gestaccio verso il giudicante arbitro della legge del calcio, il Premier può pacificamente riempire di improperie a cadenza ormai quasi mensile i giudicanti arbitri della Legge dello stato italiano. 

Solo gli italiani possono non accorgersi che il Presidente del Consiglio ha ormai costruito intorno a se un castello formato da “pappagalli” tipo Bonaiuti, Capezzone, Bondi, Cicchitto, parlamentari italiani incaricati di ripetere lo stesso copione scritto da anni, sempre con le stesse frasi, le stesse parole, lo stesso tono, gli stessi modi di dire, finchè a forza di ripetere la perenne litania anche i più testardi non ne rimangano assuefatti. 

Ma si sa. Noi in Italia siamo famosi per essere creativi e fantasiosi. Nessun popolo ci batte in questo. Non siamo forse noi un popolo di santi, poeti, navigatori? Quindi di conseguenza non ci sarà niente di strano se siamo portati a credere che un ottantenne Premier, potesse non conoscere il motivo per il quale veniva omaggiato di tali bellezze, per alcune delle quali poteva essere bisnonno. La motivazione va cercata certamente ella sua ancora integra bellezza e al suo notorio charm fuori dal comune.

Infine solo in Italia una sempre più insignificante opposizione possa non riuscire a far comprendere al popolo che santi e navigatori non ci sono più da un pezzo e che prima o poi è ora di uscire dal letargo a prescindere dal colore politico.

Massimo de Simone




giucap - Mon 01/03/2010 or 15:25

Quer Pasticciaccio Bbrutto de Roma

Ovvero: come complicare anche le cose più semplici ed incrementare la guerra (in)civile strisciante che pervade il Paese.

Qualunque sarà la soluzione al problema creato con il ritardo nella presentazione della Lista Pdl nella circoscrizione di Roma, rimarranno sul terreno morti e feriti.

Da un lato appare incongruo che il partito di maggioranza relativa, che esprime il Sindaco della Capitale, non veda suoi rappresentanti della circoscrizione romana sedere in Consiglio Regionale. Dall'altro storicamente chiunque abbia commesso un tale (ed abnorme) errone, si è visto escluso dalla competizione elettorale.

Non vorrei essere nei panni dei magistrati chiamati a dipanare tale matassa, saranno biasimati in ogni caso: se applicheranno la legge, saranno nuovamente indicati come "talebani", se chiuderanno un occhio in nome della logica di rappresentatività democratica, avranno creato un precedente che potrà essere invocato da chiunque, e addio ai termini perentori.

La cosa che però non riesco a mandare giù di tutta la vicenda è il tentativo di cambiare le carte in tavola, di presentare i fatti non per come sono andati ma per come si preferisce presentarli per motivi di utilità processuale. Personalmente sono assai stanco di menzogne e prese per i fondelli. Forse perché sono un permaloso patologico, ma di questi giochini ne ho piene le scatole.

Giulio

 


renatosd - Mon 01/03/2010 or 18:28

giusto per precisare un fatto tecnicamente e giuridicamente rilevante: non si tratta di ritardo ma di mancata presentazione. Io ero il presentatore della mia lista qui a Latina; ho preso i mio numero alle 10, e mi è stato detto inequivocabilmente che alle 12,00 avrebbero chiuso i cancelli, chi voleva poteva andare a prendersi il pranzo a sacco o quel che voleva ma alle 12,00 chi era dentro era dentro e chi era fuori era fuori e a nulla sarebbe valsa la prenotazione. Così è stato. Alle 12,00 sono passate le guardie, hanno chiesto a tutti il documento e la delega di presentatore, gli accompagnatori e i giornalisti sono usciti e chi era dentro ha presentato le liste ... io le ho consegnate alle 15,30 ed ero l'11mo di oltre 20 liste, non so a che ora abbia finito l'ultimo.

Questo per dire che chi è arrivato (o è uscito e tornato) dopo le 12, tecnicamente è come se non si fosse mai presentato. Se riaprissero i termini chiunque potrebbe ripresentarsi con le sue liste a tempo scaduto. Se poi vogliamo dire che è un meccanismo infernale, questo è vero, ma è vero anche che penalizza i piccolini meno organizzati, invece per le grandi organizzazioni, visto che si vota ogni anno, dovrebbe essere pura routine ... per questo è sconcertante quel che è succeso a Roma.

Noi abbiamo fatto sera tardi per contare e ricontare i moduli e verificare la documentazione, mai mi sarei sognato di ridurmi alla mattina dopo per raccogliere i pezzi in giro .... a tempo scaduto. Credo che sotto sotto ci sia dell'altro incofessabile, si parla addirittura di cambio nome candidati dell'ultim'ora (cosa che se verificata sarebbe reato grave) ma questo spiegherebbe la necessità di uscire dal tribunale con gli atti separati, presentarsi con 45 minuti di ritardo con la scusa del panino francamente non reggerebbe neanche se stessimo a scuola dopo la ricreazione.

Diverso, molto diverso è quel che è successo a Milano a Formigoni, seppure anche li non riuscire a raccogliere 3500 firme "regolari" per l'attuale presidente di una regione come la Lombardia è quasi una comica ....

infine una chicca dell'ultim'ora:

PADOVA (28 febbraio) - Anche tre persone decedute sarebbero state inserite tra i sottoscrittori della lista provinciale del Pdl per le elezioni regionali che come tutte le altre viene depositata negli appositi uffici elettorali.
La circostanza è stata scoperta ieri mattina a Monselice, dove l’ufficio elettorale del municipio ha riscontrato l’irregolarità. E immediatamente è scattata la denuncia ai carabinieri e alla Procura di Padova che, accertata la presenza delle tre firme incriminate, indagheranno per individuare i responsabili. Le prime voci circolate nella giornata di ieri vedevano coinvolto l’ex sindaco Fabio Conte, ora assessore in Provincia e candidato consigliere regionale. Ma subito è arrivata la secca smentita del diretto interessato. «Non ho autenticato nemmeno un modulo per queste elezioni - ha detto Conte -. Se qualcuno dimostra il contrario mi dimetto il giorno stesso e abbandono per sempre la politica. In questa vicenda io non ho nessuna, e sottolineo nessuna, responsabilità».
Certo è che, in attesa che sia reso noto il nome di chi ha autenticato i moduli delle firme, nella città della Rocca è tutto un rincorrersi di voci e polemiche. Il consigliere Francesco Miazzi che è candidato nella lista etica e ambientalista, "Idea", ha commentato: «Da quanto si è appreso, i sottoscrittori defunti avrebbero avuto in comune la tessera del circolo locale di Forza Italia – Pdl. E il custode di questi elenchi dovrebbe essere il segretario del circolo locale, ovvero Francesco Lunghi. Abbiamo appreso la tempestività di Conte nel volersi chiamare fuori da quello che si sta configurando come l’ennesimo pasticcio in salsa monselicense»
.


giucap - Tue 02/03/2010 or 11:55

Mi scuso per l'imprecisione e ringrazio Renato per averla rilevata, così come per l'interessante testimonianza diretta.

A maggior ragione quello che proprio non si può sopportare è la cortina di fumo, lo schiamazzo e gli "appelli" a pasticcio compiuto, dove gli artefici del pasticcio fanno la parte delle vittime.

"Non vogliono lasciarci votare", affermano in ogni occasione. E Roma si riempie di manifesti con su scritto "Vogliono impedirvi di votare". Ma "vogliono" chi? Hanno fatto tutto da soli!

Esistono delle regole che impongono limiti (luogo e termine) entro i quali presentare le candidature. Sono regole valide per tutti, e infatti tutti si controllano a vicenda. Se non si rispetta la legge si pagano le conseguenze. Si chiama "principio di responsabilità". Ci sono molti segnali che indicano questo principio come molto impopolare oggi, ma ancora valido fino a leggina contraria.

Qui invece si urla di più quando non si hanno argomenti, si accusa quando si è colpevoli. È una menzogna e una truffa.

Anche il Tg1 che dice «Mills assolto» è una menzogna e una truffa.

Vogliamo dirlo a chiare lettere o ci siamo già abituati?

Giulio

 

 


Salvatore - Tue 02/03/2010 or 13:47
giucap ha scritto:
 
(...) Vogliamo dirlo a chiare lettere o ci siamo già abituati?

 

Molti si sono già abituati da tempo immemorabile, alcuni si stanno abituando. I pochi rimasti, alcuni li abitueranno... e gli altri sono pazzi.

Salvatore


renatosd - Tue 02/03/2010 or 13:55

ULTIM'ORA DAL WEB:

La Polverini aveva dichiarato fiduciosa(?): "io sono candidata, ci sono altre liste ad iniziare dalla mia lista civica"

Ma a quanto si apprende, oltre la lista Pdl, anche il listino di Renata Polverini non è stato ammesso alle elezioni regionali dall'ufficio centrale elettorale della Corte d'Appello. L'atto sarebbe già stato notificato questa mattina ai rappresentanti della lista, che ora avranno 48 ore di tempo per fare ricorso. Si tratterebbe comunque solo della mancanza della firma di uno dei rappresentanti di lista di cui l'ufficio elettorale si sarebbe accorto solo successivamente all'accoglimento. Sembra poi che l'ufficio elettorale abbia escluso anche il listino di Fiore, Balbi e della Fiamma tricolore.
Problemi anche per la lista di Renata Polverini. Acquisita con riserva, ha un simbolo troppo simile a quello di Fabio Polverini, candidato di una lista collegata a Forza Nuova di Roberto Fiore (presentato prima).

Per Ignazio Abrignani, parlamentare e avvocato responsabile dell'ufficio elettorale del Pdl, al momento, salvo esiti diversi dei ricorsi che verranno presentati, con l'esclusione del listino decadrebbe la candidatura della stessa Polverini e di conseguenza di tutte le liste di centrodestra collegate. Abrignani fa notare come "al momento sarebbero fuori anche liste come l'Udc e La Destra"


Baol - Sat 06/03/2010 or 12:37

Eccoci all'epilogo, non resta che chiedersi a questo punto per chi valgano le regole.   Se durante una partita di calcio le regole venissero cambiate sul campo, e i rigori venissero invalidati, le punizioni idem e così tutti i cartellini gialli rossi ecc. ecc. immagino che il pubblico insorgerebbe dagli spalti. Qui non è più questione di tifoserie quale esse siano, neanche di squadre del cuore del fegato e della milza... qui ci si dovrebbe chiedere, tutti insieme e da tutte le parti "schierati", cosa vale una competizione che non è leale e le cui regole si modificano alla bisogna... siamo proprio sicuri che, a prescindere da quale sia la squadra del cuore, non si sia tutti noi i veri ed unici perdenti? Noi cittadini italiani gli unici a farne le spese? 


Salvatore - Sat 06/03/2010 or 12:51
Baol ha scritto:

(...) Noi cittadini italiani gli unici a farne le spese? 



 

...noi cittadini italiani, noi vittime e carnefici di noi stessi! Noi complici e vittime dello sfascio dell'Italia. 

giucap - Sat 06/03/2010 or 18:55

Stavolta non ci sto.

Di cosa mi devo considerare complice?

Un gran numero di persone con tutta questa storia non ha niente a che vedere. Anche tra gli elettori del Pdl, beninteso.

Questo spregio per gli elementari della legalità e della civile convivenza, questo avvelenamento dei pozzi perpetrato scientemente da politicanti senza scrupoli si riversa direttamente anche su di me, come su tutti.

Ma complice proprio no.

Giulio

P.S.: ricordiamocemole, queste dichiarazioni di prevalenza della sostanza sulla forma, quando qualche spiritosone tirerà di nuovo fuori la baggianata della "tolleranza zero"; gli immigrati senza l'essenziale bollo del circolo della briscola di Mondovì potranno essere espulsi, in quel caso la forma non sarà sanabile.

NON NE POSSO PIU' DI ESSERE PRESO PER IL KULOOOOO!!!!!

p.p.s.

a chi non avesse ancora messo il cervello in frigo, suggerisco la seguente lettura: http://www.repubblica.it/politica/2010/03/06/news/l_abuso_di_potere-2524852/ 

 

 

 


Salvatore - Sat 06/03/2010 or 19:05

Caro Giulio, è sempre la mia solita generalizzazione! Ne abbiamo parlato ricordi!

Noi Italiani siamo fatti così, e abbiamo la classe politica che ci meritiamo. Tu ritieni di non essere complice? Io penso di non essere complice? Ebbene, per la legge dei grandi numeri non ha alcuna importanza: come popolo siamo complici. Del resto questi qualcuno li ha votati! La maggioranza degli Italiani li ha votati!

Così come il misero cittadino se ne infischia delle regole quando è al volante o quando deve butatre la spazzatura, chi è al governo se ne infischia quando gli fa comodo infischiarsene. Fatte le debite proporzioni la sostanza non cambia.

Buona permanenza nell'illegalità!

Salvatore

PS: il link non funziona.


giucap - Mon 08/03/2010 or 09:44

Certo Salvatore, è la tua solita generalizzazione, a cui ogni tanto (sempre non ce la faccio) contrappongo la mia idiosincrasia e il mio fastidio. Soprattutto quando sono stufo per altri motivi.

Non ti chiedo di smettere, non chiedermi di smettere.

Peraltro se le cose stessero come effettivamente sostieni, saremmo sommersi dai rifiuti (vendo montagne di buste più alte il venerdì sera che in qualunque altro momento) e avremmo qualche decina di morti al giorno nella sola Latina ai semafori. E' la vecchissima storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, dell'albero tagliato che fa molto più rumore della foresta che cresce. A mio avviso dobbiamo lasciarci una speranza, anche se la tendenza a peggiorare penso sia abbastanza oggettiva.

Ma al "tutti colpevoli" non ci sto. Perché tutti colpevoli = nessun colpevole, perché quel tutti equivale a deresponsabilizzare ciascuno. L'ho già scritto in passato, lo so, ma mica solo tu puoi ripetere le stesse generalizzazion!

Giulio 

P.S.: Purtroppo il link al fondo di Ezio Mauro non lo trovo più. Provo con un altro fondo, della direttrice di un altro giornale farabuttissimo. Spero che funzioni.

http://concita.blog.unita.it//Umiliati_gli_onesti_1069.shtml"http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/punto_stefano_folli/punto_stefano_folli_060310.shtml">http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/punto_stefano_folli/punto_stefano_folli_060310.shtml


Salvatore - Tue 09/03/2010 or 19:57

Caro Giulio,

la mia equazione è un po' diversa da quella quasi universalemnte accettata:

Tutti colpevoli = tutti innocenti

la mia equazione è:

Tutti (generalizzando, ovviamente!) colpevoli = Tutti colpevoli.

La colpa (come il peccato) può essere in pensieri, parole, opere e omissioni. Intendo dire che anche chi, assistendo al declino morale e materiale del nostro paese, si fa i fatti suoi, è colpevole. Ci sono dei tempi in cui è immorale "farsi i fatti propri".

Salvatore 


giucap - Wed 10/03/2010 or 09:25

Caro Salvatore,

ma proprio tu mi vieni fuori con una interpretazione lontana da quella "generale"? Cioè, il campione delle generalizzazioni che diventa paladino del particolare??

Sto scherzando, naturalmente (anche se ....)

Io contesto il "tutti" e continuerò a farlo perché non mi sembra né vero né giusto né opportuno.

Per chi ha del tempo da perdere faccio un esempio lunghetto. Ogni mattina da almeno 2 anni mi faccio il famoso semaforo del Km 70 per fare inversione sulla Pontina ed andare a lavoro a Roma.

Sulla laterale ci sono corsie dedicate sia per girare a sx sia per andare dritto. Dato che il verde sulla corsia "dritto" dura più a lungo ed ha meno traffico, questa è in genere libera. Cosa fanno i "furbi"? Prendono la corsia "dritto" e si vanno a piazzare nella terra di nessuno tra semaforo e Pontina, passando avanti a tutti quelli che sono in fila sulla corsia "sinistra".

Bene, mi sono specializzato nel contare le auto in coda (i "fessi") e quelle che fanno il giochino di passare a dx per girare a sx (i "furbi"): le percentuali variano dal 10 al 25% di furbi ogni mattina. Una non esigua minoranza, ma pur sempre una minoranza. I fessi come me a volte gesticolano, a volte suonano, più spesso mandano silenziosi accidenti ai furbi. Ma il nostro modo di resistere è semplicemente non cedere alla tentazione di farci furbi. Ti pare poco?

Si tratta di amor proprio, presupposto del rispetto per sé e per gli altri. Perché, come diceva una canzoncina festivaliera, "gli altri siamo noi".

Perché allora non riconoscere questi "resistenti" e buttare tutti nello stesso calderone? Non mi sembra un esercizio utile. Se non fosse per il suddetto amor proprio, uno potrebbe essere tentato di passare dalla parte dei furbi, tanto comunque così viene classificato "a prescindere"!

No, mantengo la mia preferenza per le responsabilità individuali e ... abbasso le generalizzazioni!

Giulio

P.S., bella riflessione del solito Gramellini, per i cultori del genere: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41


renatosd - Wed 10/03/2010 or 13:04
credo faccia il caso ...
Allegato: l'amaca_di_michele_serra.jpg

giucap - Thu 11/03/2010 or 11:13

Ma quando la gente si stuferà di essere presa per i fondelli da una campagna di menzogne e di negazione della realtà?

L'assioma, teorizzato alla discesa in campo, è che tanto gli elettori sono come bambini e si bevono qualunque storia, purché ben raccontata.

Vogliamo farci adulti e dimostrare che abbiamo ancora capacità di discernimento?

Nessuno si sente offeso ed umiliato da una tale protervia?

Un fondo lunghetto argomenta lo sgomento: http://www.repubblica.it/politica/2010/03/11/news/il_potere_irresponsabile-2588073/

Giulio

 

 


renatosd - Thu 11/03/2010 or 14:42

... e questa immagine sintetizza il tutto 
Allegato: chi_è_causa_del_suo_mal.jpg

e comunque sono daccordo che "Ci vorrebbe un'alternativa seria e credibile a questa rovinosa legislatura di galleggiamento.

un po' meno che "Toccherebbe al Pd costruirla, se solo ne fosse capace"  basterebbe solo capire che basterebbe una Sinistra vera ed il PD nasce sulla base di un assioma e di compromesso al ribasso che annulla e sconfessa il termine stesso di Sinistra; un PD che per non scontentare i suoi pezzi disomogenei rinuncia a termini quali laicità, lavoro, beni comuni, servizio pubblico ecc ecc anche perchè li costringerebbe a fare una dura autocritica su molti provvedimenti passati (vedi cococo e chicchirichì vari)


giucap - Thu 11/03/2010 or 16:25

Vabbè, siamo pure in campagna elettorale e quindi ...

Certo di questi tempi andare a chiedere autocritiche, quando la propaganda si nutre di menzogne e ci troviamo in piena emergenza democratica, un po' mi lascia perplesso. Anche perché sembra che la gara sia andarsi a fregare i voti nello stesso orticello, mica allargare il consenso.

Però forse un gesto simbolico col voto lo si può pure fare, fregandosene del cosiddetto voto utile e del chi vince e chi perde: quasi quasi voto Guidi, ché tanto nella gara alla purezza c'è sempre il rischio di trovare qualcuno più puro di te.

Giulio

 


renatosd - Thu 11/03/2010 or 16:43
NO COMMENT

giucap - Fri 12/03/2010 or 13:13

Ecco un editoriale che esprime molto bene quanto volevo dire in un post precedente circa la menzogna elevata a sistema:

http://concita.blog.unita.it//Un_altra__E__tuo_zio_1087.shtml


giucap - Fri 26/03/2010 or 08:21

A chiusura della campagna elettorale più demenziale del dopoguerra, vorrei contribuire ad accendere un lumicino di speranza, ché la situazione appare brutta assai e si rischia l'overdose da indignazione.

Scusate se ancora una volta linko Gramellini, ma il "Buongiorno" di qualche giorno fa mi sembra l'unica medicina omeopatica adatta allo scopo.

Giulio

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=787&ID_sezione=56&sezione=


- Tue 30/03/2010 or 15:54

Mi è capitato di leggere con bel pò di ritardo quest'articolo...secondo me l'analisi che contiene può spiegare anche le scelte elettorali di molti in questi ultimi anni.....

La scuola ha smesso di insegnare (La Stampa, 23 luglio 2009)


Sulla scuola e l’università ognuno ha le sue idee, più o meno progressiste, più o meno laiche, più o meno nostalgiche. C’è un limite, però, oltre il quale le ideologie e le convinzioni di ciascuno di noi dovrebbero fermarsi in rispettoso silenzio: quel limite è costituito dalla nuda realtà dei fatti, dalla constatazione del punto cui le cose sono arrivate. Quale che sia l’utopia che ciascuno di noi può avere in testa, la realtà com’è dovrebbe costituire un punto di partenza condiviso, da accettare o combattere certo, ma che dovremmo sforzarci di vedere per quello che è, anziché ostinarci a travestire con i nostri sogni.
Queste cose pensavo in questi giorni, assistendo all’ennesimo dibattito pubblico su scuola e università, bocciature e cultura del ’68, un dibattito dove - nonostante alcune voci fuori dal coro - la nuda realtà stenta a farsi vedere per quella che è. La nuda realtà io la vedo scorrere da decenni nel mio lavoro di docente universitario, la ascolto nei racconti di colleghi e insegnanti, la constato nei giovani che laureiamo, la ritrovo nelle ricerche nazionali e internazionali sui livelli di apprendimento, negli studi sul mercato del lavoro. Eppure quella realtà non si può dire, è politicamente scorretta, appena la pronunci suscita un vespaio di proteste indignate, un coro di dotte precisazioni, una rivolta di sensibilità offese.

Io vorrei dirla lo stesso, però. La realtà è che la maggior parte dei giovani che escono dalla scuola e dall’università è sostanzialmente priva delle più elementari conoscenze e capacità che un tempo scuola e università fornivano.

Non hanno perso solo la capacità di esprimersi correttamente per iscritto. Hanno perso l’arte della parola, ovvero la capacità di fare un discorso articolato, comprensibile, che accresca le conoscenze di chi ascolta. Hanno perso la capacità di concentrarsi, di soffrire su un problema difficile. Fanno continuamente errori logici e semantici, perché credono che i concetti siano vaghi e intercambiabili, che un segmento sia un «bastoncino» (per usare un efficace esempio del matematico Lucio Russo). Banalizzano tutto quello che non riescono a capire.

Sovente incapaci di autovalutazione, esprimono sincero stupore se un docente li mette di fronte alla loro ignoranza. Sono allenati a superare test ed eseguire istruzioni, ma non a padroneggiare una materia, una disciplina, un campo del sapere. Dimenticano in pochissimi anni tutto quello che hanno imparato in ambito matematico-scientifico (e infatti l’università è costretta a fare corsi di «azzeramento» per rispiegare concetti matematici che si apprendono a 12 anni). A un anno da un esame, non ricordano praticamente nulla di quel che sapevano al momento di sostenerlo. Sono convinti che tutto si possa trovare su internet e quasi nulla debba essere conosciuto a memoria (una delle idee più catastrofiche di questi anni, anche perché è la nostra memoria, la nostra organizzazione mentale, il primo serbatoio della creatività).

Certo, in mezzo a questa Caporetto cognitiva ci sono anche delle capacità nuove: un ragazzo di oggi, forse proprio perché non è capace di concentrazione, riesce a fare (quasi) contemporaneamente cinque o sei cose. Capisce al volo come far funzionare un nuovo oggetto tecnologico (ma non ha la minima idea di come sia fatto «dentro»). Si muove come un dio nel mare magnum della rete (ma spesso non riconosce le bufale, né le informazioni-spazzatura). Usa il bancomat, manda messaggini, sa fare un biglietto elettronico, una prenotazione via internet. Scarica musica e masterizza cd. Gira il mondo, ha estrema facilità nelle relazioni e nella vita di gruppo. È rapido, collega e associa al volo. Impara in fretta, copia e incolla a velocità vertiginosa.

Però il punto non è se siano più le capacità perse o quelle acquisite, il punto è se quel che si è perso sia tutto sommato poco importante come tanti pedagogisti ritengono, o sia invece un gravissimo handicap, che pesa come una zavorra e una condanna sulle giovani generazioni. Io penso che sia un tragico handicap, di cui però non sono certo responsabili i giovani. I giovani possono essere rimproverati soltanto di essersi così facilmente lasciati ingannare (e adulare!) da una generazione di adulti che ha finto di aiutarli, di comprenderli, di amarli, ma in realtà ha preparato per loro una condizione di dipendenza e, spesso, di infelicità e disorientamento.

La generazione che ha oggi fra 50 e 70 anni ha la responsabilità di aver allevato una generazione di ragazzi cui, nei limiti delle possibilità economiche di ogni famiglia, nulla è stato negato, pochissimo è stato richiesto, nessuna vera frustrazione è mai stata inflitta. Una generazione cui, a forza di generosi aiuti e sostegni di ogni genere e specie, è stato fatto credere di possedere un’istruzione, là dove in troppi casi esisteva solo un’allegra infarinatura. Ora la realtà presenta il conto. Chi ha avuto una buona istruzione spesso (non sempre) ce la fa, chi non l’ha avuta ce la fa solo se figlio di genitori ricchi, potenti o ben introdotti. Per tutti gli altri si aprono solo due strade: accettare i lavori, per lo più manuali, che oggi attirano solo gli immigrati, o iniziare un lungo percorso di lavoretti non manuali ma precari, sotto l’ombrello protettivo di quegli stessi genitori che per decenni hanno festeggiato la fine della scuola di élite.

Un vero paradosso della storia. Partita con l’idea di includere le masse fino allora escluse dall’istruzione, la generazione del ’68 ha dato scacco matto proprio a coloro che diceva di voler aiutare. Già, perché la scuola facile si è ritorta innanzitutto contro coloro cui doveva servire: un sottile razzismo di classe deve avere fatto pensare a tanti intellettuali e politici che le «masse popolari» non fossero all’altezza di una formazione vera, senza rendersi conto che la scuola senza qualità che i loro pregiudizi hanno contribuito ad edificare avrebbe punito innanzitutto i più deboli, coloro per i quali una scuola che fa sul serio è una delle poche chance di promozione sociale.

Forse, a questo punto, più che dividerci sull’opportunità o meno di bocciare alla maturità, quel che dovremmo chiederci è se non sia il caso di ricominciare - dalla prima elementare! - a insegnare qualcosa che a poco a poco, diciamo in una ventina d’anni, risollevi i nostri figli dal baratro cognitivo in cui li abbiamo precipitati.

LUCA RICOLFI .


Salvatore - Tue 30/03/2010 or 18:24

Una lettura molto istruttiva, un'analisi, quella di Ricolfi, molto lucida che non si può non condividere. Grazier per averla condivisa, Antonella.

Salvatore


Ricki - Thu 15/04/2010 or 12:33

Un'analisi sicuramente vicinissima al vero, interessante (anche se purtroppo deprimente..), scritta magistralmente.

La condivido parola per parola.

Grazie Antonella per averci permesso di leggerla, sia pure (per quanto riguarda me) in forte ritardo.

Riccardo


enzo1950 - Fri 16/04/2010 or 11:12

Più che un'analisi a me sembra che questa è la pura e cruda realtà degl'ultimi 20 anni.

Ad evidenziare di più questo rovinoso declino per dovere di cronaca, aggiungerei che negli stessi 20 anni come logica conseguenza, è venuto meno un'altro pilastro importante della nostra vita: il settore lavorativo. I più interessati di tutti (gl'industriali), con la complicità di tutti i Governi che si sono succeduti ,si sono giustificati nel definirla "guerra della competività mondiale". Invece non era altro che uno stratagemma, copiato male dai Cinesi, di abbassare il costo del lavoro. Coloro che erano preposti a vigilare (i sindacati), non solo non sono intervenuti con una mobilitazione di massa nel paese ma si sono girati dall'altra parte, favorendo il declino del lavoro, la fine dei diritti e l'annientamento nei fatti dello Statuto del Lavoratore.

Questo spiega molte cose, in primis l'analisi a partire dello strano comportamento collettivo di oggi, con consensi politici plebiscitari:l'annullamento dell'individualismo con l'azzeramento della dignità umana. Si cerca di banalizzare, quasi a ridicillizzare la professionalità individuale, ergendola come un guasto ai vari disegni politici e industriali. Annullando la dignità dell'uomo e della donna, svuotandola di contenuti e dell'idea di un qualsiasi progetto di percorso di vita. Da parte industriale è stato tutto rivisto e azzerato ad un semplice rapporto di lavoro precario, quando questo esiste, sottopagato senza garanzie occupazionale e con la minaccia che se non fai quello che dico io, vai ad alimentare i milioni dei senza lavoro. 

Nella mia pur modesta esperienza di vita credo che mancava questo pezzo per approfondire ancora di più le ragioni per le quali siamo scesi così in basso, e aggiungerei speriamo che siamo arrivati al fondo e che ora ci aspetta solo la risalita economica e sociale.

e.b.


giucap - Fri 30/04/2010 or 10:34

Riprendo l'argomento menzogne, facce toste, prese per i fondelli ai cittadini e compagnia brutta.

Su Libero di oggi un fondo di Filippo Facci, ipergarantista e mangiagiudici (spesso a mio avviso in modo strumentale), che non sembra neanche vero, data la fonte ed il quotidiano che lo ospita. Vuoi vedere che la diga dell'impunità e dell'impunitismo comincia a mostrare qualche crepa?

L'articolo tratta dell'ineffabile Scajola, il quale a fronte di notizie circostanziate sul pagamento di un suo immobile prima dichiara "Non mi farò intimidire" (ma de che??) e poi oggi ci dice che ha la coscienza a posto. Però mica smentisce di essere stato il beneficiario indiretto degli 80 assegni circolari di cui è rimasta traccia grazie alla solerzia di un funzionario di banca!

Giulio

http://www.libero-news.it/news/401764/Scajola_è_sereno__Beato_lui.html


- Mon 03/05/2010 or 06:57

 Può l'arroganza arrivare a questi livelli?? Siccome devono "correre" a salvare la nazione.... così come la stanno salvando...estendono i privilegi anche agli autisti!!!! Altro che buon esempio...è proprio vero che il pesce puzza dalla testa!!!!!!

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_03/patente-privilegiata-auto-blu-salvia_c080e322-5677-11df-ae23-00144f02aabe.shtml


- Mon 10/05/2010 or 13:53

Quando si dice  la modestia della forza di chi conosce il proprio valore....

http://www.parvapolis.it/page.php


- Thu 13/05/2010 or 10:46

Condivido il contenuto di quest'articolo e continuo a chiedermi come si faccia ancora a dire chel'Italia  è una nazione dove vige la democrazia e la libertà, anche quella di professare una religione....

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_13/religione-scuola-fa-media-errore-battista_fc67f976-5e50-11df-91f2-00144f02aabe.shtml


giucap - Thu 20/05/2010 or 10:32

Interessante articolo che smaschera le solite prese per i fondelli demagogiche.

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2489468&yy=2010&mm=05&dd=20&title=manovra_per_fortunabrci_sono_g

Basterebbe mettere in fila un po' di titoli di giornali e si potrebbe iniziare a curare la malattia cronica di questo Paese: la mancanza di memoria.

Giulio

 


Baol - Wed 09/06/2010 or 14:25

Oggi nel corso del suo intervento ad un'assemblea di Confartigianto, il Presidente del consiglio ha dichiarato: 

"Solo una piccola lobby di magistrati e giornalisti è contraria alla legge sulle intercettazioni, la grandissima maggioranza italiana e' stanca di non poter usare il telefono per tema di essere spiata".

Qual'è questa grandissima maggioranza di italiani?

Vedo la grandissima maggioranza di italiani che conosco utilizzare tranquillamente il telefono... probabilmente non hanno niente da nascondere, loro.

Francesca


- Fri 11/06/2010 or 20:05

Non c'è limite alla faccia di bronzo...ma chi ha amministrato questa città finora??

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5dd0beecb/pag04latina.pdf


Baol - Sat 12/06/2010 or 16:16

Ieri pomeriggio a Itri l’ennesimo incidente mortale sul lavoro…

 http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5dd0beec8/pag32fondi.pdf

E’ intollerabile e non è certo da Paese civile, che di lavoro si debba morire mentre si  cerca di tirare a campare, mi sembra terrificante disumano… non trovo le parole… che tutte queste morti finiscano perdute nella memoria collettiva, assimilate come incidenti di percorso, mi fa orrore…  dove sono finiti i corpi carbonizzati degli operai della Thyssenkrupp? In quale piega della nostra memoria si sono fermati…? perché restituire dignità al lavoro non deve essere la priorità di questo Paese? perché i più deboli sono sempre destinati a soccombere, senza la gloria delle bandiere e delle celebrazioni taluni, con tutti gli onori altri, ma inesorabilmente dimenticati…? 


renatosd - Sat 26/06/2010 or 09:34

IL NEOMINISTRO DEL NULLA (Brancher)

L'articolo di oggi di Giuseppe Davanzo su Repubblica sarebbe, in un paese normale, da commentare in classe, in tutte le scuole dell'obbligo. Fare uno "Ministro del Nulla" una settimana prima di una sentenza per corruzione e riciclaggio, giusto per impedire ai giudici di emettere questa sentenza (di eventuale, ma non certa condanna) a carico di un sodale, fa venire il sospetto che, ancora una volta - come già, per anni, con Previti - il Cavaliere si senta ricattabile. Almeno è questa l'impressione che se ne ricava, fra noi persone normali. L'ennesimo rutto in faccia alle istituzioni, alla gente che paga le tasse, il canone RAI, e non parcheggia in doppia fila.

Sono molto lieto che Napolitano (che questa volta non sarà accusato di essere Morfeo, ma di aver travalicato il suo ruolo), abbia detto senza mezze misure che non c'è nessun ministero da organizzare, e quindi nessun legittimo impedimento. Ora attaccheranno anche lui (don Aldo Brancher ha già iniziato a dire che "il Quirinale è manovrato", ma da chi non dice). Ma questa volta credo proprio che il Cavaliere resterà solo con l'ex prete, e col cero in mano. Ecco l'articolo di Davanzo:   


Il capo dello Stato smaschera il gioco e lascia senza veli gli abusi di potere, la truffa politica, l'umiliazione delle istituzioni occultati nell'affaire Brancher. Il neo-ministro  -  cooptato da Berlusconi a capo di un dicastero al solo scopo di evitargli un processo per appropriazione indebita  -  si è aggrappato al "legittimo impedimento" per evitare il dibattimento. "Devo organizzare il ministero" si è giustificato con i giudici. Non c'è nulla da organizzare, spiega ora Giorgio Napolitano, perché il ministero di Brancher  -  quale che sia: per l'attuazione del federalismo o per il decentramento e la sussidiarietà  -  è un ministero senza portafoglio.

Quindi, conclude una nota del Quirinale, "non c'è nessun nuovo ministero da organizzare" e, di conseguenza, nessun legittimo impedimento da invocare. La logica conclusione dell'intervento del capo dello Stato sembra essere: c'è un solo, corretto gesto che oggi il neo-ministro può proporre: si faccia processare. Le poche parole di Napolitano, secche e fattuali, lasciano l'intera Operazione Impunità del governo Berlusconi senza alibi. Ne mostrano la violenza istituzionale.

Contiamo gli abusi, gli inganni, le truffe dell'affaire. È stato ingannato il capo dello Stato. Gli è stata presentata la nomina di Brancher come un riequilibrio indispensabile all'efficienza del governo, era soltanto un espediente per rendere quell'uomo immune alla giustizia. Si è lasciato credere - a un Paese in attesa di decisioni e politiche che lo proteggano dalla crisi - che fosse necessario un nuovo ministero. Falso. Di questo ministero - di cui peraltro si ignorano ragione, missione e anche la denominazione - non c'è alcun bisogno. Si è piegata l'oggettività di una funzione pubblica, la legittimità di un'istituzione (addirittura, il governo) alla soggettiva urgenza di un signore che, da sempre nell'inner circle di Arcore, è nel cuore di Silvio Berlusconi fin dai tempi in cui il Cesare di oggi era soltanto uno spregiudicato imprenditore. Si è mentito ai giudici. Un falso doppio. Ha mentito l'imputato-ministro, ma ha mentito anche il governo che, al contrario del capo dello Stato, ha taciuto per un'intera giornata una verità elementare: Brancher non ha alcun ministero da organizzare.

La sequenza di abusi, inganni e truffe del governo rende necessario soddisfare con qualche risposta pubblica una curiosità e indispensabile una mossa politica. La curiosità è sulla bocca di tutti: perché Silvio Berlusconi si è cacciato in questo pasticcio? Ne aveva proprio bisogno? Che cosa ce lo ha costretto? A ragionare su quel che si sa, è incomprensibile. Aldo Brancher è imputato, nel processo Antonveneta, di appropriazione indebita. Ha "grattato" qualche centinaia di migliaia di euro al banchiere Gianpiero Fiorani. Brancher avrebbe potuto affrontare il processo senza troppi patemi e approfittare agevolmente dei labirinti procedurali messi a punto in due legislature dal Cavaliere per annientare il processo penale e rendere arduo ogni accertamento dei fatti e delle responsabilità. L'ampio ventaglio di opportunità offerte da codici, che hanno ridotto il processo a ferro arrugginito, gli avrebbero ragionevolmente dato la possibilità di farla franca senza danno. Ma ammettiamo che, con una sentenza, il danno alla fine sarebbe arrivato. Quale danno? Una condanna neutralizzata dall'indulto che avrebbe fatto fatica a guadagnare, nei giornali, uno spaziuccio tra le brevi di cronache. Perché allora sollevare questo polverone? Perché accendere le luci su un processo che si trascina stancamente nella penombra e nel disinteresse? Quale minaccioso racconto o vergogna può farvi capolino se l'imputato Brancher entra in aula?

Perché Berlusconi si convince a mettere la sua faccia su un abuso politico e una truffa istituzionale che, senza alcuna speranza di occultamento, avrebbero provocato l'interesse dell'opinione pubblica, l'irritazione dell'alleato leghista, la contrarietà del cofondatore del Popolo della Libertà, il fragore dell'opposizione? Un gioco a saldo tutto, e decisamente, negativo. Bisogna allora chiedersi: qual è la ragione che obbliga Berlusconi ad affrontare questa tempesta? Quale ricatto si muove dietro le quinte? E quale fragilità il capo del governo deve coprire con la cooptazione nel governo di Aldo Brancher?

Nelle democrazie sane c'è un luogo dopo porre queste domande e ottenere risposte che possono essere vagliate e verificate: è il Parlamento. Berlusconi dovrebbe avere il coraggio di affrontarlo, per una volta. E l'opposizione e i settori della maggioranza coinvolti inconsapevolmente in quest'affaire molto imbarazzante dovrebbero pretenderlo. Come appare obbligatoria una mossa politica. Se la sintassi istituzionale e la grammatica politica avessero ancora un significato, Aldo Brancher dovrebbe dimettersi fin da oggi, prima di raggiungere il tribunale di Milano. Le parole di Napolitano sembrano pretenderlo. La nota del Quirinale si può leggere, al fondo, anche così: se credi di fare il ministro per evitare un processo, non hai diritto a essere ministro perché le ragioni che tu lo sia sono venute meno; hai il dovere di affrontare il processo senza alcuna immunità perché è scritto che tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge. 
Giuseppe Davanzo - Repubblica.it, 26 Giugno 2010


Baol - Sat 26/06/2010 or 15:58

Viene proprio da chiedersi come li scelgono questi ministri, devono avere un certo curriculum, se no non li vogliono...

WIKIPEDIA sul ministro Aldo Brancher:

Aldo Brancher (Trichiana, 30 maggio 1943) è un politico italiano. Dal 18 giugno 2010 è Ministro senza portafoglio del quarto governo Berlusconi, inizialmente per l'attuazione del federalismo, poi per la sussidiarietà e il decentramento. 

Poi per lui c'è un al capitolo di Wikipedia dedicato ai Procedimenti giudiziari, perché c'è bisogno di un capitolo apposta: 

Procedimenti giudiziari 

Detenuto per tre mesi nel carcere di San Vittore[2], fu uno dei pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall'ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che "quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui"[3].

Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. In Cassazione il secondo reato va in prescrizione, mentre il primo è stato depenalizzato dal Governo Berlusconi II, del quale faceva parte[2].

Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio[2]: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni[4].

In seguito alla nomina a Ministro (avvenuta il 18 giugno 2010) Aldo Brancher ha eccepito in base alla legge il legittimo impedimento. Questo avviene a 5 giorni dalla nomina a ministro. Il 26 giugno era prevista l'udienza del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi in cui il ministro era imputato[5]. Brancher ha motivato la richiesta di sospensione del processo con la necessità di organizzare il nuovo ministero. Ma il Quirinale, con una nota, ha fatto presente che essendo Brancher ministro senza portafoglio, la struttura ministeriale non è prevista[

 

 


- Mon 28/06/2010 or 11:01
I furbetti del quartierino.......
Per la transitiva.....se la giustificazione del noto consigliere regionale  riguardo le vicende sanmarinesi è uguale a quella pervenutaci per i  suoi manifesti abusivi ... vista la quantità di manifesti che ha continuato a campeggiare fuori spazio, sia in campagna elettorale che successivamente...qualche dubbio che non sia una fandonia ci sta tutto!!!!
 
http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5dd0bedcd/pag05_latina.pdf

Baol - Tue 29/06/2010 or 09:44

I furbetti e i furboni... 

Il nostro neoministro Brancher si permette di parlare di cattiveria nei suoi confronti, di affermare che gli italiani, arrabbiati per l'insuccesso della nazionale, se la sfogano contro di lui...  che lui rinuncia al legittimo impedimento ma che, a causa di ciò, grave danno si arrecherà alla Nazione, privata di cotanto ministro che non avrà il tempo di assolvere alle sue funzioni... le deleghe, innumerevoli (che ancora non ci è dato conoscere perché lui non ci illumina) dimostrerebbero che ha tanto di quel lavoro da fare... come farà questa povera Italia con Brancher che deve andare a rispondere in udienza... ecchecavolo, ma non lo sanno gli italiani che la legge non può essere uguale per tutti? E' uno scandalo... una vergogna... colpa dei mondiali di calcio, senz'altro... questa Italia ha la testa nel pallone! E intanto pare che anche tra Bracher e Calderoli (altra perla di ministro) vi siano delle buste che scottano... Fiorani ex numero uno della Banca Popolare di Lodi parla di soldi dati a Brancher perché li dividesse con Calderoli.

http://www.repubblica.it/politica/2010/06/29/news/brancher_fiorani_calderoli-5236750/


- Sat 10/07/2010 or 16:56

Vorrei farvi leggere questo amaro "scherzo" di Pietro Cefaly... vi ricorda qualcosa??

 

Gli abitanti di Airottil
Il viaggiatore che arriva ad Airottil trova una città apparentemente come molte altre, tant’è che ancora pochi stranieri si recano a visitarla e quelli che l’hanno vista dichiarano di averlo fatto per caso e giusto perché di passaggio. Tuttavia Airottil ha una sua curiosità di interesse per così dire antropologico. I suoi abitanti, infatti, per una particolare malformazione genetica sono costretti a vivere carponi e a camminare all’indietro come i gamberi. Questo curioso modo di procedere li costringe a tenere lo sguardo sempre rivolto in direzione opposta a quella verso cui devono procedere, cosa questa che fa degli abitanti di Airottil un popolo di maleducati: quando si incrociano per strada, non vedendosi (come potrebbero?), non si salutano. Solo qualche signora di buone maniere emette ogni tanto qualche timido rumorino dal sedere quando avverte di incrociare un altro fondoschiena altrettanto educatamente rumoreggiante. Il vero problema di questi abitanti è guidare la macchina. Non potendo percorrere la città a marcia indietro (cosa pericolosissima!) ogni automobilista per andare nella direzione voluta si vede costretto a servirsi solo di strade a senso unico da fare rigorosamente in senso contrario. Insomma quella dell’abitante di Airottil non è proprio una vita facile, specie in macchina. A piedi la vita non è migliore: impossibilitati ad alzare lo sguardo verso l’alto, sono condannati a guardare per terra (ciò rende ancora più problematica la guida degli automobilisti di Airottil che, dal canto loro, hanno provveduto a limitare questo increscioso inconveniente dotandosi di macchine da guerra con paraurti corazzati ed ampie superfici vetrate).
Non solo. Lo sguardo rivolto verso il basso impediva loro di osservare il cielo e perciò ritenevano che l’universo fosse contenuto nella cavità del globo terrestre. Così che i leggendari viaggiatori di Airottil (anche tra gli abitanti di Airlottil vanno annoverati diversi viaggiatori, scrittori ed eroi ma nessun architetto) – dopo aver scrutato l’universo mediante potentissimi telescopi di fabbricazione straniera, opportunamente collocati all’imboccatura dei tombini stradali - percorrevano rotte sotterranee alla scoperta di luoghi affascinanti. Purtroppo il buio del sottosuolo - e come facilmente comprensibile lo stesso odore di chiuso – rendevano difficoltoso il riconoscimento dei mondi esplorati. Alla fine di ogni viaggio – facile per loro il ritorno data la succitata malformazione – questi esploratori affermavano con scientifica convinzione che la loro città era l’unica di tutto l’universo. La qual cosa li rendeva particolarmente orgogliosi, nonostante l’evidenza di una vita, la loro, abbastanza complicata.
Il tombino, per gli abitanti di questo bizzarro paese, aveva qualcosa di magico, perché conteneva ed al contempo separava la città dal resto del mondo da loro conosciuto. Era come la Porta del Paradiso o le Colonne d’Ercole. Alcuni intellettuali locali ne proponevano addirittura la deificazione e, comunque, tutti i cittadini lo ritenevano massima espressione della loro arte e come tale veniva tutelato da rigorosissime leggi. Uno scrittore in particolare viene citato negli Annali di Storia Locale quale fondatore della STIGE (Studiosi Tombini In Ghisa Estinti), una benemerita associazione per la salvaguardia dei tombini appunto, purché rigorosamente d’annata (1932), ormai introvabili e – secondo alcuni - anche inservibili visti i continui allagamenti cui Airottil era soggetta ad ogni pur minimo scroscio di pioggia.
Quello degli allagamenti era un’altra piaga che affliggeva gli sventurati abitanti di Airottil.
La città era stata edificata su un terreno paludoso e malfermo pertanto gli ingegneri ritennero opportuno pensare ad una enorme scodella in grado di galleggiare su stagni ed acquitrini e all’interno, in un secondo momento, costruire gli edifici previa realizzazione di un’opportuna rete di strade e piazze . Pare che l’idea della scodella fosse stata suggerita dall’analogia formale con il tombino e questo ha impresso una assoluta sacralità sull’atto della fondazione. Questa straordinaria soluzione tecnica è motivo di grande vanto presso la comunità ed ancora oggi si celebra il varo della scodella come “natale della città”. In quel giorno il primo cittadino in carica è tenuto, per legge, a presenziare tutte le manifestazioni con la fascia tricolore e una scodella sul capo.
I festeggiamenti per la celebrazione dei natali della città di Airottil sono l’unica attività amministrativa. Il sindaco e la giunta di questo singolare paese vengono infatti eletti con l’unico obbligo di celebrare questo avvenimento. Allo scopo e’ stato istituito un assessorato - il cui nome Arretro Urbano ha trovavo tutti concordi - con l’incarico di provvedere alla diffusione capillare dell’evento della fondazione. La partecipazione di tutti i cittadini è garantita da un progetto di questo assessorato, il progetto Novecento, consistente, nella sostanza, in un’ordinanza del Sindaco di Airottil che impone ad ogni cittadino l’acquisto giornaliero di novecento copie della stessa pubblicazione celebrativa della nascita della città.
Chi non è in grado di dimostrare l’acquisto di un tal numero di libri è obbligato a pagare le tasse.

 


anna - Mon 12/07/2010 or 06:45

Divertita e piacevolmente sorpresa.

Ottima scrittura. Complimenti all'architetto.

anna

 


- Mon 12/07/2010 or 09:27

Un'altra interessante lettura.......

http://temi.repubblica.it/micromega-online/politica-e-corruzione-la-lezione-francese/


giucap - Sun 18/07/2010 or 21:41

Leggendo questo articolo mi sono chiesto se si tratti di moralismo, con tutto il carico negativo che oggi il pensiero dominante attribuisce a tale termine, oppure sia un esempio di quello che una volta era il semplice buon senso.

http://www.corriere.it/cultura/10_luglio_18/schiavi_senso_civico_605a76ec-9296-11df-929c-00144f02aabe.shtml


Salvatore - Mon 19/07/2010 or 07:25

Caro Giulio,

Bollare con uno "ismo" è un modo come un altro per gettare discredito sulle aspettative altrui.

Così la voglia di una società più morale diventa moralismo, il desiderio di giustizia diventa giustizialismo... E così, denigrati dallo "ismo", queste e altre aspettative rotolano giù lungo il declivio su cui sta scivolando l'Italia.  

Interessante anche l'editoriale di Sergio Romano di qualche giorno fa:

http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/17/GLI_ANTICORPI_MALAFFARE_co_8_100717010.shtml


- Mon 19/07/2010 or 08:23
Stavo per postare lo stesso articolo,  ma ho visto che Giulio mi ha preceduta....Io non ci vedo affatto moralismo, al contrario... ci vedo la cronaca, serissima, dell'ennesimo "grido di dolore"....e (con una buona dose di presunzione al contrario??), mi ritrovo fra le formiche!!!

giucap - Thu 22/07/2010 or 08:50

Riporto un esempio di traduzione in "vendolese" trovata su un blog in rete.

A me ha fatto molto ridere, ma anche (tormentone ormai tramontato) riflettere.

Per esempio: "D'Alema ha perso troppe volte, dovrebbe levarsi dai piedi".
Vendolese: "D'Alema porta dolorosamente sulla sua pelle e nella sua carne i segni evidenti dell'affanno intellettuale di un saliente storico inevitabile e che tuttavia oggi rischia davvero di perderci... quando si notano con doloroso stupore le ulcere delle passate sconfitte e quando la nostalgia delle canzoni del popolo, delle bandiere rosse al vento, diventa oblio delle ragioni della buona politica... quando insomma il peso insopportabile della sconfitta si fa confusione della volontà e uccide il sogno... allora si può e si deve cercare un nuovo respiro collettivo, che prescinda dalla gestione sinora asmatica di un passato magari anche prossimo ma già politicamente defunto. In queste circostanze, chi fra noi ha una barca, ha il dovere di partire in solitudine, di vivere la separazione fino in fondo per coniugarla col vento e con l'acqua"

Giulio


renatosd - Thu 22/07/2010 or 11:26

è stupenda  .... ma mancano alcuni termini cardine dell'interlocuzione vendoliana .. "il paradigma", "il racconto" e "la connessione sentimentale con il popolo per sconfiggere il berlusconismo e il governo delle destre" non ricordo un suo discorso negli ultimi 24 mesi senza questi tre elementi ... quello vero avrebbe saputo infilarceli in mezzo ... anche a martellate

 

PS me la sono già rivenduta su FB e magari la legge anche lui ...


- Tue 03/08/2010 or 19:32
http://www.youtube.com/watch?v=cL2pa1z81pg&feature=related

Vincenzo - Fri 06/08/2010 or 18:22

E quindi caro Presidente ci vuol far capire che Lagambiente ha sbagliato tutto e il nostro mare è pulito ?  Lo chieda agli operatori del settore che vivono giornalmente lo stato della marina:

http://www.iltempo.it/latina/2010/07/17/1180678-fuga_turisti_lido_latina.shtml"float_none">

Dichiarazione del presidente Commissione Ambiente Enrico Della Pietà.


Sul catastrofico rapporto di Legambiente, riguardo alla balneabilità delle coste pontine, interviene il presidente della Commissione Ambiente della provincia di Latina.

"La situazione non è catastrofica come sostiene Legambiente - dichiara Enrico Della Pietà - la differenza è che loro effettuano delle analisi puntuali, noi effettuiamo dei monitoraggi costanti a vantaggio del dato statistico più esteso nel tempo e ripetuto nel tempo. Un dato quindi molto più importante e significativo rispetto all'unicità rilevata dall'associazione ambientalista. Il 97% della nostra costa è balneabile".
I dati rilevati dall'Arpa Lazio nella provincia di Latina sono i seguenti.
Dal 1° aprile 2010 al 30 luglio 2010 l'Arpa Lazio, sede di Latina, ha effettuato 863 controlli per la balneazione. In particolare, fino al 30 giugno 2010 era in vigore la normativa nazionale, prevista dal DPR n. 470 del 1982, secondo la quale i campionamenti dovevano essere effettuati due volte al mese, ogni 15 giorni. Dal 1° luglio è entrata in vigore la nuova normativa, il D.Lgs. n.116 del 2008 che stabilisce il campionamento una sola volta al mese. Pertanto i campionamenti effettuati nel mese di luglio sono stati 142. I superamenti rilevati, sugli 863 campionamenti sono stati 2, a Formia e San Felice, peraltro già riportati alla normalità.
Lo rileva anche Ministero della Salute il rapporto delle acque di balneazione 2010, secondo il quale dei 184,1 chilometri di costa della provincia di Latina, 169,2 km sono stati controllati, 14,9 km non sono adibiti a balneazione, 5,8 km risultano inquinati e 163,5 km risultano balneabili. La costa pontina è balneabile al 97 per cento.
"E se negli ultimi 15 anni siamo passati dal 7,4% delle coste inquinate del 1993 al 3,7% del 2007 e quindi dal 92,6% di costa balneabile del 1993 al 96,3% del 2007, al 97% nel 2010 - conclude il presidente Della Pietà - il merito è anche della provincia di Latina che sul versante della tutela ambientale e delle acque ha investito e continuerà ad investire molto delle sue risorse di bilancio".


Vincenzo - Sun 08/08/2010 or 06:27

L'affitto non pesa più sul reddito

Si parte il 1° gennaio 2011. Dal prossimo anno sui contratti di locazione si pagherà un'imposta fissa del 20% al posto dell'Irpef, delle addizionali, e anche dell'imposta di bollo e di registro.

Il vantaggio della cedolare sta soprattutto nel fatto che il reddito derivante dalla locazione non si somma agli altri redditi e quindi viene tassato con un'aliquota inferiore a quelle ordinarie. Attualmente, infatti, l'aliquota Irpef più bassa è del 23% per chi guadagna meno di 15mila euro all'anno. La cedolare è facoltativa: si può sempre scegliere la tassazione ordinaria se è più conveniente.

Secondo me è una tassa fatta a misura per i benestanti che si trovano improvvisamente a risparmiare tasse dal 50 al 20 per cento mentre per i redditi medio-bassi non cambia nulla.

BISOGNA COMbATTERE L'AFFITTO IN NERO....

 


giucap - Thu 19/08/2010 or 14:58

Un chiarimento che in un Paese normale dovrebbe essere superfluo, ma che oggi è invece estremamente necessario alla luce della propaganda che spara fantasiose interpretazioni sulla "costituzione materiale" in stile bar dello sport. Prima di rassegnarsi e mettere definitivamente il cervello in frigo (anche se, co' 'sto caldo ...)

Giulio

http://www.repubblica.it/politica/2010/08/19/news/sovranit_popolare_in_salsa_di_destra-6365012/?ref=HREA-1

 


Baol - Tue 24/08/2010 or 13:26

Personalmente mi sono rotta le scatole di sentir parlare di case a Montecarlo, cucine e arredi vari... mi sono rotta le scatole perché mi rendo conto che in questo Paese i problemi reali non vengono affrontati e ci si riempie la bocca parlando di sovranità popolare, invocando il Popolo e la libertà, solo per scopi individuali ad uso e consumo degli interessi di bottega... mentre il Popolo, quello vero... con i problemi concreti quotidiani chi lo rappresenta? Si sta consumando una delle pagine peggiori della nostra storia politica, stiamo pericolosamente regredendo, il mondo del lavoro (il primo al quale si dovrebbe guardare se davvero stesse a cuore la sorte del Popolo) sta subendo attacchi durissimi, lo stesso avviene per il mondo dell'informazione e della cultura, per i valori sanciti dalla nostra Costituzione.... Di che libertà vogliamo parlare allora? Si sente solo chiacchierare "gente" che si arroga a turno il titolo di interprete assoluto della volontà popolare... ritenendosi investita da una sorta di diritto alla rappresentanza assoluta dei voleri e degli umori degli Italiani, mentre ciò che prevale è il disgusto e una distanza siderale tra ciò che tanta televisione e tanta stampa continuano a rappresentare e la realtà per come la gente la vive e deve continuare a viverla sua malgrado. 

Francesca


Baol - Wed 25/08/2010 or 15:25

L'editoriale di Famiglia Cristiana di oggi 25 agosto 2010

La Costituzione dimezzata

 di Beppe Del Colle

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato.

La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi? Forse una risposta verrà dalle prossime elezioni, se si faranno presto e comunque, come sostiene Umberto Bossi (con la Lega che spera di conseguire il primato nel Nord e, di conseguenza, il solo potere concreto che conta oggi in Italia). Ma più probabilmente non lo sapremo mai. La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione.

Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere.

Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

* http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/berlusconi-un-uomo-solo-al-comando.aspx

 


- Tue 31/08/2010 or 10:37

Non so cosa ne pensiate dei ricevimenti e delle parate di fascista memoria organizzati per la "venuta" di quel simpatico e civile personaggio, il presidente libico Gheddafi, al quale il "presidente del consiglio" bacia perfino la mano...Quella che segue, fra le tante di questi giorni, è una interessante considerazione....

http://www.ilpost.it/flaviaperina/2010/08/30/le-colpe-delle-donne/

Salvatore - Tue 31/08/2010 or 12:13

La cruda verità è che Berlusconi è tremendamente invidioso di Geddafi e non solo per la folta capigliatura e per le amazzoni! Non per le veline, che quelle le ha pure lui e non le deve nemmeno pagare; Berlusconi vorrebbe essere come Gheddafi e invece ha tante scocciature, il poveretto! Basti pensare alla stampa faziosa, alle intercettazioni, ai magistrati rossi, a Fini, al Parlamento, a Napolitano, alla Costituzione... 

Salvatore

PS:ecco i due grandi aerei cargo che sono stati necessari per trasportare il circo di Gheddafi a Roma



Mario64 - Tue 31/08/2010 or 16:04
Per nostra fortuna i pagliacci erano già qui.

- Sat 11/09/2010 or 11:34

Eppur si muove...non siamo soli!!!!

http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_11/citta-rinasce-dal-basso-damico_61211448-bd6e-11df-bf84-00144f02aabe.shtml


Salvatore - Sat 11/09/2010 or 16:24

Il circo Berlusconi, ossia doversi vergagnare di essere Italiani.

 

Di recente abbiamo assistito alla giusta alzata di scudi  e alla quasi unanime presa di distanza dall’indecente circo che Gheddafi è venuto ad inscenare a Roma.

Quasi unanime, dicevo, infatti Berlusconi & Co. non hanno avuto  niente da ridire se la nostra capitale è stata, per alcuni giorni, ostaggio dei beduini.  E si capisce pure il perchè!  Non è stata ragion di Stato o realpolitik come hanno scritto molti giornali. Si è trattato invece  di empatia bella e buona!

Anche Berlusconi infatti, ogni volta che va all’estero, non perde occasione per inscenare qualche suo imbarazzante teatrino con tanto di cucù, corna, esternazioni, urla, attacchi ai comunisti e ai giudici (che sono la stessa cosa), risate sguaiate, barzellette demenziali e pubblici lavaggi di panni sporchi.

Persino Putin, novello “inviato del Signore”, deve essersi vergognato come un cane per le stupigaggini dell’amico Silvio.

Chissà l’imbarazzo del padrone di casa di turno ogni qualvolta la diplomazia organizza un incontro con nostro ridicolo Presidente del Consiglio.

Salvatore


Mario64 - Sun 12/09/2010 or 06:14
Difatti il Tiranno Gheddafi sembra che venga solo a Roma dal suo grande ma grande amico B......................... forse perchè le altre cancellerie in Europa lo prenderebbero a calci nel c.................. Ora io ancora mi domando chi possa votare un simile personaggio italico, e non trovo risposte, ma sarei curioso di sapere cosa ne pensano tali persone (votanti) alla venuta del grande Tiranno in Italia. A me si gira lo stomaco e provo tanta vergogna, a loro?????? Mario.

giucap - Thu 14/10/2010 or 09:43

Da ParvaPolis, una bella riflessione di Rosa Manauzzi su quella che a me appare come una pratica avvolta nell'ipocrisia e nella ritualità.

Non è mancanza di rispetto, ma piuttosto richiamarsi al rispetto per tutti, senza nulla togliere ad alcuno.

http://www.parvapolis.it/page.php


renatosd - Thu 14/10/2010 or 13:59

e senza nulla togliere ad alcuno il mio "eroe contemporaneo" è lui ... tal "Luigi delle Bicocche" che combatte strenuamente ogni giorno per la pensione, per difendere la sua famiglia dagli strozzini e dalla tentazione dei gratta e vinci ... c'è solo un problema lui è ancora VIVO ma non gliene frega niente a nessuno...

http://www.youtube.com/watch?v=-B_2IuuP_vQ


giucap - Wed 20/10/2010 or 09:48

Apprendo dal "Buongiorno" di Gramellini, da La Stampa di oggi, un piccolo particolare che riassume meglio di qualunque dotta disquisizione cosa il c.d. "partito dell'amore" intenda per democrazia, libertà e liberale.

A mio modestissimo parere si è superato il senso dell'assurdo, sembra una barzelletta che non fa neanche tanto ridere.

Giudicate voi.

 http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41

Giulio


giucap - Thu 28/10/2010 or 09:12

Quoto interamente il "Buongiorno" di Gramellini, da La Stampa di oggi, in quanto riportare il link comporta leggersi la rubrica del giorno, per scelta assai discutibile del sito lastampa.it (acc.).

Virtuoso fuori luogo
 

Ogni volta che vedete i roghi di Terzigno, prima di arrabbiarvi pensate a Vincenzo Cenname. Dopo vi arrabbierete molto di più. Cenname è un ingegnere ambientale, eletto sindaco di un Comune di duemila anime della provincia di Caserta, Camigliano. Alle spalle non ha né la destra né la sinistra, ma una laurea. Sulle spalle una testa. E dentro la testa un sogno: trasformare il suo borgo in una Svizzera col sole. Mette le luci a basso impatto energetico al cimitero e i pannolini lavabili all'asilo nido. Si inventa una moneta, l'eco-euro, spendibile solo in paese, con cui ricompensa i bambini che portano a scuola il vetro da riciclare. Giorno dopo giorno, senza alcun aumento dei costi, cattive abitudini inveterate si trasformano in comportamenti virtuosi, mentre la raccolta differenziata raggiunge percentuali scandinave.

E i luoghi comuni sul Sud immutabile e inemendabile? Rottamati dal sogno di un sindaco casertano che ha meno di quarant'anni. Ci si aspetterebbe la fila di notabili alla sua porta: la prego, ingegner Cenname, venga a insegnarci come si fa. Arriva invece una legge assurda che solo in Campania toglie ai Comuni la raccolta dei rifiuti per affidarla a un carrozzone provinciale. Il sindaco si ribella, sostenuto dall'intera popolazione, ma il prefetto segnala il suo caso al ministro Maroni. In dieci giorni il consiglio comunale viene sciolto e Cenname rottamato neanche fosse un mafioso. Da allora sono passati tre mesi, ma non lo sconforto per l'ottusità di uno Stato che per far rispettare una brutta legge ha sporcato quel po' di pulito che c'era.

Di mio aggiungo: vogliamo chiedere all'Ing. Cenname se è disposto a candidarsi come sindaco di Latina? Ne avremmo un gran bisogno!

Giulio


 


giucap - Sun 31/10/2010 or 10:32

Non riesco a farmene una ragione.

Questo Paese si è assuefatto a tutto; ogni volta che si pensa di aver toccato il fondo, si viene clamorosamente smentiti dai fatti.

Il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana telefona alla Questura di Milano,  mente a pubblici ufficiali sull'identità di una minorenne, peraltro accusata di furto, che gli sta particolarmente a cuore e la fa affidare a persona di sua fiducia (tralasciamo i legami con la neo-Consigliere Regionale affidataria).

E tutti a ridere e darsi di gomito per la storia del "Bunga Bunga". Tutto buttato in barzelletta.

Ma per il resto del mondo la barzelletta siamo noi, il popolo di una (ex)Repubblica che si acconcia a Sultanato, dove le favorite del Sultano o vengono retribuite da tutti noi mediante l'attribuzione di cariche pubbliche (su su fino a Ministro) o godono di impunità.

Ma Lui aiuta i bisognosi: volevo vedere se il soggetto in questione si fosse chiamato Mohammed e avesse avuto i baffi invece di altre "qualità" assai più gradite.

Cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo?  Quante altre assurdità siamo disposti a sopportare? Quante generazioni ci vorranno per disintossicarci da questi miasmi?

Con infinita tristezza.

Giulio

 


Salvatore - Sun 31/10/2010 or 12:26
giucap ha scritto:

(...) Cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo?  (...)

1)      Lo abbiamo votato (e a poco serve dire: io non l'ho votato!).

2)      Siamo italiani, un popolo di individualisti, furbi e disonesti.

3)      Il livello della nostra moralità pubblica è a livelli bassissimi, sconosciuta in qualsiasi consesso civile

4)      Ci crediamo migliori degli altri popoli!

Salvatore

- Mon 01/11/2010 or 08:07
Salvatore ha scritto:
......Lo abbiamo votato (e a poco serve dire: io non l'ho votato!......

Anche se serve a poco..anzi a niente...ma io  non voglio essere confusa con chi l'ha fatto: IO NON L'HO VOTATO!!!!! Purtroppo l'ha fatto la maggioranza degli italiani e tutti ne paghiamo le conseguenze...questo  è l'unico "noi" che posso accettare!! 


giucap - Mon 01/11/2010 or 22:25

In effetti il "tutti colpevoli", oltre a richiamare la naturale conclusione "nessun colpevole", sembra un bel po' stiracchiato.

Si mettono sullo stesso piano i lacchè del Sultano e coloro che si oppongono con tutti i mezzi al suo nuovo regime.

Cos'altro si potrebbe fare di lecito per tentare di fermare un governante di tale pasta, se non votargli contro?

Anche dire che lo ha votato la maggioranza degli italiani è quanto meno una imprecisione.

Diciamo che la maggioranza relativa dei voti validi (non di tutti gli italiani), grazie alla legge porcata (come l'ha onestamente chiamata il suo ideatore) ha consentito il formarsi di una maggioranza parlamentare, oggi più che mai in bilico, che ha eletto il satrapo a presidente del Consiglio. 

Siamo comunque una democrazia parlamentare, non abbocchiamo alla vulgata della costituzione materiale di stampo populista, che la potenza mediatica di un singolo spregiudicato tenta di far passare.

Certo però che se anche stavolta finisce in cavalleria, col Cavaliere sempre in sella, vuol dire proprio che la mutazione genetica di un popolo intero ha avuto compimento.

E già il fatto che tale prospettiva non sia mero argomento retorico mi atterrisce.

Giulio

 

 


- Tue 30/11/2010 or 08:59

 Anche questa è una opinione degna di attenzione...

http://www.youtube.com/watch?v=4NGbWTTTGNA


giucap - Sat 04/12/2010 or 18:07

Il solito Gramellini, solo che stavolta sembra che abbia partecipato all'Assemblea di RinascitaCivile.

Giulio

Gli italiani non sanno più sognare
 
 
 
 
 
MASSIMO GRAMELLINI

Sulla relazione annuale del Censis aleggia lo spirito di Jung. Giusto così: questa crisi non è materia per economisti, ma per psicanalisti. L’Italia, sostiene il sempre immaginifico De Rita, affonda perché non sa più desiderare. In realtà molti di noi hanno ancora dei sogni. Quello che manca è l’ossigeno per raccontarli, persino a se stessi. A forza di scattare a vuoto, la molla si è inceppata. Il futuro non è un’opportunità e nemmeno una minaccia.

Semplicemente non esiste. Il futuro è la rata mensile del mutuo o il bilancio trimestrale dell’imprenditore: nessuno ha la forza di guardare più in là e si vive in un presente perenne e sfocato, attanagliati dallo sgomento di non farcela. Sulle macerie della guerra, l’inconscio dei nonni riusciva a progettare cattedrali di benessere: quegli uomini avevano visto abbastanza da vicino la morte per immaginare la vita. Sulle macerie morali del turbo-consumismo, la cui crescita dopata ha ucciso i desideri (di fronte a tremila corsi di laurea o tremila canali televisivi l’impulso è di spegnere tutto), l’inconscio dei nipoti sembra paralizzato da un eccesso apparente di libertà e dall’assenza di punti di riferimento. Anche la delega al leader salvifico, di qualsiasi colore, ha fatto il suo tempo.

Bisogna cavarsela da soli e siamo diventati troppo egoisti per ricordarci come si fa. Orfani di padre, cioè dell’autorità che trae origine dall’autorevolezza e consente ai figli di avventurarsi in territori inesplorati, sapendo di poter contare all’occorrenza su una robusta ringhiera. E con una classe dirigente specializzata nel dare cattivo esempio, priva del titolo morale per imporre regole che è la prima a non rispettare. Come si evince da quanto detto fin qui, la fotografia del Censis è decisamente beneaugurante. Almeno per chi è convinto che non ci si possa aspettare il riscatto sociale da teorie economiche e ideologie politiche, ma solo dall’urgenza di tante rivoluzioni individuali che riescano a connettersi fra loro, creando una vera comunità. Darsi una disciplina esistenziale, fissare dei traguardi e poi mettersi in marcia senza vittimismi, perché i «se» sono la patente dei falliti, mentre nella vita si diventa grandi «nonostante». E che Jung ce la mandi buona.

 


Vincenzo - Tue 28/12/2010 or 08:09
Durante il periodo Natalizio ogni città che si rispetti ha il suo ALBERO DI NATALE........... tranne che Latina  

Quello che allego si riferice alla località che mi ospita in questo periodo:

Allegato: Foto1346.jpg

- Wed 29/12/2010 or 13:21
A Latina l'albero l'avrebbero potuto fare con tutte le cambiali da pagare.....

Vincenzo - Thu 30/12/2010 or 18:50
Antonella ha scritto:
A Latina l'albero l'avrebbero potuto fare con tutte le cambiali da pagare.....

e perchè non l'hanno fatto ?

Anche volendo potevano farlo con tutto le PALLE  che ci hanno raccontato (porto, aeroporto, marina, metropolitana, terme, caserma carabinieri, caserma finanza, trasporti, ospedale, carcere,  Caserma VVFF,  parcheggi interrati,  sottopasso al semaforo a raso) .......... e chi vuole può continuare la lista.

Vincenzo

 


- Fri 31/12/2010 or 14:18
Hai ragione Vincenzo....e considerando che le Palle sono di tutti i colori (non si doveva inaugurare entro la fine dell'anno la "rotonda"  al posto dell'incrocio a raso??)...sarebbe stato pure molto vivace!!!!

giucap - Wed 09/02/2011 or 09:18

Una riflessione che scaturisce dall'esperienza sul campo di un docente impegnato nella periferia di Roma:

http://www.repubblica.it/scuola/2011/02/09/news/lotta_banchi-12236180/?ref=HREC1-6

Stiamo bene a parlare di legalità, microcriminalità e tolleranza zero: se si infrange il patto sociale, e se chi lo infrange è il soggetto (lo Stato) che su tale patto dovrebbe trovare il suo fondamento, l'unica prospettiva è che ciascuno si arrangi come può, che ci si attrezzi con i sacchetti di sabbia alle finestre, nel vano tentativo di diferdersi da coloro che non riconosco più il patto sociale, essendone stati scientemente esclusi.

Dovrebbe essere superfluo dirlo, ma non sono "fatti loro", sono "casi" di tutti noi.

Giulio

 


giucap - Thu 24/02/2011 or 08:48

Ancora Gramellini, scusate la monotonia.

La cosa giusta
Esiste davvero. E’ una voce dentro di noi. Più forte dell’ignavia, della paura e persino del cinismo. Usa parole diverse, ma ripete sempre la stessa frase: fai la cosa giusta. L’ha ascoltata il signor Antonio, ex vigile vicentino che da quando è in pensione si piazza ogni giorno a gambe divaricate davanti alla scuola del suo paese per regolare lo sciame degli alunni in uscita. Una macchina-squalo non rallenta e punta un piccolo naufrago in mezzo alle strisce. Il signor Antonio non ha tempo di pensare, solo di sentire. Balza addosso al bambino e lo spinge via. Così però è lui a rimanere alla mercé dello squalo, il cui muso metallico lo catapulta verso il cielo. Il corpo del vigile in pensione ricade sull’asfalto venti metri più in là. Ecco uno di quei martiri laici che bisognerebbe onorare.

La voce del cuore parla a tutti, a tutte le latitudini, a tutte le età. Dal Veneto alla Calabria, in una scuola di Catanzaro dove la preside impugna il regolamento come un batacchio e vieta a uno studente disabile di partecipare alla gita di classe. Ordina addirittura ai suoi compagni di tacergli la data del viaggio. Ma uno di loro sente la voce pulsare dentro di sé e risponde alla preside: se lui non può andare in gita, allora non ci vado nemmeno io. Uno dopo l’altro, i compagni gli fanno eco: nemmeno io, nemmeno io, nemmeno io. E adesso andiamo pure a leggere gli articoli che parlano di sangue, miserie e intrighi. Ma quella voce esiste. Basta volerla ascoltare.


- Fri 08/04/2011 or 11:09

«ORDA IMMIGRATA», IL NEO-RAZZISMO DI BEPPE GRILLO

di Roberto Della Seta, Francesco Ferrante

«L’Italia ha il 20% di disoccupazione e almeno 100.000 extracomunitari disoccupati che diventeranno il doppio dopo il crollo ampiamente previsto del mercato immobiliare. Dove li mettiamo? Li ospiterà D’Alema sul suo Ikarus o faranno compagnia ai nostri ‘ultimi’, pensionati e disoccupati delle periferie?… Un’invasione, perché di questo si tratta… La destabilizzazione degli Stati è avvenuta da sempre anche grazie al fattore immigrazione…». A parlare così non è Borghezio ma Beppe Grillo, in un intervento postato sul suo blog il 29 marzo scorso.

Toni e contenuti della requisitoria di Grillo contro quello che lui stesso chiama il tabù buonista dell’immigrazione fanno impressione: per la totale irrazionalità delle argomentazioni – l’Italia «invasa» è uno dei paesi europei con meno immigrati, l’idea che gli stranieri «rubino» il lavoro agli italiani è una bufala -, per l’affermazione presa di peso dalla retorica nemmeno leghista, ma lepenista, che l’immigrazione rischia di sgretolare l’Europa. Fanno impressione le parole di Grillo, ma non sorprendono più di tanto.

Da quando il comico genovese si è reinventato predicatore anti-sistema, il suo linguaggio ha sempre indossato i panni del populismo di destra. Nella sinistra radicale Grillo gode di un pregiudizio favorevole, quasi di un’immunità culturale: perché la sua forza polemica rappresenta un’arma efficace sia contro il berlusconismo sia nei confronti dei vizi e delle degenerazioni della «casta» politica di destra come di sinistra. E Grillo gode di popolarità larga anche in un vasto mondo di cittadinanza attiva dal basso obiettivamente più vicino alla sinistra che alla destra – dai comitati per l’acqua pubblica ai gruppi locali che si battono contro inceneritori e altri impianti considerati dannosi – che ha trovato in lui un paladino brillante e mediaticamente incisivo e che è la base su cui è nato e cresciuto il fenomeno dei «grillini».

Questo spiega, tra l’altro, i successi elettorali ottenuti dal movimento Cinque Stelle, che a Grillo direttamente si ispira, in elezioni locali anche importanti, successi che hanno sottratto voti soprattutto ai partiti di sinistra. Ma questo non cambia un’evidenza di fondo: Beppe Grillo esprime un pensiero squisitamente reazionario, la sua figura politica ne fa un emulo più di Giannini o di Poujade, gli inventori europei del qualunquismo, che non l’interprete, sia pure estremo, di una posizione progressista. Insomma quando invoca la fine dei partiti (non di questi partiti…), quando in un incontro alla Camera dà delle puttane alle parlamentari presenti, quando se la prende con lo Stato imbelle che non ferma l’orda barbara degli immigrati, Grillo fa il suo mestiere: mette la sua tecnica, la sua «arte» di geniale polemista al servizio di perorazioni che molto spesso partono da denunce sacrosante ma quasi sempre rivelano una mentalità un po’ fascista.

Niente di drammatico. Però sarebbe bello se altri, che fascisti non sono, e che danno ancora importanza alle idee che stanno dietro le parole, smettessero di fargli da corifei.

 


Gianbo - Wed 13/04/2011 or 18:28

Gentile Antonella,da due senatori del PD-L non mi sarei potuto aspettare nulla di diverso ma comunque ci sta... libera opinione in libero stato ! Personalmente non mi sento un "corifeo" (che bella parola colorata). Nessuno del M5S locale, ma penso anche di altri, pende dalle labbra del GURU GRILLO. Come ripetuto altre volte GRILLO è solo stato il "collante" che ha consentito l'aggregazione civica di tante persone perbene eterogenee e trasversali tra loro che perseguono una filosofia "politica" completamente diversa da quella del passato. Solo il tempo potrà stabilire se questa iniziativa sarà vincente o meno! Saluti.


- Fri 15/04/2011 or 06:36

Egregio Gianbo, la ringrazio perché, avendomi con la sua sollecitata ad una risposta, mi permette di riportare l’attenzione su quello che voleva essere l’oggetto della mia riflessione che, come si evince dal suo post, non è stato neppure considerato . A me, in questo caso, non interessa la riflessione su  Grillo in sé o sul movimento 5 stelle , mi interessa l’affermazione a lui attribuita (?) sulla vicenda “migranti”  che io trovo assolutamente inquietante perché, ancora una volta,  pone una questione squisitamente di sopravvivenza di  PERSONE, come un problema “burocratico” da risolvere, per salvaguardare la “tenuta” di  qualcosa  che definisce “Stato”, come fosse un’entità che possa prescindere dagli esseri umani e/o fare dei distinguo fra chi ha diritto di vivere e chi può/deve arrangiarsi  altrove che qui.  Detto questo, che è quello che mi premeva rimarcare, mi permetta di dire, e questa è la mia personalissima opinione, che io su un “collante” così rifletterei un attimo. Auguri per il prosieguo…


renatosd - Sat 23/04/2011 or 11:06

Volevo condividere anche con voi queste note che ho postato sulla mia pagina facebook:

Riflessioni sparse su Lassini, le Br, Berlusconi, la magistratura e la Sinistra

Quanto è successo a Milano con i manifesti -evidentemente- commissionati da Berlusconi mi ha fatto molto riflettere in questi giorni e mi ha riportato a qualche anno fa.

Era la fine degli anni ’70 una famiglia la mia, benestante e non sarebbe potuto essere altrimenti con un padre magistrato. Fino ad allora non avevo il senso pieno delle tensioni circostanti, sociali e familiari, non avevo il senso pieno di una vita a fare traslochi, di quel girovagare quasi schizzato tra varie località del Centro sud in un andirivieni di vai e torna che ricorda molto il personaggio di Choccolate …Pisticci, Fondi, San Giorgio a Cremano e poi Sperlonga (dove ho avuto la residenza ufficiale per anni pur essendone sostanzialmente un villeggiante, a parte un anno) e ancora S. Maria Capua Vetere e poi Latina come approdo definitivo.

Una famiglia ordinaria e sconclusionata allo stesso tempo, dove si mangiava pane e diritto ogni giorno. Il Diritto vissuto quasi come un ossessione integralista … lo stato di Diritto come faro di ogni azione quotidiana anche la più banale, dal rifiutare il prosciutto  o il cestino natalizio che arrivava con il corriere, dai discorsi a tavola sul perché la verità processuale, seppure non è quella reale, non può essere messa in discussione altrimenti viene giù ogni fondamento. Nel contempo, piano piano prendevo coscienza di quanto era devastante per lui dover condannare/assolvere sapendo che la verità della vita reale era un'altra, che il giudizio morale era altra cosa, il dover vivere la sua rabbia nel vedere i colleghi che si sottomettevano a poteri “altri”, la massoneria o anche a “semplici” cedimenti ad interessi privati. In questo quadro la televisione iniziava a mandare i bollettini degli assassini di Magistrati da parte delle Br, ma sembrava ancora molto lontano o forse lo era per me, tutto preso dal dover ancora una volta ricominciare a costruire amicizie ex novo a pensare chi ero e qual’era il mio posto nel mondo, senza una città natale, senza amici di infanzia, senza un dialetto. Giù ero l’alieno che a scuola parlava solo l’italiano, con la macchina targata LT non si sa perché, quello che alla quotidiana partita di calcio sui quadroni di basalto del piazzale della stazione non imprecava in dialetto e non tifava Napoli; ma su invece ero il napoletano che diceva Nutella con quella strana inflessione. C’era una strana tensione a casa, non capivo, sarà che mio padre non è mai stato un gran coraggioso, aveva rifiutato l’incarico a Roma nel Penale e tutto sommato si era sempre rifugiato nel ruolo Civile o almeno ci ha provato. Il processo per Stupro andato in televisione (quello spesso confuso con la strage del Circeo) già lo aveva sconvolto abbastanza. Doveva essere pesante applicare un codice che prevedeva ancora lo stupro come delitto contro la morale e dover giustificare a se stesso che non vi era alternativa, che la politica doveva andare oltre, ma in aula non si poteva surrogare il diritto con il principio morale e la battaglia Civile … che non si potevano fare strappi, forse non aveva neanche la coscienza di quanto poi sarebbe stato significativo quel processo in quel senso o lo ha capito dopo. Ma era pesantissimo reggere il dibattito nazionale che in un certo senso, anzi diciamolo pure sbertucciava apertamente quei giudici parrucconi, che chiedeva a gran voce l’applicazione di una volontà popolare assente dai codici, cosa per lui inammissibile e inconcepibile.

In questo quadro, in quei giorni coglievo un ansia ben superiore  alla normalità già di per se anormale, finché un giorno alzo la cornetta di uno squillo ordinario, di un telefono grigio ordinario con quel disco coi buchi ordinari ed una voce, senza cogliere dall’altra parte del filo la voce di un tredicenne ordinario, mi pronuncia una sentenza di Morte secca, perentoria e senza diritto di replica: “Farai la fine di Alessandrini”.

Ora era tutto molto più chiaro … ora erano entrati in casa, le immagini in bianco e nero dei corpi tra il marciapiede e le automobili crivellate, non erano più solo l’intermezzo tra Non Stop, Stefania Rotolo e la girella del golosastro. I giorni seguenti: un inferno; il telefono sotto controllo, il terrore nei suoi occhi, i poliziotti a casa. Vederlo sotto casa prelevato dall’auto Blindata (credo fosse un Argenta … di sicuro una di quelle terribili ammiraglie Fiat) che solo per aprire lo sportello ci voleva mister muscolo, essere accompagnato a scuola su invito degli agenti. Poi la scelta di rinunciarvi perché quei ragazzotti al volante non c’entravano nulla e comunque era chiaro che non serviva a nulla. Poi ancora la sparatoria alla stazione di Latina, la bomba sotto la macchina della moglie del collega … era chiaro che se fosse stato il caso era meglio non far deviare il bersaglio su moglie e figli. Poi gli anni sono passati, è arrivata l’adolescenza, la coscienza politica, ma a casa mia non potevano, non dovevano, esserci tessere di partito. Quando qualcuno si premurò tramite i vari comandi di polizia di far sapere a mio padre che uno dei miei fratelli era stato segnalato all’Università tra i collettivi di Democrazia Proletaria fu un inferno. Certo l’eco di Marco Donat Cattin era ancora vivo ma tutto questo a noi sembrava un po’ eccessivo, eppure da quel giorno il patto familiare è stato rispettato, almeno da me si. Io la tessera col PCI l’avrei anche fatta negli anni ’80 (e non vado oggi a rinnegare quel che sicuramente avrei fatto) ma ho potuto fare solo quella con i DS nel ’98 a 34 anni e forse non è stata la stessa cosa, sebbene anche in quell’ambiente un certo settarismo non vedeva di buon occhio il figlio del “padrone” con la pancia piena mischiato con chi aveva provato la fame, come se la compenetrazione e la fame di giustizia sociale si misurasse solo nel portafoglio, insomma non avevo proprio i requisiti del rivoluzionario.

Nel frattempo per casa mia sono passati tanti processi la Strage dell’Italicus, il Vaticano contro Playboy (ricordo bene la paginona centrale ancora più che la contestata foto di Wojtyla oggetto di causa) le cosche della Ndrangheta, il caso Carlotto che lui ha sempre ritenuto colpevole in punta di Diritto ma assolto a furor di popolo per mezzo di una trasmissione di Mixer la sera prima della sentenza che già annunciava lo scandalo di un eventuale condanna … una intimidazione mafiosa a mezzo RAI in piena regola che ha sortito l’esito voluto sul collegio giudicante. Ma il clou ci fu con la sentenza finale di Condanna nel processo Sofri che ha segnato forse la massima crisi delle certezze paterne sul potere giudiziario … allora l’ho visto davvero vacillare, è stata la prima e anche l’ultima volta che ha commentato in TV un suo processo, sebbene poi non abbia avuto il coraggio di esplicitare la sua posizione, se non per chi poteva comprendere il senso della sua presenza li. Quando rivedo quel servizio al TG1 ancora mi sconvolgo perché era totalmente fuori da se, da quello che era stato fino ad allora nelle vesti di Magistrato… occhi bassi, incassato era quasi deformato, con alle spalle – volutamente- il suo quadro di denuncia sui poteri e quelle maniche del prelato che si fanno parole crociate …  in quei giorni pensavo che non ne sarebbe sopravvissuto. Ma i giudici avevano già smesso da tempo di fare i Giudici, la guerra dei poteri era solo giunta al suo culmine e lui era l’incomodo non assoggettato, l’elemento fuori posto trovatosi li inspiegabilmente per meriti non stabiliti dal potere politico (presto questo non sarà più possibile o forse non lo è già più) … una sorta di ultimo dei mohicani rompicazzo integralista del Diritto. Quella concezione del Diritto è finita, la pena ora anche da noi è vendetta, come negli USA dove i parenti delle vittime si godono lo spettacolo dell’esecuzione e tutto ha senso se passa il vaglio degli esperti di Porta a Porta, plasticomuniti.

E la Sinistra? Se la P2 e certi poteri arruolavano toghe, perché lo hanno fatto per anni, molto più che ora ma anche molto più intelligentemente mantenendo il riserbo, la sinistra aveva già commesso quell’errore imperdonabile di combattere con le medesime armi ma inspiegabilmente a volto scoperto, delegittimando definitivamente ed irreparabilmente un’intera istituzione. Gli Ajala e i Violante prima … passando per Di Pietro, arrivando a De Magistris e tutti gli altri dopo, hanno minato definitivamente quella concezione morale di Magistratura ed hanno involontariamente legittimato i veri Brigatisti contemporanei, Berlusconi & co., a compiere il disastro totale che è sotto i nostri occhi.

Domani Lassini verrà eletto a furor di popolo bue, quello che, ingiustizia per ingiustizia  consuma le vendette nelle piazze, ma cosa dovevamo aspettarci? Credo che sia l’ora di riprendere un serio dibattito sulle responsabilità, sulla storia morale di questo paese, di ripercorrere le storie personali di chi la storia l’ha fatta e l’ha determinata; Quando Lassini, più che braccio armato semplice mandatario e prestanome del premier, mette quei manifesti io mi indigno perché sono colpito in prima persona, penso a chi ha subito quella storia di terrore familiare ben più di me, che pure l’ho comunque vissuta, subita e pagata. Oggi mi sento profondamente offeso ma ho ben chiaro chi sia il mandante ed ho ancora più chiaro chi siano i responsabili ed i corresponsabili; ora ho chiarissimo il perché questo può accadere in Italia. Ho ben chiara la differenza tra giudizio morale e giudizio penale ma oggi anch’io faccio fatica, vacillo nel riconoscere che in uno Stato di Diritto la prescrizione restituisce al mondo una persona Innocente fuori da ogni dubbio, pur ed anzi soprattutto quando quella persona -indecente sotto ogni profilo morale- ha determinato caparbiamente la scadenza dei termini o peggio ha cambiato le leggi per eliminare il reato e/o cambiarne i tempi di prescrizione. Faccio una fatica enorme ma lo devo fare lo stesso, lo dobbiamo fare, la sinistra lo deve fare se no gioca una partita dove ognuno gioca con le sue regole, dove queste cambiano a partita iniziata, dove queste vengono dettate dai Sallusti o dai Travaglio … e a leggere il Fatto Quotidiano di oggi si deve avere la forza e l’onestà di riconoscere la pericolosità di quel terreno di gioco, sia che si tratti di Boffo o di Remigio Ceroni che “ieri picchiava la moglie, oggi riforma la costituzione” perché se ha picchiato la moglie e deve essere condannato lo decide il Tribunale, se lo condanna paga la pena, se la pena prevede che sia interdetto dai pubblici uffici non può stare dove sta e non può riformare la Costituzione, ma se non è così, se non è colpevole, se ha espiato, se può proporre quelle modifiche allora interroghiamoci del perché un soggetto del genere può accedere a quelle cariche e facciamo in modo che non accada, ma se accade discutiamo della riforma costituzionale nel merito non trasformando ogni cosa in Amici di Maria con la squadra A e la squadra B.

Oggi faccio una fatica enorme a riconoscermi in una sinistra dalle due morali, quella pubblica di facebook e delle sale grandi dei congressi dove si predica il giusto ma che è ben diversa da quella privata che si gioca nelle meschinità delle sedi e nelle salette a latere dei congressi; che gioca con le persone, con la storia delle persone, che non ne valuta le doti morali, politiche le cose fatte dette o scritte, non valuta cosa si debba migliorare nell’azione politica, non impara dagli errori che pure fanno parte delle esperienze, ma pesa le tessere e gli atti di sudditanza al padroncino di turno, che manda sicari di infimo spessore a sentenziare qual è il tuo posto. Ammassi di carogne ignoranti che sgomitano come bestie inferocite per mettersi la spilletta di dirigenti de ‘sto cavolo stilando sulla carta dei congressi le loro liste di appartenenza ad aree che assomigliano molto più a liste di proscrizione. Ciechi stupidi che vanificano il lavoro di costruzione di mesi … anni per la medesima vanità che mostrano i concorrenti del Grande Fratello. Giovanottini implumi, poco più che ventenni già ben addestrati con un sorriso candido sotto il quale si cela l’arroganza dei rais senza più neanche il coraggio di guardarti in faccia, che vaneggiano di rinnovi generazionali e sono nati già morti e putrescenti e non valgono neanche uno sputo di Enrico Berlinguer;

Costoro, forti solo dell’investitura del padroncino romano dettano -famelici- le liste dei delegati ben attenti che niente sfugga al controllo Fedeltà, come fanno i capi famiglia contano col pallottoliere chi ti “appartiene” e chi no. Sono gli Amministratori e i Legislatori di domani? È questa la nuova Sinistra che avanza? Scusate ma io Obietto … io mi rifiuto!!! E per favore non parlatemi di codardia, nessuno mi venga a dire che ho sbagliato ricordandomi slogan dal vago sapore che una volta, noi, definivamo fascisti  … perché “chi si estranea dalla lotta è un gran fijo de ‘na…” che “boia chi Molla” …  scusatemi ma ho la presunzione di riconoscere altri valori, di credere che abbia ancora un senso alto il gesto del  rifiutarsi … dell’opporsi con la disobbedienza passiva (solo in apparenza) quella di Ghandi e di altri grandi maestri della storia. Rinunciare a partecipare ad una competizione elettorale non è ammesso? E chi lo dice … io l’ho fatto se avessi voluto avrei potuto candidarmi, con questo o con quell’altro magari anche con più di qualche chance, ma quale sarebbe stato il senso.

A dire il vero un dubbio mi assale, ed oggi è quasi una certezza, sapranno capire questi signori? … chissà .. non credo … “uno di meno” per loro è solo una conquista, ma per fare che cosa? E allora, scusate, ma oggi mi offende di più questa sinistra sorda, bugiarda e spacciatrice di sogni che il Caimano e il suo circondario di nani e ballerine, da loro so bene cosa aspettarmi, conosco il loro disegno, basta leggere Propaganda 2, e tutto è lapalissiano, ma da questi mentecatti della politica “nuova” cosa dobbiamo aspettarci? cosa vogliono? La poltroncina? Ma prego … asseje vous, quando ho detto che volevo servire intendevo essere utile non essere servo …

Ci sarà ancora in giro qualcuno che vorrà opporsi a questo modo di intenderla la politica?

Sto aspettando ma invano … fatto sta che oggi non ho più una tessera ma è un po’ diverso da qualche anno fa …

Renato Malinconico

 

 


massimo74 - Mon 25/04/2011 or 20:46
Ottime le considerazioni di Renato, che partendo dal materiale arrivano a lambire la filosofia. Quando si scende in fondo a fare i conti con l’“uomo e la sua anima” si arriva a questo e molto di più. La storia a tal proposito è  maestra grande di dura e triste verità.




Guglielmo - Wed 27/04/2011 or 02:02

Rivoluzione culturale

È giunta l'ora della rivoluzione culturale
 
Sinossi (per i più pigri, quali il crippa):
Martin Luther King affermava necessario rimboccarsi le maniche per divenire fautori del cambiamento, le singole persone saranno in grado di autodeterminarsi consapevolmente.  E' necessaria una rivoluzione culturale. Questa rivoluzione deve partire dalle sedi in cui si forma il cittadino e l'uomo, in primis la scuola. Si sostanzia a partire dai piccoli gesti e dalle piccole rivoluzioni individuali. Rifiutando individualmente i malcostumi e i valori imposti dal sistema si provocherà pian piano una sua trasformazione. Bisogna opporsi al sistema delle clientele e delle raccomandazioni, alla logica del più furbo, al sistema degli schieramenti contrapposti, alla logica della scorciatoia ad ogni costo,  non è necessario che tutti gli italiani divengano leader, "sii il meglio di ciò che sei". È compito dei giovani, quindi, rimboccarsi le maniche e dimostrare di essere in grado costruire un sistema diverso.
 
 
Martin Luther King, una delle maggiori personalità del '900, affermava che l'ora più buia della notte è sempre quella che precede le prime luci dell'alba. Un messaggio di speranza che serviva a destare i corpi e le menti stanche dei suoi sostenitori nei momenti più duri della battaglia per i diritti civili. Contestualmente, però, spingeva la società civile verso una maggiore consapevolezza e responsabilità. Non era sufficiente capire che il sistema vigente andava cambiato, ma era necessario rimboccarsi le maniche per divenire fautori del cambiamento.

La metafora del martello e dell'incudine è uno dei più importanti insegnamenti lasciatici da King. I singoli individui devono divenire martello e plasmare l'incudine della nuova società, del nuovo sistema. In caso contrario, il vecchio
sistema, fattosi martello, plasmerà l'incudine rappresentante gli individui, in modo da preservare lo status quo vigente. In tal modo, le singole persone, assuefatte, e plasmate in modo conforme alle regole cristallizzate del vecchio sistema, non saranno più in grado di autodeterminarsi consapevolmente.

La società italiana sembra ormai vagare da anni tra le ore più buie della notte, senza che sia possibile prevedere quando sorgeranno le prime luci dell'alba. La vivacità culturale dei primi anni settanta, e dei giorni successivi alle stragi di mafia degli anni novanta, è andata pian piano scemando, lasciando il posto ad un conformismo deleterio. Il martello del vecchio sistema ha plasmato gli individui in modo da preservare la sua sopravvivenza.

La logica degli schieramenti opposti, in perenne guerra, ha svuotato ulteriormente la società civile della sua linfa vitale. In questi giorni si ha l'impressione che gran parte della società civile abbia rinunciato a pensare autonomamente. Si limita ad opporsi alle idee e le iniziative della fazione opposta, ed a appoggiare con ogni mezzo ed energia le azioni della propria fazione. I contenuti non hanno più importanza. Per la logica del tifoso,
l'importante non è progredire ma vincere contro tutti e tutto. Di conseguenza, le riforme più disastrose vengono accolte con fanfare solo perché proposte dalla propria fazione. Le innovazioni (a dir la verità esigue e in progressiva scomparsa), invece, vengono ostracizzate per il sol motivo di essere state proposte da un gruppo di colore opposto.

È palese come questo sistema conduca ad un'involuzione cieca della società. Per questi motivi, è necessaria una rivoluzione culturale che permetta alla società italiana di intravedere le prime luci dell'alba. Questa rivoluzione deve partire dalle sedi in cui si forma il cittadino e l'uomo, in primis la scuola. È assolutamente necessario ri-insegnare agli italiani a pensare con la propria testa. Solo in questo modo sarà possibile risvegliare una società civile addormentata, e rivoluzionare una scala di valori imposta da un sistema inadatto.

La rivoluzione culturale è una rivoluzione particolare. Non necessita di armi, truppe o munizioni. Si sostanzia a partire dai piccoli gesti e dalle piccole rivoluzioni individuali. Rifiutando individualmente i malcostumi e i valori imposti dal sistema si provocherà pian piano una sua trasformazione.

È necessario compiere azioni non perché conformi al pensiero dei più o favorevoli ai propri interessi, ma perché intrinsecamente giuste. Bisogna opporsi al sistema delle clientele e delle raccomandazioni, alla logica del più furbo, al sistema degli schieramenti contrapposti, alla logica della scorciatoia ad ogni costo, e non diventarne partecipi. Per portare a termine una rivoluzione culturale, non è necessario che tutti gli italiani divengano leader politici, giudici, dottori, o intellettuali. King affermava, "sii il meglio di ciò che sei": il miglior operaio, il miglior politico, il miglior dirigente, il miglior studente, il miglior contadino, ecc...

Un ruolo fondamentale all'interno di questa rivoluzione è rivestito dalle giovani generazioni. Esse si pongono in bilico tra il tramonto del vecchio sistema e l'alba del nuovo. Non possono, però, permettersi il lusso di lasciarsi
cullare dalle lusinghe del vecchio regime, ma devono essere i fautori ed il motore del cambiamento. Devono annunciare e mostrare a tutti le prime luci dell'alba.

Oggi, però, corriamo il rischio di creare nuove generazioni non educate al sacrificio, ma destinate ad enormi sacrifici al fine di ottenere anche il più piccolo risultato. È compito dei giovani, quindi, rimboccarsi le maniche e dimostrare di essere in grado costruire un sistema diverso.

Solamente alla fine di questa difficile rivoluzione potremo tornar a "rimirar le stelle".
 
Davide Pugliese - 25 Aprile 2011
 
 




Guglielmo - Wed 27/04/2011 or 04:53

Il ricordo del grande Pastore battista M.L.K. mi era è affiorato molto prima di questo articolo, proprio in questi giorni tristi e bui, più sotto è spiegato meglio il perché (1).

L'atmosfera in occasione delle elezioni dovrebbe essere di festa (come è stato per gli alpini), di gioia per la possibilità concreta che ci è concessa di cambiare, di plasmare il nostro futuro, se ci guardiamo dentro sappiamo che molte volte abbiamo sprecato questa opportunità, non l'abbiamo onorata. Forse per poca memoria o per scarsa lungimiranza, forse a causa delle "corse quotidiane" ad inseguire.. (ma cosa?) abbiamo dimenticato di averla eredita da chi ha dovuto battersi a sangue per ottenerla. E' per questo che la diamo per scontata?

Rinnovo, nuove idee, nuove speranze, nuovi sogni, cambiamento, le elezioni rappresentano questo fattivamente, certo è solo l'apice, il momento finale. So bene anche  che è tutto mortificato dallo squallore dei manifesti dei candidati e dalle facce toste che emergono, dalle loro dichiarazioni talmente banali, spudorate e contorte da essere offensive della nostra intelligenza, dalla rassegnazione che vige suprema nella parole della gente oramai cinica che ha perso la speranza, dai leccapiedi che galoppano tutto il giorno corteggiando chi capita e promettendo di tutto e che appena ti giri calpestano ogni legge morale e civile.

Nonostante tutto ciò voglio dirvi che IO NON MI RASSEGNO, ONERERO' IL MIO DIRITTO DI SCELTA.

Il voto è parte della mia vita, la vita civica, ma non è tutto qui, vi è anche una "costante propedeutica", le nozioni basilari, la genesi. Anche a Latina è possibile una vita migliore, anche quando (come ora) l'economia non è prospera e parlerò di alcuni fatti personali solo per confermare che vi è stata questa città, e non mi riferisco a Pennacchi o alla bonifica, ma a molto dopo, a poco tempo fa, in tempi di risorse scarse (non solo per me) e quindi con meno mezzi di oggi. Potrebbe essere proprio questo uno dei problemi, i "troppi mezzi"?

Ho avuto la grande fortuna di essere allievo di una scuola davvero speciale (1) a Latina, non la Scuola Parificata Preziosissimo Sangue, la "cattolicissima" scuola privata ove ho frequento le elementari (chiarisco subito che non sono contro le scuole private o cattoliche, riporto semplicemente la mia esperienza), ma la più "banale e pubblica" Scuola Media Statale G. Cena, metà anni '70, altri tempi, davvero diversi. Avrei voluto "cristallizzarla" per i miei figli. Professori davvero ispirati, governati (meglio sarebbe dire orchestrati) maestosamente dall'indimenticabile Preside, il Prof. Sebastiano Ripepi. Non era un caso, ognuno faceva la sua parte, qualsiasi fosse la disciplina, da italiano a matematica da educazione civica a latino o musica, tutti "suonavano lo stesso spartito". Ricordo l'armonia del programma, il suo alto valore, il suo intersecarsi tra le materie con argomenti che andavano dai Beatles a J.F. Kennedy e M.L. King, dal canottaggio (praticato) alla poesia di Neruda, non si capiva più a quale materia appartenesse l'argomento trattato, persino il mitico Prof. Ciarla (matematica), appassionato di moto a cui tutti noi maschi eravamo ovviamente molto interessati, riusciva a fare richiami di educazione stradale (guida) o filosofia o grammatica e italiano (genesi delle parole), era speciale nel farti amare la matematica perche l'amava davvero, ma tutti amavano la vita e l'insegnamento, non era un mestiere come un altro. Non posso non citare (non ricordo tutti i nomi, chi mi aiuta?) un altro professore, Piredda (educazione fisica) materia oggi di fatto rilegata e mortificata a "due calci al pallone", grazie a lui e al CONI di allora praticammo sport ancora oggi non praticabili a Latina neppure a pagamento. Da lui imparammo il valore della attività fisica, dello sport ma anche della competizione, io non saprei dirvi come ti entrano dentro certi insegnamenti so solo che vivendoli "diventi", ti mutano. Mancava educazione sessuale a cui eravamo tutti molto interessati, ma tantè... ci siamo arrangiati

Auguro ai miei figli, ai NOSTRI FIGLI che possano trovare la stessa magia, ma non per incanto, LAVORANDO ASSIEME PER SCOVARLA (Rinascita Civile?). Sono certo che vi è ancora, nascosta, sommessamente ritiratesi per pudore, mortificata  per un malinteso senso di modernità, di moda, di praticità o altro.

Un cittadino qualunque che ha smesso di nascondersi.






Guglielmo - Thu 28/04/2011 or 02:34
 
SEMPRE DELLA SERIE: cosa fare con coraggio per cambiare le cose....
 
 
Fare una telefonata è da mafiosi

Vorrei che fosse chiara una cosa. Alcuni, tra i commenti postati su questo blog, sul Fatto Quotidiano e su Facebook, in buona fede mi incoraggiano sostenendo che avere il blog aiuterà a risolvere prima e meglio "il mio caso". Questo è esattamente l'opposto del proposito con il quale sto raccontando quello che accade ad un paziente qualunque, in un ospedale qualunque di una qualunque grande città.

Se avessi voluto "risolvere il mio caso", avrei fatto una telefonata. Perché è così che le cose funzionano in Italia: fai una telefonata alla persona giusta (e qualche numero in rubrica me lo sono fatto) e tempo 24 ore hai tutte le attenzioni del mondo. Invece io ho scritto una lettera aperta.

Perchè si sa: così fan tutti! Abituato a non avere diritti, ad essere sopraffatto dalla legge del più forte, a soccombere, a farsi da parte al cospetto di cittadini più uguali degli altri, l'italiano cerca disperatamente agganci, maniglie, escamotage, qualunque sotterfugio possa consentirgli di uscire vivo da un sistema improntato al clientelismo, ai favori personali, al potere gestito per elargire prebende e non per garantire diritti. Poi, una volta ottenuto al prezzo del servilismo più umiliante e indecoroso il suo "risultato personale", anziché vergognarsene passa addirittura al bar a vantarsene con gli amici. Racconta delle sue conoscenze e di come abbia, grazie a loro, "risolto il suo problema", esattamente come fanno i pescatori che si vantano di avere tirato in secca il pesce più grosso.


Ecco come siamo: deboli, vigliacchi, spaventati al punto da apparire come Benigni e Troisi che scrivono la lettera a Savonarola, "sempre con la faccia sotto ai tuoi piedi", pronti a rinnegare pubblicamente i nostri stessi diritti per poi cercare di riacquisirli pagandoli due volte, una con le tasse e una con la mercificazione della nostra dignità.

Scrivendo sul blog, io al contrario ho scelto di essere cittadino qualunque; di quelli che per quanto si sforzino proprio non riescono a tirare fuori un solo nome interessante che sia uno dall'agenda telefonica; di quelli che se gli va di #CENSURA# trovano di fronte a sé una persona per bene, o uno #CENSURA# che però quel giorno lì, magari perché ha appena avuto una buona notizia, si sente buono e perfino generoso al punto da far loro passare come un favore quello che in realtà fa parte delle normali spettanze; di quelli che in uno stato di diritto chiedono il rispetto dei loro diritti solo quando ogni altro sotterfugio si rivela fallimentare.

Ogni approccio difforme è un approccio mafioso. Quindi resto qui, non tanto in attesa di una risonanza magnetica pur necessaria dopo 10 giorni di ricovero d'urgenza (*) ma più che altro di ottenere la "giusta considerazione" da parte del sistema ospedaliero. Voglio vedere se un paziente che non ha nessuno, che affronta la sua degenza in solitudine, che non può permettersi di sguinzagliare parenti furibondi al perenne inseguimento di infermieri sfuggenti, di medici indaffarati e di primari frettolosi su e giù per i corridoi dei reparti e per le scale di raccordo - perché un ufficio non ce l'hanno o perché lo tengono riservato - possono avere l'onore di sperimentare un sano rapporto "medico-paziente" per almeno cinque minuti della loro permanenza. Voglio vedere se e quando finalmente un medico si siederà accanto al mio posto letto per conoscermi, magari presentandosi, qualificandosi come punto di riferimento, come figura di raccordo stabile e rassicurante nel comprensibile trambusto di un reparto ospedaliero, scusandosi a nome della struttura per eventuali disguidi, rassicurandomi sugli interventi correttivi in atto, magari anche, perchè no, visitandomi ed esaminando un'ipotesi articolata di trattamento e guarigione. Voglio vedere quando e se accadrà ciò che dovrebbe avvenire sempre, per tutti, senza il borsino delle raccomandazioni o la deferenza spontanea verso i degenti illustri, pratiche che non hanno nulla di diverso, in linea di principio, rispetto alla richiesta di aiuto che il bravo picciotto fa al boss mafioso per risolvere un problema che gli sta a cuore.

Tutto questo deve ruotare intorno a quel complesso di valori umani senza i quali qualsiasi servizio erogato ai cittadini è un involucro vuoto e fortemente squilibrato nei confronti dei potenti o dei servili, non meno responsabili, che con il loro vassallaggio ne perpetuano l'egemonia e l'insaziabile bramosia di predazione sociale.
 
Caludio Messora  22-04/2011
 
 






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