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Autore Discussione
Salvatore
Inviato il: 2/11/2007 7:45
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Qualche riflessione

Ragazzino di 14 anni suicida a Ischia
La mamma: "A scuola era preso in giro"

ISCHIA - Un ragazzino di 14 anni, D. G., si è tolto la vita impiccandosi. E' accaduto a Ischia (Napoli). I genitori ne avevano denunciato la scomparsa alla polizia mercoledì pomeriggio, ma in serata gli agenti del commissariato hanno ritrovato il corpo in un terreno non distante dalla casa in cui viveva con la famiglia. Gli inquirenti non hanno dubbi sul fatto che si tratti di un suicidio. Ai soccorritori, la madre, disperata, ha detto che il figlio veniva preso in giro a scuola. Il ragazzo frequentava il liceo classico "Scotti" di Lacco Ameno, un istituto segnato da un destino tragico: negli ultimi anni altri tre studenti si sono suicidati, due ragazze di 19 e 17 anni e un ragazzo di 17.

Secondo le prime ricostruzioni, D. G. sarebbe stato più volte deriso dai compagni per la sua "eccessiva bravura" grazie a un media del 9 conseguita in diverse materie. Fra le "accuse" degli altri alunni del quinto ginnasio, anche il fatto che il loro compagno volesse entrare sempre in classe, anche nei giorni di sciopero. Da quanto si apprende, la madre aveva già in passato informato gli insegnanti dello stato di disagio in cui il figlio viveva.

Di recente D. G. si era anche presentato alle elezioni del Consiglio di classe, ma non aveva ricevuto nemmeno un voto. Di questo aveva parlato con la madre (i genitori sono separati da quattro anni, il padre vive a Roma) che aveva cercato di consolarlo, dicendo fra l'altro che sarebbe andata a parlarne con i docenti. Ma il ragazzo aveva chiesto che la donna non intervenisse nella vicenda.

Secondo quanto trapelato da fonti investigative, la polizia avrebbe sequestrato le schede utilizzate per l'elezione del rappresentante di classe: in uno di quei foglietti potrebbe esserci uno dei motivi che ha portato il giovane al suicidio. La polizia ha interrogato la madre, la nonna, gli insegnanti e alcuni compagni di classe del ragazzo, in tutto una decina di persone, per capire se lo studente fosse vittima di semplici burle dei compagni o di qualche episodio di bullismo. Nella classe del liceo Scotti ci sarebbero studenti definiti dagli investigatori "normali" e non ragazzi cosiddetti "difficili".

(1 novembre 2007)

 

Dal Quotidiano “la Repubblica” http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bullismo-5/suicidio-ischia/suicidio-ischia.html"margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"> 

Dietro il dramma personale di questo ragazzo c’è, a mio parere, il dramma dell’Italia, un paese al rovescio che, non contento di aver abolito la meritocrazia, ha di fatto introdotto la demeritocrazia. Decenni di bieche lotte sindacali e politiche, maleodoranti strascichi di ’68, hanno de facto trasformato la nostra società un posto dove i meritevoli, coloro che vanno bene a scuola, gli onesti, i lavoratori… debbano vergognarsi dei propri risultati, debbono dissimulare la propria bravura o, peggio, debbono appiattire la propria performance per adeguarla alla mediochrità che governa sovrana.  Nelle scuole dei paesi civili (dove la meritocrazia è un fatto assodato) chi è bravo è un eroe agli occhi dei suoi compagni; qui da noi chi è bravo è solo un secchione e non merita nemmeno di essere eletto al consiglio di classe. W l’Italia.

Salvatore




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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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Anonimo
Inviato il: 2/11/2007 10:42
Re: Qualche riflessione

A proposito di questa  nostra Italia per molti versi, come dice giustamente Salvatore,  alla rovescia, credo sia  utile leggere le ultime considerazioni di don Benzi, appena scomparso, a proposito dell'agghiacciante aggressione a Roma , da parte di un clandestino romeno, che ha causato  la morte di una donna:

dal Corriere della sera..

 

il sacerdote morto a rimini nella notte

«I romeni ci dicono "siete voi i lupi"»

L'ultimo intervento di don Benzi: «Favoreggiamento
e di adescamento restano impuniti: è un'ipocrisia»

RIMINI - L'ultimo intervento pubblico di don Oreste Benzi prima di morire è stato riservato alla morte della donna seviziata a Roma. «Chi non rimane sconvolto, addolorato, sdegnato venendo a conoscere ciò che il giovane romeno ha fatto alla povera Giovanna Reggiani? Al di là dell'emozione bisogna però usare la ragione» aveva commentato il sacerdote. L'associazione Papa Giovanni XXIII opera in Romania da una decina d'anni. «I funzionari della polizia romena con i quali collaboriamo nel rimpatrio delle giovani romene da noi liberate (nel 2006 ne abbiamo riportate in patria 60) ci dicono: "i lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia sbranate più di 30.000 ragazze romene, metà sono bambine. Siete voi che foraggiate, mantenete i criminali romeni che le sfruttano e le tengono schiave con almeno duecento milioni di euro all'anno di guadagno. Sono i vostri maschi italiani che pagano i delinquenti romeni. Noi dobbiamo chiedere perdono alla signora barbaramente massacrata. Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l'anno perché massacrate le nostre bambine. Siete voi italiani delinquenti che chiamate i nostri delinquenti romeni, e i vostri delinquenti sono molto, ma molto di più dei nostri"».

«IPOCRISIA» - «Hanno ragione - sosteneva don Benzi -. I componenti dell'osservatorio nazionale sulla prostituzione, compresi i cattolici, non hanno voluto seguire le direttive del Dicastero della Chiesa sui migranti, che chiede di proibire la prostituzione e di punire i clienti come chiediamo noi. Non hanno voluto colpire questo fenomeno includendolo nel pacchetto sicurezza, non si sono preoccupati di liberare le ragazze sfruttate. Questa è la grande ipocrisia dilagante oggi. Abbiamo mandato tante ragazze a raccontare le loro incredibili storie di sfruttamento nelle televisioni italiane, a cosa è servito?». Don Benzi aveva chiesto al ministro dell'Interno Amato «di emanare un decreto urgente con la precisazione di tutti gli atti di favoreggiamento e di adescamento, compreso li sequestro della macchina del cliente, che sono oggi impuniti, in modo da rendere impossibile al cliente l'avvicinarsi alle donne». «Un altro errore gravissimo - aveva ancora ammonito - si sta compiendo oggi: lo sgombero dei campi nomadi senza avere prima preparato loro il posto dove collocarli. Così aumenta il disagio e si accresce la criminalità».


02 novembre 2007



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massimo74
Inviato il: 2/11/2007 15:33
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
Re: Qualche riflessione

>>>>ci dicono: "i lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia sbranate più di 30.000 ragazze romene, metà sono bambine. Siete voi che foraggiate, mantenete i criminali romeni che le sfruttano e le tengono schiave con almeno duecento milioni di euro all'anno di guadagno. Sono i vostri maschi italiani che pagano i delinquenti romeni. Noi dobbiamo chiedere perdono alla signora barbaramente massacrata. Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l'anno perché massacrate le nostre bambine. Siete voi italiani delinquenti che chiamate i nostri delinquenti romeni, e i vostri delinquenti sono molto, ma molto di più dei nostri"».

Ma cosa c'entra? Rivolgendomi all'autore dell'articolo.

Evidentemente sono due questioni completamente differenti, da affrontare in maniera completamtnte differente.

Qui stiamo parlando di un problema dai contorni ben definiti. Che è quello della delinquenza di carattere estremamente violento ad opera di immigrati, nel caso specifico, romeni. La discussione su come affrontare tale situazione è questione delicata che tocca svariati aspetti e sulla quale non vorrei soffermarmi ora....ma....a che serve mischiare un problema con un altro? Cosa significa? Quale è lo scopo? Cosa è una gara ad eleggere il popolo "migliore"? Mi sembra che da queste poche righe scaturisca un messaggio inquietante -che personalmente reputo altamente diseducativo e pericoloso- più o meno celato che sia: dato che le prostitute romene in Italia hanno clienti italiani, non ci dobbiamo lamentare se ogni tanto anche i romeni ne ammazzano una italiana. (?).

Massimo de Simone

 



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Anonimo
Inviato il: 2/11/2007 16:53
Re: Qualche riflessione

Caro Massimo, l'assioma che tu prospetti è possibile ma era lontanissimo, anzi, completamente assente dalle mie riflessioni! Ho semplicemente preso spunto dalle parole di Benzi per ritornare sul discorso generale dell'ipocrisia, che comunque riguarda sia la prostituzione (argomento che chissà perchè scivola sempre via..) sia la presenza, pressochè ignorata,  di una massa di persone, di tutte le nazionalità, che nel migliore dei casi vivono di espedienti, e delle quali ci si "deve" ricordare solo difronte alle tragedie. E comunque non credo che possano essere definiti problemi differenti...per banalizzare... sono solo due facce della stessa medaglia..Sono un problema importante che deve essere risolto con il contributo di tutti...non solo dalla politica...ma anche con comportamenti "legali" da parte di tutti i cittadini...Queste sacche di disperati..o di delinquenti...avrebbero vita più difficile se ci fossero controlli seri, se si applicassero le leggi che esistono; ma anche  se "onesti" cittadini non sfruttassero le prestazioni, di qualsiasi natura, legali ed illegali, di tutta questa gente!



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massimo74
Inviato il: 2/11/2007 17:12
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
Re: Qualche riflessione

Ciao Antonella,

con la dicitura "autore dell'articolo" intendevo riferirmi a Don Benzi, di cui tu riportavi l'articolo.

 

 

 



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Anonimo
Inviato il: 3/11/2007 10:40
Re: Qualche riflessione
Certamente...avevo capito...ma ho voluto chiarire una parte del mio pensiero... ciao!

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renatosd
Inviato il: 6/12/2007 15:43
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Qualche riflessione
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Anonimo
Inviato il: 16/12/2007 13:01
Re: Qualche riflessione

In questo periodo non posso partecipare molto, ma vorrei  condividere la lettura di questo articolo.....

http://www.corriere.it/spettacoli/07_dicembre_16/magris_arte_chiedere_scusa_0d70a5f2-abb0-11dc-9018-0003ba99c53b.shtml

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Anonimo
Inviato il: 5/2/2008 13:38
Re: Qualche riflessione

Questo articolo è apparso sul Corriere della Sera a firma di Francesco Verderami..... io capisco sempre meno: andiamo verso i cosidetti "governi di responsabilità", l'inciucio ufficializzato o il bavaglio preventivo? Certamente ho la sensazione che nulla sarà a favore dei cittadini........

Il Cavaliere: sarò sorprendente

Nel mio governo posti al Pd. Silvio prepara l'offerta a Walter

L'ipotesi: all'opposizione una Camera e Commissioni   

«Dopo le elezioni vorrei proporre a Veltroni un'intesa per aprire una stagione costituente e fare le riforme. Anche rinunciando a essere il premier, se è il caso». Era novembre, ben prima dunque che scoppiasse la crisi di governo, e Berlusconi confidò il progetto a un autorevole dirigente del Pd con cui aveva grande familiarità. Erano i giorni della «spallata» e nonostante Prodi continuasse a resistere il Cavaliere era certo che «comunque» si sarebbe andati presto al voto e che si sarebbe imposto nelle urne: «Ma so — aggiunse — che se anche tornassi a palazzo Chigi, in queste condizioni sarebbe tutto molto difficile. Eppoi il Paese continuerebbe a rimanere spaccato». Non era per spirito di buonismo che annunciò la sua intenzione di aprire al  capo del Pd, ma spinto da realismo politico. E per accreditare il disegno rivelò i tre nomi che avrebbe eventualmente proposto a Veltroni per la guida dell'esecutivo costituente: «Tremonti, Frattini e Gianni Letta», che proprio in quella fase ruppe clamorosamente il suo riserbo, lanciando l'idea del governo di larghe intese. Difficile prevedere se alla fine andrà così, di certo Berlusconi in questi giorni ha ripetuto l'intenzione di voler avanzare l'offerta a Veltroni dopo il voto, e preventivando la vittoria nelle urne ha spiegato addirittura di esser «pronto a far posto a 5 esponenti del Pd» in un esecutivo di 12 dicasteri dove «i restanti sette posti toccherebbero al Polo». Conosce le difficoltà dell'operazione, paventa che i Democratici «non riescano a reggere una simile prospettiva», ma nei suoi ragionamenti è già proiettato oltre lo scontro elettorale. In mente ha quel governo «per le riforme» che già propose da sconfitto due anni fa e che ora vorrebbe rilanciare da «vincitore»: «D'altronde ci sono cose condivise che si possono fare insieme. E avremmo interesse a farlo». Così, accanto a un programma stringato della Cdl, ipotizza «alcune riforme» da varare «con approccio bipartisan». Ecco cosa si cela dietro il disegno berlusconiano della «stagione costituente ». E in questo senso l'ex premier avrebbe in animo di affidare a quella che già definisce «opposizione» la presidenza «di una Camera» ma anche «numerose commissioni parlamentari», più di quante solitamente sono già appannaggio della minoranza in Parlamento. «Sarò sorprendente», assicura. È un modo per far capire che, tramontata l'epoca prodiana, tramonta anche la logica del muro contro muro, del vincitore che punta a far la parte dell'asso pigliatutto: alla Rai, per esempio, l'assetto attuale non andrebbe «stravolto», a quanto pare nemmeno nelle conduzioni dei Tg su alcuni dei quali c'è un giudizio positivo. Non è chiaro quale sia il confine tra il realismo e il tatticismo. Anticipare la mossa può avere un costo, rischia di produrre disaffezione nell'elettorato polista. Ma così Berlusconi sembra volersi tutelare da un altro rischio, e cioè che— una volta vinte le elezioni — il Polo riproponga i difetti della legislatura in cui governò. Perché, nonostante i sedici punti di vantaggio sull'Unione, al Senato la Cdl avrebbe tra i dodici e i venti senatori di maggioranza. E già ieri l'Udc ha iniziato le grandi manovre, avvisando il Cavaliere che «saremo determinanti nel centrodestra». Come non bastasse Casini — ecco il colpo a sorpresa — è pronto a candidarsi come senatore, conscio che a palazzo Madama si giocherà la partita politica: «Io penso — sussurrava ieri il capo dei centristi — che l'offensiva del dialogo serva a Berlusconi per gettar scompiglio nel Pd. E comunque, sono stato il primo a dire che la prossima dovrà essere una legislatura costituente». Traduzione: nell'eventuale scenario delle larghe intese ci sarò anch'io. E il segretario Cesa è ancor più esplicito: «Se vinceremo e il governo sarà politico, lo guiderà Berlusconi. Se invece si andrà verso un esecutivo istituzionale, si aprirà un altro discorso». Ecco la prova che anche l'Udc ha costruito una rete con i democratici. È una sfida nella sfida. A palazzo Grazioli, su nomi come quelli del veltroniano Bettini e del dalemiano Latorre si fa conto. Vengono considerati «pienamente affidabili ». Certo, l'idea di una lista comune Pd-FI è solo una suggestione, «un'utopia » come ha spiegato il Cavaliere. «Un'ipotesi irrealistica», per dirla con Veltroni. Ma il fatto che il sindaco di Roma fosse pronto a un governo di larghe intese prima del voto, sembra voler preparare il partito e gli elettori all'evenienza dopo il voto. E se si aggiunge che non intende fare una campagna elettorale all'insegna dell'antiberlusconismo... 



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Anonimo
Inviato il: 9/2/2008 13:45
Re: Qualche riflessione

Continuo nel mio solitario ( ed evidentemente poco utile per i più....) tentativo di capire: da ieri tutti i media hanno diffuso la notizia che AN confluisce (aderisce, diventa un tutt'uno etc. etc.) nel partito del Popolo per le Libertà....ma gli iscritti e gli elettori di AN lo sapevano? Io sono sempre più confusa...tutti invocano la partecipazione....di chi? E la libertà di cui tanto si parla.....è quella di fare i propri comodi, raccontando di volta in volta tutto ed il contrario di tutto?



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