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Traghetti gratis tra le due sponde

La tragedia dei migranti che muoiono affogati tentando di sbarcare sulle nostre coste è purtroppo ricorrente, anche se l'ultima è veramente mostruosa nella sua straordinaria gravità. Ma mai che qualcuno proponesse una soluzione che non siano le solite frasi "Volemose bene!", "Ieri noi oggi loro!", "È un problema europeo e l'Europa non fa nulla." Ma cosa dovrebbe fare l'Europa? Nessuno in Italia suggerisce cosa dovrebbe fare l'Europa. Forse che le autorità di Bruxelles dovrebbero essere presenti a Lampedusa per dirigere i vari "immigrati" verso l'uno o l'altro paese ? In tal caso, le tragedie aumenterebbero a dismisura, perché i candidati alla fortunosa emigrazione aumenterebbero in maniera esponenziale.

Cosa si può dire in una sola frase del complesso problema di questa massa di immigrati, spesso illegali, che hanno inondato un paese che aveva fino a un recente passato il record di "emigranti"? Si può dire che, nella penisola, in questo, esattamente come in altri campi, ha trionfato l’abusivismo.

L'Italia, disastrata dal punto di vista dei servizi ma eternamente facilona, è stata colta del tutto impreparata dal fenomeno dell'immigrazione. Il Paese si è rivelato incapace non dico di mettere in atto ma di concepire, d'immaginare, di sognare una politica d’immigrazione vera e propria, con addetti all’estero e una selezione dei candidati all’immigrazione. Selezione che avrebbe dovuto basarsi soprattutto sul bisogno di mano d’opera e di cervelli dell’Italia, oltre che sui ricongiungimenti familiari (da paesi dove vige la poligamia e dove le anagrafi lasciano un po' a desiderare…).

E così in questo paese dei balocchi dove vi è un ricchissimo organico di controllori e verificatori, e una miriade di corpi di polizia, e dove si esige dal cittadino una pappardella di certificati, timbri e bolli per l’operazione più meschina (vedi la quantità di documenti, timbri e controtimbri che l'automobilista è costretto a portarsi appresso ed ogni tanto ad esibire) tantissimi clandestini, falsi turisti, ed altri personaggi d'importazione adusi a vivere d’espedienti e di attività criminose sono entrati impunemente nel Belpaese, e quindi lasciati allo stato brado. Un solo esempio: borsette taroccate di false marche prestigiose occupano migliaia di bancarelle abusive (o di teli e cartoni stesi al suolo) che ostruiscono, nell'indifferenza generale, una buona porzione dei marciapiedi italiani. Un solo altro esempio: l'esercito di mendicanti, veri e falsi, e di borseggiatori (questi ultimi tutti veri…).

È inutile nasconderselo: il disordine attuale ha favorito tra la massa degli immigrati (tra i quali – non dimentichiamolo – non mancano certamente le persone degne) l'arrivo e il tranquillo soggiorno nella penisola di tipi umani di cui si farebbe volentieri a meno.

L'Italia ha tentato di far passare questa irresponsabile faciloneria per apertura di spirito e per umanità. Aiutata in ciò dalle prediche del Vaticano e dal pietoso spettacolo degli sbarchi quotidiani dei "disperati" (termine ineludibile) dall'Africa o da altrove. Gli sbarchi avvengono nell'assoluto disordine, e causano perdite di vite umane, e gravi disagi a causa anche della mancanza su questi battelli di fortuna di levatrici e ginecologi dei cui servizi avrebbero invece bisogno le tante partorienti.

Oso fare una proposta un po' cinica che certamente offenderà il buonismo all'italiana (cui dobbiamo un paese nel caos diviso tra rivalità e odi e sommerso da chiacchiere e polemiche): istituire un servizio giornaliero gratis di traghetti dal Nord Africa verso le coste della penisola, visto che il governo italiano riconosce il diritto di approdo a gruppi umani spinti dal bisogno. È pur vero: ciò non svuoterebbe a sufficienza, come invece tanti auspicano, le popolazioni dei numerosi paesi in cui vi sono guerre o in cui si violano i diritti fondamentali o che sono comunque afflitti dal sottosviluppo; popolazioni di qualche miliardo di essere umani… Ma ciò renderebbe gli italiani degni del Vaticano, della Caritas e anche di Famiglia Cristiana.

I soliti "razzisti" sostengono però che questa misura francescana, oltre a gonfiare a dismisura la popolazione italiana, dato che sull'altra sponda ci sono più di un miliardo di esseri umani in difficoltà, aumenterebbe illegalità e disordine, e fornirebbe nuove leve alla malavita. Ma – preciso io – alla malavita locale, italiana, e non a quella nordafricana (la quale attualmente gestisce i costosi viaggi dei "disperati con cash"). I criminali dell'altra sponda si vedrebbero così privare di preziosi quattrinelli (ogni passeggero, attualmente, paga migliaia di euro per il suo periglioso viaggio in mare). Insomma, con i traghetti forniti dall'Italia avremmo oltretutto la consolazione di rafforzare, se non altro, le nostre compagini criminali e non le loro. L'onore italiano, quello malavitoso (il più diffuso e rispettato, oggigiorno, in Italia) sarebbe quindi salvo.

Claudio Antonelli

(in origine Antonaz) è nato a Pisino (dove suo padre, Mario, era economo del Convitto Nazionale Fabio Filzi), ha trascorso la giovinezza a Napoli, e oggi vive a Montréal (Québec, Canada).

-Il presidente della Repubblica Ciampi gli ha conferito ( 13 agosto 2003) il titolo di "Cavaliere dell'ordine della stella della solidarietà", per aver "svolto negli anni una costante azione di sostegno alla lingua e alla cultura italiana nel Québec."

 

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