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Bene l’avvio della raccolta differenziata e del porta-a-porta a Sabaudia

Apprendiamo con favore l'avvio della campagna di informazione e sensibilizzazione del Comune di Sabaudia sulla raccolta differenziata e la relativa futura organizzazione del servizio di porta-a-porta.
Un cambio di gestione indispensabile per la città, che potrà garantire, attraverso una buona e trasparente gestione e grazie alla collaborazione dei cittadini, maggiore pulizia, nuovi servizi e un aumento considerevole della qualità della vita per i residenti della “città nel Parco”.
Il circolo Larus accompagnerà con impegno il percorso avviato, monitorando con attenzione la qualità del servizio, la trasparenza nella sua gestione in ogni sua fase e collaborando con la città e i suoi cittadini.
Sarà inoltre nostra cura vigilare affinché il ciclo virtuoso dei rifiuti si trasformi in un circuito vizioso di affari e di piccole speculazioni.
Su questo punto saremo intransigenti.
Invitiamo inoltre il Comune a prendere in considerazione l’avvio di progetti di educazione ambientale sul tema del risparmio energetico e ad attuare politiche urbanistiche che adottino i più moderni criteri della bioedilizia, per diventare esempio e riferimento di città razionalista moderna ed ecologica.
Il circolo pubblica sul sito internet:
www.laruslegambiente.it un importante decalogo per una corretta raccolta differenziata, indispensabile per la riuscita del progetto.

Il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia

Scarica il decalogo della raccolta differenziata di qualità

I RIFIUTI. DA SCARTI A RISORSE

Da anni Legambiente si batte perché si esca dalla logica del rifiuto come scarto e si entri invece in quella di rifiuto come risorsa e valore, superandone il modello di gestione tradizionale.
La produzione e la gestione dei rifiuti negli ultimi decenni ha mostrato una crescita tale (dalla metà degli anni ‘90 quella italiana è quasi raddoppiata) da farne uno dei problemi più urgenti per il futuro del pianeta. Oggi la maggior parte dei rifiuti finisce in discarica o viene incenerita. Nella discarica di B.go Montello (LT) non solo vengono gettati i rifiuti dell'intero ATO4, facendone la quarta discarica per dimensione d'Italia, ma i miasmi che ne derivano costituiscono una vera ipoteca sulla salute dei residenti, senza dimenticare i loschi affari denunciati da Don Cesare Boschin, relativamente all'interramento di numerosi fusti tossici provenienti dalla nave dei veleni Zenobia, poi confermati dalle rivelazioni del pentito di mafia, Carmine Schiavone.
L'unica alternativa possibile è l'adozione di un sistema di raccolta e gestione dei rifiuti virtuoso, che miri a superare il modello discarica e il proliferare di termoinceneritori. Per questa ragione sono da apprezzare gli sforzi dell'amministrazione comunale di Sabaudia.
I pilastri sui quali è indispensabile fondare il modello virtuoso dei rifiuti, lo ricordiamo, sono: la riduzione, il riuso, il riciclo e il recupero (la strategia delle “4R”) capace di dare una soluzione di lungo termine al problema, consentendo di risparmiare materie prime e ridurre l’uso delle discarica, e quindi anche lo sfruttamento e l’inquinamento del suolo.
Riduzione: significa molte cose, a partire dalla modifica del sistema di progettazione e confezionamento dei prodotti. Secondo stime dell’Unione Europea, l’80% delle ricadute ambientali di un prodotto sono originate in questa fase: quindi durante la progettazione devono essere effettuate scelte oculate e incentrate sull'ecosostenibilità. Ridurre significa anche ridurre i consumi energetici e aumentare l’efficienza attraverso l’impiego delle migliori tecnologie: le apparecchiature per ufficio oggi consumano l’80% di energia elettrica in meno rispetto alle stesse degli anni Novanta.
Riusare: significa pensare a un riutilizzo del prodotto prima di buttarlo. A partire dall’abbandono della filosofia “usa&getta”, è possibile privilegiare gli acquisti durevoli, di qualità, capaci di garantire la massima longevità. Ricaricare, usare con attenzione e rispetto, usare la creatività, per riutilizzare tutto quel che si può per un secondo impiego, garantiscono un impatto più leggero sull’ambiente.
Riciclare: significa realizzare un investimento che difende l'ambiente, migliora la qualità della vita dei cittadini, così come l'economia e quindi anche l'occupazione. Ciò vuol dire ridurre i conferimenti in discarica, aiutare l’ambiente, influire positivamente sulla comunità evitando le frequenti “emergenze rifiuti”, incentivare nuove tecnologie e nuove strade progettuali e commerciali. Per esempio, è il 98% energeticamente più efficiente riciclare una lattina d'alluminio piuttosto che farne una nuova da materie prime grezze. Il vetro ha mille virtù, come la carta. Le materie plastiche vengono dal petrolio riciclarle consente di risparmiare l’uso di combustibili fossili. Infine, si riduce la spazzatura (sporca, disordinata, nociva per l’ambiente e per le acque) evitando di creare o ampliare nuove discariche.
Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell'atmosfera: con la raccolta differenziata, invece, gran parte di queste risorse vengono risparmiate.


 Alcuni esempi:

1. Raccolta differenziata plastica:
Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno. Anche i toner e le cartucce fax e fotocopiatrici, oltre a contenere materiali inquinanti, sono di plastica: utilizzali il più a lungo possibile mediante la rigenerazione e, una volta esauste, consegnale all'isola ecologica.

2. Raccolta differenziata carta:
Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica. Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica.

3. Raccolta differenziata vetro:
Nella produzione di vetro "nuovo", per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% di energia, equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato usato. Si stima che l'industria vetraria registri ogni anno un risparmio energetico, grazie alla raccolta differenziata, pari a 400.000 tonnellate di petrolio.

4. Raccolta differenziata verde (ramaglie):
Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini (foglie, erba, residui floreali, ramaglie, potature) costituiscono una parte consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il processo di compostaggio industriale. Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno.

5. Raccolta differenziata alluminio:
Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed un impianto di estrazione di bauxite. Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato, occorrono invece 0,8 kwh di energia e, soprattutto, nessun impianto di estrazione di bauxite, assente nel nostro paese.

6. Raccolta differenziata frigoriferi:
Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico. Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon, poliuretano), oltre all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore dell'impianto refrigerante.

7. Raccolta differenziata olio minerale:
L'olio minerale usato (olii lubrificanti nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria, ecc.) è per la quasi totalità recuperabile. Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo.

8. Raccolta differenziata pneumatici:
In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle discariche. La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non controllate, si liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto inquinanti. Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione: alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di azoto liquido, la triturazione meccanica diventa semplice e la successiva separazione automatica dei vari componenti assicura un riciclo pressoché totale dei materiali, utilizzati come sottostrati anti-rumore per strade ed autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc.

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