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Il popolo è sovrano ma… Annozero chiude!

Egregio direttore,
vorrei facesse sua questa intervista di Beppe Grillo, più ampia di quella trasmessa da Santoro in Annozero ieri sera, è interesse di tutti avere argomentazioni pratiche/informazioni (da verificare) per capire chi ci rappresenta, un modo per dimostrare ad alcune persone che sono i concetti che contano, che uniscono e che se sono giusti ed esposti in modo corretto, propositivi e privi di qualunquismo si possono condividere, è comunque necessario portare fatti e valutarli per quel che sono, facendo sempre le giuste distinzioni, nel bene come nel male.
Decida lei dove e come pubblicarlo, mi interessa solo sia pubblicizzato perche possa essere fonte di un serio dibattito che ha svariate sfumature di cui discutere, dalla libertà di informazione, al rispetto della volontà del popolo, sino alla gestione dei servizi pubblici essenziali e non (Rai compresa).
Grazie della sua attenzione, un caloroso saluto.
Bill
La RAI è finita
Intervistatrice – Bilancio di fine anno accademico, com’è andato quest’anno?
Beppe Grillo- Innanzitutto ringrazio dell’ultima ospitalità che mi fate, vorrei fare un’intervista all’insegna della pacatezza, non gridare perché sono contro questa politica urlata, basta, bisogna finirla. Innanzitutto vorrei ringraziare tutti dell’ascolto in questo momento che ha questa trasmissione,

La metastasi delle società private dell'acqua

Intervistatrice – Questi sono i tentativi del centro-destra…
Beppe Grillo- Centro-destra e centro-sinistra! Guarda che qui i partiti non sono tutti uguali, né destra né sinistra perché per l’acqua se andiamo a vedere c’entra molto più il centro-sinistra che il centro-destra, parliamo del PD.

I cittadini nelle società di gestione dei beni pubblici

Intervistatrice – Renzi parla della sua onestà e dice: Grillo non è affidabile, non è coerente..
Beppe Grillo- Io non sono un Sindaco, sono un comico, non sono affidabile! Non sono affidabile per niente, sono il più disonesto del mondo, va bene? Non dovete votare me, non sono candidato, mi guadagno i soldi con il mio lavoro, pago le tasse, con queste tasse paghiamo gli stipendi di questi ebetini di Firenze,

Gli inciuci dei partiti

Intervistatrice – Quindi lei è convinto che questo referendum ha un peso politico, no? Avrà un peso politico? Allora perché Di Pietro proprio adesso dice: bisogna, depotenziare il significato politico…
Beppe Grillo- Questa è la più grande mossa di democrazia, Di Pietro ha fatto un referendum sull’acqua che poi gli ha cassato la Cassazione perché voleva mantenere il 7% degli investimenti, lui era dall’altra parte, poi si è rinsavito,

Politica senza soldi

Intervistatrice – Ma qual è la fase costruttiva?
Beppe Grillo- La fase costruttiva è dare in mano la gestione della politica e del bene comune ai cittadini, non ai partiti politici, è questo il grande cambiamento, di questi non ne voglio parlare, me li tirate sempre fuori perché non avete neanche organicamente le parole per discutere di una politica nuova.

 

 

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Nessuna risposta

  1. Guglielmo ha detto:

    Santoro e la RAI

    A questo proposito detto ciò che c’era da dire sul referendum, forse c’è ancora una cosa da aggiungere ma la aggiungerò alla fine, volevo spiegare brevemente cosa è successo intorno a Santoro, perché la cosa più difficile da far capire è proprio l’antefatto, si vede sempre l’ultimo fotogramma del film, Santoro se ne va dalla RAI con una liquidazione di 2.3000.000, quindi prendi i soldi e scappa, è una questione di soldi, risoluzione consensuale del contratto, l’ha firmata anche lui, adesso di cosa si lamenta? Vada alla 7, questo è l’ultimo fotogramma, quello che si trascura è il pregresso, come si è arrivati a questa soluzione sulla quale naturalmente ciascuno può avere l’idea che vuole.

    Bisogna partire da lontano, dal fatto che Michele Santoro ha inventato un nuovo modo di fare approfondimento giornalistico, è il primo che ha messo il mega schermo in studio, è il primo che ha condotto in piedi in mezzo alla gente in studio, è il primo che ha inventato i collegamenti con le piazze per far parlare la gente con gli ospiti, i politici e non Samarcanda, questo era… la Bbc gli chiese il format perché era un format nato dentro la RAI, non comprato dall’estero, anzi all’estero lo volevano comprare, il programma di Samarcanda poi cambiò vari nomi, denominazioni, venne modificato a seconda dei tempi, si chiamò poi Il rosso e nero. Nel 1996 il centro-sinistra va la prima volta, il centro-sinistra attuale, come lo conosciamo noi con gli ex comunisti dentro, al governo, con il primo governo Prodi, la RAI se la pappa Veltroni che sistema un intellettuale che di Tv non sa nulla, Enzo Siciliano alla presidenza della RAI e questo Siciliano non trova di meglio che dire “Michele chi?” la famosa frase con cui venne liquidato Santoro, si pensava che Santoro non fosse funzionale neanche al centro-sinistra come non lo era stato alla Prima repubblica, così non piaceva alla seconda, né al centro-sinistra né al centro-destra perché Santoro sappiamo benissimo è di idee di sinistra, ha sempre votato a sinistra, ma non obbedisce, non è organico, non risponde agli ordini del centro-sinistra e quindi nel 1996 fu mandato via dalla RAI del centro-sinistra, dato che eravamo in pieno duopolio e non c’erano alternative, non c’era Internet, non c’era la web tv, non c’era Sky, non c’era il satellite, non c’era il digitale, non c’era nulla, c’era soltanto o RAI o Mediaset, Santoro buttato via dalla RAI, nel momento in cui Berlusconi era sconfitto e sembrava finito politicamente parlando, non c’era ancora stata la bicamerale di D’Alema che l’ha poi resuscitato nel 1997/1998 accettò l’offerta di Mediaset e andò a lavorare per due anni lì con un programma che si chiamava Moby Dick e che naturalmente dopo un po’ di tempo arrivò allo scontro con i vertici di Mediaset, perché? Perché fece una puntata sui processi di corruzione giudiziaria a Previti e una puntata sui processi di mafia a Dell’Utri, il famoso Moby Dick in cui Dell’Utri con un lapsus freudiano disse “mi processano perché sono mafioso” voleva dire “perché sono siciliano” ma disse “perché sono mafioso” e poi fece il giro del mondo quella frase, da Blob in giù!


    Dopo quelle due puntate Santoro capì che il suo futuro a Mediaset era concluso e per fortuna alla RAI arrivarono uomini di televisione come il Presidente Roberto Zaccaria e soprattutto come Carlo Freccero a RAI 2 i quali ripresero Santoro e gli fecero un contratto da direttore come funzione e come mansione conduttore di un programma di approfondimento giornalistico di prima serata, che è quello che Santoro sapeva fare e così per il primo anno dato che non c’erano spazi nei palinsesti Santoro fece un programma mensile che si chiamava Circus e che girava in un teatro tenda per le città d’Italia, dal secondo anno, dal 2000 quando ritornò la sua scansione settimanale fece Il raggio verde, lo fece nel 2000 e nel 2001 quindi due stagioni, nella campagna elettorale del 2001, quella dove Berlusconi, tutti lo sapevano, avrebbe stravinto le elezioni politiche, basti dire che il suo competitor era Rutelli, ci fu il caso Luttazzi quando io andai a presentare il mio libro “L’odore dei soldi” scritto con Elio Veltri successe quello che successe, si parlò di mafia, Berlusconi e Dell’Utri, Santoro ovviamente riprese quelle polemiche con alcune trasmissioni, Enzo Biagi le riprese, Berlusconi perse un sacco di voti a causa di quelle informazioni che passavano tramite la televisione sui suoi rapporti con la mafia, Berlusconi vinse ugualmente le elezioni perché il centro-sinistra era talmente sotto che neanche quelle informazioni sui suoi rapporti con la mafia fecero sì che Berlusconi perdesse le elezioni, ma Berlusconi capì che una televisione dove si poteva parlare liberamente dei fatti era per lui dannosissima, ora che si apprestava a tornare al governo e infatti appena formò il suo governo, nel giro di pochi mesi liquidò la RAI, o meglio liquidò ciò che in RAI avrebbe potuto dargli fastidio, l’editto Bulgaro 18 aprile 2002, Santoro Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti, faremo in modo che ciò non accada più, a meno che non cambino dato che Santoro, Luttazzi e Biagi così sono fatti per fortuna non promisero di cambiare, non chiesero scusa a nessuno avendo fatto semplicemente il loro dovere e quindi furono silurati uno dopo l’altro e Santoro rimase dal 2002 al 2006 senza lavorare, pur avendo un contratto a tempo indeterminato da direttore in cui la RAI si impegnava a pagarlo 630 mila Euro all’anno, stipendio da direttore in cambio di un programma settimanale di prima serata di approfondimento giornalistico, tant’è che con quel contratto Santoro andò dal giudice del lavoro affinché lo facesse rispettare.


    Nelle more dei tempi della giustizia cosa poteva fare? Poteva starsene in panciolle alla RAI a rubare lo stipendio con i nostri soldi del canone, decise di non farlo, di non ammuffire a spese nostre, di non farsi pagare per non fare nulla e quindi dato che non poteva lavorare, accettò, secondo me sciaguratamente l’offerta che il centro-sinistra gli fece di candidarsi al Parlamento europeo, andò al europeo sperando che al Parlamento europeo si potesse fare qualcosa contro il conflitto di interessi e contro la censura di regime che vigeva in Italia, purtroppo il Parlamento europeo da quel punto di vista lì della libertà di informazione è un ente inutile, superfluo, si limita a fare delle raccomandazioni agli stati che poi se ne fottono e infatti quella battaglia Santoro tentò di farla sostanzialmente cadde nel vuoto, nel frattempo per fortuna il Giudice nell’autunno 2005 diede ragione a Santoro semplicemente perché il contratto stabiliva quello e quindi la RAI o lo licenziava o lo faceva lavorare nei termini previsti dal contratto, quindi non è vero che il giudice abbia deciso i palinsesti della RAI, il giudice ha detto alla RAI: hai firmato un contratto, rispettalo o altrimenti lo rescindi, se lo rescindi ovviamente licenziando un tuo direttore senza giusta causa, dovrai pagare delle penali, è ovvio, ma lo puoi fare.

    di Marco Travaglio

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    Aggiungo, per sollecitare la discussione: questo vuol forse dire che in Italia chi è semplicemente "pro verità", quindi non è ne di sx ne di dx (intesi come partiti o di "pensiero conforme") sta sulle balle a tutti perché non guarda in faccia nessuno? Anche quando la popolarità determina che è persona concretamente apprezzata e benvoluta dal popolo, dal basso? Anche quando fa vero servizio pubblico senza il canone RAI? Varrà anche per Report? E a che scopo avere (unici al mondo) ben tre canali Tv pubblici non-pubblici? Non è che sono partitici e che bisognerebbe chiamarli "Servizi dell'opinione politica prevalente qualunque essa sia"? In realtà i canali sono pure di più oltre a quelli RadioRAI.

    Nonostante i risultati delle trascorse elezioni amministrative è evidente che a Latina il 57% della popolazione non è "malata" come affermano alcuni e non è neanche qualunquista o incerta come affermano altri, ha mostrato invece (come in tutta Italia) che se gli si sottopone un programma chiaro, semplice e concreto sa scegliere, e sceglie il bene comune. Certo, alcune questioni sono più complesse, ma sta ai politici ridurle ai minimi termini, saperle spiegare senza i "snobismi" della sinistra, senza "l'autarchia" della destra e senza la perenne demagogia di tutti, compresi i molti "nuovi".

    Ora la prova più ardua: saremo capaci di creare il "partito trasversale del bene comune" ripartendo da ciò che ci accumuna? Abbiamo inteso la vecchia lezione di come la compattezza funzioni? Di come l'unione fa davvero la forza? Di come tante e diverse teste pensanti possano e debbono condividere un unico obiettivo per vincere? Ne faremo tesoro mettendo da parte le solite gelosie separatiste, gli egosismi ed i personalismi?

    Ciao, Bill