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Largo Pizzetti, il fallimento di un esperimento

È finita con un doppio fallimento l’adozione gratuita del verde pubblico di Largo Pizzetti da parte dell’associazione Quartieri Connessi!

Con questa adozione (fortemente voluta dal direttivo dell'Associazione) ci prefiggevamo un duplice obiettivo: 

…da un lato volevamo sollecitare l’Amministrazione Comunale ad una più attenta e puntuale  cura della città, specie del verde pubblico (che poi si riduce al taglio puntuale dell’erba!) dimostrando  – a chi dall'Assessorato alla Qualità Urbana e dagli Uffici del Verde Pubblico continuava a dirci di non avere i soldi per tagliare il fieno – che tenere in ordine il verde è cosa semplice e poco costosa tanto che persino semplici volontari privi di mezzi possono farlo!

…dall’altro volevamo sensibilizzare i cittadini al rispetto dei beni pubblici, al senso civico e alla legalità… avevamo immaginato il coinvongimento entusiasta dei residenti, avevamo immaginato di ripetere l'esperienza in altre aree della città, avevamo immaginato di poter contribuire a trasformare Latina in una città normale, con tanti prati curati e puliti dove la gente potesse sdraiarsi a prendere il sole, dove i ragazzi potessero correre, giocare a palla, fare capitomboli…  

Invece abbaino fallito clamorosamente su entrambi i fronti!

Il Comune ha continuato con la sua solita gestione del verde pubblico a mo’ di campo di fieno, facendo di Latina una città indecente, sempre più sporca e degradata!

I cittadini (specie quelli residenti nei dintorni di Largo Pizzetti) non si sono nemmeno accorti che in questi quasi due anni un gruppo di volontari ha curato gratuitamente il verde pubblico sotto le loro finestre. Anzi, a parte l'indifferenza che ci ha feriti peggio di uno schiaffo, con  rammarico dobbiamo riconoscere che durante questi quasi due anni di volontariato non abbiamo riscontrato alcun miglioramento nei comportamenti incivili dei frequentatori del parco, specie i vandali e i proprietari dei cani. I primi hanno continuato indisturbati a danneggiare i beni pubblici, i secondi hanno continuato imperterriti a usare il prato da noi tagliato come cagatoio per i loro cani… mentre per gli altri (incluso il supermercato) il prato curato era nient’altro che una grossa pattumiera per i loro rifiuti.

Dopo che persino l’ultimo tentativo del 15 maggio scorso di coinvolgere i residenti è stato disertato (si è presentato solo un signore, che tra l’altro già conoscevamo e che in passato ci aveva supportato)  abbiamo preso la dolorosa decisione di restituire al Comune l’area verde che avevamo in adozione dichiarando fallita questa esperienza.

Ecco la lettera che abbiamo spedito proprio oggi: disdetta_pizzetti.pdf

Salvatore Antoci

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Nessuna risposta

  1. Guglielmo ha detto:

    Salvatore, tutte le esperienze insegnano qualcosa, quindi anche quelle negative e comunque vadano nobilitano chi le ha prodotte.

    Latina è davvero "difficile" e scoraggiante, basta vedere quanti latinensi hanno rivotato chi ha (s)governato, consapevoli (quanto noi) che costoro non cambieranno atteggiamento, si è preferita la strada vecchia alla "nuova" seppure poco promettente e… non vado oltre.

    Io sono davvero orgoglioso di voi, anche se per molte ragioni sono "colpevole" di non aver mai partecipato (non ho potuto per ora, ma a Piazza Moro anni addietro feci più volte la mia parte) e credimi non sono il solo. Tra coloro che conosco vi sono "impediti oggettivi" come me, invece non deve meravigliare l'assenza dei giovani (veri, quelli sino a 25), a mio avviso i veri assenti ingiustificati sono i 40-50enni, se vorrai ti spiegherò il mio parare al riguardo del perché a Latina (e nel centro-sud Italia in generale) vi è queste propensione/maggioranza di "vecchi" nel (vero) volontariato sociale.

     
    Siamo ancora pochi? Si, secondo me si , e anche ben lontani da una quota ragionevolmente influente figurarsi una maggioranza ma solo il fatto che esistiamo (o esistete, non vorrei attribuirmi meriti ma neanche prendere le distanze) è assai importante, innanzitutto la qualità (coraggio e determinazione).
     
    Sono convinto che con il tempo, assieme alle altre piccole ma talentuose realtà di volontariato locali, nei prossimi cinque anni sarà possibile lavorare assieme e crescere anche di numero.
    Una sola considerazione pratica: forse, non conosco i dettagli del progetto, andava fatto anche un perseverante volantinaggio e comunque messe in atto (parallelamente) anche altre iniziative di protesta verso la ingenerosa indifferenza, nonché l'inciviltà, della gente con altri mezzi di "persuasione giuridica".
     
     
  2. Tommy ha detto:

    Salvatore , grazie per il vostro impegno ma ci meritiamo questo e altro ……………

  3. Salvatore ha detto:

    Grazie per gli attestati di stima.

    Pubblico di seguito un articolo de "il caffè"

    Allegato: il_caffe_pag_23.pdf

    Salvatore

  4. Baol ha detto:

    L'esperienza di Largo Pizzetti ha comunque significato molto, potrebbe addirittura insegnare qualcosa anche attraverso il suo fallimento dichiarato e ora, tramite le pagine dei quotidiani, divenuto di dominio pubblico.  Tutti i nostri tentativi di comunicazione, incluso il volantinaggio, sono stati indirizzati quasi esclusivamente alla zona adiacente al largo, alle palazzine prospicienti, allo scopo di sensibilizzare i residenti che maggiormente fruivano dell'area verde, ritenendoli più motivati di altri. Adesso la questione ha certamente ottenuto un maggior risalto, grazie a Il Caffè che viene letto da molte persone, non solo della zona. Mi piacerebbe dunque che si avviasse una riflessione seria su cosa significa essere parte di una comunità, oltre che sui diritti dei cittadini a reclamare dall'amministrazione comunale servizi forniti a costi ragionevoli, perché una gestione virtuosa deve partire soprattutto dal contenimento degli sprechi e dall'ottimizzazione dei servizi. Stiamo parlando di ordinaria manutenzione, che qui da noi diventa paradossalmente un fatto straordinario. Di ordinario e di normale non c'è proprio nulla. E un paradosso del genere riesce a passare inosservato proprio a causa dell'indifferenza diffusa, dell'assuefazione generale al degrado, dell'incapacità di riconoscere il bene comune, di sentire come proprie le opere pubbliche, il verde, le strutture, gli spazi realizzati con il denaro pubblico, quindi dei cittadini. Probabilmente neanche il nostro sforzo è stato sufficientemente apprezzato, perché sarebbe bastata un po' di buona volontà, farsi contagiare tutti dalla percezione che quello spazio è prima di tutto nostro… .  C'è  la tendenza a lamentarsi aspettando che siano sempre gli "altri" a risolvere i problemi, ma nessuno ha compreso che gli altri siamo noi, tanti io che messi insieme formano una comunità… non ci sono altri che verranno a risolverci i problemi, alieni venuti dallo spazio o chissà da dove, bisogna iniziare a pensare al noi… NOI, tutti insieme. 

    francesca 

  5. Guglielmo ha detto:

     

    Grazie Francesca d'aver speso queste parole, senza volerlo hai completato il mio pensiero, ti dirò di più, ogni parola e azione che segue questi fatti è estremamente importante che sia ponderata e concreta (non si usi il termine fallimento per esempio).

    Farò di tutto per esserci e dare il mio contributo, secondo me questo è un "caso d'esempio" che deve esse risolto per poter essere di insegnamento, deve fare da "apri pista" ad altre azioni, come è stato per i manifesti, la perseveranza è INDISPENSABILE, e nel cuore sento che Salvatore non si è veramente arreso, spero abbia voluto solo protestare energicamente.

    Se non posso venire delegherò in qualche modo e comunque porterò almeno un amico. Quando? Spero non si necessario essere iscritti all'associazione o di vivere in Q4 e dintorni

  6. Baol ha detto:

    Non è necessario essere iscritti, tanto meno vivere in Q4… o dintorni.

     

  7. Salvatore ha detto: