Il Corriere Pontino chiude?
La redazione del quotidiano "Corriere pontino" ha ricevuto questa mattina la comunicazione verbale che la società editrice Corriere pontino srl, che fa riferimento al gruppo editoriale della famiglia Sciscione, sta per essere posta in liquidazione con conseguente licenziamento di tutto il personale e cessazione dell'uscita in edicola con effetto immediato e senza alcun preavviso. Una decisione che ha colto di sorpresa tutti coloro che in questi primi sette mesi di vita del giornale si sono spesi con professionalità per la riuscita del progetto editoriale. La redazione stigmatizza l'inqualificabile e assurdo comportamento della società editrice, privo di qualsiasi rispetto nei confronti dei giornalisti e del personale impiegato e annuncia l'avvio di una battaglia legale senza sconti in difesa dei posti di lavoro e dei propri diritti.
Il quotidiano "Corriere Pontino" è un prodotto editoriale di qualità. Stimati giornalisti e documentati articoli. Scritto bene e con informazione corretta. Nulla a che vedere con altri molto più venduti ma anche più faziosi e sovente schierati. Nonostante ciò, purtroppo, pochi sono stati i gestori dei bar che lo hanno preso nella giusta considerazione per offrirlo in lettura ai clienti. Credo meglio sia andata relativamente ai lettori. C'è da sperare vivamente che l'editore sappia valutare bene tutte le circostanze. Sarebbe un vero peccato e una grossa perdita per il buon giornalismo ma soprattutto per i cittadini di Latina.
Massimo de Simone
Mi associo alle parole di Massimo e confermo la buona impressione ricevuta in questi mesi dalla redazione e dal direttore Fabio Benvenuti, con i quali abbiamo avuto modo di collaborare in diverse occasioni, sia come portale q4q5.it/associazione Quartieri Connessi, sia come associazione RinascitaCivile.
Sarebbe un vero peccato spegnere una testata gionalistica di buona qualità e formata da persone per bene.
I miei più sinceri Auguri affinchè il Corriere Pontino possa correre ancora a lungo!
Ferdinando Cedrone
Non posso far altro che associarmi alle parole di stima già espresse nei confronti del prodotto e soprattutto del Direttore.
Giudizi sui comportamenti dei dirigenti editoriali lasciano il tempo che trovano, sono in linea con i tempi attuali del nostro paese, piacciono di più i prodotti preconfezionati, plastificati, gli altri pensieri e modi di scrivere vanno cassati.
Spero che l'ennesimo bavaglio non venga stretto…
In un Italia che si sta pian piano svegliando i Latinensi sembrano ancora leggermente narcotizzati.
In gamba Fabio.
Anche se era stato creato con un obiettivo politico ben preciso (sostegno politico alla famiglia Sciscione), dispiace per le maestranze occupate.
Con tristezza
Vincenzo
Beh, se questo è il metro di giudizio allora dovrebbero chiudere tutti i giornali (o quasi)… per cambiare il sistema bisogna entrarci!