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Il Rugby Club Latina festeggia il primo anno

Sabato 19 giugno, il cielo minaccioso e tante persone all'opera con mille preparativi: pulizia, taglio erba, bibite, panini. È la festa di fine stagione del Rugby Club Latina che cala il sipario sulle attività 2009-2010 per un meritato riposo estivo.

Vale la pena di parlarne, perché, come più volte raccontato, la neonata società di rugby di Latina ha scelto di cominciare da capo, scommettendo sul settore giovanile e sulla collaborazione di famiglie e simpatizzanti. A Latina è una novità, visto che storicamente non è mai stato il settore giovanile ad essere il perno delle attività delle varie società di rugby che si sono avvicendate negli ultimi decenni. Società che hanno persino sfiorato più volte la serie B e che hanno pensato al settore giovanile sempre some sostegno della categoria seniores e mai come punto di partenza. La crisi societaria dell'Unione Rugby Pontina che sembrava poter determinare la fine della pratica del rugby latinense, ha invece stimolato la nascita della RCL, grazie alla collaborazione di molti genitori appassionati di questo sport e di allenatori disponibili ad impegnarsi anche senza alcuna prospettiva di guadagno, ma con molte prospettive di crescita, proprio per come è stata impostata la nuova società. L'idea di fondo ha la paternità di Alessandro Paesante e Roberto Della Penna, ex dirigenti dell'URP che hanno sempre tenuto e creduto nella fondamentale importanza delle giovanili.

Così il 22 settembre 2009 nasce la RCL, frutto di entusiasmo e passione (irrinunciabili nello sport, qualunque esso sia), ma anche basata sulla certezza che sono le fondamenta a fare forti le società. Certo, l'impianto sportivo che è stato ereditato dalla gestione precedente (Unione Rugby Pontina) e a cui sarà rinnovata la concessione da parte del comune di Latina, è anche l'unico in città in cui ci sia un campo regolamentare di rugby, e aveva gravi problemi strutturali. La preoccupazione di tutti quelli che si stanno impegnando in questa impresa, è che possa cambiare la destinazione d'uso di questo impianto e venga meno del tutto la possibiltà di avere una struttura dedicata al rugby nella realtà cittadina. Per ora, la buona volontà di genitori improvvisati giardinieri, elettricisti, muratori, imbianchini, ha consentito di realizzare un'opera da 'bonificatori', proprio in linea con il simbolo che è stato scelto per rappresentare la società. Un simbolo che a Latina significa attaccamento e rispetto per il territorio, ma per la RCL va oltre questo senso comune ed è realizzato pienamente nello spirito di quanti condividono le iniziative della società. L'impegno volontario di tanta gente, non può essere frenato da logiche di potere o favoritismi politici e qualunque iniziativa volta ad una gestione differente del campo da rugby non potrebbe che provocare forti resistenze da parte di chi ci sta ora scommettendo per coltivare dalle radici uno sport tanto esemplare.

Quest'anno agonistico, pur avendo cominciato con una manciata di iscritti la RCL ha potuto partecipare a diverse iniziative regionali e nel corso della stagione il numero di iscritti è quadruplicato fino a toccare i 130 iscritti alla data odierna, come ha precisato il presidente Giuseppe Masala.

La Under 16 è stata iscritta al campionato regionale (con 30 atleti tesserati) che ha consentito di coltivare ed elevare di molto il livello tecnico dei ragazzi, grazie ovviamente al sostegno e all'impegno costante degli allenatori, veri compagni di viaggio dei nostri giovani atleti, capaci di trasmettere loro la passione per il gioco di squadra. Alla fine della stagione molti dei ragazzi Under 16 hanno avuto la soddisfazione di essere selezionati in una competizione regionale F.I.R. (Coppa Lazio) per rappresentare il Sud Lazio.

Le Under 10, 12 e 14 hanno invece avuto l'occasione di partecipare a giornate di concentramento, alcune ospitate nel campo di Latina, anche di livello nazionale. La Under 12 ha partecipato al torneo intitolato a Campagna-Campanella a Colleferro e la Under 14 è andata a Roma al torneo dedicato alla memoria di Brucato. In entrambi i casi i ragazzi di Latina si sono battuti con coraggio ed hanno finalmente dichiarato alla Regione che anche a Latina ci sono giovanili di tutto rispetto.

Tutto questo si è ottenuto anche mettendo in opera molte attività collaterali: manifestazioni pubbliche di promozione sportiva, gemellaggi con altre società di rugby, come il progetto che ha visto coinvolta la società di rugby di Cisterna o la cessione “temporanea” di alcuni ragazzi della Under 18 al Colleferro, con grande soddisfazione di tutte le società coinvolte e specialmente con la maturazione atletica dei ragazzi Under 18 che da quest'anno potranno giocare nella cateria superiore.

Non sono risultati di poco conto, soprattutto se si considera che la società è partita quasi da zero, senza sostegni eccellenti, ma con l'aiuto di qualcuno, che neanche vuole essere menzionato, e con l'impegno personale di quanti ci hanno creduto, si è compiuto un miracolo.Certo, di miracolo si tratta perché è raro di questi tempi, in cui tutto è dettato dall'interesse, vedere tante persone 'interessate solo' allo sport.

Ed eccoci alla festa del 19 giugno. Il presidente Masala prende la parola davanti ai numerosi partecipanti (più di 300 persone, non poche per una riunione amichevole e goliardica di fine stagione) e annuncia che l'intero gruppo di atleti seniores che nello scorso anno ha giocato sotto i colori della Red & Blu entra a far parte della società sotto la guida del coach Simone D'Agostino. La RCL, che, se si è occupata fino ad ora solo di giovani, lo ha fatto per un anno con tale senso di responsabilità che ha acquistato tutta la credibilità necessaria per gestire anche una squadra seniores. I dirigenti-genitori principianti della RCL, da settembre 2010, quando si riapriranno le iscrizioni, scenderanno in campo da professionisti, con una società al completo. Tutto in una stagione, ma con un capitale umano senza paragoni. Cittadini di Latina, cominciate a fare il tifo per lo sport vero e pulito!

 

CASCONI MASSIMO

 

 

 

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Nessuna risposta

  1. Ricki ha detto:

    Anche se non ho mai praticato il rugby, lo considero uno sport degno del massimo rispetto e considerazione e quindi voglio rivolgere un sentito applauso a tutti gli artefici di questa bella iniziativa!

    Riccardo

  2. rcl ha detto:

    Ringrazio il signor Ricki per il bel pensiero espresso; confermo il pensiero relativo al rispetto perchè è uno sport che richiede preparazione e molta intelligenza, dove il concetto di unità e di squadra assumono rilevanza fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo: la meta.

    Colgo l'occasione ancora per ingraziare quanti ci sono stati vicini in questo anno così interessante quanto difficile… ma grazie ad una squadra così unita abbiamo raggiunto la nostra meta: abbiamo salvato  e consolidato la pratica del rugby a Latina.

    Casconi Massimo Rugby Club Latina