L'analisi di Stabile mi sembra costituisca una buona prova del fatto che spesso le azioni politiche adottate da chi governa una città, più che rientrare nei rigidi steccati definitori di destra e sinistra, vadano giudicate in buona o cattiva amministrazione.

Stabile ritiene che proprio gli effettivi atti amministrativi adottati (e aggiungerei personalmente anche quelli non adottati) "consegneranno Vincenzo Zaccheo alla storia di questa città come il peggior sindaco che ci sia mai stato."

Personalmente non sono in grado di stilare una graduatoria, e però non posso far finta di non sapere che al peggio non c'è mai fine. Tale timore è suffragato dal fatto che, nonostante i chiari segnali di cattiva amministrazione rilevati anche da destra, il consenso per Zaccheo sia cresciuto al momento di conferirgli il secondo mandato, ed ancora pochi giorni prima della caduta risultava tra i sindaci più "amati" dai propri concittadini.

Quale incantesimo può indurre tanti elettori a giudicare positivamente un'esperienza amministrativa che alla prova dei fatti si è rivelata fallimentare? Rotonde e fontane bastano a giustificare un tale entusiastico seguito?

Se non si riescono a comprendere i motivi del successo elettorale a mio avviso non si può nemmeno immaginare una strategia volta a costruire un'alternativa con qualche probabilità di riuscita. Perché parlare di fatti e programmi con tutta evidenza non è lontanamente sufficiente.

Non possedendo una risposta esaustiva, che anche il discorso del voto di scambio a mio avviso giustifica solo in parte i risultati passati, rimango con trepida curiosità in attesa di lumi da chi possa ritenere di aver compreso l'arcano.

Giulio