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Fazzone si arrampica sugli specchi

Per quanto concerne la vasta operazione di polizia portata a termine lunedi 6 luglio dalle forze dell’ordine, sul piano più specificatamente politico amministrativo, al momento da un lato ci sono gli arresti domiciliari disposti nei confronti di quattro importanti dirigenti del comune di Fondi, la responsabile del settore finanze, il responsabile dei lavori pubblici, il comandante e il vice comandante della polizia municipale, dall’altro le ridicole dichiarazioni del senatore Fazzone, che pur non rivestendo e non avendo mai rivestito nessun ruolo istituzionale nel comune di Fondi, è sempre ben addentro ai fatti amministrativi, a volte più dello stesso sindaco. Secondo Fazzone quanto successo a livello comunale è avvenuto “per responsabilità riconducibili esclusivamente  ad un ex assessore allontanato da Forza Italia e alle sue storie di carattere personale.” Dopo aver teorizzato che l’operazione di polizia addirittura rafforzerebbe la posizione di quanti sono contrari allo scioglimento del consiglio comunale di Fondi aggiunge: “Per quanto concerne, invece, i dipendenti del Comune di Fondi coinvolti (assunti o promossi tutti dal centro destra ndr) saranno loro stessi a produrre le prove necessarie affinché gli organi di giustizia li scagionino da ogni accusa, stesso discorso per gli operatori del mercato ortofrutticolo.”Fazzone dimentica alcune cose. La prima. Il sindaco Parisella era stato invitato dal Prefetto ad allontanare quell’assessore mesi prima che scoppiasse il caso Damasco. Izzi fu “dimesso” solo dopo. Il sindaco poi si sarebbe dovuto dimettere da tempo anche semplicemente per non essere stato capace di vigilare e gestire quell’ampia parte di apparato comunale così pesantemente coinvolta nella vicenda. È lui i responsabile del personale dipendente.  Invece sta ancora lì.La seconda. Appare stupefacente la certezza di una “presunzione di innocenza” a proposito dei funzionari comunali e dei commercianti del Mof coinvolti in questa seconda trance dell’operazione Damasco. Salvo poi a concludere il suo comunicato con un  “per il resto chi ha sbagliato è giusto che si assuma le sue responsabilità e paghi”.La verità, elementare e preoccupante, è che quello che Maroni non è riuscito o meglio non ha voluto fare fino in fondo, sciogliere il consiglio comunale di Fondi, lo sta facendo la magistratura inquirente. Il che getta, ammesso che ce ne fosse bisogno, una ulteriore ombra negativa su chi governa oggi l’Italia con la contraddizione di chi si fa paladino a livello nazionale di misure securitarie e di “legalità” approvando decreti incivili e razzisti che condannano all’esclusione soggetti deboli ed emarginati mentre nelle realtà territoriali lascia che siano ancora il malaffare e la criminalità a farla da padrone.Una manciata di voti sono più importanti della legalità e quindi dei diritti dei cittadini. Il consenso elettorale ottenuto dal centro destra alle ultime elezioni è segno che a Fondi serve intanto un grosso lavoro di disinquinamento morale delle coscienze ottenebrate da un modo di fare politica e di gestione del potere che hanno portato, loro sì, negativamente alla ribalta nazionale la nostra città. Altro che complotto dei media contro l’amministrazione comunale e il Mof e quindi, stando alle dichiarazioni del centro destra, (ma perché?), contro tutta la città. Noi rappresentanti di quella parte di cittadini di Fondi che da anni si battono contro il malaffare in politica, oggi ci sentiamo un poco più sollevati. Anche se sappiamo quanto difficile e lungo sarà il lavoro necessario a fare uscire la città dal pantano in cui l’ha relegata il centro destra. Bisogna riconquistare una nuova dignità. Una dignità pulita.

Giancarlo Torricelli  (Coordinatore Regionale MPS)

Umberto Barbato (Portavoce Circolo “P. Impastato”)

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