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L’Inail del capoluogo è in una situazione intollerabile

Al di là, quindi, delle enunciazioni, dei proclami, delle dichiarazioni di volontà, ci sono un "servizio ispettivo" che non funziona e non assolve per niente alle funzioni d'istituto;
un servizio di "assistenza" senza un'Assistente sociale e questo è un fatto gravissimo e lo sa bene il Presidente Nazionale dell'INAIL – Marco Fabio Sartori -, che proprio ad una intervista dell'Anmil pubblicata su "Obiettivo Tutela" organo ufficiale dell'Associazione, ha ribadito l'importanza della figura dell'Assistente sociale presente in INAIL dal 1965 e del delicato ruolo di collegamento e di raccordo delle sinergie interne ed esterne all'Istituto, nonché dell'essenziale azione complessiva volta a fornire consulenze socio sanitarie e informazioni sui servizi rivolti alle persone disabili, a supportare la famiglia e a sbrigare le pratiche divenendo spesso testimone di vita vissuta, occupandosi giornalmente di persone divenute disabili in seguito ad un infortunio invalidante e svolgendo un'importante azione di ricucitura del tessuto relazionale dell'infortunato, aiutandolo a ripristinare i rapporti con il mondo esterno all'ospedale, a riappropriarsi dei propri hobby e dei propri interessi, a ricostruirsi una propria immagine personale e professionale spesso compromessa dopo l'incidente. Ma non basta – prosegue il Presidente Nazionale INAIL –
oltre a queste attività di fondamentali importanza, l'Assistente sociale è punto di riferimento nell'assistenza e nella consulenza ai familiari delle vittime del lavoro.
Ad essa spetta il delicatissimo compito di gestire il primo contatto con le famiglie, offrendo sostegno e attenzioni alle esigenze espresse ed inespresse, di presa in carico dei familiari e degli infortunati in quanto persone da privilegiare in ragione delle loro condizioni di bisogno.
Da quanto asserito dal massimo esponente nazionale dell'Istituto si evince l'importanza e l'insostituibilità della figura dell'Assistente sociale in tutte le Sede Inail. E presso la Sede Provinciale Inail di Latina dove questa fondamentale presenza manca in modo stabile da tantissimi anni, quale servizio agli infortunati e alle famiglie si è potuto offrire?

Un "Servizio di sportello" con soli 2 Operatori – veramente pochi – e con la necessità di ricorrere all'utilizzo di altro personale, soprattutto "validatori" (solamente 3), sottratti ad altri servizi che, a loro volta, accumulano ritardi incalcolabili perché privati degli addetti; con procedure farraginose che riguardano le pratiche di reversibilità (legge 248/76) prima liquidate in Sede ed ora avocate dalla Direzione Regionale ; con personale assolutamente sotto organico costretto a un lavoro massacrante.

A fronte di una situazione così drammatica che si ripercuote, ovviamente, sul piano generale della qualità e della quantità delle prestazioni in favore degli invalidi del lavoro, dei loro familiari e delle imprese, si rafforza in modo plastico la sensazione di un vero e proprio ostracismo da parte delle Direzioni Generale e Regionale dell'INAIL, le quali, malgrado segnalazioni, denunce, appelli di questa Associazione, della stampa, degli
invalidi, non hanno fatto e non fanno alcunché per eliminare le gravissime carenze. Anzi, a fronte di questa insostenibile situazione, ci si permette persino di trasferire personale impiegato in settori già in forte carenza, seppure limitatamente a periodi limitati, verso altre Sedi che non presentano requisiti di necessità.

Questa Associazione si vede, pertanto, costretta a rendere nota tutta la sua indignazione per tale ingiustificabile comportamento, nella speranza che vengano, senza ulteriori indugi, adottati i provvedimenti conseguenti e con l'augurio di non essere indotta a forme più eclatanti ed incisive di protesta.

provincialatina.tv

 

 

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