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Serve una reazione dell’intera comunita’ Pontina

Giustizia e Criminalità

Finalmente anche il Sindaco sembra essersi accorto che nel nostro territorio c’è un problema serio di sicurezza collegato ad un vero e proprio deficit nelle strutture giudiziarie. E’ una constatazione tardiva, ma è un passo in avanti, anche in considerazione della circostanza che qualcuno, anche nel centrodestra, finalmente si schieri dalla parte di chi da anni sostiene che da noi non c’è un mero tentativo di infiltrazione di gruppi criminali organizzati, ma una presenza sempre più subdola che si è in parte inserita nel sistema economico e sociale della provincia, con inquietanti connessioni con parte del sistema politico.

Non  è certo il momento di fare polemiche, perché l’allarme per i rischi di un arretramento economico e morale della comunità pontina richiede interventi seri ed immediati, ma è triste constatare che sull’argomento c’è stata un’ostinata distrazione da parte degli amministratori del territorio che fa sorgere il legittimo sospetto di una desistenza voluta.

Martedì gli avvocati della provincia di Latina si asterranno dalle udienze per riunirsi in assemblea e rilanciare un grido accorato di allarme per la situazione in cui si trova il sistema giustizia pontino. Una carenza strutturale che riguarda non solo il numero dei magistrati, ma soprattutto il personale, dai dirigenti ai semplici cancellieri passando per gli ufficiali giudiziari, il cui numero diminuisce in corrispondenza di un aumento del numero dei procedimenti giudiziari sia civili che penali.

Non è, però, un problema degli avvocati; si tratta di una vera e propria emergenza sociale, di una situazione patologica acuta che mina alle basi la stessa tenuta della comunità pontina. Una giustizia che non ha gli strumenti per dare risposte ad atti di prepotenza perché manca addirittura la carta per scrivere una sentenza, è terreno fertile per le organizzazioni criminali e per furbetti e masnadieri.

La comunità deve difendere la propria parte sana, che è la maggioranza; la politica deve tutelare gli interessi dei cittadini, delle imprese, dei lavoratori oltre che le risorse ambientali. Allora è necessario che siano coinvolti, già a partire dall’incontro degli avvocati di martedì, non solo i politici (questa volta chiamati ad ascoltare per conoscere e non a fare passerella), ma tutte le categorie che si occupano del sistema giustizia (dai Magistrati, ai dipendenti del Tribunale, dalle Istituzioni governative alle forze dell’ordine). Accanto a loro bisogna che ci siano tutte le forze sociali, dai sindacati alle associazione delle imprese, dalle associazioni di volontariato fino al sistema informativo.Insomma, una reazione compatta dell’intera comunità pontina. 

Giuseppe Pannone

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Una giustizia che funziona è uno dei presupposti di una società civile. 

    Una famiglia di amici nostri sono, proprio in questi giorni, vittime di un costruttore disonesto di Latina da cui avevano comprato sulla carta un appartamento. Il costruttore disonesto (che sta adesso costruendo l'edificio) sta comettendo delle grossolane violazioni del contratto (decine di mq in meno, ad esempio) ma non sente ragioni. Ad ogni protesta dei miei amici risponde: "Fatemi causa, tanto ci vorranno 10 anni!".

    Ecco, i miei amici sono due volte vittime: sono vittime di un disonesto e sono vittime di un sistema giudiziario incapace di tutelarli.

    Nei paesi civili una causa civile dura poche settimane, un processo penale dura pochi mesi. Ma noi, è risaputo, non siamo un paese civile!

    Salvatore