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Latina Patrimonio culturale dell’umanità

L'assessore alla Cultura del Comune di Latina, Bruno Creo, ha il piacere di informare che di concerto con il sindaco, on. Vincenzo Zaccheo, ha affidato al dr. Giuseppe Mancini, giovane storico della nostra città, di compiere il lavoro preparatorio necessario a presentare la candidatura di Latina all'Unesco, al fine di essere inclusa nella Lista del patrimonio culturale dell'umanità. È infatti un obiettivo prioritario di questa Amministrazione attivarsi per tutelare e valorizzare il patrimonio architettonico e culturale della bonifica e della colonizzazione dell'Agro Pontino, che ha portato alla costruzione delle cinque città nuove – insieme a Sabaudia, Pontina, Aprilia e Pomezia – di cui Latina è il primo e più rilevante esempio. La presentazione di questa candidatura, che ha la finalità di restituire alle città di fondazione quella rilevanza internazionale che meritano, vuole poi essere il primo passo di un più vasto programma che, qualora potranno essere coinvolte istituzioni nazionali e internazionali, dovrà portare alla costituzione di un centro di ricerche sulla bonifica e le città di fondazione, una biblioteca e un archivio specializzati nella conservazione della documentazione storica e degli studi più recenti, un museo dell'Agro pontino. Oltre ad altri assessorati del Comune di Latina, sarà mio compito coinvolgere nel progetto – per preparare una candidatura condivisa – le amministrazioni comunali di Sabaudia, Pontina, Aprilia e Pomezia, la Provincia di Latina, la Regione Lazio e il Consorzio di Bonifica dell'Agro pontino (soprattutto per quanto riguarda l'infrastruttura della bonifica anch'essa meritevole di essere preservata e trasmessa alle future generazioni: poderi, canali, fasce frangivento). Inoltre, sarà mia cura chiamare a dare il loro contributo tutti coloro – penso soprattutto alle numerose associazioni attive da anni sul territorio – che si battono per tutelare e per far conoscere il nostro patrimonio culturale unico al mondo.

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Nessuna risposta

  1. luigigallo ha detto:

    Dopo aver operato 7 anni senza un piano regolatore, cementificando ogni area disponibile,

    Dopo aver cementificato i borghi,

    Dopo aver rovinato i corsi d'acqua permettendo alle grandi multinazionali di scaricare indisturbate quello che volevano,

    Dopo aver dato incarico all'Architetto francese Wilmotte di ridisegnare in chiave moderna il centro storico, 

    Dopo aver portato avanti il progetto di ristrutturazione del mercato annonario di Via don Morosini che prevede l'innalzamento della struttura di 3 piani, andando così a rovinare la visione prospettica che dal tribunale permette la vista del comune,

    Dopo aver permesso di realizzare 1 grattacielo a ridosso del centro rovinando così la panoramica della città, una città concepita a misura d'uomo e non con grattacieli e palazzoni.

    Dopo aver devastato con la cementificazione e con una politica indirizzata soprattutto a questo e alla grande distribuzione commerciale, l'agricoltura locale ,

    Dopo aver abbandonato a se stesso il primo quartiere della città, il quartiere NICOLOSI,

    Dopo che si è tentato di devastare Piazza del Popolo per farci un parcheggio sotterraneo di soli 300 posti,

    oggi Zaccheo e la sua giunta non si vergognano di chiedere all'UNESCO il riconoscimento di Latina come patrimonio culturale dell'umanità.

     

    SI DEVONO VERGOGNARE

    e soprattutto questi delinquenti devono andare a casa.!!!!!

    non dobbiamo più avere remore a dire questo purtroppo con queste persone non esistono mezze misure.

    Un sindaco bugiardo che mente su quasi tutte le cose che dice anche davanti alla stamapa è un sindaco che non merita la fiducia dei cittadini è ora che si inizi a chiedere a gran voce a questi signori di andare a casa, visto che l'opposizione non si muove ed è fin troppo silenziosa e accondiscendente… dobbiamo farlo noi.

     

    Luigi

  2. davide ha detto:

    Mi permetto di intervenire sulla questione, visto che nei mesi scorsi avevo
    pubblicato anche alcune news su questo argomento..

    Ora se è vero come è vero che negli anni della DC e negli anni della giunta
    Zaccheo si sono realizzati degli autentici scempi, non posso che guardare
    al lato positivo della cosa, se la candidatura di Latina venisse accettata.

    Infatti non sarebbero più possibili questi scempi, pena la cancellazione
    dei siti dell'Unesco…

    Ora si dice che almeno verranno tutelati canali, poderi e fasce frangivento.
    Ecco quando nei mesi scorsi lanciavo un grido d'allarme sulla demolizione
    dei poderi, sull'abbattimento delle fasce frangivento e sulla necessità
    di mettere in piedi un programma con la Provincia per ripiantarle lungo le
    strade provinciali (laddove erano state abbattute), nessuno mi ha seguito
    su quella strada..

    Tanto meno i giovani di AN che oggi gridano allo scandalo per l'incarico
    a Giuseppe Mancini, che come ricorda Antonio Pennacchi, è ironia della
    sorte proprio di destra, anzi di AN.

    Ora Zaccheo ha tutte le colpe di questo mondo, specie riguardo le promesse
    che fece nel 2002 e non ha mantenuto:

    1) Demolizione del palazzo Pegasol, per aprire finalmente la prospettiva
       verso il museo Cambellotti, dal piazzale delle Poste (anzi lo ha fatto
       ristrutturare da una società ciociara)

    2) Non ha impedito la demolizione di alcuni poderi, al posto del quale i
       costruttori hanno realizzato palazzi e case (a titolo di esempio il podere
       su Via Macchia Grande a Borgo S.Maria, o il podere demolito su Via dell'Agora)
       Credo che il comune sia riuscito a salvarne solo uno a Borgo Montello (o
       Bainsizza, non ricordo bene), pagando comprandolo dal privato che voleva
       buttarlo giù).

    3) E' vero il nuovo mercato annonario avrà 3 piani, ma in questo modo si
       integrerà ai palazzi vicini (che hanno 3 piani), ed inoltre eliminirà
       la bruttura dell'attuale edificio.
       Se si voleva la prospettiva dal Tribunale bisognerebbe demolirlo e farci
       un'area verde, come prevedeva anche una proposta di ampliamento
       del PRG di Littoria fatta negli anni 30 da Frezzotti, ma poi accantonata.
       Infatti prevedeva delle enormi aiuole semicircolari al posto dell'attuale
       mercato coperto e degli edifici immediatamente vicini.
     
       RenatoSD se puoi postare quei disegni te ne sarei grato

    4) La giunta Zaccheo, ma neanche le giunte Finestra e le giunte democristiane
       non hanno mai fatto una lotta all'abusivismo edilizio (specie sul litorale)
       o alla manomissione abusiva dei poderi. Tutt'al più si sono limitate
       ad acquisire gli immobili abusivi, ma le demolizioni le abbiamo viste
       davvero col lanternino..
       E questo per me è un peccato gravissimo!

    5) Si dice che Zaccheo ha operato col vecchio PRG. Vero, verissimo, ma
       anche Finestra ha fatto lo stesso, ed il PRG Cervellati prevedeva
       anch'esso un sacco di cemento sulle aree agricole…
       Per cui le polemiche di Nando Cappelletti mi sembrano fini a se stesse..

    6) Per quanto riguarda i grattacieli, sapete come la penso, fosse per me
       andrebbero buttati giù sia il Pennacchi che il Key, e il Bianconi non
       avrebbe mai dovuto veder la luce..

    Ripeto vediamo cosa verrà fuori da questa candidatura, spero che insieme
    anche al nuovo PTPR della Regione Lazio, si riesca a porre un'argine agli
    abusi paesaggistici nel Comune di Latina e nel suo territorio

    DAVIDE

  3. davide ha detto:

    http://www.parvapolis.it/page.php?id=42757

    03 Dicembre 2008

    Ivan Eotvos

    Unesco, le polemiche. AG: «Giuseppe Mancini non è adatto»

    «Serviva piuttosto un comitato tecnico scientifico di primissimo livello»

    Leggiamo con grande sorpresa e comprensibile amarezza che l’Assessore Creo ha affidato l’incarico “di compiere il lavoro preparatorio necessario a presentare la candidatura di Latina all'Unesco come sito di interesse culturale” al sig. Giuseppe Mancini. Osservano Pur rimanendo l’iniziativa degna di grande attenzione, non si capisce il motivo per cui sia stato incaricato proprio il Mancini, sino ad ora noto soltanto per i suoi attacchi feroci e gratuiti, al limite della calunnia, verso l’Amministrazione Comunale e Provinciale dalle pagine di un importante quotidiano locale. Ci chiediamo quali siano le referenze culturali del soggetto in questione e cosa abbia fatto fino ad oggi per la nostra città oppure quali pubblicazioni abbia egli curato attinenti alle città di fondazione per onorare tale incarico. Ci chiediamo, inoltre, se non fosse stata opportuna una preventiva concertazione tra l’Assessorato alla Cultura Comunale e quello Provinciale, laddove quest’ultimo aveva proposto la costituzione di un Comitato tecnico scientifico di primissimo livello volto a qualificare Latina come città pilota nel progetto Nazionale del Distretto Culturale delle Città di Fondazione Italiane. Anche considerando che tale iniziativa è stata sottoscritta e abbracciata dai Sindaci delle principali Città di Fondazione Italiane. Va considerato che un tale sforzo come quello prodotto dalla Provincia di Latina e dall’assessorato preposto merita sicuramente un riconoscimento e una valorizzazione dato l’interesse pubblico dell’iniziativa e del nostro amore di cittadini per il patrimonio storico -artistico e culturale che il nostro territorio rappresenta. A considerazione finale, dopo le innumerevoli battaglie che Azione Giovani ha sostenuto negli Istituti Superiori e nelle Università contro l’egemonia culturale della Sinistra, sedicente depositaria di verità storiche, il nostro parere a riguardo non può prescindere dal riconoscimento che la destra abbia la capacità autonoma di rappresentare in maniera compiuta le proprie istanze culturali, convinti come siamo che il nostro percorso politico e nonché di preparazione ci debba vedere in prima linea quando si affrontano contesti storici cui abbiamo sempre guardato con particolare interesse.
     
     

    04 Dicembre 2008

    Antonio Pennacchi

    Piccoli Furbi Crescono

    Giuseppe Mancini ha tutti i titoli. E chi lo critica fino a ieri non sapeva cosa fosse l'Unesco


    In riferimento alla nota di An Giovani che contesta pesantemente la scelta dell’assessore Creo di affidare a Giuseppe Mancini “il lavoro preparatorio necessario a presentare la candidatura di Latina all’Unesco come sito di interesse culturale”, rivendicandone invece la giusta titolarità all’assessore provinciale Fabio Bianchi, mi corre l’obbligo di precisare alcune cose.
    Il dr. Mancini ha collaborato e collabora attivamente alle mie ricerche, cosa di cui gli do atto anche nei ringraziamenti a pag. VI di “Fascio e Martello”, edizioni Laterza 2008. Sulla scelta invece di invocare o meno la protezione dell’Unesco su Latina come exemplum internazionale di bonifica e nuova fondazione, si può essere d’accordo o meno. Visto però l’uso che s’è fatto e si fa di questo patrimonio – e non solo – da parte della nostra amministrazione, io preferirei sinceramente invocare la protezione dei caschi blu o dei carabinieri. Anche su Mancini è peraltro più che lecito avere tutte le idee che si vogliono, risultando come tutti alla bisogna vuoi simpatico vuoi antipatico. Nello scontro che ebbe un anno fa con Lidano Grassucci – nel corso d’una iniziativa di Anonima Scrittori – il torto non era certamente, a parere mio, di Grassucci. Ma se si vuole presentare una domanda all’Unesco per ottenerne il patrocinio, non si vede chi altri potrebbe fare questa cosa a Latina se non il dr. Giuseppe Mancini (pubblicista, laureato in scienze politiche e dottorando con Galli della Loggia in storia contemporanea). Di questa cosa del patrocinio dell’Unesco scrisse per la prima volta per scherzo Lucio Caracciolo nel 2003, nella sua prefazione al mio “Viaggio per la città del Duce”. La cosa non venne più ripresa da nessuno se non – appunto – da Giuseppe Mancini un paio d’anni fa. È lui che ci si è messo seriamente a studiare, è lui che sa quello che si deve fare e come si deve fare. Da più di un anno fa il giro delle sette chiese – da F. Bianchi a Zaccheo e da Zaccheo a F. Bianchi e alla Rodano in Regione – per convincerli a fare questa cosa. È lui che ha avuto l’idea e che ci sta lavorando da un anno e l’incarico di Creo – oltretutto gratuito, pare – non arriva quindi che a formalizzare una situazione di fatto ideata, ricercata e prodotta dal Mancini stesso. Non si capisce chi avrebbero voluto incaricare – ammesso che abbiano mai sentito nominare prima l’Unesco – quelli di An Giovani. O meglio, si capisce pure. Loro dicono che è l’assessorato provinciale alla cultura (F. Bianchi) l’unico abilitato a fare questa cosa, perché è tanto bravo e perché s’è già inventato di chiamare a raccolta tutti i sindaci delle città di fondazione: è lui che capisce di città del Duce e soprattutto, per An Giovani, “contro l’egemonia culturale della sinistra” non si può “prescindere dal riconoscimento che la destra abbia la capacità autonoma di rappresentare in maniera compiuta eccetera eccetera”. A parte il singolare fatto che anche il dr. Mancini – affari suoi – è di destra, ora io non so esattamente cosa la destra sia in grado o meno di rappresentare in questo o in altri campi. E soprattutto a Latina. E comunque poco mi interessa. Ma se non era per me – che sono di sinistra – e che me le andavo a cercare e ci scrivevo libri e saggi fin dal 1999, sia Fabio Bianchi che An Giovani e tutta indiscriminatamente la destra pontina ancora ora, quando avessero voluto mettersi a contare tutte le città del Duce, si sarebbero dovuti inesorabilmente fermare a 12. A 147 – mannaggia a me – ce li ho portati io, con ricerche, pubblicazioni, idee, progetti e proposte di cataloghi, mostre e convegni presentati sia in regione che in Comune al sindaco Zaccheo e all’assessore Guercio negli anni 2002 e 2003, ma con esito pari a zero. Poi nel 2005 – sulla indubitabile scorta di quelle idee, ricerche, pubblicazioni o progetti – l’assessore Bianchi ha commissionato i cataloghi e le mostre a che gli pareva e che, come loro, prima non sapeva manco che esistessero Segezia e Tresigallo. Le prime foto le hanno viste a casa mia o sulle pubblicazioni mie. La stessa invenzione e vanto di chiamare a raccolta tutti i sindaci delle città del Duce per consorziarle è mia – rimannaggia a me – e presentata a Guercio, Rosolini e Zaccheo nel 2003. Ecco come nasce il business delle città di fondazione. Poi Bianchi naturalmente s’è fatto anche quella per conto suo e con chi pareva a lui, ma non vorrei che la “cultura autonoma” che la destra sa sviluppare a Latina stia tutta nel fregare le idee, le ricerche ed il lavoro dell’ingegno altrui. Mo’ è arrivato per caso il turno di fregare pure l’Unesco a Creo e Mancini?

     

    03 Dicembre 2008

    Ivan Eotvos

    Unesco, le polemiche. «C'è da arrossire dalla vergogna»

    Nando Cappelletti: «Il nostro è un territorio urbanisticamente devastato. Senza Prg»

    «Se si cerca sul vocabolario il significato della parola vergogna, lo troveremo come un senso di tristezza e di avvilimento che nasce dall'essere consapevole di aver commesso una cattiva azione». Spiega Nando Cappelletti: «Il significato, però, benché esatto non è completo. Infatti la vergogna è si un sentimento di confusione e turbamento in una situazione di difficoltà per una persona. Ancora la vergogna può essere espressa anche come l'emozione che accompagna l’auto-valutazione di un fallimento personale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di comportamento condivisi con altre persone di una comunità o società. Questa definizione la si trova su Wikipedia e pare calzare a pennello sulla ultima trovata del sindaco e del suo assessore alla cultura. Con l’enfasi che li contraddistingue, annunciano che è stato dato un incarico ad un giovane storico di compiere il lavoro preparatorio necessario a presentare la candidatura di Latina all'Unesco, al fine di essere inclusa nella lista del patrimonio culturale dell'umanità. Non è finita. L’assessore dichiara inoltre: la presentazione di questa candidatura, che ha la finalità di restituire alle città di fondazione quella rilevanza internazionale che meritano, vuole poi essere il primo passo di un più vasto programma che, qualora potranno essere coinvolte istituzioni nazionali e internazionali, dovrà portare alla costituzione di un centro di ricerche sulla bonifica e le città di fondazione, una biblioteca e un archivio specializzati nella conservazione della documentazione storica e degli studi più recenti, un museo dell'Agro pontino. Senza vergogna. Un sindaco che non ha voluto sentir parlare di un nuovo piano regolatore, nonostante lo avesse promesso nel suo programma elettorale. Un territorio urbanisticamente devastato, dai borghi alla città. Una politica urbanistica delegata da questa maggioranza ai costruttori. Questa l'amara realtà. Consigliamo al giovane storico di allegare alla documentazione da presentare all' Unesco, anche gli ultimi sette anni della politica urbanistica "partecipata" del sindaco e della sua maggioranza. Lui, il giovane storico naturalmente, sicuramente non dovrà arrossire dalla vergogna».

     

     

  4. MarmaLT ha detto:

    VERGOGNATEVI!!! Avete consentito di fare scempio di questa città, ad opera di amici-camerati costruttori, commercianti, coloni industrializzati, avete fatto distrugere il Centro Storico, la campagna; avete fatto speculare con le demolizioni degli edifici storici, per far posto a manufatti prima della combriccola "La triadi di costruzioni P.G.P." … di cui ora uno solo riciclato con colui che è per antonomasia  il costruttore degli attici abusivi ; avete fatto distruggere le case coloniche… e venite a parlare dei 'Patrimonio Culturale'… ma sapete cosa è 'patrimonio'? Beh! Credo proprio di si, quello che si son fatti con la politica… e cosa sia  'culturale'… Beh! Questo termine è, per loro,  un emerito sconosciuto… Per informazione di lor signori (…signori, si fa per dire) non è cosa che si mangia e di cui ci si possa appropriare facilmente.