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Così è nata la quinta mafia. In viaggio nel Lazio occupato

Da: Antonio Turri
Data: 13/10/2008 23.51.01
Oggetto:
Così è nata la quinta mafia. In viaggio nel Lazio occupato
Sono tra noi, comprano e corrompono, costruiscono e amministrano. Come
un cancro, il crimine organizzato è cresciuto nell’ombra, cellule
maligne che hanno invaso un corpo sano, arrivando ovunque. Fino al
centro dell’impero. Perché Roma e il Lazio, insieme a Milano e alla
Lombardia, sono ormai terra di mafia. Una regione a “occupazione
mafiosa” quasi come le cinque del profondo Sud: alta densità criminale,
un tasso elevatissimo di investimenti di denaro sporco e un controllo
del territorio blando, ma capillare. Quello che Libera Informazione si
appresta a compiere è un viaggio in una dimensione oscura e nebulosa. Un
dossier sulle mafie nel Lazio, al di là dell’allarmismo, dello scoop a
tutti i costi, della logica emergenziale.
Una presenza radicata, strutturale, quella della criminalità organizzata
nella regione. Del resto “come è possibile pensare che le mafie non
siano interessate a Roma e al Lazio” spiega Antonio Turri, coordinatore
di Libera Latina. Da investigatore di razza, profondo conoscitore del
territorio, non ha dubbi sulle strategie mafiose. Per Turri è quasi
un’equazione: “Se è vero che le mafie sono delle holding finanziarie,
infiltrate nelle amministrazioni e nella politica ai più alti livelli,
se ciò è vero allora va da sé che puntino con forza su Roma e dintorni”.
Senza dimenticare che per la criminalità organizzata – in questo caso
per la camorra in particolare – i confini geografici non sono affatto un
ostacolo. Il cuore della politica, i palazzi che distribuiscono le
risorse e decidono sui mega-appalti, gli uffici delle grandi imprese, il
crocevia degli affari, una fetta importante dell’economia nazionale,
forti attrattive per gli appetiti criminali. Senza dimenticare che,
almeno per quanto riguarda la camorra, per la criminalità organizzata i
confini geografici non sono affatto un ostacolo.
E le mafie siedono al banchetto ormai da qualche decennio. Spesso
indisturbate. “E’ passata ormai la logica del non allarmismo” dice con
rammarico Turri. Da dirigente dell’antimafia sociale, sa che i titoloni
sui giornali fanno spesso il gioco delle cosche. Ma il “negazionismo” è
altra cosa. Turri spiega che senza la giusta tensione le indagini non
vanno lontano. È questo il primo obiettivo che Libera Informazione si
pone: dare un contributo per diradare la nebbia del riduzionismo. E lo
fa con il dossier mafie&cicoria, per sottolineare il livello di
penetrazione delle mafie nella regione, la potenza economica e di
pressione politica delle cosche, per disegnare una mappa delle
organizzazioni criminali, territorio per territorio. Un viaggio nelle
zone calde, dal litorale all’Agro Pontino e al Basso Lazio, da
Civitavecchia all’Urbe fino alla provincia di Rieti, nuova frontiera per
le mafie del Tevere.
Lo speciale di Libera Informazione vuole fare il punto con i magistrati
della Dda e della Dna, con gli enti locali e il mondo della politica,
vuole raccogliere le denunce della società civile e sottolineare ritardi
ed eccellenze della lotta alle mafie, stimolare i cittadini. Vuole
soprattutto essere da pungolo per le istituzioni e i media: la
criminalità organizzata, nel Lazio ma non solo, deve diventare priorità
nell’agenda politica e criterio guida della notiziabilità. Al di la
della logica emergenziale, del meccanismo della paura e delle risposte
sicurtarie.

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Nessuna risposta

  1. MarmaLT ha detto:

    Fa piacere che a parlare di queste cose non sia sempre io che vedrebbe, secondo i più, i tentacoli di quello che ho battezzato come "Il Sistema". Troppo spesso in questa città si parla di 'Fare Sistema', ora se non fosse che altrove ha un significato diverso, questa frase calzerebbe alla bisogna. Si 'fa sistema' fra una sorta di imprenditoria d'area certa, ma di legalità incerta e che ha prodotto i 'mostri edilizi' di questa città; si 'fa sistema' fra una sorta di personaggi che taglieggiano e usurano la città e pseudo-etnie; si 'fa sistema' fra un certo modo di fare politica e di conseguirne i benifici alla 'famiglia' ed agli 'amici' … insomma tutto in fotocopia di quanto accade in Sicilia, o Calabria, o Campania, o Puglia. Dicevo per fortuna che a parlarne è una organizzazione non accusata, come sono io di avere pregiudizi… meglio loro che esprimino, indirettamente, i miei giudizi su quello che accade in questa città.  

  2. MarmaLT ha detto:

    Caro Turri, vorrei usare questo sito per scriverti. Quanto m'è difficile difenderti, non certo per tuo demerito, ma per quante parole calunniose sono state mosse nei tuoi confronti.. tu le conosci tutte, ma chi parla male di te, spesso lo fa per nascondere le proprie malefatte o per assecondare i tuoi 'nemici'.. non mi viene un termine più appropriato. Vorrei esprimerti quì la mia fiducia e solidarietà, per l'impegno che stai mettendo in questa iniziativa… e auspico come te che questa città si scrolli di dosso certi pregiudizi e certezze per evitare ci trovarsi poi a dover combattere un male incurabile… cancerogeno come la mafia, la 'quinta mafia', che ho battezzato, per il mio uso, con il nome di 'Sistema'. Buona Fortuna…