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Corridoio..Zaccheo-Marrazzo

Si allega il testo integrale della lettera
Gentile Presidente,
Le scrivo questa nota in veste di Sindaco del Capoluogo Pontino, di Presidente della Conferenza dei Sindaci e di coordinatore del tavolo tecnico istituzionale istituito in data 22 gennaio 2004 dalla stessa Conferenza dei Sindaci proprio allo scopo di analizzare e definire il tracciato del Corridoio Tirrenico Meridionale.
Dagli organi di stampa ho appreso che la Giunta Regionale del Lazio, a seguito di intese con il Ministro delle Infrastrutture, intende varare il solo progetto dell’adeguamento con caratteristiche autostradali del tronco Roma-Latina, di fatto interrompendo i lavori della nuova carreggiata a scorrimento veloce in località Borgo Piave, alle porte di Latina.
Mi permetto di rappresentarLe le forti perplessità su questa determinazione che, seppur dettata da carenze di pubbliche risorse, non giustifica, a mio giudizio:
a) la mancata progettazione dell’intero tronco Roma-Latina-Terracina-Formia;
b) l’assenza di programmazione di questo intero intervento in un arco temporale adeguato;
c) la mancata previsione di risoluzione del “nodo viario” di Latina, in connessione tra la Pontina e la Mediana verso Terracina e Formia.
Sottolineo, al riguardo, che l’intero assetto infrastrutturale viario attorno al Capoluogo Pontino è stato oggetto di numerose riunioni che il tavolo di concertazione a livello locale (con la costante partecipazione attiva degli Enti locali, degli altri Enti Territoriali, delle rappresentanze di categorie sindacali e produttive, sia agricole, sia industriali) ha confrontato e approfondito con gli Organismi Regionali e Ministeriali.
La posizione ufficiale di questo Comune, che ha fatto proprie le analisi e le concertazioni avvenute con le rappresentanze sociali del territorio, ha avuto espressione concreta con la Delibera di Consiglio Comunale n° 50 del 7 maggio 2004, tempestivamente trasmessa sia agli Uffici Regionali, sia a quelli Ministeriali ed in ultimo ribadita nella Conferenza dei Servizi tenutasi presso il Ministero delle Infrastrutture in data 23 febbraio 2005 per l’esame del progetto definitivo dell’opera “de quo”.
L’esame del contenuto delle notizie riportate dagli organi di stampa circa il “lotto funzionale” Roma – Latina (Borgo Piave) che si ha intenzione di realizzare mi induce ad esternalizzarLe alcune riflessioni, che di seguito sintetizzo, che di fatto evidenziano come tale scelta non sia la migliore percorribile:
– la ex SS. 148 Pontina, è caratterizzata da un tracciato rettilineo con standard di sicurezza al di sotto del necessario rispetto ed ha registrato negli ultimi anni il tasso di mortalità ed incidentalità maggiore a livello, non solo Provinciale, ma Nazionale ed Europeo soprattutto per la quantità di traffico pesante che la interessa.
– una analisi condotta dall’Inail ha dimostrato che la ex SS. 148(attraversata mediamente da 44.000 veicoli/giorno) è la strada statale più pericolosa in assoluto in Italia – con un tasso di 2,8 incidenti (negli ultimi cinque anni) per chilometro anche in rapporto al traffico (1,42 incidenti per migliaia di vetture-km).
– molto pericolosa è, quindi, la soluzione tecnica di costruire il tronco autostradale sino alle porte di Latina (località Borgo Piave), in quanto finirebbe per riversarsi sull’attuale strada “Mediana” (ormai ridotta a strada urbana con numerosissimi incroci a raso ed intersezioni non più regolamentari con le norme vigenti) un maggior traffico in un minor tempo, aggravata ancor di più dal maggior traffico che proverebbe dalla realizzando bretella Cisterna-Valmontone;
– insufficiente, inoltre, è la capacità della Strada Mediana, che circuita il Capoluogo, ove il traffico autostradale creerebbe pesanti e dannose interferenze con il traffico urbano ordinario in particolar modo in corrispondenza dei popolosi Quartieri di espansione Q4 e Q5 che presentano una residenzialità di ben 35.000 abitanti.
E’, pertanto, opportuno che il piano degli interventi su cui si sta lavorando venga immediatamente integrato con l’originaria soluzione (approvata dal Consiglio comunale) che prevede la realizzazione di un tronco autostradale in galleria per il tratto urbano da Borgo Piave sino a superare la zona di Borgo Isonzo lato Terracina e la conseguente riqualificazione urbana dell’area tra Borgo Piave e Borgo Isonzo con l’eliminazione dei cavalcavia al fine di ricucire quella parte di territorio frazionata dalla ex ss.148;
A tali inderogabili interventi per la salvaguardia del capoluogo occorre affiancare ulteriori interventi infrastrutturali per diluire l’incremento di traffico che arriverà dalla costruenda autostrada (ancor più alimentato dai volumi che si immetteranno dalla bretella Cisterna-Valmontone) e che si riverserà sulla Mediana con la realizzazione di una viabilità di raccordo della zona collinare attraverso una tangenziale esterna che collegherà Borgo Piave alla S.S. 156 dei Monti Lepini, come sommariamente riportato nella corografia allegata.
La necessità di questa arteria stradale (che correndo ad est raccorderà tutte le strade che convergono verso il centro del Capoluogo, riducendo notevolmente il traffico urbano ed il conseguente inquinamento atmosferico ed acustico) ha spinto questa Amministrazione a richiedere (con nota prot. n° 35323 del 30.03.2006 indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il relativo finanziamento nell’ambito delle risorse messe a disposizione dall’ INAIL di cui alla legge finanziaria 2006 (art.1 c.480 L.266/2005) per un importo di 34,810 Meuro.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, nel ribadire con forza le ragioni della collettività dell’area pontina, sollecito un incontro urgente per l’esame e l’individuazione di soluzioni progettuali complessive e necessarie per superare le criticità infrastrutturali, specie quelle attorno al Capoluogo Pontino, che rischia di vedere minati alle fondamenta competitività, sviluppo, ambiente, vivibilità e, in assenza di sicurezza, continuare a pagare un alto costo in vite umane per una viabilità già di per sé in stato emergenziale e perciò del tutto inadeguata a sostenere il notevole sovraccarico aggiuntivo di traffico che sarebbe costretto a sopportare, qualora non fossero modificate le politiche della mobilità preannunciate dal Ministro delle Infrastrutture e dalla Giunta Regionale.

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