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davide
Inviato il: 22/12/2007 21:21
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Ecco le prossime mosse contro gli abusivi...

Le prossime mosse da fare contro gli abusivi sono:

1) Eseguire le 80 sentenze di demolizione nel Comune di Sabaudia;

2) Eseguire le 250 demolizioni sul lido di Latina, le 80 a Monte San Biagio, le 170 ad Aprilia e le 150 a Terracina, di cui 35 subito eseguibili..

3) Portare a termine al più presto i processi realativi alle lottizazioni "Villaggio del Parco" e "Via Biancamano" a Sabaudia, ed in caso di condanna, cominciare a buttare giù tutto..

4) A Fondi continuare ad eseguire le demolizioni sulla duna di Tumulito per una profondità di 300 metri, ed altre ordinanze nel territorio comunale passate in giudicato;

5) Iniziare ad operare nei comuni di Cisterna, Sperlonga, Ponza e Ventotene, dove vi sono migliaia di abusi che non aspettano altro che le sante ruspe...

Caro procuratore, si impegni a fondo in questa battaglia

ARKAN



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davide
Inviato il: 22/12/2007 23:11
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Storia dell'Isola dei Ciurli

http://www.legambiente.eu/globali/archivi/news.php"data">19/12/2007 12:46 Ecomostro dei Ciurli: è cominciata la demolizione ad opera del Comune di Fondi

E’ una grande vittoria di Legambiente, in difesa del paesaggio agrario del Lazio: 27.648 mc su 17 ettari, la lottizzazione dell’Isola dei Ciurli, il località Salto di Fondi, in Provincia di Latina è il più grande Ecomostro della Regione Lazio.

Dopo quasi quarant’anni, questa mattina le ruspe del Comune di Fondi hanno cominciato la demolizione del più grande Ecomostro abusivo della nostra Regione, la lottizzazione dell’Isola dei Ciurli, a Fondi, in Provincia di Latina, da sempre al centro delle mobilitazioni di Legambiente Lazio e del Circolo Legambiente di Fondi. Come è noto, dopo la definitiva sentenza della Magistratura nel processo di merito, recentemente la Regione Lazio aveva stanziato la cifra necessaria alla demolizione, mettendola a disposizione del Comune di Fondi, da sempre recalcitrante a provvedere alla demolizione. Insieme alla somma, la Regione Lazio aveva indicato in trenta giorni il tempo utile per provvedere alla demolizione: dopodichè, con l’esercizio dei poteri sostitutivi previsti dall’art. 32 della legge 47/85, in caso di ennesima “accidia amministrativa” del Comune di Fondi, sarebbe intervenuta la Regione Lazio. E’ utile ricordare che l’altro atto amministrativo decisivo per l’area di Salto di Fondi, è stato l’inserimento dei 17 ettari della lottizzazione all’interno del Monumento Naturale del lago di Fondi, recentemente istituito dalla Regione Lazio. “L’ottimismo della ragione ha ancora una volta trionfato sul pessimismo della volontà: dopo venti anni di mobilitazione della nostra Associazione e del nostro Circolo di Fondi, e dopo ripetuti esposti dell’Osservatorio Regionale Ambiente e Legalità di Legambiente Lazio, finalmente arriva il momento delle ruspe, dopo una lunga battaglia che ha avuto inizio addirittura nel 1968 - ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, in merito alla demolizione dell’Isola dei Ciurli–. L’iniziativa della Regione Lazio in materia di esercizio dei poteri sostituitivi nei confronti del Comune di Fondi, ha dato i suoi frutti: questa mattina dopo decenni il Comune ha infatti iniziato a demolire le prime ville. La demolizione ha un chiaro sapore ambientale e di restauro di uno dei più significativi paesaggi agrari della nostra regione, recentemente inserito all’interno del nuovo Monumento Naturale del Lago di Fondi. La demolizione, un ottimo auspicio in vista della nuova importante legge regionale in materia di repressione dell’abusivismo edilizio, sia da monito per tutti quei Comuni spesso assenti da questo fronte, convincendoli ad abbandonare tutte le scuse.” Da parte sua , il Presidente del Circolo di Fondi, Luigi Di Biasio, ha dichiarato quanto segue: “E’ una grande vittoria per chi sul territorio da sempre, spesso in assoluta solitudine, si è battuto contro il più grande Ecomostro della nostra Regione. Ora questa demolizione deve avere due conseguenze: deve essere di monito per tutti gli altri abusi edilizi che si compiono in questi territori e deve anche essere funzionale al restauro paesaggistico della Piana di Fondi, che continua ad essere minacciata anche da scelte urbanistiche sbagliate.” Roma, 19 Dicembre 2007L’Ufficio Stampa


La cronistoriaLa vicenda della lottizzazione dell’Isola dei Ciurli, nel Comune di Fondi – LT – in località Salto di Fondi, ha inizio nel 1968, quando la Cooperativa Isola dei Ciurli ottenne dal Comune i permessi per costruire  60 ville su una area estesa per circa 21 ettari. All’epoca del rilascio dei permessi a costruire, il Comune di Fondi non era dotato di Prg. Già nel 1971, il Commissario Straordinario del Comune, Dott. Barbato, annullò tali concessioni edilizie.Nel 1974, ancora per iniziativa di un Commissario Straordinario ,Dott. Riondino, vennero annullati per illegittimità i permessi a costruire già rilasciati relativi alle prime 21 ville, dopo aver verificato che l’intervento edilizio in questione assumeva il profilo urbanistico della lottizzazione a scopo edilizio, e quindi necessitante, per le attuali leggi urbanistiche, di un Piano particolareggiato. Alla data dell’annullamento dei permessi a costruire, nel territorio comunale vigevano le norme di salvaguardia date dal Prg adottato nel 1973. Oltre all’annullamento delle concessioni, il provvedimento del Commissario contemplò anche la contestuale diffida alla demolizione di tutte le opere realizzate. A queste iniziative, si affiancò un ulteriore provvedimento, adottato dal Pretore di Fondi, che, ancora nel 1974, ordinava il sequestro del cantiere e una perizia tesa a stabilire il livello di avanzamento dei lavori finalizzati alla realizzazione delle prime 21 ville sulle 60 totalmente previste.Finita l’epoca del Commissariamento, si insedia la nuova Amministrazione Comunale. La Cooperativa Isola dei Ciurli, nella persona del suo Amministratore, ottiene il ripristino delle concessioni edilizie già soppresse. Tutto ciò nonostante la precedente condanna inflitta dal  Pretore di Fondi, Dott. Napolitano, nel luglio del 1973, nei confronti di un ex Sindaco di Fondi,  dell’ex Vice – Sindaco, e del costruttore/amministratore della Cooperativa Isola dei Ciurli, tutti condannati a due mesi di reclusione e alla interdizione dai pubblici servizi per un anno. La parte soccombente presentò però ricorso in appello presso il Tribunale di Latina, e la prima sentenza venne rovesciata completamente, con un’ assoluzione per tutti. Ma il Pubblico Ministero del processo – il Dott. Alfredo Santangelo – fece ricorso contro la citata sentenza, e la Cassazione fece rifare il processo, che, però,  confermò il primo verdetto del Pretore. Dopo alcuni anni, durante la quale l’intera vicenda sembra essere ormai dimenticata, tranne per la spettrale presenza di quei 21 scheletri di ville edificate allo stato rustico sulla piana di Fondi, la Cooperativa Isola dei Ciurli viene liquidata, poiché in stato di insolvenza, come stabilito con un Decreto Ministeriale del 1978, e messa in liquidazione coatta amministrativa, con obbligo di vendita dei terreni e dei rustici insistenti. Il nuovo compratore è il titolare della Società ICIM – Immobiliare Compravendita Immobili e Mobili – , di professione commerciante. Nello stesso anno, la Giunta Regionale dell’epoca, approvava il Prg del Comune di Fondi. Per il “comparto denominato Isola dei Ciurli”, il nuovo strumento urbanistico prevede, letteralmente, quanto segue: “ …la predetta sezione Urbanistica ne aveva proposto il ridimensionamento attraverso un congelamento dei volumi esistenti e la non utilizzazione, ai fini edificabili, dei lotti ancora disponibili, sottoponendo peraltro la parte già edificata ad una razionalizzazione per il recupero degli standard urbanistici”. Una previsione, questa, che farebbe pensare ad un “congelamento dell’esistente”, con il chiaro intento di “salvare” quei 21 scheletri e, ovviamente di “completarli”. Ma, immediatamente di seguito, la Deliberazione sul nuovo Prg della Giunta Regionale, aggiunge “Poiché tale razionalizzazione appare realizzabile soltanto nel contesto unitario dell’intero comparto ed in considerazione che è necessario comunque definire la disciplina sostitutiva della parte non ancora edificata del comparto stesso, allo scopo di evitare un vuoto normativo, si prescrive che il comparto in fregio alla S.S. Flacca denominata “Isola dei Ciurli” va declassato da zona di ristrutturazione B4 a zona agricola V/2 – indice fondiario: 0,03 mc/mq. L’Amministrazione comunale, attraverso una variante o un piano particolareggiato in variante, potrà tuttavia in seguito proporre una razionalizzazione del comparto stesso sulla base di un indice di edificabilità territoriale pari al rapporto tra la  volumetria esistente e la superficie dell’intero comparto”. In buona sostanza, la Deliberazione Regionale permette sia di “assumere” nel nuovo strumento urbanistico le sentenze della Magistratura – ovverosia procedere alle demolizioni – sia di varare un piano particolareggiato previa variante. Per l’oggi, quindi, in mancanza di una variante comunale specifica, dato l’indice fondiario stabilito, su  60 ettari complessivi del comparto, mq 178.245 – 17 ettari -  sono edificabili  mc 5.347 ad uso agricolo, e mq 24.000 a vincolo di standard urbanistico. Al contrario, risultavano già realizzati al momento dell’approvazione della Deliberazione Regionale sul Prg di Fondi, 27.648 mc ad uso residenziale su 210.000 mq.L’atto successivo di questa vicenda è, innanzitutto, rappresentato dalla Legge Regionale n. 28/80, relativa alle norme concernenti l’abusivismo edilizio ed il recupero dei nuclei edilizi nati abusivamente. Infatti, sulla base della Legge Regionale, ed in applicazione del Prg, il Consiglio Comunale di Fondi, delibera nel 1983 la Variante Speciale per le zone V/1, V/2, V/3, applicando così l’art.15 della stessa Legge Regionale citata. In ogni caso, sia pure con la variante adottata, vengono esclusi dal beneficio di legge n. 10 delle 21 ville già edificate, in quanto ricadenti nella fascia di rispetto dei 300 mt dalla linea di battigia del mare, così come stabilito da un’altra Legge Regionale, la Legge n. 30 del 1974. Nel  1985 avviene un fatto importante di questa lunga e complessa vicenda: infatti è l’anno del Decreto con il quale il Ministro per i Beni Culturali e Ambientali, integra ai sensi della legge n. 1497 per la tutela delle zone paesaggistiche, la dichiarazione di vincolo sull’area di Salto di Fondi, già risalente al 1959. In particolare, il Decreto del Ministero prevede di estendere il vincolo “ alla zona costiera sita nell’ambito dei Comuni di Fondi e Sperlonga, nella quale si può godere l’amplissima visuale verso la conca di Fondi fino ai Monti Ausoni e ai Monti Urunci Aurunci e verso il suggestivo paesaggio lungo il mare”. Il primo giorno di Aprile del 1986  è la data di presentazione, ai sensi della legge 47/85, ossia il I° Condono Edilizio, presso il Comune di Fondi, di 21 domande di concessione in sanatoria per ognuno dei manufatti edificati nel comprensorio Isola dei Ciurli. Nel 1987 la Giunta Regionale del Lazio approva il  Piano Territoriale Paesistico, nel quale l’ambito dell’Isola dei Ciurli è classificato quale “area di tutela paesistica”, con un indice di fabbricabilità stabilito in 0,015 mc/mq, su lotto minimo di 20.000 mq: si consideri che secondo questo indice urbanistico, in quei 17 ettari sono assentibili cubature ad uso agricolo oer mc 2.550 – l’equivalente di circa 10 capanni agricoli -, mentre, come abbiamo visto, su quei 17 ettari della piana di fondi erano stati realizzati circa  mc 27.648 ad uso residenziale.  Poiché l’area è soggetta a vincolo paesaggistico, l’iter delle 21 domande di concessione in sanatoria deve essere corredato dal parere favorevole dell’Ente preposto alla tutela del vincolo paesaggistico, ossia dal nullaosta Regionale: nullaosta che nel 1988 l’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio dell’epoca trasmette al Comune di Fondi. Nel 1990,  il Sindaco pro tempore di Fondi, alla vigilia delle elezioni amministrative, previo pagamento degli oneri di urbanizzazione, rilascia le 21 concessioni in sanatoria. E’ da notare che all’epoca, presso il Comune di Fondi, risultavano essere state presentate n. 5.564 richieste di concessione in sanatoria, e, delle quali , soltanto 444 richieste – pari quindi al 7,9% del totale -  erano già state “trattate” per la conclusione dell’iter amministrativo propedeutico al rilascio delle concessioni in sanatoria . Ciò significa che quelle 21 richieste di concessione relative alla lottizzazione Isola dei Ciurli, furono “trattate”  repentinamente attraverso una sorta di “corsia preferenziale”, a beffa di quei cittadini che, magari, per abusi di minore entità e con minore impatto ambientale, ancora oggi attendono dal Comune di Fondi la concessione in sanatoria ai sensi del I° Condono.Dopo lo svolgimento delle elezioni amministrative, cambia il quadro politico nel Comune di Fondi: in conseguenza, il nuovo Sindaco, emette ordinanza di sospensione lavori per le opere realizzate nel comparto Isola dei Ciurli, “congelando” così le concessioni in sanatoria.  Nel 1998 il Tar del Lazio, sezione di Latina, accoglie il ricorso della proprietà contro l’ordinanza sindacale, per illegittimità dell’atto e eccesso di potere. Forti di ciò, la proprietà presenta al Comune di Fondi un progetto di lottizzazione convenzionata, che, immediatamente, dopo un ulteriore cambiamento del quadro politico – amministrativo locale, viene accolta dal Comune. Ma nel 1999, l’Assessorato Urbanistica e Casa della Regione Lazio dell’epoca, ricevuto dal Comune di Fondi il Piano di lottizzazione, esprime il proprio parere. Il documento regionale evidenzia, tra l’altro, che il Prg di Fondi qualifica il comparto quale area agricola, e che le concessioni edilizie in sanatoria rilasciate non corrispondano ai criteri individuati dalla regione per il recupero delle aree nate abusivamente, e che, quindi, il progetto medesimo non possa essere approvato dal Consiglio Comunale. Nonostante ciò, il Comune di Fondi, ancora nel 1999, approva la lottizzazione ed autorizza la sottoscrizione della convenzione urbanistica.L’ultimo atto di questa vicenda è del 2004, data nella quale viene resa pubblica la sentenza del Tribunale di Latina: in relazione alla vicenda dell’Isola dei Ciurli, il costruttore/commerciante viene condannato ad un anno di arresto, quarantamila euro di ammenda, e la confisca dei terreni per lottizzazione abusiva. In sede di appello nel 2006 tale sentenza è stata confermata: ma il costruttore non si arrende e presenta un nuovo appello, alla Corte di Cassazione. La Corte di Cassazione, con la sentenza definitiva emessa il 13 maggio, ha posto la parola fine all’annosa vicenda della lottizzazione abusiva dell’Isola dei Ciurli. Ora la parola passa finalmente alle ruspe. Già, perché accogliendo l’esposto di Legambiente Lazio, l’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio ha notificato al Comune di Fondi istanza per avviare l’iter relativo ai poteri sostitutivi in materia di lotta all’abusivismo, previsti per legge, in caso di acclarate inadempienze da parte dei Comuni in materia di repressione dell’abusivismo edilizio. Il più grande Ecomostro della Regione Lazio, nato nel 1968 e arrivato alla veneranda età di 39 anni, ha quindi i giorni contati.

ARKAN



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davide
Inviato il: 22/12/2007 23:28
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Re: Storia dell'Isola dei Ciurli

Domanda per RenatoSD (se vorrà rispondere)

Nella cronistoria si legge che nel 1974 una legge regionale già imponeva un vincolo di inedificabilità nei 300 m dal mare (che poi sarebbe stato recepito a livello nazionale con la famosa legge Galasso del 1985).

Dunque in teoria, sul lido di Latina, visto che si dice che alcune costruzioni hanno regolare licenza edilizia, penso che si tratti di quelle realizzate tra il dopoguerra e il 1974.

Tutte le altre dopo questa data (e non dopo il 1985) dovrebbero essere abusive e non condonabili con nessuno dei condoni edilizi dell' 85, 94 e 2003.

Alla luce di tutto ciò è incomprensibile il fatto per il quale il Comune di Latina non si sbriga a finire l'iter per le sanatorie relative alla zona tra Foceverde e Capoportiere.

In base alla legge regionale vigente dal 74, già oggi un buon numero di abitazioni, palafitte ecc. non può essere sanato, e dunque và demolito..

In quanto al limite, io sono favorevole ad abbattere e ricostruire più indietro (in base al Concorso Internazionale di idee per la Marina) solo quelle costruzioni realizzate prima del 74 con regolare licenza edilizia.

Quelle realizzate prima del 74 ma abusivamente e quelle dopo il 74, vanno necessariamente buttate giù d'ufficio e le aree di sedime entrare a far parte del patrimonio disponibile del comune.

Per questo sarebbe importante che qualcuno dell'amministrazione ci dica quante abitazioni su quella fascia esistono, e di queste quante sono abusive e quante hanno regolare licenza.

Non posso pensare che quelle abusive erano solo quelle 12 case su Via Egadi, in cui il PRG prevedeva verde pubblico e dove è nato il nuovo parco Verde Onda..

Se qualche consigliere potesse chiarire le idee sarebbe ben accetto..

ARKAN



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Enrico
Inviato il: 24/12/2007 9:41
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Re: Marrazzo: presto abbattimento Isola dei Ciurli
arkan ha scritto:

Caro Enrico io copio ed incollo i testi oltre ai link per 2 motivi:

1) Il testo è subito disponibile per la lettura

2) I siti dei giornali (Tempo, Messaggero, Latina Oggi ecc.) hanno la pessima abitudine di aggiornare i siti, disattivando i vecchi link.. Dunque a distanza di mesi può benissimo accadere che un link non funzioni più, ed il lettore non può più ricostruire la cronologia degli eventi.

Solo Latina Oggi non copio ed incollo il testo, perchè la formattazione del testo verrebbe uno schifo.. lo faccio solo quando è possibile riprendere news dal sito www.fondani.it

Infatti guarda caso, nell'ultimo mese tutti i vecchi link di Latina Oggi non funzionano più.. Chi oggi leggerà quei post, come potrà farsi un' idea di come si è sviluppata la discussione?

ARKAN

Veramente la mia precisazione riguardava il fatto che alcune volte i commenti risultavano "mischiati" con la news. Certo si può copiare tutta la news (o fare un sunto), ma sarebbe meglio cambiare formattazione ai commenti personali e/o dividere con spazi o linea orizzontale (c'è tra gli strumenti) la notizia dai commenti.

Il mio consiglio sui link riguardava la posizione nell'intervento

Enrico 




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Cento volte al giorno mi capita di pensare che la mia vita, quella interiore e quella pubblica, dipende dal lavoro di altre persone, vive e scomparse e mi dico che devo impegnarmi a restituire quanto ho ricevuto e ancora ricevo.
Albert Einstein

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davide
Inviato il: 26/12/2007 18:09
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Fondi: cominciare ad aggredire le altre lottizazzioni..

A Fondi dopo la vittoriosa battaglia contro l'Isola dei Ciurli, bisogna cominciare ad aggredire la zona denominata "i Prefetti", nata negli anni 60, ed altre lottizzazioni più recenti, datate fine anni 90, come il villaggio "Rosa dei Venti" ed il villaggio "Il Sorriso", già finiti sotto inchiesta da parte della magistratura...

http://www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/fondi/fondi.shtml"center">

C'erano una volta le dune, colline di sabbia che incorniciano gran parte del Mediterraneo ricoperte di eringi e gigli di mare. Ambienti delicati che possono esistere solo se lasciati "liberi" di modellarsi sotto la forza di vento, sabbia e mare. Lo scempio di Fondi rappresenta uno degli sfregi più devastanti per i 12 km di dune che separano i Comuni costieri di Terracina e Sperlonga. Situate a ridosso del Lago di Fondi per queste dune la condanna a morte è suonata fin dagli anni '60, con la costruzione di manufatti di ogni tipo: stabilimenti, ristoranti, alloggi da campeggio costruiti in contrasto a tutte le norme vigenti: alcuni di essi sono stati edificati ad appena 7 metri dal mare.

http://www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/fondi/1.html">CEMENTO SPALMATO SULLE DUNE - Si è cominciato col complesso delle ville dei Prefetti a cui seguirono il villaggio dei Ciurli, circa 25 rustici cominciati 25 anni fa ed ora ultimati. Ma il colpo di grazia è arrivato nel 1999 con la costruzione del villaggio "Rosa dei venti", composto da oltre 100 villette a circa 150 metri dalla spiaggia. Tutte le cubature di cemento "spalmate" sulla duna di Fondi hanno in 30 anni appiattito il paesaggio e violato l'intera normativa che vincola le nostre coste: la Legge Galasso, che vieta la costruzione entro i 300 metri dalla spiaggia, la Legge n.47 del 1985 che impone al Sindaco il controllo e la vigilanza sulle trasformazioni urbanisitiche e ne sanziona penalmente le omissioni, le leggi sul demanio marittimo, che stabiliscono poteri e doveri della Capitaneria di Porto anche per la vigilanza di carattere ambientale, le leggi e Convenzioni europee ed internazionali per la protezione degli habitat naturali delle zone umide. D'altronde lo stesso Piano Regolatore Generale del Comune di Fondi venne approvato prima dell'entrata in vigore della Legge Galasso e non ha mai subito modifiche per conformarsi alle leggi di tutela paesaggistico-ambientale.

http://www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/fondi/2.html">VILLAGGI, BUNGALOW E CAMPING - Una "voragine" legislativa assecondata persino dalla stessa Sovrintendenza ai Beni Culturali del Lazio che ha approvato nell'agosto 1997 la realizzazione del complesso edilizio "villaggio il Sorriso" (vari alloggi residenziali), e nel febbraio 1998 la relizzazione di 60 bungalows e relativi servizi nel villaggio "Le dune"; nel novembre del '99 ha consentito ufficialmente l'ampliamento del camping "Settebello" con la costruzione di ben 100 bungalows in legno "…ritenuto che le opere in progetto sono migliorative della struttura ricettiva esistente e per l'impiego dei materiali consoni al contesto paesaggistico vincolato nel quale trovano il giusto inserimento..".

http://www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/fondi/3.html"> LA BATTAGLIA DEL WWF - Un gruppo di volontari locali del Wwf proprio lo scorso anno ha deciso di intraprendere la lunga battaglia legale per riportare alle condizioni naturali la duna di Fondi così massacrata. A seguito del primo esposto presentato dall'Associazione, finalmente la Magistratura ha deciso di sequestrare, lo scorso maggio, il villaggio Rosa dei Venti. Ma è solo il primo passo: la Procura di Latina ha avviato le indagini e ha aperto procedimenti contro quei villaggi dai nomi tanto evocativi: Rosa dei venti, camping Settebello e le Dune, stabilimento Tucano, villaggio dei Ciurli. Ad attendere ci sono ben 8 processi nei quali il Wwf si costituirà parte civile. Se la musica potrà finalmente cambiare per la costa di Fondi lo si saprà il giorno della prima udienza del primo di questi processi che vede imputati, oltre a costruttori, tecnici e proprietari dei terreni, anche alcuni pubblici amministratori per abuso d'atti d'ufficio: si tratta del villaggio "Il sorriso", oltre venti villini costruiti in piena zona di tutela paesaggistico-ambientale.

ARKAN



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davide
Inviato il: 4/1/2008 19:46
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Re: Ecco le prossime mosse contro gli abusivi...
Http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/30_12_2007/pag32_fondi.pdf

Domenica 30 Dicembre 2007
FONDI
32
L’annunciata «rinaturazione» si è fermata agli abbattimenti
Duna, intervento bluff
Tutta l’area di Tumulito invasa da calcinacci e pietrame
M.S.BIAGIO
LENOLA
di Mirko Macaro
RINATURAZIONE e recupero ambientale della duna di Tumulito, parole che lasciano il tempo che trovano. Nell’ultimo anno non c’è stata occasione in cui l’amministrazione, in riferimento alle centinaia di abbattimenti effettuati sul litorale, non abbia tirato in ballo le operazioni di risanamento attuate. Gli abbattimenti sono iniziati nel 2006 e si sono protratti, su un’area di circa un chilometro e mezzo, fino allo scorso maggio. E una nuova ondata di demolizioni è prevista nei prossimi mesi. Verrebbe da pensare che finalmente la natura e la tutela dell’ambiente abbiano avuto la meglio. Ma, facendo due passi a ridosso della duna di Tumulito, ci si rende conto di come la situazione non sia proprio così. Assodato che parte delle essenze autoctone collocate per la rinaturazione nel frattempo sono morte, anche la rimozione delle macerie derivanti dagli abbattimenti e la bonifica dell’area, dopo una rapida escursione, diventano un incognita. «La ditta appaltatrice ha la necessità di accumulare momentaneamente i derivati delle demolizioni avendo l’obbligo di selezionare i diversi tipi di rifiuti prima di procedere allo smaltimento». Parole pronunciate tempo fa dal sindaco Luigi Parisella che, a distanza di più di sei mesi dall’esecuzione delle ultime demolizioni, non trovano riscontro. Su lunghi tratti della duna di Tumulito, infatti, sono ancora disseminate grandi quantità di materiale di risulta: soprattutto calcinacci e mattoni, quasi fin sopra l’arenile. Ma si trovano anche residui di eternit ed alcuni materassi abbandonati. Poi, sulla duna «rinaturata e recuperata dal punto di vista ambientale», spuntano qua e là, direttamente dalla sabbia, proprio come fossero delle piantine, gli allacci idrici delle costruzioni abbattute. L’intervento di rinaturazione è stato attuato anche attraverso la posa di passarelle in legno per l’accesso al mare. Un modo per consentire il passaggio pedonale ai cittadini, compresi i soggetti con disagio motorio. Ma il Comune è stato così premuroso che, forse in previsione di un’affluenza balneare da far invidia a Rimini o Riccione, per adesso ha risparmiato diverse passerelle in cemento armato che poggiano direttamente sul manto sabbioso. Un quadro non certo felice, quello prospettato. Eppure già dagli inizi dei lavori il recupero ambientale della duna è stato al centro delle polemiche: già nei mesi scorsi alcuni residenti avevano denunciato la presenza a Tumulito di numerose discariche, oltre che dei residui delle demolizioni. Ed una diatriba era nata anche per le essenze autoctone e gli alberi di ulivo, piantati da più di quarant’anni, sradicati senza alcuna remora dalla ditta incaricata dal Comune. Uno scempio perpetrato a colpi di ruspa che va in direzione diametralmente opposta rispetto alle stesse prescrizioni del progetto esecutivo di rinaturazione. Infine, pure l’esponente socialista Onorato Mazzarrino aveva sollevato polemiche sulla risagomazione della duna: accusava l’amministrazione di averne abbassato di oltre un metro il profilo, causando così una grave alterazione degli equilibri ambientali

 



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davide
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Variante lido di Latina
Si comincia un pò a fare chiarezza.. pare che al Lido di Latina siano regolari solo le case costruite prime del 1967, le altre sono abusive e non sarebbe possibile per loro alcuna sanatoria.
Ma allora dico: è così difficile demolire le case realizzate dal 67 in poi?

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/10_01_2008/pag06latina.pdf

http://www.ilmessaggero.it/view.php"Verdana" size="2" color="#191970">Giovedì 10 Gennaio 2008 Chiudi


di LAURA PESINO

La delibera di indirizzo orienterà il complesso percorso dei riqualificazione, destinato a dare un volto nuovo all’intera fascia costiera del capoluogo. In attesa dell’approvazione definitiva del Consiglio comunale, il primo atto è compiuto e il documento viene licenziato dalla commissione urbanistica ma con l’astensione delle due opposizioni. A illustrarne i contenuti è l’assessore Massimo Rosolini, che ripercorre la storia di decenni di sfruttamento e privatizzazione del litorale che non hanno permesso interventi orientati allo sviluppo. Oggi invece la strada sembra diversa. «Ora – precisa Rosolini – c’è necessità di decisioni radicali per dare nuova vita alla costa». E allora si pensa al potenziamento della ricettività, tutela dell’ambiente, adeguamento della viabilità. Con un occhio di riguardo al faraonico sistema portuale, quello di Foceverde progettato da Alberto Noli e quello di Rio Martino. Si parte dal recupero della fascia dunale, con interventi di delocalizzazione dei volumi edilizi. E si progetta poi una riqualificazione totale che investirà la zona più interna e l’area sottoposta a vincolo ricadente nel Parco, dalla battigia al Mastropietro. Tre le direttrici di indirizzo contenute nella delibera: norme urbanistiche, porto, piano campeggi. Ma tutto è ancora da studiare nel dettaglio. E il piano definitivo sarà anche la sintesi dei progetti vincitori del Concorso internazionale di idee della marina.
Qualche dubbio lo solleva intanto l’opposizione. Il Pd, per voce di Maurizio Mansutti, obietta che la variante in discussione appare troppo sbilanciata sul fronte della portualità, mentre poco o nulla si dice su altri aspetti. «Paghiamo tecnici e progettisti – dice Mansutti – ma l’intero lavoro potrebbe essere vanificato se il porto non verrà realizzato». Altro punto poco condiviso resta quello relativo ai terreni delle terme. Settanta ettari per la precisione, per i quali l’opposizione sollecita una dicitura chiara, che in delibera non compare ma che, se ci fosse, impedirebbe eventuali cambi di destinazione d’uso e interventi edilizi come meccanismo compensatorio alla società Condotte. Sempre in commissione si approva poi, con i soli voti della maggioranza, la proposta di avviso pubblico per reperire i progettisti che dovranno pianificare il tracciato della Mare- Monti.




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davide
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Re: Variante lido di Latina
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davide
Inviato il: 15/1/2008 21:15
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Re: Ecco le prossime mosse contro gli abusivi...

Interessante questo articolo di oggi, de Il Messaggero. Secondo Scalfati il crollo dei prezzi dei terreni e dei valori immobiliari della città di Sabaudia, sarebbe deleterio..
Credo che sia vero l'esatto contrario. Avendo terreni compresi nel Parco del Circeo, e quindi inedificabili, e dal valore commerciale prossimo allo zero, si sgonfierebbe il mercato immobiliare e la speculazione. Infatti sono proprio gli alti prezzi degli immobili che hanno portato all'investimento in terreni e case.. ed alla conseguente speculazione edilizia negli ultimi anni, a Sabaudia come a Latina.
Dunque un mercato con valori più bassi e non gonfiati, non può che essere un bene, sia per i cittadini (che sarebbero invogliati a comprare, senza indebitarsi fino al collo con le banche), e ciò attirerebbe nuovi abitanti anzichè allontarli.
A Roma, sono stati proprio i prezzi inaccessibili degli immobili a spingere decine di migliaia di persone a trasferirsi a Pomezia, Aprilia e Latina.
Inoltre prezzi bassi del mercato immobiliare, renderebbero meno appettibili eventuale riciclaggio di denaro sporco da parte della criminalità organizzata.

http://www.ilmessaggero.it/view.php

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davide
Inviato il: 22/1/2008 20:23
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Fondi: confiscati i bungalow del camping "Settebello"

Il tribunale di Terracina confisca i bungalow abusivi realizzati nel 2004, che hanno deturpato la duna di Fondi:

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/22_01_2008/pag27fondi.pdf

ARKAN



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