DAVIDE |
davide - Thu 24/05/2007 or 18:33 |
Latina Oggi ci informa che il 14 Giugno prenderà il via la demolizione di alcune costruzioni abusiva a Minturno, nella zona costiera di Pantano Arenile, dove c'è un abusivismo da far paura... Cmq che #CENSURA#, quanto è lenta la giustizia italiana... Procuratore capo si sbrighi, cominci a demolire a Cisterna, Doganella, Cori, dove l'abusivimo è ormani imperante.... Faccia sentire a questi delinquenti la forza delle ruspe!!! Pensate gli italiani stanno aiutando gli afgani a riformare la loro giustizia.. Ma vi rendete conto? Degli asini come noi che dicono agli afgani come fare per non avere giustizia. Loro erano tanto abituati alla efficiente legge del taglione, e noi andiamo ad insegnargli l'impunità, ma che schifo! DAVIDE P.S. Vedo che molti leggono questo post, ma non commentono... Tutti abusivi siete? State tutti tremando che possa toccare la vostra ora?? |
davide - Thu 31/05/2007 or 18:34 |
Questa mattina sono andato a fare un sopralluogo in Via Egadi, al lido di Latina, per vedere il tanto decantato parco Verde Onda, inauugurato l'8 Maggio. C'è il cartellone dei lavori, con le immagini della demolizione delle catapecchie effettuate nel 2003 e nel febbraio 2007. Tralasciamo il fatto che come vi avevo anticipato, Guercio e compagni lo stanno mandando a mignotte, infatti al posto dell'erba, già stanno crescendo le canne... Tralasciamo il fatto che non si capisce perchè altre catapecchie abusive che affacciano su Via Egadi siano ancora in piedi.... Il fatto grave è che dal ponticello di Via Egadi che scavalca il canale Colmata, guardando in direzione di Via del Lido, si nota una grossa discarica, sulle sponde del canale stesso. Questa discarica è proprio davanti la recinzione (che dà sul canale) di un campeggio. Vi sono ammassati pezzi di plastica, buste, polistirolo, piccoli frigoriferi, pezzi di ferro, probabilmente derivanti dalla demolizione che la forestale ha imposto l'anno scorso ai proprietari dei campeggi. In particolare il proprietario di questo campeggio, ha pensato bene di demolire gli abusi edilizi, e di mettere la monnezza sulle sponde del Colmata... Senza poi tralasciare resti di calcinacci nel tratto di canale che confina con il parco Verde Onda..... Chiedo agli agenti della forestale di andare a verificare e di applicare le dovute sanzioni nei confronti di questo campeggio. DAVIDE P.S. Freddy, lascia questo messaggio in bella vista nell'home page, è importante. Grazie |
davide - Thu 31/05/2007 or 18:34 |
Questa mattina sono andato a fare un sopralluogo in Via Egadi, al lido di Latina, per vedere il tanto decantato parco Verde Onda, inauugurato l'8 Maggio. C'è il cartellone dei lavori, con le immagini della demolizione delle catapecchie effettuate nel 2003 e nel febbraio 2007. Tralasciamo il fatto che come vi avevo anticipato, Guercio e compagni lo stanno mandando a mignotte, infatti al posto dell'erba, già stanno crescendo le canne... Tralasciamo il fatto che non si capisce perchè altre catapecchie abusive che affacciano su Via Egadi siano ancora in piedi.... Il fatto grave è che dal ponticello di Via Egadi che scavalca il canale Colmata, guardando in direzione di Via del Lido, si nota una grossa discarica, sulle sponde del canale stesso. Questa discarica è proprio davanti la recinzione (che dà sul canale) di un campeggio. Vi sono ammassati pezzi di plastica, buste, polistirolo, piccoli frigoriferi, pezzi di ferro, probabilmente derivanti dalla demolizione che la forestale ha imposto l'anno scorso ai proprietari dei campeggi. In particolare il proprietario di questo campeggio, ha pensato bene di demolire gli abusi edilizi, e di mettere la monnezza sulle sponde del Colmata... Senza poi tralasciare resti di calcinacci nel tratto di canale che confina con il parco Verde Onda..... Chiedo agli agenti della forestale di andare a verificare e di applicare le dovute sanzioni nei confronti di questo campeggio. DAVIDE P.S. Freddy, lascia questo messaggio in bella vista nell'home page, è importante. Grazie |
davide - Thu 31/05/2007 or 18:43 |
Ora veniamo al tanto decantato parco Verde Onda di 3 ettari al lido di LAtina. Il cartellone dei lavori riporta degli articoli di giornale del 2003. Ebbene di dice chiaramente che il comune ha 250 ordinanze di demolizione al lido di Latina, e 57 immobili già acquisiti a patrimonio comunale. Ebbene cari tecnici dell'ufficio antiabusivismo, che aspettate a fare queste demolizioni? Come mai in via Egadi ci sono ancora delle catapecchie abusive? Come mai nel parco, mista alla terra ci sono resti di cocci, calcinacci e pezzi di tufo? Non è che gnente gnente una parte dei calcinacci non li avete portati in discarica, ma avete preferirli spargerli sul terreno? DAVIDE |
davide - Thu 07/06/2007 or 23:21 |
Ieri su Latina Oggi è comparso un articolo sul degrado di Via Egadi a firma di Francesca Fusco. Si evince chiaramente il degrado in cui stà tornando quella zona dopo la riqualificazione. Però Latina Oggi aggiorni le foto. La foto grossa è quella dell'inaugurazione, oggi il parco è infestato da erba alta, e canne che stanno spuntando un pò dappertutto.... Ecco il link della notizia |
davide - Tue 12/06/2007 or 20:49 |
DAVIDE |
anaclerio - Tue 19/06/2007 or 15:13 |
Sono state portate a termine ieri, le demolizioni di 5 costruzioni abusive a Minturno. Mi sarei aspettato grosse demolizioni, invece hanno demolito delle catapecchie allo stato grezzo, che i giornali si ostinano a chiamare "ville". Ma questi giornalisti l' hanno mai vista una villa? O vivono anche loro in catapecchie del genere? |
Ruspe in azione ieri mattina in località Pantano Arenile a Marina di Minturno, per l’abbattimento di manufatti abusivi costruiti in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico che l’ufficio tecnico del Comune di Minturno ha ritenuto insanabili. Le demolizioni annunciate recentemente dal sindaco Giuseppe Sardelli e dal delegato all’Urbanistica Maurizio Faticoni, hanno interessato, in un primo momento, solo cinque immobili, tutti di piccola dimensione, appartenenti ad un unico proprietario. E solo nei prossimi giorni la stessa sorte toccherà ad altri cinque manufatti ubicati nelle vicinanze. Pertanto, ieri, via ai primi lavori di demolizione che si sono svolti senza alcun problema sotto la supervisione degli uomini della Guardia di Finanza, della Polizia, dei Carabinieri e dei Vigili Urbani. Le costruzioni realizzate in uno spazio ridottissimo di terreno, sotto l’ombra di alcuni pini, a pochi metri dalla foce del Garigliano, si sono sgretolate, fino a diventare un cumulo di macerie, sotto i colpi della pala meccanica. Gli edifici sequestrati nel 2005 erano privi del tetto, ma con le pareti già completate. L’iniziativa di ieri, oltre all’azione di controllo delle forze dell’ordine in un territorio vessato da anni dal “mattone selvaggio”, si inserisce a pieno titolo nella lotta agli abusivisti edilizi sempre pronti in qualsiasi stagione dell’anno a portare a termine manufatti illegali. E’ indispensabile una maggiore sensibilizzazione verso le tematiche ambientali ma anche la promozione del principio di legalità. Ecco una foto della ruspa in azione: |
ANACLERIO
anaclerio - Tue 19/06/2007 or 15:19 |
CMQ SIA ci aspettiamo dalla procura di Latina ben altre demolizioni, di ben altra volumetria ANACLERIO |
anaclerio - Thu 21/06/2007 or 23:27 | |||||
Evvai, un altro sequestro a Ponza. Hanno sequestrato un manufatto di 300 m quadri, che è stato raddoppiato rispetto alla originale volumetria. Ma la domanda sorge spontanea: i vigili urbani dov'erano? Alla processione con Marrazzo, il sindaco di Ponza e Ventotene, a festeggiare il patrono di Ponza? Perchè si è permesso che si terminassero i lavori? Perchè si è dovuto attendere la Guardi di Finanza? Procuratore Mancini faccia di questo caso un caso esemplare, come la Villa della sopraintente Affanni, sempre a Ponza. Faccia demolire immediatamente questi scempi!! http://www.ilmessaggero.it/view.php"http://www.ilmessaggero.it/home_page.php">
ANACLERIO |
anaclerio - Fri 29/06/2007 or 14:30 | |||||||
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anaclerio - Fri 29/06/2007 or 14:36 |
Ma infatti non si capisce tutta questo astio degli occupatari, che non vogliono mettersi l'anima in pace, ma continuano a chiedere risarcimenti miliardari.... Se quelle case erano abusive e senza condono, andavano demolite, indipendentemente dal fatto che il terreno sul quale sono state costruite fosse privato o di uso civico... Anzi visto che in mano non hanno nessuna concessione in sanatoria, mi viene il forte dubbio che la domanda non gli è mai stata accolta dal Comune proprio perchè le case erano costruite su terreno di uso civico... Renato tu che ne pensi? E' possibile che anche a Sabaudia nelle zone di uso civico di Molella, Mezzomonte e Palazzo vengano demolite le case abusive, anzichè predisporre una variante di recupero? ANACLERIO |
anaclerio - Fri 29/06/2007 or 21:18 | |||||||
http://www.ilmessaggero.it/view.php"http://www.ilmessaggero.it/home_page.php">
ANACLERIO |
renatosd - Sat 30/06/2007 or 09:10 |
anaclerio ha scritto: E' il dramma insito nell'aspettativa delle sanatorie. Ovvero si è creato il convincimento che si potesse fare tutto dovunque senza titolo tanto con la sola presentazione della sanatoria si sarebbe acquisito il diritto. In realtà è quasi impossibile da far capire che l'aver presentato sanatoria e quindi l'aver investito tutti i propri risparmi in un opera illegittima, non da automaticamente il Diritto ad avere la concessione. In molti ... troppi ... hanno fatto abusi ovunque con questo falso convincimento. L'equivoco sta nel non aver spiegato che resta la discrezionalità di rilascio per la verifica di Vincoli, usi civici e quant'altro. Ma è ovvio che dovendo speculare sull'illecito i governi passati non sono andati tanto per il sottile con duplice effetto: - incassare anche da chi non avrebbe dovuto neanche presentare la sanatoria e senza obbligo di rimborso ... anzi con l'autodenuncia avrebbero potuto anche sanzionare ulteriormente i "poveri ignari". - esercitare un ennesimo potere discrezionale tenendo per anni queste persone in sospeso sotto il ricatto che un cambio di amministrazione avrebbe potuto mettere in discussione quello che i proprietari ritenevano un loro diritto. In questo modo gli uffici sanatorie hanno esercitato ed esercitano tuttora un subdolo potere ricattatorio elettorale e di favore ..... un pasticciaccio brutto tutto italiano (e salvatore gongola alle mie affermazioni). renato malinconico |
anaclerio - Sun 01/07/2007 or 14:49 |
Ma infatti Renato, io non capisco come può uno investire tutti i suoi risparmi per farsi una casa abusiva, magari al mare sulla battigia e poi sperare di farla franca.... Perchè poi succede che gli abusi vengono demoliti, passano 30 anni, ma statene certi che vengono demoliti, soprattutto quando c'è un procuratore della repubblica scrupoloso che esige il rispetto della Legge da parte dei Comuni e dei cittadini.... Per me è da idioti buttare centinaia di milioni in costruzioni che hanno la spada di damocle di poter essere un domani demolite. Non riesco a comprendere come fà questa gente a dormire la notte. Invece di fare le cose nella legalità, mettendosi in una botte di ferro, per fare prima fanno gli abusi. Ma poi non si vengano a lamentare, non si diano fuoco quando le ruspe arrivano sotto casa per fare il proprio dovere. Se la sono proprio cercata! Chi è causa del suo mal pianga se stesso... Inoltre un abusivo, prima di fare un abuso è meglio che si studi a fondo tutte le leggi sull'urbanistica, deve sapere già prima che abusi fatti in zona vincolata sono incondonabili.... Ma spesso la gente è ignorante, e quando legge sui giornali che è stata approvato un condono, pensa che si possa fare di tutto, ovunque... ANACLERIO |
anaclerio - Sun 01/07/2007 or 14:55 |
Riguardo il potere subdolo e ricattatorio degli uffici preposti alla sanatoria, sono perfettamente d'accordo. E' per questo che secondo me la materia dei condoni deve essere tolta dalla giurisdizione dei comuni. Essendo l'abuso edilizio un reato penale, è la magistratura che in base alle leggi deve decidere chi è abusivo e può essere condonato, e chi è abusivo e a cui và demolita l'opera. Nel primo caso la magistratura emetterà solo una sanzione penale o amministrativa, nel secondo caso sanzione + demolizione. Le demolizioni dovranno essere fatte eseguire dal Tribunale o dalla procura della Repubblica, che si avvarrà dei mezzi del genio militare. ANACLERIO |
anaclerio - Mon 02/07/2007 or 12:36 |
Il piano regolatore era solo adottato ma non ancora approvato dalla Regione e quella variante per un agriturismo che in realtà celerebbe una vera e propria lottizzazione non poteva essere effettuata. E’ per questo che la Procura di Latina ha invitato a comparire il sindaco di Sonnino, Gino Cesare Gasbarrone, il suo vice ed ex primo cittadino nonché consigliere provinciale Roberto Migliori e il tecnico comunale Antonio Dei Giudici. Sono indagati in concorso tra loro per abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e falso ideologico. Saranno interrogati nei prossimi giorni. Secondo la Procura, il caso è seguito dal sostituto Giuseppe Miliano, lo stesso che si occupa del “Villaggio del Parco” di Sabaudia, dietro a quell’agriturismo si nasconde una lottizzazione abusiva per un valore da 20 milioni di euro. Nell’area in località “Capezzòli” doveva sorgere una struttura destinata a rilanciare le sorti economiche e turistiche del centro - queste almeno le intenzioni espresse quando la delibera venne approvata - ma il magistrato avrebbe trovato ben altro. Dopo l’approvazione a luglio 2002 della delibera che, in variante al piano regolatore che ancora non c’era, consentiva il complesso agro-ricettivo ci sarebbero state delle irregolarità. La prima è legata alla strada che metteva in collegamento l’agriturismo con il paese. Era abusiva e fu “sanata”, c’era già un’indagine che adesso confluisce in questa. Il sostituto procuratore I contesta ai tre l’illegittimità della concessione in sanatoria della strada abusiva, poiché non è prevista dal piano regolatore, tantomeno dal progetto originario della struttura da costruire a Capezzòli. Ma soprattutto la strada è stata realizzata - secondo l’accusa - su suolo pubblico, quindi il Comune doveva ordinare la sospensione dei lavori e il ripristino dei luoghi, mentre emise la concessione in sanatoria. Poi c’è il progetto vero e proprio: 18 villini da circa 100 metri quadrati, 38 mini-appartamenti, un ristorante-pizzeria da 1.600 metri quadrati, un centro commerciale, maneggio, piscina e bar. Peccato che sia in variante a un piano regolatore che era inesistente al momento del voto. L’approvazione del piano di Sonnino è recentissima ma la presunta lottizzazione era stata già deliberata. Nei prossimi giorni i vertici dell’amministrazione comunale e il tecnico dovranno presentarsi in Procura accompagnati da un avvocato e potranno esporre il loro punto di vista sulla questione. |
ANACLERIO
anaclerio - Mon 02/07/2007 or 13:10 |
Ieri sulla prima pagina de IL TEMPO Cronaca di Latina, vi era scritto "Sanatorie al lido, il Tar respinge i ricorsi", Battistini a pag 30. Ebbene sul sito de Il TEMPO non sono riuscito a trovare nessun articolo datato 1 Luglio, solo articoli del 30 Giugno, non trovando naturalmente l'articolo di Battistini. Gli altri giornali invece non ne parlavano. Ebbene qualcuno di voi ha letto l'edizione cartacea? Sono state respinti finalmente i ricorsi contro le demolizioni al lido di Latina? Se si, quante demolizioni dovranno essere effettuate? ANACLERIO p.S. Se qualche giornalista de Il Tempo che segue i forum di www.q4q5.it facesse la cortesia di pubblicare questo articolo in questo forum, saremmo immensamente grati. |
anaclerio - Thu 05/07/2007 or 14:41 | |||||
ANACLERIO PS.: Ancora un appello al procuratore. Faccia demolire gli abusi al più presto, sulle coste, in pianura e in montagna! Siamo stufi di questi furbi! |
anaclerio - Sun 08/07/2007 or 21:49 | ||||||||
Il Tar di Latina, ha respinto l'istanza di sospensiva presentata contro il diniego di condono del Comune di Terracina, per un fabbricato posto in area vincolata. Fà piacere leggere queste sentenze, il Tar dia al più presto risposta a questa materia, augurando che vengano respinti il numero maggiore di ricorsi, ed effettuate le relative ordinanze di demolizione N. 00462/2007 REG.ORD. N. 00544/2007 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente ORDINANZA Sul ricorso numero di registro generale 544 del 2007, proposto da: contro Comune di Terracina, rappresentato e difeso dall'avv. Luigia Lazzaro, con domicilio eletto presso Daniela Avv. Gentile in Latina, piazza Mercato N. 11; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, PROVV.TO PROT.N.81412 DATATO 13.03.2007 DI DINIEGO ISTANZA DI CONDONO EDILIZIO..
Visto il ricorso con i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Terracina; Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; Relatore nella camera di consiglio del giorno 29/06/2007 il dott. Giuseppe Rotondo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato che i motivi di ricorso appaiono destituiti di fumus di fondatezza ove si consideri la natura vincolata dell’area in cui ricadono le opere oggetto del denegato condono (art. 3, legge regionale Lazio n. 12/2004); P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione di Latina, respinge la suindicata domanda di sospensione. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 29/06/2007 con l'intervento dei signori:
Franco Bianchi, Presidente Santino Scudeller, Consigliere Giuseppe Rotondo, Primo Referendario, Estensore Da Assegnare Magistrato, Consigliere
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anaclerio - Mon 09/07/2007 or 18:16 |
Emblematico il caso di alcune sentenze sfavorevoli al Comune di Terracina, pubblicate nei primi mesi del 2007. Vi sono varie sentenze tutte fotocopia che fanno riferimento a ricorsi al Tar nel 1998 (n. 871, n. 872, n. 996 ecc.) contro ordinanze di demolizione emanate dal Comune di Terracina nel 1998. Ebbene queste ricorsi sono stati dichiarati irricevibili e le relative ordinanze di demolizione sospese, in quanto era stata presentata domanda di condono ai sensi dell'ultimo condono edilizio (legge 326/2003). Ebbene si presume che il Comune di Terracina aveva emanato quelle ordinanze a seguito di rigetto di istanze di condono presentate ai sensi del primo condono edilizio (legge 45/1985) e del secondo (legge 724/1994). Ora è altamente probabile, essendo l'ultimo condono più rigido degli altri 2, che quelle stesse opere abusive siano respinte un'altra volta, e riemessa un ulteriore ordinanza di demolizioni. Insomma dove voglio arrivare. Si potevano evitare queste lungaggini, se solo il Tar avesse pronunciato le sentenze prima della legge 326/2003 e il comune avesse fatto le relative demolizioni. In questo modo invece, a causa dell'intasamento del Tar, vi è di fatto una dilazione delle sanzioni emesse dal comune. Cmq sia pare che di anno in anno, i ricorsi pendenti al Tar di Latina diminuiscano sempre più ed a fine 2006 ci sono 10800 ricorsi pendenti. Visto che ogni anno le sentenze superano i nuovi ricorsi, si prevede che nel giro di 7-8 anni il malloppo di arretrato sarà smaltito, e ci si potrà dedicare solamente ai ricorsi più recenti. Ed allora per gli abusivi non ci sarà più scampo!! Tu Renato che ne pensi? ANACLERIO PS: Renato ho visto che molti ricorsi sono contro il diniego di sanatoria ed altri contro il diniego di condono. Qual'è la differenza
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anaclerio - Wed 11/07/2007 or 11:35 |
Bene, bene, ieri su ordine del procuratore Mancini, il Nipaf ha messo i sigilli a 5 camping al lido di Latina. Questi gestori non hanno rimosso gli abusi edilizi, eppure la procura di Latina e il Comune di Latina gli avevano dato tutto l'inverno per adeguarsi. Certo se hanno la capoccia dura, peggio per loro!! Qualcuno si domanda come mai i sequestri li fanno in piena stagione estiva, con dentro i clienti.. E' normale, si fà così, così il danno per i campeggiatori è massimo e si dà l'esempio anche agli altri, che vogliono fare abusi. Se questi non li tocchi nelle tasche, se ne fregano delle leggi! Se il sequestro lo avrebbero fatto in pieno inverno, senza nessun cliente, loro non avrebebro avuto nessun danno, e una volta dissequestrati avrebbero continuato come prima... Bene procuratore avanti così, ora però vogliamo vedere un pò di ruspe al Lido abbattere le case abusive. ANACLERIO |
anaclerio - Wed 11/07/2007 or 13:20 |
Roberta Colazingari ANACLERIO |
anaclerio - Thu 12/07/2007 or 23:15 | |||||
Se il Demanio Marittimo venisse esteso alle ville sorte attorno il lago di Sabaudia, vi sarebbe il concreto rischio che queste debbano essere demolite. E' quanto sostengono i legali di Scalfati http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1235623&Sectionid=8&EditionId=3
ANACLERIO PS.. Potreste anche intervenire ogni tanto, anzichè leggere soltanto! |
anaclerio - Sat 21/07/2007 or 16:49 |
Il Messaggero dice che l'Hotel Cusani è stato dissequestrato in quanto il Tribunale del Riesame non ha ravvisato l'urgenza del provvedimento di sequestro. Mi sembra che non sia entrati assolutamente nel merito, ma aspettiamo le motivazioni. Cmq pare che la faccenda rimanga aperta... |
Saranno tolti questa mattina i sigilli posti il 28 giugno scorso a due locali interrati dell’Hotel “Grotta di Tiberio” a Sperlonga perché ritenuti abusivi. Il Tribunale del Riesame ha infatti accolto ieri il ricorso presentato dall’avvocato Corrado de Simone per conto dei proprietari, il presidente della Provincia, Armando Cusani e il suocero Aldo Erasmo Chinappi. Bisognerà però attendere le motivazioni del provvedimento dei giudici Parasporo (presidente e relatore), Di Nicola e Chirico per avere il quadro più chiaro di una situazione che aveva sollevato polemiche e che aveva assunto risvolti politici, visto che proprio dall’esposto di un consigliere di opposizione al Comune di Sperlonga era nato il caso giudiziario. Il sequestro (dei soli locali interrati adibiti a magazzino, 150 metri quadri su un totale di oltre mille dell’intera struttura) era scattato al termine di due anni di indagini e accertamenti. Un tempo esageratamente lungo per un presunto abuso urbanistico sul quale si erano anche espressi i tecnici della Regione che non avevano invece rilevato irregolarità. La contestazione mossa subito dalla proprietà era relativa al fatto che, secondo loro, i locali interrati adibiti a magazzini non comportano un aumento dei carichi urbanistici e che quindi non necessitano di autorizzazioni. L’avvocato de Simone ha aggiunto, nella sua memoria difensiva presentata ieri in udienza, ulteriori elementi di valutazione, primo su tutti il fatto che per un problema di abusivismo grave tra la richiesta del pm e il provvedimento del gip sono trascorsi due mesi. Un tempo troppo lungo che non giustifica l’urgenza. Inoltre il legale ha anche insistito sul particolare, non certo irrilevante, che i tecnici degli uffici regionali competenti avevano effettuato, a febbraio del 2006, un sopralluogo nell’albergo e redatto una relazione di quattro pagine nella quale si sosteneva che la struttura era in regola con la normativa urbanistica regionale e nazionale. E invece era arrivato il provvedimento di sequestro ma solo di due locali “tecnici” adibiti a magazzino. Il presidente della Provincia, e contitolare dell’albergo grotta di Tiberio, Armando Cusani ha ritenuto di non dover fare commenti ora, così come quando aveva subito il provvedimento di sequestro. Caso chiuso? Certamente no, poiché il procedimento resta aperto anche se il provvedimento del Riesame fa spostare l’ago della bilancia. Resta da vedere, in attesa delle motivazioni, quali saranno le reazioni politiche a questo fatto che, sulla base del clamore suscitato dal sequestro, assume il valore di un vero e proprio colpo di scena. Al contrario. G.Cop. |
ANACLERIO
P.S.: Certo che fate a botte per intervenire nella discussione... Me cojoni!!
anaclerio - Sun 19/08/2007 or 16:16 |
http://www.ilmessaggero.it/view.php Mercoledì 15 Agosto 2007 Chiudi Un abuso “coperto” da terra, canne e arbusti. Una sorta di bunker ancora ben nascosto e che sarebbe emerso a lavori ultimati, quando sulla via Panoramica, con una vista mozzafiato su Chiaia di Luna, sarebbe spuntato dal nulla un appartamento di circa cento metri quadrati. Magari ne avrebbero ricavato più stanze per un affare che l’estate prossima sarebbe stato di non poco conto trattandosi dell’isola lunata. Invece l’abuso edilizio è stato scoperto e ora moglie e marito, ottantenni, sono stati denunciati oltre che per abusivismo anche per violazioni di carattere ambientale. A scoprire il tutto sono stati gli uomini della Guardia di Finanza, i quali procedono gli accertamenti per verificare se in realtà gli anziani coniugi non fossero semplicemente dei prestanome per quell’abuso. I militari della stazione di Ponza, nel corso di specifici controlli predisposti dal comando provinciale di Latina e da quello della compagnia di Formia, sono stati insospettiti da un anomalo riversamento di terra e materiali inerti di scarto su un'area di circa mille metri quadrati. I materiali di risulta risultavano troppo ben distribuiti sul terreno tale da renderlo perfettamente pianeggiante. Strano per una zona che in realtà almeno qualche imperfezione doveva averla. E’ bastato approfondire meglio ed è emersa la “sorpresa”. Dopo aver individuato i proprietari del terreno i militari hanno proceduto ad un sopralluogo della zona e al di sotto del piano di calpestio è saltata fuori l'abitazione. C’era l’inmtera armatura di cemento, con le pareti esterne già tamponate, dentro la distribuzione degli impianti. Si doveva ancora lavorare molto in quel tratto incastonato nella roccia ma con quella copertura difficilmente qualcuno se ne sarebbe accorto. All’improvviso la casa sarebbe spuntata e il “gioco” riuscito. Ma è stato scoperto tutto. L'abuso ha comportato, tra l’altro, la distruzione di parte della macchia mediterranea della zona, che è stata sottoposta a sequestro. ANACLERIO |
anaclerio - Sun 19/08/2007 or 16:19 |
http://www.ilmessaggero.it/view.php Mercoledì 15 Agosto 2007 Chiudi di GAETANO CARNEVALE Gli abusivi del demanio di Selva Vetere dovrebbero finalmente arrendersi e non impegnare ancora le casse comunali in tanti costosi ricorsi giudiziari. Anche la Corte d’Appello di Roma, infatti, con sentenza numero 11 del 15 giugno scorso, depositata solo qualche settimana fa, ha dichiarato inammissibile il ricorso degli occupatori dei terreni demaniali contro le decisioni prese dal commissario per gli usi civici del Lazio, Franco Carletti, nel dicembre 2005. Gli occupatori, che erano stati raggiunti da ordinanze di abbattimenti di costruzioni anche faraoniche perfino sulla duna, hanno giocato l’ultima carta contestando addirittura la natura demaniale dei terreni, scavando negli archivi di mezza Italia e producendo documenti, peraltro già ampiamente conosciuti, risalenti al 1809. La sentenza della Corte d’Appello ora certifica un’azione importante delle amministrazioni comunali di Fondi, che si sono battute nel tempo contro le illegalità e l’abusivismo edilizio nel demanio di Selva Vetere, che hanno degradato all’inverosimile la fascia demaniale del litorale fondano. In particolare, la sentenza permette all’amministrazione di Palazzo San Francesco di continuare l’opera di demolizione di altri manufatti fuori legge e «di attuare – come ribadisce il comunicato stampa del Comune - il progetto di ripristino della duna». Tra l’altro, gli occupatori ricorrenti, che avevano avanzato «anche minacciose richieste di risarcimento milionario – dice l’avvocato di Palazzo San Francesco, Antonio Cardinale – dovranno pagare le spese legali al Comune di Fondi e alla Regione, anch’essa chiamata in causa». L’amministrazione ribadisce, infine, che continuerà l’opera di demolizione forse già da settembre in tutta la zona costiera di Selva Vetere. ANACLERIO |
anaclerio - Sun 26/08/2007 or 21:35 | |||||
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1267490&editionId=3&SectionId=8
P.S.: Cmq sia tutti aspettiamo impanzientemente che anche Zaccheo faccia altrettanto sul martoriato lungomare di Latina... |
anaclerio - Sun 09/09/2007 or 17:18 |
A quanto le prossime distruzioni? Sono mesi che non abbattano più niente, stò cominciando ad andare in crisi di astinenza da demolizioni... ANACLERIO |
MarmaLT - Sun 09/09/2007 or 19:43 |
Anche LATINA Oggi del 29 agosto 2007 di abusi freschi freschi, sulla Marina, ad opera dei genitori di un Consigliere Comunale dell' UDC. Quando mai, si può pensare, il Sindaco Zaccheo farà un vera e seria politica di risanamento della Marina, se un consigliere che lo appoggia in Consiglio comunale ha i genitori con casa abusiva, come dice il quotidiano, "con vista sul mare?". |
anaclerio - Sun 09/09/2007 or 21:43 |
Caro MarmaLT, questa notizia mi era sfuggita! Chi è questo consigliere dell'UDC? Potresti riassumere o pubblicare l'articolo di Latina Oggi? Che cosa è stato fatto in particolare? Ampliamento o addirittura nuova costruzione? ANACLERIO Ecco l'articolo: |
anaclerio - Sun 09/09/2007 or 22:19 |
Vediamo la cosa positiva della faccenda. Sono stati scoperti e dovranno abbattere la sopraelevazione. Spero che Mancini intervenga al più presto, anche per fare l'esempio, che nonostante si sia genitori di un consigliere, non la si passa liscia! ANACLERIO |
anaclerio - Sun 09/09/2007 or 23:24 |
Oggi su Latina Oggi è stata pubblicata una intervista al nuovo presidente del Parco del Circeo, l'ex capo di gabinetto del Ministro Pecorario Scanio, Gaetano Benedetto: |
anaclerio - Mon 10/09/2007 or 15:02 |
anaclerio - Mon 10/09/2007 or 16:40 |
ANACLERIO
Forse sarebbe il caso di nominare le amministrazioni che non collaborano, ma credo si sia capito che siano Latina, Aprilia e Terracina..
ANACLERIO
MarmaLT - Tue 11/09/2007 or 03:38 |
NON SAREBBE IL CASO DI CHIEDERE PUBBLICAMENTE I DATI AL COMUNE... POI DIRE SE IL COMUNE LI FORNISCE O MENO? COSA CHIEDERE? SEMPLICEMENTE DI FARCI SAPERE QUANTI SONO GLI ABUSI ACCERTATI E QUANTI HANNO IL PROVVEDIMENTO DEFINITIVO DI ABBATTIMENTO, CON L'ACCERTAMENTO DELLA INOTTEMPERANZA ALLA ESECUZIONE DA PARTE DELL'INTERESSATO? DUE PICCOLE DOMANDE CHE RACCHIUDONO TUTTE LE RISPOSTE CHE SI CERCANO SUL TEMA DELL' ABUSIVISMO EDILIZIO. POI RAGIONIAMO. |
anaclerio - Tue 11/09/2007 or 13:55 |
Caro MarmaLT, credo che il procuratore Mancini abbia tali dati, riferiti ad ogni comune, e sappia quante sono le sentenze definitive, quanti gli abusi e quante le richieste di condono ferme negli uffici.. Mi domando piuttosto come mai non abbia divulgato ieri qualche diapositiva con tabellato comune per comune questi dati... ANACLERIO |
anaclerio - Tue 11/09/2007 or 15:24 |
di MARCO CUSUMANO La sentenza che rende possibile la demolizione dell’Isola dei Ciurli è stata trascritta. Ma per attivare le ruspe servono 700.000 euro che, neanche a dirlo, il Comune di Fondi non ha. Probabilmente nessuno avrebbe immaginato che, dopo aver aspettato quasi 40 anni per ottenere la confisca, la demolizione sarebbe stata ostacolata dalla mancanza del denaro necessario. Ma nell’Italia degli ecomostri succede anche questo. Ora però qualcosa si sta muovendo visto che, per risolvere la questione, il procuratore capo Giuseppe Mancini ha preso carta e penna e ha inviato una lettera al ministro Pecoraro Scanio e all’assessore regionale Pompili. A loro chiede di trovare i soldi necessari per demolire il mostro. «Con la sentenza di confisca - spiega Mancini - il compito dell’autorità giudiziaria è terminato. Ora spetta al Comune intervenire per abbattere gli scheletri di cemento. Il dirigente comunale mi ha già scritto una lettera con la quale ha espresso la volontà del Comune di demolire il complesso, tuttavia servono 700.000 euro che il Comune non ha a disposizione. Così ho deciso di scrivere al ministro e all’assessore regionale chiedendo un intervento per finanziare la demolizione. Con l’abbattimento degli scheletri crollerà anche il simbolo per eccellenza dell’illegalità in provincia di Latina». Mancini si dice “fiducioso” di un intervento economico da parte del ministero dell’Ambiente o della Regione che ha già manifestato più volte l’intenzione di abbattere l’ecomostro di Fondi. Difficile però prevederne i tempi. «In ogni caso la Regione - continua Mancini - potrebbe esercitare i poteri sostitutivi provvedendo direttamente alla demolizione. Tuttavia per esercitare tali poteri è necessaria una legge attuativa che ancora non esiste». L’Isola dei Ciurli è stata recentemente inserita nell’area del “monumento naturale Lago di Fondi”, il che contribuisce maggiormente alla necessità di una demolizione immediata, invocata da più parti. A Fondi, però, dopo la sentenza della Cassazione, si è sviluppata una polemica sulla volontà reale di demolire l’ecomostro e sui tempi di intervento. Intanto gli ambientalisti hanno proposto un “Demolition Day” che, a questo punto, potrebbe essere più vicino. La vicenda iniziò nel 1968, quando la cooperativa “Isola dei Ciurli” ottenne dal Comune di Fondi il permesso per costruire 60 ville su un’area di circa 21 ettari. All’epoca Fondi non aveva un Prg: nel 1971 il commissario straordinario Barbato annullò le concessioni e, nel 1974, furono annullati per illegittimità i permessi a costruire per le prime 21 ville. Si comprese che l’intervento edilizio stava diventando una vera e propria lottizzazione che aveva bisogno di un piano particolareggiato. Nel 1973 il nuovo Prg imponeva una serie di norme di salvaguardia, le concessioni furono annullate e il commissario dispose la demolizione degli scheletri. Poi intervenne la nuova amministrazione che ripristinò le concessioni e la vicenda si trasformò in una complessa battaglia giudiziaria oltre che politica. Tutto fu congelato fino al luglio 2004 quando il Tribunale di Latina dispose la confisca dei terreni per lottizzazione abusiva. Oggi la sentenza è definitiva. Mancano solo le ruspe. |
Parlando dell’Isola dei Ciurli, il procuratore capo Giuseppe Mancini ha approfittato - durante una conferenza stampa - per fare il punto della situazione sulla lotta all’abusivismo edilizio. «Ci battiamo da anni - ha detto Mancini - per contrastare il fenomeno e devo dire che siamo riusciti a raggiungere ottimi obiettivi, anche se c’è ancora molto da fare». Secondo Mancini il fenomeno è stato «circoscritto anche grazie alle autodemolizioni sempre più diffuse», tuttavia ci sono ancora alcuni comuni (come Aprilia) dove le demolizioni sono meno numerose e permangono situazioni di illegalità diffusa nel settore edilizio. Mancini ha parlato anche della delicata situazione delle isole pontine: «A Ventotene abbiamo effettuato numerosi sequestri anche perché l’isola è talmente piccola che non è possibile permettere la diffusione di illeciti edilizi che la distruggerebbero. Ben più grave la situazione di Ponza dove non riusciamo a tenere tutto sotto controllo: arrivano ogni giorno diverse denunce, non riusciamo a seguire ogni singolo caso anche perché spesso si tratta solo di malumori tra vicini e non di veri abusi. In altri casi, invece, gli abusi sono gravi ma si scoprono troppo tardi: serve più prevenzione e bisogna scoraggiare chi decide di edificare in maniera illegale». Riferendosi a Ponza Mancini ha denunciato il pericolo dell’uso illegittimo delle grotte, augurandosi che l’isola possa tornare al più presto sui binari della legalità specialmente nel settore edilizio e urbanistico. Poi, parlando della procedura seguita per combattere gli abusi, ha detto che «è inutile concedere gli arresti domiciliari al proprietario nella stessa casa abusiva. Noi preferiamo disporre il sequestro dell’immobile e poi sgomberarlo, solo così si annullano i benefici di chi ha costruito abusivamente». Resta poi da risolvere il problema dei proprietari deceduti. Secondo una recente sentenza della Cassazione le demolizioni vanno effettuate anche se il proprietario è morto. Tuttavia, in questo caso, le spese sarebbero a carico dello Stato e non degli eredi. Un passaggio troppo dispendioso per una Procura con sempre meno soldi a disposizione. M.Cus. |
ANACLERIO
anaclerio - Tue 11/09/2007 or 16:51 |
http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=15457 Isola dei Ciurli: abbattete! |
- Sat 15/09/2007 or 20:37 |
A proposito di abusivismo....qualcuno mi sa dire come mai nessuno si è accorto, nè si accorge, di quante case e casette sono spuntate fitte come funghi su via Gorgolicino, che è fuori dalle aree edificabili "urbane", per cui dovrebbero valere i parametri previsti per le zone agricole? Anche l'ultima...non proprio casetta...che sta venendo su all'angolo con via dell'Agora, non mi pare sia accompagnata da alcun cartello con le informazioni dovute per legge.... |
anaclerio - Sat 15/09/2007 or 23:19 |
Poco tempo fà ho postato il caso di un'abitazione sequestrata proprio su Via Gorgolicino.. Caro MarmaLT, sarebbe ora che mandi a controllare i tuoi uomini.... Per Antonella, forse sarebbe meglio che posti qualche foto... Intanto io vedrò di controllare se su Virtual Earth è presente qualche immagine in 3D della zona e se si provvederò immediatamente a postarle su questo forum. Intanto a breve posterò le varie foto in 3D della zona di Piazzale Carturan e dei nuovi palazzi a 4 piani. Sono uno spettacolo! Le posterò nel post "Zaccheo e l'urbanistica"... ANACLERIO |
Salvatore - Sun 16/09/2007 or 05:29 |
Cara Antonella, in un contesto degradato e omertoso come il nostro, è difficile "accorgersi" delle cose. Pensa che qui persino le Istituzioni danno degli ottimi esempi di illegalità e abusivismo spicciolo. Vuoi un esempio? Via Respighi! è da un anno che si vocifera sulla sorte del palazzo giallo, con tanto di illazioni, ipotesi e altro. Ci sono stati sopralluogni di generali dei Carabinieri, hanno fatto dei lavoretti di sistemazione delle aree esterne, hanno installato un sistema antiintrusione. Adesso c'è un vero e proprio cantiere edile con tanto di ponteggi, operai e betoniere ma.... il tutto senza uno straccio di cartello esposto che ci informi di quello che sta succedendo. Al di la delle voci e delle speranze su una casema dei Carabinieri, quello su via Respighi potrebbe essere l'ennesimo cantiere abusivo. Così le Istituzioni ci addestrano all'illegalità. Salvatore |
MarmaLT - Sun 16/09/2007 or 06:16 |
Pazientemente, accolgo questo messaggio di Anaclerio e altri, vorrei che capiste, se la cosa non fosse chiara che il territorio è stato suddiviso in Circoscrizioni, ognuno ha competenza sul 'proprio territorio' (date senso a quel neretto e inclinazione). Purtroppo non ho competenza di disporre per quel territorio, anche se spesso invado per obbligo giuridico. A quel territorio è assegnato personele per la vigilanza, a loro ricorrete. Grazie. p.s.Sono entrato da cittadino, non mi fate lavorare anche quando sono a casa... scherzo naturalmente. però quell'idea della bachega " HO SEGNALATO" aiuterebbe in tal senso |
- Sun 16/09/2007 or 07:51 |
Caro Salvatore, sono assolutamente d'accordo con i discutibili esempi delle Istituzioni ma, a proposito del palazzo giallo, non è che il cartello non l'hanno messo perchè in realtà, dopo "l'ammuina" preelettorale, non sta succedendo proprio nulla?.....In qualsiasi ora del giorno sia passata, non mi è mai capitato di vedere nessun movimento..... |
Salvatore - Sun 16/09/2007 or 07:58 |
un cantiere c'è, con tanto di ponteggi. e dove c'è un cantiere edile la legge vuole che ci sia un cartello. Salvatore |
anaclerio - Sun 16/09/2007 or 13:48 |
Non riesco a capire! C'è o non c'è come compito primario dei Vigili Urbani quello di scovare e reprimere gli abusi edilizi? Se si, si intervenga, senza fare differenza di circoscrizione, visto che il Comando dei Vigili di Latina è uno, o uno soltanto... Per cui chiedo di intervenire, e se non fosse fatto chiedo al procuratore Mancini di fare intervenire altri corpi (Carabinieri, Forestale, Finanza) e di appurare il perchè i Vigili Urbani non siano intervenuti.. Presto arriverà al procuratore una bella letterina.. ANACLERIO |
anaclerio - Sat 22/09/2007 or 19:43 |
E' stata abbattuta una villa abusiva sul lungomare! Bravo procuratore, ora le butti giù tutte, sia quelle sulla duna di Sabaudia che sul lungomare di Latina! http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1284829&editionId=3&SectionId=8 Sabaudia venerdì 21 settembre 2007 Come GODOOOOOOOOOOOOOO!!!! HAA HA H AAA HAA ANACLERIO |
anaclerio - Sat 22/09/2007 or 19:59 |
Certo Freddy che non intervieni mai su questo post... Anche tu hai qualche scheletro nell'armadio? Qualche villa abusiva al mare? O non vuoi prendere posizione per metterti contro qualcuno dei tuoi sostenitori del Q4-Q5? ANACLERIO |
Salvatore - Sat 22/09/2007 or 20:53 |
ABDA, so per certo che Freddy possiede un intero villaggio abusivo in riva al mare. E per arruffianarsi i suoi "sostenitori" a volte costruisce un paio di casette abusive e gliele regala. |
anaclerio - Sat 22/09/2007 or 20:55 |
Sentenza shock dal Tribunale di Terracina: http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php"Helvetica" size="2"> ANACLERIO |
Kla - Sun 23/09/2007 or 11:55 |
Davide, riferito alla goduria : continua cosi'! Salutoni
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anaclerio - Mon 24/09/2007 or 14:47 |
E bravo il sindaco Carturan.... Prima fanno demolire il vecchio consorzio agrario, poi ci realizzano un terrapieno sostenuto da muri in cemento armato e seminato a prato, ed oggi che fanno? Ci fanno fare un parcheggio interrato, con il mitico projcet financing... E io pago... la cosa che mi fà più girare le scatole è che la giornalista è pure entusiasta della cosa! |
di CLAUDIA PAOLETTI Una enorme voragine, appropriatamente delimitata, è stata aperta nello spazio verde antistante il palazzo comunale di Cisterna. Stesso scavo nell’area a parcheggio dove anni fa si erigeva il Consorzio agrario, nel cuore urbano della città. Sono i lavori del programma integrato di intervento per la riqualificazione che daranno vita al Teatro comunale città di Cisterna e a un mega parcheggio interrato e servizi. «E’ iniziato il percorso dell’ultima quinta di piazza 19 Marzo - dice il sindaco Mauro Carturan - oltre all’importante valore di riqualificazione di uno spazio centrale, sia dal punto di vista urbanistico che sociale della città, e all’impulso economico e commerciale che l’opera potrà dare, ciò che più conta è la realizzazione del Cinema Teatro di Cisterna. Un percorso lungo, iniziò nel 1994, con l’amministrazione guidata da Tonino Del Giovine e di cui ero componente, e durata 13 anni soprattutto a causa del fallimento della società che aveva acquisito parte dell’area». Il programma integrato di intervento si pone l’obbiettivo di riqualificare e riconsegnare alla comunità di Cisterna due spazi del centro della città, due luoghi unici per l’organizzazione dell’intera area centrale che vanno ad affiancarsi e ad integrarsi con la riqualificazione architettonica e funzionale delle piazze (XIX Marzo, Aurelio Saffi e Amedeo di Savoia) e con il progetto del “Chilometro” che ha ridisegnato corso della Repubblica. Il progetto investe più aree del centro urbano e prevede la realizzazione di un edificio polivalente con all’interno un cinema-teatro con 420 posti a sedere, un foyer e l’ingresso su piazza 19 Marzo. Inoltre una galleria pubblica, ottenuta dalla copertura di via Goldoni, sulla quale affacceranno attività commerciali e un parcheggio interrato. Nell’ex area verde di fronte al palazzo comunale è prevista la realizzazione di tre piani di parcheggio interrato, nuovi uffici comunali e alcuni locali commerciali. Inoltre il programma integrato prevede a carico del privato la realizzazione delle opere di urbanizzazione su via Carducci e via San Pasquale, con la realizzazione di una piazza dov’è attualmente il prato, l’unico manto erboso, recintato e lontano dalle auto dove i bambini giocavano senza timore di correre pericoli. Ora possono spostarsi nelle vicine ed ampie piazze ma dell’ex Campetto dei preti non rimane che il ricordo e la città che cambia non lascia spazio ai nostalgici. «E’ un’operazione complessa e molto ambiziosa - conclude Carturan - mi auguro che possa essere portata a termine nel più breve tempo possibile». |
anaclerio - Mon 24/09/2007 or 14:55 |
Nel frattempo Carturan inaugura a Borgo Flora il monumento al bonificatore... Se potesse parlare chissà cosa gli direbbe a lui e agli altri amministratori della provincia che negli anni hanno permesso lo scempio di canali, opere di bonifica, fasce frangivento e poderi... |
Circa mille persone erano presenti ieri mattina nell’assolata piazza Caduti per la Bonifica, in località Borgo Flora a Cisterna, per l’inaugurazione dell’imponente monumento nazionale “Il Bonificatore”. Tante le autorità presenti: dall’assessore della Regione Veneto Oscar De Bona, al Presidente della Provincia di Udine Marzio Strassoldo, i Senatori Riccardo Pedrizzi e Mario Toros, rappresentanze dei comuni di Cagliari, Alborea, Treviso, Montebelluna, Trevignano, Valdobbiadene, il presidente dell’associazione culturale campana, il presidente nazionale dell’associazione Trevisani nel mondo con ben 16 delegazioni da tutta Italia e due australiane (Melbourne e Snowy Mountains Monaro Jindabyne), oltre alle rappresentanze di vari comuni pontini, al vice presidente della Provincia Salvatore De Monaco, al sindaco Mauro Carturan, alle forze dell’ordine ed alle associazioni combattentistiche e d’Arma. Dopo l’esibizione della Banda Musicale e la Santa Messa celebrata in piazza da Don Renato Di Veroli e don Giordano Pisanelli, si è proceduto allo scoprimento del monumento “Il Bonificatore” accolto con fragorosi applausi e dai fuochi d’artificio. Dalle ore 9 alle 14 di domenica è stato attivo uno sportello postale per il rilascio di uno speciale annullo su mille cartoline dedicate al monumento “Il Bonificatore”. C.Pao. |
anaclerio - Wed 26/09/2007 or 13:58 |
Il Comune di Fondi ha annunciato la demolizione di un centinaio di immobili entro le prossime 2 settimane. Ma non si trovano i fondi per l'Isola dei Ciurli.. |
di GAETANO CARNEVALE Ritornano le ruspe sul litorale di Fondi. L’annuncio è dato dal dirigente dell’ufficio urbanistica Martino Di Marco che sta predisponendo tutti gli atti per iniziare gli abbattimenti di case, ville, recinzioni e baracche entro le prossime due settimane. Le ordinanze, che stanno per raggiungere gli abusivi, sono un centinaio. La zona è sempre quella di Selva Vetere, dove le illegalità edilizie sono state tollerate e più di qualche volta permesse da almeno trenta anni. Per la precisione non tutta la fascia costiera della zona demaniale di Selva Vetere aspetterà l’arrivo della ruspa comunale. I manufatti da demolire insistono soprattutto nel tratto interessato dai lavori per la ricostruzione della duna, un progetto questo finanziato con i soldi della Unione europea. Impropriamente l’operazione di ripristino della duna costiera viene giustificata con la necessità di far nascere un “Lido di Fondi”. In realtà, il “Lido” riguarderebbe solo due chilometri dei quattordici, che costituiscono un litorale compreso tra il canale Canneto e il Lago Lungo. Un’iniziativa politica di liberalizzare anche i restanti dieci chilometri sarebbe auspicabile. Innanzitutto, nel tratto che va dal borgo di S. Anastasia ai confini con Terracina, dove da anni sono stati chiusi e privatizzati almeno tre accessi pubblici al mare. Le demolizioni di questi giorni non dovrebbero trovare ulteriori opposizioni da parte degli occupatari dei terreni demaniali di uso civico e di coloro che hanno costruito illegalmente. Questi, infatti, hanno prodotto ricorsi a tutti i gradi della magistratura pur di rallentare, se non di impedire, le demolizioni e l’acquisizione dei terreni al Comune, al quale avevano avanzato anche richieste milionarie di risarcimento. Saranno, quindi, operazioni relativamente tranquille quelle previste nei prossimi giorni. Meno probabile, invece, sarà l’attuazione riguardante l’abbattimento dei 21 scheletri di cemento dell’“Isola dei Ciurli”, che da un quarantennio deturpano il paesaggio lungo la via Flacca. Anche per questi il Comune ha deciso l’intervento della ruspa «nei prossimi quindici giorni», afferma il dirigente all’urbanistica Di Marco. Il quale però aggiungendo immediatamente che «per tale operazione ci servono i soldi». Il Comune, insomma, vorrebbe. Ma non trova 700mila euro per far scomparire l’ecomostro, simbolo di un abusivismo sfrenato e selvaggio che sta devastando l’intera Piana di Fondi. Mentre, è riuscito a trovare in questi giorni circa 900mila euro per la costruzione di “un ponticello” tra l’ex convento di S. Francesco e il nuovo Municipio. L’intervento di ripristino della legalità, però, potrebbe arrivare dalla Regione. |
anaclerio - Wed 26/09/2007 or 14:41 | |||||
Per una volta la procura e gli inquirenti iniziano ad indagare quando ancora non è stata messa la prima pietra. Finalmente una deciso cambio di rotta, specie rispetto ad un andazzo consolidato nel tempo, in cui gli inquirenti intervenivano quando già gli immobili erano in fase di costruzione o quasi finiti, come il Villaggio del Parco a Sabaudia o Via Biancamano sempre nella stessa città. Bravo procuratore Mancini, avanti tutta in questa direzione! http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1287890&Sectionid=8&EditionId=3
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anaclerio - Wed 03/10/2007 or 13:48 | |||||
Come avevo preannunciato qualche mese fà, il Grottino a mare di San Felice, è stato finalmente demolito, nonostante i proprietari si erano opposti in tutti i modi, come riportato anche in un articolo del Tempo. Ora speriamo solo che le ruspe comincino a fare il loro lavoro a Sabaudia, a Rio Martino sull'ex ristorante "Il Pesce d'Oro", e soprattuto sull'ignobile ed inguardabile litorale di Latina, dove i 6 km tra Capoportiere e Foceverde vanno letteralmente polverizzati. http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1292184&editionId=3&SectionId=8
Ecco l'articolo del Marzo 2007
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- Sun 07/10/2007 or 13:47 |
Qualche post fa chiedevo come mai nessuno si fosse accorto delle costruzioni abusive sorte su via Gorgolicino...oggi ci voglio ritornare perchè mi sembra che l'abuso abbia avuto delle evoluzioni.....botaniche. Passo su questa strada abbastanza spesso per evitare l'incrocio a raso della Pontina, ed un paio di giorni fa ho visto che, davanti a queste nuove "case", stavano tagliando i rami degli grandi eucalipti della fascia frangivento: francamente ho pensare ad un normale intervento di manutenzione, soprattutto in previsione della brutta stagione, per evitare il rischio di caduta in caso di vento. Stamattina invece ho potuto constatare che gli eucalipti sono stati abbattuti per intero!!!... Quelli davanti alle abitazioni in questione e quelli che confinano con il vivaio prima del sottopasso!! Degli alberi rimangono solo i grandi ceppi!!! Sarebbe interessante sapere se sono stati autorizzati, da chi e perchè...visto che costituivano la fascia frangivento....o il punteruolo rosso ha attaccato anche gli eucalipti? |
Stevejo - Mon 08/10/2007 or 07:02 |
Antonella, non è che sono caduti in seguito alla tromba d'aria di sabato 6 ottobre? Oppure che sono stati tagliati in quanto pericolosi perchè già parzialmente compromessi e quaindi pericolosi per la sicurezza degli automobilisti? Lo chiedo perchè su quella via, ogni volta che viene una tromba d'aria, di alberi caduti ce ne sono parecchi. saluti, stefano |
- Mon 08/10/2007 or 09:34 |
No, erano già stati tagliati. E non credo che fossero pericolanti (forse, come succede sempre, qualche ramo..) perchè, al pari degli altri superstiti, erano alberi grandi e solidi, come dimostrano i ceppi rimasti! |
davide - Thu 18/10/2007 or 13:12 |
La notizia era stata riportata anche qualche giorno fà da Latina Oggi. I residenti della frazione Molella a Sabaudia, zona caratterizzata da un diffuso abusivismo e con varie ordinanze di demolizioni pendenti, chiedono niente popò di meno, che il consolidamento del costone roccioso, perchè le loro case stanno letteralmente sprofondando verso il Vallone. E i cittadini di Sabaudia perchè dovrebbero pagare fior di quattrini per salvare delle case abusive, costruite in spregio a qualunque vincolo idrogeologico, ambientale e paesaggistico? Credo che il Comune di Sabaudia farà ciò che è giusto. Sgomberà le case più a rischio e le butterà giù, o attenderà che queste sprofondino per conto loro verso valle... Ma che razza di pretese che hanno questi abusivi.. a loro tutto gli è dovuto.. |
Kla - Thu 18/10/2007 or 23:50 |
Era già un pò che non venivano più inserite notizie interessanti su abusivismi demolizioni e affini. Arkan, complimenti per lo stile del tutto simile ad un altro utente che si pregia di tanti nomi come per esempio Anaclerio, Davide, Bastiazzo etc.. e di cui da un pò mancavano interventi come questo. Chissà che stimolato dall'intervento di Arkan non si inventi un altro nome e risponda da esperto ad Arkan o ad Anaclerio o a Bastianazzo o a Davide (a se stesso insomma) su argomenti come "le case di Molella che rischiano di sprofondare". Salutoni
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davide - Fri 19/10/2007 or 15:16 |
Signor Giulio, non capisco perchè continua a chiamarmia con quell'acronimo. forse mi confonde con qualcun'altro. Le sarei grato se mi chiamasse con il mio pseudonimo. |
TRS - Fri 19/10/2007 or 15:34 |
Beh, argomenti, stile ed errori di ortografia (niente di grave, chi non ne fa?) sono gli stessi, quindi siete quanto meno gemelli del world wide web. Comunque a seconda dei casi o bentornato o benvenuto nel forum! |
Kla - Fri 19/10/2007 or 16:02 |
Adele, se mi cerca Anaclerio digli che sto per leggere un precedente post di Davide che rispondeva a Bastianazzo poi vedro' cosa propone Arkan. Bentonati e benvenuti a tutti Salutoni |
davide - Fri 19/10/2007 or 16:34 |
Egregio Signor TRS grande ilarità! Ma lei nella vita giudica una persona dalle discussioni che legge, ed anzi pretende di carpirne l'identità da quest'ultime? Io mi sono iscritto e sono rimasto colpito da questa lunga discussione. Confesso che ho avuto difficoltà nel comprendere alcuni passaggi, riferimenti a leggi, decreti e quant'altro. Ma la discussione senza dubbio è interessante, a tratti veemente, ma sicuramente attuale e circostanziata, anche grazie all'uso degli articoli dei giornali. Saluti a tutti
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Vincenzo - Sat 20/10/2007 or 09:44 |
Anaclerio, che fine hai fatto ? |
Salvatore - Sat 20/10/2007 or 11:45 |
Io (e non solo io!) sospetto che ABDA sia diventato ABDAA (© di Giulio). Solo che l'Anaclerio fatto Arkan si è dato un tocco di raffinatezza e adesso usa il Lei. Salvatore |
davide - Sat 20/10/2007 or 19:58 |
http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=16412 Abusi edilizi, a Ponza sequestrato un manufatto Ecco l'immobile sequestrato. E' un piccolo abuso edilizio, non trovate?
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davide - Wed 24/10/2007 or 23:13 |
Ottobre volge al termine e nessuna ruspa si è vista a Fondi, nonostante il sindaco già ad agosto ha annunciato che presto le ruspe avrebbero schiacciato altre case abusive sulla duna... che tristezza!! Sigh!
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davide - Thu 25/10/2007 or 16:53 |
In sardegna a breve sarà demolita la villetta abusiva di un assessore.. quando vedremo a Latina e provincia lo stesso? http://www.unionesarda.it/DettaglioSardegna/?contentId=14840 Quartu: villetta da demolire, l'assessore resta senza casa Nella capitale sarda dell'abusivismo edilizio, costruire senza licenze è una tradizione popolare. Tonio Pani, dei Ds, che alle Tradizioni popolari è assessore, non fa eccezione. Ora deve demolire la sua casa. La villetta abusiva dell'assessore ha i giorni contati. Dagli uffici comunali dell'Edilizia privata è arrivato il primo colpo di ruspa, per ora metaforico, all'edificio di quasi ottanta metri quadri costruito nel 2003 in località Marcolino, nelle campagne di Flumini, da Tonio Pani: è l'assessore, in quota ai Ds, a Tradizioni popolari, Spettacoli e Lingua sarda nella Giunta Ruggeri. Nei giorni scorsi il dirigente ha firmato l'ordinanza di demolizione, dopo che la casa è risultata «insanabile». Le autorizzazioni le aveva, Pani, ma per realizzare un semplice vascone per l'acqua in un terreno agricolo circondato da ulivi. Ora deve radere al suolo l'edificio entro 90 giorni. BOCCIATURA. Secondo i tecnici del sesto piano, uno in meno rispetto a quello dell'ufficio dell'assessore, la richiesta di condono non poteva essere accolta. Una decisione che era nell'area già da diverso tempo, tant'è che il diretto interessato aveva proposto di ritirare la domanda di sanatoria. La casa risulterebbe terminata dopo un primo sopralluogo sia della Forestale sia del Nucleo di vigilanza edilizia della Polizia municipale, nell'ottobre del 2003. Entrambi constatarono la presenza di un edificio ancora allo stato grezzo: per ultimarla, quindi, sarebbero stati rimossi i sigilli. C'è poi la testimonianza del vicino di casa, il titolare dell'hotel S'Uliariu, che parlerebbe di lavori in corso intorno a Ferragosto di quell'anno: quindi, fuori tempo per sanare l'abuso con l'ultimo condono del governo Berlusconi. LA VICENDA. Una prima ingiunzione di demolizione era stata notificata alla fine del 2003. Nel marzo dell'anno successivo, però, Pani - che ancora non ricopriva alcun incarico politico - aveva presentato un'istanza di concessione edilizia in sanatoria. Non era certo l'unico, dato che per l'ultimo condono le domande erano oltre 3.500: un numero nettamente inferiore rispetto ai diecimila casi censiti con il precedente del '94, ma pur sempre tra i più alti d'Italia. Quartu si conferma capitale dell'abusivismo edilizio nell'Isola: ironia della sorte, il suo assessore alle Tradizione popolari è inciampato proprio su mattone selvaggio. LA CAUSA. Anche dal Tribunale di Cagliari era giunto l'ordine di demolire la casa abusiva ma poi il giudice, su richiesta della difesa, aveva concesso la sospensiva: un fatto che aveva acceso roventi polemiche in Municipio, dato che a “graziare” momentaneamente la villetta dell'assessore era stata una relazione dell'ufficio tecnico dell'Urbanistica, che paventava la possibilità di accoglimento dell'istanza di sanatoria. Un'ipotesi che nei giorni scorsi è stata definitivamente accantonata, con la pubblicazione all'albo pretorio del Municipio dell'ordinanza di demolizione. I TEMPI. Ora l'assessore avrà novanta giorni di tempo per abbattere in proprio l'edificio, che altrimenti sarà acquisito gratuitamente dal Comune. In questo caso sarà l'assemblea civica di via Eligio Porcu a stabilire se demolirlo oppure riutilizzarlo per uno scopo sociale. Per un verso o per l'altro, i tempi si preannunciano lunghissimi: ci sono pratiche relative al primo condono dell'85 che ancora attendono di essere portate a termine. Le case demolite si contano sulle dita di una mano e nessuno in Municipio ha memoria di costruzioni abusive divenute di proprietà comunale. Anche questa è una tradizione. Impopolare. GIOVANNI MANCA DI NISSA 25/10/2007 10:24
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davide - Thu 25/10/2007 or 23:30 |
E' di ieri la notizia che il Presidente del Tar Franco Bianchi ha richiesto al Comune di Latina le concenssioni in sanatoria rilasciate a Valmontorio.. L'articolo de Il Tempo ieri non era disponibile sul sito, per cui non ho avuto modo di leggerlo.. Però ho trovato su il sito de La Provincia un articolo del 20 Febbraio 2006, riferito al famoso concorso d'idee per la Marina. Nel lungo articolo: http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=3129 c'è una parte interessante: Negli ultimi 35 anni l'espansione edilizia ha riguardato prevalentemente il tratto nord della zona costiera e la zona fronte mare ha assunto l'attuale conformazione definitivamente compromessa, caratterizzata da una lottizzazione prevalentemente spontanea della fascia di terreno tra la via lungomare ed il canale della Colmata, e successivamente di alcune aree verso l'entroterra; Ora visto che la giunta Zaccheo ha giustamente demolite le case abusive di Via Egadi, visto che là il Piano Particolareggiato vigente prevedeva verde pubblico, non si capisce perchè lo stesso non sia stato fatto a Valmontorio, dove le zone lottizzate abusivamente dai romani erano destinate dal PRG a parco pubblico e verde agricolo.. Mi sembra che negli anni 99-2000 Finestra provò a mandare le ruspe in qualche lottizazione, ma alla fine non se ne fece più nulla, per le enormi proteste dei proprietari... Caro Renato, potresti raccontarci la storia di queste lottizazioni abusive di Valmontorio? ARKAN |
davide - Fri 26/10/2007 or 12:54 |
Dopo il caso di qualche settimana di un privato che aveva demolito una villa abusiva, è di ieri la notizia di un'altra demolizione fatta dallo stesso autore dell'abuso: |
davide - Sun 28/10/2007 or 19:47 |
Come si ricorderà, Terracina, insieme a Latina ed Aprilia è una delle città della nostra provincia in cui ancora non si effettuano demolizioni passate in giudicato... a Terracina andrebbero demoliti oltre 100 costruzioni abusive.. senza contare quelle costruite dal 2003 in poi... |
di FABIO COCCIA Terracina città devastata. Lo dice l’assessore all’ambiente Mariano De Gregorio che non ne può più di ricevere ogni giorno sul suo tavolo segnalazioni di degrado ambientale in zone di pregio. Ieri ha preso carta e penna e ha scritto una nota in cui anticipa una serie di provvedimenti che si appresta a prendere insieme ai colleghi di giunta. «La devastazione del territorio di Terracina, in special modo nelle aree cosiddette di pregio, sta oramai raggiungendo limiti intollerabili per una città che vuole rilanciarsi in uno scenario turistico europeo – scrive De Gregorio – Le segnalazioni che pervengono a questo assessorato quotidianamente non si contano più. Dagli di abusi edilizi all’abbandono di rifiuti. È un continuo fronteggiare l’emergenza da parte degli uffici che con le esigue risorse stentano ad evadere il flusso». Secondo l’assessore si è creato nel tempo un senso di rassegnazione tra gli amministratori. «Nessuno si accorge che, ad esempio, non vengono eseguite demolizioni per abuso edilizio da anni nonostante siano previste da apposite sentenze del tribunale. La situazione è divenuta talmente inaccettabile che è mia intenzione convocare a breve un vertice con i miei colleghi del Turismo e Belle Arti al fine di mettere a punto una strategia comune e magari ottenere una delega speciale dal sindaco per combattere il malcostume». Le idee per fermare questo degrado De Gregorio le ha e partono da una capillare informazione alle famiglie unitamente all’istituzione di una vera e propria forza di polizia ambientale. «È indubitabile che l’azione principale passi attraverso il controllo del territorio coinvolgendo le forze di polizia interna come le altre finanche ad istituire se necessario un’apposita squadra di Guardie Ambientali. Mi auguro di trovare un ambiente pronto ad accogliere queste mie istanze e a percepire la portata del problema». |
davide - Sun 28/10/2007 or 19:50 |
di LAURA PESINO «Complesse indagini che hanno interessato gravi fenomeni di criminalità organizzata presenti sul territorio», nelle quali la Procura di Latina ha dato prova di una «solida professionalità». E’ quanto resta scritto, nero su bianco, nella relazione conclusiva degli ispettori del ministero di Giustizia inviati negli uffici di via Ezio. Presa visione del numero di fascicoli e delle pendenze e analizzato il copioso lavoro della Procura, «contrassegnato – scrivono – da forti criticità e particolarmente carente sul piano della struttura organizzativa», gli ispettori concludono con un plauso rivolto ai magistrati e al procuratore capo Giuseppe Mancini, titolare dall’1 aprile del 2004. Gli uffici di via Ezio, secondo gli ispettori, sono quindi avviati su un percorso di crescita ed efficienza di gestione. Servizi riorganizzati e pool di magistrati che lavorano a pieno ritmo, divisi per settori penali, hanno consentito di smaltire molti dei carichi pendenti da anni. Una particolare attenzione viene poi dedicata, dagli ispettori, proprio alla massiccia attività svolta dal settore delle esecuzioni penali e delle demolizioni. La stretta della Procura contro l’abusivismo ha prodotto nell’arco degli ultimi anni risultati soddisfacenti. Decine risultano le demolizioni eseguite negli ultimi mesi, fra i casi di sentenze passate in giudicato, mentre in molti comuni si è proceduto attraverso auto- demolizioni. Ma una nuova ondata di provvedimenti, per tenere alta la guardia sul fenomeno dell’abusivismo edilizio in tutta la provincia, arriverà già nelle prossime settimane. Prossimi provvedimenti in vista, un probabile ricorso in Cassazione sul caso sollevato nei mesi scorsi, all’indomani della campagna elettorale, che riguarda le apette pubblicitarie in sosta in molte zone della città. Ipotizzando il reato di occupazione abusiva del suolo pubblico la Procura ne aveva chiesto il sequestro, che non era stato accolto dal Gip del tribunale di Latina né dal tribunale del Riesame ma si tratta di una materia nuova e per questo si potrebbe chiedere l’interpretazione della suprema corte. |
davide - Sun 28/10/2007 or 20:56 |
Ecco come Latina Oggi commenta la notizia dell'assessore di Terracina, che denuncia che non vengono fatte demolizioni di immobili abusivi: http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php"http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php"> E ieri nuovo sequestro a Gaeta, 10 costruzioni abusive realizzate a Sant'Agostino http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php"http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php">
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davide - Wed 14/11/2007 or 16:25 |
Era fine settembre quando la Procura in una conferenza stampa sull'abusivismo, disse che ad Ottobre si sarebbe iniziati a demolire immobili nel Comune di Aprilia. Ebbene, anche se con qualche settimana di ritardo, ieri è stata demolita una casa abusiva. Si tratta del primo di 77 immobili siti in quel Comune e colpiti da sentenza di demolizione passata in giudicato. Era dal 2000 che ad Aprilia non si demolivano immobili abusivi. Allora si demolì una costruzione a Casalazzara... |
davide - Wed 14/11/2007 or 17:49 | ||||||||
Sono stati stanziati ed immediatamente disponibili i 750 mila euro necessari alla demolizione dell'isola dei ciurli! Il Comune di fondi deve provvedere entro 30 giorni! Dopo 30 anni finalmente uno degli scempi della nostra provincia sarà raso al suolo, e l'area annessa all'area protetta del Monumento Naturale del Lago di Fondi. Come godoooooooooooooooo! Ah Ah Ah Ah Ah Ah http://www.studio93.it/news/read_news.php"0" cellspacing="2" cellpadding="8" width="407" class="text"> L’assessorato all'Urbanistica, infatti, oggi ha emesso il provvedimento che mette immediatamente la somma a disposizione del Comune di Fondi per la completa demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi. La Regione Lazio ha stanziato 750mila euro per la demolizione dell'ecomostro di Isola dei Ciurli, a Fondi, e il ripristino della pregiata area. L’assessorato all'Urbanistica, infatti, oggi ha emesso il provvedimento che mette immediatamente la somma a disposizione del Comune di Fondi per la completa demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi. A dare la notizia, è l’assessore regionale all’Urbanistica, Massimo Pompili. “Il Comune di Fondi ha ora 30 giorni per procedere alla demolizione – ha detto Pompili - In caso di inadempimento l'intera procedura sarà portata a termine dalla Regione Lazio”. Con il passaggio in giudicato della sentenza della Corte d'Appello di Roma, che ha posto la parola fine sullo scempio abusivo compiuto nell'area di Isola dei Ciurli e sull'accertamento delle responsabilità ad ogni livello nell'intera vicenda, la Regione procede così alla demolizione dei 21 scheletri di cemento che da 40 anni deturpano l’area naturale della Piana di Fondi. “Occorre ripristinare la legalità in tutto il sud pontino” ha commentato Enrico Fontana, Capogruppo dei Verdi al Consiglio regionale. “Lo stanziamento di 750mila euro per l’isola dei Ciurli – ha detto - rappresenta il passo decisivo per avviare la demolizione dei 21 scheletri di cemento armato abusivi. Nel caso di ulteriori inadempienze del Comune di Fondi, – ha avvisato, però, Fontana - la Regione interverrà direttamente”. “La definitiva cancellazione dell’ecomostro - spiega Fontana - è solo il primo passo per il recupero paesaggistico e ambientale dell’area, che è stata inserita nel perimetro del Monumento naturale del Lago di Fondi”. “L’iniziativa della Regione Lazio va nella giusta direzione - aggiunge - che è quella di esercitare i poteri sostitutivi per ripristinare la legalità dove le amministrazioni locali non agiscono. Questo metodo deve riguardare i territori del sud pontino e del litorale laziale, gravemente devastati in questi anni dall’abusivismo edilizio”. |
davide - Wed 14/11/2007 or 18:26 |
Fondi, la Regione ferma in extremis l’abbattimento della struttura Camping «Il Gabbiano», giallo sulla demolizione di Giovanni Stravato È GIALLO sulla demolizione del campeggio «Il Gabbiano», rinviata ancora una volta in extremis. Ieri pomeriggio, con un dietro front che lascia sconcertati, l’ufficio urbanistrica del Comune ha comunicato alla Questura e alla ditta incaricata che l’abbattimento delle strutture del campeggio di Tumulito è rinviato a data da destinarsi. Una decisione a sorpresa, dal momento che era già stato disposto il consueto spiegamento di forze dell’ordine che avrebbe visto impegnate le pattuglie della polizia di Stato, dei carabinieri, della guardia di finanza e dei vigili urbani. Ancora un rinvio all’ultimo momento, dunque, quando sembrava che la storia ormai trentennale del «Gabbiano» fosse arrivata al capolinea. Negli uffici di Palazzo San Francesco sono restii a dare spiegazioni, poi finalmente viene fuori la motivazione del rinvio: all’ultimo momento è stata recapitata al Comune una richiesta di incontro della Regione proprio per discutere dell’abbattimento del campeggio. «Per cui è parso opportuno - spiegano a Palazzo San Francesco - rinviare l’abbattimento per non mettere la Regione davanti al fatto compiuto». Una sorta di cortesia istituzionale che però, stando a quanto si apprende in Comune, non dovrebbe cambiare il destino del «Gabbiano» che dovrà essere abbattuto come gli altri manufatti nella zona di Tumulito interessata dall’intervento di «rinaturazione» della duna messo in cantiere dal Comune con un finanziamento stanziato proprio della Regione. Una storia che si è consumata tra carte bollate, ordinanze di sgombero e ricorsi quella del campeggio di Tumulito. Per trent’anni la struttura ricettiva ha costituito anche un problema politico per le amministrazioni che si sono succedute in Comune. E quando sembrava che la storia del campeggio fosse arrivata al capolinea è intervenuta la richiesta di incontro, fissato per domani mattina, da parte del Dirigente del Dipartimento per il territorio della Regione.
Già nel maggio scorsi il Comune era stato sul punto di dare il via alle ruspe, poi l’abbattimento era stato ancora una volta rinviato in quanto la struttura ricettiva aveva raccolto centinaia di prenotazioni per la stagione estiva. Passata l’estate, il Comune è tornato alla carica per eseguire l’ordinanza di abbattimento. All’ultimo momento, la richiesta della Regione che potrebbe mettere sul tavolo una soluzione alternativa all’abbattimento: l’acquisizione al patrimonio del Comune delle strutture del campeggio che sarebbero poi date in gestione attraverso un bando. Una soluzione ipotizzata in passato e poi venuta a cadere anche per l’asprezza del contenzioso che negli ultimi anni ha visto opposti i gestori del campeggio e l’amministrazione comunale |
davide - Fri 16/11/2007 or 22:32 |
Il consiglio comunale di Monte S. Biagio in riunione straordinaria è riuscito a fermare le ruspe che si preparavano ad abbattere un immobili colpito da sentenza passata in giudicato, dopo che il giorno prima la procura aveva già fatto disattivare luce e gas. Monte San Biagio tra l'altro è uno dei paesi con più sentenze definitive (circa 80), e qualche mese tutte quelle ordinanze andarono misteriosamente in fumo, dopo che erano accatastate su un tavolo del Comune, in piena notte. Fortunatamente alla procura avevano copia degli atti, ma ciò ha cmq fatto slittare gli abbattimenti. |
davide - Thu 22/11/2007 or 16:43 |
Continua la lotta al mattone selvaggio da parte della Procura di Latina. Qualche giorno fà ad Aprilia è stata eseguita la seconda ordinanza di demolizione passata in giudicato. A cadere sotto i colpi delle ruspe è stato un capannone di 500 metri quadri. Ora i proprietari rischiano di pagare 10 mila euro per la demolizione. Bene, sarebbe però il caso che la Procura facesse demolire anche gli immobili abusivi scoperti più di recente, senza aspettare i giudizi del tribunale. Ad esempio ad ottobre 2006 a Priverno si scoprì che un imprenditore stava realizzando una piscina abusiva.. Il procuratore Mancini impose all'autore dell'abuso la demolizione, e questo la mise in opera ad Aprile-Maggio 2007... Bene, occorre che vi siano altri casi di demolizioni (spontanee o d'ufficio), fatte subito, senza far passare i decenni.. http://www.dagolab.it/public/LatinaOggi/Archivio/21_11_2007/pag18aprilia.pdf ARKAN |
davide - Fri 23/11/2007 or 23:40 |
Oggi ad Aprilia la terza demolizione messa in opera dalla Procura. E' stato demolita una piattaforma in cemento di 130 metri quadri, che avrebbe dovuto ospitare una costruzione abusiva... Bene, bene, avanti tutta su questa strada! Le ruspe benedette devono distruggere tutto quanto gli abusivi hanno realizzato nei nostri comuni, distruggendo il paesaggio della nostra provincia.... |
davide - Sun 25/11/2007 or 19:46 |
ARKAN |
davide - Sat 01/12/2007 or 23:59 |
Ecco alcune delle ultime ordinanze dal Tar di Latina, che respinge i ricorsi di alcuni abusivi di Aprilia, Latina e Sperlonga: N. 00829/2007 REG.ORD. N. 00995/2007 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente ORDINANZA Sul ricorso numero di registro generale 995 del 2007, proposto da: contro Comune di Aprilia; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, ORDINANZA N. 236 DEL 26.06.2007 DI SOSPENSIONE LAVORI E DEMOLIZIONE OPERE REALIZZATE.
Visto il ricorso con i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente; Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; Relatore nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 il dott. Giuseppe Rotondo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato che l’ordinanza di demolizione appare resistere ai dedotti motivi di ricorso: -palesandosi in re ipsa l’interesse pubblico alla sua adozione a fronte di opere realizzate senza titolo edilizio e per giunta in area vincolata; -risultando apodittica l’affermazione sulla risalenza storica del manufatto; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione di Latina, respinge, nei sensi in motivazione, la suindicata domanda di sospensione. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 con l'intervento dei signori:
Santino Scudeller, Presidente FF Davide Soricelli, Consigliere Giuseppe Rotondo, Primo Referendario, Estensore N. 00816/2007 REG.ORD. N. 00905/2007 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente ORDINANZA Sul ricorso numero di registro generale 905 del 2007, proposto da: contro Comune di Latina, rappresentato e difeso dall'avv. Francesco Di Leginio, con domicilio eletto presso Francesco Avv. Di Leginio in Latina, via Farini 2; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, DEL PROVVEDIMENTO N.76/06 DI REIEZIONE ISTANZA CONDONO EDILIZIO..
Visto il ricorso con i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Latina; Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; Relatore nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 il dott. Giuseppe Rotondo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato che l’opera in questione – nonostante la decadenza del vincolo urbanistico di inedificabilità, comunque bisognevole di maggiori approfondimenti propri della fase di merito - risulta realizzata dopo l’imposizione del vincolo ambientale/paesistico di inedificabilità imposto con D.M. 25/2/1974; Visto l’art. 33 della L. n. 47/85, come richiamato e fatto salvo dall’art. 32, c. 27, primo periodo della L. n. 326/2003; P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione di Latina, respinge, nei sensi in motivazione, la suindicata domanda di sospensione. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 con l'intervento dei signori:
Santino Scudeller, Presidente FF Davide Soricelli, Consigliere Giuseppe Rotondo, Primo Referendario, Estensore N. 00817/2007 REG.ORD. N. 00909/2007 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente ORDINANZA Sul ricorso numero di registro generale 909 del 2007, integrato da motivi aggiunti, proposto da: contro Comune di Sperlonga; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, ORDINANZA N. 87 DEL 31.07.2007 DI DEMOLIZIONE OPERE REALIZZATE.
Visto il ricorso ed i motivi aggiunti, con i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente; Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; Relatore nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 il dott. Giuseppe Rotondo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto che il provvedimento impugnato appare resistere alle articolate censure in considerazione della attuale validità ed efficacia degli atti presupposti sui quali si regge l’ordinanza di demolizione; Considerato che la censura con la quale si prospetta la risalenza del manufatto ad un’epoca anteriore l’imposizione del vincolo stradale appare tardiva e carente di interesse poiché andava proposta, in via principale, avverso i provvedimenti di diniego del condono edilizio; Considerato che i motivi aggiunti di ricorso appaiono destituiti di fumus trovando l’ordinanza di demolizione il proprio immediato e più vicino presupposto nel denegato condono edilizio; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione di Latina, respinge, nei sensi in motivazione, la suindicata domanda di sospensione. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 con l'intervento dei signori:
Santino Scudeller, Presidente FF Davide Soricelli, Consigliere Giuseppe Rotondo, Primo Referendario, Estensore N. 00815/2007 REG.ORD. N. 00452/2007 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente ORDINANZA Sul ricorso numero di registro generale 452 del 2007, integrato da motivi aggiunti, proposto da: contro Comune di Sperlonga, rappresentato e difeso dall'avv. Corrado De Simone, con domicilio eletto presso Corrado Avv. De Simone in Latina, viale dello Statuto 24; Astral S.p.A. -Azienda Stradale Lazio-, rappresentato e difeso dall'avv. Pietro De Angelis, con domicilio eletto presso Alfredo Avv. Soldera in Latina, corso della Repubblica,283; Regione Lazio; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, PROVV.TO PROT.N.2934 DEL 13.02.07 DI DINIEGO ISTANZE DI CONDONO EDILIZIO.
Visto il ricorso ed i motivi aggiunti, con i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Sperlonga; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Astral S.p.A. -Azienda Stradale Lazio-; Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; Relatore nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 il dott. Giuseppe Rotondo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Vista la dichiarazione a verbale con la quale l’avv. Di Ciollo ha limitato la sua istanza cautelare alla sola ordinanza di demolizione impugnata mediante motivi aggiunti; Considerato che il suddetto provvedimento – alla luce del complesso fattuale e motivazionale che lo sorregge, della valenza degli atti presupposti (non oggetto di delibazione stante la rinuncia, in parte qua, alla tutela cautelare), della consistenza eminentemente formale dei vizi dedotti nonché della natura vincolata e dovuta dell’atto monitorio, siccome adottato in conseguenza del denegato condono edilizio delle opere abusive – appare sottrarsi alle articolate censure; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione di Latina, respinge la suindicata domanda di sospensione. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 23/11/2007 con l'intervento dei signori:
Santino Scudeller, Presidente FF Davide Soricelli, Consigliere Giuseppe Rotondo, Primo Referendario, Estensore |
davide - Sun 02/12/2007 or 21:11 |
Facciamo il punto di alcune demolizioni avvenute negli ultimi anni nel Comune di Latina, comune come ricorderete, in cui ci sono 250 ordinanze di demolizione passate in giudicato da eseguire: |
davide - Tue 04/12/2007 or 20:39 |
Dopo il camping "Il Gabbiano", che sarebbe dovuto essere abbattuto la settimana scora, Latina Oggi ci informa che anche il camping "Orange" ha ricevuto da parte del Comune di Fondi, un ordinanza di demolizione: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/04_12_2007/pag30fondi.pdf ARKAN |
davide - Wed 05/12/2007 or 21:52 |
Ieri era giorno di demolizioni... ARKAN |
davide - Wed 05/12/2007 or 22:14 |
Che poi non si capisce. Il Tribunale di Terracina dice che entro 15 giorni dopo la sentenza non aveva ricevuto ricorsi, e dunque la sentenza andava considerata definitiva. Mentre ora esce all'ultimo momento un ricorso.. Bha, speriamo almeno che le prossime demolizioni si facciano senza tanti tentennamenti. ARKAN |
davide - Thu 06/12/2007 or 00:50 |
Demolito il 30 Novembre ad Aprilia il quarto fabbricato. Mi era sfuggito! ARKAN PS Non capisco perchè Salvatore,che tiene all'ordine ed alla pulizia non dica niente su questa faccenda degli abusi edilizi e non mi sostenga in questa battaglia. Caro Salvatore negli States le demolizioni di immobili abusivi le fanno? E se si, dopo quanto tempo dalla scoperta dell'abuso? |
davide - Thu 06/12/2007 or 01:00 | |||||||||||||||
Ecco le statistiche delle demolizioni pendenti tratte dal sito della Procura: http://www.procuralatina.it/datistat.asp
Ora visto che ogni anno la Procura riceve circa 70 nuove sentenze di demolizione, significa che l'arretrato (799 + 1185 = 1984), si è accomulato nel corso di ben 28 anni!!! E chissà quante altri caso di abusivismo di moltissimi anni fà sono fermi in Tribunale, o al TAR!! Questo significa che se ogni procuratore capo che ha guidato la Procura negli ultimi 30 anni avesse avuto a cuore tale problema, si sarebbe potuti, smaltendo circa 100 pratiche all'anno (come avvenuto tra giugno 2006 e Luglio 2007), arrivare ad avere pochissime demolizioni ancora da definire. Inoltre i tempi più celeri della giustizia avrebbero rappresentato un freno a nuovi casi di abusivismo, visto che non si sarebbe potuto dire, come capita frequente oggi: hanno demolito quella casa là... se ne sò ricordati dopo 20 anni? ARKAN |
davide - Wed 12/12/2007 or 19:53 | ||||
ARKAN
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davide - Wed 12/12/2007 or 21:09 |
Nell'ultimo anno e mezzo il Comune di Cisterna si sgola con gli abusivi, chiedendo loro di mettersi in regola.. Questa faccenda và avanti dal 2001, quando alla Procura di Latina c'era Antonio Gagliardi... Benedetto Iddio, se costoro non vogliono pagare gli oneri dovuti, vogliamo respingere le istanze di condono e cominciare a buttare giù tutto? |
di CLAUDIA PAOLETTI
Cinquemila diffide saranno recapitate dal comune di Cisterna ai cittadini che non hanno ancora presentato tutta la documentazione necessaria per la definizione delle pratiche di sanatoria edilizia. Negli avvisi è specificato il termine ultimo di 90 giorni per mettersi in regola, altrimenti verrà dichiarata l'improcedibilità delle pratiche con il conseguente diniego della concessione. L'atto finale sarà la notifica della demolizione dell'immobile. L'aut-aut è stato imposto dal procuratore capo della Repubblica, Antonio Gagliardi, prima ancora ai responsabili degli uffici competenti del comune di Cisterna, l'architetto Rita Pausa, l'ingegnere Gianfranco Buttarelli e, per conoscenza, al sindaco di Cisterna, Mauro Carturan. La scorsa settimana il procuratore li ha convocati nel suo ufficio, invitandoli a lavorare per definire le pratiche di sanatoria edilizia, altrimenti saranno loro stessi penalmente responsabili. «I cittadini non possono disattendere a un loro dovere - ha commentato il sindaco di Cisterna - quello di obbedire alla legge. C'è il rischio che questa vicenda sfoci in un dramma per tante famiglie che con non pochi sacrifici si sono costruite una casa. Gagliardi fa osservare che non è più ipotizzabile che queste sanatorie rimangano indefinite, per questo invito ancora una volta i cittadini a presentare la documentazione mancante». Gli fa eco il vicesindaco Domenico Capitani, assessore alle grandi opere. «Il diniego della concessione - dice Capitani - è un atto propedeutico all'ordinanza di demolizione dell'abuso edilizio con gravi conseguenze economiche per l'intera collettività, per questo ribadiamo l'importanza di adempiere». «Probabilmente non ce la faremo ad evadere tutte le pratiche in tre mesi - aggiunge l'architetto Panusa - certo dovremmo dimostrare al procuratore che ce la stiamo mettendo tutta, altrimenti ci andremo di mezzo noi. L'abusivismo Cisterna è un fenomeno circoscritto, si tratta per lo più di costruzioni di prima necessità nelle zone di Castel Verde, Sant'Ilario, Franceschetti e Cerciabella».
Dal 1986 ad oggi su un numero totale di pratiche di sanatoria pari a 5.500 circa ne risultano concessionate solo il 25%. L'amministrazione, nel corso di tutti questi anni, ha più volte richiesto la documentazione integrativa necessaria alla definizione della pratica, nella maggior parte dei casi integrata solo parzialmente o addirittura mai prodotta. Dall'ultima sanatoria sono trascorsi 15 anni.
ARKAN
davide - Fri 14/12/2007 or 22:06 | |||
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davide - Sun 16/12/2007 or 20:50 |
di EBE PIERINI “Un piano trasparEnte”: un gioco di parole, un titolo emblematico quello scelto dall’Ente Parco per l’incontro che si è svolto ieri a Sabaudia tra i soggetti interessati dal piano del parco che dovrà essere redatto. Alla relazione del professor Carlo Blasi sull’unicità e la straordinarietà del Parco del Circeo è seguito l’intervento del dottor Pietro Oieni, coordinatore tecnico amministrativo dell’Ente Parco sul passaggio dal Corpo Forestale dello Stato all’Ente Parco. Di seguito la disquisizione dell’architetto Anna Maria Maggiore, responsabile del piano del parco che ha parlato della creazione di un ufficio di piano, del futuro sistema informativo territoriale e di un’aerofotogrammetria da predisporre con il Comune di Sabaudia. E’ stata poi la volta del presidente dell’Ente Parco, Gaetano Benedetto che ha riaffermato il principio di un «parco di tutti e per tutti». «Abbiamo il dovere di cercare nel concreto le soluzioni migliori per soddisfare le esigenze delle popolazioni locali e di far comprendere che l’attività di tutela che deve essere svolta mira a salvaguardare interessi e valori di ordine generale e collettivo che vanno ben oltre il contesto locale - ha sottolineato - Diminuire la pressione antropica sulle dune non significa diminuire i turisti ma dare loro servizi o una diversa organizzazione. Aumentare la fruizione significa creare poli e momenti di attrazione fuori dalla stagione balneare. Aumentare la tutela significa garantire che tutti rispettino le regole già fissate e individuare forme di compensazione ambientale per le attività a cui non possiamo rinunciare. E’ finita l’era del mattone e dell’abusivismo edilizio? Se si ha il coraggio di dire di sì allora si può finalmente aprire una nuova stagione basata sul consolidamento, la valorizzazione e il miglioramento dell’esistente. Se prevaranno logiche espansionistiche temo che molti problemi, non solo con l’ente parco ma anche con la regione e la soprintendenza ci saranno - ha poi aggiunto - Per risolvere casi come quello del lago di Paola, degli allevamenti dei bufali, delle strutture balneari sulla duna, delle serre, di una diversa mobilità estiva sul lungomare, occorre essere capaci di fare progetti complessivi che muovano dal recupero della qualità ambientale». Sono poi seguiti gli interventi di rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni fra i quali Alessandro Schiano per la Comunità delle isole ponziane, l’assessore all’agricoltura del Comune di Sabaudia, Evio D’Ambrosio, Mario Ganci per il Coordinamento Attività Produttive, Aldo Nardi per l’associazione campeggiatori, Alfredo Scalfati, vice presidente dell’Ascom e Giancarlo Canciani per la Coldiretti. |
davide - Mon 17/12/2007 or 20:11 |
ARKAN |
Enrico - Mon 17/12/2007 or 20:31 |
Vorrei fare una piccola precisazione di carattere tecnico: sarebbe buona norma "dividere" il testo della news dal commento personale (magari utilizzando le funzioni di corsivo/italico oppure il colore o il carattere). Inoltre i link andrebbero a fondo pagina e non per intero (cioè andrebbe creato un link tipo: Link alla notizia su Latina24ore a "fondo" messaggio, così si riduce lo spazio occupato): si può fare cliccando sul bottone a forma di catena, dopo aver selezionato il testo. Inoltre bisognerebbe evitare di copiare "tutto" (ovvero immagini e cose varie) ma riportando solo la notizia (completa o solo la parte da evidenziare) e magari il titolo e la data. Enrico |
davide - Mon 17/12/2007 or 20:53 |
Caro Enrico io copio ed incollo i testi oltre ai link per 2 motivi: 1) Il testo è subito disponibile per la lettura 2) I siti dei giornali (Tempo, Messaggero, Latina Oggi ecc.) hanno la pessima abitudine di aggiornare i siti, disattivando i vecchi link.. Dunque a distanza di mesi può benissimo accadere che un link non funzioni più, ed il lettore non può più ricostruire la cronologia degli eventi. Solo Latina Oggi non copio ed incollo il testo, perchè la formattazione del testo verrebbe uno schifo.. lo faccio solo quando è possibile riprendere news dal sito www.fondani.it Infatti guarda caso, nell'ultimo mese tutti i vecchi link di Latina Oggi non funzionano più.. Chi oggi leggerà quei post, come potrà farsi un' idea di come si è sviluppata la discussione? ARKAN |
davide - Wed 19/12/2007 or 15:49 |
NOTIZIA DELL' ULTIMA ORA |
davide - Wed 19/12/2007 or 15:52 |
Ora speriamo che lo stesso si faccia a Latina, Sabaudia, San Felice, Aprilia, Monte San Biagio.. e se i comuni non ci sentono, via con i poteri sostitutivi da parte della Regione Lazio! Presidente MArrazzo, ci aiuti a sconfiggere l'abusivismo! Faccia rispettare le sentenze dei tribunali e ripristini la legalità! ARKAN |
davide - Sat 22/12/2007 or 21:01 |
Guardate che spettacolo le immagini di demolizione dell'ecomostro... |
davide - Sat 22/12/2007 or 21:04 |
di GAETANO CARNEVALE Al suo arrivo al Salto di Fondi, nell’area dove sorgevano gli scheletri delle palazzine dell’“Isola dei Ciurli” l’assessore all’urbanistica regionale Massimo Pompili si è trovato di fronte le ultime due costruzioni abusive, risparmiate mercoledì dalle ruspe, che avevano abbattute le altre 19. Ha chiesto delucidazioni al sindaco Luigi Parisella, che lo attendeva sul posto. Si è sentito rispondere che «l’idea è quella di destinare a servizi di interesse pubblico qualche palazzina di tale complesso edilizio: delegazione comunale, posto di polizia municipale e di Stato, centro socio-culturale per anziani, presidio sanitario, ufficio informazione turistica» e chi più ne ha più ne metta. Anzi, sui 17 ettari ormai di proprietà comunale lo stesso sindaco ha proposto «la realizzazione di parcheggi, aree di verde attrezzato, spazi da destinare ad attività sportive» ed ancora tanto altro. Praticamente il sindaco Parisella non ha ancora accettato che quell’area, che ha acquistato d’incanto un fascino paesaggistico particolare dopo la demolizione dell’ecomostro edilizio, è stata inserita nel perimetro del prossimo Parco Regionale dei Monti Ausoni ed è già parte integrante dell’istituito Monumento Naturale del Lago di Fondi. Di fronte alla «residua ritrosia» dell’amministrazione di centrodestra di Palazzo San Francesco, che ha tentato di salvare il salvabile dei 21 immobili illegali, sia l’assessore Pompili che il consigliere Claudio Moscardelli hanno ribadito che le due palazzine devono seguire la sorte delle altre. Sindaco ed ufficio tecnico comunale provvederanno a farle scomparire nei prossimi giorni insieme alle macerie da rimuovere, per le quali la giunta regionale stanzierà fondi appositi, come ha preannunciato l’assessore Pompili nella conferenza stampa seguita alla visita all’Isola dei Ciurli e in altri tratti del litorale marino di Fondi. Nell’incontro con i giornalisti l’esponente della giunta Marrazzo ha illustrato le prossime linee programmatiche, concordate anche con l’amministrazione locale, per la riqualificazione della pregevolissima zona ambientale fino a ieri deturpata per quaranta anni da un complesso edilizio tra i più mostruosi in Italia. «Bisognerà redigere – ha detto Pompili anche a nome dell’assessore all’Ambiente Filiberto Zaratti – progetti ambiziosi per l’area bonificata. Un progetto che rappresenti una porta d’accesso al monumento naturale del lago di Fondi» e che si abbini con la costa, sulla quale si dovranno programmare più accessi al mare, soprattutto nel tratto da Santa Anastasia a Canale Canneto. A parte Roma, il Lazio offre significative opportunità di crescita economica ed occupazionale per la presenza di straordinarie e diversificate realtà paesaggistiche, storiche ed artistiche delle altre province. La rinascita ambientale dell’Isola del Salto, come lo sviluppo di altre potenzialità territoriali «è, però, legata ad un processo partecipativo che va intavolato con le amministrazioni locali». Un appello, insomma, alla giunta di centrodestra fondana, che finora ha svolto solo il ruolo del bastian contrario. |
davide - Sat 22/12/2007 or 21:10 |
Dei 21 scheletri di palazzine, che costituivano la lottizzazione abusiva dell’“Isola dei Ciurli” al Salto di Fondi, rimarrà ormai solo il ricordo di una brutta immagine, che ha caratterizzato il litorale di Fondi per quarant’anni. Ieri mattina, l’ufficio tecnico del Comune ha demolito le ultime due costruzioni, che la giunta di Palazzo San Francesco aveva tentato di salvare per adibirle a generici servizi pubblici, quasi ignorando che l’area sulla quale sorgeva l’ecomostro edilizio fa parte del Monumento del Lago di Fondi ed è inserita nel perimetro del costituendo Parco Naturale degli Ausoni. L’amministrazione di centrodestra, comunque, in un comunicato stampa tiene a sottolineare che «la demolizione di queste due restanti palazzine è avvenuta a seguito dell’accordo tra il sindaco Luigi Parisella e l’asessore regionale all’Urbanistica Massimo Pompili, alla presenza altresì dei consiglieri regionali Moscardelli e Di Resta». L’accordo a cui allude il comunicato di Palazzo San Francesco è stato ampiamente illustrato dall’assessore Massimo Pompili nella conferenza stampa di giovedì. L’esponente della giunta Marrazzo, dopo aver ricordato che è stata ristabilita una certa legalità sul territorio, ha illustrato le linee programmatiche da seguire per la riqualificazione di un’area ambientale di straordinaria bellezza e che rappresenterà “la Porta del Parco”. Serviranno, però, progetti condivisi anche dall’amministrazione comunale di Fondi. G.Carn. |
davide - Sat 22/12/2007 or 21:21 |
Le prossime mosse da fare contro gli abusivi sono: 1) Eseguire le 80 sentenze di demolizione nel Comune di Sabaudia; 2) Eseguire le 250 demolizioni sul lido di Latina, le 80 a Monte San Biagio, le 170 ad Aprilia e le 150 a Terracina, di cui 35 subito eseguibili.. 3) Portare a termine al più presto i processi realativi alle lottizazioni "Villaggio del Parco" e "Via Biancamano" a Sabaudia, ed in caso di condanna, cominciare a buttare giù tutto.. 4) A Fondi continuare ad eseguire le demolizioni sulla duna di Tumulito per una profondità di 300 metri, ed altre ordinanze nel territorio comunale passate in giudicato; 5) Iniziare ad operare nei comuni di Cisterna, Sperlonga, Ponza e Ventotene, dove vi sono migliaia di abusi che non aspettano altro che le sante ruspe... Caro procuratore, si impegni a fondo in questa battaglia ARKAN |
davide - Sat 22/12/2007 or 23:11 |
davide - Sat 22/12/2007 or 23:28 |
Domanda per RenatoSD (se vorrà rispondere) Nella cronistoria si legge che nel 1974 una legge regionale già imponeva un vincolo di inedificabilità nei 300 m dal mare (che poi sarebbe stato recepito a livello nazionale con la famosa legge Galasso del 1985). Dunque in teoria, sul lido di Latina, visto che si dice che alcune costruzioni hanno regolare licenza edilizia, penso che si tratti di quelle realizzate tra il dopoguerra e il 1974. Tutte le altre dopo questa data (e non dopo il 1985) dovrebbero essere abusive e non condonabili con nessuno dei condoni edilizi dell' 85, 94 e 2003. Alla luce di tutto ciò è incomprensibile il fatto per il quale il Comune di Latina non si sbriga a finire l'iter per le sanatorie relative alla zona tra Foceverde e Capoportiere. In base alla legge regionale vigente dal 74, già oggi un buon numero di abitazioni, palafitte ecc. non può essere sanato, e dunque và demolito.. In quanto al limite, io sono favorevole ad abbattere e ricostruire più indietro (in base al Concorso Internazionale di idee per la Marina) solo quelle costruzioni realizzate prima del 74 con regolare licenza edilizia. Quelle realizzate prima del 74 ma abusivamente e quelle dopo il 74, vanno necessariamente buttate giù d'ufficio e le aree di sedime entrare a far parte del patrimonio disponibile del comune. Per questo sarebbe importante che qualcuno dell'amministrazione ci dica quante abitazioni su quella fascia esistono, e di queste quante sono abusive e quante hanno regolare licenza. Non posso pensare che quelle abusive erano solo quelle 12 case su Via Egadi, in cui il PRG prevedeva verde pubblico e dove è nato il nuovo parco Verde Onda.. Se qualche consigliere potesse chiarire le idee sarebbe ben accetto.. ARKAN |
Enrico - Mon 24/12/2007 or 09:41 |
arkan ha scritto: Veramente la mia precisazione riguardava il fatto che alcune volte i commenti risultavano "mischiati" con la news. Certo si può copiare tutta la news (o fare un sunto), ma sarebbe meglio cambiare formattazione ai commenti personali e/o dividere con spazi o linea orizzontale (c'è tra gli strumenti) la notizia dai commenti. Il mio consiglio sui link riguardava la posizione nell'intervento ;-) Enrico |
davide - Wed 26/12/2007 or 18:09 |
A Fondi dopo la vittoriosa battaglia contro l'Isola dei Ciurli, bisogna cominciare ad aggredire la zona denominata "i Prefetti", nata negli anni 60, ed altre lottizzazioni più recenti, datate fine anni 90, come il villaggio "Rosa dei Venti" ed il villaggio "Il Sorriso", già finiti sotto inchiesta da parte della magistratura... http://www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/fondi/fondi.shtml"center"> C'erano una volta le dune, colline di sabbia che incorniciano gran parte del Mediterraneo ricoperte di eringi e gigli di mare. Ambienti delicati che possono esistere solo se lasciati "liberi" di modellarsi sotto la forza di vento, sabbia e mare. Lo scempio di Fondi rappresenta uno degli sfregi più devastanti per i 12 km di dune che separano i Comuni costieri di Terracina e Sperlonga. Situate a ridosso del Lago di Fondi per queste dune la condanna a morte è suonata fin dagli anni '60, con la costruzione di manufatti di ogni tipo: stabilimenti, ristoranti, alloggi da campeggio costruiti in contrasto a tutte le norme vigenti: alcuni di essi sono stati edificati ad appena 7 metri dal mare. CEMENTO SPALMATO SULLE DUNE - Si è cominciato col complesso delle ville dei Prefetti a cui seguirono il villaggio dei Ciurli, circa 25 rustici cominciati 25 anni fa ed ora ultimati. Ma il colpo di grazia è arrivato nel 1999 con la costruzione del villaggio "Rosa dei venti", composto da oltre 100 villette a circa 150 metri dalla spiaggia. Tutte le cubature di cemento "spalmate" sulla duna di Fondi hanno in 30 anni appiattito il paesaggio e violato l'intera normativa che vincola le nostre coste: la Legge Galasso, che vieta la costruzione entro i 300 metri dalla spiaggia, la Legge n.47 del 1985 che impone al Sindaco il controllo e la vigilanza sulle trasformazioni urbanisitiche e ne sanziona penalmente le omissioni, le leggi sul demanio marittimo, che stabiliscono poteri e doveri della Capitaneria di Porto anche per la vigilanza di carattere ambientale, le leggi e Convenzioni europee ed internazionali per la protezione degli habitat naturali delle zone umide. D'altronde lo stesso Piano Regolatore Generale del Comune di Fondi venne approvato prima dell'entrata in vigore della Legge Galasso e non ha mai subito modifiche per conformarsi alle leggi di tutela paesaggistico-ambientale. VILLAGGI, BUNGALOW E CAMPING - Una "voragine" legislativa assecondata persino dalla stessa Sovrintendenza ai Beni Culturali del Lazio che ha approvato nell'agosto 1997 la realizzazione del complesso edilizio "villaggio il Sorriso" (vari alloggi residenziali), e nel febbraio 1998 la relizzazione di 60 bungalows e relativi servizi nel villaggio "Le dune"; nel novembre del '99 ha consentito ufficialmente l'ampliamento del camping "Settebello" con la costruzione di ben 100 bungalows in legno "…ritenuto che le opere in progetto sono migliorative della struttura ricettiva esistente e per l'impiego dei materiali consoni al contesto paesaggistico vincolato nel quale trovano il giusto inserimento..". LA BATTAGLIA DEL WWF - Un gruppo di volontari locali del Wwf proprio lo scorso anno ha deciso di intraprendere la lunga battaglia legale per riportare alle condizioni naturali la duna di Fondi così massacrata. A seguito del primo esposto presentato dall'Associazione, finalmente la Magistratura ha deciso di sequestrare, lo scorso maggio, il villaggio Rosa dei Venti. Ma è solo il primo passo: la Procura di Latina ha avviato le indagini e ha aperto procedimenti contro quei villaggi dai nomi tanto evocativi: Rosa dei venti, camping Settebello e le Dune, stabilimento Tucano, villaggio dei Ciurli. Ad attendere ci sono ben 8 processi nei quali il Wwf si costituirà parte civile. Se la musica potrà finalmente cambiare per la costa di Fondi lo si saprà il giorno della prima udienza del primo di questi processi che vede imputati, oltre a costruttori, tecnici e proprietari dei terreni, anche alcuni pubblici amministratori per abuso d'atti d'ufficio: si tratta del villaggio "Il sorriso", oltre venti villini costruiti in piena zona di tutela paesaggistico-ambientale. ARKAN |
davide - Fri 04/01/2008 or 19:46 | |||
Http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/30_12_2007/pag32_fondi.pdf
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davide - Thu 10/01/2008 or 21:19 |
Si comincia un pò a fare chiarezza.. pare che al Lido di Latina siano regolari solo le case costruite prime del 1967, le altre sono abusive e non sarebbe possibile per loro alcuna sanatoria. Ma allora dico: è così difficile demolire le case realizzate dal 67 in poi? http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/10_01_2008/pag06latina.pdf http://www.ilmessaggero.it/view.php"Verdana" size="2" color="#191970">Giovedì 10 Gennaio 2008 Chiudi di LAURA PESINO La delibera di indirizzo orienterà il complesso percorso dei riqualificazione, destinato a dare un volto nuovo all’intera fascia costiera del capoluogo. In attesa dell’approvazione definitiva del Consiglio comunale, il primo atto è compiuto e il documento viene licenziato dalla commissione urbanistica ma con l’astensione delle due opposizioni. A illustrarne i contenuti è l’assessore Massimo Rosolini, che ripercorre la storia di decenni di sfruttamento e privatizzazione del litorale che non hanno permesso interventi orientati allo sviluppo. Oggi invece la strada sembra diversa. «Ora – precisa Rosolini – c’è necessità di decisioni radicali per dare nuova vita alla costa». E allora si pensa al potenziamento della ricettività, tutela dell’ambiente, adeguamento della viabilità. Con un occhio di riguardo al faraonico sistema portuale, quello di Foceverde progettato da Alberto Noli e quello di Rio Martino. Si parte dal recupero della fascia dunale, con interventi di delocalizzazione dei volumi edilizi. E si progetta poi una riqualificazione totale che investirà la zona più interna e l’area sottoposta a vincolo ricadente nel Parco, dalla battigia al Mastropietro. Tre le direttrici di indirizzo contenute nella delibera: norme urbanistiche, porto, piano campeggi. Ma tutto è ancora da studiare nel dettaglio. E il piano definitivo sarà anche la sintesi dei progetti vincitori del Concorso internazionale di idee della marina. Qualche dubbio lo solleva intanto l’opposizione. Il Pd, per voce di Maurizio Mansutti, obietta che la variante in discussione appare troppo sbilanciata sul fronte della portualità, mentre poco o nulla si dice su altri aspetti. «Paghiamo tecnici e progettisti – dice Mansutti – ma l’intero lavoro potrebbe essere vanificato se il porto non verrà realizzato». Altro punto poco condiviso resta quello relativo ai terreni delle terme. Settanta ettari per la precisione, per i quali l’opposizione sollecita una dicitura chiara, che in delibera non compare ma che, se ci fosse, impedirebbe eventuali cambi di destinazione d’uso e interventi edilizi come meccanismo compensatorio alla società Condotte. Sempre in commissione si approva poi, con i soli voti della maggioranza, la proposta di avviso pubblico per reperire i progettisti che dovranno pianificare il tracciato della Mare- Monti. |
davide - Tue 15/01/2008 or 20:02 |
Disponibili le foto ed i video della demolizione dell'ecomostro "Isola dei Ciurli" a Fondi: ARKAN |
davide - Tue 15/01/2008 or 21:15 |
Interessante questo articolo di oggi, de Il Messaggero. Secondo Scalfati il crollo dei prezzi dei terreni e dei valori immobiliari della città di Sabaudia, sarebbe deleterio.. |
davide - Tue 22/01/2008 or 20:23 |
Il tribunale di Terracina confisca i bungalow abusivi realizzati nel 2004, che hanno deturpato la duna di Fondi: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/22_01_2008/pag27fondi.pdf ARKAN |
davide - Wed 23/01/2008 or 21:08 |
Nei prossimi giorni saranno eseguite 2 demolizioni a San Felice Circeo. Un manufatto allo stato grezzo di 100 mq e una piattaforma in cemento di 80 mq. Aspettiamo cmq demolizione grosse, di grosse case e ville.. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/23_01_2008/pag23sabaudia.pdf ARKAN |
davide - Mon 28/01/2008 or 16:22 |
Il Comune di LAtina in data 15 gennaio ha pubblicato l'elenco dei professionisti che dovranno frazionare le aree da acquisire a patrimonio pubblico, in seguito all'emanazione delle ordinanze di demolizione. Ora, vorrei capire da RenatoSD perchè mai le aree da acquisire e sulle quali si andrà a demolire devono essere frazionate... Dove stà scritto? |
davide - Mon 28/01/2008 or 16:42 |
D'altra parte l'art 41 del DPR 380/01 "Testo unico dell'edilizia" parla chiaro: Art. 41 (L) - Demolizione di opere abusive (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, art. 27, commi 1, 2, 5; Legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 56; d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 107 e 109) 1. In tutti i casi in cui la demolizione deve avvenire a cura del comune, essa è disposta dal dirigente o dal responsabile del competente ufficio comunale su valutazione tecnico-economica approvata dalla giunta comunale. 2. I relativi lavori sono affidati, anche a trattativa privata ove ne sussistano i presupposti, ad imprese tecnicamente e finanziariamente idonee. 3. Nel caso di impossibilità di affidamento dei lavori, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale ne dà notizia all’ufficio territoriale del Governo, il quale provvede alla demolizione con i mezzi a disposizione della pubblica amministrazione, ovvero tramite impresa finanziariamente e tecnicamente idonea se i lavori non siano eseguibili in gestione diretta. 4. Qualora sia necessario procedere alla demolizione di opere abusive è possibile avvalersi, per il tramite dei provveditorati alle opere pubbliche, delle strutture tecnico-operative del Ministero della difesa, sulla base di apposita convenzione stipulata d'intesa fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministro della difesa. 5. E’ in ogni caso ammesso il ricorso a procedure negoziate aperte, per l’aggiudicazione di contratti d’appalto, per demolizioni da eseguirsi all’occorrenza Art. 41 (L) - Demolizione di opere abusive (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, art. 27, commi 1, 2, 5; Legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 56; d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 107 e 109) 1. In tutti i casi in cui la demolizione deve avvenire a cura del comune, essa è disposta dal dirigente o dal responsabile del competente ufficio comunale su valutazione tecnico-economica approvata dalla giunta comunale. 2. I relativi lavori sono affidati, anche a trattativa privata ove ne sussistano i presupposti, ad imprese tecnicamente e finanziariamente idonee. 3. Nel caso di impossibilità di affidamento dei lavori, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale ne dà notizia all’ufficio territoriale del Governo, il quale provvede alla demolizione con i mezzi a disposizione della pubblica amministrazione, ovvero tramite impresa finanziariamente e tecnicamente idonea se i lavori non siano eseguibili in gestione diretta. 4. Qualora sia necessario procedere alla demolizione di opere abusive è possibile avvalersi, per il tramite dei provveditorati alle opere pubbliche, delle strutture tecnico-operative del Ministero della difesa, sulla base di apposita convenzione stipulata d'intesa fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministro della difesa. 5. E’ in ogni caso ammesso il ricorso a procedure negoziate aperte, per l’aggiudicazione di contratti d’appalto, per demolizioni da eseguirsi all’occorrenza Art. 41 (L) - Demolizione di opere abusive(Legge 28 febbraio 1985, n. 47, art. 27, commi 1, 2, 5; Legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 56;d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 107 e 109)1. In tutti i casi in cui la demolizione deve avvenire a cura del comune, essa è disposta dal dirigente o dalresponsabile del competente ufficio comunale su valutazione tecnico-economica approvata dalla giuntacomunale.2. I relativi lavori sono affidati, anche a trattativa privata ove ne sussistano i presupposti, ad impresetecnicamente e finanziariamente idonee.3. Nel caso di impossibilità di affidamento dei lavori, il dirigente o il responsabile del competente ufficiocomunale ne dà notizia all’ufficio territoriale del Governo, il quale provvede alla demolizione con i mezzi adisposizione della pubblica amministrazione, ovvero tramite impresa finanziariamente e tecnicamente idonease i lavori non siano eseguibili in gestione diretta.4. Qualora sia necessario procedere alla demolizione di opere abusive è possibile avvalersi, per il tramite deiprovveditorati alle opere pubbliche, delle strutture tecnico-operative del Ministero della difesa, sulla base diapposita convenzione stipulata d'intesa fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministro delladifesa.5. E’ in ogni caso ammesso il ricorso a procedure negoziate aperte, per l’aggiudicazione di contrattid’appalto, per demolizioni da eseguirsi all’occorrenza ARKAN |
renatosd - Mon 28/01/2008 or 17:51 |
Perchè per effettuare la demolizione bisogna acquisire l'area del fabbricato al patrimonio comunale quindi se ad esempio l'immobile abusivo insiste su un lotto di 2 ettari si stacca il fabbricato e la corte da acquisire e si lascia il restante lotto libero da fabbricati al proprietario ... non credo di sbagliarmi ma non sono un esperto di queste fasi tecnico-amministrative.... l'art. 7, comma 3 della l. 47/85 stabilisce che, decorso il termine di 90 giorni dalla notifica dell'ingiunzione senza che si sia provveduto alla demolizione o al ripristino dello stato dei luoghi, si attua ope legis l'acquisizione gratuita al patrimonio disponibile del comune dell'opera abusiva, della relativa area di sedime, nonche' dell'ulteriore superficie astrattamente necessaria (secondo le disposizioni urbanistiche vigenti o analogicamente applicabili ed in base all'indice di fabbricabilita' della zona) per la realizzazione di opere analoghe a quella abusiva. renato |
davide - Mon 28/01/2008 or 20:42 |
Io sapevo che il Comune può acquisire gratuitamente l'area di sedime ed anche una parte pertinenziale, al massimo pari al 10% dell'area totale del lotto (o qualcosa del genere, che stà scritto o nel primo o nel secondo condono). Non sapevo però che bisognasse andare a frazionare, dunque se uno fà un abuso su un lotto piccolissimo è possibile che non sia necessario il frazionamento, mentre se fà un abuso su un lotto grande, c'è bisogno di frazionare. Dunque presumo si tratti di ordinanze di demolizione che interessano abusi fatti in zona agricola.. E comunque sia il gran numero di professionisti reclutati fà supporre che si tratti di un sacco di ordinanze... Certo poi una volta demolito l'abuso il Comune si ritroverà con una miriade di piccole proprietà sparse sul territorio, e circondate da terreni di proprietà di chi ha compiuto l'abuso.. Cosa farne di queste proprietà è tutto da decidere, ma intanto questo avviso pubblico testimonia che seppur lentamente anche nel Comune di Latina si stà mettendo in moto la macchina delle demolizioni... E ciò non può che essere positivo... ARKAN |
davide - Mon 28/01/2008 or 21:01 |
Dunque se ho ben capito provo a fare un esempio: Supponiamo che su un terreno agricolo di 10.000 mq (1 Ha) con indice fondiario pari a 0,05 mc/mq, sul quale potrei costruire una casetta di 500 mq, io abbia realizzato un abuso pari a 100 mc (ad esempio con un impronta a terra di 50 mq ed un altezza di 2 m); Il comune andrà ad acquisire gratuitamente l'area di sedime pari all'impronta a terra (50 mq), + un'area pertinenziale pari al volume dell'abuso (100 mc) diviso per l'indice della zona (0,05), ovvero un'area di 2000 mq. In tutto il Comune acquisirebbe un'area pari a 2050 mq, ed al proprietario dell'abuso, dopo il frazionamento rimarebbe dell'originario lotto di 10.000 mq un area pari a 10.000 - 2050 = 7.950 mq Ma se io compio un abuso di 1000 mc? L'area pertinenziale sarebbe pari a 1000/0.05=20.000 mq, cioè 2 ettari, mentre io sono proprietario di solo 1 ettaro.. In quel caso il Comune acquisirebbe gratuitamente l'intero lotto di 1 ettaro senza fare nessun frazionamento?? Questo si evince applicando alla regola quell'articolo della legge 47/85 (I° Condono Edilizio) che tu hai riportato... Oppure la regola si applica alla cubatura eccedente quella legale, ovvero 1000 - 500? ARKAN |
renatosd - Thu 31/01/2008 or 08:05 |
Penso che ti possa rispondere con certezza solo chi ha frequentato l'ufficio espropri o solo dopo una lunga ed attenta ricerca giuridica, io ho la mia idea ma non ho la certezza che si faccia così e poi in ufficio tecnico arrivano diecimila decreti, circolari di supporto e specificazioni che ora noi qui ignoriamo. Tornando ai frazionamenti è ovvio che per effettuare un qualsiasi passaggio di proprietà bisogna indicare nell'atto in maniera univoca il bene che deve passare di mano, ciò quindi implicca che siano chiari e indiscussi l'area, la quantità, i confini, la posizione ecc ecc ... l'unico modo per chiamare con nome e cognome un bene in un atto è farlo con identificativo catastale per cui è ovvio che prima si circoscrive il lotto, si segnano i confini, in finale gli si da nome e cognome (foglio e particella) e quindi si può trasferire senza dubbio di interpretazioni. Se il catasto non prova in alcun modo la proprietà, l'atto che richiama una particella si rifà al frazionamento per sancirne con certezza posizione, consistenza e confini. renato |
davide - Fri 01/02/2008 or 13:49 |
In data 30 gennaio il Comune di San Felice doveva prodedure d'urgenza a demolire un immobile abusivo realizzato a Dicembre 2007 in area posta a vincolo ambientale, di 130 mq. Ebbene non si è riusciti, in quanto la proprietaria ha minacciato di darsi fuoco, dicendo che lavora come una matta per ripagare il mutuo preso per acquistare il terreno e fare quell'immobile.. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/31_01_2008/pag23sabaudia.pdf Ieri però ci si sono messi gli operai, che hanno incrociato le braccia ed hanno dennaggiato la ruspa del Comune, mentre alcune persone violavano i sigilli ed occupavano l'immobile abusivo. Ciò è uno scandalo!! Si proceda al più presto alle demolizioni, e si vadano a condannare questi occupanti! E' ora di far sentire il pugno duro contro l'abusivismo! |
Salvatore - Fri 01/02/2008 or 14:05 |
Caro ABDAA, in un Paese come l'Italia dove la legalità è una parola vuota, dove tutti si sentono autorizzati a fare tutto (o, peggio, dove sevuoi fare qualcosa devi per forza infrangere le leggi, altrimenti non ne esci) in un Paese così, dicevo, la povera signora che "lavora come una matta per ripagare il mutuo preso per acquistare il terreno e fare quell'immobile" riscuote la simpatia di molte persone per bene, che a loro volta, per ristabilire un minimo di "giustizia" (non quella che deriva dalla legge, ma quella che deriva dal sentire comune), occupano un immobile sequestrato, rompono la ruspa e imcrociano le braccia. Salvatore |
davide - Fri 01/02/2008 or 18:35 |
Caro Salvatore, non ho ben compreso se tu condanni o meno questo fatto... Io ritengo che quella costruzione che ricade in una zona sottoposta a vincoli paesaggistici vada demolita subito. Mi si dice che quella signora lavora come una matta... ma bisogna avere rispetto per i cittadini onesti che hanno lavorato una vita per ripagare un mutuo per l'acquisto di una casa dai costruttori edilizi, o chi si è fatto costruire casa direttamente da una ditta edile. Ecco, non demolire quella casa sarebbe un'enorme ingiustizia nei confronti di queste persone. Detto questo ho già più volte ribadito che bisogna subito dare esecuzione alle centania di ordinanze di demolizione aventi sentenza definitiva, sopratutto quando riguardano grosse ville e fabbricati. Non credo che questa demolizione andava a rappresentare fumo negli occhi alla Procura, visto che Mancini sà bene che ci sono ordinanze definitive da eseguire... Ecco tutti noi dovremmo essere contenti che per una volta si andava a demolire in modo celere, non facendo passare anni o decenni.. Ma alcuni lo hanno impedito, forse perchè a loro volta proprietari di case abusive, e sanno bene che se si demolisce questa casa di 130 mq, non si potrà che fare altrettanto con le loro.. insomma potrebbe trattarsi di una solidarietà non proprio disinteressata... Mi aspetto una forte presa di posizione del Sindaco di San Felice su questo punto!! Ecco come Latina Oggi riportava la notizia: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/01_02_2008/pag23sabaudia.pdf ARKAN
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Salvatore - Sat 02/02/2008 or 17:44 |
Caro ABDAA, il mio commento può esserti sembrato ermetico, per cui provo ad esplicitarlo. Io sono contrario a qualsiasi forma di illegalità, compreso l'abusivismo edilizio che è una delle peggiori piaghe (almeno dal punto di vista paesaggistico) della nostra povera Italia. Chiarito questo, nel mio messaggio precedente cercavo di dire che forse quella "povera" signora non ha tutti i torti a sentirsi come il capro espiatoio dei vizi collettivi. Quanti immobili abusivi ci sono in giro? Quanti di questi sono stati condonati, sanati, graziati o semplicemente ignorati dalla PA? Costruire abusivamete è ormai considerato un metodo "normale" per farsi la casa. Ecco perchè c'è chi lavora e risparmia una vita intera e poi "investe" tutto nella costruzione di una casa abusiva, Non sto dicendo che è giusto, sto solo dicendo che una grossa responsabilità risiede nella pessima classe politica che ha governato (e che continua a governare) la nostra povera Italia. Nei paesi normali alla gente non passa neanche per l'anticamera del cervello l'idea di costruire una casa abusiva, perche sa benissimo che gliela butterebbero giù e che ci sarebbe la prigione ad attenderli. Qui da noi invece, si è alimentata la convinzione che... tanto poi arriva il condono. E' anche vero che nei paesi normali ci vogliono pochi giorni (in America pochi minuti) per avere una concessione edilizia. Spero di essere riuscito a spiegarmi meglio e di aver contribuito a fugare i tuoi dubbi. Tu invece quando ti decidi a fugare i miei di dubbi? Salvatore |
davide - Sun 03/02/2008 or 19:32 |
Caro Salvatore, io invece non capisco perchè mentre negli altri reati se si viene sorpresi in flagranza di reato c'è l'arresto ed il carcere immediato, mentre per l'abusivismo no.. Ecco se si facesse fare qualche mese di carcere al proprietario e direttore dei lavori sorpresi a costruire una casa abusiva, forse la situazione cambierebbe! Il tutto naturalmente legato alla demolizione immediata dell'immobile, senza i cavilli odierni dell'acquisizione al patrimonio comunale, dei ricorsi al Tar ecc. ecc. ARKAN |
Salvatore - Sun 03/02/2008 or 20:24 |
Si, ma bisognerebbe farlo sempre, non una volta si e 99 volte no. Altrimenti chi viene perseguito, giustamente si sente vittima di una ingiustizia. Poi, torno a ripetere, una concessione edilizia dovrbbe essere rilasciata in pochi giorni. In america bastano pochi minuti. Salvatore |
davide - Tue 05/02/2008 or 16:52 |
Latina Oggi riporta un articolo a pag 6 dal titolo: "Ruspe, un dramma". Si dice che vi è stato un incontro in prefettura con il questore, il sindaco di S.Felice e il Comandante dei Carabinieri per esaminare la questione, ma non si dice a quali esiti abbia portato. Emerge inoltre che la demolizione d'urgenza di S.Felice è stata disposta direttamente dalla Procura e non dal Comune. Il Comune sarebbe solo il mero esecutore.. Dunque ancora una volta, è solo è soltanto grazie al pugno di ferro del Procuratore Mancini che si vanno a fare delle demolizioni. I Comuni evidentemente preferiscono farsi suffragare dalla Magistratura, anzichè dare prove di forza e legalità, andando loro a demolire subito gli abusi edilizi. Un'altro schiaffo della magistratura alla politica, che fugge dalle proprie responsabilità. La domanda a questo punto è una sola: licenziamo i dirigenti degli uffici antiabusivismo ed affidiamo tutta la materia alla Procura! http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/05_02_2008/pag06latina.pdf ARKAN |
davide - Fri 08/02/2008 or 12:15 |
Una vita per comprarsi casa, venti giorni per sgomberare. E’ la sorte di dodici famiglie che ieri mattina si sono viste notificare l’ordinanza di sequestro degli appartamenti acquistati da poco più di un anno a Monticchio, nei pressi di Sermoneta. Eleganti abitazioni realizzate dalla nota impresa Simor, amministrata da Gaetano Riccardo, ritenute abusive dalla Procura di Latina. Al termine dell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano e seguita dal personale del Nucleo investigativo della Forestale (Nipaf) di Latina, è stato chiesto e ottenuto un provvedimento di sequestro. Lo ha firmato il giudice delle indagini preliminari Tiziana Coccoluto e ieri mattina c’è stata appunto la notifica. L’inchiesta, secondo quanto si è appreso dagli investigatori, nasce dalla denuncia di alcuni cittadini che avevano segnalato la realizzazione del fabbricato in modo difforme rispetto al permesso di costruire rilasciato dal Comune di Sermoneta. Era la fine del 2006, scattarono gli accertamenti del caso e venne aperta formalmente un’indagine. Il pubblico ministero ha anche affidato una consulenza tecnica d’ufficio attraverso la quale si dimostra che i “volumi tecnici” sono in realtà stati trasformati in cubature aggiuntive che hanno consentito di fatto di realizzare un piano in più. Sottotetti più alti del previsto, appartamenti al posto di spazi come lavatoi, locali caldaia e quanto rientra appunto nei “volumi tecnici”. Difformià che si è cercato in qualche modo di mascherare nonostante quella perizia del tecnico incaricato dalla Procura. Era maggio dello scorso anno e gli appartamenti in molti casi erano stati già venduti su “carta” ma non erano ancora abitati. Gli atti, poi, sono stati formalizzati a palazzina ultimata. Chi ha acquistato, e tutti l’hanno fatto come prima casa, adesso rischia non solo un insolito sfratto ma di ritrovarsi con in mano un pugno di mosche. Ieri i proprietari hanno subito contattato degli avvocati per capire il da farsi. E’ chiaro che a questo punto ci sarà una battaglia legale non indifferente ma intanto c’è la “spada” dei venti giorni entro i quali lasciare gli appartamenti pena lo sgombero forzato. Secondo la Procura l’intera palazzina è da considerarsi abusiva in quanto utilizzando a fini abitativi anche le cubature dei volumi tecnici sono state alterate tutte quelle previste nel permesso di costruire rilasciato. Oltre all’amministratore della società costruttrice sono stati denunciati anche il titolare dell’impresa edile che ha realizzato le opere, Fabrizio Seccafien, e il direttore dei lavori, Antonio Chimera. G.D.G. |
davide - Fri 08/02/2008 or 12:25 |
Non si capisce perchè mai i sigilli li mettono sempre quando le palazzine sono termintate, gli appartamenti venduti e le fregature trasferiti sui proprietari... ARKAN |
davide - Tue 12/02/2008 or 11:34 |
Il Messaggero ci informa che i Carabinieri utilizzano Google per scovare gli immobili abusivi. Riguardo invece l'immobile di San Felice, che gli operai si erano rifiutati di demolire, pare emergano altre novità.. Infatti la proprietaria di 32 anni, incinta, pare che abbia fornito informazioni contrastanti. In un'autocertificazione avrebbe dichiarato di essere proprietaria del terreno, mentre sembra che in realtà il terreno sia gravato da uso civico, quindi sia terreno del Comune di San Felice. In tal caso oltre al reato di dichiarazione falso, si aggiungerebbe anche quello di occupazione illegittima di beni demaniali, o cmq comunali.. Nel frattempo pare che anche il Tar abbia sospeso l'abbattimento.. poco male, anche gli immobili sulla duna di Tumulito a Fondi nel 2006 vennero sospesi dal Tar, o il ristorante Grottino a mare a San Felice. Poi però anche se con ritardo le ordinanze di demolizione sono state eseguite! |
davide - Sat 23/02/2008 or 18:13 |
Finalmente un uomo con gli attributi, un uomo che parla senza peli sulla lingua e che sà bene qual'è il suo ruolo, cioè quello di tutelare i beni collettivi, ovvero il Parco Nazionale del Circeo. Nella riunione di ieri, il presidente dell'Ente Parco Gaetano Benedetto, ha dichiarato che gli abusi sono reati indipendentemente se sono stati fatti per necessità, e come tali vanno perseguiti. Inoltre ha detto che l'Ente Parco procederà subito a rigettare 400 domande di condone ricadenti in aree sottoposti a vincoli, e dunque in cui gli abusi sono incondonabili. Ha trattato un tema che anche io e Renato DS su questo forum dibattemmo l'anno scorso. E' inaccettabile che ci siano pratiche di condono edilizio dal 1985, a cui non viene data risposta per paura di doverle rigettare. I Comuni hanno il dovere di esaminare al più presto tutte le pratiche, e di demolire gli abusi non condonabili e quelli che sono degli ecomostri.. Addirittura a Sabaudia ci sono oltre 4000 domande di condono (dall'85) ed a San Felice quasi 7500!! I metri cubi abusivi a Sabaudia in Area Parco a Sabaudia sono 500 mila ed a San Felice quasi 700 mila... Ovvero molto più della disgraziata Marina di Latina, dove le volumetrie abusive sono di poco superiori ai 300 mila.. |
di EBE PIERINI |
davide - Wed 27/02/2008 or 19:50 |
In questi giorni a Lamezia Terme è arrivato il Genio Militare per procedere alla demolizione di 32 case abusive (in alcuni casi palazzi di 4 piani). La richiesta è stata fatta direttamente dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme. Caro Procuratore Mancini, perchè invece di stare a perdere tempo con ditte e dittarelle, dirigenti comunali ecc., non chiama anche lei il Genio Militare per cominciare a fare un pò di pulizia in provincia di Latina (specie le aree costiere ed il Parco del Circeo) http://www.lameziaweb.biz/new.asp?id=6421 Ci sono 32 ordinanze di demolizione non eseguite negli ultimi sei anni. Si tratta di fabbricati eseguiti senza autorizzazione comunale ma rimasti lì nonostante il Comune sia intervenuto per costringere i proprietari a eliminare gli abusi. |
davide - Thu 13/03/2008 or 19:11 |
Il Nipaf ha sequestrato il camping Holiday a Fondi sulla duna di Selva Vetere. Come si ricorderà in molti si chieserò come mai nell'Ottobre 2006 diverse costruzioni e ville abusive vennero abbattute sulla duna di Tumulito, anche nei pressi dell'Holiday stesso, mentre i campeggi del litorale fondano erano ancora in piedi. oggi arriva la risposta. Tutto sotto sequestro. Scommettiamo che dopo l'ecomostro dell'Isola dei Ciurli demolito a Dicembre 2007, e dopo il campeggio "Il Gabbiano" smontato pezzo a pezzo, il prossimo a cadere sotto i colpi delle sante ruspe sarà l'Holiday? http://www.ilmessaggero.it/view.php"2" color="#191970">Domenica 09 Marzo 2008 Chiudi di GAETANO CARNEVALE “Holiday camping” nei primissimi Anni 70. Oggi, “Holiday village”, un villaggio – si legge nel sito web – con residence di “recentissima ristrutturazione”, è una storia di abusi, di sanatorie e di trasformazioni edilizie lunga quasi quarant’anni. Con l’arrivo degli uomini del Nipaf, il Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, che ieri mattina hanno sottoposto a sequestro giudiziario tutta la struttura turistica situata sulla duna e sui terreni demaniali di Selva Vetere, si apre un nuovo capitolo sulla devastazione della costa marina di Fondi. Gli investifatori del Corpo forestale dello Stato si sono mossi su input del sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe Miliano, che ha condotto un’attenta indagine sul campeggio, e ha ottenuto l’okay del gip Giuseppe Cario per eseguire il provvedimento in base all’articolo 321 del Codice di procedura penale. Da ieri a chiunque è fatto “divieto di introdursi, proseguire lavori, manomettere sigilli” dell“Holiday village”, in contrada Selva Vetere e non, come inspiegabilmente si legge nella pubblicità, al Salto di Fondi, distante quattro chilometri. Custode giudiziario del village sequestrato è stata nominata la signora Silvia Banotti. L’intervento della magistratura sarebbe scaturito da macrocopici abusi edilizi commessi nel complesso residenziale. In sostanza del vecchio campeggio è rimasto poco o nulla poiché l’”Holiday” è diventato una vera e propria lottizzazione con i suoi 51 bungalow, piscine, piazzole per roulotte, ristorante, centro commerciale, campi da gioco e altre strutture permanenti e fisse. A guardare bene la foto aerea di presentazione del complesso turistico sul web si rilevano quasi più costruzioni che alberi. I reati di lottizzazioni abusiv, poi, in ottemperanza a recenti leggi, non sono prescrivibili nel tempo. In particolare sui terreni demaniali di uso civico come quelli sui quali sorge il villaggio turistico. E nel caso specifico dell’“Holiday village”, come di tutte le costruzioni di vario genere nate nella fascia marina di Selva Vetere, quei terreni di proprietà collettiva non potrebbero essere a nessun titolo alienati. Anzi, sarebbero illegittimi anche i canoni d’affitto che l’amministrazione comunale fa pagare a molti occupatari, i quali sui terreni demaniali hanno costruito o impiantato qualche attività non agricola. Tra l’altro, sembra che nel bilancio comunale non vi sia un capitolo specifico per la riscossione di tali canoni. A parte la vicenda della lottizzazione abusiva, insomma, nel sequestro giudiziario di ieri potrebbero incrociarsi anche filoni dell’inchiesta che sta conducendo la commissione d’accesso della Direzione distrettuale antimafia. Tanto più che il provvedimento che ha colpito l’“Holiday”, estendendosi a tutto il litorale di Fondi, potrebbe rivelarsi una vera e propria bomba. http://www.ilmessaggero.it/view.php"2" color="#191970">Lunedì 10 Marzo 2008 Chiudi di GAETANO CARNEVALE Era il 26 marzo 1970 quando Il Messaggero, denunciando con una serie di servizi l’aggressione cementizia alle sponde del Lago di Fondi sorprese una ditta costruttrice locale a spianare e ad alzare muretti a ridosso dell’allora incontaminata duna di Selva Vetere. Erano iniziati abusivamente i lavori dell’“Holiday Camp” su terreni demaniali di uso civico. I tre ettari sui quali stava sorgendo la struttura vacanziera “per un turismo di massa” erano stati destinati dal Prg del commissario prefettizio Angelo Barbato a verde pubblico. Ma, i lottizzatori, che si nascondevano in un primo momento dietro un socio straniero, il britannico James William Beckingam, non si curarono del divieto di lottizzazione espressamente prevista dalla cosiddetta “Legge ponte”. Anzi, nonostante anche l’ordine di sospensione dei lavori illegali da parte del commissario Barbato, in un mese nel cuore di Selva Vetere erano sorti già piazzole e palazzine. Nell’operazione edilizia entrarono perfino finanziamenti di un istituto di credito locale, che di lì a poco chiuse gli sportelli bancari. Ma, una mano alla lottizzazione nascente la diedero anche il commissario prefettizio rilasciando una licenza in sanatoria con il parere favorevole del Provveditorato alle opere pubbliche nonostante che il regolamento edilizio dell’epoca richiedesse “la dimostrazione dei diritti di proprietà del suolo”. Proprietà che ancora oggi i titolari dell’“Holiday Village”, da sabato mattina posto sotto sequestro dalla Guardia Forestale di Latina, non possono esibire. Lo scempio del litorale di Selva Vetere non si fermò nemmeno con un esposto dei cittadini di Fondi al presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Il dottor. Angelo Barbato sostenne che il campeggio avrebbe portato ricca economia al territorio grazie al turismo di massa. Gli fu risposto dalla colonne del nostro giornale che “anche tale forma di turismo ha bisogno di una sua precisa programmazione, di una sua precisa disciplina e soprattutto di chiarezza”. Il campeggio abusivo, insomma, aveva indicato una scelta, che si rivelerà selvaggia e deleteria per lo sviluppo turistico del territorio di Fondi. Intanto, centinaia di ettari di terreno demaniale appartenenti a tutta la collettività furono invasi da case, casupole, baracche e ville sontuose. La corsa alle “terre d’oro di Selva Vetere” non fu frenata nemmeno dagli “avvisi di procedimento” che il pretore di Fondi Roberto Napolitano inviò al prestanome britannico. Con il ritorno dell’amministrazione ordinaria i lottizzatori del “Camping” trovarono la vita più facile fino ad asfaltare la cresta della duna e ad “impossessarsi” dell’arenile sottostante. Anzi, fino a trasformare un campeggio in un residence esclusivo, come accertano le indagini del sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Miliano. |
MarmaLT - Thu 10/04/2008 or 03:41 |
A Latina si demolisce chi vuole che il controllo sulle costruzioni abusive sia forte e pregnante, mentre si sostiene da parte dei chi dirige la baracca... che 'tanto tutto questo lavoro è inutile'... insomma la cultura della legalità a Latina, cammina su queste gambe. |
davide - Wed 25/06/2008 or 14:42 |
Rinviato a giudizio Armando Cusani per l'hotel di Sperlonga: |
di MARCO CUSUMANO Ampie e splendide camere con balcone e vista sul mare. Un lusso da 400 euro a notte per uno degli hotel più esclusivi dell’intera provincia pontina. Un hotel finito nel mirino della magistratura insieme al suo proprietario: il presidente della Provincia Armando Cusani, già sindaco di Sperlonga. Cusani ieri è stato rinviato a giudizio insieme a suo suocero Aldo Erasmo Chinappi e al tecnico comunale Antonio Faiola dal gup Tiziana Coccoluto. La Procura accusa a vario titolo i tre per aver violato la normativa urbanistica autorizzando ed effettuando una serie di lavori nella struttura. Quella dell’hotel di Cusani è una storia giudiziaria che si è inevitabilmente intrecciata con la politica. Una vicenda che parte da lontano, l’indagine infatti è partita nel 2005 dall’esposto di un consigliere di opposizione al Comune di Sperlonga. Da allora si sono susseguiti altri esposti e denunce, alcune delle quali presentate dallo stesso Cusani per violazione del segreto istruttorio. Sotto accusa alcuni lavori, problemi di cubature, vincoli e distanze non rispettate. L’anno scorso si arrivò anche al sequestro disposto dalla Procura e poi annullato dal Riesame. La polizia si presentò all’hotel “Grotta di Tiberio” sequestrando due locali per un totale di 150 metri quadrati su un’opera che complessivamente supera i mille metri. Cusani ha sempre mantenuto una linea di riserbo su una vicenda che lega la sua attività privata di imprenditore a quella di amministratore pubblico. Ma ora è chiamato a difendersi davanti ai giudici: la prima udienza è stata fissata per il 28 novembre davanti al II collegio del Tribunale di Latina. Cusani e Chinappi, assistiti dall’avvocato Corrado De Simone, sono coinvolti in qualità di proprietari della struttura sulla Flacca mentre Faiola risponderà alle accuse in qualità di responsabile dell’ufficio Urbanistica del Comune di Sperlonga. Tra le contestazioni la realizzazione di circa 300 metri quadrati in eccesso rispetto al permesso a costruire della struttura preesistente, oltretutto a sua volta condonata. Nel mirino della Procura anche l’innalzamento di un muro preesistente in assenza del nulla osta paesaggistico. Un lavoro che ha danneggiato un confinante che ieri si è costituito come parte civile nel processo. Bocciata l’analoga richiesta di costituzione avanzata da alcuni consiglieri di minoranza. La struttura, prima di diventare un albergo, era solo un ristorante. Poi fu acquistato da Cusani e dal suocero Chinappi che hanno proceduto alla ristrutturazione effettuata, secondo l’accusa, in violazione dela normativa urbanistica e paesaggistica. Da qui l’accusa per abuso d’ufficio. |
raggiodiso - Wed 25/06/2008 or 20:31 |
da MarmaLT il 10/4/2008 5:41:21 Caro amico Marma,a Latina da quando è stato trasferito d'ufficio un certo "mister settemilioni",brava personcina che "corrisposta"in un certo modo sapeva poi dimostrare la propria gratitudine facendo proseguire l'opera abusiva senza alcun intralcio,si è arrivati al punto di portare in giudizio Mr. Cusani,uno degli amminestratori più integgerrimi e senza macchia.... Sappiamo tutti che poi certa magistratura "interpreterà leggi ed imputazioni"in modo che certi soliti noti possano farla franca alla faccia di noi imbecilli patentati,mentre i soliti trombati,parlo sempre di noi cittadini,saremo sempre quelli che, per molto meno ,rischieremo addirittura la galera.... Ipotizzate che il nostro "amorevole Sindaco" costruisse un'opera abusiva sopra una palazzina in pieno centro storico,credete forse che gliela farebbero abbattere?? No e poi no!!Anzi gli permetterebbero anche di costruire una piscina annessa....o forse no?!?...Ipotesi e solo ipotesi poichè "per fortuna" il vostro Sindaco è una gran"brava personcina"..... Saluti da Raggiodisole |
MarmaLT - Thu 26/06/2008 or 05:41 |
Quella di Cusani è una storia nota... ma forse una nuova trasferta del Senatore in Piazza Bruno Buozzi, rimetterà tutto a posto.. ma forse no? Vero non siamo nei bassiFondi della provincia siamo in una ridente cittadina... Sperlonga. Quell'amorevole Sindaco, lì ha un albergo non una tettoia in centro cittadino... poi non è nei bassiFondi, ma negli alti volumi tecnici. |
raggiodiso - Thu 26/06/2008 or 07:30 |
Re: Ecco le prossime mosse contro gli abusivi... Quella di Cusani è una storia nota... ma forse una nuova trasferta del Senatore in Piazza Bruno Buozzi, rimetterà tutto a posto.. ma forse no? Vero non siamo nei bassiFondi della provincia siamo in una ridente cittadina... Sperlonga. Quell'amorevole Sindaco, lì ha un albergo non una tettoia in centro cittadino... poi non è nei bassiFondi, ma negli alti volumi tecnici. Marma ************************************************** Non posso considerare colpevole nessun funzionario che possa compiere reati o delitti di alcun tipo, invece devo considerare COLPEVOLE la consueta inerzia delle persone "oneste"(alias pecore). Un esempio: durante una partita di calcio sembra di trovarsi letteralmente in un campo di battaglia dove ci si ammazza addirittura per difendere cose futili,invece,di fronte alle reiterate ruberie ed inadempimenti di certi politici e P.Amm. restiamo lì inerti come se un queste cose fossero di minor conto ed importanza !?... Se tu sai e potresti "poi" dimostrarlo,ti inviterei caldamente ad essere più particolareggiato nello esporre fatti,mascalzonate e mascalzoni,altrimenti sarebbe più opportuno usare questo forum per raccontarci le barzellette..... Il "pellerossa" Raggiodisole
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MarmaLT - Thu 26/06/2008 or 14:08 |
Quello che accadrà nel futuro prossimo in materia di demolizioni, non è dato sapere. Qualcosa potrebeb accadere a ridosso del Q4Q5, speriamo che faccia prima la Procura a demolire che Cusani a farci in quel sito l'annunciato marciapiede-pista ciclabile. Ho avviato in privato uno studio, mia attuale specialità, su chi popola quell'area una sorta di studio sulle popolazioni migranti o stanziali. Beh! Allo stato parrebbe che nell'area vi sia un incremento dell'edilizia abusiva, con realizzazione di 'ristoranti privè', ville con piscine e raramente case di necessità, ma quello che importa sapere è il livello culturale della popolazione stanziante ed il rapporto con le Istituzioni. Così si cercherebbe di fare analisi sul livello di legalità nella città... e questa Caro Raggiodisole, è un barzelletta. |
davide - Thu 26/06/2008 or 17:44 |
Caro MarmaLt, e cosa ne è venuto fuori finora da questo studio? Scommetto che trattasi in prevalenza di famiglie calabresi, siciliane e campane. ARKAN |
MarmaLT - Fri 27/06/2008 or 09:46 |
Sinceramente non mi sono molto soffermato sull'origine delle famiglie... nel senso regionale, ma forse intendevi dei fenomeni devianti di quelle regioni? ...forse sottintendere ciò? |
davide - Tue 15/07/2008 or 12:37 |
Campeggi, la Procura chiude le indaginiSilvia Colasanti |
davide - Tue 15/07/2008 or 14:33 | ||||||||||||||||||
http://www.agopress.info/vis_news00.asp?id_news=162333
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davide - Fri 18/07/2008 or 13:18 |
davide - Tue 22/07/2008 or 18:36 |
Regione Lazio approva legge contro l'abusivismo |
davide - Tue 22/07/2008 or 18:40 |
davide - Mon 28/07/2008 or 19:23 |
Ecco un interessante articolo del magistrato di Cassazione Maurizio Santoloci: di
Questo principio è stato finalmente confermato nei fatti operativi da una importante azione di demolizione di un manufatto abusivo realizzato in area vincolata a cura del Corpo Forestale dello Stato, coordinamento per le Province di Forlì, Cesena e Rimini. Il fatto (che rappresenta un evento assolutamente significativo a livello di principio giuridico) è riassunto in un comunicato stampa del Cfs del coordinamento citato. Si legge infatti: "A Ponte Uso di Sogliano al Rubicone - Demolita casa abusiva su area di tutela paesaggistica e ambientale - casa costruita sul terreno demaniale del fiume Uso. Sogliano al Rubicone (FC), 24/10/2003 - Demolita una casa di due piani costruita abusivamente su terreno demaniale, su un'area di tutela paesaggistica e ambientale, nella sponda sinistra del Fiume a Ponte Uso di Sogliano al Rubicone. L'indagine era iniziata nel 2000 da parte del NIPAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) con il Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Sogliano al Rubicone, che indagavano sulle cause di un incendio che aveva semi distrutto un fabbricato e che il proprietario si era affrettato a ricostruire senza nessuna autorizzazione. L'indagine si era conclusa con una denuncia a piede libero per un sanmarinese che aveva, non solo ristrutturato abusivamente la casa danneggiata dall'incendio, ma è stato accertato che la stessa era stata costruita interamente senza nessuna concessione o licenza edilizia, impossessandosi dell'area demaniale sulla sponda sinistra del fiume Uso. L'area risultava inoltre tutelata dal vincolo paesaggistico e ambientale per la legge n. 490/99 (ex legge Galasso), che protegge una fascia di 150 metri dalle sponde dei fiumi, dei laghi e dei corsi d'acqua. L'indagine del Corpo Forestale dello Stato si concludeva con una lunga serie di contestazioni per l'infrazione dell'articolo 20 della legge n. 47/85 per l'abuso edilizio, l'infrazione dell'articolo 151 della citata legge n. 490/99 per l'abuso in area paesaggistica e ambientale, l'infrazione degli articoli 17-18 e 20 della legge n. 64/74 per l'abuso alla legge sismica, dell'articolo 633 del Codice penale per l'invasione abusiva del fondo demaniale e dell'articolo 639 del Codice penale per il deturpamento dell'ambiente. Il 17 marzo 2003 il tribunale di Cesena ha reso definitiva la condanna a 4 mesi di reclusione, dopo patteggiamento, di (…) e insieme a lui è stata condannata a 3 mesi di reclusione anche la convivente (…) La condanna ha reso esecutiva anche la demolizione del fabbricato abusivo di due piani, così come da sentenza, si è dato corso alla demolizione del fabbricato abusivo con un escavatore meccanico, per il ripristino dello stato originario dei luoghi. Giovanni Naccarato, Coordinatore Provinciale del Corpo Forestale dello Stato in proposito ha dichiarato: "È la prima volta che le indagini del Corpo Forestale dello Stato della Provincia di Forlì-Cesena, hanno condotto alla demolizione di un fabbricato abusivo costruito su un'area di tutela paesaggistico-ambientale. È questo un grosso risultato ottenuto grazie alla collaborazione degli Enti competenti in materia, che hanno agito per la tutela dell'ambiente naturale e per la salvaguardia del territorio". Questa demolizione coattiva, eseguita grazie alla diretta operatività del Corpo Forestale dello Stato che ha promosso e diretto le operazioni affidate a mezzi e personale terzi, dimostra in modo concreto ed inequivocabile due principi: in primo luogo che gli abbattimenti non realizzati in via preliminare dal Comune in sede amministrativa possono essere realizzati poi concretamente in sede giurisdizionale dopo la sentenza di condanna penale; ed in secondo luogo che l'ordine di demolizione impartito dal giudice non deve restare lettera morta (al pari della omessa demolizione amministrativa pregressa) perché trasmesso per l'attuazione allo stesso Comune che continua a non demolire anche dopo l'ordine del magistrato, ma deve essere eseguito dalla stessa magistratura penale in sede di esecuzione diretta, con affidamento dell'incarico alla forza pubblica. Resta da chiedersi: perché non replicare questa semplice procedura per ogni altra sentenza passata in giudicato? E la base giuridica di principio, che da anni andiamo sostenendo (con poco seguito) sia a cura di ufficio giuridico del Wwf Italia che in ogni sede editoriale, è offerta dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Vediamo come e perché. Le due procedure per la repressione degli abusi Il Tu n. 380/01, al pari della pregressa legge n. 47/85, prevede per la repressione immediata degli abusi edilizi due procedure sinergiche: una amministrativa e una penale. Ambedue le procedure sono finalizzate prima ancora che alla punizione del colpevole soprattutto ad eliminare il danno sul territorio. L'azione dell'amministrazione comunale costituisce ciclo chiuso e totale in questa fase di azione repressiva, giacché è di sua specifica competenza tutta la prassi dagli albori dell'ordinanza di sospensione dei lavori fino, nella chiusura dell'iter, al provvedimento finale che deve culminare con quegli strumenti che sono stati varati per far sì che l'opera illecita, nonostante tutto, non rimanga poi lì inalterata: l'abbattimento coattivo o l'acquisizione al patrimonio pubblico. E queste due azioni terminali rappresentano il vero effetto reale di tutta la procedura amministrativa, giacché tendono da un lato ad evitare che comunque il titolare dei lavori abusivi usufruisca in modo praticamente definitivo dell'opera illecita e dall'altro ad eliminare concretamente dal territorio l'opera stessa (o quantomeno a creare una fruizione a vantaggio pubblico con una forzata tolleranza, se possibile, con gli assetti urbanistico-territoriali). In caso di opere realizzate in aree protette il dirigente o responsabile dell'ufficio deve provvedere alla demolizione immediata di iniziativa, senza dover neppure attivare tutta la fase propedeutica dell'ordinanza di sospensione dei lavori e del successivo connesso iter temporale ed amministrativo. Nel contempo il magistrato deve perseguire l'illecito per l'aspetto penale, ma in teoria la procedura amministrativa dovrebbe essere già esaurita, o quantomeno ad elevatissima fase, al momento del dibattimento. Così incardinato, se rispettato, il sistema normativo evita certamente ogni rischio di presunte sovrapposizioni o interferenze giurisdizionali verso il campo amministrativo Ma la realtà storica dei fatti, evidente sotto gli occhi di tutti ogni giorno, ha dimostrato che questa fase finale della procedura ben raramente (quasi mai) è stata portata avanti fino in fondo dalla Pa (in altre parole, abbattimenti o acquisizioni sono stati casi sporadici e non la regola sistematica).Del resto questa osservazione è confermata indirettamente dal fatto che concessioni in sanatoria ma soprattutto condoni tombali hanno visto masse enormi di abusivismi di ogni tipo perfettamente vivi e vitali affollarsi per pretendere il proprio turno: se le procedure amministrative fossero state rispettate fino in fondo, ben poche sarebbero state le opere abusive da condonare giacché gli abbattimenti o le acquisizioni avrebbero dovuto azzerarle sistematicamente. La reiterazione dell'ordine di abbattimento prevista nel sistema penale Ma i fatti concreti sono andati ben diversamente. E le sentenze penali di condanna sono giunte (e passate in giudicato) quasi sempre con le procedure amministrative giunte intanto comunque ad un punto inerte e con le opere abusive ancora lì intatte e vitali (e magari abitate). Ed ecco dunque che, svilita la funzione primaria della Pa che non è quasi mai riuscita a concludere con forza coattiva la sua (doverosa) procedura, il ruolo del giudice penale diventa a sua volta primario in riferimento a tale aspetto della stessa procedura che resta sempre nodale perché rappresenta il concreto destino degli abusivismi di ogni tipo (soprattutto grandi e grandissimi). L'ordine impartito dal giudice non va pertanto quasi mai ad incidere a livello di pura forma su una prassi amministrativa che ha concluso (o quantomeno sta per concludere) l'attività repressiva propria, ma va ad innestarsi traumaticamente su una narcotizzata pratica burocratica giacente in attesa degli eventi. L'ordine del giudice penale, inizialmente, veniva trasmesso dal magistrato alla Pubblica amministrazione (Comune) per la pratica esecuzione. Ma gli effetti inerti sono in genere rimasti inalterati, perché quelle amministrazioni che non avevano avuto la forza coattiva di demolire di propria iniziativa non hanno mai trovato energie neppure per tradurre in pratica l'ordine contenuto in sentenza. E così, teoria a parte, le cose sono di fatto rimaste al punto iniziale; cioè, nel nulla di fatto. In questo contesto, tuttavia, la magistratura ha ritenuto che, comunque, l'esecuzione dell'ordine in questione sia di competenza giurisdizionale penale e non amministrativa; gli atti vanno dunque trasmessi al Pm anziché al Sindaco per la fase attuativa. La Corte di Cassazione ha confermato tale orientamento. Oggi il nuovo Tu prevede analogo ordine del magistrato penale in sede processuale e dunque, trattandosi di elaborazioni che riguardano i principi generali dell'ordinamento, le sentenze applicative della Cassazione su questo delicato ed importantissimo aspetto procedurale sono da considerarsi assolutamente attuali anche nel contesto della vigenza della nuova normativa. Le Sezioni Unite Penali: deve essere il magistrato penale ad abbattere dopo la sentenza La competenza esclusiva e totale dell'autorità giudiziaria nel settore comporta che le attività devono comunque essere gestite in proprio dall'ufficio del Pm il quale si avvale sia della forza pubblica che di organi tecnici esterni per le operazioni pratiche. Le Sezioni Unite, prevenendo opportunamente e significativamente dubbi (onde evitare nuove fasi di stallo formali), affrontano anche il problema delle spese (che in precedenza aveva dato luogo a qualche freddezza applicativa) e stabiliscono che "la cancelleria del giudice dell'esecuzione deve provvedere al recupero delle spese del procedimento dell'esecuzione nei confronti del condannato (articolo 181 norme att. C.p.p.), previa eventuale garanzia reale a seguito di sequestro conservativo imposto sui beni dell'esecutato (articolo 316 C.p.p.), trattandosi di spese processuali". Naturalmente potranno presentarsi, poi, problemi pratici in ordine alle modalità dirette per le operazioni di abbattimento (ed in particolare di rimessione in pristino, che comporta una fase maggiormente propositiva); ed anche su tale punto si noti che le Sezioni Unite hanno ribadito la logica procedura da seguire: "Passando alle modalità di esecuzione ed agli organi preposti, osserva questo Collegio che, essendo il titolo esecutivo costituito dalla sentenza irrevocabile, comprensiva dell'ordine di demolizione, l'organo promotore dell'esecuzione va identificato nel Pubblico ministero, il quale, ove il condannato non ottemperi all'ingiunzione a demolire, non potrà che investire il giudice di esecuzione, al fine della fissazione delle modalità di esecuzione. Non resta quindi che applicare all'esecuzione dell'ordine di demolizione il procedimento attinente all'esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali: il Pubblico ministero "cura di ufficio l'esecuzione...." (articoli 655 C.p.p. e 29 re.): ove sorga una controversia concernente non solo il titolo ma le modalità esecutive viene instaurato dallo stesso Pubblico ministero, dall'interessato o dal difensore procedimento innanzi al giudice dell'esecuzione (articoli 665 ss. C.p.p.).". Concetto chiarissimo che consente certo di risolvere nella sede indicata ogni problema pratico sia sui tempi, mezzi e modi dell'operazione che sui soggetti ed organi incaricati in modo specifico. Successivamente la Corte è sempre rimasta coerente con tale linea di principio, stabilendo che "l'esecuzione dell'ordine di demolizione del manufatto abusivo, con la determinazione delle modalità relative, spetta al Pubblico Ministero, quale organo dell'esecuzione" (Cassazione Penale - Sezione III - Sentenza del 9 aprile 1999 n. 758 - Sperandio). Oggi il nuovo Tu prevede il "permesso di costruire" in luogo della "concessione" ma i principi esposti dalla Cassazione restano inalterati e quanto stabilito dal Supremo Collegio per la pregressa concessione vale oggi puntualmente per il permesso di costruire. E le demolizioni restano inalterate quanto a procedura applicativa specifica. Le Sezioni Unite Penali: la sospensione condizionale della pena può essere subordinata alla demolizione delle opere abusive L'ordine di demolizione obbligatorio anche nelle sentenze di patteggiamento Medesimo principio è stabilito per l'ordine di rimessione in pristino dello stato dei luoghi (la massima seguente si riferisce alla legge 431/85 oggi sostituita dal Tu del Dlgs n. 490/99 ma il principio è attuale): "L'ordine di remissione in pristino dello stato dei luoghi disciplinato dall'articolo 1 sexies della legge 8 agosto 1985, n. 431, avendo natura non di pena accessoria, ma di sanzione amministrativa, la cui applicazione è una conseguenza obbligata della sentenza di condanna, deve essere disposto anche a seguito della sentenza di "patteggiamento", che è equiparata alla sentenza di condanna ad ogni effetto non espressamente escluso dalla legge o che non presupponga un accertamento cognitione plena della responsabilità penale. A nulla rileva che esso non abbia formato oggetto dell'accordo, trattandosi di atto dovuto e sottratto alla disponibilità delle parti, del quale l'imputato deve tener conto nell'attivare la procedura alternativa in questione". (Cassazione Penale - Sezione VI - Sentenza del 13 marzo 1998 n. 3228 - Pg in proc. Poli C.). Detto principio comporta , di conseguenza, che essendo il beneficio della sospensione condizionale della pena non oggetto di possibile patto tra le parti ma beneficio irrogabile unilateralmente dal Giudice giudicante indipendentemente dall'accorto delle parti stesse, e dovendo obbligatoriamente lo stesso Giudice nella sentenza di patteggiamento inserire l'ordine di abbattimento e/o della rimessione in pristino dello stato dei luoghi, consegue che è facoltà del Giudice anche nella sentenza ex articolo 444 Codice di Procedura Penale operare la subordinazione del predetto beneficio della sospensione condizionale della pena all'effettivo abbattimento e/o rimessione in pristino. Considerando che le sentenze di patteggiamento, salvo rari casi di remota impugnabilità, passano subito in giudicato, si intuisce facilmente come dal sistema complesso che scaturisce da dette pronunce delle Sezioni Unite della Suprema Corte si traggono innovativi e importantissimi strumenti per far sì che l'accertamento giurisdizionale penale non si limiti a una mera affermazione di responsabilità penale teorica (con una pena che in effetti poi non sconta nessuno) ma vada ad incidere direttamente sugli assetti urbanistico-territoriali in modo salutare cancellando alla radice ogni abuso perpetrato in violazione delle normative di settore. Anche tali principi restano inalterati nel contesto del nuovo Tu. L'ordine di demolizione è atto dovuto per il dirigente comunale L'ordinanza di demolizione in quanto atto privo dei connotati della discrezionalità, esula dalla competenza dei presidenti circoscrizionali e rientra nelle attribuzioni degli alti dirigenti comunali. Una pronuncia pregressa rispetto al nuovo Tu ma perfettamente in linea con i rinnovati principi, ed anzi che anticipa in qualche modo la norma attuale. La competenza dell'ente gestore dei parchi relativamente alle demolizioni La convenzione tra i Ministeri della difesa e dei lavori pubblici per gli abbattimento coattivi In conclusione…
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davide - Wed 30/07/2008 or 17:18 |
Durante la discussione nel consiglio comunale di Sperlonga delle osservazioni al piano paesistico regionale, il consigliere Armando Cusani ha dichiarato: "Invece di far costruire sulla duna, bisogna portare avanti le istanze di demolizione delle costruzioni abusive" Mi fà piacere che anche il presidente Cusani cominci a rendersi conto dei danni che ha fatto e continua a fare l'abusivismo edilizio in provincia di Latina, mai realmente combatutto a forza di demolizioni. Una domanda sorge spontanea. Cusani è stato sindaco di Sperlonga per 10 anni. Quanti e quali costruzioni abusive sono state demolite dalla sua amministrazione? Se qualche giornalista imboscato è in grado di rispondere, che risponda!
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davide - Mon 18/08/2008 or 14:13 |
Ieri su La Provincia, il direttore Luigi Cardarelli descriveva la storia delle cosidette "palafitte" sul Lido di Latina. Sono strutture di cemento impiantate direttamente sulla duna. I terreni su cui furono impiantate erano fino agli anni 60 di proprietà dell'ex Onc, che le lottizzò e vendette a politici e parenti di politici di allora... Si dà il caso che un tratto di un km di duna, da Capoportiere a Foceverde rientrava nel perimetro originario del Parco del Circeo, come riportato nel decreto di istituzione dello stesso parco, datato 1934. E' dunque molto probabile che in quella fascia rientrassero anche le dune di proprietà dell'ex Onc. Solo nel 76, guarda caso, lo Stato provvide a togliere quell'area dalla perimetrazione del parco. Come è possibile che politici e loro parenti hanno costruito su dune che in un periodo nel quale esse erano vincolate e rientranti nel parco del Circeo? Negli anni 70 pare inoltre che finalmente le ruspe si presentarono per porre fine a quello scempio.. Risultato: abbatterono una sola costruzione... poi spensero i motori. Tempo fà, inoltre riportai, un articolo di Parvapolis del 2000, in cui il WWF chiedeva di demolire le palafitte, in quanto esisteva già da molti anni una sentenza di demolizione passata in giudicata, e che le riteneva illegittime... Ora visto che le sentenze sono imprescribili, chi o che cosa ha impedito che quelle ordinanze di demolizione venissero eseguite? La procura di Latina perchè non interviene, come sarebbe suo compito nel caso di sentenze definitive? Il procuratore Mancini che tanto si è prodigato per abbattere i Ciurli, scrivendo per avere i 700 mila euro per la demolizione, non ha niente da dire in questo caso? DAVIDE P.S. Lo Staff se può è pregato di riportare l'articolo. Grazie |
davide - Wed 20/08/2008 or 19:49 |
Potete postare l'articolo di Cardarelli di domenica scorsa? X Freddy e Salvatore Come mai non pubblicate più nulla su Il Territorio? Avete smesso la collaborazione? DAVIDE |
davide - Mon 01/09/2008 or 14:03 | |||
Lottizazzione abusiva sulla Flacca: via al sequestro http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/31_08_2008/pag29fondi.pdf
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davide - Mon 01/09/2008 or 17:35 |
Ieri mattina, su Raiuno, alle 07:40 è andato in onda un filmato che parlava della duna di Fondi, aggredita negli anni dal cemento selvaggio. In studio il geologo Mario Tozzi (ricercatore Cnr e conduttore di Gaia su Rai3) che ha fatto una perizia anni fà per la Procura di Latina in merito ad un campeggio che aveva edificato strutture sulla duna, ed il giornalista de Il Messaggero, di Latina, Gaetano Coppola... Ora, non è la prima volta che la Rai si occupa del cemento sulla duna di Fondi. Già lo fece nell'autunno del 2003, durante la trasmissione di Rai3, Ambiente Italia. Oppure lo fece con Report, sempre su Rai3, di cui potete vedere il filmato: http://www.youtube.com/watch?v=J5tcvKmlZRM Durante i 2 filmati della giornalista della Rai, sono stati mostrati prima i danni del cemento realizzati nella cosidetta "zona dei prefetti", nel tratto tra Torre Canneto ed il distributore di benzina. Poi invece la duna di Tumulito, in cui nell'autunno del 2006 il Comune di Fondi ha demolito circa 100 costruzioni, ed ha iniziato i lavori di rinaturazione di 1,5 km di duna, impiantanto piante tipiche della duna mediterranea.. In effetti da quel poco che si è visto, la rinaturazione stà dando buoni risultati, e la macchia mediterranea stà ricrescendo là dove c'erano case e ville abusive... La giornalista ha chiesto come mai solo 1,5 km? E gli altri 12 km di duna? Il sindaco di Fondi ha detto che vi sono in gran parte lottizzazioni degli anni 60, che hanno licenze regolari, e non si possono demolire... In studio Tozzi e Coppola hanno affermato che il problema della duna non riguarda solo Fondi, ma da Latina in giù, passando per il Circeo la duna è stata massacrata... Le case sulla duna impediscono l'accumulo di sabbia, ed i litorali sono soggetti a forti erosioni della spiaggia. In studio sono stati mostrati alcuni vecchi articoli del Messaggero, tra cui uno del 19 Giugno 2004, in cui si diceva "Pronte 1200 ordinanze di demolizioni" , entro settembre si procederà all'abbattimento... Ora di settembre ne sono passati ben 3, da allora, altro che 1200 demolizioni, a parte le 100 demolizioni del settembre-ottobre 2006, nulla è stato fatto... Ciò che mi lascia perplesso è perchè la Rai fà sempre e solo filmati sulla duna di Fondi? Le costruzioni da eliminare non sarebbe anche le ville dei Vip sulla duna di Sabaudia?? E perchè mai la Rai non ha mai fatto un filmato sulle "palafitte" sul lido di Latina e su tutto l'abusivismo che ha devastato i 10 km tra Capoportiere e Foceverde? Perchè mai nessuno và a chiedere al Sindaco di Latina perchè non ha demolito nessuna casa abusiva sul lido di Latina? Lungi da me difendere il sindaco di Fondi, ma è l'unico che anche se poco, qualcosa l'hà fatta, 1km e mezzo lo ha risanato? E gli altri comuni? Manco quello? Inoltre nel filmato si dice che il nuovo piano paesistico della Regione LAzio permetterebbe la sanatoria delle case abusive sulla duna di Fondi? E' vero tutto ciò? E Marrazzo che razza di politica ambientale stà facendo? Da una parte protegge il lago di Fondi istituendone il monumento naturale e facendo abbattere l'Isola dei Ciurli, e dall'altro permette la sanatoria per quello scempio sulla duna di Fondi? DAVIDE PS Se qualcuno ha il filmato, sarebbe il caso di pubblicarlo |
davide - Mon 01/09/2008 or 17:43 |
Inoltre non mi è piaciuto neanche quel "partendo da Latina..." Hanno fatto credere che solo la provincia ha aggredito la sua duna... che siamo la pecora nera dell'intero Lazio.. quasi che a nord di Latina la duna sia rimasta immacolata.. Qualcuno di loro ha mai visto come hanno ridotto la duna tra Torvaianica ed Anzio? A Torvaianica hanno costruito palazzi di 3-4 piani a monte della strada, mentre lato mare ci sono chilometri di case alte 2 piani che impediscono la visuale del mare.. Almeno a Latina (che è la zona più sfregiata della provincia), il mare lo vedi, e le costruzioni sono soprattuto oltre la strada... Perchè mai non fanno un servizio su Torvaianica? O su altre zone a nord di Roma? DAVIDE |
davide - Mon 01/09/2008 or 17:49 |
Ritengo che si debbano demolire tutte le strutture sulla duna, legali o abusive che siano, se è vero come è vero che le dune sono demaniali e che rivestono la funzione importante di serbatoio di sabbia, atte a contrastare l'erosione delle spiagge. A questo punto devono cadere le lottizzazioni di Fondi, le ville dei vip di Sabaudia, le palafitte e le case sul lungomare di Latina. Non è possibile che si chieda la demolizione e la riqualificazione solo su alcuni tratti di duna, mentre su altri no. Perchè se no, mi viene il sospetto che gli ambienti romani proprietari di case sulle dune della provincia di Latina, vogliano solo che vengano demolite le brutture vicino a loro e rinaturate quello zone, in modo da avere proprietà lontane dagli altri comuni mortali, e che al contempo aquisiscono maggior valore... DAVIDE |
Enrico - Mon 01/09/2008 or 19:13 |
davide ha scritto: IMHO se è vero come dici, che le dune hanno una funzione azzarderei dire "essenziale", quelle case sono abusive per definizione. Enrico |
MarmaLT - Thu 04/09/2008 or 17:15 |
Ci dice Davide... Perchè se no, mi viene il sospetto che gli ambienti romani proprietari di case sulle dune della provincia di Latina, vogliano solo che vengano demolite le brutture vicino a loro e rinaturate quello zone, in modo da avere proprietà lontane dagli altri comuni mortali, e che al contempo aquisiscono maggior valore...DAVIDE Caro Davide... Credo che tu ignori chi vive quelle villette sulla duna... per cui cancella dalla tua mente quell'idea, così come pure quella di vedere tutelata la Torre dell'Astura... Toppi legami con i poteri politici e dirigenziali. Ma il Palazzo finge che non esista un problema duna... Buona fortuna!!! |
davide - Thu 04/09/2008 or 19:58 |
Caro MarmaLT, presumo che le ville di Sabaudia siano di proprietà di politici, avvocati, Vip e ricchi della capitale.. oltre ai russi. Il fatto di Torre Astura non l'hò capito... Non mi sembra di aver nominato Torre Astura.. Cmq sia se non si decidano a buttare giù quelle ville e case sulle dune, spero che lo faccia il buon Dio con un bel maremoto... DAVIDE PS. A proposito trovato poi le foto delle demolizioni di Passo Genovesi? Quando partiranno i lavori per riqualificare quel luogo? |
davide - Sun 07/09/2008 or 11:21 |
Fondi: Sgomberata lottizzazione "La Selva". Ieri le forze di polizia hanno sgomberato la lottizzazione "La Selva", sulla Flacca. Si tratta di 34 villini che il tribunale ha ritenuto essere una lottizzazione abusiva, parte dei quali messi in vendita dall' immobiliare "Peticone". http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/07_09_2008/pag32fondi.pdf DAVIDE |
davide - Sun 07/09/2008 or 13:54 |
di FRANCESCO CARNEVALE Un altro sequestro. Un altro caso che scotta. Il giudice monocratico Aldo Morgigni, della sezione distaccata di Terracina del tribunale di Latina, ha predisposto il sequestro preventivo del condominio “La Selva”, al chilometro 8 e 700 della Flacca, a Fondi. Il decreto del magistrato scaturisce dalla richiesta formulata dal pubblico ministero nell'udienza del gennaio scorso. Ad eseguire il provvedimento sono stati ieri mattina gli agenti del commissariato, diretti dal neo vice questore Eugenio Marinelli e dalla polizia municipale di Fondi, che hanno apposto i sigilli alle porte dei 33 appartamenti, dei quali «i proprietari non hanno la facoltà d'accesso e d'uso». Anzi, le stesse abitazioni sono state immediatamente sgomberate. Una brutta tegola per quegli acquirenti, che avevano creduto di aver realizzato il sogno della villetta al mare. Nella vicenda risultano implicati il dirigente del settore urbanistico del Comune di Fondi e un altro imputato, i quali «con sentenza del 26 marzo sono stati condannati alla pena di un anno e quattro mesi di arresto e trentamila euro di ammenda», come si legge nel decreto di sequestro preventivo. Dagli accertamenti effettuati dalla polizia giudiziaria e dal consulente tecnico del magistrato è emerso che nel complesso sono state costruite 33 villette e un fabbricato per attività commerciale su un'area di 19.160 metri quadrati. I sopralluoghi giudiziari iniziarono nell'aprile del 2004 e rilevarono che in due giorni consecutivi, il 4 e 5 dicembre del 2002, furono rilasciate le singole concessioni edilizie. Indagini successive riscontrarono che «i manufatti, realizzati secondo il progetto, hanno una volumetria pari a 8.560 metri cubi» e che nella stessa zona preesistevano costruzioni di 1.638 metri cubi. Le concessioni edilizie furono rilasciate alla società I.C.F. Sviluppo s.r.l., che è anche l'impresa costruttrice, il cui rappresentante legale era al momento dei fatti Marcello Moretti. L'area – secondo quanto scritto dal giudice Morgigni nel decreto di sequestro - è costituita da una «zona sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico». Inoltre, «la costruzione delle abitazioni e dell'edificio commerciale, per una volumetria di metri cubi 8.650 eccedeva di metri cubi 6.922 il volume degli edifici già preesistenti sulla zona». Insomma, una vera e propria trasformazione edilizia ed urbanistica del terreno costiero, sul quale è cresciuta un'altra «lottizzazione abusiva di rivelante portata». A rimetterci per ora sono i compratori che ieri mattina si lamentavano per il mutuo acceso, per l'acquisto per conto terzi e per la fiducia accordata al notaio, che aveva loro assicurato che «tutto era in regola». |
di GAETANO CARNEVALE Il sequestro della lottizzazione abusiva denominata “Condominio La Selva”, ad opera del giudice Aldo Morgigni, segue di pochi giorni quello eseguito dai carabinieri del comando provinciale di un complesso agrituristico, che stava sorgendo al posto di un frantoio, nel centro della Piana di Fondi, in località Monticchio Perito. Ancora l'altro ieri le guardie del Nipaf sono intervenute sull'area retrostante la duna dell'ex campeggio “Il Gabbiano” per verificare se quei terreni demaniali soggetti ad uso civico potevano essere dati in concessione a privati per la realizzazione di un campeggio. Nella primavera scorsa sempre le guardie forestali apposero sigilli al complesso turistico “Holiday Village” per presunta lottizzazione abusiva, sequestro poi revocato dalla Procura. E' passato qualche anno e del sequestro del complesso residenziale “La rosa dei venti”, sorto ai margini della Flacca nel borgo marinaro del Salto di Fondi, non si sa ancora se definirlo illegale o meno. Solo qualche mese fa si è riusciti a demolire l’“Isola dei Ciurli”. Sull'edilizia fondana, tra illegalità piccole e macroscopiche, in cui sono stati coinvolti anche personaggi politici, si è appuntato da tempo l'attenzione della magistratura. Che il cemento stia sommergendo la Piana lo si riscontra ad occhio nudo. Basta sollevarsi di qualche metro sulle colline di Fondi per constatare la sparizione del paesaggio rurale e del verde. Il tema è stato solo sfiorato nel consiglio comunale dell'altra sera. Alle richieste di dimissioni dell'attuale maggioranza di centrodestra, che secondo l'opposizione starebbe compromettendo l'immagine di Fondi, il sindaco Luigi Parisella ha ribadito le sue accuse alla stampa, che esagera i fatti, «ma ne pagherà le conseguenze quando tutto si chiarirà» ed ha difeso l'operato del dirigente dell'Urbanistica comunale, che dà un giudizio diverso da quello del magistrato sul rilascio delle concessioni edilizie. |
MarmaLT - Sun 07/09/2008 or 14:47 |
Chi crede che la Giustizia sia solo quella che ci vuol preservare dall'idea che la Mafia a Latina non c'è per ringraziare i suoi elettori ... ecco un Magistrato che da subito in questa città ha dato un chiaro segno di cosa sia la parola 'Giustizia'! |
davide - Wed 10/09/2008 or 20:31 |
Dal Blog di Irene Chinappi: http://irechina.blogspot.com/2008/08/fondi-si-ricomincia-ad-abbattere.html"date-header">martedì 26 agosto 2008 |
davide - Wed 10/09/2008 or 20:34 |
X MarmaLT Ma a Latina quando vediamo un pò di ruspe che demoliscono? Ne vediamo troppe che costruiscono, ne vorremmo vedere anche qualcuna che butta giù un pò di immobili abusivi.. Ma che fà l'ufficio antiabusivismo del comune? Ne hanno uno? Ma esiste? DAVIDE |
davide - Fri 12/09/2008 or 22:09 |
X Renato Stavo un pò andando sul WebGIs Tavole B del Piano Paesistico Regionale, ed andando a cliccare sulla zona della costruenda Stella Maris, ovvero tutta la fascia di territorio compresa tra l'arenile ed il canale Colmata, ho notato che vi sono 2 vincoli dichiarativi di inedificabilità: 1) Latina: Fascia Costiera Ampliamento Vincolo DM 25/2/1974; 2) Sabaudia: Integrazione Vincolo DM 22/05/85; Ora visto che l'art. 33 della Legge 47/85 (Condono Craxi) recita: Art. 33 - Opere non suscettibili di sanatoria 1. Le opere di cui all'art. 31 non sono suscettibili di sanatoria quando siano in contrasto con i seguenti vincoli, qualora questi comportino inedificabilità e siano stati imposti prima della esecuzione delle opere stesse: se ne deduce che le costruzioni abusive ricadenti in questa fascia ed anche in quella della Legge Galasso realizzate dopo il 1974 non sono condonabili in alcun modo, e che non vi è bisogno neanche del nulla osta dell'ente deputato a tutelare il vincolo (Regione Lazio).. Dunque stringendo stringendo dovrebbero essere solo le costruzioni abusive realizzate prima del 74 a poter ottenere il condono, ed eventualmente questi immobili un domani potrebbero essere delocalizzati attraverso premio di cubatura. Tutte le altre costruite dopo l'apposizione del vincolo di inedificabilità del DM 25/2/1974 possono essere demolite fin da subito... Ora stringendo stringendo credo che non siano molte le costruzioni legali e/o che si possono legittimare col condono Craxi.... per cui non vedo tutto questi problema del Comune a prevedere premi + o meno lauti di cubatura... Facciano subito un piano di demolizione, aprano un capitolo di bilancio e demoliscano le costruzioni post 1974.... solo dopo avranno la credibilità per proporre un eventuale piano di delocalizzazione... DAVIDE |
davide - Tue 23/09/2008 or 17:07 |
di LAURA PESINO Il fenomeno è di quelli ben noti in provincia e ora analizzati sotto la lente d’ingrandimento dell’assessorato regionale all’Urbanistica, alla luce della Legge 15, “Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia”, in vigore dallo scorso agosto e che ha dotato la Regione di codificati sistemi di monitoraggio del territorio. Il tema è quello dell’abusivismo edilizio, con un occhio particolare concentrato, non a caso, sulla provincia pontina, che compare nella relazione consegnata ieri alla commissione Sicurezza dall’assessore e vicepresidente del consiglio regionale Esterino Montino. Latina, ma anche San Felice Circeo, insieme ai comuni romani di Fiumicino e Nettuno, indicati tra i 24 territori del litorale laziale in cui si concentrano i maggiori abusi e illeciti edilizi. Eppure, a ben guardare, il numero degli abusi accertati nel corso del 2007 calano di quasi il 7% rispetto all’anno precedente e addirittura del 39% se si confrontano i dati con quelli risalenti al 2004. Ma il fenomeno cambia conformazione e modalità assumendo contorni non per questo meno gravi. Il risultato di un primo monitoraggio, infatti, parla chiaro: l’abusivismo edilizio non è più solo frutto di opere realizzate senza titoli autorizzativi ma eseguite con titoli rilasciati illegittimamente, che aprono la strada non solo a problemi urbanistici, ma anche di pubblica sicurezza, all’ombra della criminalità organizzata di coinvolgere le pubbliche amministrazioni. Dai 9.836 abusi registrati nel corso de 2004 si passa ai 6.000 circa dello scorso anno. Una diminuzione evidente, che cela però un sommerso di abusi non rilevati e un mare di concessioni dubbie rilasciate dai comuni del Lazio. «La tendenza – spiega Montino – è quella di compiere illeciti edilizi nelle zone pregiate, quelle costiere, dove si concentrano le seconde case e dove si registrano fenomeni legati alla criminalità organizzata». A rincarare la dose è anche la presidente della commissione sicurezza della Regione Luisa Laurelli, che indica Latina come «la provincia più compromessa», anche rispetto a Roma. I numeri rilevati dall’attività di monitoraggio indicano che, nella totalità degli illeciti accertati nel Lazio, la provincia di Roma incide per il 68%, quella di Latina per il 15%, Frosinone per il 10%, Viterbo e Rieti per il 4 e 3%. Tra i 24 comuni lungo il litorale Latina incide per il 9% e San Felice per il 6. «Faremo un punto sulla legge 15 – annuncia Luisa Laurelli – attraverso un’iniziativa che si articolerà in due eventi, uno al nord l’altro al sud della regione, dove si è accertata la maggiore presenza della criminalità, con un convegno conclusivo a Roma». |
davide - Tue 23/09/2008 or 17:44 |
Che rottura di balle! A mio modo di vedere quì sono responsabili tutti, i comuni che non hanno fatto le demolizioni, e la Regione Lazio che non è intervenuta con i poteri sostitutivi che aveva anche prima della legge approvata ad Agosto... Per cui Marrazzo e Montino, invece di fare convegni e conferenze, usino i poteri sostituivi e mandino le ruspe a demolire gli abusi commessi in provincia di Latina. Perché il lavoro non finisce con l'abbattimento dei Ciurli, anzi quello è solo l'inizio... DAVIDE |
davide - Thu 25/09/2008 or 13:28 |
Abusivismo a Latina e giornalisti: a che gioco stiamo giocando?? E' di questi giorni la notizia che il Comune di Latina risulta nel 2007 uno di quelli in cui si sono registrati maggiori abusi edilizi! La stampa pontina cosa ha fatto? Avete mai letto un reportage sull'abusivismo edilizio nel Comune di Latina? Zero, niente di niente... I giornali, quasi come se si fossero messi d'accordo, negli ultimi 2 anni hanno riportato solo di abusi edilizi fatti a Terracina, San Felice, Itri, Minturno, Fondi e Monte San Biagio. L'unico abuso che è balzato agli onori della cronoca è stata la sopraelevazione abusiva di un fabbricato al lido di Latina, fatta dai genitori di un consigliere dell'Udc. Oltre a quello niente alltro, come se sull'immenso territorio di Latina non si commettessero giornalmente abusi edilizi! Latina Oggi si è sbizzaritta più volte a chiedere la demolizione degli abusi di Quarto Caldo sul promontorio del Circeo... Mai e dico mai che avesse richiesto la demolizione degli abusi edilizi fatti nel Comune di Latina! Eppure questo comune assomma quasi 19.000 richieste di condono edilizio!! La stessa Aprilia (14.000 richieste) e Cisterna (5.000) non sono mai state interassate da alcun reportage... Sempre e solo a parlare di Fondi, delle sue 7.000 richieste di condono, e dei famosi Ciurli... Abbattuti questi, nessuno giornalista si è preso la briga di andare a fare la cronistoria delle lottizazioni abusive sorte negli anni negli altri comuni.. Nessuno che ci ha spiegato la storia delle lottizzazioni abusive e consorzi sorti al lido di Latina, in zona Valmontorio e dintorni... Allora lo dico a voi, giornalisti che leggete questo forum. A che gioco state giocando? DAVIDE |
davide - Thu 25/09/2008 or 16:26 |
Sabaudia: il Tar Latina respinge un ricorso del 1995, presentato da un noto Vip proprietario di villa, contro un ordinanza di demolizione di un fabbricato di 40 mq. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 78 del 1995, proposto da G.M., rappresentato e difeso dall’avvocato Carlo Alberto Melegari, presso il cui studio in Latina, via Gramsci n. 5, è elettivamente domiciliato; contro il comune di Sabaudia, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituito in giudizio; per l’annullamento, previa sospensione dell’esecuzione dell’ordinanza n. 178/UCE del 15 novembre 1994.
Visto il ricorso con i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 11/07/2008 il dott. Davide Soricelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto che il ricorso debba essere respinto in quanto: a) il ricorrente non ha fornito neanche un principio di prova della pendenza della procedura di condono, pur avendone la possibilità in quanto – se avesse davvero proposto istanza di condono – egli sarebbe in possesso di copia della stessa; b) l’omissione dell’avviso di procedimento è giustificata dal carattere vincolato dell’ingiunzione a demolire opere abusive, come ritenuto dalla giurisprudenza prevalente anche prima della introduzione del principio dell’articolo 21-octies della legge 7 agosto 1990, n. 241, la cui applicabilità alla fattispecie è dubbia essendo la giurisprudenza incerta in ordine alla natura “sostanziale” o “processuale” del potere introdotto da tale disposizione (Consiglio di Stato, sez. V, 19 marzo 2007, n. 1307, T.A.R. Valle d’Aosta, 18 gennaio 2006, n. 1; Ritenuto pertanto che il ricorso vada respinto, salvi gli ulteriori provvedimenti dell’amministrazione, ivi compresi quelli inerenti alla procedura di condono se effettivamente pendente; P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sezione staccata di Latina, definitivamente pronunciandosi sul ricorso in epigrafe, lo respinge. Nulla per le spese. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 11/07/2008 con l'intervento dei signori:
Francesco Corsaro, Presidente Davide Soricelli, Consigliere, Estensore Antonio Massimo Marra, Primo Referendario
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 29/08/2008 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL SEGRETARIO |
MarmaLT - Fri 26/09/2008 or 08:06 |
A Sabaudia ... finalmente i 40 mq. abusivi esistenti saranno demoliti..la città tornerà nella legalità... Poi se sbloccano i vincoli con Cusani la cosa si potrebbe risolvere senza l'esecuzione disposta dal TAR. |
davide - Fri 26/09/2008 or 11:29 |
Caro Marma a Sabaudia nessuno potrà mai togliere i vincoli del Parco, anche se questo viene abolito come auspica Zappalà, perchè il territorio oltre che dalla legge di istituzione del parco, dalle leggi italiane sui vincoli paesaggistici e dai vincoli del PTPR, è soggetto a convenzioni internazionali, che nessun politico italiano potrà mai togliere.. Per cui si mettesse l'anima in pace Cusani, Zappalà ecc. Per quanto riguarda il signor M. quel manufatto abusivo andrà giù. Non c'è santo che tenga! DAVIDE |
davide - Fri 26/09/2008 or 12:52 | |||||||||
Altre sentenze del Tar che rigettano ricorsi di immobili abusivi realizzati a Sabaudia: REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 21 e 26 della legge 1034/71 e successive modifiche e integrazioni, contro Comune di Sabaudia in persona del Sindaco p. t., non costituito; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, ORDINANZA N. 17 DEL 26.03.2008 DI DEMOLIZIONE OPERE ABUSIVAMENTE REALIZZATE.
Visto il ricorso con i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 12/09/2008 il dott. Roberto Maria Bucchi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Avvisate le stesse parti ai sensi dell'art. 21 decimo comma della legge n. 1034/71, introdotto dalla legge n. 205/2000;
Considerato che il ricorso è manifestamente infondato in quanto: - l’ordinanza di demolizione è atto dovuto e consequenziale al diniego di sanatoria edilizia (ex L. 326/03 e L. R. 12/04) n. 7 del 5.12.2005, con il quale è stata rigettata l’istanza di condono prot. 30041 dell’11.12.2004; - il ricorrente non produce alcun elemento di prova idoneo a confutare l’affermazione contenuta nell’ordinanza impugnata che il manufatto oggetto del provvedimento impugnato (allo stato grezzo, parzialmente intonacato) non è oggetto dell’istanza di condono edilizio ex L. 47/85 presentata dal precedente proprietario in data 2.12.1985 prot. 19823; Nulla per le spese. P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio Sezione Staccata di Latina, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, lo rigetta. Nulla per le spese. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 12/09/2008 con l'intervento dei Magistrati:
Francesco Corsaro, Presidente Davide Soricelli, Consigliere Roberto Maria Bucchi, Primo Referendario, Estensore
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 24/09/2008 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL SEGRETARIO
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davide - Fri 26/09/2008 or 14:47 |
Sabaudia: sigilli a Villa Malagò La forestale mette i sigilli ad un seminterrato realizzato nella villa del noto imprenditore http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/26_09_2008/pag25sabaudia.pdf DAVIDE |
davide - Tue 30/09/2008 or 18:43 | ||||||
Via Nascosa: sequestrata villa abusiva Tempo fà venni accusato da qualcuno di dire cose non vere, che su Via Nascosa non esistevano case e ville abusive... La smentita è arrivata ieri, con la forestale che ha disposto il sequestro di una villa abusiva su Via Nascosa, nell'ex Podere Onc 155.
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davide - Wed 01/10/2008 or 17:05 |
X Renato SD, Stevejo ecc. A proposito del quadrilatero compreso tra Via del Lido, Via Nascosa, Via Litoranea e Via Isonzo (una zona della superficie di circa 1000 ettari) notavo attraverso Live Search che negli ultimi anni sono state realizzate e sono ancora in realizzazione molte ville e villoni... Ora visto che l'attuale Piano Paesistico Regionale alle Tavole A definisce quelle zone come "zone agricole di rilevante valore", colorandole in giallo scuro, ed assegnando un indice fondiario di 0,01 mc/mq e un lotto minimo di 10 ettari, come è possibile che sono state rilasciate tutte queste concessioni edilizie, per ville che in alcune zone sono una attaccata all'altra, realizzate in lotti di 5000, 7000 o al massimo 10.000 mq (1 ettaro), come visibile da una prima stima ad occhio da Live Search? Ora, quali erano i lotti minimi del vecchio PTP provinciale? Il Comune di Latina ha introdotto delle deroghe? E come diavolo ha fatto senza l'assenso della Regione Lazio? Eppoi a parte i lotti minimi ci sono cubature da paura! I vigili urbani hanno mai sequestrato qualche manufatto per irregolarità edilizie? Si stanno rendendo conto che stanno deturpando una delle zone più belle di Latina, che avrebbe una vocazione naturale per la viticultura? Ma soprattuto chi sono i figuri che abitano queste ville? Mettendo a confronto il WebGis Tavola B della zona di Prato di Coppola si nota ad esempio che vi è una zona grigia (paesaggi urbani) in cui non vi è nessun immobile accatastato... Renato potresti spiegare anche questa anomalia? |
renatosd - Thu 02/10/2008 or 11:33 |
Perchè tu continui a riportare come retroattive le previsioni del nuovo ptpr!! e come ti ho spiegato le tavole A non sono neanche prescrittive ma propositive. In passato non c'era e non c'è mai stato alcun vincolo su tali aree e il lotto minimo è passato prima da un ettaro e solo recentemente a tre ettari come prescrizione valida per le zone agricole in genere, salvo che con PUA (piano di utilizzazione agricola) non si dimostri che per particolari tipi di colture il lotto minimo produttivo può essere ridotto e l'agricoltore ha diritto a costruirsi la casa rurale e gli annessi necessari alla conduzione dell'attività con deroga dai minimi. Esempio: coltivo fragole e con 8000 mq ho una potenziale redditività maggiore di 4 ettari di fieno (ovviamente sparo cifre a caso) dimostrando tutto ciò posso vedermi riconosciuta una cubatura tale da poter impiantare la mia attività e di abitare sul mio fondo. Le zone grigie prendono atto che dalla aerofotogrammetria in quelle aree vi sono delle costruzioni, indipendentemente dallo stato amministrativo. E comunque dimentichi trent'anni di sanatorie che proprio in zona agricola e periferica hanno sortito i loro effetti più nefasti ... non tanto e non solo per le cubature realizzate ma soprattutto perchè riconoscendo l'abuso il proprietario ha potuto frazionare minuscoli lotti edificati dai lotti agricoli altrimenti non frazionabili, e a catena i lotti di 3-4 10 ettari via via sono diminuiti staccandone ogni volta un pezzetto ... snaturando e distruggendo l'unitarietà dei fondi, devastando il territorio con fondazioni di case e recinzioni, che sbarrano le acque superficiali, e con scarichi a dispersione che poi riversano nei canali principali le peggiori nefandezze. Le ville che dici nascono per licenza su grandi lotti, poi frazionati e riedificati in successione per ampliamenti, nuove costruzioni abusive e non, non essendoci prima in zona agricola neanche il requisito minimo di essere agricoltore riconosciuto a tutti gli effetti per cui se il sig. x, ancorchè operaio, avvocato, dipendente ecc, poteva costruire semplicemente avendo la proprietà di un ettaro di terra. renato |
davide - Thu 02/10/2008 or 12:41 |
Caro Renato, io ho postato un'immagine delle TAV B del nuovo PTPR, e non le tav A. Detto questo volevo sapere il perchè di queste licenze date nella zona di Colle Morello e Prato di Coppola dato e considerato che: 1) Sono costruzioni recenti ancora non finite come si nota dalle foto, e dunque dovrebbero essere assoggetate al lotto minimo di 3 ettari 2) Sono ville con piscina, per cui non possono essere assoggetate a nessuna deroga per case rurali e simili 3) In alcune zone stanno creando delle lottizazioni di fatto, con ville edificate dentro lotti recintati che hanno una superficie di 5000-6000 mq, come puoi verificare anche tu a occhio, con la scala delle distanze presenti sul sito Live Search.. Forse è proprio questo a cui l'assessore regionale all'urbanistica Montino si riferiva al riguardo dell'abusivimo edilizio nel comune di Latina. Concessioni date in zone in cui sarebbe possibile, per cui concessioni di fatto illegittime.. Se è così io non vedo altra soluzione che quella della demolizione! DAVIDE |
renatosd - Thu 02/10/2008 or 13:50 |
si ma hai scritto testualmente:"Ora visto che l'attuale Piano Paesistico Regionale alle Tavole A definisce quelle zone come "zone agricole di rilevante valore", colorandole in giallo scuro, ed assegnando un indice fondiario di 0,01 mc/mq e un lotto minimo di 10 ettari," ... comunque siamo sempre li! Va visto caso per caso. Quando facemmo gli accertamenti a sabaudia nessuno aveva una casistica uguale all'altra e nessuna era definibile come iter urbanistico lineare dove per lineare trovi in successione progetto-licenza-inizio lavori- (al limite una variante)-fine lavori con stato di fatto conforme ... no ogni caso presenta una miriade di strade traverse fatte al limite di una o più delle seguenti condizioni: porzioni che erano legittime oggetto di altre addizioni regolari,non regolari, totalmente abusive in parte sanate col primo in parte col secondo in parte col terzo e con l'aggiunta della preparazione dell'eventuale quarto condono ... altrimenti perchè hanno vot.. no! non lo dico .... se no sono ripetitivo e polemico (però lo penso). per risponderti ai punti: 1) manco col carbonio capisci di quando sono le costruzioni .. ci sono case di 40 anni fa che sono state ristrutturate e/o che per soluzioni architetttoniche sono futuriste ... altre di ieri che nascono vecchie ... 2) una volta che la realizzazione della villa era legittima perchè non doveva esserlo anche la piscina? e poi perchè un contadino non si può fare la piscina? (scherzo ovviamente) 3) le lottizzazioni sono il frutto di anni di frazionamenti a catena perpetrate negli anni con i meccanismi che ti spiegavo e difficilmente nascono già tali ... se no sarebbe più semplice scovarle in tempo renato |
davide - Thu 02/10/2008 or 15:06 |
Renato, quà non ci sono santi che tengono... ci sono frazionamenti che danno origine a lotti che sono niente rispetto a quelli minimi stabiliti sia dai vecchi PTP che dal vigente PTPR. E' questo il punto! Vanno solo demolite e basta! Il fatto più inquietante è che mi hanno riferito che un funzionario di un comune lepino avrebbe detto: <<noi rilasciamo licenze edilizie senza stare a vedere il piano paesistico>>. Ecco se è vero è gravissimo! Siginifica che quello che sospettava Montino è vero! DAVIDE |
renatosd - Thu 02/10/2008 or 16:19 |
si ma famme a capì ... li ... nel triangolo di cui parli il ptp non c'è mai stato e ancora di fatto non c'è se non come proposta di tavola A ... i lotti inferiori ai minimi li hanno frazionati per sanatorie e/ostaccandoli per sotterfugi dai grandi fondi .. per demolire devi avviare un processo amministrativo che sancisce la presenza dell'abuso le cose non le fai per sentito dire o per furore ambientalista ... se nel principio mi trovi più che d'accordo nei fatti le cose non sono così semplici e in molti casi presumo chesi farebbe solo un grosso buco nell'acqua (della piscina) cosa succede nei comuni lepini è un'altra storia ... li il ptp c'era già prima ... se scopri una licenza data senza parere ambientale puoi armare un bel casino e denunciare sia i proprietari che il comune ... renato |
davide - Thu 02/10/2008 or 16:59 |
Scusa i vecchi PTP non andavano a disciplinare i territori delle 5 province del Lazio? Come è possibile che vi sia un'area del Comune di Latina che non sia stata disciplinata? Potresti spiegarlo? Che PTP erano, alcune zone disciplinate ed altre no lasciate nella completa anarchia? Fammi capire... Tu stesso hai detto che c'era il lotto minimo di 1 ettaro (disciplinato da chi, da un PTP o da una legge regionale) e che recentemente (in che anno esattamente) lo hanno innalzato a 3 ettari... Dunque una regolamentazione c'era. E non ci vuole un genio per accorgersi che quelle case visualizzate prima ed altre nella zona sono costruite in lotti di molto inferiore ad un 1 ettaro (in alcuni casi in un quadrato di 40 m di lato, cioè 1600 mq!!) DAVIDE |
renatosd - Thu 02/10/2008 or 17:28 |
ma no ... certo che ci sono ampi territori senza vincolo ... il comune di latina se si escludono le distanze dalla costa, i corsi d'acqua (per lo più i canali di bonifica su cui il limite per alcuni era anche stato ridotto a 50m) e il lago di fogliano ne è quasi del tutto escluso. Diversa cosa sono le leggi regionali che impongono il lotto minimo, ma in quel caso non c'è necessità di parere sul vincolo; è al momento del rilascio della concessione che si verificano le condizioni da parte del comune ... L.R. 22 Dicembre 1999, n. 38 artt. 54 e seguenti (la legge è abbastanza complessa e ha richiesto diversi atti chiarificatori come la DELIB. GIUNTA REGIONE LAZIO 12 dicembre 2000, n. 2503) ma in sostanza il lotto minimo è di 3 ettari in assenza di altre specificazione dell'unità aziendale minima che può ridursi in casi eccezionali fino ad un lotto di mq.5000. ecco ho trovato il punto di chiarimento Legge Regionale n. 8 del 17.03.2003 art. 5 (Sostituzione dell'articolo 55 della legge regionale 22 dicembre 1999, n. 38, come modificato dall'articolo 1 della legge regionale 4 settembre 2000, n. 28) ai commi 5 e 6 : 5. Le strutture adibite a scopo abitativo, salvo quanto diversamente e più restrittivamente indicato dai piani urbanistici comunali, dai piani territoriali o dalla pianificazione di settore, non possono, comunque, superare il rapporto di 0,01 metri quadri per metro quadro, fino ad un massimo di 300 metri quadri per ciascun lotto inteso come superficie continua appartenente alla stessa intera proprietà dell'azienda agricola. Il lotto minimo è rappresentato dall'unità aziendale minima di cui all'articolo 52, comma 3. È ammesso, ai fini del raggiungimento della superficie del lotto minimo, l'asservimento di lotti contigui, anche se divisi da strade, fossi o corsi d'acqua. renato PS ma può essere che ogni volta che discuto con te mi tocca farmi il ripasso normativo di tutto il planetario!!! |
davide - Fri 03/10/2008 or 14:42 |
Credo che ti riferissi ad un indice di 0,01 mc/mq fino ad un massimo di 300 mc per case abitali connesse all'attività agricola... Quelle invece sono ville vere e proprie, che in alcuni casi attorno non hanno terreno (ma recinzioni di altre ville) e che hanno cubatura forse anche maggiore di 300 mc... Cmq sia come dice anche la L.R. 8/2003 art. 5 comma 5, da ora in poi ci sarà il PTPR a disciplinare la zona, quindi ci sarà il lotto minimo di 10 ettari.. Sarebbe il caso comunque che i vigili urbani vadano in zona a vedere che stà succedendo! DAVIDE |
davide - Sat 04/10/2008 or 22:25 |
Fondi: ruspe sulla duna! Latina Oggi domani apre con un titolo a tutta pagina: Fondi, ruspe sulla duna. Il Comune di Fondi entro Novembre comincerà a demolire 100 costruzioni abusive realizzate sul litorale fondano. Era ora! Gli altri comuni pontini che fanno a riguardo? Di ruspe manco a parlarne? http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/05_10_2008/pag01.pdf DAVIDE |
davide - Sun 26/10/2008 or 18:46 |
Oggi il quotidiano Latina Oggi, a pag 15, nella rubrica "La voce dei lettori", riporta la lettera di un cittadino che critica l'abbandono e l'abusivimo sulla marina di Latina. In particolare afferma: "Zaccheo ci deve dire a che ci serve un porto, forse per poter far attraccare qualche centinaio di barchette di Rio Martino, forse anche per far attraccare le barche di sultani e miliardari che attirati dalla bellezza della zona, vedi ex centrale nucleare circondata da centinaia di casupole abusive di cittadini castellani, in una lottizzazione di un notissimo costruttore che faceva tanti anni fà lo sciopero della fame in piazza del Popolo contro la centrale nucleare" Ora domando a Renato, Antonella e Vincenzo che sono la memoria storica di questa città. Chi era questo costruttore? Qual'è la lottizzazione di cui si parla? E quando costui faceva lo sciopero della fame? Da quì potete leggere la pag 15 di Latina Oggi: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/26_10_2008/pag15lettere.pdf DAVIDE |
davide - Fri 14/11/2008 or 22:59 |
X RenatoSD Una casa abusiva costruita su area a "verde pubblico" può essere sanata? Su Telefree c'è chi dice no, e chi si in quanto i vincoli sono scaduti, e l'area è diventata bianca... Come stanno le cose? Non può essere mai sanata o vi sotto determinate condizioni si può sanare? Ecco la news di Telefree: http://www.telefree.it/news.php DAVIDE |
renatosd - Sat 15/11/2008 or 09:01 |
Allora distinguiamo intanto i vincoli ambientali veri e propri dalle destinazioni urbanistiche, cosa che l'articolo citato non fa, anzi fa un bel guazzabuglio. C'è da dire, però che è vero che esistono vincoli di fatto derivanti da previsioni urbanistiche e che la 47/85 citava: "le opere... non sono suscettibili di sanatoria quando siano in contrasto con i seguenti vincoli: vincoli imposti da leggi... nonché dagli strumenti urbanistici... (omissis) d) ogni altro vincolo che comporti l'inedificabilità delle aree...". detto questo ti riporto varie considerazioni in ordine sparso (ma non troppo): - La prima è che chiunque poteva comunque presentare sanatoria sebbene l'abuso ricadesse in tale casistica, assumendosi il rischio di un diniego e della conseguente demolizione, ma mettendosi comunque al riparo da tutta una serie di effetti collaterali come l'avvio del procedimento penale che resta sanato con l'oblazione (ed infatti questa non è restituibile in caso di diniego). - la seconda è che in molti casi si è ricorso agli abusi proprio perchè si è edificato non solo in contrasto alle norme urbanistiche ma anche su aree inedificabili. - i comuni possono perimetrare i nuclei abusivi e, prendendo atto di una modificazione radicale del territorio, possono adottare nuove previsioni urbanistiche e così accogliere le istanze di condono. - l'articolo critica l'articolo 14 del regolamento comunale perchè "non prevede nessun coefficiente per il calcolo del "Danno Ambientale" in zona vincolata a "Verde Pubblico" ed è chiaro! come dicevo in apertura siamo di fronte ad un vincolo urbanistico e non ad un vincolo ambientale, al limite dovrebbe essere previsto un altro coefficiente per "danno di vincolo urbanistico". Per questo alla tua domanda "Non può essere mai sanata o in determinate condizioni si può sanare?" si può rispondere che vi sono delle condizioni per cui può essere sanata ed è la perimetrazione dei nuclei abusivi, che costituisce vera e propria variante a posteriori dello strumento urbanistico. Si può dire che non è giusto in linea di principio ma è inevitabile quando anni e anni di sanatorie hanno reso l'urbanistica ingovernabile. La sanatoria è l'abdicazione dello stato di diritto di fronte alle modificazioni indotte da una pratica legalizzata dell'illegalità. In concreto e per concludere si è preso atto che non vi erano strumenti e forze economiche per far valere a posteriori il rispetto delle aree inedificabili per via del costo politico (o meglio elettorale) ed economico enorme da sopportare e si è trovata quindi la via d'uscita che salva capra e cavoli: si cambia lo strumento .... e tutti vissero felici e contenti. renato |
davide - Sat 15/11/2008 or 17:44 |
Renato, come al solito sei molto chiaro. Cmq sia, dimmi se sbaglio, in generale i nuclei abusivi si perimetrano quando in una certa zona insiste una concentrazione di manufatti abusivi. Case abusivi sparse quà e là non sono suscettibili di perimetrazioni... A parte questo, da un'altra news, è scaricabile l'intera concessione in sanatoria data alla casa dell'assessore di Gaeta: http://www.telefree.it/news.php http://www.telefree.it/data/2008/20081107_094346_1.pdf Ora leggendo bene quell'atto, si evince che la casa fu costruita nel 1930 (non si specifica se era regolare o abusiva), ma sono state presentate 2 richieste di condono, una con quello del 1985 e l'altra con quello del 2003. Il primo riguarda dei lavori dichiarati eseguiti nel 1947, riguardanti la demolizione del tetto a falda per fare un lastrico calpestabile, la seconda invece per la ricostruzione del tetto a falda originario con altri lavori.. Ora pare di capire che il PRG di Gaeta del 1972 abbia dichiarato "verde pubblico" un'area sul quale insisteva questa casa dal 1930 (a detta dei proprietari). Dunque il vincolo urbanistico sarebbe stato messo dopo la realizzazione della casa e del lastrico abusivo.. Cmq sia nella concessione in sanatoria c'è anche il diniego rispetto ad un rispostiglio, che và demolito. DAVIDE |
davide - Sat 15/11/2008 or 17:57 |
X RenatoSD e MarmaLT A proposito di immobili abusivi, sono andato a leggermi le delibere del consiglio comunale di Latina n. 136/2003 e 21/2005, riguardanti la demolizione degli immobili abusivi di Via Egadi, al Lido di Latina, dove è nato il parco "Verde Onda". Ebbene si scopre che erano case già acquisite al patrimonio del Comune di Latina nel lontano 1979! Il comune le aveva destinate a scopi sociali, ma poi erano state occupate abusivamente da stranieri. A quel punto visto chela loro ristrutturazione costava, hanno deciso di buttarle giù. Ora la cosa che mi ha sorpreso, è che nella delibera 21/2005 si parla anche di altre costruzioni abusive presenti sempre alla Marina di Latina, in Via Lipari ed in Via Ustica, acquisiti dal Comune di Latina con ordinanze datate 12/04/1984... Ora non mi pare di aver letto che questi 5 immobili sono stati demoliti, nonostante nella delibera si diceva chiaramamente che andavano demoliti urgentemente, e al pari di quelli di Via Egadi insistono anche loro su aree destinate dal PRG a "Verde Pubblico". Ora mi chiedo. Perchè ancora non sono stati demoliti? DAVIDE |
davide - Sat 29/11/2008 or 13:44 |
Oggi su Teleetere hanno fatto vedere i danni provocati dal maltempo e dalla sbagliata gestione del territorio sul lungomare di Latina. Oltre al Cancun distrutto dalle mareggiate e dall'erosione, hanno fatto vedere case allagate nei pressi del canale Moscarello, a Foceverde.. Ebbene quelle case, per lo più abusive, sono state sommerse... il bello è che i proprietari non hanno nessuna intenzione di andarsene o di demolire quegli obbrobri... Stessa cosa sul lido di Ostia, dove case abusive sono finite sott'acqua nei pressi della foce del Tevere, come mostrato dal Tg3 Lazio. Nonostante ciò, c'è chi si ostina a ritenere che i vincoli idrogeologici posti dalla legge Galasso (300 m dal mare e dai laghi, e 150 dai fiumi), siano degli odiosi limiti alla proprietà privata ed al presunto diritto di edificare... A questo punto, dinanzi a proprietari così cocciuti, mi auguro che ci pensi il maltempo a buttare giù queste costruzioni abusive, dato che i comuni fanno orecchie da mercante.... DAVIDE PS. Come la Regione Lazio è intervenuta sulla foce del fiume Marta a Tarquina demolendo 80 case abusive, si chiede un suo intervendo anche sul lido di Latina. Deve cessare una volta per tutte questa sorta di extraterritorialità del Comune di Latina, nell'essere immune dalle demolizioni di edifici abusivi! |
davide - Wed 24/12/2008 or 16:44 |
Abusivismo edilizio, la replica del Comune San Felice Circeo (23/12/2008) - In riferimento agli ultimi articoli di stampa riguardanti l'inerzia del Comune di San Felice Circeo nella repressione dell'abusivismo, e in particolare all'interrogazione parlamentare presentata dall'on. Ermete Realacci del PD, si precisa quanto segue. Il Comune di San Felice Circeo ha costantemente posto in atto tutte le misure per la sorveglianza dell'attività edilizia sul proprio territorio ed in particolare negli ultimi anni non si è mai smesso di effettuare controlli capillari sul territorio per la repressione dell'abusivismo edilizio. Tali attività sono sempre state svolte in collaborazione fattiva ed efficace con le forze di vigilanza presenti sul territorio ed in particolare con il Comando di Polizia Municipale, il Corpo Forestale dello Stato e il Comando dei Carabinieri di San Felice Circeo. Indubbiamente sia negli anni scorsi, che attualmente, in gran parte dell'Italia, soprattutto nel centro - sud, il fenomeno dell'abusivismo edilizio è una piaga ancora presente e difficile da combattere. Ma questo non ha minimamente indotto il Comune di San Felice Circeo a retrocedere nell'applicare quanto previsto dalle leggi vigenti in materia di antiabusivismo. Anzi, negli ultimi anni gli interventi di repressione degli abusi da parte del Comune di San Felice Circeo sono stati intensificati anche in ragione di una efficace collaborazione con la Procura della Repubblica di Latina. Ultimamente però sono stati diffusi alcuni numeri e parametri che non rispecchiano chiaramente la situazione degli abusi edilizi nel territorio comunale, anzi spesso contribuiscono ad ingenerare dubbi e sospetti e a travisare decisamente la situazione tacciando per illegale un intero territorio e una intera comunità composta sia da residenti che da proprietari di immobili non residenti. In tale ambito necessita chiarire che attualmente i residenti nel Comune sono circa 9000 persone, ma il patrimonio edilizio è ben più ampio visto che ci sono tante seconde case per le vacanze di non residenti. È appropriato stimare tale patrimonio dimensionandolo per circa 40-50 mila abitanti. E si badi bene che la quasi totalità dell'edificazione del territorio del comune è avvenuta negli anni 1950, '60 e '70. È chiaro allora che le considerazioni è necessario svolgerle tenendo ben presente questi dati e non riferendo semplicisticamente al numero degli abitanti come è stato fatto da qualche rappresentante di istituzioni anche importanti. Tanto premesso è necessario chiarire che ogni forma di illegalità deve essere comunque sempre combattuta e repressa dagli organi statali ciascuno per quanto di propria competenza, ed il Comune di San Felice Circeo svolge costantemente il proprio ruolo. Ed infatti negli ultimi anni si è verificato un costante calo del numero delle ordinanze di demolizione emesse dal Settore Urbanistico a testimonianza dell'efficacia della repressione degli abusi. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle ordinanze emesse a partire dal 2002: Anno Numero di Ordinanze 2002 83 2003 103 2004 166 2005 93 2006 70 2007 42 E' da specificare che le ordinanze in minima parte sono relative a immobili interamente abusivi, riguardando per lo abusi minori quali tettoie, portici, muri di recinzione, modifiche di aperture di finestre e così via. All'interno del Perimetro del Parco Nazionale del Circeo per il Comune di San Felice Circeo negli ultimi anni non vi sono ordinanze per immobili interamente abusivi. Considerazioni specifiche devono essere fatte per il numero e la tipologia delle istanze di condono edilizio relative ad immobili ricadenti nell'area del Parco Nazionale. Per l'intero territorio comunale le domande relative alle leggi di condono del 1985, del 1994 e del 2003, sono rispettivamente 4665 per la prima, 1163 per la seconda, e 1155 per la terza; di tutte queste domande solamente 600 circa ricadono nel Comprensorio Naturalistico del Monte Circeo (ovvero zona quarto caldo e zona quarto freddo) mentre le altre ricadono nelle zone edificabili del Piano Regolatore Generale e in zona agricola esterna al Parco. Sino ad oggi sono stati rilasciate 1765 concessioni edilizie a sanatoria e num. 182 dinieghi. Necessita precisare bene che le istanze di condono edilizio relative ad immobili interamente abusivi ricadenti all'interno del Perimetro del Parco Nazionale possono essere quantizzati in meno di 20. Infatti tutte la zona di Quarto Caldo è stata edificata dagli anni 1950 sino al 1980 a seguito di regolari licenze edilizie in quanto la zona era edificabile. La maggior parte degli abusi, quindi, consistono sempre in difformità alle licenze edilizie già rilasciate, difformità dovute anche all'andamento irregolare del terreno che spesso ha comportato la creazione di locali interrati e/o seminterrati. E' quindi possibile fare una quantizzazione di massima della cubatura richiesta in condono nella zona di Quarto Caldo in circa 20 - 30 mila metri cubi ovvero circa 15 - 20 metri quadri in media per ciascuna istanza. Tali abusi è bene sottolineare di nuovo risalgono per la quasi totalità agli anni precedenti al 1980 quando la zona era edificabile. Le istanze di condono che interessano la zona di La Cona, Lungomare Circe, viale De Gasperi e via Roma, pur ricadendo all'interno del Parco, risultano trovarsi in una zona edificabile secondo il vigente Piano regolatore generale, ed ancor prima secondo il Piano di fabbricazione, ed in parte anche esclusa dal vincolo paesaggistico. Anche in questo caso i lotti sono per la quasi totalità edificati e pertanto gli abusi compiuti risultano in difformità alle licenze edilizie regolarmente rilasciate a partire dagli anni '50. Un'altra considerazione che bisogna fare è che numerose istanze ricadenti all'interno della zona del Parco ed in attesa di definizione, relative alle leggi di condono del 1985 e del 1994 e suscettibili di sanatoria in base all'epoca dell'abuso, sono in attesa da diversi anni del solo parere dell'Ente Parco per la conclusione dell'iter delle pratiche stesse. Ma sino ad oggi i pareri emessi dall'Ente Parco sono stati poco più di 40, sebbene più volte richiesti dagli interessati e sollecitati dal Comune. Per quanto riguarda gli interventi di repressione dell'abusivismo si può precisare che all'interno della zona del Parco, dal 2000 ad oggi il Comune ha effettuato 14 interventi di demolizione per un importo complessivo di circa 163.266,00 euro. Come si può notare pertanto il Comune ha operato costantemente. E in relazione a tali interventi il Comune già in data 08/09/2006 ebbe a richiedere all'Ente Parco il riconoscimento delle somme stanziate dal Ministero dell'Ambiente per effettuare le demolizioni di opere abusive all'interno del Parco stesso. Successivamente il Comune sollecitò in data 11/04/2007 tale richiesta, ma ad oggi sembra non esserci stata alcuna risposta dal Parco stesso. Eppure il Ministero dell'Ambiente sembrava aver messo a disposizione del Parco e dei Comuni ricadenti nel Parco circa 300 mila euro per le demolizioni di opere abusive. Comunque Il Comune di San Felice Circeo ha utilizzato i propri fondi per effettuare le demolizioni suddette. Oltre ai 14 abbattimenti nel Parco, nella restante parte del territorio sono state eseguite ulteriori 15 demolizioni, oltre a 12 abitazioni che sono state acquisite al patrimonio comunale. Questo fa del Comune di San Felice Circeo forse il comune in prima linea nella Provincia di Latina per interventi repressivi. Da ultimo è bene ricordare la storia degli "scheletri" di Quarto caldo spesso citati dalle associazioni ambientaliste quali simulacri di un territorio completamente abusivo a loro dire. Il Comune negli anni 1975 - 80 annullò le originarie licenze edilizie in quanto contesto alle società proprietarie la realizzazione di lottizzazioni abusive. I proprietari fecero ricorso ai Tribunali amministrativi avverso tali ordinanze comunali di annullamento e nelle more della decisione del Consiglio di Stato presentarono anche le istanze di condono edilizio ai sensi della legge n. 47 del 1985. Il Consiglio di Stato si espresse sulla vicenda confermando l'annullamento delle licenze edilizie emesso dal Comune. Nel 2000 il Comune di San Felice Circeo ha provveduto anche ad emettere i dinieghi delle istanze di condono allora presentate dai proprietari emettendo anche contestualmente le ordinanze di demolizione. Ma appena il Comune iniziò i lavori di demolizione, gli stessi vennero fermati da ordinanze di sospensione emesse dal TAR di Roma i cui giudizi nel merito risultano tuttora pendenti. Per dare più efficacia all'azione amministrativa il Comune già a partire dal 2004 ha richiesto all'Ente Parco Nazionale del Circeo di esprimersi in merito all'eventuale condonabilità di questi "scheletri". In un primo momento addirittura sembrava che l'Ente Parco avesse espresso un parere favorevole. Pertanto il Comune ebbe a richiedere spiegazioni in merito. Da ultimo solo in questo anno 2008 il Comune ha inviato all'Ente Parco una nota di richiesta di espressione di parere in data 05/02/2008 seguita da due note di sollecito in data 07/05/2008 e 29/05/2008, ma inspiegabilmente ad oggi non si è avuta notizia di alcuna risposta a tali note. Forse all'Ente Parco non interessa snellire le procedure amministrative. Di quanto sopra sono a disposizione gli atti presso gli uffici comunali. Forse si può dire che l'operato del Comune di San Felice Circeo non è poi così criticabile. |
davide - Mon 12/01/2009 or 15:06 |
http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2009/01/05/972022-abusi_edilizi_indaga.shtml"corpo-articolo"> Il nuovo presidente della sezione pontina, Francesco Corsaro, coadiuvato dal suo pool di magistrati, ha inviato numerose richieste di spiegazioni alle amministrazioni comunali, relativamente a pratiche decise nel settore urbanistico. Molte di esse riguardano condoni e demolizioni. I numeri sono inquivocabili. Nel 2007 erano state emesse appena 53 ordinanze presidenziali, lo strumento tecnico indicato per la richiesta di informazioni rivolte ai Comuni. Nel 2008 invece, si assiste ad una vera e propria impennata di ordinanze collegiali (che si differenziano dalle precedenti solo per il contributo degli altri magistrati nelle decisioni del presidente), ben 137 quelle emesse dal Tar. Di queste, oltre cento riguardano esplicitamente il settore dell'abusivismo edilizio. I Comuni oggetto di questa vasta operazione d'indagine (che nella giustizia amministrativa prendono il nome di istruttorie) sono in particolare: Latina, Fondi, Minturno, San Felice Circeo, Sabaudia, Terracina, Sperlonga, Formia e Gaeta. Si tratta di amministrazioni locali tutte pontine (nonostante il Tar di Latina abbia competenza anche su Frosinone e Provincia), peraltro unite da un altro denominatore comune: l'estensione sulla costa. Il giudice Corsaro d'altronde, aveva fatto intendere nella relazione introduttiva dell'anno giudiziario 2008, di voler approfondire il tema dell'eccessivo numero di contenziosi sull'edilizia. «Il dato numerico da un lato può essere letto come significativo indice della qualità dell'amministrazione -si legge nella relazione del giudice Corsaro- non di rado, infatti, le censure prospettate mettono in evidenza uno svolgimento patologico dell'azione della pubblica amministrazione, specie nei piccoli comuni, dovuta alla mancanza di personale qualificato. Dall'altro può essere rivelatore o di un alto tasso di abusivismo edilizio. Sicchè è facile ipotizzare che i ricorsi siano proposti per evitare l'acquiescenza ai provvedimenti sanzionatori nella prospettiva di un nuovo condono o della litigiosità degli amministrati». Facile pensare che presto il giudice Corsaro renderà noti i nuovi dati sulle indagini. Nel frattempo si può tranquillamente constatare che lo strumento delle ordinanze istruttorie, che aveva ricevuto un forte impulso anche sotto la gestione Bianchi, è stato addirittura potenziato dal suo successore.
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davide - Tue 20/01/2009 or 18:59 |
Ma non è possibile!!! Dopo la vicenda del Gennaio 2008 sempre a San Felice, dove alcune persone si opposero alla demolizione di una casa abusiva realizzata il mese prima da E.C., ora a distanza di un anno viene impedito di demolire un'altra casa facendosi scudo con i bambini. E' vergognoso! E' ora che lo Stato torni a fare lo Stato! http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=24113 minacciano di bruciare bimbi contro demolizione immagine notizia San Felice Circeo (20/01/2009) - Hanno tentato di resistere alle forze dell'ordine che dovevano eseguire un provvedimento di sgombero e di demolizione dell'immobile e nel tentativo di allontanare carabinieri e polizia si sono fatti scudo con dei bambini minacciando di darsi fuoco e di dare fuoco ai minori. E' accaduto all'alba, in un'abitazione abusiva a San Felice Circeo. Lo stabile è oggetto di un provvedimento di demolizione emesso dalla procura di Latina. Polizia e carabinieri hanno dovuto far fronte alle proteste e all'azione di resistenza della famiglia che abitava nello stabile e di altri parenti. Le operazioni di sgombero sono state sospese e le persone presenti nell'abitazione sono state identificate e denunciate all'autorità giudiziaria di Latina e al tribunale dei minori di Roma in considerazione del coinvolgimento dei bambini. |
davide - Thu 29/01/2009 or 12:32 |
Latina Oggi: l'erosione minaccia le ville sulla duna http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/29_01_2009/pag25sabaudia.pdf E' vergognoso cosa scrive oggi questo giornale. Mettono in prima pagina il problema dell'erosione, non perchè rischia di distruggere la duna quaternaria in quanto tale, ma perchè rischia di far crollare la villa di qualche Vip. E allora?????????????? Chi diavolo glielo ha detto di farsi la villa sulla sabbia?? Non lo sapevano che il mare poteva erodere la duna?? Quà sembra che tutti siano venuti giù con la piena.... Poi guardacaso l'erosione stà facendo più danni proprio nel tratto dove insistono le ville, cioè dal ponte di Sabaudia fino a torre Paola... E' nessuno è venuto mai il sospetto che proprio quelle ville impediscono la naturale funzione delle dune, che è quella di immagazzinare sabbia e restituirla alla spiaggia per compensare in parte l'erosione? Se la duna è cementificata e piena di piscine che diavolo deve restituire? Per quanto mi riguardo spero che la natura faccia più danni possibili alle ville dei Vip. Devono sloggiare da Sabaudia!! FORZA MARE!!! DAVIDE |
davide - Thu 05/02/2009 or 20:38 |
Terracina: viola i sigilli, gli murano casa. villetta pronta per essere demolita Almeno in questo caso l'abuso verrà cancellato! http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/05_02_2009/pag25terracina.pdf DAVIDE |
davide - Wed 25/02/2009 or 13:08 | |||
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davide - Thu 05/03/2009 or 13:59 |
Il Tribunale di Latina ha disposto la confisca della Lottizzazione "Rosa dei Venti" di Fondi, lungO la Flacca. Si tratta di una settantina di villini costruiti nel 1999 e sequestrati l'anno dopo, in quanto ritenuti abusivi, perchè costruiti su zona di assoluta inedificabilità. I legali degli imputati faranno appello. E' in vista nei prossimi anni una maxi demolizione come all'Isola dei Ciurli? http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/05_03_2009/pag29itri.pdf DAVIDE |
Salvatore - Mon 09/03/2009 or 21:50 |
Ecco il nostro Mario Bernardis su Latina Oggi a proposito di abusivismo edilizio: |
davide - Wed 11/03/2009 or 14:26 |
A proposito che fine ha fatto? Tutto ad un tratto è sparito! Dice che si trova a migliaia di chilometri! Addirittura? DAVIDE |
davide - Fri 27/03/2009 or 19:26 |
Interessante sentenza della Corte Europea dei diritti dell'Uomo del 2007. In tale sentenza si dice che una sentenza definitiva di demolizione impartita dal giudice penale deve essere eseguita immediatamente, indipentemente dal fatto che vi siano ricorsi al Tar contro un ordinanza di demolizione emesso dal comune (magari con la sospensiva accolta), oppure indipendentemente dal fatto che per quell'immobile vi sia un procedimento di condono pendente. In pratica l'ordinanza definitiva del giudice non è riformabile per via amministrativa. Paradossamente potrebbe succedere che il comune conceda il condono, ma poi il p.m. fà demolire ugualmente in forza di una sentenza passata in giudicato. Ora visto che i comuni della provincia di Latina hanno un sacco di sentenze definitive che aspettano ad attuarle? Non possono far passare il tempo per esaminare eventuali istanze di condono! Devono demolire subito, senza esaminare le pratiche di condono! Stanno solo facendo perdere tempo, e non ripristinano gli interessi collettivi di tutela del paesaggio e del territorio! http://studiospallino.blogspot.com/2007/06/lordine-di-demolizione-non-ammette.html |
davide - Thu 28/05/2009 or 19:50 |
A Roma nel giro di una settimana Alemanno ha demolito una villa abusiva di 300 mq di un rom ed oggi un'altra demolizione a MonteMario di una villetta di 200 mq. Ora possibile che altri sindaci di centrodestra demoliscono, mentre da noi i sindaci di Latina, Sabaudia e Terracina no? Che aspettano? http://roma.repubblica.it/dettaglio/abbattuta-allalba-una-villa-abusiva-nel-parco-riserva-di-monte-mario/1641534
Abbattuta all'alba una villa abusiva |
davide - Tue 16/06/2009 or 16:19 |
Casa dei rom da demolire, il Tar dà ragione al Comune Niente da fare per la famiglia rom che si è vista «sfrattata» ad aprile dal Comune di Latina.La magistratura amministrativa ha ritenuto fondata l'ordinanza di sgombreo di un terreno in via Gorgolicino, la relativa acquisizione dello stesso e la demolizione dell'abitazione, considerata abusiva. La famiglia rom aveva impugnato al Tar l'ordinanza comunale n. 14817/4906 del 15 aprile, emessa dal Settore Urbanistica Ufficio Antiabusivismo del Comune di Latina, con la quale veniva disposta l'acquisizione gratuita del terreno di proprietà, sul quale sono state riscontrate opere abusive e l'ordinanza di sgombero. Secondo i giudici amministrativi, il Comune ha agito secondo le leggi vigenti. «L'acquisizione gratuita al patrimonio del Comune -si legge nella sentenza depositata pochi giorni fa- costituisce una sanzione conseguente all'attività edilizia abusiva e alla mancata ottemperanza all'ingiunzione a demolire e prescinde dalla esistenza di uno specifico interesse pubblico». Oltre a subire il rigetto del ricorso, la famiglia ricorrente è stata condannata a pagare 1500 euro per le spese processuali. http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2009/06/15/1036476-casa_demolire_ragione_comune.shtml"autore">15/06/2009
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davide - Tue 16/06/2009 or 16:25 |
SabaudiaMattone selvaggio, Brugnola: «Via alle demolizioni» SABAUDIA L'articolo 10 della legge regionale del 15 agosto 2008 sugli abusi edilizi fa obbligo al responsabile del Comune di redigere ogni due mesi l'elenco degli immobili e delle opere realizzate abusivamente; di pubblicare siffatto elenco nell'albo pretorio e di comunicare alla Regione i provvedimenti sanzionatori, demolizioni comprese, eventualmente adottati.Chiedendo il rispetto della citata normativa i consiglieri comunali del Pd sollecitarono il 14 novembre 2008 l'allora facente funzione di sindaco, Maurizio Lucci, oggi sindaco, a rendere pubblici gli abusi e i conseguenti interventi di demolizione compiuti negli ultimi anni sul territorio di Sabaudia, nonché i provvedimenti repressivi e sanzionatori adottati. Dal momento che, a distanza di sette mesi, quella richiesta è rimasta inascoltato, Franco Brugnola e Amedeo Bianchi, neo consiglieri comunali eletti del Pd, hanno sollecitato la Direzione regionale per il territorio e l'urbanistica, di provvedere alla demolizione delle opere abusive. Secondo Brugnola nel Comune di Sabaudia sarebbe stata sottratta all'agricoltura, negli ultimi anni, una media del 18,9% del territorio disponibile, per costruire edifici con varie destinazioni. Alle demolizioni di cui il Comune deve farsi carico deve sempre seguire il ripristino dei luoghi. Rom.Tri.
http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2009/06/15/1036465-mattone_selvaggio_brugnola_alle_demolizioni.shtml"autore">15/06/2009 |
davide - Sat 27/06/2009 or 14:40 |
Il consigliere del PDL Chiarato chiede che in commissione Espropri si discuta della sua proposta di espropriare e demolire tutte le case sulla sabbia nel tratto compreso tra Foceverde e Capoportiere: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/27_06_2009/pag06latina.pdf E' già qualcosa che qualche consigliere inizi finalmente a parlare di tale argomento. Come detto più volte bisognerebbe vedere quali case abusive hanno sentenze definitive di demolizione e quali invece sono legali (o perchè aventi concessione edilizie fin dall'origine o perchè condonate in seguito). Le prime andrebbero acquisite gratuitamente al patrimonio del comune per essere demolite, mentre le seconde andrebbero espropriate. Secondo me inoltre la cosa non dovrebbe limitarsi solo alle case sulla sabbia, ma a tutte le case entro la fascia di inedificabilità della Legge Galasso (300 m dal mare). DAVIDE |
davide - Tue 30/06/2009 or 19:31 |
Ed ancora una volta il Comune di Latina non riesce a demolire una casa abusiva al Lido di Latina... Sembrava cosa fatta ieri, avevano mandato le ruspe nei pressi del Passo Genovesi (forse anche in vista della tanto attesa riqualificazione di quel luogo archeologico con un giardino circostante, progetto approvato fin dal 2003) Ed invece non si capisce il motivo, siccome hanno trovato un camping abusivo (anzichè un parcheggio) hanno deciso di rimandare anche la demolizione della casa... Strenezze che avvengono solo a Latina! http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/30_06_2009/pag09latina.pdf DAVIDE |
davide - Wed 01/07/2009 or 18:55 |
Nuova puntata sulla casa da demolire nei pressi di Passo Genovesi. Pare che ieri il proprietario si sia incatenato all'anagrafe del Comune per protesta contro l'abbattimento. Il cronista di Latina Oggi ricorda che quella casa è stata costruita nel 1974 e la domanda di condono presentata nel 1983 non è stata accolta.. Giustamente si augura che questa sia soltanto la prima delle case abusive a cadere sotto i colpi delle ruspe, per restituire la duna ed il paesaggio ai cittadini. Ma per favore (rivolto ai giornalisti di Latina Oggi), non chiamatele villette abusive... Quelle sono e restano catapecchie.... E' un' offesa verso le villette, quelle vere!! http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/01_07_2009/pag10borghi.pdf DAVIDE |
davide - Thu 02/07/2009 or 19:15 |
Giulianelli contrario agli espropri delle palafitte ed alla loro successiva demolizione.. Dovrebbe però ricordare che la demolizione delle case e delle palafitte rientra nel famoso "Concorso di idee per la marina di Latina" approvato nel 2004 e i cui i vincitori sono stati premiati nel 2006. Nelle premese di quel bando si diceva che sulla Marina di Latina vi erano circa 600 mila metri di edilizia residenziale, di cui 300 mila abusivi. Quindi dire che al Lido di Latina non vi siano case abusive è molto azzardato (mi rivolgo a Massimo74 in questo caso). Non è che mi aspettassi molto dalla proposta di Chiarato, ma almeno ha avuto il merito di far venire allo scoperto chi è contro le demolizioni mediante espropri. Evidentemente ad una parte della ex Forza Italia ciò non stà bene. |
davide - Sat 04/07/2009 or 11:42 |
Interessante articolo di Parvapolis sulla casetta abusiva di Passo Genovesi: http://www.parvapolis.it/page.php"autore">Ivan Eotvos Pippo Franco non abita più quiPasso Genovesi, oggi, è il nec plus ultra del degrado. Con storie di ordinaria disperazione...Tutte queste domande se le possono certamente porre coloro che al mattino si avventurano nelle tranquille ed anacronistiche spiagge nel versante di Passo Genovesi. Oltre a questo si domanderà da quanto tempo ci sia quel camping che sorge di fianco all'abitazione e che espone dei giochi per bambini lasciati ad arrugginire sulla sabbia e di dubbia sicurezza che se fossero esposti in un bar o un parco giochi causerebbero lo sdegno e la diffidenza di ogni madre attenta. Uno di questi, tanto per citarne un altro non è che il sostegno di una altalena con delle corde di nylon legate come dei cappi, nei quali i bimbi magari possono appendersi o giocare all'impiccato se preferiscono. Alle spalle del camping ci sono altre roulotte ma è difficile pensare che si tratti di villeggianti visto che sono li tutto l'anno e che le donne sono in abiti tutt'altro che estivi (indossano grandi gonnoni e avvolgono i bimbi in grossi foulard). Insomma tra case abusive, giochini suicidi per i bimbi, camping che sembrano villaggi post nucleari uno non si accorge, se non lo sa prima, che immerso in quel feroce miscuglio di natura libera, ruggine legno e fumo di barbecue si trova un reperto storico come il ponte di Passo Genovesi che potrebbe essere un fiore all'occhiello delle nostre spiagge e invece è un pugno nell'occhio per chi lo guarda. L'estate è già cominciata e (pioggia permettendo) ormai in molti si godono un po' di meritato riposo tra queste "meraviglie" con placida rassegnazione. Ma se è vero come è vero che anche Pippo Franco (con il quale abbiamo cominciato il nostro viaggio e ci scuserà per averlo usato come espediente letterario) ha nobilitato i suoi sforzi balneari ed oggi sia, tra le altre cose un giurato di eccezione di concorsi letterari ed ha abbandonato i filmetti goderecci da spiaggia degli anni che furono, anche le spiagge di Latina meriterebbero di fare una crescita strutturale e paesaggistica. Una cosa giusta al 100% il signor Raimondo Di Meo ai nostri microfoni l'ha detta. "sarebbe davvero ingiusto che si faccia tutto questo casino per poi regalare questi spazi a dei privati o negarli al pubblico. Io vorrei tornare qui un giorno e vedere che tutti i cittadini godono di questi posti" e anche se si può obbiettare che non sono ad uso del pubblico nemmeno oggi, si può tranquillamente affermare che è la speranza di ogni cittadino. |
davide - Thu 09/07/2009 or 18:15 |
Riecco che ci risiamo! Ogni volta che c'è da buttare giù una casa abusiva i proprietari cominciano a fare i matti, dicendo che si danno fuoco o si buttano dal tetto. Era già accaduto a S.Felice all'inizio del 2008 quando le ruspe dovevano demolire una casa realizzata nel 2007. La proprietaria E. C. minacciò di darsi fuoco. Nel corso del 2009 la procura di Latina tentò un nuovo blitz,con polizia e carabinieri, ma la ruspa fu bloccata dai tronchi di pini tagliati messi sulla strada di accesso, e dalle proteste dei vicini.. Poi si disse che il Comune di S.Felice gli avrebbe dato una casa di sua proprietà ma bisognava prima procedere all'autodemolizione dell'altra. Autodemolizione di cui non se ne è più saputo nulla! Ora veniemo a sapere che anche a Foceverde per la seconda volta si blocca la demolizione perchè S.D.M. minaccia di buttarsi dal tetto! E buttati! A breve pubblicherò la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso di S.D.M. Occorre far rispettare la legge! Che razza di centrodestra c'è a Latina e in Italia?? http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/09_07_2009/pag12latinascalo.pdf DAVIDE |
davide - Thu 09/07/2009 or 18:39 |
Nell'articolo di Latina Oggi si dice che il proprietario minacciava di "gettarsi nel vuoto"! Con quella casa di un solo piano, nel peggiore dei casi avrebbe rischiato di fratturarsi una gamba. Mi domando come mai le forze dell'ordine non siano salite sul tetto a prenderlo.. Tutta questa storia è semplicemente ridicola! Tra l'altro nei giorni scorsi l'assessore Galetto ha detto che l'uomo risultava sconosciuto all'ufficio servizi sociali, non avendo mai fatto richiesta di accedere a tali servizi. Probabilmente non è iscritto neanche alle liste delle case popolari. Non vorrei che tutta questa scenata sia fatta per farsi assegnare qualche casa popolare scavalcando così chi è in attesa da anni.. Quella si sarebbe una vera ingiustizia.. Certo il Comune di LAtina dovrebbe avere delle case popolari per permettere per un periodo temporaneo l'alloggio di chi si trova in urgenti sitazione disagiate. Nulla contro questo alloggio temporaneo, ma poi si deve mettere in lista per le case popolari come gli altri. Piuttosto il Comune di Latina deve sbrigarsi a far realizzare all'Ater le case popolari all'ex Svar e nella zona di Pantanaccio. Tra vecchie richieste e nuove (magari sopravvenute a seguito di qualche istanza di condono rifiutata) la situazione diventa ogni giorno più bollente. DAVIDE |
davide - Tue 14/07/2009 or 15:16 | ||||||||||||||||||||||||
N. 00560/2009 REG.SEN. N. 00397/2009 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 21 e 26 della legge 1034/71 e successive modifiche e integrazioni, contro Comune di Latina in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e difeso dall'avv. Francesco Paolo Cavalcanti, con domicilio eletto presso Francesco Paolo Avv. Cavalcanti in Latina, C/Oavv.Ra Com. Latina via Farini 2; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, dell'ordinanza n. 14817/4906 prot. n. 42151/41579 del 15 aprile 2009 emessa dal Settore Urbanistica Ufficio Antiabusivismo del Comune di Latina con la quale veniva disposta l'acquisizione gratuita del terreno di proprietà, sito in Latina alla strada G. n. ..... sul quale insistono opere abusive realizzate in favore del Comune intimato e contestuale ordine di sgombero. Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Latina in Persona del Sindaco P.T.; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 04/06/2009 il dott. Davide Soricelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Avvisate le stesse parti ai sensi dell'art. 21 decimo comma della legge n. 1034/71, introdotto dalla legge n. 205/2000; Ritenuto che il ricorso sia manifestamente infondato in quanto: a) l’acquisizione gratuita al patrimonio del comune costituisce una sanzione conseguente all’attività edilizia abusiva e alla mancata ottemperanza all’ingiunzione a demolire e prescinde dalla esistenza di uno specifico interesse pubblico; b) l’esistenza di un contenzioso in sede penale in ordine all’abusività delle opere (o meglio in ordine all’esistenza del reato previsto dall’articolo 44, lett. a) del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380) non impedisce all’amministrazione di adottare le sanzioni conseguenti all’inottemperanza all’ingiunzione alla demolizione, che non risulta neppure essere stata contestata in sede giurisdizionale amministrativa e che pertanto è ormai inoppugnabile; c) neppure è stata denunciata la mancanza dei presupposti per l’adozione dei provvedimenti previsti dall’articolo 31 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e dall’articolo 15 della legge regionale 11 agosto 2008, n. 15; P.Q.M. il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sezione staccata di Latina, definitivamente pronunciandosi sul ricorso, lo respinge. Condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali che liquida in complessivi euro nillecinquecento. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 04/06/2009 con l'intervento dei signori: Francesco Corsaro, Presidente Davide Soricelli, Consigliere, Estensore Antonio Massimo Marra, Primo Referendario
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 09/06/2009 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL SEGRETARIO |
davide - Sat 18/07/2009 or 00:23 |
Riporto questa vecchia news di Parvapolis del 2002 che nessuno ricorda. Così, tanto per schiarire le idee a Chiarato, Giulianelli e De Simone. Non servono espropri, serve applicare le sentenze passate in giudicato dei tribunali, anche per le cosidette "palafitte". |
davide - Thu 30/07/2009 or 20:52 | ||||||||||||||||||||||||
Interessante sentenza del Tar di Latina, che respinge un ricorso del 2002. In pratica nel 2001 il Comune di Latina aveva concesso il condono edilizio ad una casa abusiva realizzata al lido di Latina, in Via Casilina Sud, in zona destinata a verde pubblico e soggetta a vincolo paesaggistico. In seguito invece il Ministero dei Beni Culturali aveva annullato il condono concesso dal comune di Latina in quanto la zona era gravata da vincoli paesaggistici. La ricorrente ha fatto ricorso e lo ha perso, avendo il Tar dato ragione al Ministero. Dunque anche per questa casa si prospetta l'acquisizione gratuita a patrimonio comunale e la conseguente demolizione. N. 00742/2009 REG.SEN. N. 00015/2002 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA Sul ricorso numero di registro generale 15 del 2002, proposto da: contro Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali - Soprintendenza Beni Ambientali ed Architettonici del Lazio, in persona del legale rappresentante p. t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi,12; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, del decreto emesso dal Soprintendente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Lazio - il 5.10.2001, ai sensi e per gli effetti dell’art. 151 del D.Lgs 29.10.1999 n. 490, con il quale è stato annullato il provvedimento n. 52//04 del 29.6.2001 del Comune di Latina con cui si esprime parere favorevole ai sensi dell’art. 32 della L. 47/85 e art. 39 della L. 724/94 ai sigg. F.G. e M.L. per avere realizzato un fabbricato per civile abitazione nel Comune di Latina in località “Marina di Latina”, via Casilina Sud, nonché avverso ogni altro presupposto e connesso anche se ignoto ai ricorrenti. Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio della Soprintendenza Beni Ambientali ed Architettonici del Lazio; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 18/06/2009 il dott. Roberto Maria Bucchi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue: FATTO e DIRITTO 1) Con ricorso notificato il 7 dicembre 2001 e depositato il 5 gennaio 2002, le signore F.G. e M.L. hanno impugnato il provvedimento descritto in epigrafe, con il quale la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, ha annullato il provvedimento con cui, precedentemente, il Comune di Latina aveva espresso parere favorevole alla sanatoria richiesta dalle ricorrenti ai sensi dell’art. 32 della L. 47/85 e dell’art. 39 della L. 724/94 relativa a un edificio residenziale di mq 119,79 e mc 366,04 c.a., realizzato in zona destinata a Verde Pubblico sottoposta a vincolo per la tutela ambientale di cui alla L. 1497/39 ed inserita tra le aree tutelate dal Piano territoriale Paesistico (tutela di tipo C sottocategoria C1.1). 2) A giustificazione dell’atto di assenso il Comune “ritiene le opere eseguite compatibili con il contesto paesistico e panoramico”. Dal canto suo la Soprintendenza ha rilevato una serie di motivi ostativi al rilascio della suddetta autorizzazione. 3) A sostegno del gravame, le ricorrenti deducono, in un unico articolato motivo, l’eccesso di potere sotto diversi profili e la violazione dell’art. 151 del D.L.vo n. 490/99 in relazione all’art. 724/94. Sostengono che l’amministrazione non avrebbe tenuto conto che nell’area ove insiste il fabbricato oggetto della domanda di condono insistono già numerosissimi fabbricati destinati a civile abitazione. In ogni caso, il condono - fattispecie diversa dalla sanatoria ex art. 13 L. 47/85 – prevede una regolarizzazione non soltanto formale, ma anche sostanziale e radicale di tutti gli abusi, a prescindere dalla conformità o meno con le normative vigenti e gli strumenti urbanistici locali, purchè corrispondano i requisiti della realizzazione temporale entro un certo termine e del versamento di una somma a titolo di oblazione. 4) Si è costituito in giudizio il Ministero per i Beni e le attività Culturali che, con successiva memoria ha dedotto l’infondatezza del ricorso. 5) Alla pubblica udienza del 18 giugno 2009, la causa è stata riservata per la decisione. 6) Il ricorso è infondato. 7) Osserva il Collegio che i motivi a fondamento del provvedimento ministeriale di annullamento dell’autorizzazione rilasciata dal Comune di Latina ai sensi dell’art. 32 L. n. 47/85 resistono alle dedotte censure. 8) Infatti, a fronte della laconica affermazione contenuta nell’autorizzazione comunale che “le opere eseguite sono compatibili con il contesto paesistico e panoramico”, la Soprintendenza, a propria volta, ha evidenziato precise e puntuali ragioni ostative al rilascio dell’autorizzazione in argomento, che evidenziano l’insanabile contrasto tra l’intervento richiesto dai ricorrenti e i valori paesaggistici tutelati. In particolare, la Soprintendenza ha evidenziato che: - la località interessata dall’intervento ricade in area dichiarata di notevole interesse ex L. 1497/1939 ai sensi del D. M. 25.2.1974; - il Comune non spiega come e perché l’intervento sanato sia compatibile con le esigenze di tutela ambientale; - la verifica condotta ha rilevato che l’abuso è successivo all’adozione del P.T.P. e che è eccessivo l’ingombro planivolumetrico nel lotto di pertinenza interessato da un edificio già oggetto di precedente sanatoria; - il parere favorevole comporta l’alterazione di tratti caratteristici della località protetta che sono la ragione stessa per cui la località medesima è sottoposta a vincolo ai sensi della normativa di tutela ambientale attualmente vigente; - con il parere comunale favorevole si è apportata una modifica del provvedimento di vincolo paesaggistico posto col D. M. 25/2/1974 citato, in violazione di quanto prescritto dall’art. 145 del predetto T. U. 9) In relazione alle sopra richiamate argomentazioni, appaiono infondate le censure dedotte dai ricorrenti. 10) Il provvedimento comunale, infatti, non risulta adeguatamente motivato con ricostruzione dell’iter logico seguito in ordine alle ragioni di compatibilità effettive e quindi non evidenzia con adeguato risalto l’interesse pubblico che ha determinato l’imposizione del vincolo. Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesistica esercitato nella fattispecie dalla Soprintendenza non si sostanzia in un complessivo riesame delle valutazioni tecnico - discrezionali compiute dall'ente locale, tale da comportare la eventuale illegittima sovrapposizione o sostituzione di una nuova valutazione di merito a quella compiuta in sede di rilascio dell'autorizzazione, ma si estrinseca in un controllo di mera legittimità che pone in risalto proprio la carenza delle menzionata necessaria valutazione di merito da parte del Comune. 11) Va comunque precisato che “Ove nel corso del procedimento di condono di un abuso edilizio e nell'esercizio del potere previsto dall'art. 82, d.lg. 24 luglio 1977 n. 616 (trasfuso nel t.u. 29 ottobre 1999 n. 490 e poi nell'art. 146, d.lg. 22 gennaio 2004 n. 42), la Soprintendenza annulli per difetto di motivazione l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal comune, quest'ultimo è titolare di un potere discrezionale, per il quale o ritiene che possa essere rilasciata una ulteriore autorizzazione paesaggistica, con una motivazione diversa da quella che ha condotto all'annullamento da parte dell'organo statale ovvero, anche sulla base delle valutazioni formulate da quest'ultimo, ritiene che non sussistano i presupposti per il rilascio di detta autorizzazione, ma in tal caso deve esporre le relative ragioni con adeguata motivazione, secondo i principi generali riguardanti l'esercizio delle pubbliche funzioni, e non può invece ingiungere senz'altro la demolizione del manufatto per il quale è stata proposta la domanda di condono, ma è tenuto a valutare se l'istanza (che da esso era già stata positivamente valutata sotto il profilo paesaggistico, con l'atto annullato per difetto di motivazione) è meritevole di essere accolta (C.d.S. Sez. IV 28.4.2008 n. 1865). 12) Il ricorso deve quindi essere respinto siccome destituito di giuridico fondamento. 13) Sussistono, giusti motivi per disporre la compensazione delle spese di giudizio fra le parti in causa. P.Q.M. IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE per il LAZIO Sezione Staccata di Latina, definitivamente pronunciando sul ricorso R.G. 15/2002, lo rigetta. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 18/06/2009 con l'intervento dei Magistrati: Francesco Corsaro, Presidente Santino Scudeller, Consigliere Roberto Maria Bucchi, Primo Referendario, Estensore
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 30/07/2009 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL SEGRETARIO
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davide - Mon 10/08/2009 or 12:04 | ||||||||||||||||||||||||||
Tempo fà avevo detto che avrei pubblicato le sentenze e le ordinanze del Tar relative all'immobile di Raimondo de Meo, molto probabilmente riferibili proprio all'immobile posto alla foce del canale Mascarello a due passi dai ruderi di Passo Genovesi. Evidentemente ricordavo male, pensavo il Tar avesse respinto, invece ho trovato solo 2 ordinanze ed un decreto decisorio d'urgenza. Cmq il Tar accoglie l'ordinanza sospensiva a causa di un'area confiscata eccessiva. Cmq sia non vedo cosa aspetta il Comune di Latina a rettificare quel provvedimento, adeguandosi alla legge e permettendo finalmente l'abbattimento di quella costruzione abusiva Inoltre nell' ordinanza 543/2006 si dice chiaramente che il diniego del condono non è mai stato impugnato, e dunque è diventato inoppognabile. Ne segue che l'atto presupposto all' ordinanza di demolizione ed all'acquisizione dell'area di sedime è legittimo. Basta che il Comune di Latina faccia un'ordinanza di acquisizione come Dio comanda, annullando quella in contestazione al Tar.
composta dai Signori Magistrati: Dott. Santino SCUDELLER PRESIDENTE f.f. REL. Dott. Davide SORICELLI CONSIGLIERE Dott. Giuseppe ROTONDO PRIMO REFERENDARIO ha pronunciato la presente O R D I N A N Z A nella Camera di Consiglio del 28 luglio 2006; Visto l’ultimo comma dell’art. 21 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, come sostituito dall’art. 3 della legge del 21 luglio 2000 n. 205;
Visto il ricorso n. 524 del 2006, proposto dal signor Raimondo DI MEO, rappresentato e difeso dall’avv. Modestino D’Aquino, presso lo studio del quale è elettivamente domiciliato in Latina, via Adua, n. 34, contro il Comune di Latina, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’avv. Francesco Paolo Cavalcanti con il quale è elettivamente domiciliato in Latina, via Farini n.2, presso l’Avvocatura Comunale;
per l’annullamento, previa adozione di misura cautelare, dell’ordinanza di demolizione n. 14433/4539 del 3 febbraio 2006;
Visti gli atti e documenti depositati col ricorso;
Vista la domanda cautelare presentata in via incidentale dal ricorrente;
Visto l’atto di costituzione in giudizio dell’amministrazione intimata;
Udita la relazione del Presidente f.f. Dott. Santino SCUDELLER e uditi, altresì, gli avv.ti Modestino D’Aquino per il ricorrente e Francesco Paolo Cavalcanti per il Comune di Latina;
Ricorso 524/2006 Di Meo C/ comune Latina
Considerato che il ricorrente impugna l’ordinanza di demolizione e di acquisizione dell’area adottata successivamente alla reiezione (non impugnata) dell’istanza di condono edilizio ex lege 47/85;
Considerato che il ricorso, da una prima sommaria delibazione, appare assistito da apprezzabili motivi di una possibile, favorevole definizione nel merito rilevando la fondatezza quanto meno della dedotta violazione dell’art. 31, comma 3, DPR 380/2001 (cfr. Tar Napoli VI- 4336 - 20.04.2005);
Considerato quindi che per tali ragioni, devono ritenersi sussistenti i presupposti per accogliere la proposta istanza cautelare;
P.Q.M.
il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Sezione Staccata di Latina – accoglie, nei limiti di cui in motivazione e fatti salvi gli ulteriori provvedimenti, la proposta domanda cautelare.
presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti. Latina, 28 luglio 2006 Santino SCUDELLER PRESIDENTE f.f. EST.
IL SEGRETARIO
DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL 29 luglio 2006 (ART. 55, L. 27/4/1982 n. 186) IL Direttore di Segreteria
N. 00342/2009 REG.ORD.SOSP. N. 00524/2006 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente ORDINANZA Sul ricorso numero di registro generale 524 del 2006, integrato da motivi aggiunti, proposto da: contro Comune di Latina, rappresentato e difeso dall'avv. Francesco Paolo Cavalcanti, con domicilio eletto presso Francesco Paolo Avv. Cavalcanti in Latina, C/Oavv.Ra Com. Latina via Farini 2; per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, - dell’ordinanza di demolizione n. 14433/4539 del 3 febbraio 2006; e con motivi aggiunti: dell’ordinanza di demolizione n. 14497/4539 del 22 settembre 2006;. Visto il ricorso ed i motivi aggiunti, con i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Latina; Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034; Relatore nella camera di consiglio del giorno 23/07/2009 il dott. Santino Scudeller e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Considerato che, alla lamentata gravità ed irreparabiltià del danno, può ovviarsi con l’accoglimento della proposta istanza cautelare limitatamente all’immissione in possesso; P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Sezione Staccata di Latina - accoglie nei limiti di cui in motivazione la proposta domanda cautelare. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del giorno 23/07/2009 con l'intervento dei Magistrati: Francesco Corsaro, Presidente Santino Scudeller, Consigliere, Estensore Roberto Maria Bucchi, Primo Referendario
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 23/07/2009 IL SEGRETARIO |
davide - Fri 04/09/2009 or 14:19 |
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_agosto_11/gaucci_villa_abusiva-1601657680313.shtml"0" width="1" class="foto-h-left" align="left"> |
Ruspe a villa Gaucci (Jpeg) |
ALTRI CINQUE ABUSI - La task force recentemente costituita tra tecnici della Regione Lazio e dei municipi più colpiti dall'abusivismo - quello del centro storico e l'XI che comprende il Parco dell'Appia Antica - è entrata in azione prima rimuovendo il tetto (un pannello di copertura). Con ruspe e picconi poi, gli operai hanno abbassato le mura di quello che è solo un abbozzo di struttura, ma che se condonato, avrebbe trasformato la destinazione ad area verde del parco di proprietà di Gaucci. Un intervento che ha permesso anche di verificare altri cinque manufatti abusivi per i quali era già stato chiesto il condono. «Si tratta di semplici depositi a cielo aperto adiacenti alla struttura principale - ha detto Massimo Miglio, responsabile dell'ufficio Antiabusivismo della Regione Lazio - per i quali è stato chiesto il condono come se si trattasse di costruzioni residenziali».
AL VIA LA CAMPAGNA DI DEMOLIZIONI - «Con le ruspe a villa Gaucci è iniziata la campagna di demolizione dei manufatti abusivi all'interno del Parco dell'Appia Antica - ha detto Andrea Catarci, presidente dell'XI Municipio di Roma - . Lo stabile è stato già sottoposto a sequestro penale l'anno scorso e ne abbiamo ottenuto il dissequestro solo per la demolizione. Stiamo anche alla verifica di ulteriori strutture, presenti nel lotto, per i quali sono state avanzate richieste 'sospette' di condono edilizio». In particolare, spiega Catarci, «abbiamo individuato altri cinque manufatti abusivi, sempre all'interno della tenuta, per i quali è stato richiesto il condono, come se si trattasse di costruzione residenziali, mentre in realtà si tratta solo di depositi di materiale a cielo aperto. Il Municipio ha giá provveduto a richiedere il blocco dei condoni per completare la demolizione e la bonifica del lotto che tornerà all'originaria vocazione agricola». Il presidente ha anche annunciato nuovi interventi per i prossimi giorni: «Il segnale è chiaro - dice - . Tolleranza zero verso chi intende continuare a violare e ferire le aree di pregio come l'Appia Antica. E stiamo valutando la possibilità di acquisire a titolo gratuito quei manufatti abusivi che non sarà possibile abbattere: li destineremo a usi di pubblica utilità». Operai al lavoro (Jpeg)
11 agosto 2009(ultima modifica: 12 agosto 2009)
davide - Fri 04/09/2009 or 14:25 |
http://roma.repubblica.it/dettaglio/appia-antica-via-alle-demolizioni/1711012 Appia Antica, via alle demolizioni Nel parco dell´Appia Antica, piscine, parcheggi e ville saranno abbattuti dopo l´intesa tra XI Municipio, Regione e Soprintendenza. Il Comune: "Illegalità irrilevanti" La piscina di una villa sull'Appia Antica All´aria il grosso parcheggio costruito illegalmente due anni fa nella villa sull´Appia antica che fu di Silvana Mangano. Giù la tettoia abusiva installata in cima a un grande bar. In polvere anche l´ampliamento costruito addosso al salone, la piscina in cemento armato, la strada scavata nel verde: tre scempi in altrettante ville che si trovano nell´area più vincolata e più martoriata d´Italia. Ossia la Regina viarum: 3.500 ettari di natura, templi, tombe romane; e ben 2.500 abusi edilizi. Ora però sono una quindicina le demolizioni che, eliminati tutti i possibili riscorsi, a partire da oggi saranno eseguite lungo il tracciato dell´Appia antica, accanto a quello della Nuova, su via dell´Almone o sull´Ardeatina.Sono circa 50 però le pratiche di demolizione in via di completamento, in una campagna di salvaguardia e ripristino mai vista prima tra le bellezze antiche salvate grazie ad Antonio Cederna. Nella lista ci sono anche intere case o piscine dentro lussuosi centri sportivi. Ma quando Andrea Catarci, l´uomo di Sinistra e libertà che guida l´XI municipio, su cui si trova la maggior parte del parco archeologico, ha chiesto all´assessore comunale all´Urbanistica, Marco Corsini, i fondi per le demolizioni, si è sentito rispondere (il 24 luglio): «Si tratta di fatti di trascurabile importanza». Certo, niente ecomostri tipo Punta Perotti o Fuenti. Ma in questa zona senza autorizzazione non si può montare neanche un gazebo. E chi lo fa ugualmente, spera sempre che dalla tela e dal legno, grazie a condoni o "piani casa", si possa passare poi a mattoni, putrelle, cemento. «Le "piccole" demolizioni, come balconi o tettoie, sono le più difficili» rivela Massimo Miglio, a capo della squadra antiabusivismo regionale che è stata chiamata in causa dall´XI municipio dopo il «no» del Campidoglio. Ma la Regione Lazio ha ora coinvolto nel team anche la Soprintendenza. E oggi ci saranno anche gli archeologi dello Stato a seguire i primi abbattimenti. «Non è fatto di sole demolizioni il nostro piano» spiega Catarci, illustrando il "Progetto di salvaguardia della legalità e della qualità ambientale nel Parco regionale dell´Appia antica e delle zone limitrofe comprese nell´XI municipio". «Ma di controllo e tutela di un territorio che, grazie alle sue bellezze, deve diventare anche una ricchezza economica». Per il suo vice, Alberto Attanasio, assessore pd all´Urbanistica, «le demolizioni, più che le condanne, hanno una grande efficacia come deterrente». Alcune volte, però, la scoperta del capannone o dell´ampliamento arriva quando l´abuso è già costruito. «In questi casi - sottolinea Miglio - si può applicare l´articolo 31 del testo unico che prevede l´acquisizione del fabbricato e fino a dieci volte la superficie del suo sedime». (04 settembre 2009) http://www.libero-news.it/adnkronos/view/178354 ROMA: MUNICIPIO XI, AL VIA DEMOLIZIONE PARCHEGGIO ABUSIVO APPIA ANTICA Roma, 4 set. - (Adnkronos) - "Sono iniziate questa mattina, le demolizioni previste per il mese di settembre delle opere abusive presenti nel Parco in seguito alle perlustrazioni e al puntuale controllo del territorio". Lo dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI, in merito alla demolizione di un parcheggio abusivo nei pressi dell'Appia Antica di Roma, grazie alla cooperazione di un team formato dall'Ente Parco, dalla squadra antiabusivismo della Regione Lazio, dai vigili dell'XI municipio e dagli archeologi della Soprintendenza statale di Roma. L'operazione di demolizione del parcheggio abusivo s'inserisce nel programma di 15 interventi su 50 per la difesa e la tutela del patrimonio storico e paesaggistico del Parco 'Appia Antica'. "Nel mese di agosto - prosegue Catarci - grazie al lavoro dei nostri uffici e al determinante contributo di Massimo Miglio, consulente gratuito nella lotta all'abusivismo edilizio, e' stato realizzato il cronoprogramma dei primi 15 interventi su 50 che verranno effettuati per la salvaguardia ambientale della 'Regina Viarium'. Percio', l'intervento di oggi, in via Appia Antica 199 e' particolarmente significativo perche' comporta il ripristino della vocazione agricola dell'area di fronte l'ex residenza di Silvana Mangano, oggi di proprieta' della societa' 'Veronica Immobiliare, legata ad un noto costruttore romano". "L'area di 3500 mq - precisa Alberto Attanasio, vicepresidente e assessore all'Urbanistica del Municipio XI - da parco e' stata trasformata in un parcheggio per 130 auto, a disposizione delle attivita' di ristorazione per feste e banchetti. Il Municipio ha ottenuto il dissequestro ai fini demolitori dalla Procura di Roma e procedera' nella rimozione della pavimentazione del parcheggio e dei vialetti di accesso, realizzati in battuto di materiali inerte, delle strutture prefabbricate a 'nido d'ape' e delle infrastrutture, comprese le canaline di alimentazione elettrica a servizio del parcheggio. A conclusione dell'intervento un trattore, provvisto di fresatrice, ripristinera' il terreno restituendolo a parco naturale". (segue http://www.libero-news.it/adnkronos/view/178380
ROMA: MUNICIPIO XI, AL VIA DEMOLIZIONE PARCHEGGIO ABUSIVO APPIA ANTICA (2) (Adnkronos) - "Anche questo intervento - aggiunge Attanasio - si e' potuto realizzare grazie al sostegno indispensabile della Regione Lazio e la sinergia messa in piedi tra le istituzioni competenti, come l'Ente Parco e alla Sovrintendenza Archeologica e soprattutto all'importante lavoro portato avanti dagli Uffici Tecnici del Municipio che, seppur in assenza di risorse umane sufficienti, ha svolto un'indispensabile attivita' tecnico-amministrativa, fondamentale per le demolizioni di oggi e per quelle effettuate nelle scorse settimane." "Il Municipio XI, nonostante le difficolta' di bilancio e gli inspiegabili atteggiamenti ostruzionistici messi in campo dal Campidoglio - conclude Catarci -, proseguira' l'opera di intransigente contrasto di ogni abuso perpetrato ai danni di un patrimonio inestimabile, come quello del parco dell'Appia Antica, procedera' nell'intensificare il lavoro di perlustrazione del territorio e nel diffondere la cultura del rispetto dei beni comuni, anche attraverso un convegno pubblico che si svolgera' nel mese di ottobre". |
davide - Fri 04/09/2009 or 14:33 |
A Roma negli ultimi mesi tra demolizioni della Regione (nell'Appia Antica) e del Comune (sulla collina di Monte Mario demolita una villa di un medico) stanno ripartendo le demolizioni... In provincia di LAtina, nonostante le sentenze penali passate in giudicato con ordine di demolizione, e nonostante le sentenze del Tar che continua a dar torto agli abusivi, non si riesce a vedere una ruspa... La Regione Lazio aveva detto che avrebbe iniziato da Ponza, demolendo un frabbricato di 3 piani... non si è visto niente.. Idem nel Parco del Circeo... Insomma tra procura di Latina, Comuni e Regione Lazio nessuno avvia le ruspe... Non è una bella cosa! DAVIDE |
davide - Wed 16/09/2009 or 20:47 | ||
Continuano a Roma le demolizioni di immobili ed ampliamenti abusivi, costruiti in zone vincolate... Intanto aspettiamo che anche a Latina l'assessore all'urbanistica venga a coordinare i lavori di demolizione di qualche immobile abusivo.. http://www.ilmessaggero.it/articolo.php"titoloLettura">Abusivismo, ordine di demolizione ROMA (16 settembre) - Sono in corso da stamattina delicate operazioni per l'abbattimento della parte superiore di una villa di 140 metri quadri con piscina, spogliatoi e due garage, costruiti abusivamente sulla Laurentina. La strada interessata è via Bonanni, all'interno del parco di Decima Malafede, zona di pregio vincolata nel XII municipio. Lo stabile, che appartiene a cittadini italiani che vivono nella zona, doveva essere abbattuto già nel 1996.
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davide - Wed 30/09/2009 or 18:10 |
S. Felice: Demolita casa abusiva nonostante l'opposizione dei vicini http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-17:37/25275
SAN FELICE, PROTESTA PER SGOMBERO CASA ABUSIVA: FAMIGLIA DENUNCIATAMomenti di tensione questa mattina in località Molella a San Felice dove la polizia ha cercato di sgomberare un'abitazione abusiva occupata da una famiglia numerosa, per permettere la demolizione disposta dalla Procura della Repubblica di Latina. Circa 50 persone, molti vicini di casa degli abusivi, hanno atteso l'arrivo della polizia e delle ruspe opponendo resistenza e tentando di evitare lo sgombero. La polizia è riuscita dopo ore ad allontanare il gruppo di manifestanti per permettere alla ditta edile di procedere alla demolizione. Per i proprietari è scattata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e per porto abusivo di armi perché in casa sono stati trovati due fucili in più di quelli regolarmente denunciati. (omniroma.it)(30 settembre 2009 ore 17:37) |
davide - Mon 05/10/2009 or 17:46 |
http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_05/messina_disastro_bilancio_2b198292-b18d-11de-82d9-00144f02aabc.shtml"0" width="1" class="foto-h-left" align="left"> |
Scaletta Zanclea (LaPresse) |
davide - Mon 05/10/2009 or 17:50 |
Certo non è da tutti i giorni sentire un politico di centrodestra che dice che bisogna demolire gli immobili abusivi. I politici in Italia anzi cercano in tutti i modi di impedire le demolizioni, anche quelle emesse dalla magistratura a seguito di sentenze passate in giudicato.... Emblematico e vergognoso il caso dell'isola di Ischia, dove da marzo scorso i sindaci cercano di evitare le 600 demolizioni emesse dalla procura di Napoli. Cmq sia anche nella nostra provincia è ora di cominciare a demolire, ci sono situazioni a rischio idrogeologico anche da noi... La Regione Lazio si faccia sentire, commissariando i sindaci inadempienti! DAVIDE |
davide - Thu 08/10/2009 or 12:41 |
http://www.ilvelino.it/articolo.php"title">CRO - Roma, demolito supermercato abusivo nel cuore Appia antica Roma, 8 ott (Velino) - È iniziata stamattina all’alba la demolizione di un supermercato interamente abusivo nel cuore del parco dell’Appia antica, in via Appia nuova n. 1280, in un’area adiacente all’Acquedotto dei Quintili. L’intervento, realizzato dall’Ufficio della Regione Lazio per la repressione dell’abusivismo edilizio, diretto da Massimo Miglio, in collaborazione con il Municipio XI e sotto la vigilanza del Servizio Guardiaparco del Parco regionale dell’Appia antica, consiste nello smantellamento di una struttura di 540 metri quadrati, pari a circa 1.700 metri cubi sottoposta a sequestro penale dal 2008 e per la quale la Procura di Roma ha autorizzato il dissequestro ai soli fini della demolizione. Attualmente di proprietà della Colombina srl, il terreno violato (inclusa la servitù di accesso dalla via Appia Nuova) sarà acquisito al patrimonio pubblico e attrezzato ad area verde fruibile per i cittadini e le famiglie del quartiere. Le spese di demolizione, pari a circa 25 mila euro, come previsto dalla legge regionale 15/2008, sono anticipate dalla Regione Lazio e addebitate a totale carico dell’abusivo che inoltre dovrà pagare una sanzione pecuniaria di 20 mila euro. “Si tratta della più imponente operazione antiabusivismo edilizio conclusa nel parco dell’Appia antica – spiega Esterino Montino, vicepresidente della Giunta della Regione Lazio – Inoltre, è la prima volta che, in base alla legge regionale 15/2008, si procede all’acquisizione al patrimonio pubblico del terreno offeso dall’abuso e alla sanzione per ch ha commesso l’illecito. Da oggi viene ripristinata la legalità in un’area di inestimabile pregio, sottoposta a plurimi vincoli di tipo paesaggistico, archeologico e ambientale. È ormai chiaro a tutti che le ruspe non si fermeranno e che nessun tipo di abuso sarà più tollerato in quell’area. Quello di oggi è un risultato della efficace sinergia avviata e ormai collaudata tra la Regione Lazio, i Municipi I e XI, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e l’ente Parco dell’Appia Antica. Un ringraziamento speciale va ai guardiaparco regionali che costantemente si adoperano per la tutela del Parco dell’Appia Antica”. Alle operazioni di demolizione era presente anche Rita Paris, responsabile della Soprintendenza archeologica per l’Appia antica. Il contenzioso con la Colombina srl, avviato circa 2 anni fa, si è concluso con le ordinanze del Consiglio di stato, ultima quella del 26 agosto 2009 che ha confermato le decisioni del Tar del Lazio che aveva ritenuto perfettamente legittimo il provvedimento definitivo di demolizione emesso dal Municipio XI il 5 dicembre 2008. Per l’edificio abusivo, accertato dai Guardiaparco regionali, erano state anche prodotte istanze di condono edilizio ritenute non veritiere, sia dai magistrati amministrativi del Lazio, sia dal Consiglio di Stato. Infatti, la proprietà ha visto respinte e negate tutte le richieste di sospensiva proposte, comprese quelle avanzate dall’Ente Parco che aveva naturalmente dato parere contrario alla costruzione abusiva del supermercato. In base alla convenzione recentemente stipulata con il professor Bottini anche la Soprintendenza di Stato aveva preso posizione nei confronti del supermercato abusivo e con nota del 1 ottobre 2009 aveva chiesto alla Regione Lazio e al Municipio XI l’immediata demolizione dell’edificio abusivo. Le ruspe saranno al lavoro per tutta la giornata di oggi, e se necessario proseguiranno nei prossimi giorni. Per il completo abbattimento dell’edificio abusivo sarà necessario demolire la struttura portante con travi in acciaio, realizzata su un plateatico di cemento armato. A tale scopo sono utilizzati escavatori provvisti di cesoie pneumatiche, specifiche per tagliare le travi d’acciaio, martelli pneumatici per sbriciolare il cemento armato, autocarri e miniescavatori provvisti di benna e di ganci per il carico e trasferimento delle attrezzature rinvenute nel supermercato. Le operazioni di demolizione, interamente coordinate da Miglio, si concluderanno con il conferimento alle filiere autorizzate dei materiali di risulta. (com/ala) 8 ott 2009 12:34
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davide - Sat 24/10/2009 or 11:23 |
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2009/23-ottobre-2009/nel-casertano-15000-case-abusive-record-san-cipriano-d-aversa-1601909792173.shtml"spalla right">
CASERTA — Il protocollo d’intesa sottoscritto ieri in prefettura è il primo passo per l’abbattimento di quasi quindicimila manufatti abusivi in tutta la provincia di Caserta. Ed il provvedimento varato ieri già vanta uno stanziamento regionale di mezzo milione. All’iniziativa hanno aderito, oltre alla prefettura, la procura della Repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’assessorato all’Urbanistica della Regione e i comuni casertani retti da gestioni commissariali: Lusciano, Orta di Atella, San Cipriano d’Aversa, Castel Campagnano, Santa Maria a Vico, Teverola e Villa Literno. «Dalla provincia vengono fuori cose positive grazie anche alla magistratura — ha commentato il prefetto Ezio Monaco — questa è un’iniziativa che può essere esportata anche in altre realtà. E’ prevista una cabina di regia che concretizzerà le linee attuative del protocollo». Cabina che — come spiega il viceprefetto Franco Provolo — deciderà i manufatti da abbattere e i costi. «Ma contatterà anche le filiere nazionali per il recupero dei materiali — rivela il sostituto procuratore Donato Ceglie — durante le demolizioni, per evitare nuove cave». Lo stesso magistrato poi insiste: «E’ strano vedere che le demolizioni vengono applicate più compiutamente in territori meno martoriati: si sono spesi soldi della Cassa depositi e prestiti prima per le altre regioni e poi per la Campania. Eppure esistono non meno di 15mila manufatti abusivi in provincia. Il comune di San Cipriano di Aversa ne ha 1230: più dell’intera Francia. Il protocollo prevede una banca dati che deve essere implementata dalle amministrazioni. Il procuratore decreterà la priorità dell'abbattimento: prima quelli della camorra, poi quelli su demanio statale, in seguito quelli che prevedono rischi di crollo e frane e infine i manufatti che offendono il paesaggio ». Abbattere tutti quelli esistenti, del resto, come riconosce il procuratore della Repubblica Corrado Lembo, non sarebbe possibile: «Non ci sarebbero i fondi necessari, occorrerà fare una scelta. Il primo effetto, comunque, sarà il ripristino delle attività di controllo: è assurdo che al Villaggio Coppola di Pinetamare siano state costruite torri alte anche 13 metri e nessuno nel frattempo sia mai intervenuto. Questo protocollo è un’ulteriore esempio del modello Caserta qui coniato. È un buon esempio di sintonia ed empatia istituzionale aperto agli amministratori che vorranno aderire». «C’è una Caserta che vuole mostrare la faccia buona — ha fatto eco l’assessore regionale all’Urbanistica Gabriella Cundari — dobbiamo essere solidali in questa lotta in cui spesso si inserisce la camorra. Le case abusive non sono sicure: quelle abbattute a Casalnuovo erano bellissime ma sotto le ruspe sono cadute come fogli di carta ». Proprio alla Regione i segretari comunali dovranno comunicare ogni mese il numero di ordinanze di abbattimento emesse dall’ufficio tecnico. Marilena Mincione23 ottobre 2009
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davide - Sat 24/10/2009 or 11:35 |
Ruspe pronte a demolire tra pochi giorni a Napoli e provincia http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/23-ottobre-2009/ruspe-pronte-venti-comunial-via-abbattimenti-case-abusive-1601911393513.shtml"spalla right">
NAPOLI - Pronti a buttarli giù. Manufatti abusivi individuati dalla magistratura e destinati ad essere demoliti. All'inizio della prossima settimana, la Procura Generale di Napoli darà il via agli abbattimenti. Sono infatti stati conferiti tutti gli incarichi alle ditte, dunque si può procedere. Sotto il profilo dell'ordine pubblico, sono stati mobilitati polizia e carabinieri. Stando a quanto apprende l'agenzia Il Velino, le ruspe entreranno in azione scortate, in tre comuni che fanno parte della lista generale degli abbattimenti. Gli interventi infatti sono stati programmati una volta a settimana fino a fine novembre. L'ELENCO COMPLETO - Ecco l'elenco completo dei comuni su cui interverrà l'azione demolitrice della Giustizia: Casola, Napoli, Afragola, Pompei, Pimonte, Gragnano, S. Maria La Carità, S.Antonio Abate, Lettere, Cardito, Massa Lubrense, Forio d'Ischia, Procida, Villaricca, S. Antimo, Capri, Pozzuoli, Somma Vesuviana, Villa Literno e Casal di Principe. PRESIDI DI RESISTENZA - In alcuni di questi territori, si stanno tenendo in queste ore riunioni volte ad organizzare un presidio di resistenza. La situazione è molto delicata visto che gli abbattimenti obbligheranno molti nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni. Alla Procura Generale di Napoli, è giunto nei giorni scorsi un dossier che elenca quanti bambini e quanti diversamente abili sono presenti nei manufatti che dovranno finire sgretolati. È stato il tentativo in extremis di fermare gli interventi, ma non è servito. Saranno i sindaci, come stabilito per legge, a garantire una sistemazione alle fasce deboli. |
davide - Wed 16/12/2009 or 12:02 |
Mi chiedo cosa stanno facendo i sindaci della provincia di Latina... in special modo Zaccheo... Dove sono le demolizioni che aveva promesso sul lungomare? Anzichè perdere tempo e soldi per disegnare piani urbanistici di riqualificazione del lungomare faccia una cosa sola: mandi le ruspe! Persino ad Ardea,il forzista sindaco Eufemi nell'ultimo anno ha demolito una decina di case abusive sul lungomare che impedivano la vista del mare, con l'obiettivo di arrivare a 90 demolizioni... Il nostro che fà? http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lazio/2009/12/15/visualizza_new.html"header-content"> Cinema: demolita casa dove soggiorno' Luchino ViscontiAd Ardea vicino Roma15 dicembre, 22:01 (ANSA) - ROMA, 15 DIC - E' stata demolita ad Ardea, sul litorale a sud di Roma, la casa dove aveva soggiornato,il regista Luchino Visconti. Le ruspe del Comune hanno abbattuto il civico 69 sul lungomare di Ardea.'L'intervento e' stato effettuato a dispetto di un provvedimento del Consiglio di Stato che sospendeva l'abbattimento fino al 12 gennaio 2010 - ha detto Pino Nazio,proprietario dell'immobile demolito -, data in cui era fissata una udienza per decidere in merito alla controversia'.
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davide - Wed 16/12/2009 or 12:04 |
http://roma.repubblica.it/dettaglio/Ardea-la-lotta-allabusoedilizio-puo-continuare/1800998
Ardea, la lotta all'abuso |
davide - Wed 16/12/2009 or 12:09 | ||||||
Anche a Roma continuano le demolizioni nel Parco dell'Appia antica avviate quest'estate.. La Regione Lazio ha inoltre firmato una convenzione con Comune di Sabaudia e Ente Parco Nazionale del Circeo. Vediamo se almeno a Sabaudia le ruspe butteranno giù qualche fabbricato. http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_dicembre_15/abusi_appia_antixa_brogi-1602159502182.shtml"spalla right">
ROMA - Ore contate per un nuovo abuso nel Parco dell’Appia Antica. Dopo il sopralluogo di martedì mattina in via dei Casali delle Cornacchiole, l’ufficio antiabusivismo del Lazio ha deciso che abbatterà un capannone di 300 metri quadri. Paolo Brogi |
davide - Sat 30/01/2010 or 22:17 | ||||||||||||||||||||||||
Casetta abusiva a Passo Genovesi: il Tar dà ragione al Comune, và demolita L'anno scorso in piena estate il Comune di Latina tentò due blitz per demolire una casa abusiva a Foceverde, nei pressi di Passo Genovesi. In entrambi i casi le proteste del proprietario erano riuscite ad evitare la distruzione dell'immobile. Parvapolis scrisse un esauriente articolo sulla vicenda: http://www.parvapolis.it/page.php"registri">N. 00033/2010 REG.SEN. N. 00524/2006 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA Sul ricorso numero di registro generale 524 del 2006, proposto da Di Meo Raimondo, rappresentato e difeso dall’avvocato Modestino D’Aquino, con domicilio eletto in Latina, alla via Adua, n. 34; contro Comune di Latina, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Francesco Paolo Cavalcanti, con domicilio eletto in Latina, c/o Avvocatura Comunale Latina, alla via Farini, n. 2; per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, - dell’ordinanza di demolizione n. 14433/4539 del 3 febbraio 2006; - dell’ordinanza di demolizione n. 14497/4539 del 22 settembre 2006. Visto il ricorso ed i motivi aggiunti, con i relativi allegati. Visto l’atto di costituzione in giudizio di Comune di Latina. Viste le memorie difensive. Visti tutti gli atti della causa. Relatore nell’udienza pubblica del giorno 17/12/2009 il dott. Santino Scudeller e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale. Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO 1 Con atto consegnato per la notifica il 6 maggio 2006 - depositato il 5 giugno 2006 -, il ricorrente espone: (a) di aver edificato senza titolo, sul terreno distinto al catasto alla partita 8425, foglio 245, particella 264 sub b, una piccola abitazione destinata a stabile residenza, per la quale ha presentato istanza di condono edilizio ex lege 47/1985 respinta con provvedimento non impugnato; (b) che il comune di Latina ha quindi notificato il provvedimento n. 14433/4539 del 3 febbraio 2006 recante l’ordine di demolizione e la contestuale avvertenza circa l’acquisizione del fabbricato e dell’area individuata nell’allegata planimetria. Argomenta la domanda di annullamento deducendo: mancata comunicazione dell’avvio del procedimento - erronea individuazione dell’area su cui è stato eretto il manufatto oggetto dell’ordinanza - omessa notifica al proprietario delle aree oggetto di acquisizione al patrimonio comunale - eccesso di -potere - travisamento dei fatti, carenza ed insufficienza della motivazione anche in ordine alla acquisizione della intera particella 264 - violazione di legge. 2 Con atto depositato in data 20 luglio 2006, si è costituto il comune di Latina che ha poi (28 luglio 2006) versato memoria predisposta per la discussione dell’istanza cautelare. 3 Con ordinanza n. 543 del 29 luglio 2006, la Sezione ha accolto l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato. 4 Con atto per motivi aggiunti, consegnato per la notifica il 28 novembre 2006 - depositato il 18 dicembre 2006 -, il ricorrente ha poi contestato la legittimità della successiva ordinanza n. 14497/4539 del 22 settembre 2006, deducendo: mancata comunicazione di avvio del procedimento - eccesso di potere - travisamento dei fatti e carenza e insufficienza della motivazione in ordine all’acquisizione dell’intera particella 264 sub b - violazione di legge. 5 Il comune di Latina si è costituto con atto depositato il 16 gennaio 2007. 6 Con successivo atto, notificato va fax previa autorizzazione presidenziale in data 8 luglio 2009, il ricorrente ha quindi proposto istanza cautelare correlata ai predetti motivi aggiunti; la relativa tutela è stata accordata con decreto presidenziale n. 329 dell’8 luglio 2009, poi confermata dall’ordinanza n. 342 del 23 luglio 2009. 7 Il comune di Latina ha quindi versato (27 novembre 2009) documentazione integrativa ed ha depositato (7 dicembre 2009) memoria con la quale ha eccepito l’inammissibilità ed argomentato comunque l’infondatezza del ricorso. 8 Alla pubblica udienza del 17 dicembre 2009 il ricorso è stato chiamato e, dopo la discussione, è stato introitato per la decisione. DIRITTO 1 In via preliminare deve esser dichiarata l’improcedibilità della domanda di cui all’originario atto introduttivo avendo nel caso l’amministrazione condiviso il contenuto della motivata ordinanza cautelare quindi ritirato il precedente provvedimento già sospeso, sostituendolo con un nuovo atto. Ed, infatti, a seguito dell’ordinanza n. 543 del 29 luglio 2006 di accoglimento dell’istanza cautelare, il comune di Latina con ordinanza n. 14497/4539 del 22 settembre 2006, contestualmente ha: [a] revocato l’ordinanza prot. n. 14433/4539 del 3 febbraio 2006 all’esito di più attente verifiche presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari dalle quali è emerso che il ricorrente risulta proprietario non dell’intera particella, bensì della sola particella 264 sub “b” (foglio 245) della superficie complessiva di mq. 370; [b] ingiunto nuovamente la demolizione del manufatto abusivo avvertendo, per il caso di inottemperanza, circa la possibile applicazione dell’ulteriore sanzione acquisitiva. 2 L’interesse del ricorrente si sposta quindi sulla trattazione dei motivi aggiunti con i quali è stata impugnata appunto, la successiva ordinanza n. 14497/4539 del 22 settembre 2006. 2.1 Deve esser innanzitutto respinto il primo motivo aggiunto con il quale parte ricorrente argomenta la violazione delle garanzie partecipative, potendosi richiamare il costante orientamento formatosi sul punto, condiviso anche della Sezione (T.a.r. Lazio Latina, sez. I, 03 settembre 2008, n. 1058). Ed, infatti, nel caso di ordine di demolizione delle opere abusive non è necessaria, anche in rapporto a quanto previsto dall’articolo 21 octies L. 7 agosto 1990 n. 241 (Consiglio Stato, sez. IV, 10 aprile 2009, n. 2227), la comunicazione di cui al precedente articolo 7, in quanto atto vincolato l’adozione del quale presuppone solo la constatata esecuzione dell’opera in assenza del titolo richiesto. 2.2 Va invece dichiarata l’inammissibilità dei motivi con i quali il ricorrente contesta la citata ordinanza nella parte in cui il comune minaccia l’acquisizione al patrimonio indisponibile, sanzione questa nel caso applicata con successiva ordinanza prot. n. 16029 del 12 febbraio 2009, gravata in sede straordinaria secondo quanto provato dal resistente con deposito del 27 novembre 2009. 3 Il ricorso va, pertanto, in parte dichiarato improcedibile ed in parte va respinto. Sussistono sufficienti ragioni per disporre la compensazione delle spese di giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo regionale per il Lazio, Sezione staccata di Latina, in esito al ricorso in epigrafe, in parte lo dichiara improcedibile ed in parte lo respinge. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Latina nella camera di consiglio del 17 dicembre 2009 con l’intervento dei Magistrati: Francesco Corsaro, Presidente Santino Scudeller, Consigliere, Estensore Antonio Massimo Marra, Primo Referendario
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 27/01/2010 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL SEGRETARIO
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davide - Sat 20/02/2010 or 18:32 |
Intanto a Roma continuano le demolizioni. Dopo quelle dei mesi scorsi nel Parco dell'Appia Antica martedì prossimo saranno demolite case abusive ad Ostia e spostati 200 occupanti. Ma il sindaco di Latina che fà? Per lui le case da demolire sul lido di Latina erano solo quelle di Via Egadi? http://roma.repubblica.it/dettaglio/abusivismo-ruspe-in-azione-a-ostia/1865393
Abusivismo, ruspe |
davide - Sat 20/02/2010 or 18:48 |
Ecco un articolo tragicomico sull'abusivismo all'idroscalo di Ostia del lontano 1995... da allora la situazione non è mai cambiata, e si dice che erano 700 le persone che abitavano quelle case abusive.. http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/29/parco_Ostia_Ladispoli_co_10_9512295801.shtml"footnotes">Della Rovere Roberto Pagina 39 |
davide - Tue 23/02/2010 or 14:32 |
Iniziata ad Ostia la demolizione delle case abusive dell'Idroscalo. Ben 30 tra case e baracche andranno giù. Questo dimostra che quando c'è la volontà politica le demolizioni si fanno eccome.... altro che Concorsi internazionali di idee, che servono solo a confondere le acque.. Zaccheo vada da Alemanno e si faccia spiegare come si fanno le demolizione della case abusive al mare senza nessun concorso... DAVIDE http://roma.repubblica.it/dettaglio/al-via-lo-sgombero-dellidroscalo-i-residenti-si-arrendono-alle-ruspe/1867603 Al via lo sgombero dell'Idroscalo |
davide - Tue 02/03/2010 or 17:44 |
Ed alla fine i nostri eroi del comune di Latina ce l'hanno fatta!! Ieri sono riusciti a demolire al terzo tentativo la famosa casa di Foceverde, che si trovava a 2 passi dai resti di Passo Genovesi e dal canale Moscarello. Approfittando dell'assenza del proprietario si sono presentati ed hanno buttato giù tutto. Latina Oggi dice che la casa era sgombera... forse i servizi sociali o l'Ater hanno trovato una sistemazione in una casa popolare al proprietario (che in passato aveva detto che quella era la sua unica casa)? Adesso si vada avanti e si cominci a demolire anche le altre case abusive ed incondonabili che si trovano tra Foceverde e Capoportiere... http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/cronaca_locale/latina/2010/03/02/1132564-foceverde_demolita_casa_ridosso_resti_porto_romano.shtml"colonna-articolo"> Gran dispiego di forze, ieri mattina, a Foceverde, per demolire una casa di 400 metri cubi edificata a ridosso dei resti del canale romano (unico e prezioso resto archeologico del capoluogo pontino). Una abitazione completamente abusiva, per difendere la quale il proprietario, R.D.M., 60 anni, di Genzano, aveva inutilmente fatto ricorso alle vie legali, per poi salire sul tetto dell'abitazione stessa per riuscire ad evitarne appunto la demolizione. L'abitazione era collocata in via Valmontorio, a nella suggestiva cornice di Torre Astura, praticamente sulla duna. Per la legge una casa da abbattere in quanto realizzata su un terreno di interesse naturalistico e in modo più ampio in un'area sottoposta a vincoli archeologici. Il proprietario, denunciato per abusivismo edilizio, aveva fatto ricorso alle vie legali presentando istanze di sanatoria non accettate. Un primo tentativo di demolizione andò a monte l'anno scorso, un secondo fallì per la «resistenza» opposta dal proprietario che, come già accennato, si era rifugiato sul tetto. Ieri mattina (l'uomo era assente, per una visita specialistica in una struttura sanitaria), sul posto si sono recati polizia, Finanza, vigili urbani e dipendenti del Comune. La gru ha fatto il suo lavoro. Ad ora di pranzo, della casa restava solo un cumulo di macerie. 02/03/2010 http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/02_03_2010/pag13borghiquartieri.pdf
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davide - Wed 03/03/2010 or 20:13 |
Ieri le ruspe del Comune di Latina hanno finito di rimuovere le macerie della casa abusiva abbattuta nei pressi di Passo Genovesi. Latina Oggi però dice che tutt' intorno regna il degrado... infatti è presente un campeggio abusivo (sequestrato l'estate scorsa) ed un pacheggio di camper e roulotte... Tutti i cittadini sperano che al più presto venga realizzato il giardino mediterraneo attorno ai resti del ponte romano, e ristrutturato il ponte di bonifica sul canale Mascarello (dove la salsedine marina ha eroso il cemento ed i ferri della struttura).. D'altronde non si chiede tanto, visto che il progetto venne concordato con la Regione LAzio nel 2003... Caro Sindaco e assessori, sarebbe ora di metterlo in opera, non credete? http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/03_03_2010/pag11borghiquartieri.pdf DAVIDE
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davide - Wed 24/03/2010 or 18:49 | ||||
Finalmente, cominciano le demolizioni a Sabaudia! Dopo anni di chiacchere politiche sui giornali che davano come immininenti le demolizioni di alcuni immobili dentro il Parco del Circeo, si fà sul serio! Le ruspe sono arrivate a Sabaudia per demolire 12 immobili abusivi. http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_marzo_22/circeo-demolizioni-polemica-presidente-1602699656345.shtml"font-weight: bold">LATINA - Via gli abusi dal parco nazionale del Circeo. Riprende la lotta al cemento nell'area protetta. Lunedì 22 marzo l'ente presieduto da Gaetano Benedetto ha iniziato l'opera di demolizione di costruzioni non autorizzate a seguito dell'accordo tra il Parco nazionale del Circeo, il Comune di Sabaudia e la Regione Lazio. |
davide - Wed 24/03/2010 or 18:57 |
LAZIO/ABUSIVISMO: MONTINO, AL VIA A SABAUDIA 12 INTERVENTI DEMOLIZIONE (ASCA) - Roma, 22 mar - E' iniziato questa stamattina a Sabaudia, in provincia di Latina, il primo di 12 interventi di demolizione nell'area del parco nazionale del Circeo. Lo riferisce una nota della Regione Lazio. Le operazioni guidate dal responsabile dell'ufficio regionale anti-abusivismo Massimo Miglio, hanno interessato oggi un'abitazione di circa 60 metri quadrati di superficie e 150 metri cubi di volume costruita in localita' Baia D'Argento, a pochi metri dalle sponde del Lago di Paola e finora completamente nascosta dalla vegetazione boschiva. L'area sara' completamente restituita al patrimonio ambientale. http://www.asca.it/regioni-LAZIO_ABUSIVISMO__MONTINO__AL_VIA_A_SABAUDIA_12_INTERVENTI_DEMOLIZIONE-479748-lazio-8.html |
davide - Sat 17/04/2010 or 13:24 |
Sabaudia: dopo la demolizione nelle settimane scorse di gazebi sul lato di Sabaudia e di capannoni presenti nella vegetazione del Parco del Circeo (di cui non ho pubblicato i relativi articoli) ieri è toccato demolire l'ex vicolo cieco alla foce di Rio Martino sul territorio di Sabaudia. Speriamo che presto si andrà a demolire anche l'ex Pesce d'oro che insiste sulla sponda di Latina. Dopo la caduta di Zaccheo non resta che rivolgermi al nuovo commissario straordinario. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/17_04_2010/pag24sabaudia.pdf DAVIDE |
giucap - Thu 22/04/2010 or 15:22 |
Una chicca per Davide, appassionato di demolizioni, qualora se la fosse persa. Giulio |
davide - Thu 22/04/2010 or 21:30 |
Bah, se lo faranno riguarderà esclusivamente la Campania, dove da circa 1 anno la procura stà demolendo immobili abusivi in tutta la Regione, tra le barricate dei cittadini. Cmq se anche riaprissero i termini del condono, potrebbero beneficiarne coloro che non hanno fatto la domanda nel 2003 o coloro che hanno avuto un' ordinanza di demolizione poi impugnata al Tar e di cui ancora non vi è una sentenza di demolizione definitiva. Le sentenze di demolizioni definitive sia penali (alla Cassazione) che amministrative (al Consiglio di Stato) vanno solo eseguite, il governo non può fare nulla, nessun decreto o legge per superarle. Berlusconi deve starsi attento, visto che già una volta voleva superare una sentenza definitiva con un decreto legge (l'anno scorso nel caso di Eluana Englaro). DAVIDE PS: Infatti sia il ministero dell'ambiente che quello dell'interno mostrano perplessità sulla faccenda |
Salvatore - Thu 22/04/2010 or 21:38 |
davide ha scritto: (...) il governo non può fare nulla, nessun decreto o legge per superarle.(...) Sicuro? Nemmeno un decreto interpretativo? Nemmeno una leggina ad personam? Neanche un lodino? Un milleproroghe? Non può nemmeno porre la fiducia? Che vergogna! Mai che lo lasciano governare in pace questo santuomo! Salvatore |
davide - Sat 05/06/2010 or 15:10 | ||||||||||||
Ad Ardea intanto il sindaco di centrodestra di quel comune continua l'opera di demolizione avviata negli ultimi 2 anni per liberare il fronte mare dagli abusi edilizi degli ultimi 40 anni. Sono circa 110 gli immobili che dovranno cadere sotto il braccio meccanico delle ruspe.. Fà specie vedere che anche sindaci di centrodestra demoliscono, mentre a Latina negli ultimi anni sul lungomare hanno demolito 2 decine di immobili e basta. E' vergognoso! http://www.ilfaroonline.it/ardea.php"0" width="100%" height="100%"> |
Ricki - Sun 06/06/2010 or 09:41 |
Mi sembra una buona, ottima notizia! Per fortuna quallche rara brava persona si trova, persino negli esponenti politici dei 2 principali schieramenti.... (si vede che talvolta sono un po'...distratti nel formare le liste..) Riccardo
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davide - Sat 26/06/2010 or 16:46 | ||||||||||||
Continuano le demolizioni sul lungomare di Ardea. Demoliti altre 2 case ed il totale delle demolizioni tra il 2009 ed il 2010 sale a 20. In attesa di essere eseguite altre 80 demolizioni, dopo i pareri del Tar. Ad Ardea continuano a demolire, mentre i 6 km del lido di Latina (che sul lato mare non impediscono certo la visuale del mare come ad Ardea dove ci sono 3 km di edifici senza soluzione di continuità) non si muove foglia. A Latina si farebbe in quattro e quattrootto a demolire quelle poche case (le cosidette palafitte) che poggiano sulla sabbia. Tra l'altro il WWF anni fà diceva che c'erano anche delle sentenze di demolizione definitive. Mi domando perchè nessun magistrato della Procura di Latina (neanche il solerte ex procuratore capo Mancini che ce l'aveva a morte con l'abusivismo ed il suo predecessore Gagliardi che addirittura nel 2002 sequestrò 7 km di litorale per abusi edilizi commessi molti decenni prima) riprenda queste pratiche e gli dia finalmente esecuzione. http://www.ilfaroonline.it/ardea.php"0" width="100%" height="100%"> |
DAVIDE
davide - Sat 26/06/2010 or 16:55 |
Ed ecco l'articolo di Latina Oggi sulle demolizioni di Ardea: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5dd0bedcc/pag16pomezia.pdf Una tirata d'orecchi però al giornale diretto da Panigutti. Da qualche mese hanno modificato i link delle singole pagine. Il risultato è che non si possono più leggere gli articoli ad esempio del 2008 e del 2009. Già nel 2007 c'era stato un cambio di link, col risultato di rendere inutilizzabili i link delle notizie tra il 2006 ed il 2007. A questo punto visto che chi naviga in internet non può ricostruire l'evoluzione sulla situazione degli abusi edilizi presenti in provincia di Latina (e le loro demolizioni o meno) come è lo scopo di questo post (fin dal 2006), allora da oggi in poi verranno pubblicati i link che richiamano ad immagini JPG della pagina dell' articolo, e non direttamente al loro sito, in modo tale che se anche modificano i link l'articolo resti ben visibile. DAVIDE |
davide - Wed 04/08/2010 or 22:07 |
Il Comune di Ardea continua la demolizione delle case abusive anche in pieno agosto. Demolite due costruzioni di 130 mq ed in programma la demolizione di altre 4 case entro fine mese. Và detto che nel 2004-2005 il comune di Ardea (guidato dall'attuale sindaco) fu sottoposto ad un indagine da parte dell'allora prefetto di Roma Serra. Tra i motivi vi erano anche le mancate demolizioni di immobili abusivi. Il prefetto riscontrò irregolarità, ma non sciolse il comune, a patto che in futuro si fossero fatte le demolizioni. Ciò che oggi stà avvenendo.. E' la dimostrazione ancora una volta che se vi è la volontà politica i ricorsi al Tar non dormono decenni e le demolizioni si fanno. Ora mi domando cosa stà facendo il comune di Latina. Mi ostino a credere che non vi siano sentenze di demolizione definitive e da subito eseguibili.... Commissario NARDONE dia lei esecuzione a queste sentenze! |
Ora speriamo al più presto che partano le ruspe e l'area riqualificata ai fini ambientali, visto che è stata inserita nei nuovi confini del Monumento Naturale del Lago di Fondi, dunque in futuro non potrà essere più oggetto di speculazione, anche perchè con la sentenza, tutta l'area è entrata di diritto nella proprietà del Comune di Fondi.
ANACLERIO