Autore: Salvatore Antoci

Sindrome di Stoccolma

Come si può essere solidali con chi ci vuole male? Come si può sposare la causa di chi ci odia? Come si può essere complici di chi ci vuole annientare? Come si può essere condiscendenti verso chi vorrebbe commettere il più vasto genocidio della storia del nostro pianeta?
Eppure una larga fetta del cosiddetto occidente solidarizza, chi più chi meno, chi apertamente chi velatamente, con lo sfaccettato arcipelago chiamato Islam.
I simpatizzanti si affannano a dire che non sono tutti uguali, che non sono tutti terroristi, che non sono tutti fondamentalisti, che non sono tutti estremisti… e certamente hanno ragione.
Ma si affannano pure a dimostrare che è colpa dell’occidente (specie dell’America) se i popoli oppressi sono costretti a cercare il riscatto tramite il terrorismo e la guerra santa. E pure se alcuni a denti stretti condannano i kamikaze, si affrettano poi a dire che comunque le loro azioni sono poca cosa se paragonate alle nefandezze di Bush. Questione di punti di vista, naturalmente.
Una cosa è certa: loro, gli islamici, sono liberi di dire pesta e corna di noi, delle nostre tradizioni, della nostra religione del nostro Papa e del nostro Dio. Loro possono venire qui, in casa nostra, e buttare il crocefisso dalla finestra, indossare lo chador o reclamare la costruzione di nuove moschee (dove notoriamente spesso si predica l’odio, l’intolleranza e si reclutano i terroristi); loro possono pretendere l’integrazione (integrazione al rovescio ovviamente, nel senso che siamo noi occidentali a doverci adeguare ai loro usi e costumi), e sono certi di ottenere sempre la solidarietà incondizionata (solidarietà incassata con disprezzo, tra l’altro!) di una larga fetta dell’opinione pubblica. Come se l’occidente dovesse espiare delle terribili colpe ataviche, una larga parte di noi è pronta a fare karakiri culturale pur di non dispiacere quelli che stanno inesorabilmente diventando i nostri nuovi padroni, padroni che non si limiteranno ad appropriarsi della nostra libertà fisica ma che riscuoteranno la nostra sottomissione culturale, spirituale ed intellettuale, pena l’eliminazione fisica.
Viceversa noi non possiamo azzardarci a fare una vignetta satirica o a esprimere un’opinione discorde altrimenti veniamo subito messi alla gogna da quella parte dell’opinione pubblica nostrana ormai colpita da una strana variante della Sindrome di Stoccolma che ancora non è stata opportunamente studiata, e in secondo luogo condannati a morte dai seguaci della “religione più perfetta, la più bella del mondo, la migliore per l’umanità” come l’ha definita ieri Ahmadinejad.
Il Papa si è permesso di esprimere il suo dissenso dalla guerra santa: apriti cielo! Ha coalizzato contro di se (e contro di noi) tutto l’arcipelago islamico che ha volutamente e scientemente frainteso le sue parole alla ricerca del “casus bellis”: da Al Qaeda ad Al Jazira, dai “profughi” palestinesi agli Hezbollah, dal governo turco che minaccia di far saltare il viaggio di novembre di Benedetto XVI ai moderati marocchini che hanno ritirato l’ambasciatore presso la Santa Sede, dal Mullah Omar ad Ahamadinejad che un giorno si l’altro pure predica lo sterminio degli ebrei; dai terroristi irakeni di Al Moudjahidine che minaccia di attaccare Roma e il Vaticano, ai pacifici cittadini di Nablus che si dilettano a lanciare bottiglie molotov contro le chiese cristiane, ai pacifici cittadini di Karachi che bruciano manichini del papa…
Tutti a stracciarsi le vesti, tutti uniti contro il nemico da annientare fisicamente o da convertire con la spada: noi.

Salvatore

PS: questo articolo riflette unicamente le mie opinioni personali. Queste opinioni non sono in alcun modo riferibili allo staff del sito www.q4q5.it

Oriana Fallaci

(ANSA) – FIRENZE, 15 SET – La scrittrice Oriana Fallaci e’ morta a Firenze. La Fallaci si e’ spenta la notte scorsa in un ospedale del capoluogo toscano. Aveva 77 anni. Soffriva di un male incurabile. Secondo quanto reso noto dai familiari le esequie della scrittrice, per sua espressa volonta’, si svolgeranno in forma strettamente privata.

11 SETTEMBRE

11 SETTEMBRE 2001 – 11 SETTEMBRE 2006

In onore delle vittime.
Contro il terrorismo.
Contro i terroristi.
Contro i nemici della pace.
Contro i nemici dell’umanità.
In memoria dell’innocenza perduta.
Oggi come allora, siamo tutti americani.

Mercato Q4

Il Mercato settimanale del Q4 si sposta a Largo Tartini.
È quanto si evince dalla news del Comune di Latina pubblicata oggi 5 settembre.

Per leggere la notizia:

[url=http://webmail.tele2internet.it/Redirect/www.comune.latina.it/news.php?id=2244]Per leggere la notizia clicca qui.[/url]

Salvatore Antoci

Tolleranza Zero

È solo una trascurabile questione estetica? Davvero la differenza tra una città pulita e ordinata, con le strade e i marciapiedi assestati, col prato tagliato e le aiole fiorite ed una città come Latina, ricolma di spazzatura, coi marciapiedi sconnessi e ricoperti da escrementi di cane, invasa dai rovi e dalle erbacce si riduce all’aspetto esteriore? O piuttosto la differenza non è un indizio della diversa civiltà dei suoi cittadini e della diversa attitudine dei suoi amministratori?
Il degrado fisico è un sintomo del degrado culturale e morale degli abitanti o ne è piuttosto la causa?
Francamente non saprei rispondere a quest’ultima domanda, mentre le altre sono palesemente domande retoriche!
Il degrado è un circolo vizioso che si autoalimenta: il degrado fisico cagiona degrado culturale e abbrutimento morale, mentre questi alimentano il degrado fisico. Allora la vera sfida è rompere questo circolo vizioso, romperlo in un punto qualsiasi… l’importante è romperlo!
Tra non molto saremo chiamati a scegliere il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale che guideranno la nostra città per i prossimi cinque anni. Vorrei vedere almeno un candidato che prende il toro per le corna: un candidato che, come Rudolph Giuliani, dichiari guerra all’illegalità e al degrado e che decida di applicare il metodo della tolleranza zero.
Il Sindaco ha ampi poteri ed i mezzi necessari per poter attuare una tale politica; e anche la dove dovesse difettare di autorità o di mezzi potrebbe ben coordinarsi con le altre Autorità Istituzionali, in primis col Prefetto e poi coi vertici delle Forze di Polizia, con la Magistratura…
Vi confesso che io darei volentieri il mio voto a chi decidesse di dire basta all’illegalità diffusa a chi decidesse di combattere con tutti i mezzi i criminali che passano col rosso, gli incivili che non raccolgono gli escrementi del cane, gli idioti che buttano la spazzatura per strada o dentro i canali, i teppisti che imbrattano la città coi graffiti e i vandali che distruggono i nostri segnali stradali, i nostri muri e i nostri parchi.
E non crediate che sarebbe difficile o impossibile: basterebbe uscire dal torbido letargo in cui versano le nostre Istituzioni e dare ferme disposizioni affinché ciascuno cominci a fare il proprio dovere.
Certo occorrerebbe che i Vigili uscissero finalmente dalla loro caserma e che, con occhio attento, andassero a cercare i trasgressori. Poi una volta individuati le sanzioni dovrebbero essere esemplari: chi verrebbe sorpreso con una bomboletta spray nell’atto di imbrattare un muro dovrebbe essere arrestato, ammanettato, tradotto in carcere dove trascorrerebbe un paio di giorni di utile meditazione e poi dovrebbe essere denunciato all’autorità giudiziaria ed essere condannato a risarcire la comunità per il danno arrecato. E il Comune si dovrebbe costituire sistematicamente parte civile. La stessa severità e la stessa tolleranza zero dovrebbero essere riservate a tutti gli altri reati, stradali e non! Certo ci vorrebbe un Sindaco “tosto” (non uso la giusta metafora altrimenti scatterebbe la censura) un Sindaco che abbia veramente a cuore il futuro di Latina, più incline a perseguire l’interesse pubblico che a contare i voti. Ci vorrebbe una maggioranza responsabile… e una opposizione matura. Insomma ci vorrebbe gente capace di andare oltre le ormai desuete e ridicole contese tra destra e sinistra che, come fossili viventi, sopravvivono solo in Italia; ci vorrebbe gente capace di immaginare, di sognare, di volere ardentemente il bene della città, di volerlo più dei loro stessi interessi personali, di partito, di schieramento e di ideologia!
Sto forse sognando ad occhi aperti?
E voi vorreste un sindaco così….

…o preferite vivere in una città così?

Salvatore Antoci

Segnaletica Storica

Quante volte alla guida della nostra auto abbiamo trovato una segnaletica stradale incongruente, confusionaria, ambigua? Quante volte stavamo seguendo le indicazioni per raggiungere la nostra meta e dopo alcuni chilometri, come in un gioco crudele, la segnaletica ci ha abbandonati del tutto? Chi non si è trovato in prossimità di un incrocio e non gli è venuto il dubbio se la freccia che indica la sua destinazione punta a sinistra o piuttosto significa che deve andare dritto? Che la segnaletica stradale Italiana sia tra le peggiori al mondo è un fatto assodato, ma oggi voglio parlarvi di un’altra segnaletica, chiamiamola segnaletica storico-turistica.
Chi non si è trovato ad ammirare un rudere, delle rovine, una antica chiesa o un castello senza riuscire a trovare uno straccio di indicazione, un riferimento storico, una data, un aneddoto…
Viviamo in un Paese intriso di storia, dove sono passati re, imperatori e papi, dove si sono combattute battaglie e guerre memorabili che hanno forgiato il mondo moderno, da noi sono nati, cresciuti e vissuti artisti e architetti della risma di Leonardo, Giotto, …. tutti hanno lasciato innumerevoli testimonianze del loro genio e tutto giace abbandonato e dimenticato. A parte qualche lapide marmorea messa qui e lì grazie alla buona volontà di qualche amministrazione locale a ricordare il luogo di nascita di qualche illustre personaggio o il luogo e la data di un qualche evento importante… per il resto è il deserto della memoria. Ammiriamo stupefatti rovine che sfidano le intemperie da millenni senza sapere cosa sono, chi le costruite a che servivano. Viviamo un piatto presente senza memoria e, ahimè, senza futuro.
Immemori e inconsapevoli dei luoghi che calpestiamo, buttiamo magari l’avanzo del nostro pic-nic o la nostra vecchia lavatrice dove ci fu un’epica battaglia, o dove sostarono o passarono Giulio Cesare, Attila, Annibale, Mazzini, Garibaldi, Mussolini o Clark!
Gli Stati Uniti, che hanno una storia infinitamente meno significativa (se non altro per lunghezza) della nostra, valorizzano e ricordano ogni episodio, ogni aneddoto, ogni fatto e ogni luogo che serve a dare loro un senso storico alla loro breve esistenza.
Ogni Stato dell’Unione ha una commissione storica che tra l’altro elabora, costruisce e posiziona la segnaletica storica.
A titolo di esempio ecco la foto di una segale storico del Texas (Texas Historical Marker) posizionato in prossimità di ogni luogo di interesse storico.


Viaggiando in America è molto frequente trovare delle piccole piazzole di sosta, magari con tavoli e sedie di cemento, dove sono posizionati i segnali storici che informano che magari lì vicino sorse la prima scuola o che fu combattuta una tal battaglia tra i Siux e la Cavalleria, o che vi nacque il tal personaggio illustre. Personalmente trovo la cosa molto interessante! Da noi si potrebbe fare una cosa del genere? O preferiamo lasciare tutto al degrado, all’abbandono e all’oblio?
Salvatore Antoci

Raccolta differenziata

Arriva nei nostri quartieri la raccolta porta a porta. Ieri 26 luglio a Via Budapest, l’assessore all’ambiente Galetto, con l’aiuto di due “pezzi grossi” di Latina Ambiente, ha spiegato ai consiglieri della II Circoscrizione le modalità con cui verrà introdotta la raccolta differenziata nei nostri quartieri.
I nostri quartieri fanno parte di quell’area cittadina dove la raccolta porta a porta sarà di tipo “ibrido”.
Ciascuno di noi avrà due secchi e quattro serie di sacchetti.
In un secchio, quello marrone, andranno i sacchetti biodegradabili contenete gli umidi (avanzi di cucina). Il secchio marrone quando pieno, andrà svuotato dentro ad uno dei cassonetti marrone, che saranno sparsi per i quartieri, presumibilmente nelle stesse aree dove adesso ci sono i cassonetti verdi. I cassonetti marrone saranno svuotati da Latina Ambiente 3 volte a settimana e il contenuto verrà avviato al compostaggio.
Poi avremo dei sacchi dove mettere la carta (solo carta pulita giornali etc. No tetrapak tovaglioli sporchi etc.) e dei sacchi dove mettere vetro, plastica e alluminio. Questi sacchi saranno raccolti porta a porta una volta alla settimana.
Tutto quello che non si riesce a differenziare andrà dentro il secchio indifferenziato che dovrà essere svuotato dentro i cassonetti verdi, per poi essere avviati alla discarica.
È stato detto che l’introduzione sarà graduale, e che si farà tutto il possibile per venire incontro alle più disparate esigenze dei singoli, dei condomini, e delle attività commerciali, arrivando, una volta a regime, ad un servizio quasi personalizzato.
La tassa, adesso tariffa, non dovrebbe subire variazioni superiori al 10%.
Ai consiglieri è stato chiesto diffondere capillarmente la notizia presso la cittadinanza e di fungere da anello di collegamento tra i cittadini e le Istituzioni.
A parte qualche intempestiva levata di scudi, la maggior parte dei consiglieri ha accolto positivamente la cosa e si è detta disponibile a cooperare per la diffusione delle informazioni alla cittadinanza.
Anche noi del portale abbiamo offerto la nostra collaborazione alla diffusione capillare delle informazioni. La nostra offerta è stata accolta favorevolmente dall’Assessore, e soprattutto da Latina Ambiente.
Che dire: finalmente ci siamo. Certo un po’ in ritardo, ma anche noi presto potremo fare la nostra parte, potremo dare il nostro contributo per la soluzione al problema dei rifiuti. Certo ci saranno dei problemi, dovremo cambiare le nostre abitudini, magari all’inizio faremo confusione tra i sacchetti di diverso colore e qualcuno avrà delle difficoltà a sistemare dentro casa tante pattumiere, ma questi piccoli sacrifici saranno indispensabili per rispettare la legge (c.d. Decreto Ronchi) ma soprattutto per poter fare la nostra parte di cittadini civili, coscienziosi e responsabili.
L’appello che è venuto dall’Assessore Galetto e da Latina Ambiente è quello di prestare molta attenzione alla separazione che ciascuno di noi dovrà fare a casa sua. Basterebbe una bottiglia buttata con l’umido per rendere l’intero carico di umido contenuto dentro il camion inutilizzabile per il compostaggio ma dovrebbe essere avviato alla discarica con un danno economico e ambientale enorme.
Io confido che la maggioranza saprà affrontare queste piccole difficoltà col giusto spirito di sacrificio, consapevoli che è un passo necessario alla sopravvivenza della nostra specie. Quello che mi preoccupa invece sono gli incivili e i cafoni! Quelli del sacchetto sopra il cofano, per intenderci, quelli che lanciano la spazzatura dal finestrino, quelli che buttano la lavatrice dentro il canale, quelli che portano il cane a fare i bisogni in strada. Questa gente che fatica buttare la spazzatura dentro il cassonetto e la sparge a piene mani sulle strade e sui parchi, questa gente che non capisce che deve raccogliere la cacca del cane, capirà l’importanza della raccolta differenziata? Pochi incivili basteranno a vanificare i sacrifici e l’impegno di noi tutti. Ecco perché dovremo vigilare, e dovremo rinunciare, finalmente, all’omertà
Salvatore Antoci

Incivili!

Parco di Largo Locatelli, appena aperto già vandalizzato. C’è un percorso della salute con delle stazioni, ciascuna contrassegnata da un cartello che illustra l’esercizio ginnico da fare. Ebbene i cartelli sono stati tutti deliberatamente fatti a pezzi. Che dire! Non ho parole per esprimere il disappunto e lo sconforto. Viviamo in una giungla, circondati da esseri incivili e primitivi, le cui uniche pulsioni sono quelle di rompere, danneggiare, distruggere. Questa pestifera specie involuta che appesta i nostri quartieri trova soddisfazione solo nel degrado e nella spazzatura. Incapaci di vivere in un contesto civile dovrebbero esser confinati in un apposito zoo, chiuso al pubblico, circondato da rete metallica, filo spinato e recinzione elettrica.
Torno a ripeterlo: sono disgustato di avere simili vicini di casa.
Salvatore Antoci.





C’entroinbici

Ieri, 18 luglio 2006 alle 12:30 ho ritirate la chiave per usare le biciclette gialle del progetto “c’entroinbici”
Prima di spiegarvi come funziona, lasciatemi esprimere i miei complimenti alle due operatrici dello Sportello del cittadino per la gentilezza, la disponibilità e la professionalità dimostrata.
Per ritirare la chiave basta andare con un documento di riconoscimento in uno dei seguenti posti:
– Sportello del cittadino, Piazza del Popolo 14;
– Sportello Informagiovani, Via Rattizzi 1;
– Servizio Mobilità, Via Romagnoli (Stazione Autolinee).
Bisogna versare una cauzione di € 10,00 e si riceve la chiave numerata, un cappellino, un piccolo marsupio e una brochure. I soldi verranno restituiti alla riconsegna della chiave, che comunque si può tenere a tempo indeterminato.
Con la chiave si può prendere qualsiasi bici gialla (quelle blu sono riservate agli amministratori, quelle lilla ai turisti) da qualsiasi rastrelliera. La chiave rimane incastrata nella rastrelliera, e si può recuperare solo rimettendo a posto la bici. Ogni bici è numerata e deve essere rimessa nella stessa rastrelliera da cui si è prelevata (che ha lo stesso numero della bici). Ogni bici infatti ha un moschettone unico che combacia solo col moschettone della sua posizione. In questo modo si recupera la chiave personale. Per evitare che il solito furbo con 10 euro si fa la bici per tutta l’estate, dalle ore 2300 alle 0700 le biciclette devono “dormire” nella loro rastrelliera.
Ogni bici è pure dotata di un lucchetto con chiave, per poterla legare ad una rastrelliera o al classico palo, quando si va in giro. Nel caso di furto, se si riconsegna la chiave del lucchetto, e si sporge tempestiva denuncia, non si è chiamati a risarcire il costo della bici.
Stamattina sono andato al mare con la bici gialla usando la nuova pista ciclabile. Arrivato in spiaggia ho legato la bici ad un palo col suo stesso lucchetto, ho fatto duo ore di mare, ho ripreso la bici e sono tornato a casa. Per un attimo mi sono sentititi un normale cittadino di una normale città.
Che dire: a me sembra una iniziativa davvero lodevole: le bici hanno le gomme piene, quindi non sono soggette a forature, e sembrano abbastanza robuste. Ma la cosa più bella (almeno per me che viaggio molto) è che al progetto “c’entroinbici” aderiscono altre 34 città italiane, e che io con la mia chiave potrò prendere una bici in una qualsiasi città aderente al programma.
Non mi resta che esprimere un grazie a chi ha portato avanti questo progetto, ed augurarmi che sappiamo meritarcele (nel senso che non le distruggiamo subito come abbiamo fatto con quelle in Q4).
Salvatore Antoci

Limiti di velocità

Su Latina Oggi del 18 luglio, il consigliere provinciale Creo ha fatto la proposta di aumentare i limiti di velocità. Provocazione? Sprovvedutezza? Irresponsabilità? Pazzia?
No! Puro buon senso. I limiti di velocità posti sulle nostre strade, sono stati buttati lì a casaccio, e non rispondono ad alcun criterio logico o scientifico. I limiti ridicolamente bassi sono solo diseducativi: per esempio su Via Conca (la strada che collega la SS 148 Pontina con La SS7 Appia, passando da Prato Cesarino e Borgo Podgora) dato che sarebbe assurdo andare ai 30 all’ora previsti dalla segnaletica, il limite non viene mai rispettato! A questo punto sembra quasi normale fare di tutta l’erba un fascio e non rispettare i 90 su molte altre strade o i 130 in autostrada.
La selva di segnali che adornano le nostre strade, ci informano di tutto e del contrario di tutto e molte volte è semplicemente impossibile obbedire alle regole contrastanti; in una simile giungla è facile piazzare l’autovelox per fare cassa. Mia moglie, che rispetta letteralmente i limiti di velocità, ha recentemente preso una multa (la prima della sua vita) dalla Polizia Municipale di Formia, per aver superato di 6 km/h il limite di 50 che evidentemente non ha visto o era coperto da un albero o semplicemente non c’era.
Badate io sono per il rispetto della segnaletica e delle regole in generale, ma le regole devono essere ragionevoli, devono essere rispettabili. Le regole devono servire per migliorare le condizioni di vita di una comunità, per aumentare il livello di sicurezza, per consentire la civile convivenza. Non devono esser dei trucchi per fregare gli automobilisti e fare cassa! Non devono essere mere vessazioni di dispotici burocrati che, per pararsi il deretano da ogni possibile contestazione, affliggono la nostra vita con una moltitudine di norme contrastanti per poi poter dire quando avviene un incidente: “ma c’era il limite di 30 Km/h” oppure: “la buca era segnalata”
Troppo facile dire: “uscire di casa è pericoloso” e poi non far nulla per migliorare le condizioni di sicurezza. Invece di mettere i cartelli “strada dissestata” aggiustate la strada. Invece di scrivere segnaletica in rifacimento e poi aspettare per anni e anni che il cartello si arrugginisca, rifate la segnaletica.
Quindi ben venga la proposta di Creo: alziamo i limiti di velocità assurdamente bassi, ma sfoltiamo anche la foresta di segnali inutili, mettiamo uno stop o un “dare precedenza” ad ogni incrocio e finiamola finalmente con l’assurda regola della precedenza a destra che miete centinaia di vittime.
E poi i controlli!!! Devono essere puntuali, rigorosi, immediati. Non la multa che ti arriva, subdola, dopo due mesi! La contestazione deve essere immediata.!! La Polizia, i Carabinieri, i Vigili devono stare in strada, non in ufficio. E in strada devono intervenire, non fare le belle statuine.

Riporto di seguito la traduzione di una brochure distribuita dal Dipartimento dei Trasporti del Texas. Se volete potete consultare la versione originale in inglese sul sito: ftp://ftp.dot.state.tx.us/pub/txdot-info/pio/casbrochures/pub_limits.pdf
La brochure informatica in formato PDF è un po’ diversa da quella cartacea che ho tradotto, ma sostanzialmente dice le stesse cose.

[i][color=0000FF]«Cambiare un limite di velocità

Ti sei mai chiesto come vengono determinati i limiti di velocità? Chi li decide? Abbassare i limiti di velocità rallenta il traffico? Come puoi far cambiare un limite di velocità? Cambiare un limite potrebbe risolvere un problema? Questa brochure ti aiuterà a dare una risposta ad alcune di queste domande.

A cosa servono i limiti di velocità

I limiti di velocità sono stabiliti per riflettere la velocità ragionevole della maggioranza degli automobilisti in una particolare strada. La maggioranza degli automobilisti spontaneamente guidano alla velocità alla quale si sentono a loro agio: non troppo lenta, non troppo forte, ma una velocità che li porterà a destinazione in sicurezza e senza ritardi eccessivi.

I limiti di velocità sono installati principalmente per informare gli automobilisti sulla velocità considerata ragionevole dalla maggioranza in un certo tratto di strada. Gli automobilisti, specie quelli che non sono familiari con quel tratto di strada, possono usare questa informazione per decidere il loro stile di guida su quel particolare tratto di strada. La strada è più sicura quando gli automobilisti guidano tutti alla stessa velocità.

Stabilire i limiti

La legge dello Stato prevede che il limite di velocità nelle strade statali deve essere quello massimo consentito, a meno che il traffico o appositi studi dimostrino che, per ragioni di sicurezza, serve un limite minore. La legge stabilisce in 70 mph (miles per hour, miglia orarie) (circa 113 Km/h) il limite massimo diurno e in 65 mph (circa 105 Km/h) il limite massimo notturno. La legge permette alla Commissione Trasporti del Texas di aumentare il limite massimo a 75 mph (circa 121 Km/h) nelle autostrade che transitano in contee che hanno una densità inferiore a 15 abitanti per miglio quadrato (circa 4.7 abitanti per chilometro quadrato) per tutti i veicoli, tranne i grossi camion e gli scuolabus. Nelle autostrade I-10 e I-20 la velocità massima diurna per le autovetture può essere di 80 mph (circa 129 Km/h).

Come sono stabiliti i limiti di velocità?

I governi cittadini e il Dipartimento dei Trasporti del Texas (TxDOT) devono condurre accurati studi sul traffico come specificato nella pubblicazione del TxDOT “Procedures for Establishing Speed Zones” (procedure per determinare le zone a limite di velocità ridotta) prima di poter imporre un limite di velocità. I limiti di velocità delle strade statali possono essere stabiliti dalla Commissione o dalle autorità municipali quando la strada è entro i confini cittadini. I cittadini che vogliono richiedere uno studio sui limiti di velocità in una particolare zona, devono indirizzare la loro richiesta al all’Ufficio Distrettuale del TxDOT competente per territorio.

Il TxDOT è competente solo per i limiti di velocità sulle strade statali. Domande sui limiti delle strade municipali o delle contee, devono essere indirizzate ai dipartimenti dei trasporti dei governi locali.

Studi sulle zone a limite di velocità ridotto

I limiti di velocità sulle strade del Texas sono stabiliti col criterio dell’85%, che rappresenta la velocità alla quale viaggerebbe la maggior parte degli automobilisti.
Questo principio di buon senso è stato usato negli ultimi 60 anni per stabilire i limiti di velocità in tutti gli Stati Uniti.
Controlli sulla velocità vengono effettuati per stabilire il valore dell’85%; la velocità del traffico che fluisce liberamente viene registrata e i dati raccolti vengono usati per calcolare la velocità secondo il metodo dell’85%. Per assicurare che i dati raccolti riflettano la normale situazione del traffico, le misurazioni vengono fatte in giorni feriali medi, fuori dagli orari di punta, con condizioni meteo favorevoli.
I dati raccolti tipicamente includono le caratteristiche della strada, tipo curve, tipo e larghezza della pavimentazione, storia degli incidenti, incroci, presenza di attraversamenti scolastici. Gli esperti elaborano questi dati e in base ad essi strabiliscono i limiti di velocità.
Normalmente il limite di velocità si ottiene arrotondando il valore trovato col metodo dell’85% al 5 o allo 0 più vicino (Negli USA i limiti variano in incrementi di 5 miglia orarie. n.d.t.). Il limite posto sulla strada potrebbe essere più basso (fino a 10 mph) del dato dal metodo dell’85% se sono presenti una o più delle seguenti condizioni:

• larghezza del pavimento stradale di 20 piedi (circa 6 metri) o meno;
• presenza di curve e dossi;
• presenza di vialetti di accesso alle proprietà scarsamente visibili;
• alto numero di vialetti di accesso laterali alle proprietà;
• storia di incidenti;
• attraversamento di aree urbane o di aree rurali densamente popolate;
• mancanza di segnaletica orizzontale o di banchine.

Quando lo studio è completato, si installano i cartelli col limite di velocità per comunicare agli automobilisti la massima velocità legale in quel tratto di strada.

Può un limite di velocità essere troppo basso?

Installare un limite di velocità notevolmente più basso del valore risultante dal metodo dell’85% ha degli svantaggi. Se gli automobilisti di buon senso vedono un limite di velocità insensatamente basso, senza vedere la ragione per andare così piano, essi tendono ad ignorare il limite e sviluppano un atteggiamento irrispettoso per la segnaletica.
Quando i limiti imposti sono sotto l’85%, gli agenti si vedono costretti a somministrare delle multe ad automobilisti ragionevoli, e non solo agli irresponsabili che guidano troppo veloce.

La sicurezza è la nostra prima preoccupazione

Molte problematiche riguardanti il traffico non sono semplici, e non hanno soluzioni semplici. Riceviamo spesso richieste di abbassare i limiti di velocità con l’intento ammirevole di risolvere rapidamente un problema ma raramente un certo problema può essere risolto solo con lo strumento del limite di velocità.
Le ricerche dimostrano che un limite di velocità irragionevolmente basso non serve a ridurre il numero di incidenti. Infatti gli incidenti potrebbero aumentare la dove venissero posti limiti troppo bassi.
L’obiettivo del TxDOT è sempre stato quello di stabilire limiti di velocità che massimizzino la sicurezza e che questi limiti vengano rispettati dagli automobilisti. Usando il buon senso, possiamo ottenere un sistema stradale equilibrato, capace di condurre gli automobilisti a destinazione nel modo più sicuro e veloce possibile.

Chi siamo?

Il Dipartimento dei Trasporti del Texas (TxDOT) è responsabile della costruzione e della manutenzione della rete stradale dello Stato. Noi non abbiamo alcuna autorità di comminare multe per violazioni al codice della strada. Questa autorità spetta al Dipartimento della Sicurezza Pubblica del Texas e alle autorità locali.

Altre Azioni:

Oltre a stabilire i limiti di velocità, il TxDOT usa una vasta gamma di accorgimenti per migliorare la sicurezza. Alcuni accorgimenti sono le luci lampeggianti per avvisare gli automobilisti che si stanno avvicinando ad un incrocio, le bande rumorose, le strisce laterali rumorose, i segnali di avviso di avvicinamento ad una zona a limite di velocità ridotto.
Ricorda comunque di adattare la tua velocità alle condizioni della strada: Quando piove o c’è nebbia o c’è giaccio, quando il traffico è intenso o ci sono lavori in corso, riduci la tua velocità.

Per ulteriori informazioni

(Segue un elenco dei 25 Distretti del Dipartimento dei Trasporti con indirizzo e numero di telefono.)»[/color][/i]

Perché ho tradotto questo documento?
Primo perché questa brochure mi ha fatto capire il motivo per il quale in America trovo estremamente facile e naturale rispettare i limiti di velocità e l’altra segnaletica. A volte guido per lungo tempo distrattamente, e quando controllo la mia velocità mi accorgo che stavo rispettando il limite.
Secondo perché sogno che un giorno la nostra pubblica amministrazione ci tratti come cittadini e non come fastidiosi sudditi.

Salvatore Antoci