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Prendere il treno a Latina. Un’avventura!

“Cara” Trenitalia

Sono proprio contento dei rincari, soprattutto perché i cambiamenti sono molto evidenti!


Questa mattina mi sono recato presso la stazione della mia città, Latina (Scalo), per prendere il treno regionale per Roma Termini delle 8.25. Ho fatto quei 10 km che mi separano dal centro città, naturalmente in auto. Oggi è domenica e i bus fanno festa.

Subito sono stato avvicinato da un individuo che tutto sembrava tranne che un viaggiatore, chiedendomi dove stessi andando, se potevo dargli un passaggio. Per fortuna non ero solo e si è allontanato ad infastidire qualcun altro.


Appena entrato ho visto che, dei due i tabelloni nell'androne dove trovare le indicazioni per i treni, ne funzionava solo uno. Quello delle partenze, era spento.

 

Avrei voluto chiedere informazioni alla biglietteria ma… era chiusa. “per turno pomeridiano”. Erano le 8.10 del mattino.


Capisco dal tabellone degli arrivi che il mio treno è in ritardo di 30 minuti. Subito dopo sento la conferma dall'altoparlante, che il treno era in ritardo per guasto (l'ennesimo).


Decido allora di andare nella sala di aspetto della stazione che almeno dovrebbe essere riscaldata. Invece trovo un cartello sulla porta in cui c'è scritto che la sala è chiusa dal 18/06/2015 per ristrutturazione.

Non c'è l'ombra di un cantiere e la sala è in perfetto ordine.


Non rimane che aspettare al freddo nell'androne.


Dopo un paio di minuti una signora chiede aiuto per fare il biglietto visto che delle due macchinette automatiche ne funzionava solo una, e questa non accettava contanti, ma solo carte. Anche l'edicola era chiusa.


Mi presto a farle il biglietto con la mia carta di credito e scopro che non lo posso fare per il primo treno regionale che passa, perché, forse, occorre acquistarlo con anticipo, anche se il treno è in ritardo. Stranamente, però, posso farlo per il primo intercity successivo anche se l'anticipo è più breve.

Sarà perché è più caro?


Decidiamo di acquistare quello del regionale successivo e la macchinetta mi avverte che “lo scontrino non è disponibile”. Per fortuna il biglietto lo ha stampato. Della ricevuta del pagamento, io posso farne a meno.


Al momento di obliterarlo ci siamo accorti che delle due macchinette obliteratrici, ne funzionava solo una. Per fortuna non c'era tanta gente…

Il treno è arrivato con solo 3 minuti di ritardo sul ritardo previsto e sono riuscito a partire. Sono anche riuscito a prendere la coincidenza a Roma visto che mi ero premunito di arrivarci un ora e mezzo prima (non si sa mai!).


Cara Trenitalia, noi ormai a queste cose siamo abituati e non ci facciamo più caso. Ma non posso dire la stessa cosa di quei tre ragazzi inglesi che erano alla stazione con me. Si guardavano attorno con aria stupita e non capivano. Pensavano di stare ancora in Europa e nella seconda città da Lazio. Ma alla fine se ne sono andati via con un taxi come fanno gli occidentali nei paesi del terzo mondo.

saluti

Stefano Bassetti

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Infatti, caro Stefano, l'Italia è terzo mondo!

  2. Freddy ha detto:

    Caro Stefano e caro Salvatore, spero che l'articolo ed il commento che avete pubblicato non li abbia letti nessun cittadino del terzo mondo, altrimenti potrebbero essersi offesi! 🙂