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Barriere architettoniche, una manna dal cielo

Le barriere architettoniche sono quegli ostacoli artificiali disseminati nelle nostre città che trasformano la vita dei disabili in un autentico inferno, recludendoli di fatto nelle loro case e privandoli della libertà personale.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, costruire una una città con l’attenzione rivolta verso le persone disabili, verso gli anziani, verso  le mamme col passeggino  non richiede alcun aggravio di spesa ma in compenso rende la città più vivibile per tutti, abili e disabili! Costruire infatti un marciapiedi con lo scivolo costa esattamante quanto costruirne uno senza scivolo; piantare un palo della luce sul lato della strada costa esattamente quanto piantarlo in mezzo al marciapiedi e ostruire così il passaggio; installare una pensilina dell’autobus dove non da fastidio, costa esattamente quanto metterla dove blocca il passaggio. Di esempi ne potremmo fare a decine… e potremmo aggiungere persino che a volte costruire senza barriere fa addirittura risparmiare, basta pensare a quelle inutili recinzioni e staccionate, agli inutili bordi e gradini che vengono installati in ogni dove, ai tanti inutili pali piantati ovunque a reggere inutili segnali che potrebbero benissimo essere eliminati o raggruppati in un unico palo…

Ma se le barriere architettoniche ci sono già (costruite per ignoranza, per insensibilità, per mancanza di leggi…) per eliminarle – o abbatterle, come si usa dire! – bisogna mettere mano al portafogli. E qui i comincia la goduria dei malamministratori che dal maneggio dei nostri soldi traggono quasi sempre enormi e illeciti tornaconti personali: per costoro le barriere architettoniche sono una autentica manna dal cielo!

Così di tanto in tanto blaterano di abbattimento delle barriere architettoniche, organizzano convegni, fanno annunci altisonanti, stilano documenti,  commissionano costosissime consulenze, stanziano fondi, istituiscono apposite commissioni, stendono programmi… ma non fanno l’unica cosa decente che andrebbe fatta: abbatterle una volta per tutte queste maledette barriere architettoniche e smettere di costruirne di nuove!

E già, smettere di costruirne di nuove! perchè a Latina, dovete saperlo, ancora oggi, nel 2014, nonostante la mutata sensibilità e nonostante le leggi dello Stato, i malamministratori continuano ad aggiungere altre barriere architettoniche alle troppe già esistenti!

A titolo di esempio vi porteremo virtualmente a Via Picasso e vi faremo visitare un marciapiedi largo 2 metri e lungo meno di 100 metri che è un vero concentrato di stupidità, di mancanza di rispetto per il prossimo e di illegalità calata dall’alto! Poi completeremo la visita virtuale a Via Perosi  dove la stupidità rasenta il ridicolo, ma andiamo in ordine.

Via Picasso

Questo marciapiedi largo 2 metri è completamante ostruito da un oleandro debordante, da un palo della luce piantato in mezzo al marciapiedi e dal palo di un cartello della fermata del Piedibus.

-L'oleandro debordante è il sintomo di una città abbandonata a se stessa dove si trascura la normale manutenzione.

-Il palo della luce piantato in mezzo al marciapiedi è l'eredità di decenni di sciatteria e di cattiva pianificazione del territorio. Perchè i pali della luce non vengono posizionati sul lato del marciapiedi lontano dalla strada? oltre a non ostruire il passaggio dei pedoni si eliminerebbe (o si ridurrebbe) il rischio di procurare gravissime ferite in caso di incidente, specie quando sono coinvolti motociclisti e ciclisti. 

 

-Fermata del PIEDIBUS. Questo cartello grida vendetta! Questo cartello è stato installato appena un paio di mesi fa! Aprile o maggio 2014! Questo cartello che contrassegna le fermate del PIEDIBUS (ottima iniziativa di civiltà che a Latina rischia di trasformarsi nell'ennesima costosissima finzione) ha completamante bloccato l'unico minuscolo passaggio che era rimasto! Non poteva il cartello essere installato alcuni metri più in là? O meglio, non poteva essere installato sul palo della luce come fanno in tutti i posti civili, dove per minimizzare gli ostacoli usano i pali della pubblica illuminazione per sostenere la segnaletica stradale, le decorazioni urbane, le bandiere, gli striscioni delle fiere e degli eventi e i vasi dei fiori? No a Incivilopoli i malamministratori hanno preferito installare centinaia di nuovi pali per segnalare le fermate del PIEDIBUS, creando dal nulla nuove barrire architettoniche!

Proseguendo sul marciapiedi si incontrano (e ci si scontra) con due pali che reggono un cartello che indica le direzioni della strada. Non poteva il cartello essere installato sul prato adiacente? doveva per forza essere piazzato in mezzo al marciapiedi? Non si poteva trovare una soluzione diversa?

Poi ci imbattiamo in un altro palo dell'illuminazione (perchè non è stato messo di lato, sulla destra?) e  a pochi centimetri un altro palo che regge un perfettamante inutile limite di velocità 50. Inutile per almeno due motivi: (1) siamo in città dove il limite è sempre 50 (2) nessuno lo rispetta e nessuno lo fa rispettare. Ma ammesso che servisse instalare il limite 50, non si poteva montare sul palo della pubblica illuminazione come fano nei posti civili? Evidentemente qualcuno ha preferito rubare qualche uero in più installando un palo in più!

Infine ci imbattiamo in un seganle TEMPORANEO (chiusura della rampa in corrispondenza dei lavori per il sottopasso sulla Pontina su Viale Le Corbusier). Anche questo seganle è stato installato su un nuovo palo infilzato nel bel mezzo del parciapiedi! Non si poteva installare sul palo della luce lì vicino? Stupidità? Ignoranza? Dolo? Vogliamo scommettere che quando finiranno i lavori del sottopasso rimuoveranno il cartello e lasceranno il palo in mezzo al marciapiedi?

Sotto in un paesino francese vediamo un palo della pubblica illuminazione usato per sorreggere la segnaletica stradale.

Sotto il cartello del PIEDIBUS ad Amelia è stato affisso ad una inferriata esistente.

 

Via Perosi

Questo è uno degli accessi principali della pista ciclo-pedonale dell'Oasi Verde. Questo marciapiedi è stato costruito nel settembre 2009. Hanno pensato i malamministratori di fare uno scivolo, dato che proprio da qui transitano centinaia di biciclette e di passeggini? Chiaro che no! E non sarebbe stato carino dare la possibilità persino ad un disabile di poter accedere alla pista ciclo-pedonale e di fare una passeggiata all'aria aperta? Macchè! Ad Incivilopoli i disabili devono stare chiusi in casa e non si devono nemmeno azzardare a mettere fuori il naso. Almeno fino a quando i malamministratori non stanzieranno (e ruberanno) qualche milioncino di euro per abbattere le barriere architettoniche che essi stessi hanno eretto!

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    A Nicoletta Zuliali, consigliere comunale che ha portato l'argomento in commissione viabilità, è stato detto dal funzionario che "il Codice della Strada non consente di attaccare altri cartelli ai pali della luce". Per tale motivo i nostri amministratori sarebbero "costretti" a fare nuovi buchi e a piantare nuovi pali ogni qualvolta si deve installare un segnale.

    Abbiamo pregato la Zuliani di chiedere al funzionario quale è l'articolo esatto del codice della strada che vieta di usare i pali della pubblica illuminazione come sostegno per la segnaletica e quale è invece l'articolo che impone di piazzare i pali della luce e della segnaletica in modo tale da ostruire il passaggio e/o da costituire un pericolo per i motociclisti e ciclisti.

    In attesa della risposta, dobbiamo pensare che evidentemente gli altri Paesi europei hanno codici della strada diversi dal nostro, oppure lì affiggono illegalmente i cartelli ai pali della luce!

    Sotto: Parigi, Francia, un palo della pubblica illuminazione è usato come sostegno per il semaforo e per il segnale "divieto di svolta a sinistra"

    Sotto: Barcellona, Spagna un palo della pubblica illuminazione è usato come sostegno per il segnale "corsia riservata alle biciclette"

     

    Sotto: Harmondsworth, Regno Unito, un palo della pubblica illuminazione (a sinistra, naturalmente!) è usato come sostegno per il segnale "limite di velocità 30"

  2. nic65 ha detto:

    Ciao!

    Mi sono andata a leggere gli articoli del codice della strada per verificare che questo non prevedesse espressamente la collocazione dei cartelli su pali della luce, ed ho visto che non esiste la dicitura specifica che lo vieta. Quello che dice, piuttosto, è che non è previsto altro tipo di collocazione diversa da quella prevista nel regolamento. Vi riporto qui il comma con un commento tratto da un dossier di cui vi invio il link qui di seguito: 

    Ai sensi dell’articolo 82, comma 1, Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della Strada: i sostegni ed i supporti dei segnali stradali devono essere generalmente di metallo con le caratteristiche stabilite da appositi disciplinari approvati con decreto del Ministro dei Lavori pubblici e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. L'impiego di altri materiali deve essere approvato dal Ministro dei Lavori pubblici – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale. In virtù di tale norma si invita l’ente proprietario della strada a verificare che l’apposizione dei segnali stradali verticali su pali della pubblica illuminazione sia conforme alla suddetta prescrizione nonché alle normative cui l’articolo 82 fa espresso rinvio.

    Quindi, consultando il Ministro dei Lavori pubblici – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, il Comune potrebbe farsi promotore di una iniziativa a favore del risparmio di pali e di barriere.

    Tra l'altro ho trovato un interessante dossier del comune di Firenze che raccoglie tutte le violazioni e fa specifici riferimenti agli articoli del codice della strada. 

    Ve lo giro. 

    http://www.viverelacitta.it/firenze/azione/200804/2008_04_18_Firenze_parco_fluviale_Relazione_3_di_3.pdf 

    Un abbraccio

    nic 

  3. Salvatore ha detto:

    Grazie Nic, ottimo lavoro.

  4. Freddy ha detto:

    Grande Nic!

    freddy

  5. Salvatore ha detto:

    Mentre il comune di Latina installa le nuove barriere architettoniche di cui abbiamo appena parlato, l'assessore Di Rubbo  rilascia l'intervista a "il caffè" e dice che la priorità del Comune è quella di abbatere le barriere architettoniche.

    Se solo i cittadini di Latina usassero il cervello quando sono chiamati alle urne!

    Allegato: Il_Caffè_-_barriere.pdf