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Neanche un po’ di rispetto

Accade a Latina, la nostra città, dove persone anziane e non completamente indipendenti, vengono spesso lasciate sole, come nella storia che sto per raccontarvi:

Al rientro dalle ferie, mi arriva una telefonata: “pronto, buonasera, sono il sig. Prota, vorrei parlare con il dottor Cedrone”…

Salve, sono io, buonasera, mi dica…

“Buonasera”, ripete il sig. Prota, con il tono e l’umiltà di una persona che nella vita ne deve aver passate tante e che non accetta di essere trattato da cittadino di serie B… ”la chiamo per farle una segnalazione”…ed io, come spesso accade, penso subito a qualche buca sulla strada o a qualche furto dentro casa…

“Volevo segnalarle una questione che riguarda mia moglie, una persona anziana e malata di Alzheimer”, mi dice con voce ancora più triste ed emozionata…

A quel punto sarei un ipocrita se non confessassi di aver pensato che il sig. Prota aveva sbagliato numero…

Ma andando avanti….

“Volevo dirle che da più di un mese mi sono messo in contatto con la segreteria del Sindaco (con la sig.ra Rosa Testa) per chiedere un po’ di aiuto…abito in via Carissimi, nel quartiere Q4 di Latina, e in più di qualche occasione, nel breve tragitto che porta dal portone di casa alla mia auto, mia moglie si è sentita mancare, in quanto è spesso affetta da collassi improvvisi…per tale ragione avevo chiesto direttamente alla segreteria del Sindaco se fosse stato possibile far istallare una o due panchine sul marciapiedi al fine di poter far sedere mia moglie qualora fosse ancora colpita da questi malori…inoltre, sulla stessa via, risiedono molte altre persone anziane, e queste panchine potrebbero essere utili per tutti…”,

“Poi”, continua il sig. Prota, “volevo segnalarle che nella medesima strada è stato dato molto risalto alla richiesta di un “importante” signore, le cui istanze, per la realizzazione di un dosso, sono state immediatamente accolte, quando sulla medesima strada sono già presenti (anche se scarsamente visibili) le strisce pedonali… insomma, è mai possibile?  come sempre, figli e figliastri…?”

In ultimo, mi dice, questa volta con voce più arrabbiata, ”volevo segnalarle di aver fatto richiesta della segnaletica necessaria per riservare davanti al mio portone un posto da invalidi, ma anche in questo caso, non ho avuto alcuna risposta…”

“Per chiudere, quello che le chiedo, sig. Cedrone, è di aiutarmi a sollevare le mie istanze che ritengo legittime e soprattutto a protestare nei riguardi della nostra amministrazione comunale per non avermi neanche dato la minima risposta, negativa o positiva che sia…”

E poi, con voce che definirei delusa e rammaricata, mi dice:

“Scrivo poesie, realizzo presepi, l’ho fatto anche per il Comune di Latina, ho sempre dato tanto per gli altri, ma ora che sono io ad avere bisogno di un aiuto concreto, mi sento trascurato e dimenticato…crede di potermi aiutare???

Difficile per me trovare una risposta soddisfacente ad un appello così dolce ed emozionato, proveniente da una persona anziana ed in evidente sofferenza, sia per le condizioni di salute della moglie, sia per essersi sentito trascurato e dimenticato. Tuttavia mi sono sentito in dovere di prendere a cuore tale situazione e evidenziarla sul nostro portale, nella speranza venga ripresa (come spesso accade) da altri media locali e portata a conoscenza dell’opinione pubblica, unica soluzione, spesso e volentieri, per scuotere le coscienze di chi di competenza…

Inoltre, coinvolgerò l’associazione Quartieri Connessi per valutare la situazione e verificare meglio quali possano essere le strade per aiutare direttamente il sig. Prota e consorte, ad ottenere quel minimo di assistenza che in una società civile sarebbe stata offerta dopo il primo squillo telefonico!

In una società civile, appunto, non  in una città dove i soldi si trovano solo per rifare, in quattro e quattr’otto, "l'importantissimo" stadio comunale!

Ferdinando Cedrone

 

n.b. la foto è di repertorio

 

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